Alla Biennale di Venezia la reggina Consuelo Nava espone la sua “Architettura in transizione”

La ricercatrice e architetto reggina, Consuelo Nava, fino al 13 giugno espone, alla Biennale di Venezia, il suo progetto che intitola S2 Home-Digital/Human: “effort” in transition, «il paradigma  ecologico e industriale di questa sfida ai cambiamenti climatici, è una casa fatta a macchina per scenari della transizione, la possibilità di sopravvivenza per comunità resilienti» come lo ha definito la stessa Nava.

La ricercatrice dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria porta il suo progetto a Venezia chiamando a condividerne l’installazione il giovane team di PMopenlab, start up di innovatori che da anni collaborano ai suoi progetti avanzati tra sostenibilità e digitale e l’imprenditore Nino De Masi, che eticamente dal 2017 al 2019, ha cofinanziato parte della ricerca sulla S2Home, insieme con le università di Trento e Mediterranea, PMopenlab, Enea. Negli ultimi due anni, la prof.ssa Nava, ha lavorato scientificamente con i dottorandi “a sperimentazioni sul riciclo e i processi circolari” e “agli scenari in transizione”, per distretti energetici e circolari in ambito urbano e extraurbano, proiettati al 2085. Anche nuovi paradigmi progettuali e teorici, che l’architetto ha voluto condividere chiamando nel team curatoriale il prof. Mosè Ricci dell’università’ di Trento, con cui Nava svolge, attualmente, una ricerca sulle “vie del Mediterraneo” per l’Accademia dei Lincei.

Accoglie allo spazio al padiglione, un albero di Olivo Carolea, la specie più resiliente, alto 3mt e 50 cm e di 350 kg, che la Nava ha portato dalla Calabria, simbolo della sua biennale, poi, la parete in scala reale del modulo abitativo S2 Home, tutta in materiali da riciclo, il suo prototipo di involucro adattivo, stampato in 3D e di cui ha depositato il brevetto. Un wall illustrato di 9mq sui distretti energetici e le storie umane delle comunità resilienti, il racconto multimediale del processo di ricerca, 2 video che narrano le fabbricazioni nelle officine De Masi a Gioia Tauro e il concetto dell’esattazione tecnologica, che vede le trasformazioni di alcuni componenti di una scuotitrice di olivo trasformarsi in componenti per la S2 Home, modulo abitativo a doppia sicurezza sismica e ambientale.

La prof.ssa Nava, sulle ragioni della sua partecipazione al Padiglione Italia, ha dichiarato che «viviamo dentro l’impronta ecologica del più grande equivoco socio-tecnico di tutti i tempi. Mentre la tecnica produceva una quantità di oggetti che superavano le componenti naturali, la tecnologia lavorava per depositare, dentro il vivere fisico e virtuale dell’umanità, l’internet delle cose. Il digitale e l’umano non si scambiano più prodotti ma servizi e l’identità di entrambi muta, alla ricerca di un’autenticità che dura il tempo del loro prossimo sorpasso, insieme sono chiamati ad alleggerire il pianeta. Le ore/uomo a disposizione delle comunità, tra capacità delle macchine e abilità umane, muovono “lo sforzo della transizione”, che non richiede applicazione ma gestione, non ambisce all’univocità ma alla complessità, non si manifesta nell’adattamento ma sulla cooptazione. S2Home, è il paradigma ecologico e industriale di questa sfida ai cambiamenti climatici, è una casa fatta a macchina per scenari della transizione, la possibilità di sopravvivenza per comunità resilienti»..

All’Arsenale di Venezia, l’esposizione sarà in mostra dal 22 maggio al 13 giugno 2021, con un evento di conferenza internazionale, promosso dal Dipartimento di Architettura e Territorio della Mediterranea e da ABITAlab, il laboratorio di ricerca diretto dalla Nava, in programma per l’11 giugno, che sarà possibile seguire anche online. Tutto il progetto dell’esposizione è visitabile online sulla piattaforma www.pmopenlab.com. (rrc)

Il progetto di ricerca “S2Home” della reggina Consuelo Nava arriva alla Biennale di Venezia

Alla 17esima Mostra Internazionale di Architettura – Biennale di Venezia ci sarà anche la Calabria, con il progetto di ricerca S2Home della docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Consuelo Nava realizzato in collaborazione con l’imprenditore reggino Antonino De Masi.

«Ho atteso l’1 gennaio 2021 – ha scritto su Facebook Consuelo Nava – per un progetto di cui al momento non si può rivelare molto. «Sono stata invitata alla 17^ Mostra Internazionale di Architettura° La Biennale di Venezia 2021 da Alessandro Melis, professore e architetto, curatore del Padiglione Italia “Comunità Resilienti”. Lo ringrazio di ogni cosa, dell’invito, di quello che fa per come lo studia e lo propone, lo condivide. Per le sue ricerche sulla resilienza radicale, per quello che trasferisce nel mondo, in questo tempo di transizione».

