Chiusura PPI, Versace (Metrocity RC): No alla gestione ragionieristica della Sanità

Il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, ha ribadito che «la sanità, la tutela del diritto costituzionalmente garantito alla salute, non possono in alcun modo essere ridotti ad un mero dato numerico o, ancora peggio, piegati a logiche di tipo ragionieristico».

Versace, infatti, ha partecipato all’iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale di Oppido e dalle associazioni cittadine per protestare contro la chiusura dei Punti di Primo Soccorso, evidenziando che «quando si parla della salute dei cittadini occorre pesare ogni singola decisione con senso di responsabilità e guardando prima di tutto all’interesse collettivo».

Per Versace, «quanto accaduto ai danni di Scilla, Palmi e qui a Oppido, va anche contro tutti gli sforzi e le conquiste ottenute dai nostri padri negli anni. Adesso però è importante che il territorio, in tutte le sue diverse espressioni sociali, si presenti unito e coeso in queste battaglie, perché spesso è proprio l’incapacità di esprimere un’unica e solida voce alla base delle tante spoliazioni che il nostro territorio ha subito in questi anni».

Anche in questa circostanza, ha rimarcato Versace, «qualcuno ha fatto delle scelte sulla testa di intere comunità e senza alcun confronto con gli amministratori, semplicemente calando delle decisioni dall’alto”. E sul tema della carenza di personale sanitario, “come si può pensare che l’Asp faccia dei concorsi se ha una fortissima carenza di personale? È del tutto evidente che tali procedure selettive debbano essere organizzate e gestite a livello regionale». (rrc)

La Città Metropolitana di Reggio Calabria entra in Castore

La Città Metropolitana di Reggio Calabria è entrata in Castore, con un investimento pari a 950mila euro e dunque l’acquisizione di quote pari al 48,8 per cento.

L’assemblea straordinaria dei soci ha, infatti, sottoscritto, presso lo studio del notaio Stefano Poeta, l’aumento di capitale sociale per complessivi 1 milione e 940mila euro su cui, peraltro, l’Ente di Palazzo Alvaro aveva già deliberato nei mesi scorsi. Presenti per la formalizzazione degli atti, il Sindaco f.f. della Città metropolitana, Carmelo Versace, il Sindaco f.f. del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti e l’assessore comunale alle Società partecipate, Francesco Gangemi.

«Oggi si sancisce un momento molto importante, che conclude un percorso che vede questa amministrazione pienamente impegnata ormai dai diverso tempo su questo fronte, sulla scorta di un preciso indirizzo di mandato delineato a suo tempo dal Sindaco Giuseppe Falcomatà», ha detto Versace a margine dell’assemblea, aggiungendo che si tratta di «un passaggio di fondamentale importanza, che evidenzia la centralità della Società Castore su cui prima l’amministrazione comunale e successivamente la Città metropolitana, hanno investito con grande determinazione».

Già lo scorso anno, il consiglio di Palazzo Alvaro aveva chiaramente deliberato in questa direzione, ha poi ricordato Versace, «ovvero guardando ad una nuova prospettiva per questa società di servizi, in termini soprattutto di maggiore stabilità dei lavoratori e delle professionalità che operano al suo interno che negli anni, è bene ricordarlo, hanno dovuto far fronte a diversi momenti di difficoltà».

«Ma non c’è solo questo – ha proseguito – poiché la conclusione di questo iter segna anche l’avvio di una nuova fase sotto il profilo dell’erogazione di servizi a favore dell’intero territorio metropolitano, in un’ottica di maggiore efficienza e vicinanza alle esigenze delle comunità».

«Dunque una prospettiva di crescita significativa per Castore – ha poi concluso Versace – che avrà delle ricadute sociali, economiche e lavorative rilevanti. Un ringraziamento, doveroso, deve essere rivolto al Sindaco Falcomatà per aver voluto fortemente questo percorso e naturalmente a quanti hanno cooperato in modo proficuo e sinergico in sede istituzionale, affinché si concludesse nel migliore dei modi». (rrc)

La Metrocity RC esce dal tavolo regionale per il 50° dei Bronzi di Riace: «grave sgarbo istituzionale»

Non c’è pace per la Città Metropolitana di Reggio Calabria, che sembra essere in “guerra” con la Regione. Prima, l’esclusione dal finanziamento del Cis Calabria ora, l’esclusione dalla conferenza stampa prevista a Roma sul programma celebrativo per il 50esimo dei Bronzi di Riace.

