Sacal annuncia la stagione invernale: 10 nuove rotte e frequenze potenziale sui collegamenti esistenti

La Sacal inaugura la nuova stagione invernale con una rete di voli ampliata e nuove destinazioni, pensate per offrire ai viaggiatori una scelta ancora più ampia e agevolare collegamenti strategici verso la Calabria.

Delle 38 rotte in totale, sono incluse 10 nuovedestinazioni e una crescita delle frequenze su tratte già esistenti – dimostrando l’impegno di Sacal nel rendere la Calabria una meta sempre più accessibile, sia per i turisti sia per i residenti.

Grazie al sostegno della Regione Calabria, che ha azzerato il costo dell’addizionale municipale pari a 6,5o euro per passeggero, Sacal punta a raggiungere il record storico di passeggeri trasportati nel 2024, portando Calabria sempre più vicino al mondo.

Inoltre, ci sono diverse novità negli aeroporti calabresi: Da Crotone sono previsti voli comodi e frequenti verso un esteso network domestico per Bologna, Milano (BGY), Roma (FCO), Torino e Treviso.

Da Lamezia Terme due nuove rotte per Tirana e Bruxelles di Ryanair che potenzia anche le frequenze su diverse tratte già esistenti, mentre ITA Airways aggiunge un terzo volo giornaliero per Milano Linate. E a Natale, si vola a Perugia con Aeroitalia.

Infine, da Reggio Calabria, un secondo aereo basato di Ryanair e ben sette nuove rotte per Bruxelles, Francoforte, Katowice, Londra (STN), Milano (BGY), Parigi (BVA) e Pisa. E, per chi viaggia verso Milano, Ita Airways aggiunge un terzo volo giornaliero per l’hub cittadino di Milano Linate(rcz)

Cannizzaro (FI): Quattro voli night-stop Reggio non li aveva mai avuti

Il deputato di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, ha espresso soddisfazione per la scelta di Ita Airways di investire su Reggio Calabria e Lamezia, «incrementando il ventaglio di opportunità da e per la nostra regione».

«Quattro voli night-stop Reggio Calabria non li aveva mai avuti, vale a dire ben 4 aerei che ‘dormono’ nell’aeroporto dello Stretto pronti a ripartire all’alba del giorno seguente. Ma nell’era Occhiuto succede anche questo in Calabria», ha aggiunto Cannizzaro, definendo il volo mattino/sera su Limano Linate da Reggio «una novità che molti desideravano».

«Dal prossimo mese – ha spiegato – Reggio avrà questo volo aggiuntivo che eleverà a 3 i collegamenti giornalieri con Milano, snodo cruciale per diverse ragioni. Gli orari consentiranno inoltre di poter fare andata e ritorno nella stessa giornata, rispondendo quindi alla richiesta di tantissimi utenti. Stesso dicasi su Lamezia, dove il volo da Linate arriverà alle ore 20:05 e ripartirà 45 minuti dopo. Sono ‘incastri’ che per un certo tipo di utenza sono davvero decisivi».

«Dopo aver messo la Calabria in vetrina nello spot di bandiera – ha proseguito il parlamentare – sponsorizzando i nostri luoghi di punta da visitare, siamo davvero felici che la compagnia aerea italiana abbia deciso di consolidare ancora di più presenza e investimenti sul nostro territorio. È il sintomo di una Calabria sempre più attrattiva, sempre più forte in credibilità politico-istituzionale e di fiducia nella crescita del nostro territorio. Pertanto, ringrazio fortemente Ita, tutti i suoi dirigenti, per averci creduto quanto noi e Sacal per l’impegno che sta mettendo per far cambiare passo al sistema aeroportuale calabrese».

«Tutto questo, ovviamente – ha concluso – è potuto accadere solo grazie alla guida lungimirante del Presidente Roberto Occhiuto e di una grande squadra, quella di Forza Italia e del CentroDestra, che sta lavorando senza soluzione di continuità per una Calabria più dinamica, più efficiente e più consapevole dei propri mezzi!». (rp)

 

ALLA CALABRIA SERVONO 62 MILIARDI
PER REALIZZARE LE OPERE STRATEGICHE

di ERCOLE INCALZA La Regione Calabria è una delle Regioni del nostro Paese in cui è davvero difficile anticipare interventi che non trovano, nel tempo, una misurabile e concreta realizzazione. È una Regione che per molti anni ha ricevuto assicurazioni nella realizzazione di un centro siderurgico a Gioia Tauro, dopo il fallimento di tale ipotesi ne ha vissuto un altro con l’impegno del Governo a realizzare una centrale a carbone per lEnel.