L'immagine può contenere: il seguente testo "16:48 Comunitaresilienti.com … S2HOME DIGITAL/HUMAN: "EFFORT" IN TRANSITION CONSUELO NAVA Advisory Board & Curator T_Exhibition with Antonino De Masi, PMopenlab. Mose' Ricci comunità resilienti 17°MOSTRA INTERNAZIONALE ARCHITETTURAL BIENNAL DI VENEZIA Padiglione Italia_ Curator: Alessandro Melis Le comunità resilienti sono organismi costituiti da intrecci di relazioni, risorse, opportunità prospettive. Sono capaci di mettere in atto strategie in grado di fronteggiare gli efetti del cambiamento climatico."

«Così – ha continuato – faccio parte dell’Advisory Board del Padiglione e curo l’esposizione dell’esperienza nata dal progetto-ricerca S2Home con il mio progetto di biennale Digital/Human: “effort” in transition. Per me, un grande onore e straordinario riconoscimento agli studi, alle ricerche, alle fatiche, alla resilienza e ai progetti di ipersostenibilità e innovazione che ho potuto condurre grazie ad esperienze nate qui e altrove, nella mia Università e in tutte quelle in cui sono stata invitata in questi anni, anche con la sfida del mio ultimo libro… #S2Home, nata in questa terra, nella nostra Calabria, a Gioia Tauro, non sarebbe stata possibile senza Antonino De Masi, la sua chiamata, i suoi sogni, i suoi moniti da imprenditore e calabrese, i suoi liberi desideri di “Made in Calabria”, senza il suo coraggio di sempre, senza i suoi personali investimenti, senza gli uomini e le macchine delle sue officine; non avrebbe avuto senso senza la condivisione con i giovani architetti innovatori di PMopenlab che da Sud operano e nutrono la resilienza; senza tutto il team tecnico e scientifico dei colleghi da Trento a Reggio Calabria, passando per Matera, con cui ho condotto il progetto-ricerca».
«Con tutti loro – ha scritto ancora – condividendo la guida di pensiero con Mosè Ricci a Venezia, potremo discutere in un evento dedicato, ancora dell’effort più resiliente… Altro, su questa straordinaria avventura lo potremo raccontare nelle prossime settimane e mesi con
Resilient Communities, insieme al Padiglione Italia e alla Biennale.
Inizia già di corsa il mio 2021, e per questo e per ogni cosa, dico grazie a chi, soprattutto in questi anni, non mi ha mai lasciata sola un attimo. Alla mia famiglia x generazioni, alla mia capo Cinzia, ad Anna, ai giovani con cui e per cui lavoro, agli amici e alle amiche che hanno sempre puntato sulla mia resilienza, ai colleghi e alle colleghe degli abbracci di ovunque e delle più grandi sfide. Al mio Sud».
«Da qualche giorno – ha dichiarato l’imprenditore De Masi – è pubblica la bellissima notizia dell’invito della prof.ssa Nava della Mediterranea alla Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, e della sua scelta di voler rispondere a questo evento internazionale di altissimo livello, anche rappresentando l’esperienza svolta con me e le mie officine di Gioia Tauro, sulla ricerca S2Home. Un progetto nato da una collaborazione avviata nel 2017, nel profondo sud affidato alla ricercatrice, con cui ho avuto la possibilità di perseguire un sogno, insieme ad un team di ricercatori che ho avuto modo di conoscere personalmente in questi anni».
«Aprirsi alle migliori collaborazioni con le Università e gli Enti di competenza italiana – ha aggiunto – ha fatto di questa ricerca in tre anni di lavoro, una significativa proposta nel settore della progettazione avanzata e dei modelli più sostenibili aperti all’abitare del futuro».
«Il ‘riscatto della nostra terra, del Sud e del Mezzogiorno’ – ha proseguito De Masi – passa dal dare risposta ai sogni, ai progetti, al futuro di chi investe in cultura, scienza, ricerca e imprenditoria sana. Le università, soprattutto quelle calabresi, hanno un ruolo fondamentale e direi responsabile ancora di più, per il fatto di essere presidio sociale per uno sviluppo economico e ambientale dei nostri territori. Ho avuto modo di ricordarlo lo scorso 23 dicembre alla “Giornata della Trasparenza 2020” alla quale sono stato invitato proprio dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria e durante la quale ho avuto occasione di rilevare come le politiche industriali e la competitività di territori, soprattutto quelli in ritardo di sviluppo come quello calabrese, dipendano dalla capacità delle imprese e delle università stesse di colloquiare e di generare investimenti, sia economici che di conoscenze è la dimostrazione di quanto sia necessario che le Università, quali centri di trasferimento del sapere nel campo dell’innovazione e delle tecnologie, prendano “per mano” le imprese sane del territorio e insieme investano nella formazione di giovani professionisti del futuro e nella ricerca e sviluppo. Se vogliamo essere “motori di cambiamento”, ognuno deve fare la sua parte, sapendo riconoscere le vere eccellenze, promuovendole e puntando a risultati che producono lavoro e innovazione, ma che sono riconosciuti a livello nazionale e internazionale e che nascono proprio dalla nostra Calabria».
«Arrivare a presentare questo progetto – ha proseguito – in un contesto internazionale così importante è un momento di orgoglio unico, che sento di poter condividere con la prof.ssa Nava, per il riconoscimento avuto per i suoi studi e sperimentazioni e con tutta la Mediterranea, il dipartimento di Architettura e Territorio con cui ho siglato una convenzione per le attività di ingegnerizzazione, quindi con tutto il team tecnico e con i giovani professionisti e innovatori di PMopenlab, sono fermamente convinto che i modi con cui la prof.ssa Nava, riesce a condividere i propri progetti e ricerche, selezionando competenze del territorio ma anche in ambito nazionale e internazionale e il trasferimento che lei stessa opera con le nuove generazioni, sono un modello da perseguire per rendere il nostro tessuto culturale, sociale e imprenditoriale davvero competitivo».
«Non abbiamo altra scelta – ha concluso –. Adesso ci attende la Biennale di Venezia, e io e le mie officine siamo già a lavoro per fare la nostra parte in questa altra straordinaria sfida». (rrc)