Un vero e proprio «grave sgarbo istituzionale» nei confronti dell’Ente che, «ha ritenuto opportuno comunicare ufficialmente l’uscita dal tavolo regionale e nel contempo la prosecuzione del virtuoso e proficuo percorso avviato nel quadro del coordinamento territoriale assunto a inizio anno insieme al Comune di Reggio Calabria, che, contestualmente, ha annunciato la sua assenza alla conferenza stampa di Roma, proprio in seguito al grave strappo istituzionale della Regione».

Un’azione ingiustificata nei confronti dell’Ente, che, proprio per l’importante ricorrenza, «fin dagli ultimi mesi dello scorso anno, nell’attività di programmazione degli eventi e delle iniziative riguardanti la celebrazione del Cinquantesimo dal ritrovamento dei Bronzi di Riace. Un lavoro che l’Ente ha avviato e sta tutt’oggi conducendo autorevolmente, nel quadro di un preciso indirizzo politico che l’amministrazione ha fortemente voluto adottare, operando di concerto con gli uffici del Settore Cultura e dando vita insieme al Comune di Reggio Calabria ad un tavolo istituzionale, attivato nello scorso mese di gennaio, a cui hanno aderito tutti gli attori territoriali coinvolti».

«In questo contesto, la Città metropolitana ha anche atteso, con grande senso di responsabilità e sensibilità istituzionale – viene evidenziato in una nota – il coinvolgimento all’interno della macchina organizzativa della Regione Calabria che, del resto, solo nello scorso mese di aprile ha inteso avviare una propria iniziativa di coordinamento delle attività, attraverso la costituzione di un tavolo regionale, al quale la stessa Metrocity insieme al Comune di Reggio Calabria ha aderito. Nell’ambito di quest’ultimo, tra l’altro, è stata anche affidata a soggetti esterni, dallo stesso Ente regionale, un’attività di comunicazione di cui, tuttavia, al di là della produzione di un logo che ha suscitato una serie di perplessità, ad oggi non risultano particolari evidenze».

«In questo quadro, dunque – spiega la nota – la Città Metropolitana ha appreso la notizia di una conferenza stampa organizzata dalla stessa Regione Calabria a Roma sul programma celebrativo dedicato ai Bronzi di Riace, notando con sconcerto e non poca sorpresa che l’Ente metropolitano non figura nemmeno tra le istituzioni invitate, sebbene una componente significativa dello stesso programma sia frutto del lavoro che proprio la Metrocity ha messo a punto in questi mesi».

«Un vistoso ed imperdonabile sgarbo istituzionale – viene evidenziato – dovuto non certo ad una mera dimenticanza ma a quanto pare ad una precisa scelta, operata non certo dal coordinamento interistituzionale, cui spetterebbe la titolarità di tali scelte, ma dall’entourage del Presidente della Regione, che ha inteso coinvolgere, nell’ambito dello stesso evento, ben tre rappresentanti istituzionali del medesimo Ente (Presidente e Vicepresidente della Giunta e Presidente del Consiglio regionale)».

La Metrocity non ci sta a queste continue azioni «in nome del quale si intende offendere e sminuire il ruolo della Città Metropolitana di Reggio Calabria, e con esso l’intera comunità metropolitana» e, perciò, ha deciso di proseguire «il virtuoso e proficuo percorso avviato nel quadro del coordinamento territoriale assunto a inizio anno insieme al Comune di Reggio Calabria».

Dunque, martedì 5 luglio la Città Metropolitana e il Comune di Reggio presenteranno il programma completo degli eventi e delle iniziative definite per il 50esimo del ritrovamento dei Bronzi.