Fortunatamente, grazie alla intuizione dell’architetto della Cassa del Mezzogiorno Alessandro Di Loreto e del fondatore del Gruppo Contship Italia Angelo Ravano, si trasformarono le finalità del nodo in un impianto logistico portuale. Ma accanto a questo esempio ce ne sono altri che sono rimasti o veri fallimenti programmatici o hanno accumulato, nel tempo, ritardi davvero inimmaginabili. Cerco di ricordarne alcuni solo a titolo di esempio: Il caso della Liquichimica a Saline Jonica. Una illusione programmatica davvero incomprensibile con investimenti realizzati, con forze lavoro coinvolte e tutto finito nel nulla; Il caso della Strada Statale 106 Jonica. Il progetto di adeguamento dell’asse viario nasce intorno agli anni ’60 e prevedeva una rilettura integrale dei circa 500 km di tracciato. Dopo praticamente oltre sessanta anni si sono completati solo alcuni segmenti. Grazie alla Legge Obiettivo sono in coso i lavori del Terzo Megalotto (Roseto – Capo Spulico) di circa 38 km per un importo di 1,3 miliardi di euro e, grazie all’intervento del Presidente della Regione Occhiuto, si sono ottenuti ulteriori 3 miliardi di euro per realizzare un altro lotto. Per completare l’intero percorso occorrono circa 9 miliardi di euro. Un asse che attualmente ricopre i primi posti nella classifica nazionale della incidentalità stradale.

Il porto di Corigliano è rimasto per ora solo l’unico porto peschereccio-commerciale dell’alto Ionio cosentino pur disponendo di due darsene, di una superficie del bacino portuale di 1,3 milioni di metri quadrati, con piazzali di 270.000 metri quadrati e con una profondità dei fondali di 12 metri. In realtà gli investimenti erano stati fatti per offrire alla Regione la possibilità di un suo ruolo strategico nell’affaccio sullo Jonio ed ora il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio Ammiraglio Agostinelli sta cercando di costruire le condizioni per un rilancio adeguato di tale impianto portuale congeniale con le sue reali potenzialità; L’asse ferroviario Jonico Reggio Calabria – Taranto lungo 472 km è a semplice binario. Il 30 agosto 2018 iniziarono i lavori di elettrificazione della linea, a partire da Sibari in direzione di Melito di Porto Salvo, con la previsione di concluderli nel 2023: in seguito tale data è stata posticipata al 2026. Mi fermo qui perché penso sia sufficiente per descrivere la limitatezza della offerta ferroviaria su un’area così vasta del territorio calabro; Il completamento dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria avvenuto solo grazie alla Legge Obiettivo dopo oltre trenta anni di ritardi nell’avanzamento dei lavori e con un susseguirsi di blocchi sostanziali nelle coperture finanziarie.

In realtà questi esempi da soli (ne potrei aggiungere tanti altri) portano ad una conclusione: la Regione Calabria non può, in alcun modo, cascare nel triste equivoco di credere in annunci e in promesse non supportate da fatti e da riferimenti oggettivi.

Ho voluto fare questa lunga premessa per tentare di chiarire quali siano le reali certezze sulla realizzazione dell’asse ferroviario ad alta velocità – alta capacità Salerno – Reggio Calabria.

Appena diventato Presidente della Regione Roberto Occhiuto ha chiesto ed ottenuto: Una accelerazione dei lavori della prima richiamata strada statale 106 ed una copertura di un altro lotto del valore di circa 3 miliardi di euro; piene garanzie sul mantenimento dei 10 miliardi di euro inseriti nel Piano Nazionale Complementare al Pnrr; L’avvio dei lavori del primo lotto Battipaglia – Romagnano dell’asse AV – AC Salerno – Reggio Calabria per un valore di circa 2,2 miliardi di euro.

Ebbene, pochi giorni fa abbiamo potuto leggere il seguente comunicato stampa: «La Commissione Via del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha dato disco verde alla realizzazione di due lotti del progetto ferroviario AV – AC Salerno – Reggio Calabria per un importo di 9 miliardi di euro».