UN PO’ DI CALABRIA IN LAGUNA, IL PREMIO ROTELLA A SCHNABEL

Un po’ di Calabria in Laguna, alla 75.ma Biennale di Venezia con la consegna questa sera del Premio Fondazione Mimmo Rotella. Un Premio prestigioso, già alla diciottesima edizione, che quest’anno cade nel centenario dell’artista calabrese Mimmo Rotella (Catanzaro 1918 – Milano 2006).
La Fondazione Mimmo Rotella, nella persona di Aghnessa Rotella, figlia di Rotella e Presidente della Fondazione a lui dedicata, insieme al Direttore Artistico del premio, Gianvito Casadonte, assegnano ogni anno il prestigioso riconoscimento che consiste in un’opera del Maestro del décollage, e che è inserito tra gli eventi collaterali della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, ad un personaggio che, nel corso della carriera, si è distinto come grande artista, lasciando un segno indelebile del proprio percorso, così come Rotella con la sua arte.

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Uno dei più famosi ‘decollage’ di Mimmo Rotella dedicato al cinema (1918-2006)

Quest’anno il Premio è stato assegnato a Julian Schnabel, cineasta di fama internazionale che, con una visione innovativa e sensibilità unica, ha saputo raccontare il mondo contemporaneo e il rapporto tra cinema e arte. Il regista e pittore statunitense partecipa alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia con il film At Eternity’s Gate incentrato sull’ultima parte della vita di Vincent Van Gogh, magistralmente interpretato da Willem Dafoe che verrà ugualmente insignito del Premio Fondazione Mimmo Rotella 2018.
Aghnessa Rotella ha dichiarato di sentirsi «orgogliosa e onorata di premiare due interpreti unici e significativi di quell’arte tanto amata da mio padre Mimmo, il cinema, come Julian Schnabel e Willem Dafoe. Sono felice che la premiazione di ‘At Eternity’s Gate’ avvenga nell’anno del centenario dalla nascita di mio padre, che peraltro stimava molto il lavoro di Julian Schnabel in veste di artista. Il Premio Fondazione Mimmo Rotella si conferma un’istituzione sensibile al linguaggio cinematografico, soprattutto quello che sa esprimere una sapienza e una sensibilità tipiche dell’arte vera, come piaceva a mio padre».
Ricco il parterre di nomi importanti tra i premiati delle precedenti edizioni: George Clooney, Michael Caine, Ai Weiwei, Jude Law, Paolo Sorrentino, James Franco, Terry Gilliam, Al Pacino, Johnny Depp, Alexander Sokurov, Berry Levinson, Joao Botelho, Julie Taymor, Takeshi Kitano, Abel Ferrara, Gianni Amelio, Peter Greenaway, Ascanio Celestini, Gian Alfonso Pacinotti e Olivier Assayas.

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La consegna del Premio Rotella a George Clooney lo scorso anno da parte del direttore del Premio Gianvito Casadonte

«Diciotto edizioni del Premio Rotella – ha sottolineato il Direttore Artistico del Premio, Gianvito Casadonte – sono un bel traguardo che racconta quanto sia indissolubile e necessario il legame tra Cinema e Arte  e l’arte di Mimmo Rotella coniuga perfettamente questo connubio. Il Premio Mimmo Rotella è un omaggio al cinema internazionale e a tutti quei personaggi che contribuiscono a rendere, con il loro lavoro artistico, il mondo migliore». (rs)

Nella foto di copertina: Gianvito Casadonte, Julian Schnabel e Willem Dafoe dopo la consegna del Premio Rotella