Cisl e Fials chiedono pagamento incentivo 2022 ex aziende Pugliese-Ciaccio e Aou Mater Domini

Sergio Maida, segretario aziendale della Cisl e Dario Rizzo, segretario provinciale della Fials Catanzaro, hanno chiesto al commissario straordinario, al Collegio dei Revisori, al Responsabile Ugru dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Renato Dulbecco oltre che al Magnifico Rettore dell’Umg di Catanzaro «l’attivazione delle procedure per il pagamento dell’incentivazione 2022 ex Aziende “Pugliese – Ciaccio” ed  Ex Aou “Mater Domini” di Catanzaro».

Le due sigle sindacali hanno ricordato che la nascita dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Renato Dulbecco, avvenuta ufficialmente e formalmente in data 27 aprile 2023 con la pubblicazione avvenuta sul Burc, ha conseguentemente certificato la cessazione delle ex Aziende Pugliese – Ciaccio e Aou Mater Domini.

Dovendosi comunque ancora oggi procedere alla liquidazione dell’incentivazione anno 2022 in maniera distinta (trattandosi all’epoca e nei fatti  due partite Iva e due aziende distinte) Maida e Rizzo chiedono «l’immediata attivazione di quanto amministrativamente  necessario per l’erogazione a tutti i dipendenti delle somme dovute».

Entrando nel merito, Cisl e Fials provinciali di Catanzaro hanno chiesto, anche, «la validazione di entrambi i Cida 2021 distinti per Azienda anche per l’anno 2022 per poi procedere, in tempi brevi, alla risoluzione economica spettante ad ogni singolo dipendente».

Concludendo, Maida e Rizzo sottolineato «i notevoli ritardi sin qui prolungati oltre misura e non più giustificati» e si riservano «ulteriori e appropriate iniziative atte alla risoluzione della problematica evidenziata in relazione agli aspetti giuridico – economici correlati». (rcz)

Fials e Nursind CZ chiedono dimissioni del direttore amministrativo della Dulbecco

I segretari provinciali di Fials Catanzaro e Nursind Catanzaro, rispettivamente Dario RizzoNino Critelli, hanno chiesto le dimissioni del direttore amministrativo dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro, a seguito della mancanza dell’atto aziendale.

Una richiesta inoltrata al Governatore della Regione, al Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, al Commissario straordinario e al Collegio dei Revisori dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “R. Dulbecco”.

Nel documento, Fials e Nursind richiamano le precedenti richieste di revoca degli atti deliberativi n.68/2024 e n. 82/2024, la delibera n. 84 del 24/01/2024 di revoca della delibera n. 82/2024 e della delibera n. 88/2024 di rettifica della del. n. 68/2024 non esaustiva e prendono atto del verbale dell’incontro del 30 gennaio 2024 da cui si evince da più parti il richiamo alla legittimità (in primis al rigo secondo del verbale) con l’applicazione degli istituti del Ccnl senza violare norme di legge e nel pieno rispetto della legittimità degli atti ( righi n. 21 e 22 della seconda pagina del verbale).

Rizzo e Critelli, nel sottolineare la mancanza dell’Atto Aziendale, nonché la definizione dei fondi con atti deliberativi, a sostegno della loro richiesta richiamano «quanto formalizzato nella nota prot. N. 18150 del 27/10/2023  a firma del Commissario Dott.ssa Simone Carbone che nello specifico formalmente così enunciava: “A tal proposito (su una precedente revoca di atto deliberativo), evidenzio innanzi tutto che , come prescritto dall’articolo 18 del Protocollo d’Intesa tra Regione Calabria e Università degli Studi “Magna Graecia” recepito con Dca n. 83 del 15 marzo 2023, la dotazione organica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Renato Dulbecco” sarà definita in sede di stesura dell’atto aziendale , tenendo conto di quanto prescritto dall’articolo 3 del Dpcm 24 maggio 2021, nonché dell’organico delle aziende oggetto della fusione e dei rispettivi piani dei fabbisogni».

