Nsc all’inaugurazione della nuova caserma dei carabinieri di Africo

Questa mattina ha avuto luogo la cerimonia di inaugurazione della nuova caserma sede del Comando Stazione Carabinieri di Africo Nuovo, alla presenza del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di C.A. Teo Luzi.

Sono intervenuti inoltre il Capo della Polizia-Direttore Generale P.S. Vittorio Pisani, il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Dott. Giovanni Melillo, il Comandante Interregionale “Culqualber”, Generale di C.A. Riccardo Galletta, il Comandante della Legione “Calabria”, Generale di Divisione Pietro Francesco Salsano, il Comandante Provinciale di Reggio Calabria, Colonnello Marco Guerrini e una delegazione della segreteria regionale NSC Calabria insieme numerose autorità civili, militari e religiose nonché delle scolaresche di Africo, Brancaleone e San Luca.

Il nuovo presidio dell’Arma, ospitata in una villetta confiscata nel 2005 alla cosca della ‘Ndrangheta “Morabito-Palamara-Bruzzaniti”, garantirà locali in grado di offrire un servizio di prossimità alla comunità di Africo Nuovo di maggiore qualità.

Un picchetto di militari in grande uniforme speciale ha reso gli onori al Ministro dell’Interno, accompagnato dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. Si sono susseguiti gli interventi delle massime autorità militari e civili presenti. Ha preso la parola il Colonnello Marco Guerrini, Comandante Provinciale di Reggio Calabria, che ha focalizzato il suo contributo sul valore civico di tale evento, con cui si rinnova la vicinanza e la fiducia che unisce i Carabinieri e le comunità.

Ha proseguito il Sindaco di Africo, Domenico Modaffari, che ha sottolineato la rilevanza dell’Arma sul territorio come presidio di libertà e democrazia, così come l’On. Roberto Occhiuto, il Presidente della Regione Calabria, ente che ha finanziato le opere di adeguamento.

Infine l’intervento del Generale C.A. Teo Luzi, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, “la Stazione Carabinieri rappresenta il frutto di quel “gioco di squadra” istituzionale che va di pari passo con la sinergia con le altre forze dell’ordine, presupposto fondamentale per un’azione incisiva ed efficace dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata” ricordando i militari che furono assassinati dalla ‘Ndrangheta, per la loro dedizione alle Istituzioni, i Comandanti delle Stazioni di San Luca, nel 1985, il Brig. Carmine Tripodi, decorato di Medaglia D’oro al Valor Militare e di Bovalino, nel 1990, il Brig. Antonino Marino, decorato di Medaglia D’oro al Valor Civile.

Infine ha chiuso gli interventi il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il quale insieme al Generale C.A. Teo Luzi, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Presidente Della Regione Calabria, On. Occhiuto e il Maresciallo Capo Andrea D’Amelio, Comandante della Stazione Carabinieri di Africo Nuovo, hanno proceduto al taglio del nastro. (rrc)

BOVA (RC) – “Gente in Aspromonte” organizza una escursione sino ad Africo

L’associazione escursionistica “Gente in Aspromonte” ha previsto l’escursione “Le grandi vie dell’Aspromonte” per domenica 14 maggio. La prima tappa è il Cammino della fede da Bova a San Leo ad Africo. Tempo di percorrenza: ore 5.30. Il raduno sarà al campo sportivo di Bova alle ore 09:30 con partenza per il Villagio Carrà.

Dopo circa 15 minuti di auto si raggiungono i campi di Bova (Monte Grosso); si scende poi, sempre in auto, lungo la strada di Pedimpiso e, percorsi Km. 2,4, si giunge al bivio per Roghudi. Si prosegue sulla sterrata in leggera salita per Km. 1,8 fino a raggiungere il Bivio Carrà, da dove si continua sulla pista sulla destra proseguendo sulla sterrata per circa Km. 2.0 fino a giungere il Villagio Carrà.

Le difficoltà storiche degli spostamenti nell’area Grecanica si “leggono” tutt’ora nel suo paesaggio, un altopiano solenne e aspro, ricco di torrenti e di calanchi. Un bosco incantevole formato da secolari piante di querce e di una rigogliosa macchia mediterranea. Raggiungere, percorrere, attraversare questi luoghi è fonte di continue emozioni per gli ambienti diversificati, i segni del passato che trasudano in ogni tratto, i favolosi panorami che danno l’idea di avere improvvisamente aperto sotto gli occhi un bellissimo, illustrato, libro di geografia.

