Sciopero 29 novembre, a Lamezia l’assemblea territoriale Cgil Area Vasta

Domani pomeriggio, a Lamezia, alle 17, al Savant Hotel, si terrà un’assemblea territoriale organizzata dalla Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, con l’obiettivo di avviare una riflessione e un’azione concreta per modificare le scelte economiche e politiche del Governo.

L’iniziativa si inserisce nel percorso che culminerà nello sciopero generale di venerdì 29 novembre, quando Cgil e Uil saranno mobilitate con l’obiettivo di avanzare proposte concrete per modificare la legge di bilancio e rispondere adeguatamente alle necessità di chi vive ogni giorno le difficoltà economiche e sociali del nostro territorio.

L’evento sarà presieduto da Giovanni Amendola, segretario della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, e vedrà la partecipazione di Enzo Scalese, segretario generale della Cgil Area Vasta, che aprirà il dibattito. A seguire, interverranno associazioni e movimenti sociali, con l’intento di rafforzare la voce dei cittadini e dei lavoratori in questo momento delicato per il futuro del Paese.

L’assemblea si concluderà con l’intervento di Gianfranco Trotta, segretario generale della Cgil Calabria, che ribadirà le ragioni della mobilitazione e le proposte per un cambiamento significativo delle politiche economiche.

«Il tema centrale dell’incontro sarà la critica alla manovra di bilancio presentata dal Governo, ritenuta inadeguata e insufficiente a risolvere le vere emergenze economiche e sociali – ha spiegato il segretario generale Enzo Scalese –. L’appuntamento è un’occasione per riflettere tutti insieme in maniera organica sui temi che rappresentano il cuore della nostra azione sindacale guardando alla manovra di bilancio nazionale, come: un aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni, il finanziamento di settori fondamentali come sanità, istruzione e servizi pubblici, e l’avvio di politiche industriali orientate allo sviluppo e alla creazione di occupazione stabile». (rcz)

Scalese (Cgil Area Vasta): Mettere in rete tutte le risorse disponibili per sanità

«È fondamentale mettere in rete tutte le risorse disponibili, a partire dalla riorganizzazione della rete ospedaliera». È quanto ha ribadito Enzo Scalese, segretario generale di Cgil Area Vasta Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, nel corso del presidio, a Catanzaro , finalizzata sostenere le misure necessarie e urgenti per difendere e rilanciare la Sanità pubblica e il diritto alla Salute.

«Questo presidio, come quelli svolti nel resto dell’area centrale, rappresentano un’occasione per riflettere sul ruolo della sanità pubblica e nel caso di Catanzaro, sull’importanza dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Dulbecco” in un contesto regionale», ha affermato il segretario generale della Cgil Area Vasta, Enzo Scalese, affiancato dai componenti della segreteria, sottolineando come «questo è cruciale, soprattutto considerando l’apertura del pronto soccorso a Germaneto, uno dei temi principali per alleggerire le strutture esistenti».

«Questo percorso – ha spiegato ancora – deve essere coordinato con il tavolo regionale, analizzando il territorio azienda per azienda e Asp per Asp, per capire le necessità del personale per una organizzazione efficace ed efficiente. È essenziale integrare l’intero sistema sanitario per far sì che la “Dulbecco” diventi un polo sanitario regionale di riferimento».

Per raggiungere questo obiettivo in tempi brevi, dobbiamo stabilire una direzione stabile non attraverso commissari, ma con la nomina di un direttore generale. Questo ci permetterà di costruire un percorso solido e coerente», ha concluso.

La tappa di Catanzaro ha concluso il tour della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, con Spi Cgil e Fp Cgil, che ha toccato anche Lamezia, Vibo e Crotone.

