Cannizzaro (FI) a colloquio col ministro Nordio: Poste alcune importanti questioni reggine

Il deputato di Fi, Francesco Cannizzaro, ha incontrato il ministro Carlo Nordio, ponendo alla sua attenzione alcune importanti questioni reggine.

«Mi sono fatto promotore – ha spiegato – di quello che è stato un lungo incontro, a tema Reggio Calabria, con il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, in particolare riguardo al Palazzo di Giustizia e problematiche annesse. Non ero solo. L’importante presenza del Procuratore Generale della Repubblica di Reggio Calabria, Gerardo Dominijanni, del delegato della Corte d’Appello di Reggio Calabria, Massimo Gullino, del Presidente dell’Ordine degli avvocati reggini, Rosario Infantino, ha reso ancor più tecnica e operativa la riunione».

«Anche durante l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario a Reggio Calabria – ha proseguito Cannizzaro – ho ravvisato diverse preoccupazioni da parte di tutto il mondo della Giustizia e quindi ho fatto mie alcune istanze, che reputo vitali per una migliore organizzazione sul nostro Territorio. La richiesta d’incontro è stata subito accolta di buon grado dal ministro Nordio, che non è solito ricevere con molta facilità, ma ha compreso l’urgenza delle questioni e l’esigenza di affrontarle di persona». 

«A maggior ragione – ha aggiunto – intendo ringraziarlo sentitamente, perché ha dedicato tempo e grande scrupolosità alle questioni da noi sottoposte alla sua attenzione, assicurandoci di seguire personalmente l’andamento delle procedure finalizzate al completamento del costruendo Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria, dopo anni di blocco totale dei lavori. Lo farà anche il vice ministro, Francesco Paolo Sisto che, in virtù della sua delega all’edilizia giudiziaria, conosce già molto bene la vicenda». 

«Ad ulteriore riprova della volontà di incidere in maniera concreta ed efficace sulla vicenda – ha concluso il parlamentare – il Guardasigilli ha anche preannunciato una sua visita in Città». (rp)

Superbonus, Cannizzaro (FI): Interverremo in Parlamento per tutelare le imprese

Il deputato di Forza ItaliaFrancesco Cannizzaro, ha evidenziato come «il decreto Superbonus, così com’è, non va bene».

«Come più volte ribadito anche dal Presidente Berlusconi, interverremo in Parlamento per modificarne l’impianto, con l’obiettivo di tutelare le imprese e salvaguardare tutte le opportunità economiche ad esso collegate», ha annunciato il parlamentare, sottolineando come «nonostante il poco tempo a disposizione per intervenire sul provvedimento prima del Cdm, già la scorsa settimana siamo riusciti ad agire sia sulla responsabilità solidale degli istituti di credito, che d’ora in poi saranno chiamati a rispondere solo per il loro eventuale dolo e non anche per quello di chi ha effettuato i lavori, sia riducendo il numero dei documenti da presentare per dimostrare la regolarità degli interventi effettuati».

«Ci faremo carico delle legittime preoccupazioni delle imprese, dei lavoratori e dei cittadini coinvolti. In tal senso – ha concluso il parlamentare calabrese – Forza Italia ha richiesto anche l’istituzione di un tavolo di confronto con i capigruppo di maggioranza prima che il provvedimento arrivi alla discussione parlamentare». (rp)

Orrico (M5S) presenta interrogazione per Sin Crotone-Cassano-Cerchiara

La deputata del M5SAnna Laura Orrico, ha depositato una interrogazione rivolta al ministro Pichetto Fratin in merito alla bonifica del Sin Crotone-Cassano-Cerchiara.

Tramite l’interrogazione, la deputata vuole sapere «che intenzioni abbia il governo sulla vicenda e se voglia, davvero, da un lato salvaguardare la salute dei cittadini e l’ambiente dove vivono e dall’altro non pregiudicare lo sviluppo di un territorio ricco di risorse».