San Leo d’Africo (Leone), denominato anche San Leo di Bova, nacque a Bova tra il X e l’XI secolo da una famiglia del luogo. Di temperamento umile, fin da piccolo si sentì attratto dalla vita monacale e a 12 anni entrò nell’ordine basiliano. Dedicò la sua vita alla contemplazione e alle opere di bene per i poveri. Morì ad Africo, nel monastero da lui stesso fondato. La ricorrenza di San Leo cade il 5 maggio a Bova e l’11 maggio ad Africo.
Storico: Il nome Africo deriva dal greco apricos o dal latino apricus, che significa arioso e soleggiato, proprio per la sua incantevole posizione, ma che paradossalmente però è stato abbandonato a causa di una terribile alluvione avvenuta nel mese di ottobre del 1951 (e poi un’altra nel 1953), che misero a dura prova sia Africo che la frazione vicina, Casalnuovo, avviando un’emigrazione verso il mare così come tanti altri piccoli paesi dell’entroterra calabrese che sono stati spazzati via dagli eventi naturali: gli abitanti dei due centri semidistrutti furono evacuati e dopo alloggi di fortuna e varie vicissitudini, molti furono trasferiti in un nuovo centro creato ad hoc, Africo nuovo, sul litorale jonico.

Una escursione che si è sviluppata in un’area dell’Aspromonte tra le più belle e ricche sul piano ambientale e paesaggistico, in uno scenario selvaggio di montagne, fitta vegetazione, dirupi e torrenti.
Dal Villaggio Carrà, piccolo raggruppamento di case popolari costruito dopo l’alluvione del 1951, con Emesso l’omonimo rifugio Forestale, inizia l’escursione seguendo per circa un chilometro una sterrata fino al bivio per Africo, si prosegue a sinistra su una vecchia mulattiera con qualche tratto scavato nella roccia che costeggiando il crinale del monte Puntone della Guardia porta al cimitero abbandonato di Africo e poi al Santuario di San Leo, piccola chiesetta situata su un crinale tra il Vallone Spasola, il Torrente Aposcipo e il Vallone Casalnuovo, in un suggestivo panorama distinto da diverse importanti cime, guardando da nord, come Puntone Galera, Monte Perre, Monte Iofri, Monte Scapparone, Portella di Ficara, Monte Grosso o Lestì, ecc.

Si riprende il cammino tornando indietro fino al Cimitero, dove al bivio si imbocca la sterrata a sinistra verso il borgo di Africo; scendendo lungo la sterrata si possono notare castagni secolari e un palmento scavato nella roccia. Giunti al borgo, dove gran parte dei ruderi sono ormai divorati dalla vegetazione, si sosterà nella piazzetta antistante la Chiesa di San Salvatore. Si riprenderà il ritorno tutto in salita passando davanti l’edificio del comune, la vecchia caserma, e le scuole elementari costruite durante l’epoca del fascismo, proseguendo verso le ultime case del borgo in località Campusa, da qui una breve salita ci porta al villaggio Carrà dove avrà termine l’escursione.

AFRICO (RC) – È pronta la nuova caserma dei carabinieri

Il sindaco facente funzioni della Città metropolitana Carmelo Versace, accompagnato dai tecnici di Palazzo Alvaro e dai vertici dell’Arma, ha effettuato un sopralluogo sull’arteria stradale che sarà oggetto dell’intervento.

Il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, ha svolto un sopralluogo lungo la strada provinciale 65, nel tratto che conduce alla nuova caserma dei carabinieri di Africo, ormai prossima all’inaugurazione.

Insieme al sindaco del Comune locrideo, Domenico Modaffari, al comandante provinciale dell’Arma, colonnello Marco Guerrini, al comandante della compagnia, capitano Pietro Scabardi, il sindaco facente funzioni Versace ha percorso il chilometro e mezzo che è al centro del programma di riqualificazione previsto dalla Città metropolitana per un importo complessivo di 75mila euro.

Quindi, ha preso visione dell’immobile che ospiterà le attività dei militari dopo essere stato confiscato alla criminalità organizzata.
«L’intervento – ha detto Carmelo Versace – è necessario per ridare vigore ad un’arteria che, a breve, condurrà ad un nuovo ed importante presidio di legalità e sicurezza per il territorio».

«La caserma – ha ricordato Versace – sorge in un bene confiscato alla ‘ndrangheta, in un luogo simbolo ed in cui, la presenza dello Stato, è quanto mai decisiva non solo in funzione repressiva dei fatti di reato, ma soprattutto in chiave educativa e divulgativa di una cultura della legalità capace di raggiungere e coinvolgere le giovani generazioni».