Saranno presenti il sindaco f.f. della Città metropolitana, Carmelo Versace, il sindaco f.f. di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, il Consigliere metropolitano delegato alla cultura Filippo Quartuccio, l’assessora comunale alla cultura Irene Calabrò, e degli attori istituzionali coinvolti nell’attività di promozione culturale in occasione del cinquantenario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace. (rrc)

Rifiuti, Fuda (Metrocity): Non c’è nessuna minaccia nei confronti di Gioia Tauro

Il consigliere metropolitano delegato di Reggio Calabria, Salvatore Fuda, ha precisato, in merito al recente provvedimento assunto dalla Città Metropolitana di Reggio, che «non c’è alcuna minaccia nei confronti di Gioia Tauro, né tantomeno alcuna intenzione, da parte della Città metropolitana, di adottare facili soluzioni ai danni del territorio e men che meno dei suoi cittadini».

«Sul tema rifiuti – ha spiegato – e in particolare sulla gestione complessiva della filiera che interessa questo fondamentale e delicato settore, occorre equilibrio e soprattutto il massimo senso di responsabilità perché si tratta di una questione che tocca da vicino la salute e il benessere dell’intera collettività».

La recente ordinanza dell’Ente di Palazzo Alvaro, infatti, dispone lo stoccaggio temporaneo degli scarti di produzione nelle aree attrezzate degli impianti di Gioia Tauro e Sambatello. Un provvedimento della durata di 180 giorni che ci permetterà, solo in caso di stretta necessità, di aumentare lo stoccaggio e far lavorare in sicurezza gli impianti.

«La Città metropolitana – ha proseguito il delegato Fuda – sta portando avanti un lavoro complesso e faticoso per fronteggiare al meglio la stagione estiva. Il problema centrale resta sempre quello di assicurare l’uscita degli scarti di lavorazione degli impianti che stanno lavorando. Tutto ciò, a dispetto delle recenti dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione, Occhiuto, che ha parlato di situazione in miglioramento grazie all’intervento normativo regionale che consentirebbe ai Comuni di sapere dove portare i rifiuti. La realtà però è ben diversa rispetto a quanto affermato dal governatore e sappiamo tutti, infatti, che tale normativa regionale non è ancora operante e la competenza e le responsabilità restano ancora tutte sulle spalle dei Comuni e dunque dell’Ato della Città metropolitana».
In questo contesto, aggiunge il rappresentante di Palazzo Alvaro, «l’amministrazione metropolitana ha previsto un’ordinanza per aumentare la capacità di trattamento degli impianti. Abbiamo inoltre già avviato una manifestazione d’interesse, alla quale hanno partecipato diverse ditte, proprio per mandare fuori dal territorio metropolitano gli scarti di lavorazione, mancando gli impianti di destinazione finale».
«In tale scenario – ha rimarcato Fuda – ritengo che sia opportuno assumere tutti, ciascuno per il proprio ruolo, un atteggiamento improntato alla serietà e soprattutto alla massima responsabilità istituzionale. Non giova a nessuno cavalcare in modo strumentale e becero un tema così delicato, facendo passare, peraltro, messaggi completamente sbagliati e fuorvianti nei confronti dei cittadini».
La Città metropolitana, ha concluso, Fuda, «sta operando in questo delicatissimo settore con estremo rigore e con la massima attenzione nei confronti di tutti i territori e le comunità coinvolte. Non c’è alcuna improvvisazione o iniziativa estemporanea da parte dell’Ente ma, semmai, l’attuazione di una strategia complessiva ben precisa di cui anche quest’ultima ordinanza fa pienamente parte. Un’azione dunque frutto di una chiara attività di programmazione che guarda anche alla prevenzione dalle emergenze e dunque alla creazione di spazi di stoccaggio che sono momentanei e hanno come obiettivo quello di aumentare la capacità di ricezione degli impianti stessi e consentire un funzionamento più efficace dell’intero sistema di raccolta e gestione dei rifiuti». (rrc)

Contratti di Fiume, il consigliere RC Giordano: Mettere a sistema istanze del territorio

Il consigliere metropolitano delegato Giuseppe Giordano, nel corso del focus sulla Fiumara La Verde e sui contenuti del Piano d’azione dello strumento di pianificazione partecipativa, insieme a l dirigente Pietro Foti, ha ribadito l’importanza di un’azione amministrativa che punti su una programmazione condivisa e che risponda concretamente alle esigenze espresse dai territori.

