L’Antitrust, l’autorità garante della Concorrenza e del Mercato, ha irrogato una sanzione di oltre 3,7 milioni di euro alla Caronte&Tourist, società che gestisce i traghetti sullo Stretto di Messina, in quanto – accertato dall’Autorità – ha sfruttato il suo potere di mercato applicando tariffe sproporzionate rispetto ai costi sostenuti, con guadagni eccessivi.
In una nota, a società ha preso «atto con rammarico del provvedimento e ritiene di avere esposto convincenti tesi difensive e dimostrato la nostra correttezza politica di pricing nello Stretto di Messina. Eravamo fiduciosi che l’Autorità avrebbe acclarato la correttezza della politica di pricing da noi praticata e che le scelte aziendali in materia non hanno mai configurato alcun tipo di abuso».
«C&T – continua la nota – ha posto sempre grande attenzione ai prezzi praticati per l’offerta del servizio di attraversamento dello Stretto, per altro non dissimili dagli altri due operatori (Bluferries e Meridiano Lines), garantendo, storicamente, collegamenti frequenti, rapidi, puntuali, h 24 e in ogni condizione meteomarina, anche nei periodi in cui lo scarso traffico degli autoveicoli non rende economico il servizio, con prezzi che sono stati mantenuti sostanzialmente costanti negli ultimi 40 anni, e i cui incrementi sono sempre stati inferiori all’Istat del settore».
«Caronte& Tourist – conclude il comunicato stampa della società – non potrà che tutelare le proprie ragioni in sede giurisdizionale, confidando nel riconoscimento della correttezza del proprio operato”. L’Autorità ha infatti comminato alla società una multa di 3,7 milioni».
Giuseppe Nucera, presidente del movimento La Calabria che vogliamo, ha espresso soddisfazione per quanto deciso da Antitrust ma non si accontenta e anzi invita le Autorità a vigilare sul comportamento di Ferrovie dello Stato.
Per Nucera, infatti, è stata «premiata la nostra azione di denuncia, che ha favorito quanto deciso da Antitrust. La politica, a livello locale e nazionale, è assente ingiustificata rispetto a quanto accade da anni sullo Stretto di Messina. La multa comminata a Caronte & Tourist è forse bassa se consideriamo il monopolio che si protrae da tantissimi anni a danno di tutti i cittadini. Soltanto il Movimento ‘La Calabria che vogliamo’ ha avuto il coraggio di denunciare quanto accaduto, nel silenzio di tutte le istituzioni».
«Adesso bisogna vigilare sul comportamento di Ferrovie dello Stato – ha evidenziato – vera ‘spalla’ di Caronte & Tourist in questo lungo periodo. Invito Antitrust ad aprire un fascicolo del tutto simile rispetto a quanto fatto con la società multata nei giorni scorsi, così da fare luce e verificare se Ferrovie dello Stato ha agito davvero come un’azienda statale, in favore dei cittadini, o meno. L’Area dello Stretto non può essere una frase vuota ma un qualcosa di strutturato, reale e concreto, all’interno della quale i passeggeri possono pagare tariffe normali e non indecenti come accade da tempo».
«Anche il Consiglio Comunale di Reggio Calabria – ha concluso – nel documento approvato recentemente, non fa alcun cenno sul trasporto tra le due sponde che le tariffe salate penalizzano fortemente, danneggiando lo stesso aeroporto dello Stretto. Se per traghettare un’auto costa piu’ di un biglietto aereo di una qualsiasi compagnia aerea low cost…».
I parlamentari del Movimento 5 Stelle, Auddino, Orrico, Ferrara, Melicchio, invece, hanno chiesto di calmierare i prezzi: «i costi – ha spiegato – sono assolutamente ingiustificati ed insostenibili per coloro che per ragioni di lavoro, di studio e di salute continuano giornalmente a fare la spola tra Calabria e Sicilia».
«Non possiamo accettare – hanno concluso – che una società sfrutti a danno dei consumatori il fatto di essere l’unica operante sul mercato, applicando tariffe elevate senza alcuna giustificazione. Per questo motivo, chiediamo che le Regioni Calabria e Sicilia, la Provincia di Messina e la Città Metropolitana di Reggio Calabria si attivino per calmierare il costo dei biglietti assicurandosi, altresì, che la società applichi tariffe ridotte ai residenti delle due province interessate e ai pendolari». (rrm)