Attraverso i presidi nei pressi delle più importanti strutture sanitarie e ospedaliere dell’area centrale, la Cgil ha incontrato i cittadini, raccolto preoccupazioni e istanze, avviato un confronto sulla piattaforma rivendicativa prospettata sul tema della sanità ma anche per raccogliere le firme per la presentazione dei quesiti referendari promossi dal sindacato. La Cgil chiede di investire sul personale sanitario con un piano straordinario pluriennale di assunzioni e formazione; rilanciare e riadeguare la rete ospedaliera per favorire accessibilità, sicurezza e qualità; ridurre i tempi d’attesa e implementare la Riforma dell’Assistenza Territoriale; potenziare i consultori pubblici, migliorare il sistema di residenzialità e rendere più accessibili e sostenibili le strutture, fermare l’esternalizzazione e la privatizzazione nel settore sanitario. (rcz)

A Catanzaro il presidio di Cgil Area Vasta per difendere la sanità pubblica

Domani mattina, alle 9.30, all’ingresso dell’ospedale Pugliese Ciaccio, si terrà il presidio organizzato da Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, lo Spi Cgil Area vasta e la Funzione Pubblica Area Vasta per sensibilizzare alle misure necessarie e urgenti per difendere e rilanciare la Sanità pubblica e il diritto alla Salute.

Una occasione per informare i cittadini sulla piattaforma rivendicativa prospettata sul tema della sanità ma anche per raccogliere le firme per la presentazione dei quesiti referendari promossi dalla Cgil.

Il segretario generale della Cgil Area Vasta, Enzo Scalese, ha ricordato che le principali rivendicazione alla base della piattaforma programmatica: investire sul personale sanitario con un piano straordinario pluriennale di assunzioni e formazione; rilanciare e riadeguare la rete ospedaliera per favorire accessibilità, sicurezza e qualità; ridurre i tempi d’attesa e implementare la Riforma dell’Assistenza Territoriale; potenziare i consultori pubblici, migliorare il sistema di residenzialità e rendere più accessibili e sostenibili le strutture, fermare l’esternalizzazione e la privatizzazione nel settore sanitario. (rcz)

A Catanzaro l’assemblea generale della Cgil Area Vasta CZ, KR, VV: Focus su sanità

Domani mattina, alle 10, alla Casa delle Culture della Provincia di Catanzaro, si terrà l’assemblea generale della Cgil Area Vasta Catanzaro Crotone e Vibo Valentia, guidata dal segretario generale Enzo Scalese.

Sul tavolo del confronto la tutela del diritto alla salute, la difesa del Servizio Sanitario Nazionale e un sistema socio-sanitario pubblico e universale.

«Per raggiungere questi obiettivi è necessario un adeguato finanziamento del Ssn, l’incremento delle risorse destinate al rinnovo del Ccnl 2022/2024 del personale, al fine di realizzare un piano straordinario pluriennale di assunzioni – ha detto Scalese –. È necessario superare i tetti alla spesa del personale e di rendere più attrattiva la formazione nelle professioni sanitarie. Sono solo alcuni degli argomenti su cui ci confronteremo, anche parlando del rilancio e del riadeguamento della rete ospedaliera per favorire accessibilità, sicurezza e qualità, a partire dalla rete dell’emergenza e dai Pronto Soccorso».

«Bisogna  trovare soluzioni per superare gli inaccettabili tempi d’attesa – ha aggiunto – che negano il diritto alla salute e per ridurre i divari e le diseguaglianze tra regioni e territori, oltre che puntare allo sviluppo dell’assistenza territoriale, con l’obiettivo di realizzare una rete capillare di servizi socio-sanitari, potenziando i Distretti, le Case e gli Ospedali di Comunità a gestione pubblica e investendo sulla salute mentale».

Parlando della sicurezza sui luoghi di lavoro, la Cgil Area vasta propone l’istituzione di un sistema di qualificazione per tutte le imprese e l’attuazione di un coordinamento permanente tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e le Aziende Sanitarie Locali.

«Così come per una giusta riforma fiscale, si chiede di tassare equamente e di valorizzare chi produce ricchezza, garantendo un fisco progressivo su tutti i redditi personali – ha spiegato ancora Scalese –. Sanità, sicurezza ma anche salari: servono azioni concrete per contrastare la precarietà, ridurre l’orario di lavoro a parità di retribuzione, promuovere la parità di genere e garantire la partecipazione organizzativa dei lavoratori».

Nel corso dell’assemblea generale di mercoledì si avvierà anche il confronto sui quattro quesiti referendari, presentate dalla Cgil e pubblicate in Gazzetta ufficiale, per smontare alcune delle leggi che hanno portato a un mondo del lavoro selvaggio e per ridurre la precarietà e garantire più sicurezza negli appalti. Per questi referendum la Cgil si appresta a raccogliere entro l’estate le 500mila firme necessarie per andare poi al voto nella prossima primavera.

