COSENZA – Lunedì l’incontro su “Sicurezza nei cantieri: la patente a punti”

Lunedì 4 novembre, a Cosenza, alle 10, nella sede di Confindustria, si terrà l’incontro sul tema Sicurezza nei cantieri: la patente a punti, organizzato da Ance CosenzaAnce Calabria, guidati rispettivamente da Giuseppe Galiano e Roberto Rugna, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, il Collegio dei Geometri e l’Ordine degli Ingegneri.

Interverranno il sindaco di Cosenza Franz Caruso, la presidente Provincia di Cosenza Rosaria Succurro, il presidente Ance Cosenza Giuseppe Galiano, il presidente Ance Calabria Roberto Rugna, i presidenti provinciali dei Geometri Giuseppe Arlia, dell’Ordine degli Architetti Pasquale Costabile e dell’Ordine degli Ingegneri Marco Ghionna. 

Le relazioni tecniche saranno curate da Beatrice Sassi, direttore Area Relazioni Industriali Ance e da Massimiliano Mura, direttore Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cosenza. I lavori, moderati dal direttore di Confindustria e Ance Cosenza Rosario Branda, saranno conclusi dal vicepresidente per le Relazioni Industriali di Ance Carlo Trestini.

Al centro degli approfondimenti che propone il seminario anche chi e come dovrà richiedere la patente a punti per la sicurezza, quali i requisiti richiesti, quali informazioni contiene la patente, chi può averne accesso, come funziona il sistema di assegnazione e decurtazione di crediti.

Il seminario è aperto alla partecipazione di imprenditori, professionisti (con riconoscimento dei crediti formativi), tecnici e referenti delle pubbliche amministrazioni. (rcs)

Rugna (Ance Calabria): Significativi ritardi nelle opere del Pnrr, soprattuto nelle ferrovie

«Attualmente, si rilevano significativi ritardi nelle progettazioni esecutive necessarie per rispettare le scadenze richieste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), con particolare attenzione alle grandi infrastrutture, come le ferrovie». È quanto ha rilevato Roberto Rugna, presidente di Ance Calabria, nel corso della due giorni organizzata dall’Ance Nazionale a Vico Equense sul tema delle “Opere Pubbliche oltre il 2026”, un’occasione importante per fare il punto sul settore alla presenza di una platea numerosissima di imprenditori, professionisti ed esperti.

Ad affiancare Rugna, Giovan Battista Piercacciante, vicepresidente nazionale di Ance con delega al Mezzogiorno, il presidente e dal vice presidente di Ance Cosenza, Giuseppe Galiano e Vincenzo La Pietra: dal presidente e dal vice presidente di Ance RC Michele Laganà e Herbert Catalano, oltre ai direttori Luigi Leone ed Antonio Tropea.

«Questo ritardo è il risultato di diverse concause, inclusa la debolezza strutturale delle amministrazioni locali, che faticano a far fronte alle complessità delle procedure», ha aggiunto Rugna, spiegando come «secondo i dati aggiornati, il 54% delle opere realizzate fino a oggi riguarda il settore edilizio. È importante ricordare che il Pnrr tocca una vasta gamma di settori; non solo quello delle infrastrutture, ma più della metà degli interventi (56%) si concentra su opere edilizie e infrastrutturali. Le imprese, dunque, stanno facendo la loro parte, sostenendo l’esecuzione di queste opere in un contesto che però presenta difficoltà significative».

«Uno dei principali problemi riscontrati – ha rilevato – riguarda i tempi di pagamento. Sebbene la normativa preveda che i pagamenti debbano avvenire entro 30 giorni dall’emissione del S.A.L. (Stato di Avanzamento Lavori), nella realtà, i tempi si estendono fino a 5-6 mesi. A questo si aggiunge l’impatto del caro materiali, un fattore che ha reso molti lavori economicamente insostenibili, portando a frequenti interruzioni. Le revisioni dei prezzi, fondamentali per adeguarsi all’aumento dei costi, stanno procedendo con molta lentezza. Alcuni adeguamenti sono stati erogati nel 2023, ma restano fermi quelli relativi al 2022 e per il 2024 non si intravedono ancora soluzioni. Questa situazione aumenta ulteriormente l’incertezza sull’effettiva conclusione dei progetti entro il 2026, termine previsto per il saldo finale del Pnrr».

