Webuild: Al 67% i lavori di completamento della SS 106

Hanno raggiunto il 67% di avanzamento totale i lavori nel cantiere del Terzo Megalotto della Strada Statale Jonica (SS 106) in Calabria che Webuild sta realizzando per conto di Anas (Gruppo FS Italiane).

Attualmente è in corso la realizzazione del Viadotto Avena, che rappresenta l’opera di scavalco di maggiore rilievo ingegneristico ed architettonico dell’intera opera.  

Dopo essere stata portata in quota lo scorso dicembre la prima delle due pile a forma di “V” che caratterizzano il Viadotto Avena, si sta ora procedendo con la spinta dell’impalcato, una tecnica impiegata in particolare in presenza di pile di altezze importanti che permette di costruire l’opera spingendo progressivamente in avanti l’impalcato, sezione per sezione, utilizzando appositi dispositivi di spinta.

Il Viadotto Avena, interamente in acciaio, sta sorgendo tra i comuni di Albidona e Amendolara ed è alto 72 metri e lungo complessivamente circa 660 metri. Il suo impalcato è caratterizzato da travi alte 4,7 metri, disposte con continuità lungo l’intera struttura, che poggiano sulle due spalle del viadotto e su quattro pile. 

Il completamento del viadotto Avena è previsto entro il 2025, mentre entro l’estate sarà ultimato lo scavo della Galleria naturale Trebisacce, lunga circa 3,3 km e a doppia canna per senso di marcia. Sono ora in corso i lavori di scavo e rivestimento per le altre 10 gallerie artificiali da realizzare lungo il tracciato sul quale è stato già ultimato lo scavo della galleria naturale Roseto 1 (lo scorso maggio) e della tratta in naturale della galleria Roseto 2. 

Il Terzo Megalotto è il principale intervento previsto lungo la tratta calabrese della Strada Statale Jonica. Il progetto prevede un tracciato della lunghezza di 38 km su due carreggiate separate, incluse 14 gallerie naturali ed artificiali, lunghe complessivamente 10 km, e 7 km di viadotti. La tratta si sviluppa nella provincia di Cosenza, tra Sibari e Roseto Capo Spulico, attraversando i comuni dell’Alto Jonio Cosentino di Cassano All’Ionio, Francavilla Marittima, Cerchiara di Calabria, Villapiana, Trebisacce, Albidona, Amendolara e Roseto Capo Spulico. Il tracciato prevede quattro svincoli (Sibari, Cerchiara-Francavilla, Trebisacce e Roseto), che garantiscono il collegamento con la rete stradale già esistente, gli insediamenti sulla costa e l’entroterra.

L’opera, una volta completata, contribuirà a collegare i litorali jonici di Calabria, Basilicata e Puglia, potenziando l’accessibilità di numerosi comuni costieri e collegando gli assi autostradali A14 e A2, con benefici in termini di riduzione dei tempi di percorrenza. Per la realizzazione del progetto sono coinvolte ad oggi circa 1.200 persone, tra personale diretto e di terzi, e dall’inizio dei lavori una filiera produttiva di oltre 880 imprese (di cui il 45% calabresi) tra fornitori diretti e subfornitori. 

Quello del Terzo Megalotto è uno dei 19 cantieri che Webuild sta gestendo al Sud e che contribuiranno a dotare il Mezzogiorno di opere moderne e sostenibili. Dall’alta velocità che, dopo la tratta Napoli-Bari, è destinata ad arrivare in Calabria, all’alta capacità sulla direttrice Palermo-Catania-Messina, i progetti Webuild al Sud occupano oggi oltre 8.000 persone, tra personale diretto e di terzi, e da inizio lavori vedono coinvolta una filiera di 4.300 società. (rrc)

SS 106, TROPPI I TRATTI DA COMPLETARE
GARANTIRE LA MOBILITÀ NEL TERRITORIO

di ARISTIDE BAVA Le recenti iniziative organizzate a Caulonia per cambiare il tracciato dello svincolo della nuova SS. 106, hanno fatto accendere i riflettori anche sulla necessità di affrontare l’annoso quanto necessario problema del prolungamento della importante arteria che, allo stato attuale, non garantisce la Locride e la provincia di Reggio Calabria.

Tra gli altri, ad occuparsi di questa problematica in un incontro che si è tenuto nella stessa Caulonia alla vigilia dell’ultimo consiglio comunale è stato l’ avv.to Francesco Macrì, già sindaco di Marina di Gioiosa Ionica e oggi componente di primo piano del Corsecom, la struttura associativa della Locride che da anni si batte per la soluzione dei problemi del territorio.