Non solo, le due sigle sindacali fanno anche riferimento alla nota, protocollo N.0004801 del 07/02/2024 a firma del Direttore Amministrativo nella quale si evincono indicazioni contrastanti a quanto richiamato dal Commissario Straordinario dell’Azienda, alla mancanza dell’Atto Aziendale, alla definizione dei Fondi , al Ccnl 2019/2021 nei punti 1,2,3,4 e 6 sottolineando come al punto 3 si esprime una grande criticità non presente oltremodo nei Ccnl Sanità. (rcz)

Rizzo (Fials CZ): Necessarie correzioni per il corso della Dulbecco

Dario Rizzo, segretario generale di Fials Catanzaro, in un documento inviato al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha ribadito come «la ex azienda ospedaliera Universitaria Mater Domini (oggi parte integrante della Dulbecco) ha la necessità di vedere integrati economicamente gli ulteriori aggravi economici scaturenti, con consequenziali bilanci economici negativi nel tempo».

Nel merito il segretario provinciale Fials di Catanzaro, Dario Rizzo, fa riferimento ai diversi provvedimenti che specificatamente si sono susseguiti nel tempo quali: anno 2014, Decreto Dipartimento della Salute n. 8935 del 23/07/2014 con il quale vengono trasferite n. 15 U.O. non oncologiche in comune con l’allora Fondazione Tommaso Campanella; anno 2015, DCA n. 15 del 08/04/15 disposti attivazioneulteriori n. 35 posti letto oltre ai servizi della F.T. Campanella; anno 2015, DCA n. 55 l’AOUMD è stata autorizzata a seguito della chiusura della F.T. Campanella all’assunzione del personale necessario dovendo evitare l’interruzione delle attività e dei servizi pubblici garantiti dalla F.T. Campanella.

La Fials Catanzaro ha evidenziato, altresì, «come la stessa EX Azienda O.U. Mater Domini sia stata ingiustamente penalizzata con il Programma operativo 2019/2021  non ricevendo alcuna autorizzazione all’assunzione di nuovo personale (tranne il turn over del personale cessato e le stabilizzazioni nei limiti del tetto di spesa fissato al 31/12/2019 come da tabella B) e tutto ciò nonostante il fabbisogno fosse stato elaborato sulla base della produzione effettivamente erogata seguendo le Linee Guida Regionali di cui al DCA n. 192/2019.

Per il quanto a Noi come O.S. Fialsci appare necessario e inderogabile ridisegnare il tetto di spesa della EX A.O.U.Mater Domini in particolare anche quello previsto dal DCA di autorizzazione del Piano assunzionale 2022 sulla base della spesa sostenuta per il personale al 31/12/2021 Nello stesso DCA infatti non vengono comprese le ulteriori spese emerse successivamente (alla pubblicazione dello stesso) per il mantenimento dei Lea (livelli essenziali di assistenza) e per far fronte a quanto richiesto successivamente dalla Struttura Commissariale».

Fials Catanzaro, nello specifico e seppur non esaustivamente evidenzia ancora: «L’ex A.O.U.Mater Domini ha dovuto altresì provvedere: fronteggiare l’emergenza da Covid 19 ( tuttora sono attivati i posti letto di terapia intensiva dedicati e attualmente occupati);  attivare la Terapia Intensiva Cardiochirurgica; garantire il Piano Pandemico Regionale che ha individuato la Farmacia dell’EX A.O.U. Mater Domini Centro di riferimento Regionale per la Gestione e distribuzione dei Farmaci H24».

Senza dimenticare il fatto che «una Azienda a carattere Universitario – ha puntualizzato la Fials – nel rispetto della Costituzione Italiana, deve ottemperare, come per tutte le Università di Medicina e Chirurgia Italiane, non solo ai compiti dell’Assistenza Sanitaria ma anche e soprattutto a quello della didattica e della ricerca in tutti i suoi risvolti».

Fials Catanzaro, inoltre, rispetto a scelte e decisioni prese senza la dovuta complessiva contezza e scaturenti da dati non corretti «non giustifica le eventuali ipotesi di dover licenziare quel personale sanitario, amministrativo e tecnico oggi a tempo determinato» e  sottolinea «come gli indirizzi della stessa Regione Calabria vadano verso il superamento delle criticità da trovare sicuramente soluzione nei fabbisogni degli anni a venire (in indirizzo anche a quanto declarato dalle leggi Nazionali) anche in considerazione del Turn Over (che ha bisogno solo di essere acclarato in ambito aziendale) nonché e soprattutto dalle applicazioni future riguardanti il nuovo Ccnl 2019/2021 (art.59 comma 4 ai sensi DL. 165/2001 art.52 comma 1Bis), non dimenticando che nel trascorrere dei mesi nuovo personale in servizio ha raggiunto i requisiti derivanti dalle attuali disposizioni legislative per le stabilizzazioni che si possono ottemperare entro la data del 31 Dicembre 2024».

