I consiglieri Buccolieri e Palaia: L’aula bunker deve stare a Catanzaro

«L’aula bunker deve stare a Catanzaro». È quanto hanno ribadito i consiglieri comunali di Catanzaro Gregori Buccolieri e Daniela Palaia, sottolineando come l’eventuale collocazione dell’aula bunker a Lamezia Terme rappresenterebbe «l’ennesimo sopruso nei confronti del capoluogo calabrese».

Una notizia che i due consiglieri hanno appreso dopo l’incontro con il collega e presidente dell’Ordine distrettuale degli avvocati di Catanzaro, Vincenzo Agosto. Durante il confronto, è emersa la notizia sull’avanzato stato della trattativa per l’acquisto, da parte del Ministero della Giustizia, dei locali della Fondazione Terina e la conseguente collocazione definitiva dell’aula bunker a Lamezia Terme per lo svolgimento dei processi penali con numerosi imputati afferenti al distretto di Corte d’Appello di Catanzaro.

Una circostanza che non va bene a Buccolieri e Palaia, ricordando come Catanzaro «gode di una lunghissima tradizione giuridica ed è ancora oggi tra le più importanti sedi della geografia giudiziaria. Questa operazione, invece, procede nel senso opposto, indebolendo la storia e le prospettive di sviluppo che ruotano attorno alla cittadella giudiziaria di Catanzaro».

Buccolieri e Palaia alzano il tiro e si rivolgono ai rappresentanti istituzionali di ogni livello: «Ci faremo promotori di un tavolo di concertazione e attiveremo tutte le iniziative possibili per scongiurare questo ulteriore assalto alle istituzioni della città, certi di trovare l’appoggio di tutte le autorità politiche espressioni del territorio di Catanzaro». (rcz(

 

È stata inaugurata l’Aula Bunker di Lamezia Terme. Spirlì: «È la casa della giustizia»

È stata inaugurata, nell’area ex Sir di Lamezia Terme l’Aula Bunker, che sta ospitando il maxi processo Rinascita Scott.

Presenti, all’inaugurazione, il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, il procuratore generale, Beniamino Calabrese, e il direttore generale del ministero della Giustizia, Massimo Orlando.

«Sono particolarmente felice perché Jole Santelli ha voluto fortemente questa aula bunker. Questa ora è la casa della giustizia» ha dichiarato Spirlì, aggiungendo che «il procuratore Gratteri e il presidente Introcaso, ci hanno onorato di far parte di questa famiglia. Grazie al ministero della Giustizia, la presidente Santelli ha dato la stura a questa collaborazione, consegnando l’aula bunker, e oggi noi consegneremo l’edificio di fronte, dove saranno sistemati gli archivi».

«La Regione Calabria, in questo momento – ha aggiunto – intende dare un segno preciso al territorio. Noi siamo per la giustizia, siamo per la legalità e non avremmo potuto mai rimanere fuori da questo progetto, anzi continueremo nel nostro nostro affiancamento. Siamo molto orgogliosi di quello che sta accadendo. La Regione ha scelto finalmente e definitivamente la legalità, e questa è una cosa molto importante».

«Auguro buon lavoro a tutti gli operatori della giustizia e, sicuramente – ha concluso Spirlì – faremo in modo che in questi luoghi ci possano essere maggiori comodità per tutti. Ci impegneremo a garantire ulteriori servizi e faremo in modo che chiunque venga qui a lavorare per la giustizia abbia la possibilità di non sentirsi isolato».

«Ringrazio la Regione Calabria e il ministero alla Giustizia, che hanno reso possibile la celebrazione del processo in Calabria. Il messaggio forte che è stato dato – ha detto il presidente Introcaso – è che i processi che nascono e istruiti in Calabria si devono celebrare in Calabria. Ringrazio il presidente Spirlì per l’impegno speso, coadiuvato dal procuratore Gratteri che è stato il filo di Arianna che ha condotto tutta l’attività necessaria. Quello che abbiamo potuto fare tutti noi è trasmettere un messaggio importante: questo non è solo un luogo fisico, ma di relazione sociali e di affermazione della legalità».

«Il merito di questa bellissima opera – ha detto il procuratore Gratteri – è di tutti. Io ho fatto un po’ la testa d’ariete e sono riuscito a far sedere intorno a un tavolo anche gente che non aveva tanto interesse a far avere alla Calabria un’aula degna del livello del target qualitativo della magistratura, dell’avvocatura e delle forze dell’ordine. La Calabria aveva bisogno come il pane di un’aula bunker come questa, efficiente e funzionale. Ci sono aspetti qualitativi molto alti. Abbiamo la videoconferenza contemporaneamente in 150 punti dell’aula. Possiamo far sedere quasi mille persone secondo le regole del distanziamento anti-Covid, un sistema di monitoraggio dell’aula a circuito chiuso sia esterno che interno».