«Infatti – ha detto Orrico – oggetto dell’incontro indetto dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica sarà una variante al Progetto operativo di bonifica Fase 2. Una rimodulazione allo studio che andrebbe a disconoscere gli accordi presi nel 2019 alla stipula del Pob Fase 2 che prevedeva, da parte di Eni, l’asporto ed il trasferimento, fuori dalla regione Calabria, di tutti i rifiuti della bonifica pericolosi per la salute dei cittadini crotonesi e per l’ambiente circostante».

«Ora, invece – ha detto ancora – Eni proporrebbe di ‘tombare’ parte del sito industriale della città pitagorica trasferendo il resto a distanza di pochi chilometri, ovvero in una discarica privata detta Columbra, adiacente tre zone abitate: il centro di Crotone, il quartiere Papanice, il comune di Cutro. Non proprio una soluzione rassicurante».

Purtroppo – ha proseguito l’esponente pentastellata – la problematica del Sin Crotone-Cassano-Cerchiara, ormai presente da oltre venti anni nell’elenco delle aree più inquinate del nostro Paese nonostante alcuni studi condotti colleghino l’inquinamento con morti e tumori e nonostante la bonifica dell’area industriale sia riconosciuta anche da una sentenza del Tribunale di Milano passata in giudicato che ha condannato Eni al pagamento della somma, già versata, di 72 milioni di euro per il danno ambientale provocato nelle zone interessate, rimane pericolosamente indefinita». (rp)

Alla Camera dei Deputati si presenta il libro di Andrea Monorchio e Luigi Tivelli

Domani pomeriggio, a Roma, nell’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, alle 17.30, si presenta il libro Memorie di un Ragioniere generale tra scena e retroscena di Andrea MonorchioLuigi Tivelli, edito da Rubbettino.

L’evento è stato organizzato dall’Academy di Politica e Cultura “Giovanni Spadolini” insieme a Rubbettino editore.

Intervengono Giuliano Amato, prof. emerito di Diritto Costituzionale all’Università La Sapienza di Roma, Giuseppe De Rita, presidente del Censis, Eugenio Gaudio, presidente della Fondazione Sapienza e già Rettore dell’Università La Sapienza, Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, Gianni Letta, già sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Maria Rita Parsi, docente, psicologa, psicopedagogista, psicoterapeuta e scrittrice.

Introduce e modera Luigi Tivelli, presidente dell’Academy Spadolini. Conclude Andrea Monorchio, già ragioniere generale dello Stato. (rrm)

Orrico (M5S): All’Annunziata non garantito adeguatamente diritto a interruzione gravidanza

La deputata del M5SAnna Laura Orrico, ha denunciato come «all’Ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza non è adeguatamente garantito il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza poiché con un solo medico ‘a gettone’ incaricato del servizio sanitario in questione questo non è né efficace né continuativo».

«La vicenda – ha spiegato – sollevata, ormai da mesi, dalle proteste di cittadini e cittadine e dalle attiviste del Comitato Fem.in, descrive un quadro assai complicato per le donne cosentine della città e di tutta la provincia. Infatti, tutti e 13 i ginecologi assunti stabilmente all’Annunziata sono obiettori di coscienza, quasi come le ostetriche: 24 su 26».

«Parliamo – ha proseguito l’esponente pentastellata – di un diritto e di una scelta che per le donne è sempre difficilissima dettata da ragioni cogenti ed intimissime, e non può essere assicurata, se così si può dire, soltanto da un medico a chiamata. In un nosocomio, fra l’altro, che dovrebbe essere un punto di riferimento per l’intera provincia di Cosenza, geograficamente fra le più vaste del Paese con 155 comuni e con un’utenza di 700mila cittadini».