«Invitiamo, quindi, i lavoratori e le lavoratrici a partecipare attivamente all’assemblea per contribuire alla costruzione di un futuro più equo e giusto per tutti», ha concluso Scalese. (rcz)

Scalese (Area Vasta): Tenere alta l’attenzione sulla statale 106

«Serve una mobilitazione ampia e unitaria che tenga alta l’attenzione e ad imprimere la dovuta accelerazione sugli impegni assunti» per la Statale 106. È quanto ha dichiarato il segretario generale della Cgil Area Vasta CZ, KR, VV, Enzo Scalese, ribadendo come «l’ammodernamento la completa realizzazione della Strada statale 106, rappresenta il punto fondamentale della “Vertenza Calabria” aperta tra i sindacati confederali e il Governo regionale calabrese, nei mesi scorsi».

«La richiesta di adeguamento strutturale e ammodernamento di questa opera strategica – ha aggiunto – viene non è una sollecitazione estemporanea su cui siamo chiamati ad incalzare in occasione di tragedie come quella consumata lo scorso 6 gennaio, in cui hanno perso la vita quattro giovani».

«La mobilitazione che organizzeremo nelle prossime settimane – ha spiegato – è finalizzata anche a sollecitare il Governo ad individuare i 4 miliardi e mezzo che servono per completare il tratto della 106 da Crotone a Catanzaro e poi per trovare i rimanenti 10 miliardi per il tratto Catanzaro-Reggio: c’è la necessità tanto di velocizzare i lavori sulla 106 quanto di individuare le risorse. Risorse che siamo ancora in tempo ad individuare, dirottando su questa infrastruttura i “fondi perduti” stanziati per la immaginifica e faraonica opera che il Governo Meloni insiste a presentare come imprescindibile per lo sviluppo economico del Mezzogiorno, quel Ponte sullo Stretto di Messina, per cui al momento vediamo sono impegni di spesa per nomine e consigli d’amministrazione».

«Sui temi della sicurezza e della statale 106 – ha proseguito – chiameremo a raccolta anche i sindaci e le amministrazioni locali che negli anni continuano la conta delle croci ai bordi di questa arteria disastrata e pericolosa. Quella del finanziamento per la realizzazione del tratto Catanzaro e Crotone è una buona notizia, vista la strategicità dell’arteria che collega due punti nevralgici dell’area centrale, che si dirama tra le due province scongiurando l’isolamento di decine di piccoli centri disseminati nelle aree interne».

«Le tratte prioritarie individuate sono la Rossano-Crotone e la Catanzaro – Crotone vista anche la presenza di risorse già destinate all’opera: nel primo segmento, lungo 70 chilometri, l’impegno di spesa è di oltre 4 miliardi di euro. Per la seconda tratta, lunga 50 chilometri, l’impegno di spesa è di oltre due miliardi suddiviso in sei lotti funzionali. Ma non basta: per questo – ha concluso Scalese – è il momento di tenere alta l’attenzione sulla infrastruttura e la sua messa in sicurezza, prima di piangere le prossime vittime». (rcz)

Nelle Camere del Lavoro di CZ, KR e Vibo nasce lo Sportello di Educazione Finanziaria

Sarà attivo, nelle sedi delle Camere del Lavoro della Cgil di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, lo Sportello di Educazione Finanziaria, ideato con l’obiettivo di offrire ai cittadini un percorso di consapevolezza sui bisogni presenti (gestione dei consumi e indebitamento) e futuri (obiettivi di vita, pensione, protezione). Il servizio si propone di favorire comportamenti responsabili orientati alla messa in sicurezza del bilancio familiare.

Lo hanno reso noto la Cgil Area vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, la Fisac Cgil in collaborazione con la Federconsumatori Calabria.

L’obiettivo principale dello sportello è di aiutare le persone e le famiglie a gestire al meglio le risorse di oggi e a programmare il proprio futuro, nonché quello dei propri figli. Ciò sarà possibile grazie a una consulenza professionale fornita da educatori finanziari qualificati, esperti del settore, che accompagneranno e supporteranno i cittadini nell’individuare e pianificare la realizzazione dei propri obiettivi di vita. Tra questi, rientrano l’acquisto della casa, l’istruzione universitaria per i figli, la costruzione di una pensione adeguata, e altro ancora.