Senza dubbio il lavoro della Commissione Via è stato non solo encomiabile ma è avvenuto in un arco temporale davvero ristretto. Fin qui quindi tutto positivo; ora però dovremmo avere delle certezze su una serie di altri elementi che allo stato ci vedono ancora lontani da un reale avvio dei lavori. Intanto occorrerà ancora ricevere il previsto Parere del Ministero dei Beni Culturali e poi dovranno prendere corpo le fasi legate alla gara di appalto. Ma proprio questa fase necessita di un chiarimento; occorre conoscere in modo dettagliato: Quanto consta l’intera opera da Salerno a Reggio Calabria: la stima attuale è circa 30 miliardi di euro; Quanto è il valore del lotto Battipaglia – Romagnano i cui lavori sono già partiti: 2,2 miliardi di euro con Fondi Pnrr; Quanto è il costo della tratta approvata dalla Commissione Via: la stima oggi è di circa 9 miliardi di euro.

Questo chiarimento penso sia obbligato perché del valore globale di circa 30 miliardi di euro la copertura ormai garantita è quella legata ai fondi del Pnrr pari, come detto prima a circa 2,2 miliardi di euro, mentre gli interventi relativi ai 9 miliardi di euro ultimamente approvati dovrebbero essere garantiti dalle risorse inserite nel Piano Nazionale Complementare al Pnrr. In tale Piano infatti erano previsti, per tale finalità, 10 miliardi di euro, un importo questo che è stato oggetto di una riformulazione in quanto il Pnc aveva gli stessi vincoli temporali del PNRR e quindi essendo l’intervento ancora in fase istruttoria avremmo rischiato di perdere le risorse. È proprio questa rivisitazione va chiarita per poter, davvero, contare su una reale disponibilità, sin dal prossimo anno, quando cioè disporremo di tutte le autorizzazioni nell’avvio concreto delle opere.

Poche settimane fa ho elencato sinteticamente il quadro degli interventi che dovrebbero essere realizzati in Calabria nel prossimo quinquennio; riporto di seguito tale quadro: Il completamento e la messa in esercizio delle dighe presenti nella Regione (in Calabria ci sono 24 grandi dighe, alcune non completate altre non sono adeguatamente utilizzate); La realizzazione dell’asse ferroviario ad AV – AC Battipaglia – Reggio Calabria; La riqualificazione funzionale dell’asse ferroviario jonico per renderlo omogeneo alla rete nazionale (le caratteristiche attuali sono davvero pessime); La realizzazione del Ponte sullo Stretto; La realizzazione del completamento integrale della strada statale 106 Jonica; La realizzazione di un impianto retroportuale del porto di Gioia Tauro; La realizzazione di un sistema integrato di impianti interportuali con nodi chiave a Corigliano e Castrovillari; La riqualificazione funzionale degli aeroporti di Crotone, Lamezia e Reggio Calabria; La rivisitazione, di intesa con la Regione Basilicata, delle via di accesso e degli impianti interni al Parco nazionale del Pollino

Di questo rilevante elenco di interventi allo stato sono disponibili solo le risorse destinate alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, una quota di 2,2 miliardi per un tratto, non in Calabria, della Battipaglia – Reggio (la tratta Battipaglia – Romagnano) e 3 miliardi per un ulteriore tratto della Strada Statale 106 Jonica. Invece, effettuando un’analisi dettagliata delle reali esigenze legate ai nove atti strategici prima riportati scopriamo che il valore globale si attesta su un importo di circa 62 miliardi di euro; occorrono, ripeto, 62 miliardi di euro altrimenti continuiamo ad inseguire disegni teorici che, al massimo, arricchiranno i programmi dell’attuale e delle prossime Legislature.

Lo so non è facile assicurare un volano così rilevante di risorse ma è necessario, da subito, disporre di un Piano Fonti – Impieghi, articolato e garantito nel tempo, da cui si evinca, chiaramente, che ci sono tutte le condizioni per evitare un ulteriore tradimento delle aspettative di questa Regione chiave del Paese.

Il Presidente della Regione Occhiuto, a mio avviso, non solo è convinto di un simile approccio metodologico ma finora ha fatto sempre valere la logica della trasparenza e della ricerca sistematica di tutte le possibili coperture finanziarie (Fondi privati, Fondi europei, ecc.) per offrire un impianto pianificatorio coerente alle esigenze di una realtà territoriale ricca, da sempre, di potenzialità e priva, da sempre, di una adeguata e funzionale offerta infrastrutturale. (ei)

Aeroporti, Ryanair investe e si espande in Calabria: 2 aeromobili e 15 rotte

Quattro aeromobili basati (2 a Reggio e 2 a Lamezia), la crescita del 50% (fino a 1 milione di passeggeri), 15 nuove rotte per la Regione e capacità record, connettività e tariffe basse per la Regione Calabria. È questa l’offerta di Ryanair in risposta alla decisione della regione Calabria di abolire l’Addizionale Municipale/Tassa Turistica, accogliendo con favore l’approccio del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che ha trasformato la Calabria nella Regione con i costi di accesso più bassi d’Italia.