«Per queste ragioni, dopo essere intervenuta anche alla Camera per porre sotto la lente d’ingrandimento la questione – ha reso noto – ho deciso di presentare un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute Schillaci per chiedergli di verificare se all’Ospedale di Cosenza venga efficacemente fatta rispettare la legge n. 194 del 1978 e se al contempo venga in questo modo assicurato il diritto alla salute delle donne che intendono ricorrere all’interruzione di gravidanza».

«Anche da situazioni simili – ha concluso Anna Laura Orrico – si denota che la Calabria è ultima in Italia per Livelli essenziali di assistenza, ma è ora di dire basta». (rp)

Debito sanità, Baldino (M5S): Presidente Occhiuto, non c’è nulla da festeggiare

La deputata del M5SVittoria Baldino, è intervenuta in merito alla quantificazione del debito sanitario calabrese.

«Ho visto parlamentari calabresi di centrodestra – ha scritto su Facebook – esplodere di gioia e sperticarsi perché dopo 12 anni di commissariamento si è riusciti a quantificare il debito della sanità calabrese che ammonterebbe (il condizionale è d’obbligo) a circa 1 miliardo e 200 milioni di euro. Evviva! Hanno parlato di “fatto storico”, “senza precedenti”, “operazione storica”, “finalmente si riparte” Yeah! Ma la cosa più bella è stata “finalmente la Calabria dimostra all’Europa e all’Italia di essere una Regione normale” (sic!)».

«Ho visto il Presidente della Regione – ha spiegato – campeggiare su quotidiani e tv nazionali dolendosi della “situazione disastrosa che ho ereditato”. Non credevo alle mie orecchie, e ho pensato, ma dice davvero? Così, giusto per la cronaca e per avere qualche elemento in più, ripercorriamo gli avvicendamenti al governo regionale e nazionale negli anni determinanti per l’ingresso della sanità calabrese nel piano di rientro e poi nel commissariamento».

«La Calabria – ha ricordato – entra nel piano di rientro nel 2009 (Governo Berlusconi IV) e vista l’incapacità di rispettare il risanamento del debito previsto dal piano viene commissariata solo 8 mesi dopo (sempre Berlusconi IV). Il debito accumulato dalla sanità Regionale (e anche l’incapacità di rientrare nel piano) è opera delle giunte di centrodestra e centrosinistra avvicendatesi negli ultimi decenni».

«In particolare Forza Italia, il partito dell’attuale Presidente e commissario ad acta – ha proseguito – che avrebbe “ereditato una sanità in macerie” ha governato la Calabria proprio negli anni in cui quel massiccio debito si è accumulato, dal 1995 al 1999 e dal 2000 al 2005. Ma soprattutto, il primo commissario ad acta della sanità calabrese, nonché responsabile della chiusura di 18 ospedali e di tagli scellerati, fu proprio il Presidente della Regione, il forzista Scoppelliti dal 2010 al 2014».

«Quindi, in sintesi – ha detto ancora – i responsabili dello sfacelo della sanità calabrese esultano perché dopo 12 anni sono riusciti più o meno a capire a quanto ammonta il debito che loro stessi hanno accumulato, precisando tuttavia che il dato non è proprio esatto perché mancano le cospicue cifre tutt’ora in contenzioso e quelle accumulate dalle Asp. Ma intanto urrà, che bello!».

«Sempre in sintesi – ha spiegato ancora – hanno contribuito allo sfascio del sistema sanitario nazionale, privatizzando e monetizzando l’assistenza sanitaria e quindi estinguendo, di fatto, il diritto universale alla salute. Hanno soppresso ospedali, imposto tagli lineari, bloccato le assunzioni, aumentando le liste di attesa a dismisura e spingendo la massa verso le cliniche convenzionate, creando quindi una sorta di monopolio del privato in particolare (ma non solo) nella diagnostica».

