CASALI DEL MANCO – L’Istituto comprensivo punta sulla lingua inglese

Si è svolta nei giorni scorsi, nei locali dell’auditorium dell’Istituto Comprensivo Casali del Manco 2, la “Cambridge Flyers Award Ceremony”, ovvero la Cerimonia di consegna degli Attestati relativi alla certificazione Cambridge.

Alla presenza del Docente madrelingua Tim O’Connell della O’Connell School di Rende, 28 alunni della scuola secondaria di primo grado, dei plessi di Magli e Spezzano Piccolo, hanno ottenuto la certificazione di livello A2 Flyers dopo aver frequentato un corso di 30 ore extra curriculari tenuto dalla Prof.ssa Anna Carmela Taranto.

I ragazzi hanno dovuto affrontare un vero e proprio esame alla presenza di docenti madrelingua. Parallelamente alla consegna delle certificazioni, sono stati consegnati anche 23 attestati per altrettanti alunni che hanno frequentato il Corso Pon finanziato da fondi europei dal titolo “Io parlo con il mondo”.

Il corso, anch’esso di 30 ore extra curriculari, è stato tenuto dalle Prof.sse Anna Carmela Taranto, nel ruolo di esperto, e Gianfranca Pupo, nel ruolo di tutor. Il corso ha dato modo agli alunni dell’Ic Casali del manco 2 di conoscere e dialogare in lingua inglese con alunni di una scuola in Lituania tramite Google Meet.

I ragazzi lituani, coordinati dalla docente Jovita Baubonienė, avevano la stessa età degli alunni casalini ovvero dagli 11 ai 13 anni. La cerimonia ha visto la partecipazione di alunni, ex alunni della scuola secondaria e familiari.

Si è complimentata con gli alunni anche la Dirigente scolastica Agatina Giudiceandrea che ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti dai ragazzi e dalle ragazze e li ha esortati a continuare a studiare tutte le lingue straniere e soprattutto a non interrompere il percorso avviato in questi anni. Tutti i ragazzi e le ragazze che hanno preso parte al corso hanno espresso la volontà di replicare l’esperienza in quanto confrontarsi con coetanei di altri paesi ha consentito loro di arricchire non solo la padronanza della lingua straniera ma soprattutto ha dato modo di ampliare i propri orizzonti. (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Pubblicato l’avviso per la richiesta dei buoni spesa

Buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari e/o prodotti di prima necessità. È stato pubblicato, sul portale istituzionale https://www.comune.casalidelmanco.cs.it/it, l’avviso relativo a “misure urgenti di solidarietà alimentare e di sostegno alle famiglie che versano in estremo stato di bisogno, per l’erogazione di buoni spesa”. I buoni potranno essere utilizzati presso i negozi del territorio comunale che hanno manifestato la loro disponibilità a convenzionarsi con l’Ente per la realizzazione della misura entro il 28 febbraio 2024. Pubblicato, contestualmente, l’avviso per l’individuazione di operatori economici interessati alla fornitura di prodotti alimentari e generi di prima necessità, dietro presentazione dei buoni spesa, che verranno successivamente rimborsati dall’Ente.

«Abbiamo pubblicato l’avviso relativo alla richiesta dei buoni spesa a ridosso delle festività natalizie – ha affermato il sindaco di Casali del Manco Francesca Pisani – proprio per dare un supporto alle famiglie in difficoltà, anche a causa dei netti rincari causati dagli effetti della pandemia e della guerra in Ucraina. Si tratta di un piccolo tassello, nel quadro di una più ampia politica di welfare – del quale il primo cittadino ha mantenuto la delega – che sarà complementare alle iniziative legate al Banco alimentare, più incisive rispetto agli anni passati. L’Amministrazione che ho l’onore di guidare – ha aggiunto Pisani – ha inteso effettuare una variazione di bilancio, proprio per non far mancare il proprio sostegno alle famiglie casaline più bisognose e più numerose. Abbiamo deciso, tra l’altro, di risparmiare sui costi delle luminarie, proprio per riservare maggiori risorse alla solidarietà alimentare e per favorire chi è in stato di bisogno rispetto all’acquisto di beni di prima necessità».

Il buono spesa, dell’importo di centro euro a famiglia, potrà essere richiesto entro e non oltre il 18 dicembre 2023 e non potrà essere ceduto a terzi. Sarà ammissibile una sola richiesta per ogni nucleo familiare e potranno accedere alla misura prevista, le famiglie residenti nel Comune di Casali del Manco, in possesso di un attestato Isee del nucleo familiare non superiore a 3.000 euro. Le risorse stanziate ammontano a diecimila euro; in caso di insufficienza dei fondi, i contribuiti saranno concessi con priorità ai nuclei familiari numerosi, alle famiglie con minori e con persone con disabilità certificata. La domanda dovrà essere corredata dalla dichiarazione ISEE in corso di validità, con scadenza al 31/12/2023; dalla fotocopia di un documento di riconoscimento in corso di validità; dalla fotocopia del codice fiscale. La stessa potrà essere trasmessa solo ed esclusivamente con consegna a mano all’Ufficio Protocollo del Comune di Casali del Manco, nei giorni di apertura al pubblico, o via Pec, all’indirizzo comune.casalidelmanco@asmepec.it (si specifica che la mail Pec dell’ente non è abilitata a ricevere mail non Pec). Scaduti i termini di presentazione delle domande, si procederà alla verifica della sussistenza dei requisiti dichiarati nelle domande in coerenza con le disposizioni dell’avviso ed alla redazione dell’elenco degli aventi diritto.

