Alla chiusura della riunione della cabina di regia per il Pnrr alla Cittadella di Germaneto, il Presidente Occhiuto, incontrando i giornalisti, ha ribadito la sua posizione di intransigenza sulla necessità di un impegno preciso del Governo. «È una bella notizia – ha detto occhiuto –che ci siano già 3 miliardi per la Statale 106, ma non basta. Dobbiamo essere più ambiziosi, anche se dobbiamo riconoscere il fatto che per 30 anni di questa strada si parlava solo come strada della morte, ma oggi, in questi ultimi 4-5 mesi, c’è stato un grande impulso, con risorse vere che possono essere utili a finanziare la conclusione di questa opera».
Alla riunione in CIttadella ha preso parte il presidente di Anci Calabria, Marcello Manna, a sottolineare il ruolo che sarà demandato al territorio attraverso i suoi amministratori.
Occhiuto è parso soddisfatto: «Mi aspetto molte idee dalla cabina di regia, che dovrebbe fare la regia della spesa delle risorse del Pnrr, ma non solo, della programmazione unitaria perché non abbiamo solo il Pnrr, abbiamo il Fondo di sviluppo e coesione, abbiamo il nuovo ciclo di programmazione dei fondi Por e la Calabria è la prima Regione ad avere inviato a Bruxelles il nuovo programma operativo, solo quello vale 3,17 miliardi.
«È utile– ha messo in evidenza il governtaore – che ci sia una cabina di regia capace di produrre soluzioni e idee per mettere a terra queste risorse e risolvere attraverso queste risorse i problemi della Calabria. La cabina di regia deve occuparsi di queste risorse che dovranno essere spese nei prossimi anni. Attenzione: sul Pnrr la Regione di fatto a volte fa solo il passacarte, perché la maggior parte delle risorse vanno ai Comuni e devono spenderle i Comuni. Noi abbiamo più di 300 Comuni sotto i mille abitanti, Comuni che non hanno l’ingegnere capo e a volte neanche il segretario generale, per cui bisogna creare le condizioni affinché questi Comuni possano davvero spendere le risorse, altrimenti sarà una partita persa quella del Pnrr.
«Poi ci sono le altre risorse del Fsc, della programmazione comunitaria, e anche lì bisogna porre in essere procedure che velocizzino la spesa e che la orientino davvero verso i bisogni dei calabresi. Ho chiesto di aiutarmi anche a stabilire dei metodi per la tracciabilità della spesa, perché tante risorse possono diventare l’obiettivo di poteri criminali che nella nostra regione ci sono, per cui dobbiamo fare dei protocolli per la tracciabilità. Già ne abbiamo fatto uno con la Guardia di Finanza, ma sarebbe utile che si mettessero in piedi anche con le altre istituzioni coinvolte, con le Prefetture, le Procure, dei sistemi affinché la spesa vada a rispondere ai bisogni dei cittadini e non agli appetiti famelici dei poteri criminali. Il modo per farlo è quello di evitare stazioni appaltanti troppo piccole, perché più sono piccole le stazioni appaltanti più sono permeabili ai poteri criminali. Se un Comune fa una gara di 10-15 milioni, qualche rischio in più c’è, se invece una gara di 20-30 milioni la fa la Stazione unica appaltante con modalità condivise o partecipate anche attraverso la strutturazione di metodi con altri livelli istituzionali, con le Prefetture, siamo molto più garantiti». Secondo il Presidente Occhiuto «c’è molto da lavorare anche su questo, mi aspetto dalla cabina di regia qualche buona idea in questa direzione. Intanto è una buona cosa che sia le organizzazioni datoriali che le organizzazioni sindacali apprezzino il lavoro del governo regionale, ne sono contento. Credo che non si possa governare da solo. Le sfide che attendono il governo regionale sono tanto grandi, tanto importanti, tanto difficili per cui occorre il contributo di tutti: dei sindacati, degli industriali, di tutti quelli che rappresentano i calabresi anche al di fuori di questo palazzo. Quindi lo giudico un buon punto di partenza, sono contento che anche loro giudichino questi primi mesi della mia attività come un buon punto di partenza per la regione».
Il presidente Occhiuto ha parlato anche di Zes: «Credo che la Zes di Gioia Tauro sia la più importante d’Italia, perché insiste su un porto, quello di Gioia Tauro, che è già diventato importante, nel disinteresse della politica, perché nessuno se ne è mai occupato, non solo in Calabria, ma anche a livello nazionale. Oggi lo scempio della guerra, la follia della guerra modifica anche i percorsi della logistica delle merci, quindi il Mediterraneo diventerà ancora più importante, il porto di Gioia Tauro diventerà ancora più importante. Lì possiamo fare un grande rigassificatore, stamattina ne ho parlato con Cingolani, il triplo di Porto Empedocle, ci farebbe produrre un terzo del gas che attualmente importiamo dalla Russia ma soprattutto avrebbe una enorme piastra del freddo che serve per surgelare i prodotti, e potrebbe surgelare la metà dei prodotti che consuma l’Europa. Quindi si potrebbe fare a Gioia Tauro un grande distretto dell’agroalimentare. È un investimento che cuba da 1,3 a 1,8 miliardi di euro, non di soldi pubblici, di soldi che metterebbe Sorgenia che oggi è posseduta da Cassa Depositi e Prestiti. Quindi è una grande occasione. Io credo che l’area della Calabria che davvero può essere il motore di tutta la Calabria è proprio l’area di Gioia Tauro per via del porto. Sono dispiaciuto che proprio qualche sindaco che vive lì questo non lo capisca». (rp)