C’era anche Squillace al Roots-in, la Borsa Internazionale del Turismo delle Radici. Un tema che tocca molto la nostra regione: secondo studi accreditati, infatti, sono almeno 6 milioni i calabresi che vivono oltre i confini dell’Italia. Un numero enorme di conterranei e/o discendenti che in gran parte non conosce la Calabria.
La volontà di non far disperdere le tracce della Calabria, unita al bisogno di scoprire le proprie origini, è ciò che potrebbe smuovere diverse centinaia di migliaia di emigrati e loro familiari, in qualità di turisti intenzionati a ricongiungere i fili e ricostruire le tappe nelle quali si è ramificato il loro albero genealogico. Un tema ricco di prospettive su cui è necessario che anche i comuni arrivino preparati.
Quella della Borsa di Matera, dunque, è stata l’occasione per promuovere la cultura e la professionalità dell’offerta turistica legate a questa tipologia di offerta turistica tramite approfondimenti tematici e attività di formazione e interscambio. All’importante evento era presente Franco Caccia, assessore alla Programmazione e Turismo del comune di Squillace, che nel corso dell’evento è intervenuto in diversi seminari tematici per illustrare e confrontare alcune delle iniziative turistiche realizzate nella città di Cassiodoro.
Il comune di Squillace nei mesi scorsi ha sottoscritto con il Ministero degli esteri un’apposita convenzione finalizzata a realizzare sul territorio un’adeguata accoglienza dei turisti mossi dal desiderio di incontrare i luoghi dei loro avi. Quello del turismo delle radici, ha precisato l’assessore Franco Caccia, «è per noi un progetto di grande interesse. Nell’ambito dell’ultima programmazione estiva abbiamo tenuto, presso il nostro Castello, un importante seminario di approfondimento alla presenza di qualificati rappresentanti del mondo della formazione universitaria, della comunicazione e della ricerca storica».
«La presenza alla borsa di Matera, in continuità con questo nostro percorso di approfondimento delle conoscenze – ha proseguito – ha avuto lo scopo di rafforzare le sinergie organizzative con importanti tour operator e con amministrazioni pubbliche, in particolare con il Ministero degli esteri, ente promotore e gestore del progetto nazionale del turismo delle radici finanziato dal Pnrr. Incentivare la presenza dei “turisti di ritorno”, ha concluso l’assessore Caccia, non ha solo una componente economica».
«Le motivazioni di questa tipologia di turisti sono, infatti – ha concluso – soprattutto di natura emozionale e sociologica da cui le nostre comunità potranno ottenere anche benefici per la coesione e la creatività comunitaria, con l’attiva partecipazione delle diverse associazioni attive nel nostro territorio». (rrm)