Gli esercenti del territorio casalino, invece, potranno presentare domanda di adesione entro il 24 febbraio 2024, secondo le indicazioni dettagliate fornite nell’avviso pubblicato sul portale istituzionale del Comune.

«L’Ufficio Welfare – ha aggiunto il sindaco – fornirà assistenza ai cittadini per la presentazione delle domande di accesso al beneficio e immediatamente dopo lavorerà con grande impegno e solerzia per istruire le domande in tempi celeri, in modo da poter distribuire i voucher prima possibile. I beneficiari – ha spiegato Pisani – saranno poi contattati dagli Uffici comunali per la consegna dei buoni spesa, che avverrà in più giornate ed in ordine alfabetico, presso l’edificio comunale». (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Il Salumificio San Vincenzo e Sal De Riso presentano il nuovo Panettone alla ‘Nduja

Da oltre 45 anni, San Vincenzo produce i salumi e i formaggi tipici della tradizione calabrese. L’azienda fondata il 12 Ottobre 1977 da Fernando Rota e la moglie Rosetta, ha i suoi stabilimenti a Casali del Manco (Cs) nel cuore dell’Altopiano Silano e, ormai leader nel settore grazie all’esperienza maturata nel corso dei decenni, è cresciuta di anno in anno, portando il made in Calabria in tutta Italia attraverso le maggiori catene della grande distribuzione, in Europa e nel mondo.

Per il natale 2023, il Salumificio San Vincenzo, dal 1977 specializzato nella produzione di ‘nduja e di tutti i salumi di Calabria, presenta in edizione limitata il nuovo panettone gourmet alla ‘nduja prodotto in collaborazione con il celebre maestro pasticciere Sal De Riso nella sua Minori – Costa d’Amalfi.

Si tratta di una soffice pasta lievitata farcita dal sapore unico, che unisce il dolce del panettone di Sal De Riso ed il piccante salato della famosa ‘nduja di Spilinga – salume piccante tradizionale calabrese che sta avendo successo in tutto il mondo e di cui la San Vincenzo è tra i primi produttori.

«Siamo lieti di presentare questa special edition per le prossime festività natalizie. – ha affermato Vincenzo Rota, ad del Salumificio San Vincenzo – La nostra sfida era quella di creare il binomio perfetto tra due gusti difficilmente abbinabili ed offrire al consumatore una nuova esperienza: un panettone equilibrato dal gusto morbido e deciso allo stesso tempo che esaltasse ancor di più la nostra ‘nduja ed il famoso peperoncino di Calabria. Ci siamo riusciti subito grazie alla preziosa collaborazione del maestro Sal De Riso: un’eccellenza italiana con cui ci pregiamo di aver svolto questa attività di comarketing campano-calabrese. Come utilizzarlo? Noi suggeriremmo come antipasto, accanto a dei buoni salumi, formaggi e confetture». (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – “Differenziamo per differenziarci” fa tappa all’Istituto comprensivo

I volontari del Servizio Civile Universale della proloco di Casali del Manco e Villaggi Silani hanno coinvolto gli alunni dell’Ic Casali del Manco 2 nel progetto “Differenziamo per Differenziarci”.

Il progetto ha lo scopo di far crescere in modo significativo la conoscenza e la sensibilizzazione degli studenti nei confronti della corretta gestione dei rifiuti ed in particolare della raccolta differenziata. Le attività, che hanno visto la partecipazione di tutti gli studenti e di tutto il personale della scuola, sono state orientate a promuovere esperienze di sensibilizzazione alla tutela del Pianeta e comportamenti civili come l’organizzazione della raccolta differenziata ed il riciclo dei materiali differenziabili.

Grande partecipazione si è registrata per gli alunni dell’infanzia e della primaria, i bambini hanno preso parte ai giochi didattici organizzati per riutilizzare oggetti destinati ad essere buttati come scatole di scarpe, giornali o rotoli di carta. Lo scopo dell’iniziativa è stato, oltre che pratico, anche educativo: infatti, solo attraverso la separazione corretta dei rifiuti, la discussione partecipata e le attività laboratoriali singole o in gruppi, partendo dalle conoscenze pregresse sul tema, gli alunni hanno acquisiti buone pratiche e alla scoperta del mondo dei rifiuti e delle tre R che lo regolano. La regola delle tre R è ridurre, riciclare e riusare.

Con il termine ridurre, si intende la diminuzione del consumo di energia e di beni, come chiudere i rubinetti quando non si usano; riciclare consiste nel separare i rifiuti con l’idea che possano essere sottoposti a un processo di trasformazione o recupero; riusare è utilizzare ancora un bene che non è diventato un rifiuto. Gli alunni di Morelli, di Spezzano Piccolo e di Trenta si sono cimentati nel gioco “dove lo butto” e hanno dimostrato di essere già molto attenti e rispettosi rispetto ai rifiuti da riciclare, conoscendo esattamente le regole del corretto modo di differenziare. Infine, col materiale da riciclare, sono stati realizzati addobbi e decorazioni natalizi, con la collaborazione del personale scolastico e dei docenti. (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Lectio magistralis del professor Romeo Bufalo

di ANNA MARIA VENTURA – Le parole si fanno vita. Le parole attraversano spazio e tempo per incontrarsi in un “luogo”, dove passato e presente si annullano ed esiste solo una dimensione: quella dell’arte, che diventa mito, poesia, musica, ma anche filosofia. Arte come bellezza ed armonia, in cui ha tregua l’eterna lotta fra il bene ed il male.