«Al di là delle difficoltà amministrative – ha concluso – un’altra questione che preoccupa riguarda la natura delle opere incluse nel Pnrr. Circa il 70% delle opere non è di natura aggiuntiva, ma si tratta di progetti già esistenti che sono stati ripresi. Sebbene questa scelta sia comprensibile, solleva interrogativi su quali nuove opere saranno finanziate e realizzate dopo il 2026».

Per Perciaccante «la vera sfida sarà capire come il settore potrà continuare a crescere dopo la conclusione del Pnrr. Il futuro del settore edilizio e infrastrutturale dipenderà dalla capacità di immaginare nuove opere che possano avere un carattere propulsivo, simile a quello atteso dai fondi comunitari».

«Resta da vedere, quindi – ha concluso – se il contesto operativo sarà in grado di rispondere a queste esigenze o se continueranno a prevalere le difficoltà attuali». (rrm)

L’OPINIONE / Roberto Rugna: Crediti fiscali bloccati mettono in crisi le imprese edili regionali

di ROBERTO RUGNA – La situazione dei crediti fiscali bloccati nelle imprese edili calabresi ha raggiunto livelli di criticità preoccupanti. Nonostante l’efficacia del Superbonus nel generare oltre 3,5 miliardi di euro di investimenti in Calabria, con lavori realizzati per il 93,8% su circa 16.000 edifici, la mancata regolamentazione della fase transitoria da parte del Governo ha causato un blocco finanziario che ha colpito duramente le imprese.

Attualmente, stimiamo che oltre 200 milioni di euro siano congelati nei cassetti fiscali delle imprese calabresi. Questo blocco non solo compromette la liquidità delle aziende, ma alimenta il rischio di pratiche finanziarie speculative e poco trasparenti. In un contesto dove il mercato ‘istituzionale’ ha cessato di funzionare correttamente, le imprese rischiano di dover affrontare costi di cessione e operazioni finanziarie che superano il 30% del valore nominale dei crediti, ben al di sopra dei costi precedentemente gestibili.”

Un altro problema rilevante, è la frazionabilità dei crediti su base annuale, che rende difficile per le imprese utilizzare canali finanziari tradizionali come le banche. Questo aumenta ulteriormente la vulnerabilità delle imprese già colpite dalla mancanza di liquidità.

Nonostante queste difficoltà, la Regione Calabria si sta muovendo nella giusta direzione. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una legge sulla cessione dei crediti che rappresenta un passo importante per sostenere le imprese in crisi di liquidità. Attualmente siamo nella fase attuativa della norma e ci aspettiamo che il regolamento applicativo sia semplice, rigoroso e facilmente utilizzabile.

Come Ance Calabria, manteniamo un dialogo costante e produttivo con la Regione, che in questa prima fase si è attivata positivamente sui temi che sul settore avevamo posto, unitamente ad Unindustria Calabria con ‘Agenda Calabria’, attraverso l’emanazione di numerosi bandi per le imprese che hanno attivato ingenti risorse finanziarie sul Programma regionale 2021/2027. Terminata questa fase di bandi cosiddetti “orizzontali” ci stiamo confrontando con la Regione – ricevendo riscontri positivi – sull’attuazione della strategia di specializzazione (S3) prevista dal programma regionale attraverso l’approfondimento di appositi e specifici bandi di settore il cui obiettivo deve essere quello dell’economia circolare, dell’edilizia ecosostenibile e di quella green. Come diciamo sempre ed in ogni sede, il settore delle costruzioni vuole essere protagonista dello sviluppo non solo economico ma anche sociale ed ambientale della nostra regione. (rr)

[Roberto Rugna è presidente di Ance Calabria]

Rugna (Ance Calabria): Nei prossimi mesi contrazione degli investimenti in costruzioni

Roberto Rugna, presidente di Ance Calabria, ha espresso preoccupazione «per i prossimi mesi perché il quadro sta cambiando: assisteremo ad una significativa contrazione degli investimenti in costruzioni».