Macrì, che è stato tra i protagonisti di una serie di iniziative che dal 2020 al 2022 si sono sviluppate per dare spinta al completamento della nuova SS 106 è stato perentorio nel precisare che «sarebbe un grave errore ripartire da zero», e facendo riferimento ad importanti incontri che sulla problematica si erano svolti anche con l’ex Ministro Giuseppe Provenzano e con lo stesso attuale Ministro, Matteo Salvini, ha ricordato che gli autorevoli esponenti politici si erano sempre dichiarati disponibili ad affrontare in maniera positiva il problema che, peraltro, era stato “sposato” anche dai segretari nazionali  della massima triplice sindacale Maurizio Landini, Pierpaolo Bombardieri e Luigi Sbarra, arrivati a Siderno nel luglio del 2021 per parlare di queste e altre problematiche del territorio. 

In più è stato ricordato che, finanche, il tratto che da Locri porta ad Ardore era già stato finanziato (ed erano stati fatti pure una serie di espropri per consentire la realizzazione del tracciato previsto…) in tempi pregressi, ma che, poi, per cause mai completamente chiarite non è stato realizzato e i soldi del suo finanziamento sono stati dirottati altrove. D’altra parte le “aperture” del Governo sulla necessità di questa arteria che, poi, dovrebbe arrivare fino a Reggio Calabria erano e rimangono del tutto giustificate perché nessuno può smentire che questa è un’opera strategica idonea ad incidere efficacemente nella modifica delle condizioni di vita delle popolazioni perché rappresenta la infrastruttura capace di sconvolgere in positivo le attuali restrizioni che mezzo territorio calabrese subisce sulla mobilità dei cittadini ed anche sull’accessibilità, quindi con effetti limitativi sul turismo e non solo. A parte lo sconvolgente numero di vittime che ancora registra la vecchia 106.

E, dunque, bene ha fatto l’avv.to Macrì ad evidenziare nuovamente la necessità di questo prolungamento evidenziando la necessità che su questa problematica si trovi il massimo di convergenza tra sindaci, amministrazioni comunali e cittadini. Ecco, dunque l’invito di Francesco Macrì di ripartire dai vecchi incontri e dalle vecchie promesse con il coinvolgimento di tutti gli amministratori del territorio, delle forze sindacali e professionali, della stessa Regione e di  tutte le entità sociali e culturali per fare fronte unico su un problema di così grande importanza. 

D’altra parte, se vogliamo essere pratici nella Locride esiste l’esperienza della trasversale Jonio-Tirreno che ha insegnato quanto sia importante sentirsi facilmente proiettati su altre realtà, e di essere raggiunti più facilmente. Senza fare ulteriori giri di parole, appare chiaro – e d’altra parte la legittima battaglia che si sta facendo a Caulonia per avere un tracciato adeguato alle necessità del territorio – che le soluzioni che si devono adottare non possono essere prive  di una visione integrata con il contesto territoriale, e con le esigenze delle comunità.

Ecco la necessità che l’Anas tenga conto dei tratti mancanti e faccia finalmente in modo che l’opera, nella sua interezza risulti realmente utile, funzionale e capace di promuovere lo sviluppo dell’intero territorio ionico che ancora continua a rimanere drammaticamente isolato e lasciato in balia di se stesso.

Il dibattito, dopo gli incontri di Caulonia, ovviamente, si è allargato e anche  il presidente del Corsecom, Mario Diano, è intervenuto sulla problematica per chiarire che gli stessi sindaci della fascia ionica reggina non possono più fare a meno di fare quadrato su questa importante problematica.

«Come Corsecom – dice Diano – dopo le diatribe che si sono verificate all’interno dell’assemblea dei primi cittadini abbiamo allentato la nostra pressione con la speranza che la “crisi” dei sindaci si potesse risolvere in tempi brevi. Così non è stato ed ancora al loro interno ci sono molte cose che non vanno tant’è che alcuni sindaci hanno già preso le distanze dall’associazione. Riteniamo, però, che dopo tanti anni da quando l’associazione è stata costituita, e dopo il lavoro – a volte notevole – che è stato fatto nei momenti di armonia, non si possa buttare tutto alle ortiche e, specie su problemi di notevole rilevanza come è questo della realizzazione dei nuovi tratti della SS. 106, i primi cittadini devono trovare il sistema di fare fronte unico per affrontare il problema».

«Bene ha fatto l’avv. Francesco Macrì – ha aggiunto – a ricordare i grossi passi avanti che erano stati fatti per “rilanciare” la necessità di completare l’importante arteria e menzionare gli autorevoli personaggi politici e sindacali che avevano dichiarato la loro disponibilità ad affrontare il problema. Ritengo anch’io che è necessario riallacciare i rapporti con Anas e con le istituzioni di Governo e ripartire dall’incontro romano che lo stesso Ministro Matteo Salvini aveva messo in calendario. Il Corsecom è pronto ad appoggiare qualunque iniziativa ci porti in questa direzione ma nel contempo i sindaci della fascia ionica reggina devono uscire dall’empasse in cui si trovano e riprendere a lavorare in sinergia per affrontare questo, e gli altri più importanti problemi del territorio, nella maniera più adeguata possibile».