Nel sottolineare che «molte sono le altre cose che si dovrebbero ulteriormente evidenziare come le diverse applicazioni ottenute dall’area sindacale da un ex presidio (vestizione e svestizione; buoni pasto  e altro) che invece di essere estese a tutto il personale della nascente Azienda, forse si vorrebbero cancellare, con la prospettiva di un 2024 che per colpa di una parte di una ex Azienda si premia chi nulla ha ottenuto creando nocumento economico ai dipendenti tutti» Fials Catanzaro, considerandolo da attivare a monte di qualsiasi atto decisionale, ritiene che l’approvazione dell’Atto Aziendale  sia e debba essere la strada maestra a monte di qualsiasi atto decisionale.

Poi la conclusione: «Quanto sin qui enunciato è per dare un dovuto contributo espansivo e informativo sulle varie sfaccettature che si qui si sono evidenziate in vista di un fare costruttivo. Rivolgiamo, dunque, un accorato appello al Nostro Governatore, al Rettore UMG, al Commissario dell’ Azienda Zero, al Sottosegretario alla Sanità On.le Gemmato, al fine di porre le dovute correzioni all’attuale “Stato dell’arte” individuando altresì  e all’uopo quelle dovute competenze Super Partes necessarie ed a supporto alla nascita della nuova Azienda Ospedaliero – Universitaria Renato Dulbecco». (rcz)

Sanità, il consigliere di CZ Capellupo: Ineludibile la creazione del secondo PS

Il consigliere comunale di Catanzaro, Vincenzo Capellupo ha evidenziato come «nella complessa vicenda della neonata azienda Dulbecco, il rispetto del timing è condizione irrinunciabile affinché, dopo il lungo e travagliato percorso che ha portato alla sua istituzione, quest’ultima produca effetti concreti e le conseguenti ricadute in termini di reale servizio ai cittadini».

«In questo senso, bene ha fatto il sindaco Nicola Fiorita – ha aggiunto – a ricordare che il management della nuova Azienda ha l’obbligo di avviare tutte le procedure entro 90 giorni, per come stabilito dal protocollo d’intesa Regione-UMG. E altrettanto bene ha fatto a evidenziare che si potrà dire di essere partiti con il piede giusto solo quando verrà attivato il secondo pronto soccorso presso il policlinico. Due punti sui quali si potrà riscontare davvero la portata storica della fusione per incorporazione tra Mater Domini e Pugliese-Ciaccio».

«La risposta rapida, efficace ed efficiente al cittadino – ha proseguito – al di là del codice con cui egli viene inquadrato, è la misura di un sistema rispettoso del diritto alla salute sancito in Costituzione. In caso contrario, non solo quel diritto deve considerarsi negato ma si deve prendere atto che siamo lontani dalla civiltà della salute».

«Fino ad ora, purtroppo – ha detto ancora – è stato così e l’unico pronto soccorso attivo in città si è rivelato essere esso stesso un paziente su cui agire in regime di emergenza urgenza. Può sembrare un paradosso, ma è la realtà con cui tutt’ora devono fare i conti quotidianamente i cittadini; una realtà della quale, d’altra parte, ha dovuto prendere atto lo stesso commissario della Dulbecco, Vincenzo La Regina, che apprezzabilmente ha dimostrato di possedere il giusto approccio al problema».

«Il commissario, tuttavia, non è il solo attore con un ruolo in questa vicenda. Perché attivare il secondo pronto soccorso non significa certo limitarsi ad affiggere un’insegna luminosa. Nessuno lo pensa, per fortuna, ma allora si tenga ben presente che pronto soccorso significa poi avere reparti in grado di accogliere chi vi arriva – ha concluso –. In altre parole, la presa in carico del paziente non può che essere globale. Lo tengano presente il commissario ma anche il resto delle figure che su questa delicata materia hanno voce in capitolo, a cominciare dal presidente Occhiuto che è ben consapevole, credo, che sulla normalizzazione del servizio sanitario regionale, si gioca la sua partita forse più importante».