Ryanair, dunque, garantirà una crescita immediata per la prossima stagione invernale, lanciando 11 nuove rotte: 7 da Reggio Calabria per Londtra Stansted, Bruxelles Charleroi, Milano Malpensa, Pisa, Frankfurt Hahn, Katowice e Parigi Beauvais, 2 da Lamezia per Tirana e Bruxelles Charleroi, e 2 da Crotone per Venezia Treviso e Torino. Inoltre, per l’estate 2025 Ryanair introdurrà ulteriori 4 nuove rotte da Lamezia Terme verso Trieste, Madrid, Wroclaw e Bucarest.

È quanto emerso nella conferenza stampa, svoltasi in Cittadella regionale, in cui il presidente Occhiuto e il ceo di Ryanair, Eddie Wilson, hanno illustrato le novità e il programma della compagnia low cost. Presente anche l’amministratore unico di Sacal, Marco Franchini.

Lo stesso Wilson si è detto entusiasta «di annunciare il significativo investimento e l’espansione di Ryanair nella Regione Calabria, a seguito della decisione lungimirante del Presidente Occhiuto di abolire l’addizionale municipale. Questa mossa strategica ci consente di aumentare rapidamente la nostra capacità nella Regione, aggiungendo un ulteriore Boeing B737-800 a Reggio Calabria ed a Lamezia Terme, lanciando inoltre nuove rotte in tutta la Regione».

«Il nostro programma invernale 2024 per la Calabria – ha spiegato – porterà a una crescita dell’82% rispetto all’inverno 2023, con tre aeromobili basati e un investimento totale di 300 milioni di dollari. Inoltre, prevediamo di basare un altro aeromobile a Lamezia Terme per l’estate 2025, portando a quattro il totale degli aeromobili basati nella Regione ed aumentando il nostro investimento a 400 milioni di dollari. Questo porterà a una crescita del 50% l’anno prossimo per la Regione, supportando oltre 1.200 posti di lavoro e contribuendo alla crescita economica, migliorando il turismo, la connettività ed offrendo tariffe più basse sia ai cittadini che ai visitatori».

«Ryanair invita ora – ha proseguito – tutte le Regioni italiane ad eliminare questa tassa regressiva. In particolare, Sicilia e Sardegna dovrebbero seguire il positivo esempio della Calabria e rivoluzionare la loro connettività eliminando la tassa. Ryanair potrebbe offrire ulteriori 3 milioni di posti all’anno per la Sicilia e 2 milioni per la Sardegna, trasformando la connettività su base annuale, come fatto a Trieste ed ora in Calabria».

«Per celebrare questa straordinaria crescita in Calabria – ha concluso – abbiamo lanciato una promozione di tre giorni con tariffe a partire da 29,99 euro, disponibili esclusivamente su Ryanair.com. Non vediamo l’ora di accogliere milioni di passeggeri a bordo dei nostri voli da e per la Calabria, sperimentando i benefici del nostro investimento e delle politiche progressiste della Regione».

Il Governatore si è detto «orgoglioso della grande attenzione che Ryanair, la prima compagnia low cost d’Italia e d‘Europa, continua a riservare alla nostra Regione».

1In vista della prossima winter season – ha spiegato – ci sarà un aumento straordinario dei collegamenti da e per la Calabria, con tante città europee e italiane, e ciò rappresenta la giusta gratificazione agli sforzi che stiamo compiendo da due anni e mezzo per aumentare sempre di più i flussi turistici nella nostra Regione!.

«Oggi siamo molto felici di ospitare in Calabria ancora una volta Eddie Wilson – ha proseguito –, non solo un grande Ceo ma un amico con cui vogliamo sviluppare e far crescere le rotte aeree all’interno del nostro sistema aeroportuale, in tutte e tre gli scali regionali, e creare le condizioni ideali affinché i visitatori possano vivere la migliore esperienza di viaggio in Calabria e trasferirla a tantissimi nuovi turisti».

