Bonus edilizi, Confartigianato Imprese Calabria: Stop del Governo non aiuta proposta di legge regionale

Confartigianato Imprese Calabria, ha evidenziato come «quello dello sblocco dei crediti fiscali legati ai bonus edilizia per salvaguardare l’attività di centinaia di imprese che hanno concesso sconti in fattura, è un argomento delicato e urgente».

«Si tratta di imprese – continua Confartigianato  che hanno operato nel pieno rispetto delle norme ma che oggi subiscono gli effetti delle loro continue modifiche restrittive, ben 224 provvedimenti normativi da quando è nato il superbonus, rischiando addirittura la chiusura e la perdita di migliaia di posti di lavoro».

«È per questo che Confartigianato, audita nei giorni scorsi in sede di Commissione consiliare sulla PL di iniziativa dei consiglieri regionali De Nisi e Graziano – viene ricordato –, sul solco di quanto tracciato già da altre regioni, aveva espresso forte apprezzamento ritenendola una valida opzione alle difficoltà attuali del settore, proponendo alcuni correttivi. Ma l’entusiasmo iniziale è stato purtroppo immediatamente stroncato dall’intervento del Governo».

Tuttavia, in una nota è stato evidenziato come «speravamo in una soluzione che risolvesse il problema dei crediti incagliati; invece, non solo non si prospetta nessuna risposta al problema ma il Governo blocca, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti».

Secondo Confartigianato il blocco previsto nel decreto-legge coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere. A questo si aggiunge l’incomprensibile blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici che invece avrebbe potuto rappresentare una soluzione per aiutare le migliaia di imprese del comparto, bloccando con ciò proprio le regioni che da alcune settimane stavano provando a introdurre alcune iniziative, tra cui la Calabria.

«I numeri del 110% in Calabria sono straordinari – viene evidenziato – e, soprattutto, tangibili. A dicembre 2022, dati del centro studi di Confartigianato, il Superbonus è il 5.2 % del valore aggiunto totale della regione ed il 95.2% di quello delle costruzioni, ponendoci ai primi posti nei raffronti con le altre regioni d’Italia. Per questo il tema dei bonus in edilizia, seppur con le dovute correzioni, è un elemento da salvaguardare, anche alla luce dei nuovi impegni proposti dall’Europa in tema di efficientamento degli edifici privati».

«E proprio per i numeri prodotti però – si legge ancora – ben si intuiva la necessità e la portata di un intervento che provasse a dare ossigeno alle nostre imprese che scontano la difficoltà sempre più accentuata di cedere i suddetti crediti: milioni di euro incagliati e migliaia di imprese a rischio chiusura per mancanza di liquidità».

Da mesi Confartigianato lancia l’allarme offrendo soluzioni purtroppo inascoltate.

«Si trattava di una operazione virtuosa, legata al territorio, anche se le cifre che da mettere in campo non sarebbero state sufficienti – conclude la nota – ma avrebbero comunque provato a dare un po’ di ossigeno alle imprese». (rcz)

Bonus edilizi, FenealUil Calabria: Bene freno alle frodi, ma variazione delle regole frena cantieri già aperti

Il segretario generale di FenealUil CalabriaMaria Elena Senese, in merito al bonus edilizi, ha evidenziato che, pur condividendo «l’opportunità di porre un freno alle frodi», non è possibile «una continua variazione “in corsa” delle regole», «con la conseguente brusca frenata di arresto dei cantieri già partiti e di quelli contrattualizzati e in procinto di partire».

«È giusto, dunque – ha evidenziato – colpire le frodi, ma lo Stato  non può oggi colpire tutti nello stesso modo, penalizzando le imprese sane e corrette che, peraltro, già pagano lo scotto legato alle difficoltà di approvvigionamento dei materiali e del vertiginoso rincaro delle materie prime; penalizzare loro significa arrestare il  boom economico in atto e far perdere l’occupazione ai tanti, tantissimi, lavoratori impiegati nel settore».

«Non c’è dubbio – ha proseguito la segretaria generale – che nell’ultimo anno trascorso i bonus edilizi hanno dato un grande impulso a tutto il comparto del settore, generando un forte aumento della domanda di interventi di riqualificazione energetica e miglioramento sismico degli edifici, con una positiva e significativa ricaduta sull’economia e sull’occupazione. Constatiamo che le norme e le procedure applicative dei bonus  sono state, sin dall’inizio liberali nelle regole di accesso ma,  al contempo, molto complesse nell’iter burocratico e applicativo».

«L’impennata data al settore edile – ha continuato – ha fatto nascere dal nulla migliaia di nuove imprese, improvvisate, prive di struttura aziendale, sorte, in gran parte, in maniera artificiosa e con il solo scopo di sfruttare, altrettanto artificiosamente, guadagni correlati ai bonus. Invero, alla luce dei report di accertamento della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate, il liberale sistema di accesso e di esecuzione lavori dei bonus edilizi, ha consentito a tutti quegli operatori economici sleali, in grandissima parte rinvenibili nelle imprese neonate, di perpetrare vere e proprie truffe ai danni dello Stato».

«È stato consentito – ha detto ancora – l’inserimento nel mercato di cosi tanti operatori economici improvvisati che il rischio non può che non essere anche quello  legato al dumping salariale, al lavoro nero ed agli infortuni sul lavoro. Da qui sono stati molti i cambiamenti “in corsa” delle regole ed oggi assistiamo all’ennesima modifica normativa dei bonus che, nel decreto “ristori ter” di qualche giorno fa, stringe in modo preponderante la possibilità di cessione dei crediti fiscali».

«È quindi giusto – ha evidenziato – sostenere urgentemente l’economia sana dell’Italia, allentare le restrizioni intraprese e ridare fiducia al comparto. Altrettanto giusto urgente ed indifferibile è che il Governo provveda a snellire le procedure legate all’assunzione dei tanto propagandati 1200 ispettori del lavoro che si appalesano estremamente necessari per il controllo dei cantieri; in merito,  basta ricordare che nell’ anno appena trascorso si sono registrati numeri allarmanti di infortuni sul lavoro e giornalmente rimaniamo atterriti davanti all’ennesima tragedia».

«O lo Stato interviene con estrema sollecitudine – ha concluso – oppure i bonus edilizi sono destinati ad affondare mestamente, portandosi a fondo tutti gli onesti che hanno in buona fede fattivamente creduto nella ripresa economica del settore edile». (rcz)