Confartigianato, Cna e Casartigiani a confronto con Dipartimento Sviluppo Economico su bando energie rinnovabili

Confartigianato Imprese CalabriaCnaCasartigiani hanno incontrato, in Cittadella regionale, i vertici del Dipartimento dello Sviluppo Economico per discutere delle criticità relative al bando Energie rinnovabili microimprese.

Un incontro che era stato sollecitato dalle Associazioni che, pur apprezzando le finalità del bando per il sostegno alla competitività delle microimprese quale contrasto alla crisi energetica, rispondendo ad una loro precisa richiesta, ne hanno messo in evidenza gli elementi di criticità. «Le questioni sollevate – hanno sostenuto i rappresentanti delle organizzazioni di rappresentanza – si sarebbero potute limitare se solo il Dipartimento avesse agito con maggior spirito di condivisione».

All’incontro con il Direttore generale del Dipartimento Sviluppo economico Paolo Praticò e il dirigente Menotti Lucchetta hanno partecipato il segretario regionale di Confartigianato Imprese Calabria, Silvano Barbalace, e il segretario regionale di Casartigiani, Carmelo Giordano.

Confartigianato e Casartigiani hanno rimarcato anche la contrarietà all’istituzione dell’albo dei fornitori, al quale devono obbligatoriamente iscriversi le aziende che intendono installare gli impianti finanziati dall’avviso ed al quale dunque devono obbligatoriamente rivolgersi le aziende interessate a presentare domanda sul predetto avviso.

«Non né capiamo né l’utilità né l’opportunità, non aggiungendo alcun elemento di reale valutazione, rappresentando un inutile doppione burocratico, che non fa altro che rendere farraginoso il procedimento e limitare la libertà di iniziativa economica e di scelta», hanno ribadito Barbalace e Giordano ai quali è stato assicurato che si tratta di una «sperimentazione di cui se ne valuterà l’efficacia per il mantenimento».

Confartigianato e Casartigiani hanno sollecitato ancora una volta il rifinanziamento del Fondo dell’Artigianato.

«Sono mesi che lanciamo l’allarme e chiediamo il rifinanziamento di una misura che finora ha dato spazio ad oltre 500 imprese per l’accesso a contributi per investimenti».

 Il Direttore generale del Dipartimento Sviluppo economico, al termine dell’incontro, ha assunto l’impegno a riservare la massima attenzione alle istanze che provengono dalle micro e piccole imprese, anticipando anche l’uscita imminente di nuovi bandi. Rispetto alle misure preannunciate, Confartigianato e Casartigiani hanno chiesto di poter condividere i vari elementi.

«Auspichiamo che la collaborazione anticipata e manifestata dal Dipartimento sia conseguenziale», hanno concluso Barbalace e Giordano.

Stop a operatività Fondo Artigiano, Confartigianato, Cna e Casartigiani: La Regione intervenga

Confartigianato, Cna e Casartigiani, hanno espresso preoccupazione per lo stop all’operatività del Fondo Artigiano, «che complica il percorso avviato nell’interesse di decine di imprese, molte delle quali aspettano ancora il contributo dal 2020» e sollecitano la Regione Calabria di riattivare, «con urgenza, il percorso virtuoso e che si renda presto operativa la delibera regionale per il rifinanziamento del Fondo artigiano con uno snellimento delle procedure e il riconoscimento dell’investimento anche con i mezzi propri».

«Il Fondo artigiano – si legge in una nota – è uno degli interventi da noi proposto, una risposta alle istanze di una categoria che rappresenta la colonna portante di un fragile tessuto economico e sociale, soprattutto nella nostra regione – si legge nella nota -. Purtroppo ancora una volta ci tocca registrare ritardi nella definizione dell’iter che porta all’erogazione dei contributi. Ritardi determinati dai tempi della burocrazia che penalizzano le imprese, già in serie difficoltà economiche determinate dalla pandemia in una regione come la nostra penalizzata da atavici ritardi infrastrutturali e sociali. Parliamo di un fondo che ha già consentito ad oltre 250 aziende artigiane di accedere ad un contributo in conto interessi o in conto capitale a fondo perduto nella misura massima del 65% dell’investimento realizzato ed ammissibile».

«Ma nonostante i solleciti avanzati dalle nostre organizzazioni – hanno proseguito ancora Confartigianato, Cna e Casartigiani – e le buone intenzioni e le rassicurazioni della Regione, ad oggi non abbiamo ricevuto chiare risposte che lascino sperare in una veloce ripresa del percorso».

«Il Fondo artigiano – hanno detto ancora – è uno degli interventi da noi proposto, una risposta alle istanze di una categoria che rappresenta la colonna portante di un fragile tessuto economico e sociale, soprattutto nella nostra regione. Purtroppo, ancora una volta, ci tocca registrare ritardi nella definizione dell’iter che porta all’erogazione dei contributi. Ritardi determinati dai tempi della burocrazia che penalizzano le imprese, già in serie difficoltà economiche determinate dalla pandemia in una regione come la nostra penalizzata da atavici ritardi infrastrutturali e sociali. Parliamo di un fondo che ha già consentito ad oltre 250 aziende artigiane di accedere ad un contributo in conto interessi o in conto capitale a fondo perduto nella misura massima del 65% dell’investimento realizzato ed ammissibile».

«Ma nonostante i solleciti avanzati dalle nostre organizzazioni – hanno concluso – Confartigianato, Cna e Casartigiani – e le buone intenzioni e le rassicurazioni della Regione, ad oggi non abbiamo ricevuto chiare risposte che lascino sperare in una veloce ripresa del percorso».

Il senatore di Italia VivaErnesto Magorno, ha ribadito la necessità di «sbloccare, al più presto, abbattendo ogni iter burocratico, le somme destinate alle aziende artigiane calabresi che hanno pagato oltremodo la tremenda crisi dovuta alla pandemia».

«Non è ammissibile – ha concluso – che un’impresa debba attendere un anno per ricevere i contributi necessari nell’immediato, bisogna dare una risposta concreta a questi lavoratori rendendo immediatamente operativa la delibera di Giunta Regionale per il rifinanziamento del Fondo artigiano con uno snellimento delle procedure e il riconoscimento dell’investimento anche con mezzi propri». (rcz)