«Anche per questo il nostro impegno – ha detto ancora – è legato al miglioramento dei servizi dell’accessibilità e della mobilità interna, come dimostra l’accordo raggiunto solo qualche settimana fa con la società di servizi automobilistici Uber».

«Siamo certi che – ha concluso – grazie alle politiche sul trasporto aereo che stiamo attuando e agli investimenti ingenti messi in campo da società come Ryanair nei nostri aeroporti, i prossimi mesi segneranno non solo un aumento esponenziale dei turisti in Calabria, ma una crescita importante in termini economici e occupazionali in tutto il nostro territorio».

«Dal 1° agosto con l’abolizione dell’addizionale municipale, la Calabria potrà offrire tariffe vantaggiose per gli scali di Lamezia Terme, Crotone e Reggio Calabria», ha detto Franchini, defininendola  «una decisione storica ed innovativa ottenuta con la determinazione del Presidente Roberto Occhiuto che, unitamente alla trasformazione infrastrutturale degli scali, ha individuato il sistema aeroportuale calabrese quale protagonista assoluto dello sviluppo economico della regione». (rcz)

Aeroporti, domani in Cittadella Occhiuto e Wilson parlano delle opportunità in Calabria

Domani mattina, in Cittadella regionale, alle 10.30, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto e il ceo di Ryanair, Eddie Wilson, illustreranno le nuove opportunità che si apriranno per la Calabria dopo la decisione della Regione di stoppare l’addizionale comunale sui passeggeri in partenza dagli scali calabresi.

Nel corso della conferenza inteverrà, anche, Marco Franchini, amministratore unico di Sacal. (rcz)

Tavernise (M5S): Col caro trasporti penalizzata la Calabria anche a Pasqua

Il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, ha denunciato come «nel periodo di Pasqua, così come è avvenuto anche a Natale, il prezzo di un biglietto aereo da Milano a Lamezia arrivi a sfiorare 500 euro, quasi quanto un volo intercontinentale. Mentre un Frecciarossa Milano Centrale-Paola sia quotato oltre 300 euro».

«A quanto pare – ha aggiunto – il governo nazionale è inerme e non riesce a mettere un freno al fenomeno del caro-trasporti, strategia spregiudicata delle compagnie che si ripresenta puntualmente nei periodi di festa o delle vacanze. Ma anche il governo regionale sembra non considerare proprio la questione che invece ha ricadute negative anche sul turismo calabrese».

«Il problema da affrontare immediatamente – ha sottolineato – risiede sempre nei famosi algoritmi che fanno salire le tariffe alle stelle e non vi è al momento alcuna possibilità per il consumatore di difendersi da tali pratiche scorrette utili a massimizzare i guadagni delle società. Con queste tariffe viaggiare in aereo o in treno sta diventando sempre più un lusso per soli ricchi e arrivare o tornare in Calabria diventa una vera stangata per lavoratori, studenti e turisti. Una situazione che lede il concetto di continuità territoriale e danneggia non solo i consumatori, costretti e rinunciare alle partenze o a tagliare i giorni di villeggiatura, ma anche le imprese locali, disincentivando il turismo».

«Restiamo in attesa di una presa di posizione forte da parte del governatore Occhiuto – ha concluso – che, con i suoi annunci di nuovi voli per la Calabria, è diventato un ottimo testimonial delle compagnie aeree ma un pessimo difensore del diritto alla mobilità dei calabresi. Dovrebbe invece da subito iniziare a concordare azioni congiunte con il governo nazionale al fine di addivenire a soluzioni che potrebbero essere considerate, tra cui la regolamentazione dei prezzi dei voli durante i periodi di festa, l’aumento della concorrenza tra le compagnie e l’investimento in infrastrutture». (rrc)

L’OPINIONE / Nino Foti: Servono altri voli di Ita Airways su Reggio Calabria

di NINO FOTI – La notizia di pochi giorni fa dell’attivazione, da giugno a settembre, del quarto volo di Ita Airways da Lamezia Terme verso Fiumicino, è sicuramente una risposta alla sempre più crescente domanda degli utenti che chiedono collegamenti diretti da e verso la Calabria rispetto alle più importanti città italiane, ma non può ritenersi una soluzione esaustiva. È necessario intensificare anche i collegamenti da e per Reggio Calabria quantomeno su Milano e Roma.