«Estremizzando la sintesi – ha concluso – sono loro, sempre loro, che oggi confidando nella confusione e nella memoria corta di chi, stanco, arranca per sopravvivere in una terra falcidiata da disinteresse e abbandono, si propongono quali salvatori della patria e risolutori dei problemi. Di quei problemi che loro stessi hanno creato. Ed è davvero disarmante che non abbiano nemmeno un briciolo di onestà intellettuale nel ricordare a loro stessi e a tutti noi che i primi responsabili di tutto questo sono stati loro. No, Presidente Occhiuto, non c’è proprio niente da festeggiare!». (rp)

Legge di Bilancio, Cannizzaro (FI) illustra gli emendamenti che avranno beneficio su Reggio

In una conferenza stampa durata oltre un’ora, il deputato reggino di Forza ItaliaFrancesco Cannizzaro, ha illustrato le cifre e i contenuti degli emendamenti alla Legge di Bilancio che portano la sua firma.

«Possiamo diventare parlamentari, ministri, presidenti della Repubblica… arrivare a conquistare l’Europa anche… ma per quanto mi riguarda continuerò a lavorare sempre con la testa e con il cuore per Reggio e la Calabria», ha detto Cannizzaro nel corso della conferenza, rimarcando che «il territorio reggino è la mia stessa polare. Dall’inizio. Per sempre».

Tra gli emendamenti, i più importanti riguardano due luoghi simbolo di Reggio: l’aeroporto “Tito Minniti” e il lido comunale. Per il primo, «al momento 20 milioni di euro sono stati aggiudicati – ha spiegato Cannizzaro – e gli altri 5 entro aprile saranno spesi, ed abbiamo la certificazione di avere abbattuto le limitazioni dello scalo e Reggio volerà per tante altre mete».

«Noi lottiamo per la nostra città auspicando di tornare a governarla ma qui si parlerà di quanto fatto e la Regione sta facendo tanto per risollevare Reggio», ha aggiunto.

Per il Lido comunale, ci sono 3 milioni di euro. Cannizzaro, poi, ha specificato che «non è facile inserire fondi per il Lido di Reggio in un contesto complessivo di una legge di bilancio che interessa tutto il territorio comunale».

Per quanto riguarda le circoscrizioni, il parlamentare ha spiegato che «con questo provvedimento abbiamo riportato la storia di Reggio Claabria e sono pià felice, perché questo andrà a vivacizzare il dibattito politico». (rp)

Baldino (M5S): Calderoli ritiri proposta di legge su autonomia differenziata

La deputata del M5SVittoria Baldino, ha chiesto che il ministro agli Affari Regionali, Roberto Calderoli, ritiri la proposta di legge sull’autonomia differenziata, che «allarga le disuguaglianze Nord-Sud».

La parlamentare, poi, ha definito «vergognoso» l’attacco del ministro alla stampa libera: «Ma è normale leggere che un ministro preannuncia azioni legali contro quotidiani che esercitano il sacrosanto diritto di critica, rispetto ad un progetto politico di cui invece lo stesso ministro dovrebbe assumersi tutta la responsabilità?».

«Eppure – ha spiegato – la volontà di acuire ancor di più la sperequazione territoriale è cristallizzata in un atto normativo, dallo stesso ministro elaborato, con evidenti criticità, più volte sollevate anche da autorevoli esperti. Tanto da richiedere implicitamente l’intervento di Mattarella nel discorso di fine anno. Come ricordato dal capo dello Stato, le differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del Paese, creano ingiustizie, feriscono il diritto all’uguaglianza».

«Il criterio della spesa storica – ha rimarcato Baldino – è iniquo e foriero di allargare ancora di più le diseguaglianze tra regioni. Quindi, di spaccare ulteriormente un Paese che viaggia già a due velocità. Si prendano come esempio alcuni dati relativi alle differenze tra Reggio Emilia e Reggio Calabria, due città vicine come numero di abitanti: per l’istruzione Reggio Emilia spende 28 milioni di euro, Reggio Calabria 9; per i servizi sanitari Reggio Emilia spende 40 milioni di euro, Reggio Calabria 17; per le infrastrutture Reggio Emilia 54 milioni di euro, Reggio Calabria 8 milioni».

