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"Gente in Aspromonte" organizza una escursione sino ad Africo

BOVA (RC) – “Gente in Aspromonte” organizza una escursione sino ad Africo

L’associazione escursionistica “Gente in Aspromonte” ha previsto l’escursione “Le grandi vie dell’Aspromonte” per domenica 14 maggio. La prima tappa è il Cammino della fede da Bova a San Leo ad Africo. Tempo di percorrenza: ore 5.30. Il raduno sarà al campo sportivo di Bova alle ore 09:30 con partenza per il Villagio Carrà.

Dopo circa 15 minuti di auto si raggiungono i campi di Bova (Monte Grosso); si scende poi, sempre in auto, lungo la strada di Pedimpiso e, percorsi Km. 2,4, si giunge al bivio per Roghudi. Si prosegue sulla sterrata in leggera salita per Km. 1,8 fino a raggiungere il Bivio Carrà, da dove si continua sulla pista sulla destra proseguendo sulla sterrata per circa Km. 2.0 fino a giungere il Villagio Carrà.

Le difficoltà storiche degli spostamenti nell’area Grecanica si “leggono” tutt’ora nel suo paesaggio, un altopiano solenne e aspro, ricco di torrenti e di calanchi. Un bosco incantevole formato da secolari piante di querce e di una rigogliosa macchia mediterranea. Raggiungere, percorrere, attraversare questi luoghi è fonte di continue emozioni per gli ambienti diversificati, i segni del passato che trasudano in ogni tratto, i favolosi panorami che danno l’idea di avere improvvisamente aperto sotto gli occhi un bellissimo, illustrato, libro di geografia.

San Leo d’Africo (Leone), denominato anche San Leo di Bova, nacque a Bova tra il X e l’XI secolo da una famiglia del luogo. Di temperamento umile, fin da piccolo si sentì attratto dalla vita monacale e a 12 anni entrò nell’ordine basiliano. Dedicò la sua vita alla contemplazione e alle opere di bene per i poveri. Morì ad Africo, nel monastero da lui stesso fondato. La ricorrenza di San Leo cade il 5 maggio a Bova e l’11 maggio ad Africo.
Storico: Il nome Africo deriva dal greco apricos o dal latino apricus, che significa arioso e soleggiato, proprio per la sua incantevole posizione, ma che paradossalmente però è stato abbandonato a causa di una terribile alluvione avvenuta nel mese di ottobre del 1951 (e poi un’altra nel 1953), che misero a dura prova sia Africo che la frazione vicina, Casalnuovo, avviando un’emigrazione verso il mare così come tanti altri piccoli paesi dell’entroterra calabrese che sono stati spazzati via dagli eventi naturali: gli abitanti dei due centri semidistrutti furono evacuati e dopo alloggi di fortuna e varie vicissitudini, molti furono trasferiti in un nuovo centro creato ad hoc, Africo nuovo, sul litorale jonico.

Una escursione che si è sviluppata in un’area dell’Aspromonte tra le più belle e ricche sul piano ambientale e paesaggistico, in uno scenario selvaggio di montagne, fitta vegetazione, dirupi e torrenti.
Dal Villaggio Carrà, piccolo raggruppamento di case popolari costruito dopo l’alluvione del 1951, con Emesso l’omonimo rifugio Forestale, inizia l’escursione seguendo per circa un chilometro una sterrata fino al bivio per Africo, si prosegue a sinistra su una vecchia mulattiera con qualche tratto scavato nella roccia che costeggiando il crinale del monte Puntone della Guardia porta al cimitero abbandonato di Africo e poi al Santuario di San Leo, piccola chiesetta situata su un crinale tra il Vallone Spasola, il Torrente Aposcipo e il Vallone Casalnuovo, in un suggestivo panorama distinto da diverse importanti cime, guardando da nord, come Puntone Galera, Monte Perre, Monte Iofri, Monte Scapparone, Portella di Ficara, Monte Grosso o Lestì, ecc.

Si riprende il cammino tornando indietro fino al Cimitero, dove al bivio si imbocca la sterrata a sinistra verso il borgo di Africo; scendendo lungo la sterrata si possono notare castagni secolari e un palmento scavato nella roccia. Giunti al borgo, dove gran parte dei ruderi sono ormai divorati dalla vegetazione, si sosterà nella piazzetta antistante la Chiesa di San Salvatore. Si riprenderà il ritorno tutto in salita passando davanti l’edificio del comune, la vecchia caserma, e le scuole elementari costruite durante l’epoca del fascismo, proseguendo verso le ultime case del borgo in località Campusa, da qui una breve salita ci porta al villaggio Carrà dove avrà termine l’escursione.