«Rispetto alla necessità di modificare il percorso della variante dello svincolo di Caulonia – ha proseguito – siamo perfettamente d’accordo sulle proposte del sindaco Cagliuso e degli altri primi cittadini della vallata dello Stilaro che hanno preso atto delle richieste del Comitato spontaneo dei cittadini. È innegabile che sono i cittadini del territorio a conoscere meglio di tutti le reali necessità delle comunità locali e non bisogna consentire che si facciano gli stessi errori che sono stati fatti con le “uscite” di Siderno e di Locri che sono risultate decisamente inidonee alle necessità dei due importanti centri della fascia ionica reggina».

«Ribadiamo, dunque – ha concluso – la nostra disponibilità ad aumentare il nostro impegno auspicando che si trovi la maniera per fare rete e si faccia in modo di sensibilizzare in maniera incisiva le istituzioni competenti perché affrontino veramente questo importante problema che, se risolto, oltre che sanare l’isolamento in cui ci troviamo,  potrebbe dare grande spinta anche all’economia del territorio».

Discorso legittimo, quanto chiaro, quello di Diano che ha fatto bene a ricordare le difficoltà delle “uscite” di Locri – dove il tracciato della nuova SS 106 si interrompe nella parte sud in una zona molto distante dal centro città – e di Siderno dove il tracciato costringe gli automobilisti a fare alcuni chilometri  con strettoie tortuose e pericolose.

Errori che non si devono ripetere come chiede il comitato spontaneo di cittadini di Caulonia con la variante prevista  che preclude anche la possibilità di sfoghi diretti con l’entroterra e con i borghi calabresi dell’Alto Jonio e secondo il comitato è un “doppione” che non porta  alcun beneficio alla mobilità  per la fruizione del territorio. (ab)

Mammoliti (PD): I parlamentari calabresi sollecitino Anas per lavori urgenti di ripristino su Statale 208

Il consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, ha chiesto che i parlamentari calabresi si attivino per sollecitarel’Anas per effettuare, con urgenza, i lavori di ripristino della Statale 280 e, alla Regione,  «di provvedere con urgenza a stanziare risorse adeguate e tempestive per i comuni colpiti e a farsi carico dei danneggiamenti al sistema produttivo che aveva già negli anni passati subito danni ingenti per le stesse ragioni e le stesse incurie di oggi». 

Per il dem, infatti, «è davvero inaccettabile il tempo che si impiega per ripristinare la voragine che si è aperta nella statale 280 a seguito del nubifragio che ha colpito la Calabria nella notte tra il 20 e il 21 ottobre».

«Dopo la seduta del Consiglio regionale – ha spiegato – durante la quale la maggioranza non ha inteso far discutere la mozione presentata dal gruppo Pd, nonostante le rimostranze espresse durante il mio intervento, né ha dedicato un cenno all’emergenza, si susseguono gli annunci di possibile ripristino della voragine che si è aperta lungo la statale 280 in 15 giorni, come se si trattasse di 15 ore». 

«Cosa ha fatto il centrodestra negli ultimi cinque anni di governo alla regione?», ha chiesto Mammoliti, sottolineando come «invece di parlare come se stessero governando altri, la giunta approvi un piano di interventi per la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio che purtroppo non si può fare con i droni, ma attraverso l’impiego di necessarie risorse umane».

«La Calabria continua ad essere considerata marginale e periferica – ha concluso – nonostante le tante risorse disponibili che i governi di centrodestra ai vari livelli non stanno utilizzando proficuamente».

LA STRAGE CONTINUA SULLA STATALE 106
BASTA VITTIME: ANAS DEVE PROVVEDERE

di ANTONIETTA MARIA STRATI – La Strada della morte continua a mietere delle vittime: è urgentissimo prendere provvedimenti perché non è possibile che la Calabria paghi un così alto tributo di vittime per mancanza di manutenzione e una viabilità su cui si continua a rinviare per i provvedimenti necessari.

Sono stati, per fortuna, appaltati diversi blocchi della SS 106, ma è evidente che tutto questo non è sufficiente: occorre individuare le aree di estremo pericolo e intervenire con provvedimenti ad hoc in grado di mettere in sicurezza questa vitale arteria della jonica.