L’OPINIONE / Nicola Fiorita: Un evento storico la firma del protocollo per l’azienda Dulbecco

di NICOLA FIORITA – Con la firma del protocollo d’intesa tra Regione e Università Magna Graecia nascerà ufficialmente, domani, l’azienda ospedaliero – universitaria intitolata al Premio Nobel per la medicina Renato Dulbecco, nato a Catanzaro 109 anni fa, il 22 febbraio del 1914.

A maggior ragione, dunque, si può parlare di giornata storica, perché la nascita del più grande hub ospedaliero della Calabria coincide con la ricorrenza che celebra uno dei più grandi scienziati della storia. Contiamo di celebrare solennemente l’anno prossimo i 110 anni dalla nascita del professor Dulbecco con una serie di iniziative che concorderemo con l’UMG, ma la felice coincidenza di domani non può passare inosservata.

Al di là di questa sottolineatura, ritengo oggi doveroso salutare con grande entusiasmo e soddisfazione questo decisivo step verso il primato di Catanzaro quale Città della Salute e della Ricerca Scientifica in campo biomedico.

Ritengo doveroso ringraziare il promotore della legge istitutiva dell’AOU, il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, quello della Giunta, Roberto Occhiuto, che ha superato gli ostacoli procedurali anche accogliendo le nostre puntuali osservazioni, il rettore Giovambattista De Sarro e i componenti della commissione paritetica che ha materialmente redatto il protocollo d’intesa.

Un ringraziamento particolare al professore Arturo Puija che all’interno della commissione stessa ha profuso la sua riconosciuta competenza ma lo ha fatto dimostrando, al contempo, uno straordinario amore verso la nostra Città e il suo Ateneo.

Alla vigilia di questo evento, sento la necessità di chiedere ai due principali attori – il presidente Occhiuto e il rettore De Sarro – di mettere in cima all’agenda della “Dulbecco” l’istituzione del secondo pronto soccorso al Policlinico di Germaneto e l’avvio della scuola di specializzazione in Medicina dell’Emergenza-Urgenza. È un percorso che mi ero permesso di suggerire già molti mesi addietro e che ha trovato piena rispondenza nel lavoro della commissione paritetica.

Ora si tratta di fare del secondo pronto soccorso una priorità assoluta. Ritengo che ci siano le condizioni perché il fondamentale reparto venga attivato entro l’anno. So bene che occorre reclutare le risorse professionali, acquistare nuove attrezzature diagnostiche di ultima generazione, attrezzare nuovi spazi al Policlinico. Ma tutto ciò può avvenire nell’arco di pochi mesi e sicuramente prima della fine del 2023.

Il secondo pronto soccorso servirà ad alleggerire l’insopportabile pressione che si scarica quotidianamente sul pronto soccorso del “Pugliese”, dove si registra un alto numero di accessi provenienti anche da Lamezia Terme, da Vibo Valentia e da Crotone.

Naturalmente, anche tutti gli altri punti contenuti nel protocollo d’intesa hanno una importanza strategica per il sistema sanitario catanzarese, a cominciare dall’IRCCS per la Medicina di Precisione, il pieno utilizzo dell’ex Villa Bianca, le nuove strutture dedicate alle varie branche della Pediatria.

Anche in questa occasione, voglio ricordare che occorrono consistenti finanziamenti per ampliare e rinnovare gli spazi dei due principali presìdi ospedalieri, il Policlinico Mater Domini e il Pugliese-Ciaccio, e quindi andranno verificate con la Regione e l’Ufficio del Commissario le somme già a disposizione e quelle ulteriormente occorrenti.

Se, come credo, anche il numero delle immatricolazioni a medicina sarà ampliato e saranno potenziate le Scuole di specializzazione, allora potremo dire che il sogno di Catanzaro Città della Salute e della Ricerca scientifica in ambito biomedico sarà a un passo dal diventare realtà. (nf)

Il presidente Mancuso: Verso l’Azienda Dulbecco

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha espresso soddisfazione per la «risposta tempestiva del ministero della Salute» in merito al Dpcm proposto dal presidente della Regione e Commissario ad acta, Roberto Occhiuto, per l’istituzione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Renato Dulbecco”.

