Chiusura sede Cpi Petilia, Cgil e Fp chiedono ritiro della delibera

Cgil Calabria e Fp Cgil Calabria hanno chiesto il ritiro della delibera della chiusura del Centro Impiego di Petilia Policastro e un incontro urgente al presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

«Ancora una volta –  hanno denunciato il segretario generale Cgil Calabria Gianfranco Trotta e la segretaria generale Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari – si produce un atto la cui finalità, invece che produrre il benessere dei dipendenti di questi uffici per il lavoro e migliorare i servizi ai cittadini, lede la tranquillità e la dignità dei lavoratori e riduce i servizi agli utenti.

«La sede locale di Petilia Policastro, da più di 20 anni – hanno ricordato i sindacalisti – è punto di riferimento di un bacino di utenza di circa 25mila persone, che oggi si vuole dirottare al Centro per l’Impiego di Crotone, sottovalutando il disagio che si arrecherà e il rischio al quale si sottoporrà l’utenza costretta a percorrere arterie di montagna poco sicure per circa 50 chilometri, tenuto conto che la nuova “Strada del Mare” ha ridotto solo di 10 minuti la distanza dal comune di Crotone e la SS-106 è da sempre considerata la “strada della morte».

Già in passato i sindacati avevano criticato aspramente l’ipotesi che sembrava avere avuto uno stop.

«Sarebbe interessante capire – ha aggiunto la Cgil – quale sia oggi il motivo dietro il rinnovato interesse della politica regionale a privare un’area montana di un presidio pubblico di elevata importanza sociale».

«Contestiamo duramente – hanno sottolineato – l’indirizzo politico, la scelta e la modalità di azione della Regione Calabria, che ha adottato una delibera con tali significative ricadute, decidendo di chiudere un ufficio pubblico, intempestivamente, già dal tre dicembre, in un contesto disagiato, con gravi problemi economici e morfologici, senza dare spiegazioni e comunicazioni preventive ai lavoratori, all’utenza e all’amministrazione comunale».

«Tale provvedimento, adottato dai vertici politici e da quelli amministrativi del Dipartimento – hanno proseguito – non considera certamente e sorvola sulle condizioni delle migliaia di persone che usufruiscono dei servizi erogati dalla sede locale dei Cpi di Petilia Policastro, ovvero di chi accede alle misure di sostegno al reddito, che sono persone a rischio povertà, o gravemente svantaggiate, o che vivono in famiglie con intensità di lavoro molto bassa».

«Come farà – hanno chiesto i sindacati – questo target di utenza a recarsi periodicamente e agevolmente al Centro per l’impiego al fine di ottemperare agli obblighi di legge dettati dalle diverse misure in essere?».

«Inoltre, quanto deliberato va in contrasto con il Piano di potenziamento dei Centri per l’impiego – hanno evidenziato – approvato lo scorso 30 settembre e volto a consentire una efficace erogazione dei servizi per l’impiego, come nel 2022 con gli obiettivi del Programma Gol che mira a livello ministeriale ad aumentare l’occupazione, a ridurre l’inattività lavorativa e fronteggiare il disagio sociale, intensificando la prossimità dei servizi ed incrementando la diffusione capillare dei CPI sul territorio».

«Da anni – rhanno rimarcato Trotta e Baldari – chiediamo ripetutamente la valorizzazione del personale e dei servizi erogati dai Centri per l’Impiego, consapevoli dell’importanza sul nostro territorio, più che in altri, di presidi pubblici atti a fronteggiare il disagio sociale ed economico che caratterizza in particolar modo le aree dell’entroterra e periferiche, ove la progressiva riduzione dei servizi favorisce il tanto contestato e preoccupante spopolamento».