Un “luogo” che perde materialità, fisicità, un “luogo altro” dove è possibile cogliere un attimo di infinito, che si dilata per consentire una riflessione sui dolori del mondo, le ansie del presente, il fragore delle bombe nei campi di battaglia, la forza del male che colpisce brutalmente persone indifese, in quel mondo distorto, rovesciato, malato, dove il sentimento chiamato “amore”, diventa “morte”. Questo luogo è la Biblioteca Gullo, a Macchia di Casali del Manco, nella storica dimora, oggi Casa-Museo, di Fausto Gullo. Il passato sono i libri, che dagli alti scaffali parlano dei secoli trascorsi, il presente sono le parole del Prof. Romeo Bufalo, Professore di Estetica all’Unical; che tiene una conversazione sul tema “Orfeo e Apollo. Considerazioni sul rapporto fra musica e poesia”. È il 23 Novembre 2023. Un convegno già programmato da almeno un mese, ma per gli elevati contenuti, ben si inserisce nei dibattiti di questi giorni sulla violenza di genere e sul tema dell’educazione ai sentimenti, rivolta ai giovani. Rappresenta un contributo alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebra il 25 Novembre.

Le due figure di Orfeo ed Apollo, dice Romeo Bufalo, simboleggiano nella mitologia classica, rispettivamente, l’attrazione irresistibile del canto e della musica in genere, che si rivolge ai sensi ed alle passioni e la luminosità apollinea, per l’appunto, della ragione e del sapere filosofico. L’idea, che sviluppa l’oratore con le sue parole appassionate e coinvolgenti, è che la musica, nonostante il fondo dionisiaco da cui sorge (v. Nietzsche), non rappresenta affatto l’irrazionale, l’alogon. Certamente, essa non è “semantica”, cioè fornita di “significati” perfettamente definiti, ma tuttavia, con la sua capacità di armonizzarsi ed intonarsi a ciò che le sta di fronte, costituisce un’esperienza esemplare della sensatezza del mondo. In tal senso, la musica scandisce, come diceva Schopenhauer, il ritmo fondamentale dell’universo e va al di là dei significati che caratterizzano la sfera della finitezza umana perché cerca di attingere la dimensione in-definita del sovrasensibile.

E l’illustre oratore narra il mito di Orfeo, figura mitologica greca, che si identifica con la musica stessa, capace con il suo canto di incantare anche le belve. Non dimentichiamo che nei miti e nelle fiabe gli animali rappresentano le tensioni pulsionali, le pressioni istintuali.

La musica, quindi, non provoca solo il semplice piacere, ma è qualcosa in grado di agire, qualcosa che “trasforma”.

La musica consente ad Orfeo di penetrare nelle tenebre, nel nulla degli inferi, nel luogo in cui la speranza non è ammessa, tra i morti, e a tentare di riportare tra i vivi l’amata Euridice, che il morso di un serpente ha strappato alla vita.

Infatti, alla notizia della morte dell’amata, Orfeo non si scoraggia e affronta la discesa tra i morti, supera le resistenze di Caronte e Cerbero, fino ad arrivare al cospetto di Ade e Proserpina. Qui ottiene dal dio degli Inferi, commosso dal suo canto, il permesso di riportare Euridice alla luce del sole a patto di non voltarsi a guardare dietro di sé la sposa che lo segue. Ma Orfeo non resiste e, proprio verso la fine de suo viaggio, si volta a guardarla e la perde per sempre. Disperato torna nel mondo dei vivi trovando conforto solo nella musica.

Con la lira il cantore intratteneva gli dei, incantava le belve, ma anche gli elementi della natura, al punto che le fronde degli alberi si avvicinavano quando sentivano il canto di Orfeo, e le montagne lo seguivano mentre passeggiava sulle pianure della Tracia.

Sotto la protezione di Apollo, simbolo del Sole, della bellezza, dell’ordine, dell’equilibrio, Orfeo diviene, tuttavia, sacerdote di Dioniso, l’oscuro fratello, il dio del vino, dei culti orgiastici, nonché delle passioni oscure e turbolente. È proprio con la lira di Apollo che Orfeo canta i misteri dionisiaci a simboleggiare che solo la musica rasserena e permette di prendere distanza dal fondo oscuro e turbolento delle emozioni, che, invadendo la coscienza possono sopraffarla: le passioni più feroci si ingentiliscono e possono essere espresse senza agire immediatamente in modo distruttivo.

Apollo è il suonatore di cetra, simbolo, come scriveva il filosofo Liebniz, «di una inconsapevole matematica spontanea che la nostra anima applica quando sente la musica», di una geometrica armonia e un gusto spontaneo di un calcolare inconscio: un sentire il ritmo che è fondamentale per il nostro essere nel mondo,
Dioniso e Apollo rappresentano due entità diverse, due modi diversi di intendere la musica. Essi trovano nel mito di Orfeo una sintesi armonica e forniscono tuttora un terreno fecondo per la speculazione filosofica sottolineando quanto strettissimo sia il legame tra le due discipline.