L’iniziativa rappresenta un importante passo verso la promozione di una maggiore consapevolezza finanziaria all’interno della comunità: i cittadini interessati possono usufruire di questo servizio gratuito, in modo da acquisire le competenze necessarie per una gestione finanziaria responsabile e orientata al futuro. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare direttamente le Camere del Lavoro della CGIL nelle sedi di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. (rcz)

A Crotone l’attivo unitario di Cgil Area Vasta e Uil KR

Domani mattina, nella “Sala Borsellini” della Provincia di Crotone, alle 10.30, si terrà l’attivo unitario di Cgil Area Vasta e Uil Crotone  in preparazione dello sciopero nazionale di venerdì 17 novembre, proclamato da Cgil e Uil per cambiare la proposta di Legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali messe in campo dal Governo.

Insieme ad altre categorie, trasporti, scuola, poste, tutti i lavoratori che svolgono attività di pubblica utilità, non compresi nelle categorie menzionate, ma soggetti alle limitazioni della legge 146, si asterranno dal lavoro per otto ore anche i dipendenti che erogano servizi pubblici direttamente o indirettamente. In Calabria il settore dei servizi pubblici sciopera con sit-in davanti le prefetture di Catanzaro, Cosenza e Reggio.

«Quanto previsto dal Governo, non solo non stanzia risorse sufficienti per i rinnovi dei contratti dei dipendenti pubblici delle Funzioni Centrali, Funzioni locali, Sanità, ma addirittura definanzia i fondi necessari alle autonomie locali per sostenere i servizi sociali, i servizi in appalto o in convenzione (Igiene ambientale, Sanità privata, Terzo settore), che erogano prestazioni ormai fondamentali per i cittadini, con un taglio di 600 milioni di euro che riguarderà Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni – sostiene il segretario generale della Cgil Area Vasta, Enzo Scalese –. L’attacco ai dipendenti pubblici continua, le misure messe in campo dal Governo non fanno altro che spingere ad una fuga senza precedenti dal servizio pubblico già in sofferenza».

«Ma in piazza con noi ci saranno anche i lavoratori privati – ha continuato – che si occupano di servizi alle persone perché rivendichiamo anche per loro la tutela di un salario dignitoso, finanziamenti adeguati per tutti i servizi tali da evitare il dumping contrattuale e garantire la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, maggiori fondi per la disabilità in luogo del taglio di 350 milioni di euro, risorse per l’internalizzazione dei servizi di inclusione scolastica, infine, non ci sono risorse per i contratti collettivi del terzo settore ormai scaduti. Le ragioni per scioperare, insomma, ci sono tutte». (rkr)

Le iniziative di Cgil Area Vasta in difesa della legge 194

La Segreteria Confederale di Cgil Area Vasta ha annunciato una serie di iniziative «sui territori per  politiche di sostegno alla famiglia e, insieme alla contraccezione, la libertà di interrompere la gravidanza e quindi in difesa della legge 194».

Iniziative nate a seguito delle dichiarazioni rilasciate da mons. Attilio Nostro, vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea che, nel corso della messa della Madonna del Rosario della settimana scorsa, monsignor Attilio Nostro ha invitato i fedeli a firmare al banchetto allestito davanti alla chiesa da un’associazione autorizzata dallo stesso vescovo «a sostegno della proposta di legge – sottolinea la segreteria confederale della Cgil Area – che ha il chiaro intento di provare a fare desistere le donne che decidono di abortire dal loro intento che non è altro l’esercizio di un diritto all’autodeterminazione».

«Un salto indietro nel tempo, di molti anni – è stato evidenziato –. Quando dal pulpito di un altare la Chiesa dispensava moniti e anatemi, insinuando nelle pieghe delle omelie forti ingerenze politiche volte a condizionare i fedeli su questioni di stringenti attualità, dalla contrarietà al divorzio alla condanna dell’omosessualità. Sembrava davvero impossibile che nell’era dei social, delle piazze virtuali che hanno abbattuto ogni confine allargando a dismisura la libertà di espressione, la Chiesa scenda in campo con il suo massimo rappresentante sul territorio, per chiedere di firmare una proposta di legge che va nel senso di un annullamento di una legge, la n. 194, fortemente voluta per rendere libere le donne nella loro scelta di autodeterminazione a condurre in porto o meno, una gravidanza. Eppure che “l’accesso all’aborto sicuro e legale è una questione di diritti umani e gli stati devono garantirlo” lo affermano anche gli esperti Onu».