Una risposta che «dimostra che c’è una Regione dinamica e operativa che intende, con i fatti e non con le chiacchiere,  vincere le sfide della modernizzazione. Puntando sull’innovazione, la conoscenza e la competenza, requisiti indispensabili per rendere la Calabria competitiva  in Itali e in Europa», ha aggiunto Mancuso.

«Stiamo portando a compimento progetti inseguiti da due decenni – ha concluso –, non senza fatica e difficoltà. Ma per dare a Catanzaro e alla Calabria serie prospettive di riscatto e sviluppo sostenibile, è necessario anteporre alle polemiche e ai posizionamenti tattici di un vecchio modo di interpretare la politica, il bene comune e gli interessi generali». (rcz)

Il presidente Occhiuto: A breve integrazione tra Pugliese-Ciaccio e Mater Domini

«Devo dire che, per 20 anni, si è parlato dell’integrazione tra Pugliese Ciaccio e Mater Domini e nessuno l’ha fatta in Calabria, noi da qui a qualche giorno, qualche settimana la faremo». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione e Commissario ad acta, Roberto Occhiuto, a margine della conferenza stampa di presentazione della piattaforma Consultazionipubbliche.it.

«Per 20 anni si è parlato della facoltà di medicina a Cosenza e nessuno l’ha fatta, noi, soprattutto per l’impegno del Rettore Leone, abbiamo accompagnato questa scelta e si farà anche questo. Il mio modo di procedere è quello di fare le cose: lascio agli altri le chiacchiere», ha aggiunto, spiegando che «la scelta dell’offerta formativa non è una scelta che compete né alle città capoluogo né alle Regioni, è una scelta che compete al sistema universitario regionale».

«E, infatti – ha continuato – quando si decide di attivare un nuovo corso di laurea o una nuova facoltà sono i Rettori delle università che lo decidono, non sono i sindaci dei Comuni o i presidenti della Regione che possono decidere di attivare questa o quella facoltà. Chi ritiene il contrario, dimostra ignoranza istituzionale».

Tornando all’integrazione del Pugliese-Ciaccio e Mater Domini di Catanzaro, Occhiuto ha riferito di aver chiesto al ministro della Salute, Orazio Schillaci, «di darmi l’avviso del ministero. Ho preparato una lettera nella quale pongo un quesito e dico: “il ministero ci ha detto che ci vuole il Dpcm, l’Università di Catanzaro sostiene che non ci vuole, ci dica il ministero quello che bisogna fare” perché è intendimento del governo regionale procedere nei tempi più brevi all’integrazione tra il Pugliese Ciaccio e il Mater Domini».

Sul Dpcm è intervenuto, nei giorni scorsi, anche il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, sottolineando che «ciò che conta è fare le cose per bene, cosi com’è stato fatto finora, per non mettere a rischio l’obiettivo strategico di potenziare la sanità del territorio e garantire prospettive di futuro all’Umg. Di sicuro c’è che l’iter   per l’integrazione dei due Ospedali catanzaresi, avviato dalla legge  da me proposta e approvata dal Consiglio regionale a dicembre 2021, dovrà procedere spedito e senza intralci di sorta».

«L’auspicio – ha concluso il Presidente del Consiglio regionale –, nell’interesse di Catanzaro, dell’area centrale  e della Calabria, è che, giunti a questo buon punto, si accantonino polemiche fuori luogo e tempo. E che ciascuno, per la propria parte di responsabilità, contribuisca fattivamente ad assicurare che, al termine delle previste incombenze amministrative, Catanzaro possa coronare il sogno di diventare la città della buona salute e della ricerca scientifica». (rcz)

 

Iemma e Celia: In 24 ore si può fare un Dpcm per sbloccare istituzione dell’Azienda Dulbecco

La vicesindaca di Catanzaro, Giusi Iemma e Fabio Celia, capogruppo del Pd, hanno evidenziato come in 24 ore si può fare un Dpcm per sbloccare l’istituzione dell’Azienda Dulbecco «senza in alcun modo inficiare un lavoro che è stato sedimentato negli anni, a partire dai precedenti commissari ad acta, e ben assorbito anche dai diretti destinatari».