A preoccupare è anche l’allegato alla delibera che paventa l’apertura di altre tipologie di sportelli per target d’utenza, qualora se ne ravvisi la necessità a seguito di accordi con soggetti terzi. Per Cgil si tratta di un via libera alla privatizzazione dei servizi: «Se fosse questa la direzione, non intendiamo soprassedere e chiediamo un cambio di rotta che non sia mera propaganda, ma che esprima realmente la volontà di gratificare tutti i lavoratori, sempre più disorientati, e che rispetti le esigenze reali della collettività». (rcz)

Presidi di Fp Cgil e Uil Fpl Calabria davanti agli ospedali

Doman si terranno dei presidi davanti a tutti gli gli ospedali della Calabria di Fp Cgil e Uil Fpl, in vista dello sciopero generale del 29 novembre proclamato da Cgil e Uil.

«La Calabria soffre più di tante altre regioni delle condizioni di disagio – si legge in una nota di Alessandra Baldari, segretaria generale Fp Cgil e Walter Bloise, segretario generale Uil Fpl – e difficoltà che i bassi salari uniti a condizioni di lavoro critiche, ad un alto tasso di disoccupazione e di spopolamento determinano in una fase di arretratezza e dequalificazione dei servizi che non è più tollerabile. Per avere uno sviluppo sostenibile e reale c’è bisogno di politiche completamente diverse da quelle che il governo con la legge di bilancio intende proseguire».

«Nessun investimento in spesa pubblica – hanno rilevato dai sindacalisti – anzi si prevedono sette anni di austerità e di tagli che porteranno la nostra regione ancora più indietro; il blocco del turn over, i tagli agli enti locali che nella nostra regione sono già in sofferenza per via di condizioni di bilancio tra il predissesto e il dissesto, il contenimento dei salari ( i più bassi d’Europa), un  rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici che intende compensare la perdita del potere d’acquisto dovuta all’inflazione solo per un terzo renderanno i servizi pubblici sempre più deboli, tanto da non poter dare risposte in quantità e in  qualità ai cittadini riguardo l’esigibilità dei diritti fondamentali a partire dalla Sanità».

«Alle politiche di definanziamento del Fondo sanitario nazionale programmate dal Governo che aumenta le risorse in modo molto meno che proporzionale al lievitare della spesa – hanno proseguito – quindi di fatto definanziando il sistema, in Calabria si somma la scarsa considerazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Servizio Sanitario da parte della Regione che, pur essendo assegnataria di risorse finanziarie negli anni precedenti, non ha dato e non da risposte giuste in tempi certi al personale sanitario, né in termini di salario, né in termini di assunzioni, né riguardo le condizioni di lavoro».

«Le scelte di depotenziare e definanziare i servizi pubblici – hanno detto ancora – tradiscono la volontà politica di andare verso un modello privatistico che per Cgil e Uil è da combattere perché non garantisce l’eguaglianza di accesso ad essi, come invece insegna la Costituzione. È, quindi, necessario cambiare, a cominciare dalla manovra di bilancio, per aumentare le retribuzioni, rinnovando i salari con cifre dignitose che restituiscano in valore il potere d’acquisto, anche detassando gli aumenti, garantire il rafforzamento del sistema pubblico con un piano straordinario di assunzioni nei servizi pubblici per assicurare ai cittadini la certezza di poter usufruire di servizi di qualità su tutto il territorio nazionale, abbattendo le diseguaglianze.

«Le risorse ci sono e vanno investite nella giusta direzione», hanno ribadito Baldari e Bloise, sottolineando come «se vogliamo che la Calabria non resti ultima in tutte le classifiche, è necessario investire sul lavoro a partire dai servizi pubblici che sono l’asse portante di uno Stato, rappresentano, soprattutto nelle aree più povere, quel salario sociale di cui i più deboli hanno bisogno e sono retti da lavoratrici e lavoratori a cui bisogna ridare dignità».

«Anche per queste ragioni – hanno concluso – è importante aderire allo sciopero generale del 29 novembre e partecipare alla manifestazione regionale che si terrà a Cosenza». (rcs)

RENDE – All’Unical l’iniziativa sulle emergenze del sistema universitario

Domani mattina, all’Unical, alle 9, all’University Club, si terrà l’incontro per discutere dellattuale sistema universitario e delle emergenze che lo interessano., organizzato dalla FLC Cgil Cosenza.