«Tale risultato, oltre che di un contesto macroeconomico altamente incerto – ha spiegato – risente soprattutto del mancato apporto espansivo della manutenzione straordinaria, a seguito del venir meno dello strumento della cessione del credito/sconto in fattura. Segni negativi si registrano pure per la nuova edilizia abitativa e il non residenziale privato; di contro, si prevede un’ulteriore e sostenuta crescita negli investimenti in opere pubbliche, legata alla necessaria accelerazione degli investimenti del Pnrr. Fino al 2026 c’è il Pnrr, ma dopo? Come categoria non chiediamo aiuti, ma una prospettiva».

«Le costruzioni in Calabria, analogamente a quanto avvenuto – ha ricordato – nel 2023 hanno contribuito per circa un terzo alla crescita del PIL (che in Italia è complessivamente aumentato dello 0.9%). La crescita risulta trainata dagli investimenti per la riqualificazione abitativa, stimolata ancora una volta dagli incentivi fiscali. Importante risulta anche l’apporto fornito dal comparto delle opere pubbliche, sul quale incidono positivamente l’avvio di importanti lavori previsti nel Pnrr e la chiusura, al 31 dicembre 2023, della programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali europei».

Il presidente Rugna, insieme al past presidente Giovan Battista Perciaccante ed ai colleghi Luigi Alfieri, Giuseppe Galiano, Michele Laganà, Domenico Letizia e Giuseppe Sammarco, nel corso dell’assemblea nell’elezione del nuovo presidente di Ance Calabria, hanno sottolineato come «la rapida attuazione del Pnrr rischia di essere messa a repentaglio dalla mancata risoluzione delle problematiche dei pagamenti della pubblica amministrazione e delle semplificazioni procedurali».

«Riguardo al primo tema, nel corso degli ultimi mesi – hanno spiegato – sono aumentati i ritardi di pagamento alle imprese di costruzioni ed i nostri uffici ricevono ogni giorno segnali di allarme di ulteriori rallentamenti. Per rispettare le stringenti scadenze del Pnrr è invece indispensabile che le imprese siano pagate tempestivamente. In materia di semplificazioni, non vengono tuttavia proposte nuove soluzioni strutturali alle lungaggini burocratiche che ancora caratterizzano la realizzazione delle opere pubbliche in Italia».

«L’unica soluzione prospettata è, ancora una volta, un ampio ricorso a Commissari straordinari e, a discrezione del Governo – hanno concluso – a procedure derogatorie. Su questo ed altro continueremo a fare la nostra parte, con volontà propositiva ma ferma nel rivendicare l’attenzione che la filiera dell’edilizia merita». (rcz)

Roberto Rugna eletto presidente di Ance Calabria

Prestigioso incarico per l’imprenditore Roberto Rugna, che è stato eletto presidente di Ance Calabria per il prossimo quadriennio, succedendo a Giovan Battista Perciaccante.

Ad eleggerlo, nella sede di Ance Calabria a Catanzaro, l’assemblea dei delegati a cui hanno partecipato, tra gli altri, i presidenti delle sedi di Ance di Catanzaro Luigi Alfieri, di Cosenza Giuseppe Galiano, di Vibo Valentia Domenico Letizia, di Crotone Giuseppe Sammarco e di Reggio Calabria Michele Laganà con il direttore di Ance Calabria Luigi Leone ed il direttore di Ance e Confindustria Cosenza Rosario Branda. Presente, tra gli altri, il vicepresidente designato di Confindustria Natale Mazzuca. 

Unanime apprezzamento per il lavoro portato avanti negli anni è andato al presidente uscente Giovan Battista Perciaccante, «che ha saputo traghettare l’associazione verso risultati importanti per la categoria – uno tra tanti l’aggiornamento del prezzario regionale dei lavori pubblici – in un periodo non facile per l’economia».

Il presidente Perciaccante ha ringraziato i colleghi e formulato i migliori auguri di buon lavoro al collega Rugna «che affiancheremo per come sempre fatto per costruire insieme nuove pagine per lo sviluppo del territorio».

