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Consuelo Nava

Il progetto di ricerca “S2Home” della reggina Consuelo Nava arriva alla Biennale di Venezia

Alla 17esima Mostra Internazionale di Architettura – Biennale di Venezia ci sarà anche la Calabria, con il progetto di ricerca S2Home della docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Consuelo Nava realizzato in collaborazione con l’imprenditore reggino Antonino De Masi.

«Ho atteso l’1 gennaio 2021 – ha scritto su Facebook Consuelo Nava – per un progetto di cui al momento non si può rivelare molto. «Sono stata invitata alla 17^ Mostra Internazionale di Architettura° La Biennale di Venezia 2021 da Alessandro Melis, professore e architetto, curatore del Padiglione Italia “Comunità Resilienti”. Lo ringrazio di ogni cosa, dell’invito, di quello che fa per come lo studia e lo propone, lo condivide. Per le sue ricerche sulla resilienza radicale, per quello che trasferisce nel mondo, in questo tempo di transizione».

L'immagine può contenere: il seguente testo "16:48 Comunitaresilienti.com … S2HOME DIGITAL/HUMAN: "EFFORT" IN TRANSITION CONSUELO NAVA Advisory Board & Curator T_Exhibition with Antonino De Masi, PMopenlab. Mose' Ricci comunità resilienti 17°MOSTRA INTERNAZIONALE ARCHITETTURAL BIENNAL DI VENEZIA Padiglione Italia_ Curator: Alessandro Melis Le comunità resilienti sono organismi costituiti da intrecci di relazioni, risorse, opportunità prospettive. Sono capaci di mettere in atto strategie in grado di fronteggiare gli efetti del cambiamento climatico."

«Così – ha continuato – faccio parte dell’Advisory Board del Padiglione e curo l’esposizione dell’esperienza nata dal progetto-ricerca S2Home con il mio progetto di biennale Digital/Human: “effort” in transition. Per me, un grande onore e straordinario riconoscimento agli studi, alle ricerche, alle fatiche, alla resilienza e ai progetti di ipersostenibilità e innovazione che ho potuto condurre grazie ad esperienze nate qui e altrove, nella mia Università e in tutte quelle in cui sono stata invitata in questi anni, anche con la sfida del mio ultimo libro… #S2Home, nata in questa terra, nella nostra Calabria, a Gioia Tauro, non sarebbe stata possibile senza Antonino De Masi, la sua chiamata, i suoi sogni, i suoi moniti da imprenditore e calabrese, i suoi liberi desideri di “Made in Calabria”, senza il suo coraggio di sempre, senza i suoi personali investimenti, senza gli uomini e le macchine delle sue officine; non avrebbe avuto senso senza la condivisione con i giovani architetti innovatori di PMopenlab che da Sud operano e nutrono la resilienza; senza tutto il team tecnico e scientifico dei colleghi da Trento a Reggio Calabria, passando per Matera, con cui ho condotto il progetto-ricerca».
«Con tutti loro – ha scritto ancora – condividendo la guida di pensiero con Mosè Ricci a Venezia, potremo discutere in un evento dedicato, ancora dell’effort più resiliente… Altro, su questa straordinaria avventura lo potremo raccontare nelle prossime settimane e mesi con
Resilient Communities, insieme al Padiglione Italia e alla Biennale.
Inizia già di corsa il mio 2021, e per questo e per ogni cosa, dico grazie a chi, soprattutto in questi anni, non mi ha mai lasciata sola un attimo. Alla mia famiglia x generazioni, alla mia capo Cinzia, ad Anna, ai giovani con cui e per cui lavoro, agli amici e alle amiche che hanno sempre puntato sulla mia resilienza, ai colleghi e alle colleghe degli abbracci di ovunque e delle più grandi sfide. Al mio Sud».
«Da qualche giorno – ha dichiarato l’imprenditore De Masi – è pubblica la bellissima notizia dell’invito della prof.ssa Nava della Mediterranea alla Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, e della sua scelta di voler rispondere a questo evento internazionale di altissimo livello, anche rappresentando l’esperienza svolta con me e le mie officine di Gioia Tauro, sulla ricerca S2Home. Un progetto nato da una collaborazione avviata nel 2017, nel profondo sud affidato alla ricercatrice, con cui ho avuto la possibilità di perseguire un sogno, insieme ad un team di ricercatori che ho avuto modo di conoscere personalmente in questi anni».
«Aprirsi alle migliori collaborazioni con le Università e gli Enti di competenza italiana – ha aggiunto – ha fatto di questa ricerca in tre anni di lavoro, una significativa proposta nel settore della progettazione avanzata e dei modelli più sostenibili aperti all’abitare del futuro».
«Il ‘riscatto della nostra terra, del Sud e del Mezzogiorno’ – ha proseguito De Masi – passa dal dare risposta ai sogni, ai progetti, al futuro di chi investe in cultura, scienza, ricerca e imprenditoria sana. Le università, soprattutto quelle calabresi, hanno un ruolo fondamentale e direi responsabile ancora di più, per il fatto di essere presidio sociale per uno sviluppo economico e ambientale dei nostri territori. Ho avuto modo di ricordarlo lo scorso 23 dicembre alla “Giornata della Trasparenza 2020” alla quale sono stato invitato proprio dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria e durante la quale ho avuto occasione di rilevare come le politiche industriali e la competitività di territori, soprattutto quelli in ritardo di sviluppo come quello calabrese, dipendano dalla capacità delle imprese e delle università stesse di colloquiare e di generare investimenti, sia economici che di conoscenze è la dimostrazione di quanto sia necessario che le Università, quali centri di trasferimento del sapere nel campo dell’innovazione e delle tecnologie, prendano “per mano” le imprese sane del territorio e insieme investano nella formazione di giovani professionisti del futuro e nella ricerca e sviluppo. Se vogliamo essere “motori di cambiamento”, ognuno deve fare la sua parte, sapendo riconoscere le vere eccellenze, promuovendole e puntando a risultati che producono lavoro e innovazione, ma che sono riconosciuti a livello nazionale e internazionale e che nascono proprio dalla nostra Calabria».
«Arrivare a presentare questo progetto – ha proseguito – in un contesto internazionale così importante è un momento di orgoglio unico, che sento di poter condividere con la prof.ssa Nava, per il riconoscimento avuto per i suoi studi e sperimentazioni e con tutta la Mediterranea, il dipartimento di Architettura e Territorio con cui ho siglato una convenzione per le attività di ingegnerizzazione, quindi con tutto il team tecnico e con i giovani professionisti e innovatori di PMopenlab, sono fermamente convinto che i modi con cui la prof.ssa Nava, riesce a condividere i propri progetti e ricerche, selezionando competenze del territorio ma anche in ambito nazionale e internazionale e il trasferimento che lei stessa opera con le nuove generazioni, sono un modello da perseguire per rendere il nostro tessuto culturale, sociale e imprenditoriale davvero competitivo».
«Non abbiamo altra scelta – ha concluso –. Adesso ci attende la Biennale di Venezia, e io e le mie officine siamo già a lavoro per fare la nostra parte in questa altra straordinaria sfida». (rrc)