Non si tratta di alimentare campanilismi inutili, ma di guardare i dati di fatto. La Città Metropolitana di Reggio è quella più popolosa della regione, senza dimenticare il fatto che l’aeroporto è volano per lo sviluppo di tutta l’area integrata dello Stretto, con un bacino potenziale di oltre 1 milione di passeggeri. È chiaro che un solo volo al giorno per Roma e Milano non può soddisfare le esigenze del territorio, ed è semplicemente inaccettabile anche per chi deve spostarsi per motivi di lavoro o di salute.

Ad oggi, inoltre, gli unici collegamenti con Roma e Milano hanno orari particolarmente scomodi che non consentono, ad esempio, di partire dalla Capitale e rientrare in giornata. Sono sorpreso e rammaricato, che nessun rappresentante istituzionale dell’area reggina evidenzi questa emergenza.

Nel corso dell’ultimo incontro organizzato al Comune di Reggio Calabria dalla Fondazione Magna Grecia, dedicato al sistema aeroportuale dello Stretto, è stato giustamente riconosciuto il lavoro fatto per portare Ryanair ad operare sul Tito Minniti, ma lo stesso sforzo deve essere fatto per portare Ita Airways ad investire sull’aeroporto di Reggio Calabria. Non si può pensare, per evidenti ragioni logistiche dovute all’operatività delle compagnie, che Ryanair assicuri anche i collegamenti su Roma e Milano, né tantomeno che vi sia una differenziazione dell’offerta tale da individuare quello di Reggio Calabria come lo scalo destinato alle low cost.

Non ci sono alternative se, realmente, si crede nello sviluppo di quest’area, e francamente mi sembra un paradosso che si parli del Ponte sullo Stretto e anziché lavorare per dare impulso all’aeroporto di Reggio, magari attraverso servizi adeguati per raggiungere l’infrastruttura in modo agevole, si debba ancora discutere per riuscire a garantire il livello minimo accettabile dei collegamenti per una Città Metropolitana. (nf)

[Nino Foti è presidente della Fondazione Magna Grecia]

LA MANCANZA DI VISIONE DELLA POLITICA
SUL VALORE DEGLI AEROPORTI PER IL SUD

di PIETRO MASSIMO BUSETTA – Centonovantasette milioni di passeggeri nel 2023. Il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo, ha commentato: «il 2023 si è chiuso con quasi 200 milioni di passeggeri, un record assoluto per gli aeroporti italiani, un’importante soglia psicologica raggiunta. Si conferma una straordinaria voglia di volare, a riprova della resilienza del nostro comparto, che è in ottima salute e resta strategico per il Paese».

Certamente il fatto che la gente si muova potrebbe essere un indicatore di benessere. Ma se vogliamo andare a indagare sui dati possono anche essere interpretati in maniera più articolata e complessiva. Se confrontiamo infatti i dati degli aeroporti italiani con quelli degli aeroporti francesi ci accorgiamo che la Francia ha 30.000 passeggeri meno in un anno. Circa 160 milioni e se consideriamo che il reddito pro capite francese è più alto di quello italiano qualche domanda ce lo dobbiamo fare.

Infatti il grande traffico aereo può derivare, oltre che da una capacità economica maggiore dei paesi interessati, anche da altri due fattori: il primo è quello di una mobilità all’interno del paese particolarmente elevata dovuta al fatto che vi sia una sviluppo economico diseguale che porta, come accade in Italia, molta gente a viaggiare da un lato all’altro, perché si sposta dalla sua residenza al lavoro. Magari non giornalmente ovviamente, ma avendo parenti, amici, radici, in una parte e il lavoro in un’altra i viaggi diventano abbastanza numerosi e frequenti. 

Tale visione è confortata dai dati degli aeroporti meridionali che rappresentano, con i circa 60 milioni di passeggeri, quasi un terzo del traffico complessivo. Tale dato è anomalo e non è collegato al reddito pro capite, ma alla popolazione. In realtà, avendo un reddito pro capite che è la metà di quello del Centro Nord, dovrebbe avere un traffico di gran lunga inferiore, invece unico dato rispetto a tasso di occupazione, export pro capite, a tasso di povertà e potrei continuare a lungo, dati che sono ovviamente a dimostrare un diverso sviluppo, il numero di passeggeri invece é in linea con la popolazione ed evidenzia che è così alto proprio perché vi è questa mobilità interna dovuta alle migrazioni.

Il secondo aspetto, che mette in evidenza, é la carenza di alternative ferro aria o gomma aria. Cioè il fatto che le movimentazioni attraverso le ferrovie e attraverso le strade sono così carenti che l’unico mezzo disponibile diventa l’aereo. 