«Oggi – ha aggiunto – è l’occasione anche di annunciare che la Regione ci concede altri spazi, una struttura di 3.600 metri per realizzare gli archivi per tutto il distretto. Vuol dire risparmiare altri 600mila euro l’anno di fitti. E questa è una notizia importante».

«Si è trattato – ha detto Calabrese – di uno sforzo enorme, in un periodo difficilissimo della nostra storia. Realizzare quest’opera è stato un impegno, ma anche una soddisfazione enorme. Averlo fatto in Calabria, una terra notoriamente massacrata dalla retorica giornalistica che la descrive ultima in tutto, è un po’ la dimostrazione di aver sconfitto questi luoghi comuni. Invece, abbiamo realizzato quest’opera in soli cinque mesi, in piena pandemia e con la sinergia di tutte le istituzioni. Oggi realizziamo un ulteriore tassello grazie alla Regione Calabria, perché prende corpo anche la realizzazione di uno spazio dedicato agli archivi e potrà costituirsi quasi una seconda cittadella giudiziaria».

«Siamo di fronte – ha dichiarato Orlando – alla dimostrazione di come si possano compiere miracoli quando le amministrazioni funzionano e collaborano tra di loro. Prosegue l’impegno preso dall’ex ministro Bonafede, e continuato ora della ministra Cartabia, di dotare la Calabria di strutture giudiziarie sempre più efficienti». (rcz)

Inaugurata l’aula bunker a Lamezia Terme per il processo “Rinascita Scott”

Nella giornata di oggi, alla presenza del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, è stata inaugurata l’aula bunker di Lamezia Terme, che ospiterà il maxi processo Rinascita Scott.

Presenti, insieme al ministro Bonafede, il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, Nicola Gratteri, il procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, il procuratore generale Beniamino Calabrese e il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso.

«L’importanza di questa giornata – ha detto il presidente Spirlì – sta nelle parole del procuratore Gratteri, che ha ringraziato la Regione Calabria nella persona del presidente Jole Santelli. Questo giorno lo dobbiamo a Jole e alla sua intuizione politica. È un altro grande regalo che lascia ai calabresi, a 60 giorni dalla sua scomparsa».

Lo scorso luglio, infatti, la Giunta regionale, presieduta dalla compianta presidente Santelli, aveva approvato una delibera con la quale era stata messa a disposizione del ministero della Giustizia un immobile di 3.300 metri quadri nell’area ex Sir. Subito dopo, era stato firmato il protocollo d’intesa.

«La Regione – ha sottolineato Spirlì – ha concesso gli spazi per consentire l’utilizzo questa parte della Fondazione Terina. La giustizia trionferà e finalmente quella malavita, che da secoli devasta questa terra, sarà sconfitta, anche grazie a Jole».

«La risposta è nei fatti. Nel luglio 2020 – ha dichiarato il ministro Bonafede – abbiamo firmato il protocollo d’intesa. A distanza di 5 mesi l’aula è pronta per accogliere circa mille persone. Quando le istituzioni dimostrano che c’è la volontà, le cose vengono realizzate in tempi rapidi e anche in tempi, lasciatemelo dire, difficili come questo».

«L’aula bunker – ha aggiunto – è un segnale di presenza della Stato, un segnale verso quei magistrati che, tra mille difficoltà, combattono la ‘ndrangheta, ma anche verso gli operatori della giustizia. A proposito della carenza in questo settore, posso dire che, da quando sono ministro, c’è stato un ampliamento di 22 unità di magistrati e di 150 di personale amministrativo. Desidero ringraziare tutti, anche la Regione e il demanio».

«Si tratta – ha spiegato il procuratore Gratteri durante il sopralluogo – di una vetrina per l’Italia che combatte le mafie. C’è un’attenzione mediatica mondiale. Questa è un’aula all’avanguardia, basti pensare che ci sono 64 telecamere di controllo, il massimo per questo Paese».

«Finalmente – ha commentato il procuratore Falvo – quest’aula vedrà la luce. I lavori sono stati realizzati in tempi record, grazie anche alla testardaggine di Gratteri. L’aula sarà utilizzata da metà gennaio. È una grande opportunità per la giustizia italiana. La ‘ndrangheta deve essere processata qui dove nasce e prolifera. La presenza del ministro è il riconoscimento di un impegno da parte di tutti». (rcz)