Occorre un giusto forte segnale di discontinuità», poiché la Statale 106 versa in uno stato vergognoso ha chiesto l’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 alla direzione Generale di Anas Spa, alla Segreteria del ministro alle Infrastrutture e dei Trasporti, al presidente della Regione Calabria, al Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici ed a tutti i parlamentari eletti in Calabria alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica.

Una situazione insostenibile, in cui Anas «deve intervenire urgentemente», in quanto «la 106 versa in uno stato comatoso», aveva detto Fabio Pugliese, presidente dell’Odv nel corso della conferenza stampa dello scorso luglio in cui si è fatto il punto sulla Sibari-Corigliano e Crotone-Catanzaro.

Dall’incontro, infatti, è emerso che dal quadro economico stimato dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, i 3 miliardi stanziati per i due lotti Sibari-Corigliano Rossano e Crotone-Catanzaro della nuova Statale 106 non basteranno, anzi: ne serviranno 5 miliardi.

E «l’Anas è consapevole di tutto questo, tanto è vero che ha parcellizzato questi interventi», ha detto Pugliese, ribadendo che «la politica deve prendere una decisione. Se le risorse restano tre miliardi e non saranno implementate o si fa la Crotone Catanzaro o la Corigliano-Rossano Sibari perché non ha senso iniziare frammenti di queste opere che rischiano di essere incompiute».

L’Odv, infatti, ha stimato che serviranno 3 miliardi e 36 milioni solo per la Catanzaro-Crotone, mentre per la Corigliano Rossano-Sibari ne servono 1 miliardo, ma con possibili incrementi.

Nel documento divulgato da Basta Vittime, si legge che «il progetto esaminato non risulta corredato da valutazioni approfondite ed è caratterizzato da una serie di carenze rilevanti dal punto di vista impiantistico, geotecnico, di sicurezza delle gallerie che non giustificano né la scelta tecnica operata che potrebbe essere ulteriormente ottimizzata per conseguire risparmi, né il dimensionamento corretto dei costi» e che «non si intende impedire lo sviluppo infrastrutturale dell’Italia – si legge sempre nel parere – e comprende la necessità di accelerare i procedimenti ma non può non sottolineare che i Pfte non possono basarsi su dichiarazioni generiche o puramente apodittiche ma devono contenere descrizioni dettagliate in coerenza con il livello progettuale considerato, degli interventi selezionati che consenta di pervenire ad una corretta valutazione dei costi».

È stato, poi, evidenziato il mancato vincolo imposto ai fondi stanziati per la realizzazione dei due tratti della statale 106 che, secondo quanto riferito, sarebbero inclusi nel contratto di programma di Anas e non in una delibera Cipess. Inoltre, l’Associazione ha denunciato l’eventuale revoca dei finanziamenti nel decreto varato dal Mit, «nell’ipotesi di mancato rispetto dei termini previsti dei cronoprogrammi o di omessa alimentazione del sistema di monitoraggio».

E, in tutto questo, la strada della morte continua a mietere vittime. Da inizio anno a luglio, sono state 19 le persone che hanno perso la vita sulla Statale 106. Un numero che a oggi, 30 agosto, è aumentato. E il rischio che aumentino sono altre. Basta vedere le condizioni in cui versa la Strada, in particolare sulla chilometrica 316 nel Comune di Calopezzati, dove non sono stati ancora installati i guardrail.

Nel tratto, infatti, sei anni fa vi fu un incidente stradale e, da allora, l’Anas Spa ha collocato dei New Jersey in plastica vuoti senza mai intervenire per circa 2 anni, salvo poi sostituire i New Jersey in plastica con quelli in cemento che peraltro risultano mal segnalati.

«Alle suddette problematiche l’Anas Spa – ha riferito l’Odv – non ha mai risposto né tanto meno è mai intervenuta al fine di garantire sicurezza per tutti i cittadini automobilisti. In più, da circa 10 giorni, le condizioni di pericolo alla chilometrica 316 sono peggiorate poiché il guardrail lato monte è stato divelto e l’Anas Spa ha ben pensato di collocare i soliti New Jersey in plastica vuoti che non impediscono, ad un qualsiasi mezzo che percorre la Statale 106, di precipitare sul letto del torrente posto al di sotto e che, inoltre, può colpire uno dei tanti pedoni che utilizza un percorso pedonale attiguo per recarsi al mare».

Questo è solo uno dei tanti episodi di immobilismo da parte di Anas, che è stata denunciata dall’Organizzazione per omicidio stradale colposo», a seguito dello scontro mortale avvenuto lo scorso 21 agosto a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio.