Le questioni che riguardano il precariato in previsione anche del rinnovo del Ccnl verranno affrontate da Claudio Musicò, Università Flc Cgil Nazionale. Interverranno,  Gianfranco Trotta, Segretario Generale Cgil Calabria, Mimmo Denaro, Segretario Generale Flc Cgil Calabria e Francesco Pirò, Segretario Flc Cgil di Cosenza.
Durante i lavori verrà presentato da Luca Scacchi, responsabile Forum Docenti Università Flc Cgil, un numero monografico della rivista “Art.33”, “Le sfide del Sistema Universitario tra vecchie e nuove emergenze” . (rcs)

 

 

LAMEZIA – L’incontro sui lavoratori dei ministeri Giustizia e Cultura

Domani pomeriggio, a Lamezia, alle 15, nella sede di Unioncamere Calabria, si terrà l’incontro organizzato da Funzione Pubblica Cgil Calabria e Funzione Pubblica Cgil Area Vasta per parlare di Quale futuro per le lavoratrici e i lavoratori part time del ministero della Cultura e del ministero della Giustizia?

Saranno presenti il Segretario Nazionale Funzione Pubblica, Florindo Oliverio, i consiglieri regionali  Ernesto Alecci, Antonello Talarico e Raffaele Mammoliti, Bruno Talarico, Segretario Funzione Pubblica Cgil Calabria, Francesco Grillo, Segretario generale funzione pubblica Cgil Area Vasta, Enzo Scalese, Segretario Generale Cgil Area Vasta, Sergio Rotella, Segretario Funzione Pubblica Area Vasta. (rcz)

Celebre (Fillea Cgil) e Trotta al cantiere dell’Ospedale della Sibaritide dopo l’incendio

Il segretario generale della Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre, insieme al neo segretario generale della Cgil Calabria, Gianfranco Trotta, hanno effettuato una visita al cantiere dell’ospedale della Sibaritide, con l’obiettivo di valutare i danni causati dall’incendio che ha colpito l’area nei giorni scorsi.

«È stato un momento importante per comprendere l’entità dei danni e le potenziali conseguenze sui tempi di realizzazione di questa infrastruttura fondamentale per la comunità –hanno detto Celebre e Trotta –. Durante la visita, l’ingegnere Petrone ci ha rassicurato confermando che i lavori non subiranno ritardi significativi e che il ripristino dell’area avverrà nei prossimi giorni. Questo è un segnale positivo per tutti noi – hanno sostenuto  Celebre e Trotta in quanto la comunità attende con ansia l’avanzamento del progetto e la realizzazione di questa importante infrastruttura».

La visita non si è limitata solo all’aspetto dei lavori. È stata anche un’importante opportunità per affrontare questioni cruciali legate ai diritti dei lavoratori, alle condizioni di lavoro e alle sfide specifiche attese nel contesto regionale.

«Questa giornata ha rinforzato il legame tra il sindacato e le proprie basi – hanno sottolineato il segretario generale della Fillea Calabria e il segretario generale della Cgil Calabria – promuovendo un confronto diretto e l’implementazione di iniziative a sostegno della dignità e della sicurezza sul lavoro».

«La Cgil Calabria e la Fillea Cgil Calabria ribadiscono – hanno concluso Simone Celebre e Gianfranco Trotta –  il proprio impegno nel monitorare lo sviluppo del cantiere e nel garantire che i diritti dei lavoratori siano sempre al primo posto». (rcs)

Gianfranco Trotta è il nuovo Segretario Generale Cgil Calabria

Gianfranco Trotta è il nuovo segretario generale della Cgil Calabria. La sua elezione è avvenuta nel corso dell’assemblea generale, su proposta del segretario nazionale Maurizio Landini, al termine del mandato del Segretario Generale Cgil Calabria, Angelo Sposato.