Questo perché il mito di Orfeo, afferma Bufalo, è tra i numerosi miti greci quello che maggiormente simboleggia il potere della musica, il suo rapporto con le passioni, con la morte, la sua capacità di accompagnare l’uomo nel suo viaggio verso l’individuazione delle forme della bellezza, sicché ciò che Orfeo estrae dalla sua lira è una potenza che sovverte le leggi naturali, che può riconciliare in unità gli opposti principi su cui sembra reggersi la natura: vita/morte; male/bene; bello/brutto. Queste antinomie vengono sciolte nel canto di Orfeo dalla potenza magico-religiosa della musica.

L’educazione alla musica è, dunque, per i motivi che Bufalo ha ben delineato, educazione ai sentimenti. Musica che i giovani amano, in tutte le sue forme. Attraverso di essa si può raggiungere il loro animo e far germogliare gentilezza e sensibilità, per poi innestarvi il seme della cultura e costruire la casa comune dei valori.
E’ quanto sta facendo la Biblioteca Gullo. L’ottima Direttrice Carolina Cesario, nel portare avanti il ciclo di incontri “In Biblioteca… non solo per leggere”, inaugurato nel mese di Settembre, ha programmato una serie di eventi culturali, che si svolgeranno fra Novembre e Dicembre. Il primo è stato, appunto, quello del 23 Novembre, che ha visto protagonista il Prof. Romeo Bufalo.

Gli incontri sono stati definiti “Conversazioni a Macchia”, nel senso che ha dato Lankes al termine, ma anche per ricordare il titolo dell’opera narrativa “Conversazione a Macchia” (Edizioni Periferia, 1991) di Luigi Gullo. Nel libro l’illustre autore riporta una conversazione immaginaria con Leone Trenk, il suo alter ego, avvenuta a Macchia, proprio nello studio della casa di famiglia, che oggi ospita la Biblioteca. Libro prezioso per le notizie autobiografiche, ma anche per le riflessioni di natura politica economica e sociale sulla storia d’Italia nel cinquantennio compreso fra il 1935 e il 1985.

Le “Conversazioni” in programma vedranno protagonisti intellettuali e filosofi, scrittori di bellezze antiche, di biografie di grandi personaggi e storia di Calabria. Gli argomenti spazieranno dalla filosofia alla musica e alla poesia, senza trascurare temi sociali e di stretta attualità. La finalità è molto elevata e, forse, ambiziosa, ma “audentes fortuna iuvat” (il destino favorisce chi osa). La finalità, dicevo, è quella di promuovere un “Nuovo Umanesimo” e costruirne le basi insieme ad un numero sempre crescente di persone, che potranno sentirsi coinvolte e desiderose di fare questo percorso culturale, per cercare insieme risposte alle domande di senso, in un mondo privo di valori, sconvolto da guerre, disuguaglianze, ingiustizie e violenze efferate.

Molta attenzione sarà rivolta ai giovani, soprattutto a quelli disorientati, che la povertà educativa fa vivere in mondi virtuali, sempre più lontani dalla realtà.

Oggi si parla molto di un nuovo Umanesimo. E non è un caso: perché l’Umanesimo ritorna attuale ogni volta che si determinano per l’umanità condizioni storiche che generano insicurezza, precarietà e frantumazione nell’uomo, che inizia a porsi interrogativi sul senso della vita e sul suo destino.

Viviamo tempi in cui è in crisi il vecchio mondo, e non sappiamo che caratteri avrà quello che sta faticosamente nascendo. È in questo contesto, di crisi di valori e di trasformazione, che il problema dell’uomo e del suo destino ridiventa centrale. È possibile oggi un nuovo Umanesimo, un nuovo Rinascimento? Sarà possibile solo se si comprende l’importanza di una nuova battaglia ideale per una riforma morale e intellettuale, che coinvolga tutti, ma, in primis, le nuove generazioni. Molti sono i compiti cui saranno chiamati i giovani di oggi nel loro immediato futuro, i danni che dovranno riparare, in un mondo frantumato e guasto. Almeno sforziamoci di fornire loro gli strumenti per farlo. Armiamoli di cultura! La sola arma che consente di conquistare consapevolezza, dignità e libertà di pensare ed agire.

Ed esempi ne abbiamo di uomini e donne che potremmo, a mio avviso, definire umanisti contemporanei. Mi piace citare Ermanno Olmi, grande regista, scomparso nel 2018. Egli era solito ricordare che quando l’uomo prende consapevolezza di certe problematiche, in quel momento diventa responsabile di ciò che avviene.
E Salvatore Veca, grande filosofo, scomparso nel 2021, riteneva che c’è oggi un evidente rischio di perdere la nostra umanità a causa di tre fenomeni: l’eccesso della tecnologia e l’uso non etico dei suoi apparati, la potenza dei grandi poteri culturali e mediatici globali e le pratiche sociali distruttive.

«Si vuole cancellare dalla lavagna dell’avventura umana quella straordinaria piattaforma delle diversità che è l’umanità». Ha dichiarato in un’intervista.

Ma non ha creduto a questa prospettiva. Anzi con forza ha sempre sostenuto che «Dobbiamo ricordarci, in modo umile, ironico – l’ironia è la consapevolezza dei nostri limiti – e in modo fraterno, che siamo tutti nello stesso campo. Quello che per me è vitale è che vigano relazioni. Libertà e cura: relazione».