A Palazzo Alvaro, infatti, è stato ospitato il Laboratorio di Partecipazione del Progetto pilota Contratto di Fiume della Fiumara La Verde, con l’obiettivo di raccogliere proposte ed idee dai soggetti interessati ed enti competenti che confluiranno nel Piano di Azione degli stessi Contratti di Fiume e che saranno utili alla realizzazione di progettualità pilota nel territorio del bacino idrografico.

Sono intervenuti anche il Consigliere metropolitano delegato all’Ambiente, Salvatore Fuda, la dirigente, Domenica Catalfamo e il funzionario Antonino Siclari che hanno dato informazioni importanti sul nuovo regolamento in fase di redazione, sul prelievo dei sedimenti in ambito fluviale e sul regolamento approvato in materia di scarichi abusivi.
«Creare sinergie operative tra i vari settori della Città Metropolitana di Reggio Calabria è un obiettivo prioritario», ha affermato Giordano, rimarcando la centralità e l’utilità della«“condivisione di saperi, conoscenze e progettualità, per affrontare con metodo unitario e multidisciplinare le tematiche che riguardano la salvaguardia, la gestione e la progettazione di interventi nell’ambito del bacino fluviale della Fiumara La Verde», così come nelle altre analoghe iniziative che saranno attivate a breve.
I contenuti normativi e procedurali dello strumento Contratto di Fiume sono stati illustrati da Roberta Amadeo, funzionaria della Città metropolitana e Rup del progetto pilota, mentre i progettisti, Patrizia De Stefano e Antonella Virduci, hanno esposto i lineamenti del documento preliminare del Contratto di Fiume, le opportunità, le risorse, le criticità e i temi progettuali utili alla definizione di specifiche azioni strategiche.
L’incontro ha fatto registrare un’ampia partecipazione da parte della comunità e dei portatori d’interesse (presenti Amministratori, numerose Associazioni di protezione ambientale e di promozione del territorio, molto qualificati anche i contributi dei rappresentanti degli Ordini professionali, dell’Ance e anche di singoli cittadini) che hanno testimoniato una grande sensibilità verso i temi della tutela e della protezione attiva delle straordinarie risorse ambientali e della biodiversità.
Numerose sono state anche le proposte avanzate alla Città metropolitana frutto sicuramente di un’attenzione che il territorio chiede e che «noi – ha detto il delegato Giordano – anche con lo strumento del contratto di fiume stiamo cercando di mettere a sistema per dare delle risposte concrete al territorio».
In questa direzione, è stato ribadito, l‘Amministrazione metropolitana intende svolgere un ruolo di coinvolgimento e accompagnamento degli attori locali, supporto ai Comuni e agli Enti territorialmente interessati per la promozione e la diffusione del Contratto di Fiume, ritenendolo uno strumento utile, efficace e necessario per lo sviluppo dei territori. Un indirizzo programmatico ben preciso su cui l’amministrazione di Palazzo Alvaro sta operando da tempo, nel solco delle linee di mandato, delineate dal Sindaco, Giuseppe Falcomatà.
Con l’attivazione del Laboratorio di partecipazione si è entrati dunque nel vivo del processo di coinvolgimento dei Contratti di Fiume per la stesura partecipata del Piano di Azione. Nel mese di luglio sarà programmato un incontro nel territorio del bacino della fiumara La Verde per definire con le altre istituzioni interessate e con la comunità il progetto, attraverso obiettivi socialmente condivisi per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione del bacino. (rrc)

Esclusione Cis, i consiglieri liste civiche RC: Governo e Regione diano spiegazione

I gruppi comunali delle Liste Civiche di Reggio Calabria, hanno ribadito la necessità di fare chiarezza sui criteri che hanno determinato l’esclusione del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria dai progetti del Contratto Istituzionale di Sviluppo.

