Il presidente di Ato CS, Marcello Manna, con una lettera indirizzata alla presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, ha chiesto l’intervento immediato rispetto allo stato emergenziale del sistema di gestione dei rifiuti nel distretto di Cosenza, sottolineando l’urgente necessità di definire i siti per gli impianti e di trovare finalmente soluzioni concrete anche a livello economico.
«Com’è noto, questa Comunità d’Ambito – si legge nella lettera – costituita dal 5 settembre 2018, si è trovata a gestire un servizio pubblico essenziale senza gli strumenti fondamentali: gli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Tutte le soluzioni proposte nelle diverse assemblee in cui è stato trattato l’argomento fondamentale dell’impiantistica pubblica non hanno trovato applicabilità e la Comunità d’Ambito è dovuta ricorrere alla richiesta dell’intervento di un commissario per l’individuazione dei siti in cui realizzare i nuovi impianti di trattamento e smaltimento, nella consapevolezza che solo attraverso la realizzazione di un sistema pubblico completo ed efficiente è possibile avere una gestione economicamente e ambientalmente sostenibile».
«Ad oggi, nonostante l’intervento di commissari regionali ad acta – prosegue la lettera – non è stata individuata alcuna soluzione per la definizione dei siti ove ubicare, rispettivamente, l’ecodistretto di “Cosenza Nord” (per il quale è stata già individuata come discarica di servizio quella di San Giovanni in Fiore) e la discarica di servizio dell’ecodistretto di Corigliano-Rossano (per il cui ammodernamento è stato già approvato lo schema di convenzione che l’Ato dovrà sottoscrivere con la Regione Calabria) previsti nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, e i sindaci della Comunità d’Ambito devono, ancora una volta, prendere atto del permanere di una situazione di ingovernabilità del sistema di gestione dei rifiuti solidi urbani generata, principalmente, dalla mancanza di impianti di smaltimento degli scarti derivanti dal trattamento dei rifiuti raccolti».
Nella lettera si evidenzia come: «dato atto che il Commissario Straordinario della nuova Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria (ARRICal), istituita con la Legge Regionale 20 aprile 2022, n. 10 (Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente), sta effettuando la ricognizione dei siti ove conferire gli scarti prodotti dalle attività di trattamento dei rifiuti in ambito regionale, per far fronte all’attuale condizione di eccezionalità e urgenza e stante l’imminenza della stagione estiva, la Comunità d’Ambito ha chiesto allo stesso Commissario l’emanazione di un adeguato provvedimento autorizzativo per la messa in riserva temporanea in siti di stoccaggio degli scarti EER 19.12.12 e 19.12.10 da allestire presso gli impianti pubblici o privati ad uso pubblico in ambito provinciale, nelle more dell’ottenimento delle autorizzazioni di legge».
«Peraltro, nella attuale fase transitoria di riorganizzazione operativa derivante dall’intervenuta emanazione della Legge Regionale n.10/2022 – viene spiegato – è assolutamente necessario garantire la prosecuzione sul territorio dell’ATO Cosenza del servizio di gestione dei rifiuti, rientrante tra i “servizi pubblici essenziali”, risultando imprescindibile e improcrastinabile salvaguardare la già minata efficienza del sistema impiantistico dell’ATO Cosenza. Il soddisfacimento delle esigenze di trattamento dei rifiuti nel territorio provinciale consente di scongiurare situazioni di irreparabile criticità igienico-sanitaria ed ambientale, derivanti dal deposito indiscriminato di rifiuti sul territorio, con gravi ripercussioni anche in termini di tensioni sociali e pregiudizio per la salute della collettività».
In particolare, in riferimento all’impianto di smaltimento sito in località “La Silva” del Comune di Cassano allo Ionio: «fondamentale per la gestione degli scarti derivanti dagli impianti pubblici e privati di trattamento dei RRSSUU a servizio dell’ATO CS, soprattutto in questo periodo in cui ancora si risente degli effetti dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 che, di fatto, ancora oggi produce effetti e dove possono essere conferiti rifiuti classificati dal codice EER 19.05.03, che difficilmente è possibile smaltire in altre discariche, tanto che lo stesso impianto e già stato oggetto dell’Ordinanza del Presidente della Regione Calabria n. 41 dell’11 giugno 2021, con la quale è stato, tra l’altro, disposto l’esercizio, nelle more dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni, di uno dei quattro corpi di conferimento (Buca I)», il presidente Ato CS ha chiesto al Presidente della provincia di Cosenza: «l’emissione di un’apposita ordinanza con la quale, nelle more dell’acquisizione dei titoli abilitativi necessari e del perfezionamento delle procedure amministrative, venga disposta la prosecuzione dei conferimenti presso le buche I e IV della discarica sita in località “La Silva” del Comune di Cassano allo Ionio, mediante la realizzazione immediata delle opere civili strettamente necessarie a consentire l’utilizzo della buca IV, sempre nell’ambito delle volumetrie assentite, in maniera da garantire il conferimento degli scarti senza soluzione di continuità; l’allestimento e messa in esercizio da parte dei gestori degli impianti a servizio dell’ATO CS, nel rispetto della normativa tecnica, ambientale e della sicurezza sui luoghi di lavoro, di siti di stoccaggio per la messa in riserva temporanea degli scarti EER 19.12.12 e 19.12.10».
Ancora, «la possibilità per gli impianti pubblici e privati di interesse pubblico di trattamento dei Rifiuti Urbani Residuali, autorizzati con AIA e tecnicamente idonei, di aumentare, per il periodo 01 luglio – 30 settembre, la loro capacità di trattamento e/o ricezione di una percentuale fino al 50% del valore autorizzato, con diminuzione dei tempi di maturazione della FOS e con produzione di rifiuto avente codice EER 19.05.01 e 19.05.03, consentendo anche lo stoccaggio in aree sempre individuate nel perimetro dell’AIA, di balle pressolegate per lo scarto codice EER 19.12.12 da avviare successivamente a conferimento in aree di discariche e/o stoccaggi individuati dall’autorità competente; la possibilità per gli impianti pubblici e privati di interesse pubblico di trattamento della Frazione Organica della Raccolta Differenziata e del Verde, in deroga alle autorizzazioni ambientali possedute, tecnicamente idonei ed in presenza di tutti i presidi ambientali atti a soddisfare il surplus di trattamento onde evitare possibili ripercussioni sulla salute umana e sull’ambiente, di aumentare, per il periodo 01 luglio – 31 dicembre, fino al 50% in più la capacità nominale di trattamento, rispetto a quella autorizzata, garantendo comunque la produzione di ammendante compostato ai sensi del Decreto Legislativo 29 aprile 2010, n. 75».
La lettera si conclude sottolineando come: «solo attraverso la disposizione delle predette misure straordinarie potrà essere scongiurata la sospensione delle attività di gestione degli impianti a servizio dell’ambito provinciale evitando ripercussioni insostenibili sul sistema di gestione dei RRSSU e, soprattutto, sulla salute dei cittadini». (rcs)