Un’altra bella figura è quella della scrittrice e giornalista Silvia Vegetti Finzi. «La mia riflessione – ha dichiarato – è stata soprattutto sul venir meno delle passioni, su questo mondo spassionato, freddo, calcolante…penso che invece una ragione umana attenta alle emozioni possa essere più vicina ai bisogni della società e degli individui…La ragione riguarda tutte le componenti della nostra mente: quella affettiva, quella razionale e anche quella irrazionale».

Insomma abbiamo tanti maestri cui ispirarci per un “Nuovo Umanesimo”. Fra questi ben figura Romeo Bufalo. (amv)

CASALI DEL MANCO (CS) – Rota e Ippolito sollevano la questione idrica

di STEFANIA ROTA E IPPOLITO MORRONE – Il problema della inefficienza della rete idrica a Casali del Manco, sembra non dover trovare una completa risoluzione. I buoni propositi dell’amministrazione comunale, espressi nel comunicato stampa dell’8 novembre scorso dove si porta a conoscenza della comunità che i lavori sulla rete sono finalmente iniziati, ci impone di integrarne i contenuti con ulteriori dettagli per niente trascurabili.
Seppure le inefficiente da qui ad un anno dovessero trovare la loro definitiva conclusione, ed è quello che tutti ci auguriamo, ci troveremmo comunque dinanzi ad ulteriori quesiti.

Va, infatti, portato a conoscenza della comunità, che con la legge regionale n.10 del 20/04/2022, la Regione Calabria ha stabilito di acquisire la gestione dei servizi pubblici relativi a Rifiuti urbani e Servizio idrico integrato. Con la stessa legge ha imposto ai Comuni di aderire alla società Arrical istituita dalla Regione per la gestione dei suddetti servizi, che sarà operativa nel 2024.

Anche Casali del Manco, come tutti gli altri comuni della Calabria, ha dovuto aderire poiché la non adesione avrebbe comportato il commissariamento per l’approvazione della sola delibera di adesione ad Arrical.

Questa adesione è avvenuta nel Consiglio Comunale del 27 luglio scorso (su delibera di Giunta n. 83 del 12 luglio) ed a riguardo va evidenziato che non esisteva un’alternativa trattandosi di una disposizione di legge.
Dunque, è chiaro e palese che il comune non può rendersi autonomo per come invece declarato e sponsorizzato dall’Amministrazione.

Considerando tali dati difatto, l’Amministrazione si sta ponendo i seguenti quesiti?
1) Quale sarà la collocazione degli addetti a tali servizi?
2) Chi si accollerà i mutui accesi sugli investimenti fatti per questi servizi?
3) Che fine faranno gli impianti di proprietà del Comune?
4) Come si definiranno le nuove tariffe?

Ci si augura di non avere risposta solo quando la Regione avrà stabilito come strutturare e organizzare il servizio da parte di Arrical. (sr e mi)

CASALI DEL MANCO (CS) – Grafichè Editore dona settanta volumi alla Biblioteca comunale

Una settimana all’insegna della lettura a Casali del Manco. Nel corso di Libriamoci, l’iniziativa ministeriale che coinvolge gli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado in momenti di lettura ad alta voce, la casa editrice Grafichè Editore ha inteso donare alla Biblioteca comunale di Casali del Manco ben settanta volumi. La donazione è avvenuta in occasione della presentazione del libro-catalogo di Rossella Cerra dal titolo “Eva mitocondriale e le sue sette figlie”, edito sempre da Grafichè Editore. All’incontro, oltre all’autrice del libro ed alla casa editrice, rappresentata dall’editore Nella Fragale, erano presenti il sindaco Francesca Pisani, l’Assessore alla Cultura Giulia Leonetti, il consigliere Emma Orrico, il bibliotecario Andrea Talarico per conto di Teca ed i volontari del servizio civile.

Grande compiacimento è stato espresso dai rappresentanti dell’amministrazione comunale per la donazione dei volumi da parte di Nella Fragale: per l’amministrazione comunale, infatti, la biblioteca rappresenta un prezioso luogo di incontro, stimolo, scambio e confronto, per grandi e piccini. Un luogo da valorizzare e promuovere, ancor di più tra le giovani generazioni, per trasmettere loro l’importanza della lettura intesa come leva per aumentare il capitale sociale e culturale, per accorciare le distanze di ogni tipo, per conoscere meglio il mondo, partendo proprio da sé stessi.

La presentazione del lavoro dell’artista lametina Cerra, inserito negli appuntamenti dei “Giovedì di carta”, ha riscosso molta partecipazione, grazie anche ad interessanti momenti di lettura. Il volume, dal sottotitolo “Le immutevolezze del tempo”, trae ispirazione dalla teoria del genetista Bryan Sykes: la Gran Madre Eva Mitocondriale, dal cuore dell’Africa, inizia il suo percorso 150mila anni fa e, tramite il suo Dna mitocondriale, un cordone ombelicale lungo millenni, attraversa il tempo e lo spazio.

Intensa l’attività della Biblioteca comunale di Casali del Manco che, nella settimana dedicata a Libriamoci, ha ospitato circa 200 tra alunni della scuola dell’infanzia e primaria del territorio, che sono stati coinvolti in numerose iniziative caratterizzate da letture animate e momenti di riflessione. (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Asilo nido, pubblicato il bando per la selezione degli educatori e degli ausiliari

Prende il via la selezione pubblica della Cooperativa sociale Promidea, che gestirà l’asilo nido comunale “Rosa De Donato” di Casali del Manco, finalizzata alla costituzione di cinque rapporti di lavoro a tempo determinato, con mansioni di “educatore” (tre profili) ed “ausiliario” (due profili).

