La “disattenzione” istituzionale del ministro Crosetto per la Comunità di San Luca

di FRANCESCO RAOLa presenza del Ministro della Difesa Guido Crosetto a San Luca per onorare il brigadiere dei Carabinieri Carmine Tripodi, caduto per mano assassina lungo la strada che porta dalla Statale 106 al Comune che diede i natali a Corrado Alvaro, finisce per lasciare l’amaro in bocca alla Comunità di San Luca ed in primis al sindaco Bruno Bartolo il quale, raggiunto il luogo dell’iniziativa, seppur non fosse stato ufficialmente invitato, non gli è stato concesso nemmeno di salutare il Ministro.

Raggiunto telefonicamente nel primo pomeriggio, Bruno Bartolo era fortemente amareggiato per l’accaduto. Nella breve discussione lo stesso Bartolo ha riferito di aver già richiesto udienza al Prefetto per condividere la “disattenzione” istituzionale riservata per l’ennesima volta non alla sua persona ma alla sua Comunità. Ed ancora, sempre lo stesso Sindaco che è un fiume in piena continua: «forse lo Stato ha dimenticato quando nessuno voleva candidarsi alle Elezioni Amministrative e si andava avanti con i vari commissariamenti prefettizi e il sottoscritto, mettendo la faccia e accettando di candidarsi e restituito ai sanluchesi una Amministrazione eletta che ha proprio allo Stato di recuperare quell’enorme apatia espressa dai moltissimi concittadini che non volevano saperne di elezioni?».

Oggi, proprio quello Stato per il quale mi sono sempre impegnato con il forte desiderio di rendere possibile un cambio di passo a questo territorio, seppur rappresentato dal Ministro della Difesa, non ha minimamente considerato l’importanza che noi avremmo conferito nel ricevere l’invito ufficiale e presenziare all’evento. Seppur fosse presente il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, tale presenza potrebbe essere rappresentativa per i Calabresi ma il Sindaco del luogo nel quale si svolge una iniziativa nella quale è presente un componente del Governo è imprescindibile. Non valgono nemmeno le giustificazioni circolate nell’immediatezza, ossia, “trattandosi di un incontro tecnico non era prevista alcuna forma di invito ai Sindaci».

In tal caso, gli incontri tecnici si svolgono all’interno delle Caserme e non in aperta via. Ed allora, al Ministro Crosetto che si inginocchia al cospetto del Milite Ignoto, tumulato nell’Altare della Patria per rendergli omaggio, è legittimo chiedere quale motivo il Primo Cittadino di San Luca non è stato invitato alla cerimonia?  Perché la gestione del cerimoniale, attuato oggi a San Luca, è differente da quello messo in pratica solitamente nei rimanenti 7903 Comuni d’Italia? Crediamo sia superfluo ricordarlo, ma repetita iuvant, è opportuno rammentare a chi di competenza che gli unici rappresentanti delle nostre istituzioni, democraticamente eletti, ai quali è concesso di poter indossare una fascia tricolore sono i Sindaci.

Loro rappresentano le singole Comunità Italiane, unite sotto il Tricolore e situate all’interno di un solo territorio nazionale. Perciò, ad ogni singolo Sindaco dei Comuni Italiani, per garbo istituzionale, va riservata l’identica dignità praticata nei confronti dei vari rappresentati delle istituzioni presenti sul territorio a partire dal Sig. Prefetto, al Sig. Questore, ai Sigg. Comandanti provinciali delle Forze dell’Ordine e via discorrendo. Nel porgere gli onori al brigadiere Tripodi, Medaglia d’oro al valor Militare, quanto registrato oggi rimarrà una di quelle pagine che vorrei sperare potesse essere riscritta in bella copia in primis per mano del Sig. Ministro Guido Crosetto, ritornando a San Luca, per rendere omaggio ai tanti Carabinieri caduti in questo territorio, compreso il Carabiniere Domenico Scibilia, caduto il 1° aprile del 1984 a causa di un incidente avvenuto durante un rastrellamento finalizzato alla ricerca di latitanti, causato dalla forte nebbia. In quella occasione, il Comandante della locale Stazione era proprio il brigadiere Tripodi che, accorrendo in soccorso e aiutato da alcuni pastori, portò sulle spalle il commilitone dal luogo dell’incidente al centro abitato tentando di strapparlo alla morte.