«La Chiesa, nel pieno rispetto dei suoi principi, dovrebbe preoccuparsi – come le Istituzioni preposte – a potenziare i servizi dei consultori dove i medici sono chiamati ad operare senza spesso poter offrire i servizi per cui questi presidi di salute e assistenza delle donne sono stati creati – viene ribadito –. Il progressivo impoverimento dei servizi offerti dai consultori mette a repentaglio la salute delle donne e la loro libertà di scegliere, nel nome di quel libero arbitrio contemplato anche dalla religione cattolica. Violare i diritti delle donne, spazi di libertà e autodeterminazione conquistati con grande sacrificio: è questo il vero peccato di cui il “sistema” – di cui anche la Chiesa fa parte – si rende ogni giorno riducendo gli spazi e gli ambiti di tutela dei diritti delle donne».

«Dovrebbe essere aperto un dibattito serio sul funzionamento e del rilancio delle attività dei Consultori familiari che si occupano della Salute della donna life-course (prevenzione oncologica, fertilità, endometriosi, menopausa) – ha concluso la segreteria –. E non solo di interruzione volontaria di gravidanza e contraccezione, ma anche di contrasto alla violenza di genere, accompagnamento alla genitorialità, salute mentale perinatale e percorso nascita». (rcz)

A Catanzaro l’assemblea di Cgil Area Vasta Cz, Kr, VV

Domani pomeriggio, a Catanzaro, alle 16, nella Sala Concerti di Palazzo De Nobili, si terrà l’assemblea territoriale di Cgil Area Vasta Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia.

L’evento rientra nell’ambito di una serie di iniziative in preparazione alla mobilitazione nazionale di sabato 7 ottobre a Roma, che richiama al motto “La Via Maestra. Insieme per la Costituzione” ed è stata lanciata da decine di associazioni e reti, con la Cgil in prima fila.

«Saremo in piazza, sabato 7 ottobre, per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare – ha affermato il segretario generale dell’Area Vasta, Enzo Scalese, invitando alla partecipazione, a partire dall’assemblea di martedì –. Abbiamo organizzato assemblee in tutti i posti di lavoro e nei territori per una consultazione straordinaria delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, delle donne e dei giovani, affinché siano protagonisti di una battaglia comune per unire e cambiare il Paese, dando vita a un nuovo modello di sviluppo».

«E vogliamo quindi coinvolgere anche le associazioni di volontariato, culturali – ha spiegato – che si muovono sul territorio e conoscono bene esigenze, istanze e disagi delle comunità con cui si trovano ad operare quotidianamente spesso supplendo anche alle carenze delle istituzioni. Rivendichiamo prima di tutto il diritto al lavoro stabile, libero e il diritto alla salute oltre che un servizio sanitario nazionale e un sistema socio-sanitario che sia pubblico, solidale e universale. Parleremo anche di istruzione, ambiente, pace, di giustizia sociale e ambientale e del NO all’autonomia differenziata».

«La Costituzione italiana – nata dalla Resistenza – delinea un modello di democrazia e di società che pone alla base della Repubblica il lavoro, l’uguaglianza di tutte le persone, i diritti civili e sociali fondamentali. È la via maestra che dobbiamo difendere – ha concluso – per noi stessi e il futuro di tutti e tutte». (rcz)

Cgil Area Vasta: Regione convochi un tavolo regionale per l’area Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara

Convocare un tavolo di confronto regionale con le istituzioni competenti, per portare all’attenzione del ministero dell’Ambiente, il ministero della Salute e il ministero dello Sviluppo economico il dramma dell’area Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara. È quanto hanno chiesto i segretari della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese, e Cataldo Manfredi, segretario Cgil Area Vasta alla Regione Calabria.