Le figure professionali saranno selezionate sulla base della valutazione dei curricula professionali, che dovranno dimostrare adeguata ed elevata capacità professionale nel settore. I candidati sosterranno un colloquio con il responsabile del settore infanzia della Cooperativa Sociale Promidea, per valutare anche la capacità gestionale, organizzativa, professionale atta a consentire lo svolgimento di attività di conduzione, coordinamento e gestione di funzioni di significativa importanza, nell’ambito del settore educativo.

La finalità del nido d’infanzia è quella di garantire ad ogni bambino che lo frequenti un luogo di formazione, cura e socializzazione, nella prospettiva del suo benessere psicofisico e dello sviluppo delle sue potenzialità cognitive, affettive e sociali, nonché di costituire un supporto concreto per le famiglie.

Le domande dovranno essere inviate tramite raccomandata a/r alla Cooperativa sociale Promidea tassativamente entro il 1/12/2023. Tutte le informazioni sono disponibili nel bando, consultabile e scaricabile dal portale istituzionale www.comune.casalidelmanco.cs.it. (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Concorso pubblico per l’individuazione di un istruttore direttivo dei servizi di biblioteca

Il Comune di Casali del Manco ha indetto un concorso pubblico ad esami per l’individuazione di un istruttore direttivo dei servizi di biblioteca, appartenente all’area professionale dei funzionari e della elevata qualificazione Ccnl Funzioni locali del 16 novembre 2022, ex categoria D, a tempo determinato. Il bando è attivo da lunedì 13 novembre ed i termini per la presentazione della domanda di partecipazione hanno scadenza il prossimo 14 dicembre.

«Massima trasparenza e massima divulgazione – ha dichiarato il sindaco Francesca Pisani – affinché la pubblica amministrazione sia davvero ‘aperta’ e vicina ai cittadini, deve dare ampio spazio alla comunicazione esterna, ed in particolare a quella relativa ad eventi importanti ed attesi come i concorsi pubblici. Il nostro scopo, infatti, è quello di favorire la più ampia partecipazione possibile e di informare la collettività di questa opportunità – ha specificato – in modo da garantire l’attuazione dei principi di trasparenza ed efficacia dell’azione amministrativa».

Il primo cittadino ha spiegato poi che quello per la ricerca di un bibliotecario, è il primo dei concorsi pubblici che il Comune di Casali del Manco ha in programma di indire entro la fine del 2023. «In questa settimana– ha sottolineato infatti Pisani – il nostro Comune pubblicherà un altro avviso per l’individuazione di un’altra figura amministrativa ed entro il prossimo di dicembre avvieremo la selezione di tre figure tecniche».

In particolare, saranno avviate altre quattro selezioni pubbliche per esami per individuare un istruttore, ex categoria C, a tempo determinato e parziale, che andrà ad implementare i Servizi anagrafici del Comune, e tre figure tecniche, ossia tre istruttori, ex categoria C, a tempo determinato e parziale, da assegnare, rispettivamente, ai settori Urbanistica, Manutenzione e Patrimonio. Queste figure andranno ad affiancarsi all’unità già contrattata ed assegnata al settore Lavori pubblici.

Il bando già pubblicato, con tutte le informazioni ed i requisiti richiesti per la partecipazione, sono disponibili nella sezione “Concorsi” del portale istituzionale www.comune.casalidelmanco.cs.it e sul portale del reclutamento della pubblica amministrazione www.inpa.gov.it. (rcs)

CASALI DEL MANCO (CS) – Presentato il libro di Erminia Barca “Tu porti gioia”

di ANNA MARIA VENTURA – Casali del Manco è sempre più fucina culturale per le numerose manifestazioni che si svolgono nei suoi borghi grazie alla presenza di uomini e donne di cultura che abitano il territorio e lo rendono vivo e ricco di sempre nuovi stimoli. Scrittori, poeti, musicisti, pittori e artisti sono nati in questa terra o l’hanno attraversata, lasciando la loro impronta per poi passare il testimone alle nuove generazioni. La cosa sorprendente è proprio questa: che una popolazione giovane, invertendo la tendenza che caratterizza il Sud del Bel Paese, ormai depauperato delle sue forze più giovani e più intellettualmente dotate, rimane nei Casali, studia, s’impegna, cerca nuove strade, si organizza in cooperative, fa tesoro dell’enorme patrimonio di cultura e tradizioni che la storia di questi Casali tramanda e delle ricchezze naturali e paesaggistiche, che il territorio offre.

Il comprensorio di Casali del Manco, con i suoi 170 km quadrati, comprende meravigliosi borghi e importanti aree del Parco nazionale della Sila. Per conformazione insediativa, per densità di relazioni e pratiche locali e per spirito di comunità questo territorio era da ritenersi da tempo un unico contesto abitato. E’ come se una seconda identità diffusa, quella degli storici casali siti nel Manco del fiume Crati, si intessesse alle realtà comunali, a ben vedere anch’esse già multiple. Infatti ognuno dei 5 Comuni originali (Pedace, Serra Pedace, Casole Bruzio, Spezzano Piccolo e Trenta che nel 2017 si sono fusi nell’unico Comune di Casali del Manco) era l’insieme di più casali storici. Oggi l’aggregazione comprende un territorio che va da Cosenza sin sulle vette della Sila Grande, una ventina di località abitate e una pluralità di identità locali che tuttavia tutte si ritrovano nell’elemento comune di essere i Casali del Manco. Un territorio diffuso, variegato e plurale, che mette al centro diverse identità locali e crea relazioni di forza.

