di FRANZ CARUSO – A conclusione delle feste natalizie i calabresi sono ormai abituati ad assistere alla ripartenza dalla loro terra di quanti sono costretti a vivere e lavorare fuori dalla Calabria. Quest’anno il fenomeno si è molto accentuato.
Una crisi strutturale, mancanza di prospettive di vita e di lavoro hanno fatto registrare una crescita del numero di giovani e meno giovani che hanno deciso di andar via. È il rito di un esodo doloroso, che mal si coniuga con le euforiche esternazioni del Governatore Occhiuto. Non è azzardato affermare che se Occhiuto avesse, non solo annunciato, ma quanto meno incominciato ad affrontare le criticità strutturali sarebbe stato già compiuto un passo in avanti per delineare un futuro di speranza per la Calabria. A partire dal suo operato da commissario per l’emergenza sanitaria: è acclarato che le condizioni del servizio sanitario regionale sono peggiorate rispetto alla data di insediamento, tredici anni addietro, dello stesso commissariamento. Nessuna azione concreta di riqualificazione e di messa in sicurezza dei presidi sanitari, nessun passo avanti sulla realizzazione dei nuovi ospedali. Clamoroso è il blocco della realizzazione del nuovo hub ospedaliero di Cosenza. I livelli minimi assistenziali sono sempre più non garantiti alla maggioranza della popolazione calabrese.
È indecente poi il modo come il Presidente della Regione stia facendo perdere una opportunità storica alla Calabria per la sua modernizzazione infrastrutturale. Oltre ad avere dato l’assenso al ministro Salvini a sottrarre centinaia di milioni di euro europei agli investimenti per lo sviluppo della Calabria per destinarli al finanziamento di opere propedeutiche alla realizzazione del ponte sullo stretto, ha poi annunciato come nuovi ed aggiuntivi investimenti sulla SS 106 e sulla elettrificazione della linea ferroviaria che invece sono stati finanziati dai Governi nazionali e regionale precedenti e che sarebbero dovuti essere già spesi e invece segnano forti ritardi.
Senza voler fare alcuna strumentalizzazione, non si può non affermare che tragedie come quelle di Thurio o come l’incidente che ha provocato la morte dei giovani di San Luca non siano ascrivibili a questi colpevoli ritardi. Sul tema, poi, menzione a parte merita la necessità per la Calabria dell’alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria. Al riguardo appare addirittura inquietante l’atteggiamento distratto e pilatesco del governatore Occhiuto che anziché presidiare i tavoli romani ammette candidamente di rimettersi alle decisioni di RFI. Praticamente, Occhiuto accetta che la realizzazione dell’ Alta Velocità in Calabria non si faccia o che venga rinviata sine die.
Così come sciagurata è la scelta di depennare dall’agenda delle opere infrastrutturali la Metrotramvia Cosenza-Rende-Unical, a suo tempo vagliata attentamente ed approvata e finanziata dagli organismi europei. È grave che si sia fatto perdere il finanziamento e, contestualmente, avere transato una cifra milionaria a favore della impresa aggiudicataria pur senza neanche iniziare i lavori”.
E allora bando alle chiacchiere. Il 2024 dovrà essere l’anno della ripresa, altrimenti la Calabria è destinata a non utilizzare la contingenza storica che l’Europa riconosce in questa fase come non mai per il superamento dei divari territoriali. Occhiuto deve, dunque, necessariamente cambiare registro e avviare quanto meno una feconda fase di concertazione sociale affinché si possa garantire alla Calabria una programmazione efficace e virtuosa del suo destino. (fzc)
(Franz Caruso è il sindaco di Cosenza)