«Nella circostanza – ha aggiunto il sindaco facente funzioni – ribadisco il mio ringraziamento e quello dell’intera Città metropolitana agli uomini ed alle donne guidati dal colonnello Guerrini e dal capitano Scabardi per l’impegno che, quotidianamente, li vede in prima linea al fianco dei cittadini e della parte sana della società. Sono felice che, presto, potranno svolgere le loro attività anche nel conforto di spazi confortevoli ed aree confortevoli ed aree ben organizzate».

«Al tempo stesso – ha proseguito Versace – rinnovo la massima vicinanza dell’ente alle necessità della comunità di Africo e dell’amministrazione del sindaco Modafferi. Il settore metropolitano alla Viabilità, guidato dal dirigente Lorenzo Benestare, ha predisposto ogni attività necessaria che presto porterà all’apertura del cantiere sulla SP 65 ed alla contestuale posa del tappetino d’asfalto». (rrc)

AFRICO (RC) – Grande successo per “Africo tra storia e religione”

Ha riscosso grande successo Africo tra storia e religione, la prima tappa del progetto di valorizzazione del territorio calabrese promosso dall’Associazione BeCal, che si è svolto lo scorso 9 agosto ad Africo.

«BeCal – ha spiegato Francesco Cuteri, di BeCal – è un’ Associazione di giovani calabresi che si sta occupando di vari tematiche riguardanti il territorio locale, come Sanità, Sostenibilità Ambientale, Cultura, Sport e parità di genere.  Il nostro approccio prevede la lotta alla rassegnazione, in particolare della popolazione giovanile. Crediamo fermamente che i giovani debbano assumere un ruolo centrale all’interno del dibattito pubblico-politico della nostra Regione e per questa ragione abbiamo voluto lanciare il progetto Valorizzazione del Territorio partendo proprio da Africo, il mio paese, dove le tradizioni, la sua storia ed il culto religioso sono veicolo di promozione culturale e sociale».

«Un ringraziamento particolare – ha aggiunto – va al primo cittadino del nostro paese Domenico Modafferi, il quale da subito ha dimostrato grande entusiasmo e particolare attenzione per la buona riuscita di questo evento culturale. Oltre a lui ringrazio  tutta l’ Amministrazione Comunale per la collaborazione e la disponibilità nel supportare eventi con queste finalità. L’intervento del sindaco ha evidenziato il nobile lavoro che l’Amministrazione comunale sta compiendo per la valorizzazione di Africo Antico e Casalnuovo ed in questo contesto ritengo che collaborazioni tra istituzioni ed associazioni siano essenziali per centrare gli obiettivi prefissati».

«Una particolare menzione alla Proloco di Africo – ha detto ancora – ed al suo presidente per il supporto logistico che ci ha offerto per ottenere una buona riuscita dell’evento».

«La storia di Africo, le sue tradizioni, le origini di questo popolo – ha spiegato Cuteri – sono state raccontate magistralmente da un africese doc come lo scrittore Pietro Criaco, che ringrazio per aver impreziosito con testimonianze ed eventi storici l’evento. Al signor Criaco rivolgo i miei più sinceri complimenti per la prestigiosa classificazione al Premio Letterario di San Giovanni in Fiore per il lavoro “L’idea che ci univa”, e rinnovo i miei ringraziamenti  per aver emozionato il pubblico con l’omonimo docufilm che ha presentato . Sono certo e fiducioso che anche in futuro riusciremo a collaborare su altri progetti culturali».

«Voglio ancora rivolgere – ha proseguito – un particolare ringraziamento a Don Bruno Sculli, che oltre a darci un grande supporto logistico, ha saputo entrare nel profondo della nostra spiritualità parlandoci della vita e delle opere del nostro amato San Leo. Approfitto per augurargli un enorme in bocca  al lupo per il lavoro che sta svolgendo insieme all’ Associazione  “Mai senza l’altro” , di cui è presidente, per cercare di riaprire l’oratorio di Africo dopo tanti anni».

«Un grosso in bocca al lupo – ha concluso – alla squadra U.S.D Africo, al suo presidente l’Ing. Francesco Gligora e al resto della società. Ringrazio chi si è speso per lasciare il calcio ai giovani africesi , perché come la cultura lo sport unisce e aiuta a crescere. Ringrazio ancora tutta la platea che ha frequentato questo evento, con la promessa che questo è il primo passo di un percorso molto più lungo e soddisfacente per il popolo africese». (rrc)

AFRICO (RC) – L’evento “Africo tra Storia e Religione”

Domani sera, ad Africo, alle 21, a Piazza San Salvatore, è in programma la manifestazione Africo tra Storia e Religione organizzato dall’Associazione BeCal.