Tale riflessione è confermata abbondantemente dallo stato delle infrastrutture del Sud, abbandonate da anni da parte di Rfi, ma anche di Anas, che scontano un ritardo ventennale rispetto ai collegamenti del Centro Nord. Ormai da Roma a Milano si utilizza spesso l’alta velocità ferroviaria come è noto a tutti, mai da Roma a Palermo. Tali riflessioni possono aiutare a cambiare visione adesso che il Piano Nazionale degli Aeroporti, di prossima pubblicazione, deve definire le  linee strategiche per il comparto. Perché le riflessioni fatte possono aiutare  a individuare le esigenze dei nuovi scali. 

Perché evidentemente, considerato che per completare una linea di alta velocità velocità ferroviaria o un’autostrada sono necessari 10 anni e costi incredibilmente alti e che invece per fare un aeroporto bastano pochi mesi, e poco più del costo di 2 km di autostrada, se non si considerano i tempi burocratici necessari per le autorizzazioni, che teoricamente potrebbero essere ridotti, si potrebbe pensare a soluzioni provvisorie che consentano di collegare i territori più  periferici e marginali, in modo da potenziare le loro possibilità di sviluppo, in attesa di quelle infrastrutture stradali e ferroviari che possano rendere inutile una struttura aeroportuale, che come si apre potrebbe pensarsi anche che possa chiudersi, laddove le esigenze di collegamento aereo venissero meno.

L’esempio più calzante che spiega e dimostra che il ragionamento è corretto è quello delle esigenze aeroportuali di Agrigento. Cittadina che è distante oltre due ore da qualunque scalo aeroportuale e che, per i prossimi 10 anni, é certo che non avrà un’alta velocità ferroviaria né un’autostrada che la collegherà agli aeroporti più vicini. Nel frattempo però, nel 2025, sarà capitale della cultura. La sua Valle Dei Templi è un tesoro che aspetta soltanto di essere scoperto adeguatamente da un pubblico che arrivi da tutte le parti del mondo. Considerato che, se adeguatamente valorizzata,  potrebbe rientrare nei primi 10 posti che ognuno nella vita non deve perdersi, come le piramidi d’Egitto per esempio,  Petra, Machu Picchu, le cascate del Niagara, le piramidi Maya, il Partenone o il Colosseo. 

E certo una vera utilizzazione e scoperta può avvenire solo se vi sono dei collegamenti adeguati. La riserva più importante che viene posta, quando si parla di aeroporti, è quella di un traffico minimo che ne consenta la sopravvivenza, senza che vada in passivo. 

Ma è chiaro a tutti che il ragionamento va fatto non a bocce ferme, né pensando che gli aeroporti debbano servire per il collegamento dei residenti con Roma e Milano. Ma capendo perfettamente che si tratta di strutture al servizio soprattutto dell’incoming, cioè quei collegamenti che possono portare i tanti ricchi europei, che sono costretti a vivere  in posti dove, e per sei mesi, sono sotto lo zero, a venire a svernare o a viaggiare per vedere località  dove ai primi di  febbraio la primavera inizia  e inonda di bianco una Valle Dei Templi che festeggia la sua sagra del mandorlo in fiore, normalmente ignorata dalla Rai pubblica, davanti ad un Tempio della Concordia, in una area archeologica  tanto ben conservata da far invidia alla zona archeologica del Partenone. 

Bene, a parte il fatto che con accordi con compagnie tipo Ryanair anche scali come Trapani riescono ad arrivare al milione e mezzo di passeggeri che dovrebbe essere quel dato che consente un break even di utili, bisogna capire che gli aeroporti in alcune realtà possono anche costituire una struttura di servizio all’economia, che anche se può perdere qualche milione di euro in un anno, come succede ai trasporti locali o ad altre utilities, se poi mette in movimento un volano che porta ad una complessiva crescita del sistema economico, può essere una scelta che nella globalità é conveniente. 