«Sulla vicenda dell’Azienda unica Dulbecco – hanno rilevato – si è registrata una decisa accelerazione da parte del centrodestra, anche in risposta alle numerose sollecitazioni che l’amministrazione comunale ha espresso nelle ultime settimane. Per sgomberare il campo da ogni equivoco, abbiamo sempre detto che, quando si lavora nell’interesse della città, non si può che marciare uniti tutti dalla stessa parte al di là dei colori politici».

«Da cittadini, prima ancora che da amministratori – hanno spiegato Iemma e Celia – vogliamo ribadire che la questione non deve essere etichettata come una lotta di campanile. Rappresenta, piuttosto, la chiave di volta decisiva per garantire un futuro sostenibile e di qualità alla sanità del Capoluogo e dell’area centrale della Calabria attraverso la creazione della più grande azienda da oltre 800 posti letto. Lo abbiamo detto più volte, qui in ballo ci sono la tutela della salute dei cittadini e la dignità di eccellenze professionali, che non possono essere messi a rischio da presunti dubbi di legittimità sulla procedura che ha portato all’integrazione delle aziende ospedaliere catanzaresi».

«Nessuno può mettere in discussione – hanno evidenziato – il lavoro portato avanti per lunghi mesi dai componenti della commissione per mettere d’accordo Regione e Università, sebbene i fiumi di inchiostro spesi nell’ultimo periodo abbiano finito, più che altro, per generare caos e confusione sull’intero iter. In 35 anni l’azienda Mater Domini ha prodotto risultati, generando anche debiti, e ha fatto laureare tanti medici che oggi operano nelle aziende della Calabria».

«Possibile che sia tutto illegittimo? – hanno chiesto –. Si continua a non capire, piuttosto, perché non si sia richiesto a monte, e non alla scadenza dei termini per la firma dell’intesa, il documento governativo ritenuto necessario dal presidente Occhiuto».

«In attesa di capire se la settimana che si apre sarà davvero decisiva – hanno concluso – continueremo a mantenere alta la guardia, affinché sia assicurata al più presto l’istituzione della “Dulbecco” e salvaguardati bisogni e interessi del territorio regionale nel rispetto delle specifiche vocazioni». (rcz)

Medicina e Azienda Dulbecco, l’11 gennaio il dibattito pubblico a Catanzaro

Mercoledì 11 gennaio, a Catanzaro, alle 17, nella Sala Concerti di Palazzo De Nobili, è in programma il dibattito pubblico sulle vicende della facoltà di medicina e dell’Azienda unica “Dulbecco” che interessano da vicino il futuro della sanità catanzarese. Un momento voluto dal sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, per parlare delle iniziative da assumere per salvaguardare funzioni e competenze che ruotano attorno al Capoluogo.

«Sarà un incontro propedeutico utile ad individuare una comune visione di intenti, anche dal punto di vista tecnico, in prossimità del Consiglio comunale ad hoc convocato per giorno 16 gennaio a cui sono stati invitati a partecipare consiglieri regionali e parlamentari rappresentativi del territorio – ha dichiarato afferma Fiorita –. Sul tema del sistema universitario calabrese – continua – abbiamo sempre sostenuto la necessità che venga garantito l’equilibrio complessivo attraverso la valorizzazione delle specificità presenti in ciascun ateneo e, di conseguenza, il livello qualitativo dell’offerta formativa e la sua attrattività».

«La nostra richiesta di un maggiore e più sereno approfondimento sull’opportunità di istituire, presso l’Unical – ha proseguito – una seconda facoltà di Medicina è stata però del tutto elusa. Come, allo stesso modo, l’adozione dell’atto ultimo che avrebbe portato alla nascita dell’Azienda Unica “Dulbecco” ha subito un formale blocco. Catanzaro non può restare con le mani in mano, è indispensabile intraprendere ogni e necessaria azione, anche giudiziaria, utile e in tutte le sedi opportune, per difendere il ruolo che la Città ha esercitato sinora all’interno del sistema universitario calabrese».

