di ROBERTO RUGNA –Da molti anni, i temi legati all’energia, all’ambiente e all’economia circolare sono al centro delle politiche di Ance Calabria, un’associazione che ha sempre cercato di concretizzare questi temi a livello regionale attraverso i contributi proposti in sede istituzionale, partecipando attivamente ai tavoli sui vari piani che li riguardano.
In particolare, il Programma 2021/2027 con la S3 sull’economia circolare e l’edilizia sostenibile, la legge sulla rigenerazione urbana e il Priec (Piano Regionale Integrato sull’Energia) sono stati temi su cui ci siamo impegnati con determinazione, convinti che debbano essere affrontati liberi da ogni condizionamento ideologico.
Su questi temi è fondamentale il dialogo tra tutte le parti coinvolte, perché solo con il coinvolgimento diretto dei soggetti protagonisti della realizzazione concreta degli obiettivi possiamo sperare in un cambiamento reale e tangibile. Per questo motivo, ringrazio per l’invito a questa giornata, che ci offre l’opportunità di approfondire temi strategici per la nostra regione.
L’edilizia, sotto il profilo energetico, ambientale e green, gioca un ruolo decisivo. Non c’è dubbio che il percorso verso una maggiore sostenibilità sia quello giusto, anche in linea con le direttive europee sulle case green. È un percorso che ci vede impegnati non solo a livello locale, ma anche nazionale, nonostante le difficoltà evidenti.
La direttiva europea sulle case Green prevede infatti interventi a livello nazionale che, entro il 2033, coinvolgeranno circa due milioni di edifici, con una media di 250.000 edifici all’anno fino alla scadenza prevista. L’investimento complessivo si stima possa aggirarsi tra i 40 e i 60 miliardi di euro. È evidente che, per accompagnare efficacemente questa trasformazione, è necessario un programma ben definito, supportato da procedure chiare e da un sistema di incentivi, sostenuto sia dall’Unione Europea che dal governo nazionale. A livello regionale, la situazione è altrettanto complessa. In Calabria, infatti, la qualità del nostro patrimonio edilizio lascia molto a desiderare: circa il 75% degli edifici è stato costruito prima delle normative sismiche del 1974 e quelle sull’efficienza energetica del 1976. A ciò si aggiunge una notevole eterogeneità climatica all’interno della stessa regione, che rende difficile applicare un approccio uniforme agli interventi.
È necessario, pertanto, tener conto delle peculiarità locali per attuare interventi mirati, come la rigenerazione urbana, l’efficientamento energetico e, in alcuni casi, la demolizione e ricostruzione.
In conclusione, è indispensabile che, a tutti i livelli, e in particolare considerando le specificità territoriali, si intraprendano azioni mirate per rafforzare le politiche di rigenerazione urbana, l’efficientamento energetico e l’adozione di strumenti normativi, finanziari e fiscali che possano sostenere un processo di transizione ecologica efficace. Come Ance Calabria, siamo pronti a contribuire in prima linea a questo percorso, consapevoli delle sfide che ci attendono, ma anche delle opportunità che una transizione ecologica ben gestita potrà offrire alla nostra regione. (rr)
[Roberto Rugna è presidente di Ance Calabria]