Amministratore unico di Italiana Gas di Corigliano Rossano, una delle aziende del Gruppo Rugna che da 40 anni è protagonista del settore delle costruzioni e delle Reti Gas ed Acqua, l’avvocato Roberto Rugna di 45 anni attualmente è membro del Consiglio Generale nazionale di Ance e del Consiglio Direttivo di AnceCosenza. Impegnato nel sistema associativo da tempo, è stato anche presidente provinciale dei Giovani Imprenditori di Confindustria.

Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, ha espresso gli «auguri di buon lavoro da parte mia e di tutto il sistema confindustriale al neopresidente di Ance Calabria, Roberto Rugna, e alla sua squadra».

«L’intero comparto edilizio calabrese – ha spiegato – è chiamato a definire nuove strategie di sistema per rispondere sia alla conclusione della stagione dei bonus, sia alle sfide importanti e stimolanti proposte dalle opportunità in ambito infrastrutturale: sono certo che, proseguendo nel solco già tracciato dall’ottimo lavoro del presidente uscente Giovan Battista Perciaccante, il neopresidente e la sua squadra saranno capaci di interpretare al meglio il ruolo di guida di un comparto particolarmente rilevante nell’intero panorama economico della Calabria». (rcz)

 

Perciaccante (Ance): Scongiurare rischio di definanziamento dei progetti del Pnrr

«Occorre agire con immediatezza per scongiurare il rischio di definanziamento di progetti a valere sul Pnrr che, secondo le stime, potrebbero ammontare per la Calabria a 626 milioni di euro pari all’11% del totale delle risorse assegnate». È l’appello lanciato da Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Calabria, commentando i dati di Bankitalia.

Dai dati illustrati emergono significativi segnali di attenuazione della fase di espansione fatta registrare nell’ultimo biennio dal settore delle costruzioni. Nel primo semestre dell’anno, infatti, le ore lavorate denunciate alle Casse Edili presenti in regione sono diminuite del 6%, dopo il forte incremento avvenuto nello stesso periodo del 2022 (81%).  

«Le costruzioni sono state in gran parte sospinte dal completamento degli interventi di riqualificazione edilizia stimolati dal Superbonus», ha commentato il presidente dei costruttori calabresi. 

Secondo i dati del monitoraggio congiunto di Enea e Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, infatti, in Calabria gli interventi riferiti al “Superbonus” al 31 ottobre 2023 erano 14.021, per un importo complessivo di 2,8 miliardi di euro ancora in aumento di oltre un quarto rispetto a fine 2022.

«Se si tiene conto, però, delle anticipazioni circa la volontà del Governo di operare una drastica riduzione rispetto alle misure di sostegno sin qui erogate – ha aggiunto il presidente Perciaccante – appare di assoluta evidenza che le prospettive di sbocco per il settore non possono che provenire in misura decisa dalla previsione di realizzazione dei lavori pubblici finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che è stato finora inferiore alle attese degli operatori».

Nel report di Banca d’Italia emerge che i soggetti attuatori pubblici a fine giugno 2023 avevano bandito procedure per un importo di 1,7 miliardi di euro pari circa al 40% del valore dei progetti. 

«Le principali criticità riscontrate – ha commentato il presidente di Ance Calabria Perciaccante – hanno riguardato i rincari dei materiali, le difficoltà di approvvigionamento di alcuni di questi e i tanti ostacoli amministrativi, normativi e gestionali che hanno finito con il determinare una bassa partecipazione delle imprese alle gare bandite». 

L’auspicio del numero uno di Ance in Calabria è che «la rimodulazione del Pnrr possa tenere in considerazione il mutato contesto geopolitico e di variazione di fattori strategici per la realizzazione delle opere: gli extracosti dovuti al caro materiali, l’inadeguatezza della pubblica amministrazione e la mancanza di manodopera per la realizzazione delle opere».