L’evento sarà moderato da Francesco Custureri, membro del direttivo BeCal, e vedrà la partecipazione del sindaco di Africo, Domenico Modaffari, dello scrittore Pietro Criaco e del sacerdote Don Bruno Sculli. Si racconteranno le ricchezze culturali di questo fantastico paese, con la proiezione anche di qualche contenuto storico.

«È importante ripartire dalla cultura, e se lo propongono i giovani ancora meglio – ha dichiarato Francesco Custureri di BeCal –. Abbiamo fortemente voluto lanciare questi eventi sul tema della valorizzazione del territorio. Quest’anno saremo ad Africo e Bova Marina ma è solo l’inizio di un percorso perché vogliamo lanciare un messaggio per continuare a lavorare a qualcosa di più robusto per l’anno prossimo».

L’associazione BeCal è da ormai un anno che ha inaugurato le sue attività nel segno di un forte senso di appartenenza al territorio sempre con uno spirito libero ed appassionato. Tra i tanti temi affrontati vi è sicuramente la valorizzazione del territorio. (rrc)

AFRICO (RC) – Il corteo della Cgil per il 1° Maggio

Torna, ad Africo, la tradizionale sfilata del Primo Maggio, organizzata dal Comune insieme alla Cgil Reggio Calabria-Locri.

L’appuntamento, dunque, è per le 10 alla Camera del Lavoro, da cui partirà la sfilata per le vie della cittadina, per poi rientrare alla sede della Camera del Lavoro con i saluti del sindaco Domenico Modaffari, l’intervento di un compagno della Cgil locale e la chiusura del segretario generale Cgil Reggio Calabria-Locri, Gregorio Pititto. Ad accompagnarela sfilata, la banda musicale.

«La sfilata del Primo Maggio – ha sottolineato il segretario generale Cgil Reggio Calabria-Locri – ha una valenza storico-culturale per la cittadina di Africo: da sempre in prima linea per la difesa dei diritti dei lavoratori, a fianco dei cittadini, dei giovani, dei disoccupati e degli immigrati».

Alla Cgil Reggio Calabria-Locri preme evidenziare l’importanza della celebrazione della Giornata del Lavoro in un centro della Locride, simbolo delle innumerevoli potenzialità inespresse della nostra terra. Non bisogna dimenticare che in questa cittadina il movimento dei lavoratori, legato soprattutto all’agricoltura, è da sempre impegnato nelle battaglie quotidiane per raggiungere obiettivi sociali ed economici importanti. (rrc)

AFRICO (RC) – Al via la nuova consiliatura comunale

Si è insediato, ad Africo, il nuovo Consiglio comunale, che ha sancito il ritorno della cittadina jonica alla piena agibilità democratica dopo la parentesi della gestione commissariale durata quasi due anni. 

Presente, alla seduta di insediamento, il vicesindaco della Città Metropolitana, Carmelo Versace, che è stato ricevuto dal sindaco Domenico Modaffari.

«Torna ad insediarsi, a due anni dallo scioglimento per infiltrazione mafiosa, il Consiglio comunale democraticamente eletto di Africo. Come Città Metropolitana abbiamo voluto essere presenti, al fianco del neo sindaco Domenico Modaffari, a quella che, a tutti gli effetti, si appesta ad essere una nuova stagione per il comune locrideo». Così, il vicesindaco metropolitano, Carmelo Versace, ha salutato l’avvio dei lavori del civico consesso aggiungendo: «Siamo qui per testimoniare la presenza concreta delle istituzioni in contesti che, per varie vicissitudini, hanno avuto un passato delicato e, adesso, si apprestano ad affrontare con più speranza e rinnovata fiducia il futuro».

«Soprattutto – ha concluso Versace – siamo vicini ai cittadini che, nella Città Metropolitana, possono tranquillamente ritrovare un preciso punto di riferimento». (rrc)

 

Eletti i sindaci di Sinopoli, Africo e San Giorgio Morgeto: i Comuni erano sciolti per mafia

Domenico ModafferiSalvatore ValeriotiFrancesco Sergi, sono rispettivamente i sindaci di Africo, San Giorgio Morgeto e Sinopoli, i tre Comuni nel Reggino che erano stati sciolti per mafia, e che sono tornati a elezioni domenica 7 novembre.

Ad Africo, ha votato il 46,23%, e il neo sindaco Modafferi, della lista civica Africo in alto, si è imposto contro Enzo Antonio Caccavari con 1035 voti. A San Giorgio Morgeto, ha votato il 55,01%, che ha eletto Valerioti con la lista Obiettivo comune per San Giorgio battendo Vincenzo Marrapodi.