«I Lep, che si promette di determinare, senza lo stanziamento dei fondi sono e restano lettera morta – ha concluso Baldino –. II disegno autonomista della lega in tal senso, come rilevato dalla stampa e dalla società civile, offre nessuna garanzia. Tutto si rimanda ad un’eventuale legge di bilancio. L’ultima della quale ci ha insegnato che questo governo è pronto a penalizzare i più deboli in nome dei più forti». (rp)

Loizzo (Lega): Fermate la legge sulle sale da gioco

La deputata della Lega, Simona Loizzo, ha lanciato un appello ai consiglieri regionali della maggioranza, affinché  fermino la legge sulle sale da gioco. Questo perché «non rispecchia in nessun modo il pensiero del partiti e del governo dì centrodestra».

«La mia posizione chiara e lineare su questa legge ha avuto le conseguenze che tutti conoscono – ha detto – ma quello che è importante è capire che questa nuova legge, come hanno ribadito le comunità dì recupero, favorisce il gioco d’azzardo». 

«Si passa da 8 a 15 ore di apertura delle sale ogni giorno  – ha continuato – mentre il governo Meloni, attraverso il vice ministro Bellucci e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano, fa grandi sforzi per contrastare la ludopatia». 

«Parte del centrosinistra è compiacente – ha spiegato – e li ha dimostrato astenendosi in commissione. La Lega, ha anche dì recente stabilito la sua posizione che è in linea con quella espressa dai Vescovi».

«La ludopatia distrugge letteralmente migliaia di famiglie anche in Calabria –ha aggiunto Loizzo – e questo non possiamo assolutamente dimenticarlo».

«Chiedo ai miei colleghi di cancellare questa norma – ha concluso – che rischia di vanificare il grande lavoro che quotidianamente comunità dì recupero e Serd svolgono per contrastare un fenomeno che mina la serenità di tanti nostri concittadini». (rp)

Orrico (M5S): A Ospedali di Cetraro e Praia macchinari di risonanza usati poco e male

La deputata del Movimento 5 StelleAnna Laura Orrico, ha denunciato come negli Ospedali di Cetraro e Praia a Mare, i macchinari della risonanza magnetica siano usati poco e male.

«La sanità calabrese lamenta tante carenze di varia natura, però, quando le risorse ci sono, in questo caso quando gli strumenti ci sono, non è pensabile che vengano utilizzati poco e male. Altrimenti c’è spreco di denaro pubblico e pregiudizio per la salute dei cittadini», ha detto, spiegando che si riferisce alle due macchine «di Risonanza Magnetica ad alto campo di cui sono dotati gli ospedali di Cetraro e Praia a Mare, grazie ai quali si possono effettuare esami altamente specialistici riguardanti una vasta gamma di patologie e che, purtroppo, a causa di guasti, ritardi nelle riparazioni e scarso utilizzo non riescono a soddisfare le richieste dei tanti residenti della vasta area interessata. Circostanze, queste, denunciate da alcuni cittadini del territorio e da alcuni medici».

«I macchinari diagnostici invece – ha proseguito l’esponente pentastellata – se utilizzati a pieno regime, con adeguato personale medico a supporto, possono fornire un numero di prestazioni tale da mitigare notevolmente il doloroso fenomeno della migrazione sanitaria nonché la necessità, da parte dei cittadini della zona, di rivolgersi a strutture sanitarie private che determina un aggravio delle spese da sostenere per le cure».

«Ecco perché – ha concluso Orrico – ho presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della Salute Schillaci per capire se la cattiva gestione dei macchinari diagnostici in questione, quindi il loro utilizzo e la loro manutenzione, non rappresentino un grave danno per il diritto alla salute dei cittadini dell’Alto Tirreno cosentino che non possono così godere di adeguati livelli di prestazioni e servizi sanitari». (rp)