Il neo Segretario Generale ha, nella sua relazione di inizio mandato, lanciato una manifestazione regionale che porti in piazza tutti quei temi (dal lavoro, alla sanità, passando per l’autonomia differenziata, il Ponte ecc.) sui quali la Cgil Calabria ha nel tempo, attraverso documenti congressuali di categoria e confederali, avviato vertenze e rivendicazioni e sulle quali sono mancate riscontri, pur in presenza di un confronto.

«Avere risposte – ha dichiarato Trotta – è importante per le lavoratrici ed i lavoratori calabresi, per i disoccupati per i precari per i pensionati, credo che siano maturi i tempi per l’avvio di una mobilitazione regionale utilizzando tutti gli strumenti previsti, non escludendo lo sciopero generale della Calabria, contro le mancate attenzioni del governo nazionale verso il Mezzogiorno e la Calabria».

«Avvieremo il confronto con le altre organizzazioni sindacali, con i movimenti e le associazioni», ha concluso, annunciando come «nelle prossime settimane mi vedrò con Cisl e Uil e convocheremo di nuovo l’assemblea generale per la definizione della piattaforma».

Trotta, già Segretario Organizzativo Cgil Calabria, 61 anni, ha ricoperto diversi incarichi all’interno dell’organizzazione tra i quali quello di coordinatore regionale Nidil e Segretario regionale Snur Cgil (sindacato Nazionale Università e ricerca).

«Esprimo le congratulazioni mie e del Consiglio regionale a Gianfranco Trotta, nuovo segretario della Cgil Calabria», ha detto il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

«Ritengo – ha aggiunto – che le organizzazioni sindacali abbiamo, soprattutto in questa fase di impegno straordinario della Regione per promuovere sviluppo e occupazione, una funzione e un ruolo importantissimi. L’interesse prioritario di far crescere la Calabria, rendendola protagonista nello scenario nazionale e pronta ad accogliere ogni investimento pubblico e privato per garantire ai nostri giovani prospettive realistiche di futuro, deve vederci pronti a remare tutti nella stessa direzione».

Il senatore del PD, Nicola Irto, porgendo le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro a Trotta, ha evidenziato come «il Partito Democratico della Calabria è pronto al confronto sulle tante battaglie comuni, sempre a garanzia dei diritti ed al fianco delle fasce sociali più vulnerabili».

«Il confronto con i sindacati confederali – ha proseguito il parlamentare – rimane per noi un fatto imprescindibile nella definizione delle proposte politiche più utili alla crescita della Calabria, la Cgil guidata da Gianfranco Trotta non potrà che continuare ad essere per noi un interlocutore primario sul fronte delle vertenze dei lavoratori, della sanità pubblica, del mondo dell’istruzione e tanto altro».

«Un ringraziamento al segretario uscente – ha concluso – Angelo Sposato, per il lavoro svolto in questi anni, con abnegazione e lealtà verso i calabresi».

«A nome degli industriali della provincia di Cosenza formulo l’augurio di buon lavoro al neo segretario della CGIL calabrese Gianfranco Trotta», ha detto Giovan Battista Perciaccante, presidente di Confindustria Cosenza, sottolineando come «si tratta di un incarico prestigioso quanto impegnativo che premia un lavoro portato avanti nel tempo in diversi ruoli. Siamo sicuri che l’esperienza maturata verrà dedicata al servizio dei lavoratori e dell’intera Calabria, che necessita di politiche per lo sviluppo più impattanti sul tessuto economico calabrese con conseguenti ricadute occupazionali capaci di generare valore per tutti: le imprese, le istituzioni e la società in senso ampio».

Il presidente Perciaccante, inoltre, ha rivolto un sincero apprezzamento al segretario regionale uscente Angelo Sposato «per aver svolto lo stesso incarico negli ultimi otto anni con passione e determinazione, sicuro che il nuovo impegno in segreteria nazionale lo troverà ancora più fattivo per il Mezzogiorno e per il rilancio dell’economia del nostro territorio».