«Mi auguro che si possa aprire una riflessione partecipata su questi argomenti – ha concluso il primo cittadino – e quella del dibattito di giorno 11 gennaio rappresenta l’occasione per ampliare il novero degli attori coinvolti, affinché possa essere recepita e veicolata anche la voce del mondo sindacale, delle categorie, degli ordini professionali, delle associazioni. Ribadisco con forza che su questi temi non intendiamo soccombere a una visione di corto respiro che rischia di essere pregiudizievole degli interessi di larga parte della Regione». (rcz)

Lettera aperta al presidente Occhiuto: Chiarisca le sue intenzioni su Azienda Dulbecco

Di VALERIO DONATO – On. Presidente

Nei giorni scorsi ha ripetutamente affermato, al fine di salvaguardare la decisione di istituire un nuovo corso di studi in Medicina a Cosenza, che avrebbe preservato e supportato, nelle Sue qualità di Commissario ad acta, l’Università di Catanzaro e che non ci sarebbero state esitazioni nell’avvio dell’integrazione delle Aziende Ospedaliere di Catanzaro [Azienda Pugliese-Ciaccio ed Azienda Mater Domini].

In realtà, come da tempo denunziato, le attività e gli atti da Lei posti in essere sembrano piuttosto protesi a “rallentare” e “allontanare nel tempo” la istituzione della Azienda Ospedaliera integrata di Catanzaro. A tal fine sono impiegate “conclusioni” giuridiche assolutamente infondate, con le quali si tenta di non far partire un’Azienda Ospedaliera con circa 850 posti letto, con un danno gravissimo al sistema sanitario regionale, all’economia della Città di Catanzaro, oltre che in modo contrastante con la volontà espressa dal Consiglio regionale, mediante la Legge regionale che istituisce la Azienda “Dulbecco”. 

Ed infatti, la “costruzione” esposta nel Dca 162/2022, per l’avvio della Azienda Dulbecco, è fondata su due presupposti: 1: Il Provvedimento di costituzione dell’Azienda Mater Domini del 1995 [Decreto del Presidente della Regione Calabria, 8 febbraio 1995, n. 170], sarebbe nullo. Tale decreto sarebbe stato adottato in virtù di una norma [art. 4, comma 4, d. lgs. 502/1992], dichiarata incostituzionale [Corte costituzionale, 28 luglio 1993, n. 355]. Sì che sarebbe necessario che l’attuale Governo della Repubblica adottasse un provvedimento per “sanare” questa illegittimità, mediante una “conversione”.

2. L’Azienda Dulbecco, scaturente dalla fusione per incorporazione dell’Azienda Pugliese-Ciaccio nella Azienda Mater Domini – come previsto dalla Legge Regionale 33/2021 – costituirebbe unaazienda nuova”, per la quale sarebbe necessaria una procedura particolarmente complessa e lunga, secondo la disciplina allo stato vigente.

Tutto ciò non è vero! 1. L’interpretazione esposta nel DCA 162/2022 trascura, infatti, di considerare che la norma dell’art. 4, comma 4, del d. lgs. 502/1992, dichiarata incostituzionale nel luglio del 1993, è stata “sostituita” dall’art. 5, del d. lgs. 517/1993, adottato ed entrato in vigore nel dicembre 1993. La nuova disposizione derivante dal suddetto D.Lgs. 517/93 prevedeva espressamente che Le regioni possono altresì costituire in azienda i presìdi ospedalieri in cui insiste la prevalenza del percorso formativo del triennio clinico delle facoltà di medicina e chirurgia, i presìdi ospedalieri che operano in strutture di pertinenza dell’università. In virtù di tale norma, la Regione Calabria ha adottato la Legge Regionale 26/1994, nella quale si prevedeva che il Presidio Ospedaliero Mater Domini è costituito in Azienda Ospedaliera con decreto del Presidente della Regione. In applicazione della Legge Regionale 26/1994, l’allora Presidente della Regione ha costituito l’Azienda Mater Domini, con atto 8 febbraio 1995, n. 170. Dunque nessun vizio di nullità. Nessun atto governativo è dunque necessario per sanare e/o convertire alcunché.