Fra i borghi c’è Pedace, di suggestiva bellezza, per le sue piazze, strade, vicoli, edifici di culto. Di pregio la chiesa dei SS. Pietro e Paolo con l’annesso campanile, costruito staccato dall’edificio religioso. Poco distante dal centro storico, isolato, sorge il convento di San Francesco di Paola. Il complesso si compone della chiesa dell’Annunziata e dell’ex Convento dei frati minimi; entrambi sorgono su di un grosso masso che sporge sulla vallata sottostante del fiume Cardone. Pedace è ricca anche di storia e di personaggi che l’hanno espressa,come Cesare Curcio e Rita Pisano.

Il primo nacque a Pedace nel 1904 e lì morì nel 1961. Fu Sindaco del paese nel 1948. Consigliere Provinciale nel 1952. Deputato nel Parlamento Nazionale dal 1953 al 1957. Noto protagonista della lotta antifascista, diresse la Gioventù Comunista della sezione di Pedace. Venne arrestato più volte dal regime fascista e condannato per l’attività di propaganda. Ospitò nella sua casa di montagna il clandestino Pietro Ingrao, uno dei massimi dirigenti del Pci e futuro Presidente della Camera dei Deputati. Fino all’anno della sua morte, avvenuta nel 1961, si dedicò al lavoro politico nel partito e alle organizzazioni dei contadini presilani.

Rita Pisano è stata una grande donna, visionaria e al contempo capace di realizzare sogni e visioni in politica e nella vita quotidiana. Non si è mai tirata indietro di fronte alle battaglie per i valori in cui credeva fermamente, dimostrando forza d’animo e volontà di migliorare le sorti della sua Terra. Nacque nel 1926 a Pedace. Aderì giovanissima al Pci e alla scuola del partito, conseguendo in poco tempo la licenza media e il diploma dell’istituto Tecnico Femminile. Assunse progressivamente gli incarichi di dirigente della federazione del partito a Cosenza, di segretario provinciale del Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media impresa) e di consigliere comunale. Inflessibile contro le ingiustizie sociali e le diseguaglianze, lottò per l’emancipazione della donna, nella difficile situazione storico sociale del dopoguerra. Il più importante artista del ‘900, Pablo Picasso, incontrandola, decise di farle un ritratto, al quale diede il titolo di: “Jeunne fille de Calabre”. Era il 30 ottobre del 1949, Rita aveva 23 anni e si trovava a Roma, in occasione della celebrazione del congresso mondiale per la pace, dove raccontò i travagli dei contadini calabresi. È un periodo complesso per la storia italiana: dal ’47 i comunisti non sono più al Governo, lo scontro politico è molto aspro, l’opposizione dei partiti della sinistra coinvolge con proteste, scioperi e manifestazioni l’intero Paese. In questo clima di tumulti, seduti in un ristorante, Picasso rimase incantato dal bel volto di Rita, tanto da prendere carta e matita e realizzare un ritratto. Rita continuò l’azione politica nella sua Calabria, dove fu eletta sindaco di Pedace nel 1964. Incarico che mantenne, per vent’anni, fino al 1984, anno della sua prematura morte. Da sindaco ha dato vita ad un’amministrazione esemplare del bene pubblico. Amante della cultura, è riuscita, attraverso l’organizzazione degli “Incontri Silani”, a dare un’impronta di qualità ad iniziative letterarie, cinematografiche ed artistiche. Nella sua Pedace diede vita nel 1968 alla Biblioteca Comunale, consapevole che solo attraverso la cultura un popolo si potesse emancipare dai bisogni e dalla povertà, non solo per salire socialmente, ma soprattutto per conquistare la libertà del pensiero e dell’azione e diventare arbitro del proprio destino. La sua attenzione era rivolta soprattutto ai giovani. Costruì scuole, per assicurare loro una formazione culturale che consentisse di aspirare ad un futuro migliore.

E proprio nei locali della Biblioteca di Pedace, fondata da Rita Pisano, giorno 11 Novembre 2023, l’Associazione culturale “LaBiblioteca “ha presentato il libro “Tu porti gioia” di Erminia Barca, Editore “ilfilorosso”, 2023. Al tavolo dei lavori: Giulia Leonetti, Assessore alla Cultura del Comune di Casali del Manco ha porto i saluti istituzionali, il Professore Romeo Bufalo, già Docente di Estetica all’Unical, ha dissertato magistralmente sul libro, Battista Bruno ha svolto le funzioni di moderatore, intervenendo con riflessioni puntuali e pertinenti, l’autrice Erminia Barca ha fatto l’intervento conclusivo, dicendo le ragioni che l’hanno indotta a scrivere il suo libro, il tempo in cui l’ha scritto,le fonti letterarie cui si è ispirata e i destinatari dell’opera. Molti gli interventi anche da parte del pubblico numeroso e coinvolto.

Il lbro, scritto durante la pandemia causata dal Corona virus comprende poesie e meditazioni, scaturite nel corso di un anno, dal Marzo 2020 al Marzo 2021. Si apre con una lunga dedica alle due nipotine dell’autrice: «Care bambine Chloe Libera e Sebastiana Mia vi dedico queste mie riflessioni, a volte espresse in versi altre volte in prosa, scritte durante un periodo storico particolare che verrà ricordato per la diffusione di un virus chiamato Coronavirus (Covid 19), che ha seminato per tutto il 2020 grande paura e morte. Ho voluto dedicarvi questa lunga lettera perché voi, creature venute al mondo, cariche di innocenza e di bellezza, siete espressione della vita che si afferma su ogni forma di annientamento, di decadenza morale e materiale e su tutte le negatività di questo nostro tempo…».