«Eppure – ha concluso il presidente Perciaccante – siamo assolutamente consapevoli che se realmente attuato nella nostra regione, il Pnrr consentirebbe la realizzazione di infrastrutture in grado di modernizzare il territorio, di proteggerlo dai molteplici rischi e, soprattutto, di valorizzarlo». (rcz)

 

Perciaccante (Ance Calabria): Progetti di rigenerazione urbana opportunità per città e paesi

«Mai come ora i progetti di rigenerazione urbana sono opportunità su cui puntare sempre di più, per valorizzare le nostre città e i nostri paesi». È quanto ha ribadito il vicepresidente di Ance e presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, nel corso della quinta tappa di Città in scena – Festival Diffuso della Rigenerazione urbana che si è tenuta a Salerno.

«Dobbiamo, però – ha aggiunto – poter lavorare in una cornice normativa ed economica che promuova e attivi le trasformazioni dei tessuti urbani attraverso regole certe e chiare e con adeguate politiche di fiscalità e incentivazione. Abbiamo la necessità di coniugare nuove regole e tempi veloci, perché per preservare il futuro occorre intervenire sul presente adesso».

Tanti i progetti delle regioni Campania, Calabria e Basilicata presentati di fronte alla platea di professionisti, istituzioni, esperti, studenti e cittadini a testimonianza della vivacità del mezzogiorno in tema di rigenerazione urbana. Esperienze realizzate grazie alla fruttuosa collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati uniti dall’obiettivo comune di ridare vita ad ampie zone di città spesso abbandonate o non più adatte agli stili di vita della società odierna.

Promossa dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili, Associazione Mecenate 90, Cidac, – Associazione delle Città d’Arte e Cultura e Fondazione Musica per Roma, con il patrocinio di In/Arch e con la collaborazione del Comune di Salerno e di Ance Campania, Ance Calabria, Ance Basilicata e Ance Salerno, la tappa di Salerno del Festival valorizza la forte capacità progettuale delle città delle regioni coinvolte.

Hanno partecipato Enzo Napoli, sindaco di Salerno, Fulvio Bonavitacola, Vicepresidente Regione Campania, Fabio Napoli, Presidente Ance Salerno, Federica Brancaccio, Presidente Ance, Luigi Della Gatta, Presidente Ance Campania, Giovan Battista Perciaccante, Vicepresidente Ance e Presidente Ance Calabria, Vincenzo Auletta, Presidente Ance Basilicata, Ledo Prato, Segretario generale Mecenate 90, Gilda Catalano, Università della Calabria, Mosè Ricci, Università Sapienza di Roma, Michelangelo Russo, Università Federico II di Napoli, Lorenzo Lentini, avvocato, Luigi Centola, Studio Centola&Associati, Consuelo Nava, Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria, Chiara Rizzi, Università della Basilicata, Pina Incarnato, Assessore all’Urbanistica Comune di Cosenza.

In dettaglio, i progetti portati in scena da città e imprese: il progetto di difesa, riqualificazione e valorizzazione della costa a Salerno, il progetto Porta del Mare e Fondo Greco Hub nel Comune di Pellezzano, l’Ex OPG e la riqualificazione dell’ex stabilimento industriale birreria Peroni a Napoli, la rigenerazione del rione Acquaviva e area ex Saint Gobain a Caserta, e ancora la riqualificazione degli alloggi ERP di Via Cosimo Nuzzolo a Benevento, il progetto di riqualificazione urbana dell’area di Via Cortili Via Mare a Ercolano, gli interventi di rigenerazione urbana dell’area del Campo Sportivo Sant’Anna, del mercato coperto, della Sede Protezione Civile e del Campo sportivo a Battipaglia, il recupero e riqualificazione di immobili pubblici degradati nel centro storico a Catanzaro, la riqualificazione di Piazza Martiri d’Ungheria a Vibo Valentia.

E, ancora, gli interventi di rigenerazione urbana del quartiere San Vito a Cosenza, il progetto Spazio-Generazione 2021 a Lamezia Terme, il recupero del quartiere periferico Tufolo a Crotone e, i lavori di realizzazione del Parco Intergenerazionale nelle aree di Piazza della Visitazione e Piazza Matteotti a Matera e per finire la riqualificazione urbana del quartiere Bucaletto a Potenza.