«La denuncia del 24 agosto nasce da una circoscritta testimonianza dalla quale si evince che l’Anas Spa era stata informata della presenza del problema ben 12 giorni prima che accadesse lo scontro mortale», ha spiegato Basta Vittime, illustrando lo stato vergognoso vergognoso in cui versa oggi la strada Statale 106: vegetazione che invade la carreggiata e copre la visuale degli automobilisti; manto stradale fortemente deteriorato; mancanza di guardrail a ridosso di dirupi; avvallamenti sulla sede viaria; parti di carreggiata su cui insistono lavori non completati da anni; gallerie non illuminate; fari sulle rotatorie periodicamente sempre spenti; ecc. ecc.».

«Ciò che stupisce è che ancora oggi – ha concluso l’Odv – a 18 giorni da quando l’Anas Spa è stata correttamente informata della problematica ed a 6 giorni dalla morte di un ragazzo di 28 anni, lo stato dei luoghi al chilometro 157+200 è rimasto pressoché inalterato con il rischio concreto che quanto accaduto possa addirittura ripetersi». (ams)

 

Il sindaco di Cassano Papasso scrive ad Anas per una soluzione al traffico provocato al semaforo Stombi

Sollecitare una soluzione ai problemi di traffico causati dal semaforo posto tra le Statali 534 e 106 e la bretella che conduce al Canale degli Stombi. È quanto chiede, in una missiva inviata ad Anas, il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, evidenziando il forte disagio che sfocia in feroci proteste da parte di automobilisti imbestialiti, che lamentano via social e attraverso formali comunicazioni, i lunghi tempi di attesa sotto il rovente sole estivo, causati dal traffico veicolare che con estreme difficoltà transita, soprattutto nella direzione proveniente dallo svincolo autostradale di Sibari-Firmo, in cui si formano code interminabili anche di mezzi pesanti.

«Avevo precedentemente, più volte – sottolinea nella lettera il primo cittadino – già sollecitato la creazione di una funzionale rotatoria che renderebbe la circolazione sicura e scorrevole, in un tratto di strada in cui accadono pericolosi e gravi incidenti e si verificano code chilometriche. A tal proposito, chiedo di sapere a che punto stanno le cose, anche per rendere l’opinione pubblica edotta».

La situazione attuale è diventata fonte di preoccupazione per la pericolosità: il semaforo del bivio degli Stombi, nonostante le modifiche recenti, è innegabilmente obsoleto e inadeguato per la regolamentazione del traffico veicolare di uno snodo di traffico intenso, che conduce al Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide, al Parco Archeologico di Sibari e alle principali località di villeggiatura, non solo del Comune di Cassano All’Ionio, quali Marina di Sibari e Laghi di Sibari, ma dell’intero comprensorio, essendo di passaggio, soprattutto per chi proviene dall’autostrada, sia in direzione Corigliano-Rossano-Crotone che Taranto.

«È da tempo – conclude la lettera – che lamento e denuncio l’insostenibilità di tale situazione, pertanto chiedo con forza, ancora una volta, una soluzione definitiva alla problematica». (rcs)

Tavernise (M5S): Ad agosto riapertura della SS 283 delle Terme Luigiane

Il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, ha reso noto che è slittata ad agosto «il completamento dei lavori per la riapertura della Strada Statale 283 delle Terme Luigiane, inizialmente prevista a novembre 2023».

Ciò è emerso dalla risposta di Anas a seguito dell’interrogazione del pentastellato alla Giunta regionale «incentrata proprio sui ritardi nella riapertura della importante arteria chiusa a causa di un frana ormai da più di due anni».

«L’intervento – si legge nella risposta – ha previsto la parziale demolizione e la successiva ricostruzione del Viadotto in oggetto, affetto da significativi problemi strutturali determinati dai movimenti di un ampio fronte in frana che, da monte, nel tempo ne ha gravemente minato le condizioni di stabilità».
Sempre Anas comunica che «è attualmente in avanzato corso di esecuzione in officina il nuovo impalcato metallico previsto in progetto in acciaio corten, la cui fornitura in loco e il successivo varo sono attesi entro il corrente mese di maggio. L’ultimazione dei lavori è prevista entro il mese di luglio p.v., lire a un eventuale ulteriore franco di 30 giorni, necessario per completare le correlate attività tecnico-amministrative e di collaudo statico propedeutiche alla riapertura al traffico dell’opera».
«È bene sottolineare l’importanza della riapertura di questa arteria – ha concluso Tavernise – per porre fine una volta per tutte ai disagi provocati in questi anni ai cittadini residenti costretti ad effettuare una deviazione di diversi chilometri, percorrendo inoltre una strada assolutamente non adeguata al normale traffico veicolare che caratterizza la SS 283. Vigileremo affinché siano rispettati i tempi di consegna dell’opera ponendo fine ai disagi e ravvivando finalmente l’economia della zona». (rrc)

 

Basta Vittime sulla 106: La classe politica di Corigliano Rossano pretenda rimozione dei dirigenti Anas

L’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 si è chiesta «cosa altro deve accadere prima che tutta la classe politica dirigente di Corigliano-Rossano chieda e pretenda la rimozione dei dirigenti di Anas Spa in Calabria, responsabili di questo disastro..?».