Anche il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, si è congratulato con Trotta.

«Siamo certi – ha evidenziato Ferrara – che l’esperienza che ha maturato negli anni in seno al sindacato sarà messa a frutto in questa stimolante e impegnativa esperienza. Con l’occasione, da Unindustria Calabria giunga anche il ringraziamento al segretario uscente, Angelo Sposato, per aver improntato il suo mandato a una leale cooperazione, scevra da prese di posizione preconcette e con l’unico intento, condiviso, di lavorare per costruire le migliori condizioni per lo sviluppo economico e sociale dei cittadini calabresi».

«L’auspicio – che però è anche una certezza – è che il segretario Trotta saprà raccogliere il testimone lasciato dal suo predecessore – ha concluso – e proseguire nell’azione di confronto e collaborazione fin qui condotta». (rcz)

L’OPINIONE / Baldari, Veraldi, Ferraro (Cgil): La Regione unilateralmente disdetta gli accordi sindacali su ex Lsu e Lpu

di LUIGI VERALDI, ALESSANDRA BALDARI E IVAN FERRARO  – La Regione Calabria ha disdetto, di fatto e unilateralmente, l’accordo quadro del 14 marzo 2022 relativo al trattamento economico del personale ex Lsu ed Lpu stabilizzato ex legge 147/2013, siglato con le Confederazioni e le sigle di categoria che prevedeva tra l’altro che «il fondo regionale, per come storicizzato, a partire dal 2022, produrrà un contributo pro-capite agli Enti utilizzatori avente natura dinamica in conseguenza delle economie che si registreranno a seguito delle fuoriuscite, di qualsiasi natura, e saranno così redistribuite sulla platea residua del bacino; le risorse trasferite agli Enti utilizzatori sono destinate all’incremento orario lavorativo già osservato da ogni singolo lavoratore fino al tetto massimo previsto dalle vigenti disposizioni di legge etc».

In occasione della votazione dell’assestamento di bilancio in Consiglio regionale, è stata prevista «la riduzione di oltre un milione per l’anno 2024 e di oltre 4 milioni per ciascun anno a seguire 2025 e 2026 del fondo regionale per l’occupazione destinato agli ex Lsu ed Lpu in servizio presso gli Enti locali calabresi, per effetto delle fuoriuscite dal bacino dovute a pensionamenti, decessi o altro», in piena contraddizione con l’impegno di redistribuire le economie sulla platea residua del bacino in ragione della dichiarata natura dinamica delle stesse da finalizzare all’incremento dell’orario lavorativo, per come previsto dall’Accordo Quadro sottoscritto dalla Vicepresidente Giusi Princi.

Tutto ciò è avvenuto senza alcun confronto sindacale, ma con decisioni unilaterali della politica regionale che non ha considerato le ricadute di tale provvedimento, nonostante le interlocuzioni  tentate dalle OO.SS. per fermare questa scelta che metterà certamente in difficoltà le amministrazioni più deboli dal punto di vista finanziario.

Molti sono i Comuni in Calabria che, anche a seguito dei tagli già operati dalla scorsa legge finanziaria e previsti da quella in approvazione, si troveranno impossibilitati ad incrementare l’orario di questi lavoratori che da anni aspettano di trovare stabilità lavorativa ed una retribuzione dignitosa, già sacrificata per molti di loro da inquadramenti sottodimensionati per semplificare i percorsi di stabilizzazione e contenere le spese.

Oltre che stigmatizzare questa scelta per le ragioni descritte, è stucchevole constatare che si ricorra a dirottare tali risorse dalla originaria destinazione concordata, in ragione della mancata programmazione o volontà di trovare le risorse aggiuntive necessarie per il funzionamento di enti regionali il cui fabbisogno finanziario per rendere stabile la condizione dei lavoratori – anch’essi a orario ridotto involontariamente – è noto da anni, così come rappresentato e concordato in sede di Commissione consiliare nella fase di discussione di istituzione dell’Arpal a seguito della trasformazione di Azienda Calabria lavoro.      