Dopo Salerno, il Festival si concluderà a Roma dal 13 al 16 dicembre 2023 con un grande evento all’Auditorium Parco della Musica. (rrm)

Perciaccante (Ance Calabria): Nel biennio 2021-2022 crescita italiana quasi dell’11%

«I numeri parlano chiaro: nel biennio 2021-2022 la crescita italiana è stata quasi l’11%, un punto e mezzo sopra alla media Ue e il doppio della Germania. Una crescita che, come ha evidenziato lo stesso Ministero dell’Economia, nella relazione depositata in Parlamento un mese fa, è stata trainata per oltre la metà dal settore delle costruzioni». Lo evidenzia con soddisfazione il presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante richiamando i numeri illustrati poche ore fa nel corso dell’Assemblea nazionale dell’Associazione Costruttori Edili dal titolo “Il buon lavoro”, la presidente nazionale Federica Brancaccio che ha rimarcato come la lunga filiera Made in Italy delle costruzioni ha evitato «quella che poteva essere una pesante recessione post pandemica e si è dato vita a un percorso di crescita che non vedevamo da più di un decennio».

Gli imprenditori edili, riunitisi a Roma, hanno messo in evidenza, numeri alla mano, che il settore delle costruzioni è riuscito a rilanciare il Paese, dopo un periodo pesante, con una crisi devastante che ha lasciato indietro migliaia di imprese e che ha fatto perdere al comparto oltre 600 mila lavoratori. «Non è stato facile reagire così velocemente dopo anni molto duri – ha dichiarato il presidente Perciaccante nel ruolo anche di vicepresidente nazionale Ance con delega al Mezzogiorno e Isole – ma abbiamo avuto sempre lo sguardo rivolto al futuro e la voglia di fare e di fare bene, perché siamo costruttori anche di beni comuni, di infrastrutture strategiche per le comunità: scuole, strade, ospedali, ponti, spazi per la collettività».

L’assemblea si è aperta con un videomessaggio del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito l’Ance «interlocutore importante e autorevole che rappresenta uno dei tanti corpi intermedi che rendono vitale la nostra società» ed è proseguita con gli interventi dei Ministri della Giustizia Nordio e delle Infrastrutture Salvini sui temi caldi per il settore.

Concorrenza, fiducia, futuro, giovani, Pnrr Codice appalti, superbonus, caro materiali, tassi di interesse, riforme i temi affrontati dalla presidente Brancaccio di fronte a una platea gremita di rappresentati istituzionali, stakeholder, imprenditori provenienti da tutta Italia e di fronte ai giovani resi protagonisti della giornata a cui si è rivolta dicendo «non ci vogliamo più accontentare di costruire per costruire. Vogliamo restituire anche bellezza. Scuole, ospedali, come ponti, parchi e piazze non devono solo rispondere a criteri di mero utilizzo, ma rappresentare modelli sostenibili di estetica contemporanea».

Nutrita la delegazione calabrese presente all’assise romana: oltre al presidente Perciaccante, presenti anche i presidenti Luigi Alfieri di Catanzaro e Michele Laganà di Reggio Calabria e Giovanni Mazzei di Crotone, il consigliere nazionale Roberto Rugna, i Direttori Rosario Branda, Dario Lamanna, Luigi Leone e Antonino Tropea, i numerosi componenti dei direttivi territoriali.

«Il nostro plauso va alla presidente Brancaccio – dichiara Giovan Battista Perciaccante – per aver saputo rappresentare con chiarezza le questioni che più ci stanno a cuore perché, in tutto il territorio nazionale, si sia nelle condizioni di concorrere all’avvio di una fase di crescita equilibrata, costante e duratura, nel segno dell’innovazione e della sostenibilità sociale e ambientale. Soprattutto in Calabria e nelle regioni delle Sud, siamo pronti a fare la nostra parte come imprenditori e come cittadini per restituire fiducia, speranza e prospettive di futuro a territori che hanno tanto da recuperare e dove tanto bisogna ancora realizzare, soprattutto nel campo della riqualificazione urbana, del dissesto idrogeologico e della messa in sicurezza sismica, dell’edilizia scolastica e sanitaria». (rrm)

Industriali a convegno sul Nuovo Codice dei Contratti pubblici

Nei giorni scorsi si è svolto il seminario sul Nuovo Codice dei Contratti pubblici, organizzato da Ance Calabria, guidata dal presidente Giovan Battista Perciaccante, che presiede anche l’organismo regionale, e dall’Ordine degli Ingegneri di Cosenza con il presidente Marco Ghionna.