«Una circostanza che ci rammarica e ci indigna, soprattutto perché mortifica le istanze di un intero territorio, ma che purtroppo non ci sorprende», hanno detto i consiglieri, ricordando che «in tempi non sospetti, infatti, il sindaco Giuseppe Falcomatà aveva messo in guardia sui pericoli insiti nell’impostazione di un bando che tendeva a penalizzare il nostro territorio favorendone altri. Per questo il taglio netto sui 16 progetti della Città Metropolitana e sugli 11 progetti del Comune, risuona sì come una beffa, ma non di certo come una sorpresa. L’accorato appello del sindaco, all’epoca, suscitò una piccata reazione da parte della sottosegretaria Dalila Nesci che provò, sbugiardata dai fatti odierni, a rasserenare e tranquillizzare i cittadini reggini circa la possibilità di vedere finanziati i progetti che sarebbero stati presentati».

«La credibilità di un politico – hanno aggiunto i consiglieri – si misura dalla serietà con la quale affronta le situazioni e dalle risposte che fornisce ai territori. Oggi, Reggio Calabria e l’intera area metropolitana hanno avuto la peggiore risposta possibile dal peggior bando mai concepito».

«Non è ammissibile – hanno avvertito ancora i consiglieri – rimanere inermi di fronte ad una penalizzazione così pesante ed ingiusta che deve sollevare l’indignazione dei cittadini e far riflettere quanti, fino ad oggi, si sono fidati di chi va sbandierando, soltanto a parole, l’amore viscerale per il nostro territorio».

«Deputati, senatori e consiglieri regionali – hanno proseguito i gruppi civici – hanno il dovere di opporsi in maniera chiara ed aperta a questo scempio, evitando il tradimento nei confronti della comunità che li ha eletti. Se cosi non fosse anche loro sarebbero corresponsabili di un disegno che di fatto sacrifica sull’altare dell’opportunismo politico e del tatticismo elettorale i bisogni, le idee, i sacrifici e le speranze di un territorio che, nei Cis, vedeva una concreta occasione di rilancio economico, sociale e culturale e che adesso, se non dovesse verificarsi l’auspicato cambio di rotta da parte del Ministero, dovrà individuare altre fonti di finanziamento per dare seguito ai progetti presentati».

«Ovviamente – hanno concluso i consiglieri dei gruppi civici – sostenendo anche noi le battaglie dei sindaci facenti funzioni Brunetti e Versace, chiediamo che sia data al più presto risposta all’accesso agli atti predisposto dalla Città Metropolitana, anche ai fini di un eventuale ricorso, così da provare a comprendere come sia stato possibile che progetti del tutto discutibili presentati da altri territori possano aver avuto una valenza culturale ed una maggiore considerazione artistica rispetto, giusto per fare qualche esempio, alla riqualificazione del Palazzo della Cultura Pasquino Crupi, alla riqualificazione del quartiere Candeloro, al completamento del Lungomare di Gallico e del Campo scuola Coni, alla creazione dell’innovation hub sul bergamotto, alla riqualificazione del Monastero della Visitazione, della Villa del “Naniglio” a Gioiosa Jonica, del Palazzo Ducale di Bagnara o dell’Oasi del Pantano di Saline». (rrc)

L’OPINIONE / Paolo Brunetti: Esclusione da Cis inspiegabile, Reggio unico capoluogo estromesso”

di PAOLO BRUNETTI – Del tutto inspiegabile al decisione del Ministero, annunciata nei giorni scorsi dalla Sottosegretaria Nesci, di escludere i progetti del Comune di Reggio Calabria, al pari di quelli della Città Metropolitana, dai Contratti Istituzionali di Sviluppo.

Ciò che è accaduto è gravissimo. Reggio è l’unico capoluogo di provincia a non rientrare tra i progetti finanziati, a differenza degli altri Comuni principali della nostra Regione che invece hanno ricevuto finanziamenti per una media complessiva di quasi 10 milioni ciascuno.