Non è giusto porre in alternativa la condizione di lavoratori deboli che hanno subito per anni part-time involontari, non solo perché si è disatteso agli impegni presi da una parte e dall’altra, ma soprattutto, dato che non si tratta di cifre significative, sarebbe stato possibile reperirle magari ricorrendo ai risparmi tanto vantati.

In ogni caso, nelle dette scelte, dovevano essere coinvolti gli Enti locali, di fatto destinatari delle risorse in discussione, utili a definire la piena contrattualizzazione oraria e stipendiale dei lavoratori Lsu-Lpu, Enti  che non sono stati neanche informati sul drastico taglio delle risorse operato dalla Regione, circa  dieci milioni di Euro per il prossimo triennio. La Regione ha illegittimamente violato un accordo con le OO.SS. con il quale venivano storicizzati i fondi necessari a garantire un miglioramento dell’orario di lavoro e il conseguente incremento retributivo.

È evidente che la preventiva informazione agli Enti Locali avrebbe consentito, fin dall’inizio, il confronto tra i soggetti utilizzatori e i loro dipendenti e il governo regionale.

Le scriventi chiedono, quindi, la diretta partecipazione degli Enti Locali che hanno stabilizzato gli Lsu Lpu e che gestiscono ormai da tempo importanti servizi all’interno delle stesse  Amministrazioni, nelle iniziative rivendicative che verranno intraprese per garantire il rispetto dell’Accordo firmato dalla Regione Calabria nel 2022.

Cgil, Funzione Pubblica e Nidil della Calabria, firmatarie dell’accordo disatteso, stanno valutando unitamente tutte le iniziative da intraprendere nei confronti della Regione Calabria al fine di garantire il diritto dei Lavoratori Lsu Lpu all’incremento orario necessario ad assicurare una retribuzione sufficiente per una esistenza dignitosa.

Allo stesso tempo continueranno  tutte le iniziative volte ad ottenere risposte analoghe da parte del governo regionale, per i Lavoratori dell’Arpal che ad oggi sono anche loro  in attesa dell’incremento dell’orario di lavoro più volte promesso e mai attuato. (ab, if, lv)

[Luigi Veraldi, Alessandra Baldari e Ivan Ferraro sono rispettivamente segretari generali di Cgil Calabria, Fp Cgil Calabria e Nidil Cgil Calabria]

La lettera / Angelo Sposato: Otto anni intensi, pieni e impegnativi come segretario della Cgil Calabria

di ANGELO SPOSATO – È giunto a termine il mio mandato da Segretario generale della Cgil Calabria. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutte e tutti coloro che in questi anni ci hanno dato la forza, gli stimoli, il coraggio per affrontare vertenze e sfide complicate, in una regione difficile e inquieta.

Sono stati otto anni intensi, pieni, impegnativi.

Ci siamo dovuti confrontare con un quadro socioeconomico e istituzionale molto compromesso, con situazioni e vertenze storiche aperte che ci hanno portato a mobilitazioni che in alcuni casi hanno paralizzato la nostra Regione, con migliaia di lavoratori precari da stabilizzare e numerose vertenze territoriali. In questi otto anni in Calabria si sono succeduti tre presidenti di regione, un facente funzioni, quattro commissari alla sanità, la pandemia, interi settori commissariati che hanno determinato rallentamenti e cambiamenti nelle relazioni e confronti istituzionali, nei tavoli di programmazione e nei risultati.