Poi considerando come spesso la politica distribuisce mance e mancette, risorse per sagre della ricotta o del carciofo che non hanno alcun significato economico, ci rendiamo conto come le risorse che possono essere dedicate ad un’aeroporto, se non servono per  l’assistenza sociale a disoccupati che vengono assunti per avere un posto non per fare un lavoro, allora la visione può anche essere differente. (pmb)

[Courtesy Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia]

L’OPINIONE / Giusy Iemma: Occhiuto spieghi quali sono gli intenti per hub di Lamezia

di GIUSY IEMMA – Il governatore Occhiuto, direttamente dalla Bit di Milano, ha annunciato che presto saranno attivati nuovi voli sugli scali calabresi ed entro un anno si arriverà a quota un milione di passeggeri. Ben vengano l’impegno e le dichiarazioni di intenti su un settore cruciale, come quello dei trasporti, per la valorizzazione turistica della Calabria e per ridurre le distanze che separano il nostro territorio dal resto d’Italia e d’Europa.

Un’iniezione di fiducia che speriamo sia legata, al contempo, ad una programmazione mirata e capillare che tenga conto dell’esigenza primaria di rafforzare l’offerta complessiva di servizi, salvaguardando al contempo funzioni e presidi che si sono consolidati nel tempo e rappresentano riferimenti insostituibili per un ampio bacino di utenti. La notizia delle nuove rotte di prossima apertura a Reggio Calabria non può che fare bene alla mobilità calabrese nel suo complesso, se inserita in un quadro di interventi in grado di non penalizzare quello che è il principale hub regionale, Lamezia Terme, che per la sua storicità, le caratteristiche logistiche, i numeri di visitatori e di movimenti che registra, costituisce lo snodo strategico centrale per la regione.

In un contesto di crescita diffusa e davanti ad un significativo trend di recupero che riguarda i principali aeroporti in tutta Italia, non ci si può permettere di far perdere il passo allo scalo che serve tutta l’area centrale della Calabria. E questo può essere garantito solo da un piano di investimenti razionale ed equilibrato che accompagni le scelte politiche, nel rispetto dei territori e di quanto essi producono. Se Reggio esulta da una parte, a Lamezia cresce la preoccupazione per un paventato taglio dei servizi, per il rischio di licenziamenti del personale e per l’aumento dei costi che gli operatori sono costretti a subire.

Dal governatore Occhiuto attendiamo di sapere, quindi, quali siano gli intendimenti per l’intero comparto aeroportuale calabrese, auspicando che non siano le esigenze contingenti della politica a dettare la linea dello sviluppo della Regione. (gi)

[Giusy Iemma è vicesindaca di Catanzaro]

Da Ryanair e EasyJet proposte 16 nuove rotte nazionali e internazionali da e per la Calabria

Da Ryanair e EasyJet proposte 16 nuove rotte aeree nazionali e internazionali da e per la Calabria. È quanto ha annunciato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, sottolineando come la Calabria «si appresta ad essere in controtendenza rispetto al resto del Paese», mentre alcune compagnie aeree, «soprattutto low cost, hanno minacciato di ridurre le tratte da e per l’Italia e la loro presenza in determinati aeroporti italiani».

«Rappresentiamo una Regione relativamente nuova – ha spiegato – dal punto di vista turistico, soprattutto internazionale, negli ultimi due anni abbiamo fatto un grande sforzo per promuovere il nostro territorio e le nostre bellezze, e dunque veniamo percepiti come appetibili dai vettori più importanti d’Europa».

«Il mio viaggio a Bruxelles di una decina di giorni fa è stato fondamentale e propedeutico a grandi novità che avremo nelle prossime settimane», ha detto ancora il governatore, spiegando come Ryanair, in particolare, abbia proposto 12 nuove rotte da e per la Calabria: 5 nazionali e 7 internazionali. Ben 8 di queste rotte riguardano l’aeroporto ‘Tito Minniti’ di Reggio Calabria e, allo stesso tempo EasyJet ha proposto 4 nuove rotte internazionali da e per la Calabria.

«È questo l’esito della manifestazione di interesse – ha proseguito – che la Regione ha fatto nelle scorse settimane: l’ultima iniziativa di questo tipo, nel 2018, andò deserta. A queste manifestazioni di interesse seguirà adesso una fase tecnica, con adempimenti amministrativi e soprattutto con la pubblicazione dei bandi».

«Se tutto andrà bene avremo, entro la prossima stagione estiva 2024, 16 nuove rotte da e per la Calabria: 5 nazionali e 11 internazionali – ha concluso –. Parallelamente continuerà il lavoro che la Sacal sta portando avanti per ammodernare e rendere più attrattivi i nostri tre aeroporti.
Vogliamo continuare a crescere, e gli scali calabresi devono rappresentare sempre più il biglietto da visita per coloro che vengono a visitare la nostra splendida Regione». (rcz)