Le comunicazioni della Sottosegretaria Nesci ci lasciano basiti, come può il Ministero per il Sud e per la Coesione territoriale estromettere completamente una città importante e strategica nello scacchiere dello sviluppo del Mezzogiorno, come appunto Reggio Calabria, da una linea di finanziamento che prevede centinaia di milioni di euro di investimenti.

Il sindaco Falcomatà a suo tempo aveva sollevato il rischio di un possibile errato indirizzo politico rispetto alla gestione dei finanziamenti, che potevano penalizzare i Comuni che sono già destinatari di altre misure. Ma se Reggio Calabria è Città Metropolitana, se è una tra le città più importanti al sud, sia per ciò che riguarda il livello di popolazione che di capacità produttiva, i finanziamenti extracomunali di cui dispone devono essere considerati un valore aggiunto e non misure sostitutive delle risorse ordinarie.

Per questo, non condividiamo in alcun modo la logica proposta dal Ministero che penalizza fortemente il nostro territorio. Basti pensare che nel caso del comune capoluogo di Cosenza il Ministero ha attivato un Cis specifico da 90 milioni di euro per la riqualificazione dell’area del centro storico. Ci chiediamo dunque da dove nasce la disparità di trattamento? In Calabria esistono città politicamente amiche e nemiche? Certo è che a pensare male forse si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Da parte nostra sosteniamo quindi la battaglia già avviata dalla Città Metropolitana e chiederemo alla Regione e al Ministero ulteriori delucidazioni in merito ai criteri che sono stati utilizzati per la selezione dei finanziamenti. Ciò che è certo è che il Comune di Reggio Calabria non rinuncerà in alcun modo ai progetti presentati. Rilanceremo a prescindere su tutte le altre linee di finanziamento affinché tutti i progetti presentati siano comunque finanziati e realizzati. (rrc)

Cis, Morabito (PD): Regione e Governo spieghino l’esclusione di Reggio

Il segretario provinciale del Partito Democratico di Reggio Calabria, Antonio Morabito, ha chiesto che Ministero e Regione Calabria dovrebbero spiegare i «criteri utilizzati per selezionare i progetti, illustrando i motivi che hanno determinato la secca esclusione di un totale di 27 progetti, 16 per la Città Metropolitana ed 11 per il Comune di Reggio Calabria, che avrebbero costituito una spinta davvero importante per lo sviluppo del nostro territorio».

«In questi anni – ha spiegato – le amministrazioni della Città Metropolitana e del Comune hanno dimostrato una grande capacità in termini progettuali. L’esclusione in blocco di tutti i progetti presentati da questo punto di vista costituisce quindi un fatto del tutto anomalo, che peraltro evidenzia un netto sbilanciamento territoriale degli investimenti programmati dai Cis, penalizzando fortemente il territorio dell’area metropolitana di Reggio Calabria. Sarebbe davvero grave se, come hanno giustamente denunciato i due sindaci facenti funzioni, della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria, per l’individuazione dei progetti da selezionare si fosse seguito un criterio di indirizzo politico piuttosto che una parametrazione tecnica di merito rispetto alla valenza strategica delle idee progettuali presentate».
«Il chiarimento del presidente Occhiuto, diffuso sulla stampa nelle ultime ore d’altronde – ha proseguito – non ha fugato i dubbi circa il ruolo della Regione in merito alla fase di preistruttoria gestita da Catanzaro. Il presidente afferma infatti che la Regione ha ricevuto complessivamente 1180 progetti e di averne ammessi e trasmessi all’Agenzia per la Coesione solo 884. Mancano quindi all’appello quasi 200 progetti, non è dato sapere quali, nè è stato chiarito il motivo dell’esclusione a monte operata dalla Regione. Per ciò che riguarda il ruolo del Ministero, chiediamo alla Sottosegretaria Dieni di chiarire le motivazioni che stanno alla base della graduatoria che ha fortemente penalizzato il nostro territorio».
«Già diversi mesi fa – ha detto ancora – ci eravamo messi in allarme allorquando il sindaco di Reggio Calabria aveva denunciato pubblicamente il rischio che il Ministero penalizzasse il nostro territorio a vantaggio di altri. Non ci interessa quanti e quali progetti si sia deciso di finanziare in altre province, non siamo tecnici per valutare l’efficacia e la congruità dei progetti ammessi. Ciò che è preoccupante però è che il rischio anticipato da Falcomatà purtroppo si è puntualmente verificato, al di là delle rassicurazioni a suo tempo fornite del Ministero. E che le risultanze delle attuali graduatorie penalizzano fortemente ed in maniera del tutto ingiustificata il nostro territorio».
«Pieno sostegno, dunque – ha concluso – alle istanze sollevate dai sindaci facenti funzione. Ministero, Regione e Agenzia della Coesione sembrano aver preso una pesante cantonata. Ora spieghino ai cittadini cosa è accaduto e soprattutto corrano ai ripari ammettendo al più presto i progetti reggini». (rrc)