Abbiamo cercato, tutti insieme e con scelte coraggiose, di avviare un processo di riforma della nostra organizzazione in Calabria, alla luce dei cambiamenti della società e del mondo del lavoro, secondo le regole e i nostri dettati congressuali.
Ciò non sarebbe stato possibile senza la vicinanza delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, dei tanti giovani che si sono avvicinati alla Cgil. A loro sarò sempre grato per avermi manifestato, quotidianamente, attraverso i diversi canali il loro sostegno e con la partecipazione alle tante iniziative e mobilitazione fatte in Calabria e a livello nazionale.
Un ringraziamento alla segreteria regionale, all’assemblea generale della Cgil Calabria, alle categorie e Camere del lavoro, alle associazioni con le quali abbiamo intrapreso iniziative e percorsi di legalità attraverso le costituzioni di parte civile in importanti processi contro la Ndrangheta e per aver condotto insieme la campagna per la raccolta firme per i referendum contro l’autonomia differenziata e la precarietà del lavoro. Un ringraziamento alla Cgil Nazionale, a tutte le strutture confederali e categoriali nazionali, regionali e territoriali per la vicinanza data in momenti tragici per la nostra regione, in particolare per la manifestazione di Steccato di Cutro.
Un grazie agli amici e compagni di Cisl e Uil Calabria (come non ricordare la manifestazione nazionale unitaria a Reggio Calabria nel luglio 2019 dopo 50 anni) a tutte le associazioni, alle forze politiche, alle rappresentanze parlamentari, regionali, alle istituzioni, ai Sindaci, a tutta la stampa e i media della Calabria per le attenzioni alle questioni sociali e per il lavoro fatto insieme.
Grazie a tutte le compagne ed i compagni, ai volontari, pensionate e pensionati di tutte le strutture della Cgil in Calabria che sono la nostra spina dorsale.
Lunedì 28 ottobre l’assemblea generale della Cgil Calabria eleggerà, su proposta della Cgil Nazionale, il nuovo Segretario generale.
Un grazie a tutte/i coloro che ho incrociato in questi anni e che mi hanno dato la loro amicizia e stima e donato la possibilità di conoscere, di sapere, di crescere, di confrontarci.
Un grazie particolare alla mia famiglia, a mia moglie e mia figlia per avermi sempre capito e sostenuto.
Un grazie di cuore alla Calabria che ha bisogno delle cure e del sostegno di tutti noi, da qualunque ruolo e funzione.
Noi dobbiamo continuare ad essere costruttori di futuro, di lavoro, di pace e di speranza. Grazie per avermi dato l’onore di servire una causa giusta. (as)
[Angelo Sposato è segretario generale uscente Cgil Calabria]

LA PROPOSTA / Angelo Sposato: Usare i 15 mld del Ponte per mettere in sicurezza territorio

di ANGELO SPOSATO – La fragilità ambientale del nostro Paese e della Calabria è diventata l’emergenza delle emergenze. Basta poco, oramai, e i danni da maltempo sono un pericolo per l’incolumità e la sicurezza dei cittadini. La voragine nella strada statale 280 a Lamezia, che ha inghiottito un’autovettura è la metafora della condizione delle nostre infrastrutture e della necessità di avviare al più presto un grande piano per la sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, sismico, dall’erosione costiera, dal rischio incendi.

Un territorio in abbandono, non mantenuto e con un forte consumo di suolo rappresenta un pericolo, per questo servono investimenti in risorse umane e tecnologiche per un grande piano di messa in sicurezza. Da tempo, da anni, continuiamo a dire alle varie amministrazioni regionali che non bastano i droni e la sola sorveglianza per mettere in sicurezza il territorio se non si fanno investimenti e si mette al centro il tema ambiente con donne e uomini che lavorano. Abbiamo proposto un grande piano per il lavoro per la manutenzione del territorio ma su questo anche la giunta Occhiuto non ha voluto dare risposte. Per questo  continuiamo ad insistere prima che sia troppo tardi.

La voragine di Lamezia, in una delle strade più frequentate della Calabria, che poteva diventare tragedia, sia da monito e un allarme per non perdere più tempo. La Calabria, i territori, allo stato attuale, non sono nelle condizioni di affrontare emergenze alluvionali ed idrogeologiche se non si attiva da subito un grande piano per la messa in sicurezza del territorio.

