di BIANCA VIOLANTE – È una svolta storica, soprattutto per la Calabria e le sue montagne, l’approvazione, su proposta del ministro Mariastella Gelmini, in Consiglio dei ministri del disegno di legge Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane, nato dalla volontà di valorizzare e aiutare lo sviluppo delle aree interne e delle terre alte.
Il provvedimento introduce misure organiche finalizzate a favorire lo sviluppo economico e la ripresa di tanti territori che avranno l’opportunità di diventare sempre più una risorsa per il Paese. Il ddl, inoltre, si pone l’obiettivo di contrastare lo spopolamento della montagna italiana, raccogliendo in un testo unitario e sistematico interventi normativi per la riduzione delle condizioni di svantaggio dei Comuni montani.
«Nasce la Strategia nazionale per la montagna italiana – ha spiegato il ministro Gelmini – che verrà finanziata grazie al Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane per il quale l’ultima legge di bilancio ha previsto lo stanziamento di 100 milioni per il 2022 (prima erano 29,5 milioni) e 200 milioni a decorrere dal 2023 – aggiunge – Il disegno di legge si pone l’obiettivo di garantire anche in montagna la fruibilità di tutti i servizi essenziali, dalla sanità alla scuola: chi sceglie di fare il medico o il professore in Comuni montani avrà delle agevolazioni; sono previsti incentivi per lo sviluppo dei servizi di telefonia mobile e per l’accesso a internet; avremo un credito di imposta per gli imprenditori agricoli e forestali che esercitano la propria attività nei Comuni montani; ci saranno misure fiscali di favore per i giovani con meno di 36 anni che avviano una propria impresa in montagna; e la misura ‘io resto in montagna’: detrazioni sul mutuo per chi, con meno di 41 anni, acquista una prima casa in un Comune montano».
Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che ha ribadito che il dl sulla montagna approvato «è un primo importante passo per valorizzare tanti territori che da troppi anni aspettavano una cornice normativa che potesse in qualche modo contribuire al loro sviluppo».
«Anche nella Regione che ho l’onore di governare ci sono realtà in gravi difficoltà, colpite dal fenomeno dello spopolamento, che hanno bisogno di aiuti concreti per potersi rilanciare. Le misure previste dal ddl vanno nella giusta direzione. Bisogna incentivare medici, insegnanti, imprenditori e soprattutto giovani, ad investire nel proprio territorio, e magari a preferire la montagna alle grandi città. Lo sviluppo di tutte le realtà locali – i piccoli borghi, i paesini, le cittadine – sono un arricchimento per l’intera comunità».
«Luoghi abitati e fecondi – ha proseguito – contribuiscono alla crescita economica, sociale e culturale di una Regione: una montagna abitata sarà una montagna nella quale con più difficoltà ci saranno incendi, alluvioni, calamità naturali. Anche per la Calabria, quando questa legge verrà definitivamente approvata, ci saranno tante opportunità. Mi auguro che il Parlamento esamini presto questo ddl».
Il presidente regionale di Uncem – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, Vincenzo Mazzei, pur esprimendo soddisfazione per l’approvazione del dl, ha ribadito la necessità di concretezza e azioni decisive.
«In particolare – ha aggiunto – sul fronte della fiscalità. Il Presidente Draghi sa che l’Italia è all’84% rurale. E al 56% montagna. Servono azioni decisive, quelle che il Pnrr non ha previsto efficacemente e compiutamente. Servono azioni per sgravare le imprese e i negozi da imposte. E per ripensare il modello organizzativo dei servizi. Senza asili nido e medici di base, la montagna continuerà a spopolarsi. Evitiamolo, anche grazie ai provvedimenti contenuti in questo disegno di legge approvato oggi in Consiglio dei Ministri».
«Dal 2011 al 2019– ha proseguito Mazzei – nei Comuni totalmente montani la popolazione ha subito un calo di 149.371 unità e la densità abitativa media si è assestata su 61 abitanti/kmq, a fronte di una media nazionale pari a 197 abitanti/kmq. Alpi e Appennino sono decisivi e determinanti per il Paese. Siamo certi che il Governo, con la Ministra Gelmini, il Presidente Draghi, tutti i Ministri e i Parlamentari agiranno insieme e in tempi rapidi. Servono visione e risorse. Determinate zone, soprattutto di alta montagna e di crinale, sono ormai da tempo abbandonate».
«C’è bisogno di coesione territoriale, e questo nuovo articolato è importante – ha concluso –. Lo sviluppo economico, la gestione dei fondi del Pnrr, la necessità di garantire medesime opportunità devono essere garantite a tutti i territori, se vogliamo che nessuno sia lasciato indietro».
Il deputato di Forza Italia, Andrea Gentile, ha parlato di una riforma storica che rafforzerà l’economia dei nostri territori».
«Dobbiamo ringraziare innanzitutto il Ministro Gelmini per l’approvazione in Consiglio dei Ministri di questa storica riforma che rappresenta un significativo passo in avanti nelle politiche a favore delle località montane. Questo intervento strutturale è frutto di un percorso di ascolto e condivisione sui territori al quale Forza Italia ha contribuito in modo decisivo» ha proseguito.
«La Calabria – ha proseguito il parlamentare – è tra le regioni italiane con il maggior numero di zone montuose all’interno del proprio territorio. Penso in particolare ai paesi del Pollino, del Savuto, della Presila e della Sila i quali, finalmente, grazie al DDL appena approvato, avranno a disposizione tutti gli strumenti per puntare sullo sviluppo territoriale e turistico delle zone montane».
«Questo ddl – ha proseguito – segna un cambio di prospettiva sulla montagna e permetterà di migliorare la vita e l’economia di territori erroneamente considerati marginali o minori. Infatti la riforma prevede un consistente ampliamento del fondo destinato ai territori di montagna e, inoltre, introduce consistenti incentivi diretti alle imprese, meccanismi di defiscalizzazione, interventi che mirano al potenziamento dei servizi essenziali e la possibilità
di investire in infrastrutture strategiche per i nostri territori».
«Basti pensare, in particolare – ha concluso – alla misura “Io resto in montagna” e al fondo per lo sviluppo che può contare su 100 milioni di euro per l’anno in corso e 200 milioni dal 2023, mentre fino a oggi si era arrivati al massimo a uno stanziamento di 29,5 milioni di euro l’anno.
Siamo, dunque, dinanzi ad una svolta storica e il mio impegno sarà quello di fare in modo che Sindaci, imprenditori ed operatori del settore possano sfruttare al meglio i benefici introdotti con questa tanto attesa riforma». (rrm)