 Si tratta di un insieme di normative che regolano gli appalti e i contratti necessari per la realizzazione di opere e servizi pubblici, nonché le modalità di reperimento delle forniture e le procedure di scelta dei soci privati delle entità pubbliche. Norme che recepiscono le procedure d’emergenza adottate in pandemia e che dovrebbero, quindi, accelerare i lavori ed i cantieri, ma che destano alcune preoccupazioni in merito alla trasparenza e concorrenza.

Per Ghionna «lo sforzo che stiamo operando insieme all’associazione dei costruttori è orientato allo studio e all’analisi contemporanee del sistema di regole. La finalità di questa azione di aggiornamento condivisa pensiamo possa essere utile a massimizzare il rapporto efficacia-efficienza nell’esercizio dei contratti pubblici».

Ad illustrare il nuovo Codice è stato il Direttore Legislazione Opere pubbliche dell’Ance Francesca Ottavi che ha esposto i dettagli della disciplina e le molte novità introdotte, di diretto impatto sull’attività delle imprese, dei professionisti e della pubblica amministrazione.

Tra i cambiamenti apportati la revisione dei prezzi, che si traduce in un principio di equilibrio contrattuale senza il quale si rischia di bloccare i cantieri perché lega un aggiornamento dei prezzi agli indici Istat e prevede il diritto alla rinegoziazione secondo buona fede delle condizioni contrattuali a favore della parte svantaggiata, qualora sopravvengano circostanze straordinarie.

Altro aggiornamento riguarda il tema della concorrenza relativo al fatto che questo nuovo Codice consentirà ad un’ampia quota di appalti (per i cosiddetti bandi sottosoglia comunitaria) di non essere più sottoposta alle regole di piena pubblicità, con il ricorso ad una procedura negoziata senza bando se non in chiave derogatoria. 

Il presidente di Ance Calabria e Cosenza Perciaccante ha sottolineato la soddisfazione per le novità che riguardano l’illecito professionale e la revisione dei prezzi fortemente volute dall’Ance, ma al contempo ha espresso «preoccupazione per la trasparenza e la concorrenza perché, secondo i dati Anac, analizzati dal Sole 24 Ore, col nuovo Codice degli appalti, circa il 98% degli affidamenti nei lavori pubblici potrebbe essere assegnato, in via fiduciaria o attraverso procedura negoziata, senza bando. Dunque si parla di un mercato di 18,9 miliardi all’anno che rischia di finire per sempre escluso dalle gare».

«La riscrittura del Codice dei contratti pubblici – ha aggiunto Perciaccante – è considerata una delle riforme ‘abilitanti’ l’attuazione del Pnrr. Il nostro augurio è di poter avere un Codice a regime, che funzioni nella normalità, senza più bisogno di deroghe, commissari e decreti speciali e di vincere la sfida del PNRR che deve servire a far fare un vero cambio di passo al Paese ed in particolare ai nostri territori».

Per il docente dell’Università della Calabria Achille Morcavallo «questo codice rappresenta un cambio di paradigma. Spetterà a tutti gli operatori saperlo tradurre nella pratica valorizzandone i molti aspetti innovativi che sono presenti». 

Tra gli aspetti più significativi della normativa vi è anche il rafforzamento dell’uso delle piattaforme digitali. In particolare, è prevista l’interoperabilità delle banche dati che, attraverso la Banca Dati nazionale dei contratti pubblici gestita dall’Autorità Nazionale Anticorruzione Anac, garantirà la semplificazione delle procedure. La data di entrata in vigore di questa previsione è fissata al 1° gennaio 2024.