Purtroppo, non ci fu nulla da fare e la Comunità di San Luca seppe stringersi ai familiari del giovane Carabiniere e del suo Comandante. Quello di oggi sicuramente è stato un errore non voluto. Perciò, ripongo una particolare fiducia negli atti successivi che verranno praticati affinché possa giungere presto un chiaro segnale di riavvicinamento, volto a confermare quei valori e quella considerazione istituzionale che la nostra Costituzione ci chiede di vivere e praticare per consolidare l’Unità della nazione. (fr)

 

LA CALABRIA HA UN CUORE E QUESTO BATTE
A SAN LUCA NEL NOME DI CORRADO ALVARO

«San Luca torna finalmente a essere la patria di Corrado Alvaro e null’altro. Un punto di riferimento fermo, da dove originano importanti stagioni di pensiero». Così la scrittrice calabrese, Giusy Staropoli Calafati, sulla sua pagina Facebook, riferendosi alla piccola cittadina aspromontana che diede i natali a uno de più grandi scrittori italiani ed europei del ‘900. 

Giusy Staropoli, racconta, come fosse una pagina di diario, il suo primo viaggio a San Luca. Una narrazione intensa in cui viene sviscerato l’amore per la Calabria che, nel paese di Alvaro, secondo la scrittrice vibonese, trova il suo completamento. Il sindaco Bruno Bartolo e la sua amministrazione, rimangono rapiti dalle parole usate dalla scrittrice nei confronti della città alvariana. 

Se la Calabria ha un cuore questo batte a San Luca. Qui nacque Corrado Alvaro.

L’amministrazione, guidata da Bruno Bartolo,  infatti, già a lavoro per ridare un volto nuovo alla città, spesso sfregiata da stereotipi e pregiudizi, fa propria la frase di Giusy Staropoli Calafati, inserendola nella cartellonistica che da qualche giorno campeggia all’ingresso del paese. Scommettere su Alvaro, significa credere in una rinascita collettiva, culturale e di pensiero, possibile. San Luca vuole giocarsi tutto. E scommette su sé stessa.

Giusy Staropoli Calafati, pioniera della letteratura calabrese, impegnata da anni nella diffusione del pensiero e delle opere dei più grandi autori del ‘900, promotrice del Manifesto per lo studio nella scuola italiana degli autori calabresi, da Corrado Alvaro a Saverio Strati, rappresenta per la Calabria un punto di riferimento importante, centrale, per la ricoperta identitaria attraverso il pensiero, la poetica e le opere dei più importanti geni letterari calabresi. 

Attraverso la frase della Staropoli, Corrado Alvaro torna, dunque, a San Luca, con la consapevolezza della sua gente, come pensiero, idea, progetto, identità. E se serviva un punto preciso da cui ripartire, finalmente, crediamo sia stato trovato. 

«Alvaro deve tornare sui banchi di scuola – dice Giusy Staropoli Calafati –. Ne hanno bisogno la Calabria e l’Italia. Vinceremo insieme questa battaglia. Per il bene di tutti. Partendo da San Luca verso il resto del mondo. Dove, se servirà, pianteremo altri cartelli come fossero bandiere»

“Nella mia infanzia, fino a nove anni, al mio paese sono stato felice. Il paese mi pareva grande, mi pareva tutto il mondo”. (Corrado Alvaro). (aer)

Il sindaco di San Luca, Bruno Bartolo premiato per l’impegno sociale

Prestigioso riconoscimento per il sindaco di San Luca, Bruno Bartolo, che è stato premiato per l’impegno sociale dal presidente della Federazione Nazionale Pallavolo, Giuseppe Manfredi, nel corso della Festa del Volley calabrese svoltasi a Pizzo.

Il presidente Manfredi, infatti, nel corso della manifestazione, ha premiato le squadre virtuose e i progetti sociali realizzati in Calabria. Tra questi, appunto, il primo cittadino di San Luca, a seguito della costituzione di una squadra di pallavolo che vedrà impegnati in futuro ragazzi e ragazze residenti nel Comune Aspromontano.

Presenti all’evento, la Giunta comunale e il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Emanuele Mattia, quest’ultimo è stato il promotore del tavolo tecnico permanente per i minori, istituito presso il Comune di San Luca con l’intento di tutelare la crescita delle giovani generazioni all’interno di un contesto sociale che dovrà essere anche capace di offrire loro maggiori opportunità culturali e aggregative. (rvv)