Le opinioni diverse, pur rintracciabili in dottrina [E. Caterini, E. Jorio, Quelle Aziende ospedaliere universitarie italiane “fantasma”, in https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=110020, 31 dicembre 2022, secondo i quali il DRGR 170/1995, con cui è stata costituita l’Azienda Mater Domini, sarebbe nullo in quanto lo stesso rintracciava il suo presupposto giuridico in una norma dichiarata incostituzionale 18 mesi prima dalla consulta depositata il 28 luglio 1993] hanno probabilmente trascurato la disposizione [art. 5, d. lgs. 517/1993, intervenuta dopo la sentenza della Corte costituzionale], per la quale, giova ribadire, le Regioni potevano costituire in Azienda i Presidi in cui insisteva il la prevalenza del percorso formativo del triennio clinico delle Facoltà di medicina.

2. La Legge Regionale che istituisce l’Azienda Ospedaliera Dulbecco [Legge regionale, 16 dicembre 2021, n. 33] prevede che questa sorga per effetto della fusione per incorporazione dell’Azienda Pugliese Ciaccio nell’Azienda Mater Domini, secondo un percorso ed un meccanismo persino suggerito dalla Corte Costituzionale. Dalla fusione per incorporazione non può nascere una «nuova» azienda. Giuridicamente, con l’atto di fusione una società – che “conserva” la propria individualità e autonomia e prosegue la propria esistenza senza soluzioni di continuità – ne assorbe una o più, le quali si estinguono. Né d’altronde l’Azienda si potrebbe considerare «nuova» perché connotata solo da una diversa denominazione [nella specie Azienda “Dulbecco” in luogo di Azienda “Mater Domini”]. La modificazione della denominazione non produce l’estinzione della società incorporante [vale a dire della “Mater Domini”], quanto una mera modificazione dell’atto costitutivo [così per tutti, Corte d’Appello Lecce-Taranto, 29.05.2014]. In ogni caso, qualora l’effetto del cambio di denominazione fosse ritenuto controverso, il legislatore regionale potrebbe modificare comunque la legge 33/2021 per “mantenere” all’attuale azienda ospedaliero-universitaria, la denominazione “Mater Domini” e/o legittimare la modifica della denominazione in un tempo immediatamente successivo e ogni problema sarebbe risolto.

Né ben inteso la procedura potrebbe essere gravata da preventivi pareri da parte della Corte dei conti, come affermato da una prospettiva dottrinale [E. Caterini, E. Jorio, Le fusioni nella sanità, in Astrid, 18, 2022, p.4 e s.], poiché, come attestato dalla Corte dei Conti, Sezioni Riunite, N. 19/SSRRCO/QMIG/2022] è da escludere l’operazione di fusione per incorporazione, sia per gli enti soci dell’incorporante che per quelli dell’incorporata, dal campo di applicazione della rinnovata funzione assegnata alla Corte dei Conti dall’art. 5, commi 3 e 4, , TUSP, in quanto tale vicenda non risulta equiparabile né alla costituzione di una società nell’acquisto di una nuova partecipazione in società già esistente.

È dunque evidente che le interpretazioni esposte nel Dca 162/2022 siano protese a ritardare quanto più possibile la istituzione della Azienda Ospedaliera Dulbecco, per criticità che [pur inesistenti] avrebbero potuto essere affrontate tempestivamente nell’anno trascorso dalla approvazione della Legge Regionale 33/2021; nel mentre è stato repentinamente [ed in modo non conforme alla legge] sottoscritto il Protocollo d’Intesa tra la Regione e l’Unical per l’attivazione del corso di Medicina a Cosenza.

On. Presidente sembra indispensabile, dunque, un chiarimento. Se, come da Lei dichiarato, Ella ha davvero la volontà politica di a) preservare il sistema sanitario “regionale”, implementarlo e svilupparlo al fine di dare alla sanità calabrese strutture adeguate; b) supportare le strutture sanitarie di Catanzaro e di c) mantenere fede alla volontà espressa dal Consiglio regionale con l’integrazione delle Aziende Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, non dovrebbe esitare a rettificare il DCA 162/2022 e avviare con decisione la istituzione della Azienda Dulbecco. Altrimenti la Sua esposizione non potrebbe che essere interpretata alla stregua di mero esercizio retorico, utilizzato al fine di convincere tutti i calabresi che così si perseguirebbe il bene di tutta la collettività regionale, mentre in verità si consegue soltanto la cura del proprio territorio di elezione. (vd)