Sul tema è intervenuto il referente del Tar Calabria Francesco Tallaro, secondo cui «la previsione della completa digitalizzazione dei contratti pubblici può contribuire alla semplificazione in termini di presentazione di documenti già in possesso della pubblica amministrazione assicurando maggiori livelli di trasparenza in termini di possibilità di accesso agli atti per gli aventi titolo e diritto».

Ha moderato i lavori del seminario il direttore di Ance e Confindustria Cosenza Rosario Branda(rcs)

Giovedì a Cosenza si discute del Nuovo Codice Contratti Pubblici con Ance e Ordine Ingegneri

Giovedì 15 giugno, a Cosenza, alle 9.30, nella sala conferenze di Confindustria, si terrà il seminario di approfondimento Il nuovo Codice dei Contratti: aspetti normativi ed applicativi, organizzato da Ance Calabria in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Cosenza.

«Il nuovo Codice dei Contratti pubblici è un provvedimento che impatta in maniera significativa sul sistema degli appalti dei lavori pubblici e delle relative procedure di affidamento. È necessario che imprenditori, professionisti e tecnici delle Amministrazioni Pubbliche e delle Stazioni Appaltanti ne abbiano piena conoscenza in ogni dettaglio perché rappresenta il nuovo punto di riferimento per il comparto delle costruzioni, delle infrastrutture, della progettazione e realizzazione delle opere», ha spiegato il presidente di Ance, Giovan Battista Perciaccante.

L’obiettivo del seminario è quello di approfondire gli aspetti normativi e soprattutto applicativi della riforma degli appalti, il cui nuovo Codice è stato pubblicato il 31 marzo 2023, è entrato in vigore dallo scorso 1° aprile, ma le sue disposizioni, con i relativi allegati, acquisteranno efficacia a partire dal prossimo primo luglio.

Dopo i saluti del presidente di Ance Cosenza e Calabria Giovan Battista Perciaccante e del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza Marco Ghionna, relazionerà sulle principali novità per le opere pubbliche il Direttore Legislazione Opere pubbliche Ance Francesca Ottavi. Il professore a contratto dell’Università della Calabria Achille Morcavallo interverrà sul tema “La disciplina delle esclusioni ed il soccorso Istruttorio” e il referente del Tar Calabria Francesco Tallaro tratterà l’argomento “La digitalizzazione dei contratti pubblici”. Modererà i lavori del seminario il direttore di Ance e Confindustria Cosenza Rosario Branda.


«Il Codice appalti presenta una novità di rilievo – ha anticipato il presidente Perciaccante – che riguarda la revisione prezzi, inserita in maniera strutturale nel nostro ordinamento, anche se la procedura andrà ulteriormente affinata, per risultare realmente efficace. Si tratta di un principio di equilibrio contrattuale senza il quale si rischia di bloccare i cantieri, anche perché l’avvenuto rincaro dei prezzi è stato ampiamente certificato anche da Bankitalia. Quello che chiediamo come imprenditori aderenti ad Ance è la messa a punto di un meccanismo neutro, immediato e automatico di adeguamento come già utilizzato in altri paesi europe».

Una criticità, di cui si parlerà nel corso del seminario, riguarda il tema della concorrenza. Il nuovo Codice, infatti, consentirà ad un’ampia quota di appalti di non essere più sottoposta alle regole di piena pubblicità e concorrenza e questo riguarderà i bandi sottosoglia comunitaria.  

«Questa modifica al Codice – ha concluso il presidente di Ance Cosenza e Calabria – sembrerebbe ereditata dal Decreto Semplificazioni e da una cultura emergenziale nata durante la pandemia, dalla quale però oggi sarebbe più opportuno uscire perché in contraddizione con i più volte richiamati principi di concorrenza e di trasparenza. Questo aspetto risulta particolarmente importante in virtù del fatto che il 90% dei bandi e il 44% del valore messo a base di gara è sotto la soglia comunitaria. Insieme agli esperti che saranno presenti al seminario di giovedì prossimo proveremo ad approfondire il tutto in maniera puntuale». (rcs)