Esclusione progetti Cis, Metrocity RC ha inoltrato istanza di accesso agli atti

La Città Metropolitana di Reggio Calabria ha inoltrato un’istanza di accesso agli atti in merito alle procedure di selezione dei progetti considerati ad alta priorità, nell’ambito del programma di investimenti denominato Contratti Istituzionali di Sviluppo.

L’istanza, indirizzata al Direttore Generale dell’Agenzia della Coesione e al Dirigente Generale del Dipartimento programmazione della Regione Calabria, chiede di «ottenere tutta la documentazione utile all’istruttoria dei progetti ammessi e nello specifico – si legge nella stessa istanza – note ed elenco dei progetti trasmessi dalla Regione Calabria all’Agenzia della Coesione, verbali di pre-istruttoria del Dipartimento Programmazione della Regione Calabria sui progetti ricevuti, verbali di valutazione dell’Agenzia per la Coesione Territoriale delle proposte trasmesse dalla Regione Calabria, atto di ammissione a finanziamento dei progetti, nonché di ogni ulteriore atto utile a verificare la correttezza amministrativa delle valutazioni compiute».
«Siamo stati immediatamente conseguenti – ha spiegato il sindaco facente funzioni Carmelo Versace – rispetto a quanto annunciato abbiamo provveduto ad inoltrare regolare istanza di accesso agli atti perché riteniamo sia utile ed opportuno vederci chiaro rispetto ai criteri utilizzati per la selezione dei progetti. Come ho avuto modo di ribadire anche ieri noi riteniamo che i progetti presentati dalla Città Metropolitana fossero ampiamente meritevoli di valutazione da parte dell’Agenzia e della Regione Calabria che ha effettuato la preistruttoria».
«Cosi come siamo convinti  – ha concluso – che il territorio della Città Metropolitana sia stato fortemente penalizzato, soprattutto se guardiamo all’importanza dello stesso ed in proporzione alla popolazione residente. Credo sia utile, ai fini della massima trasparenza, che tutti i calabresi sappiano quali sono i motivi che hanno determinato l’esclusione dei nostri progetti determinando in questo modo il venir meno di una serie di importanti investimenti sull’intero territorio metropolitano». (rrc)

Versace: Atto gravissimo esclusione di Metrocity RC dai Cis

Il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, ha definito l’esclusione della Metrocity dai Cis «un atto gravissimo ed incomprensibile», chiedendo spiegazioni a Ministero e Regione.

I Cis Calabria, infatti, « «distribuiscono 227 milioni di euro ad ogni capoluogo di provincia regionale fuorché alla Città Metropolitana ed Comune di Reggio Calabria», ha spiegato Versace, evidenziando come la decisione «umilia e mortifica l’intero territorio».

«A suo tempo – ha aggiunto Versace – il sindaco Giuseppe Falcomatà fu facile profeta nel criticare i criteri di classificazione dei progetti e a nulla, a questo punto, sono servite le successive rassicurazioni della sottosegretaria Dalila Nesci. Oggi, con zero progetti finanziati sui 16 proposti, il dicastero della ministra Mara Carfagna, l’Agenzia per la Coesione e la Regione Calabria presentano un piatto indigesto che ha tanto il sapore politico e nessun retrogusto istituzionale».