«La mozione presentata in Consiglio regionale – si legge nella nota – a firma di tutti i capigruppo, letta dalla consigliera del Partito democratico Amalia Bruni, riporta al centro dell’attenzione quello che può essere definito un dramma ambientale e sanitario, oltre che sociale, troppo spesso dimenticato: il destino del sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara. Lo stato del Sin è la rappresentazione plastica di come l’inquinamento ambientale, in questa regione, ha messo a repentaglio la salute di migliaia di cittadini nel silenzio assordante delle istituzioni che si sollevano il peso della coscienza convocando periodicamente tavoli di confronto che poi restano dimenticati».

«Parliamo di un’area definita contaminata e classificata pericolosa dallo Stato tanto da richiedere interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e delle acque superficiali e sotterranee: la speculazione e gli “affari” hanno creato danni irreparabili – hanno detto Scalese e Manfredi –. Nel sito si registra una concentrazione di metalli pesanti come arsenico, cadmio, mercurio, piombo, zinco e non, composti inorganici, composti organici dei vari natura, ivi inclusi gli alifatici clorati, materie prime di natura chimica e metallurgica, residui di lavorazione ad elevato contenuto di radioattività. Infatti, la mozione, riporta dati inquietanti sui rischi per la salute in questa vastissima area, con particolare concentrazione a Crotone: nel sito il tasso standardizzato di mortalità prematura per malattie croniche – oltre che insorgenza di tumori – mostra, rispetto al riferimento regionale un aumento pari al +6.7% nei maschi e +10.8% nelle femmine».

«Il problema del Sin di Crotone, insomma – hanno proseguito – non è mai stato risolto. Nel 2019 venne stipulato il Progetto operativo di bonifica (Pob) Fase 2 che prevedeva, da parte di Eni, l’asporto ed il trasferimento, fuori dalla Regione Calabria, di tutti i rifiuti della bonifica pericolosi per la salute pubblica. Nonostante tale accordo, Eni proponeva, invece, in un secondo momento, di “tombare” parte del sito industriale trasferendo il resto a distanza di pochi chilometri, ovvero in una discarica privata detta Columbra, adiacente tre zone abitate: il centro della Città di Crotone, il quartiere conosciuto come Papanice, il Comune di Cutro. Nella conferenza dei servizi del 9 febbraio 2023 convocata al Ministero competente le istituzioni locali (Regione, Comune e Provincia di Crotone) e gli enti tecnici hanno confermato il deliberato preso con la conferenza dei servizi decisoria e cioè che i rifiuti debbano essere trasportati fuori dal territorio regionale, mentre Eni ha contestato il verbale di diniego alla modifica dell’intervento già deliberato».

«Quando si tratta dell’argomento Bonifica – hanno detto ancora i sindacalisti – bisogna tenere conto non solo della problematica riguardante la salute dei cittadini, cosa sicuramente non di poco conto, ma anche di tutto ciò che ne consegue, in quelli che definiamo aspetti secondari ma che orbitano sempre su questo aspetto. Ad esempio uno di questi riguarda la limitazione che ha il porto di Crotone, nel far transitare imbarcazioni che superano il peso di 4000 tonnellate».

«Questa limitazione è dovuta all’impossibilità di dragare il fondale marino dell’area portuale, proprio per la presenza di sostanze inquinanti che mettono ancora ad oggi, a repentaglio la flora e la fauna marina dell’intera costa Crotonese – scrivono ancora i due sindacalisti –. Si capisce bene, che, “il peso” di questa limitazione, grava sicuramente sia sul turismo non favorendo così l’arrivo di navi da crociera di una certa portata e sia, sul transito delle navi merci, come ad esempio, quelle per il trasporto delle Biomasse, che oggi rappresenta il fiore all’occhiello delle energie rinnovabili in Calabria».

«Tutto ciò ha come conseguenza che, il combustibile in questione – hanno detto ancora – trasportato su imbarcazioni che superano il peso di oltre 4000 tonnellate, venga scaricato nel porto di Corigliano/Rossano e non nel ns porto, per poi raggiungere i siti di Crotone, Strongoli e Cutro, attraverso il trasporto su strada; creando come conseguenze, tempi più lunghi e aggravi notevoli di spese alle aziende energivore, le quali oggi alimentano l’unica economia industriale Calabrese con l’occupazione di circa 2000 unità lavorative tra personale interno ed indotto». (rcz)