Una domanda che arriva dopo il confronto nel Centro d’eccellenza di Corigliano Rossano, dove da una parte c’era la candidata a sindaco, Pasqualina Straface che chiariva «in modo netto – ha riportato Basta Vittime – che chiederà una revisione di questo progetto poiché non è ammissibile che l’attraversamento sull’area urbana di Corigliano preveda un “ponte” di oltre un chilometro», mentre il sindaco Flavio Stasi ha dichiarato che nella prossima conferenza dei servizi già convocata per il prossimo maggio il Comune di Corigliano-Rossano darà un parere negativo sul progetto».

«Un progetto che è stato letteralmente bocciato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici  – ha ricordato l’Odv – e che non si capisce quanto costerà. Nel 2021 costava 471 milioni di euro. Nel 2022 il costo era salito a 560 milioni di euro mentre nel 2023 il costo del progetto di fattibilità tecnico economico è stato fissato a 975 milioni di euro più Iva. Praticamente più del doppio del costo stabilito 3 anni fa… E c’è da dire che non siamo ancora nelle condizioni di avere un progetto definitivo esecutivo che, semmai dovesse rispettare tutte le prescrizioni necessarie ad ottenere la verifica di ottemperanza, salirebbe certamente almeno a 2 miliardi».

«Un progetto, infine, di 32 chilometri diviso in 2 lotti. E quando è stato chiesto – ha concluso – di vincolare la realizzazione dell’opera al finanziamento ed all’approvazione di entrambi i lotti (al fine di non lasciare sul territorio incompiute), l’Anas Spa ha risposto testualmente: “Le risorse per la realizzazione del progetto sono autorizzate ai sensi dell’art. 1, comma 51, della legge 29 dicembre 2022, n. 197”. Significa, semplicemente, che il vincolo non lo mettono…». (rcs)

Basta Vittime sulla 106: Ripristinato il guardrail sulla rotatoria di Santa Lucia di Corigliano Rossano

L’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 ha reso noto che, a seguito della segnalazione inoltrata all’Anas lo scorso 24 marzo, è stato ripristinato il guardrail della rotonda di Santa Lucia nel Comune di Corigliano Rossano.

«Qui, intorno alle 2:30 circa della notte tra lunedì 4 marzo e martedì 5 marzo 2024 – ha ricordato Basta Vittime – un’autovettura Ford Puma, per cause ancora in corso di accertamento, è sbandata, terminando la sua corsa contro il guardrail, distruggendo di fatto la barriera di protezione. Nel sinistro, inoltre, l’auto ha abbattuto uno dei pali posti per l’illuminazione della rotonda, causando un ulteriore disservizio in termini di sicurezza nella zona!.

1A seguito dell’incidente Anas Spa è intervenuta mediante l’allocazione di New Jersey in plastica completamente vuoti – ha spiegato l’Odv – collocati al lato della carreggiata sulla rotatoria, lungo l’area in cui il guardrail è stato distrutto attuando, di fatto, un sistema di protezione insufficiente a garantire una adeguata misura di sicurezza qualora si fosse ripetuto quanto già accaduto nella notte del 5 marzo 2024».

«Anche per questo, l’invio della segnalazione è stato inoltrato dall’O.d.V. – prosegue la nota – a tutela della stessa Anas perché, qualora fosse accaduto in quel punto un ulteriore sinistro stradale e dei veicoli fossero precipitati nel terreno sottostante, l’Ente gestore ne sarebbe stato corresponsabile e avrebbe dovuto risponderne».

«L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – conclude la nots è soddisfatta dell’intervento di Anas Spa da cui, adesso, aspetta ancora il ripristino del punto luce divelto al fine di garantire una adeguata illuminazione sulla rotatoria necessaria ad evitare in futuro eventuali ed ulteriori incidenti simili a quello avvenuto lo scorso 5 marzo 2024». (rcs)

STATALE 106, C’È IL RISCHIO REVOCA FONDI
I PROGETTI SONO CARENTI E INADEGUATI?

Sono numerose le preoccupazioni sul processo di ammodernamento della nuova Strada statale 106. In particolare l’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 che ha reso noto di aver inoltrato, all’ufficio competente della Regione Calabria, una osservazione. Proprio al Settore che si occupa della Valutazione di Impatto Ambientale (Via), della Regione Calabria è stato chiesto di vincolare la realizzazione dell’intero progetto al finanziamento complessivo dei progetti definitivi esecutivi dei Lotti 1 e 2.