Si utilizzino i 15 miliardi sprecati sul ponte per cose essenziali, per mettere in sicurezza la vita dei cittadini, la nostra rete infrastrutturale ed ambientale. (as)

[Angelo Sposato è segretario generale Cgil Calabria]

Cgil Calabria: Siamo lontani dall’obiettivo del Piano per lo Sviluppo e il Lavoro in Calabria

«Siamo lontani dall’obiettivo che come Cgil avevamo rivendicato con la presentazione del Piano per lo sviluppo ed il Lavoro in Calabria, quindi insistiamo sulla necessità di creare occupazione che allo stesso tempo risponda ad esigenze per la manutenzione del territorio e salvaguardia dello stesso da rischio ambientale, sismico e idrogeologico». È quanto ha rilevato la Cgil Calabria, a seguito della riunione del Tavolo Regionale per il Lavoro, nel corso della quale sono state presentati sotto forma di Piano per l’Occupazione futuri avvisi riguardanti interventi per il lavoro e misure, ancora da pubblicare, afferenti occupazione e politiche attive per il lavoro.

«Nel corso della riunione – ha spiegato il sindacato – abbiamo tenuto a precisare che su quanto presentato bisognerà avere riscontro della diffusione dei relativi avvisi e conseguentemente sarà necessario attendere l’esito degli stessi rispetto alla effettiva operatività ed attuazione degli interventi».

«Inoltre, giusto per ricordarlo, rispetto al Tavolo Regionale per il Lavoro – è stato evidenziato – erano stati assunti impegni e reciproci affidamenti, con il governo regionale, per lo svolgimento dell’attività dello stesso tavolo, per come previsti dalla L.r. N.25/2023 e riferiti ad un quadro complessivo del mercato del lavoro, delle politiche attive e dell’apprendimento permanente riguardo a: Interventi e gestione delle crisi aziendali e politiche attive in aree di crisi; Osservatorio permanente sul mercato del lavoro e occupazione (istituito presso l’Arpal Calabria); Stato del Sistema Informativo Regionale del Lavoro e dei C.P.I.; Tirocini formativi di orientamento e Apprendistato; Accreditamento Enti di formazione professionale».

«Inoltre – ha aggiunto il sindacato – sarebbe stato opportuno conoscere lo stato di attuazione di Par/Gol in Calabria rispetto ai cinque percorsi (Reinserimento lavorativo, Aggiornamento, Riqualificazione Lavoro e inclusione e ricollocazione collettiva), relativi alla cooperazione tra servizi pubblici e privati, accompagnamento al lavoro, aggiornamento e riqualificazione professionale e rete dei servizi territoriali per la presa in carico di persone con disabilità o fragilità. Tale ultima necessità dettata anche dalle considerazioni venute da più parti, nel corso della riunione e relative ad aspetti propedeutici per la stessa futura pubblicazione degli Avvisi degli interventi presentati».

Per il sindacato, poi, sono necessarie «moderne politiche a sostegno del turismo ed allo stesso tempo un serio impegno nelle politiche industriali per un serio sbocco occupazionale nei relativi comparti. Ad oggi non abbiamo riscontrato alcuna novità ed avanzamento delle due grandi vertenze della nostra Regione che sono i Tis e Abramo Customer Care e per le quali, ancora una volta, rivendichiamo soluzioni per il diritto al lavoro».

«Così come denunciamo, nel quadro generale l’emigrazione dei nostri giovani – ha detto la Cgil – un problema non affrontato con adeguatezza che meriterebbe azioni coordinate tra un sistema integrato di programmazione politico istituzionale e la realizzazione di servizi pubblici, invece, rischia di confermarsi come fenomeno tendente a peggiorare anche con l’intervento dell’autonomia differenziata, che realizzerebbe l’arretramento dei diritti di cittadinanza, quali istruzione, formazione, lavoro, sanità, ecc…, contribuendo in maniera esponenziale agli squilibri demografici, già esistenti della nostra regione e comunque riguardanti l’intero mezzogiorno del paese e condannerebbero la Calabria ad un ruolo sempre più marginalizzato e senza concrete prospettive per il futuro».