A Sinopoli, Francesca Sergi era l’unica candidata, e ha superato il quorum con il 63,76%. (rrc)

Domani in Calabria votano tre Comuni sciolti per mafia: Si tratta di Sinopoli, Africo e San Giorgio Morgeto

Africo, San Giorgio Morgeto e Sinopoli sono i tre Comuni calabresi che, insieme a Orta di Atella, in provincia di Caserta, Manfredonia, in Provincia di Foggia, Carmiano, in Provincia di Lecce e Scanzano Jonico, in Provincia di Matera, tornano alle urne. Lo ha reso noto il Viminale, che si tratta di comuni interessati dal turno straordinario del secondo semestre del 2021 a causa del loro scioglimento per infiltrazioni mafiose.

Le elezioni inizieranno alle 7 e si concluderanno alle 23. Il ballottaggio, dove previsto, è programmato per il 21 novembre.

Si tratta di una buona notizia per i tre comuni calabresi, che dal 2019 sono commissariati. (rrm)

Gioacchino Criaco: Calabria, il sotterramento dell’amore, la lezione della resa

di GIOACCHINO CRIACO – È scocciante parlare di Augias, è vero. Ma al di là dei giudizi su di lui, del suo valore intellettuale, resta il fatto che parli dalla tv pubblica, che scriva su giornali di ampia diffusione. Quello che dice non ha nulla di straordinario o nuovo. “Terra perduta”, “irredimibile”, “immutabile”, sono sentenze che si sentono da sempre in Calabria, che pure moltissimi calabresi pronunciano. Mettete me, che sono di Africo: “riottosi, ribelli e irredimibili”, diceva di noi Stajano in Africo, Einaudi; “bestie che dormono e mangiano con le bestie”, Strati, la Teda; “di quali delitti si è macchiata questa gente per vivere in condizioni così miserabili?”, Zanotti Bianco, Fra la Perduta Gente; “pane di ghiande e vieccia mangiano gli africoti”, Giorgio Amendola, il pane nero di Africo; e Besozzi insieme a Tino Petrelli hanno immortalato la disperazione degli africoti con i ragazzi del 48. Ho cominciato a preparare la valigia dopo aver letto la sentenza di Stajano: avrei voluto essere riottoso e ribelle, ma irredimibile puzzava di zolfo, un preannuncio d’inferno. Dopo ci ho messo 35 anni a realizzare che non avrei mai voluto partire, che le capre, il sogno più bello le avevo già. Invece tutti mi hanno insegnato la bruttezza dei caprai.

Nessuno mi ha spiegato la loro sfida, il coraggio, l’amore incondizionato per la natura: che capre, lupi e pastori erano i contraenti di una società antica, nobile. Della Calabria si provvede da qualche secolo a insegnare il brutto, il di meno, a inculcare un disamore rovinoso, matricida. Le parole di Augias, inconsapevolmente o meno, proseguono in quella lezione tragica che è l’insegnamento della resa, il sotterramento dell’amore. Non va sottovalutata in quanto provenga da lui, va confutata in quanto proveniente da scoraggiatori di professione, spesso assoldati a loro insaputa da chi ha l’interesse che questa visione, geneticamente, si infigga nella genetica calabrese.

Sono risorte Regioni e popoli molto più afflitti dai drammi calabresi, si sono capovolte situazioni ben più tragiche. La Calabria è sul pizzo del burrone, lo sappiamo tutti noi calabresi; molto probabilmente salteremo nell’abisso. Ma sarà perché non abbiamo lottato, non perché al momento sia impossibile lottare. Stiamo facendo quello che un gruppo di potere vuole: abbandonare il campo e lasciare tutto al nemico. È una lotta che si combatte da più di un secolo: un popolo che ha resistito a terremoti portentosi, maremoti, alluvioni, malattie, dominazioni. Capitola sotto le unghie smaltate di un potere locale che si prende tutto, con complice uno Stato centrale ignavo. Le parole di Augias, non lui, sono pericolose perché continuano a costruire la resa. E a noi serve la guerra, che è vero, è difficilissima da fare: i migliori dei nostri sono già morti in battaglia, noi non saremo combattenti irresistibili, ma neppure il nemico è granché. (gc)

[Gioacchino Criaco è uno dei più apprezzati scrittori italiani. Calabrese di Africo ha firmato diversi best-seller tra cui Anime nere, Il Saltozoppo, La Maligredi, L’ultimo drago d’Aspromonte]