Pertanto si è chiesto, per ragioni di carattere ambientale e non solo, di vincolare la realizzazione del progetto proposto solo e soltanto quando saranno interamente finanziati i costi determinati dei progetti definitivi esecutivi di tutti i 32 chilometri del tracciato.

All’osservazione, peraltro articolata, indichiamo di seguito il testo – senza aggiungere alcun commento – della controdeduzione ricevuta: “Le risorse per la realizzazione del progetto sono autorizzate ai sensi dell’art. 1, comma 51, della legge 29 dicembre 2022, n. 197”. Specifichiamo, inoltre, che tale controdeduzione non è stata ricevuta dal Settore preposto della Regione Calabria ma dall’Anas Spa.

Nuova SS 106 tra Sibari e Corigliano Rossano: Un progetto “carente”

Leggendo il parere ed i verbali dell’adunanza del 1° marzo 2023 si può intuire che seppure il progetto proposto da Anas Spa sulla Catanzaro – Crotone presenta diversi problemi rilevati dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non vi sono dubbi sulla realizzabilità dell’Opera.

Leggendo il parere ed i verbali dell’adunanza del 22 marzo 2023, si comprende banalmente, quanto le prescrizioni (diverse e svariate), sollevate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sulla Corigliano-Rossano – Sibari siano tali da mettere in dubbio persino la fattibilità dell’Opera.

Basta ricordare che nel verbale dell’adunanza sono riportate chiaramente le parole del Presidente Fabio Croccolo il quale osserva che “il progetto esaminato non risulta corredato da valutazioni approfondite ed è caratterizzato da una serie di carenze rilevanti dal punto di vista impiantistico, geotecnico, di sicurezza delle gallerie ecc., che non giustificano né la scelta tecnica operata, che potrebbe essere ulteriormente ottimizzata per conseguire dei risparmi, né il dimensionamento corretto dei costi”.

Non solo ma Croccolo va giù duro nei confronti di Anas Spa precisando che “la Sezione non intende impedire lo sviluppo infrastrutturale dell’Italia e comprende la necessità di accelerare i procedimenti, ma non può non sottolineare che i Pfte non possono basarsi su dichiarazioni generiche o puramente apodittiche, ma devono contenere descrizioni dettagliate, in coerenza con il livello progettale considerato, degli interventi selezionati, che consenta di pervenire ad una corretta valutazione dei costi e, di conseguenza, ad una valida Analisi Benefici Costi a tutela dell’interesse generale dei cittadini”.

E quando il Direttore Generale del Dipartimento Infrastrutture, Claudio Moroni, ha chiesto se il progetto è stato approvato con prescrizioni oppure se non è stato approvato, il presidente Fabio Croccolo ha specificato che il progetto non necessita di un nuovo esame del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, poiché esso non esprime pareri vincolanti. Si può, quindi, procedere in fretta seguendo l’iter di approvazione del progetto. Tuttavia, ammonisce il Presidente Croccolo, tenendo conto delle prescrizioni riportate nel parere perché, senza di quelle, il progetto non potrà superare la verifica di ottemperanza.

Qual è il progetto all’attenzione della Via regionale

A seguito della pubblicazione (dovuta per legge), del progetto sul portale della Regione Calabria a seguito della procedura Via, siamo riusciti, finalmente, a visionare l’incartamento progettuale.

Ciò che stupisce è che il progetto pubblicato è grosso modo lo stesso progetto presentato presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. In pratica, quasi nessuna delle prescrizioni ricevute in adunanza il 22 marzo scorso sono state rispettate dall’Anas Spa.

La scelta di Anas Spa

Appare, quindi, evidente che l’Anas Spa probabilmente ha colto una opportunità: portare alla Via. regionale il progetto con la consapevolezza che non avrà alcun problema a superare questo passaggio in modo che ad aprile/maggio potrà finalmente essere mandato in gara e, chi si aggiudicherà la progettazione definitiva esecutiva, avrà il compito di realizzare un progetto (in un anno per come stabilito dal cronoprogramma), che però dovrà tenere conto di tutte le gravi e pesanti prescrizioni indicate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e, senza le quali, il progetto non potrà superare la verifica di ottemperanza necessaria alla sua realizzazione. Oppure, molto più probabilmente, non è stata capace di redigere un progetto capace di rispettare tutte le prescrizioni imposte dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici…

Il decreto interministeriale: Ecco le modalità di revoca del finanziamento

A tutto questo si aggiunge, il Decreto Ministeriale del 12 ottobre 2023 avente per oggetto “Individuazione del soggetto attuatore e dei lotti funzionali del nuovo asse viario Sibari-Catanzaro della strada statale 106 Jonica da finanziare con le risorse di cui all’articolo 1, comma 511, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, nonché’ dei criteri e delle modalità di erogazione e di revoca delle medesime risorse” e pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.60), il 12 marzo 2024.