“Tu porti gioia” è un libro «per non dimenticare» la buia congiuntura storica che ha avvolto tutto il mondo. E gli artisti in genere hanno il dovere di mantenere viva la memoria storica degli avvenimenti. Nell’intenzione artistica dell’autrice Barca le parole poetiche sono testimonianza e monito. Rendono evidente l’aspirazione a dare speranza e spirito di resilienza nel momento angosciante e difficile dell’era pandemica.

Le tensioni emotive dei momenti poetici, in continuità con il messaggio etico e sociale delle parti narrative in prosa dell’autrice di Pedace, vengono espresse mirabilmente con parole che riescono ad esprimere bene “la paura del poi”, la dimensione del tempo che passa facendolo apparire amico-nemico, il dolore, il disagio psicologico, ma anche la speranza e l’amore per la vita. Come, prima che gli umani inventassero il fuoco, le uniche cose che illuminavano la notte erano la luna, le stelle e le lucciole, così la poesia e la bellezza delle parole di Erminia Barca hanno illuminato anche i momenti più bui della Grande Pandemia del 2020, allontanando solitudine e paura, alimentando fiducia e speranza e spargendo semi di futuro. Il libro nasce con il duplice intento di testimoniare da un lato il tempo di una esperienza tragica e dolorosa e dall’altro di affermare, ancora con più forza, il potere salvifico delle parole e della poesia come bisogni primari dell’animo umano.

È un viaggio in treno la scrittura di Erminia Barca, dove si leggono parole e poi, mettendo in pausa le pagine, si guarda fuori dal finestrino e ci si lascia sorprendere dal paesaggio.

Il libro rafforza la convinzione dell’autrice che dai momenti negativi, in questo caso dalla sventura della malattia, nasce la bellezza della poesia. L’eterna danza tra il bene ed il male, la luce e l’oscurità, il giorno e la notte, che segnano ogni singolo istante del nostro vivere. Un insieme di versi e di prose che raccontano la speranza, la voglia di ricominciare nonostante la paura, di ritornare a una vita normale dopo più di un anno dall’inizio della pandemia e la consapevolezza della preziosità della vita. Tutto questo, verso dopo verso, riflessione dopo riflessione è un omaggio ai lettori, un simbolo di rinascita. Rappresenta l’ennesimo ossimoro, il dolce e l’amaro, il male della malattia da cui scaturisce il bene della poesia, che danza senza sosta in questa imprevedibile esistenza che viviamo. Le parole di questo libro sono per tutti noi, per il nostro impegno, per la vita che ci parla, per chi non ce l’ha fatta, per chi, invece, può raccontarlo, per chi si è preso cura di noi, per le nostre solitudini condivise. “Tu porti gioia”, versi liberi e spontanei pensieri, è un’avventura composta da immagini espresse a parole e disegni di una bambina che ha trascorso il tempo del lockdown fra colori e matite a disegnare.

E’ soprattutto un libro vero, quel vero che solo l’arte sa raggiungere. Romeo Bufalo, nella suo dotta e profonda relazione ha saputo ben delineare la “paradossalità” della poesia, che è espressione lirica, pura elegia, perciò strettamente legata alla sfera intima del poeta, alla sua anima, al suo modo di avvertire i sentimenti, eppure raggiunge l’altro in maniera potente, contiene un messaggio che valica i confini dello spazio e del tempo, trasmettendo emozioni universali, condivisibili con l’intera umanità. La poesia più è pura, più contiene qualcosa di nostro, di familiare. Il libro di Erminia Barca – continua Bufalo – è un libro di speranza, di fiducia nella scienza e nell’uomo, un libro che inneggia alla solidarietà. E’ un inno alla vita e all’amore, come tensione che caratterizza l’essere umano in quanto tale. Una tensione rigenerante, che dà la vita e ogni vita è una rigenerazione nuova. Vita e amore s’incontrano nella poesia. E alla poesia bisogna dare un valore etico, non solo estetico. E, se la poesia è vita, la vita diventa un valore da difendere, come qualcosa di “absolutum”. L’assoluto è la vita. Bisogna mantenere l’umano che è in noi. I tempi della scrittura del libro – dice ancora Bufalo – sono tempi di povertà, da intendere come mancanza di socialità, fame di carezze e di scambi affettivi. E ancora- si chiede il relatore- come si concilia la poesia, che è bellezza con la morte e la distruzione? La risposta è che i poeti non parlano il linguaggio normale, strumentale, ma sanno andare al di là della povertà del tempo e della frantumazione, parlando una lingua poetica e vedendo oltre la contingenza. I poeti sono quei mortali che cantando il “Dio dell’ebbrezza” seguono le tracce degli Dei che sono fuggiti in mondi a noi sconosciuti. Bella ed entusiasmante la ”Lectio magistralis” di Romeo Bufalo. Bello e altamente educativo il libro di Erminia Barca. Intenso e ricco di emozioni il pomeriggio culturale organizzato dall’Associazione “LaBiblioteca” a Pedace di Casali del Manco. (amv)