«I Cis – ha continuato l’inquilino di Palazzo Alvaro – sarebbero dovuti servire a promuovere percorsi di bellezza e cultura. Ecco, non sono stati ritenuti degni di considerazione progetti come la riqualificazione di “Palazzo Ducale Ruffo” a Bagnara Calabra, la valorizzazione del Parco Archeologico della Villa Romana del “Naniglio” a Gioiosa Jonica, l’ammodernamento del Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” di Reggio Calabria o del Parco naturalistico dell’Oasi del Pantano di Saline Joniche, la riqualificazione del sistema dei “Caselli Forestali” nelle aree montane dell’Aspromonte per la realizzazione di una Rete dei Rifugi Aspromontani, la realizzazione di una serie di percorsi ed itinerari di trekking urbano nella cintura aspromontana, la creazione di un “Innovation Hub” dedicato al bergamotto o il progetto per la nascita del Giardino degli artisti a Cittanova. Si è preferito, piuttosto, puntare sul recupero di una piscina o sulla realizzazione di dehors in plastica in altri Comuni di specifici colori politici».

«Qualcuno – ha proseguito il sindaco facente funzioni – forse non si sbagliava nel dire che è iniziata la campagna elettorale per le prossime elezioni politiche. Io aggiungo che, se lo si è fatto, si è scelto il modo peggiore. Perché non si è consumato un torto per l’ente “Città Metropolitana”, ma per tutti i 97 Comuni che la compongono. Si è deliberatamente scelto di mortificare intere comunità, cittadini e territori che aspettavano con ansia questi fondi per sperare in un rilancio concreto, si è offeso il lavoro di sindaci, amministratori, dirigenti e funzionari che, giorno e notte, non si sono risparmiati per realizzare i migliori progetti possibili, capaci, come in altre occasioni, di valorizzare l’intero territorio metropolitano».

«Non esiste – ha specificato ancora Versace – alcuna graduatoria sui progetti, ma si sono valutati quelli che dovevano essere finanziati. Una scelta discrezionale che penalizza, oltre ogni misura, un comprensorio di oltre 500 mila abitanti. Per questo motivo, i nostri uffici stanno già predisponendo le attività necessarie per chiedere un accesso agli atti per valutare la possibilità di procedere con un ricorso. Intanto, nelle prossime ore, proverò ad interloquire direttamente con la ministra Carfagna perché credo esistano, ancora, gli spazi per poter recuperare. Di certo, c’è che i senatori, l’intera deputazione calabrese ed i Consiglieri regionali di ogni partito hanno dimenticato il territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria». 

Per il consigliere metropolitano delegato ai Lavori pubblici, Domenico Mantegna, intervenuto a margine della conferenza stampa a fianco al sindaco facente funzioni, si tratta di «una vicenda scandalosa». «Nel mio ruolo – ha spiegato – ho seguito ogni fase per la presentazione dei progetti e, anche ieri mattina, sono stato a Tropea per assistere di persona alla firma dei Cis. Lì, ho abbandonato i lavori per protesta. Adesso, sanno di beffa gli incontri avuti, negli ultimi mesi, con la sottosegretaria Dalila Nesci, non ultimo quello in Prefettura durante il quale si è premurata di spiegare i criteri del bando raccomandando una strategia di inclusione e aggregazione dei Comuni. Tutte prescrizioni che abbiamo seguito alla lettera, ma oggi vediamo finanziate quasi esclusivamente schede di singoli Enti locali. Di quale aggregazione parlava la Nesci?».

«Infine – ha concluso Mantegna – mi ha profondamente rammaricato l’esclusione del progetto relativo a Pietra Cappa, il più grande monolite d’Europa patrimonio Unesco, a favore della riqualificazione di alcune case popolari. Mi domando: dov’è che si “svela la bellezza”, per come voleva il bando, con simili operazioni? Come Assemblea dei sindaci della Locride, al pari della Città Metropolitana, chiederemo un accesso agli atti per provare a comprendere ciò appare davvero incomprensibile». (rrc)