Qui, all’articolo 4, “Modalità di erogazione e di revoca delle risorse” viene specificato chiaramente che nell’ipotesi in cui dovessero registrarsi dei ritardi sui tempi stabiliti dal cronoprogramma oppure se non vi è la copertura finanziaria l’intervento previsto viene revocato e, ovviamente, con esso il finanziamento che sarà inserito nel Contratto di Programma sottoscritto con Anas Spa e – citiamo testualmente – dell’avvenuta revoca si dà adeguata informativa al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato”.

Finanziamento a rischio

I problemi che mettono a rischio il finanziamento riguardano il progetto di ammodernamento del tratto Corigliano-Rossano – Sibari. Qui c’è il rischio concreto che, delle tre, possa certamente accaderne una:

1) chi si aggiudica la progettazione esecutiva-definitiva realizzerà un intervento che rispetterà le prescrizioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, supererà la verifica di ottemperanza ma costerà almeno 2 miliardi (quindi il doppio), rispetto a quanto previsto da Anas Spa che stiva l’intervento in un miliardo;

2)  chi si aggiudica la progettazione esecutiva-definitiva realizzerà un intervento che non rispetterà le prescrizioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e, quindi, non supererà la verifica di ottemperanza: in questo caso non saranno rispettati i tempi stabiliti dal cronoprogramma;

3) chi si aggiudica la progettazione esecutiva-definitiva, dopo aver svolto per la prima volta le valutazioni approfondite in fase progettuale evidenziate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, non riuscirà a realizzare il progetto.

La revoca del finanziamento interesserà la Crotone-Catanzaro?

Leggendo e rileggendo il Decreto Ministeriale del 12 ottobre 2023 il finanziamento di 3 miliardi previsto nella legge di Bilancio del 2022 destinato alla Statale 106 non vi è alcuna precisazione circa i due interventi prescelti dal “Commissario Straordinario per la Statale 106” Ing. Massimo Simonini. Per questa ragione è difficile ipotizzare quale sarà il possibile scenario.

Se verranno – come è auspicabile – revocati solo i 1.000 milioni di euro previsti per la Sibari – Corigliano-Rossano oppure se, invece, sarà revocato l’intero finanziamento di 3.000 milioni di euro. Anche perché sarà molto difficile che il progetto definitivo-esecutivo del solo tratto ammodernato della Statale 106 compreso tra Catanzaro e Crotone potrà costare meno di 3,5 miliardi di euro.

Una cosa è certa: restando a ciò che è stato scritto nel Decreto Ministeriale del 12 ottobre 2023 la revoca riguarderebbe tutto ma c’è da sperare che prevalga il buonsenso e, magari, le risorse revocate sulla Sibari – Corigliano-Rossano possano essere utilizzare per il completamento della Catanzaro – Crotone.

L’ultimo Cipess parla chiaro

L’altro elemento che lascia senza alcun dubbio è fornito dall’esito dell’ultimo Cipess dello scorso 21 marzo. In pratica mentre si approvano direttamente con una Delibera Cipess 4,6 miliardi di euro per la realizzazione di una tratta di 8,9Km di pedemontana lombarda si sceglie di finanziare indirettamente la Statale 106 utilizzando il Contratto di Programma 2021 – 2025 tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’Anas Spa.

In questo modo, semmai dovessero nascere dei problemi tali da portare ad una revoca del finanziamento della Statale 106, le risorse revocate sarebbero comunque riutilizzate nell’ambito del Contratto di Programma 2021 – 2025 tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’Anas Spa. (Basta Vittime sulla Strada Statale 106)

Saccomanno (Lega): Da accordo Mit-Anas importanti risorse per rete infrastrutturale della Calabria

La Calabria potrà contare su importanti ricorse per la manutenzione, messa in sicurezza e sviluppo della rete infrastrutturale. È quanto ha reso noto il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, a seguito dell’approvazione del nuovo contratto di programma di Mit-Anas dopo il via libera del Cipess.

«Oltre al quinto lotto della Trasversale delle Serre – ha spiegato – grazie a questo accordo che conta ben 6 miliardi di finanziamenti in più con cui Anas potrà intervenire, si procede con il finanziamento per 3 miliardi di euro del tratto da Sibari a Catanzaro della SS 106, i cui lavori partiranno nei prossimi mesi».

«Si conferma, così – ha concluso – l’impegno del ministro Matteo Salvini per sbloccare cantieri e lavori che le nostre comunità aspettavano da tanti anni. Le infrastrutture sono necessarie per sviluppare nuovi investimenti e rendere ancora più attrattiva la nostra Calabria». (rcz)