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Palazzo Alvaro

Esclusione Cis, i consiglieri liste civiche RC: Governo e Regione diano spiegazione

I gruppi comunali delle Liste Civiche di Reggio Calabria, hanno ribadito la necessità di fare chiarezza sui criteri che hanno determinato l’esclusione del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria dai progetti del Contratto Istituzionale di Sviluppo.

«Una circostanza che ci rammarica e ci indigna, soprattutto perché mortifica le istanze di un intero territorio, ma che purtroppo non ci sorprende», hanno detto i consiglieri, ricordando che «in tempi non sospetti, infatti, il sindaco Giuseppe Falcomatà aveva messo in guardia sui pericoli insiti nell’impostazione di un bando che tendeva a penalizzare il nostro territorio favorendone altri. Per questo il taglio netto sui 16 progetti della Città Metropolitana e sugli 11 progetti del Comune, risuona sì come una beffa, ma non di certo come una sorpresa. L’accorato appello del sindaco, all’epoca, suscitò una piccata reazione da parte della sottosegretaria Dalila Nesci che provò, sbugiardata dai fatti odierni, a rasserenare e tranquillizzare i cittadini reggini circa la possibilità di vedere finanziati i progetti che sarebbero stati presentati».

«La credibilità di un politico – hanno aggiunto i consiglieri – si misura dalla serietà con la quale affronta le situazioni e dalle risposte che fornisce ai territori. Oggi, Reggio Calabria e l’intera area metropolitana hanno avuto la peggiore risposta possibile dal peggior bando mai concepito».

«Non è ammissibile – hanno avvertito ancora i consiglieri – rimanere inermi di fronte ad una penalizzazione così pesante ed ingiusta che deve sollevare l’indignazione dei cittadini e far riflettere quanti, fino ad oggi, si sono fidati di chi va sbandierando, soltanto a parole, l’amore viscerale per il nostro territorio».

«Deputati, senatori e consiglieri regionali – hanno proseguito i gruppi civici – hanno il dovere di opporsi in maniera chiara ed aperta a questo scempio, evitando il tradimento nei confronti della comunità che li ha eletti. Se cosi non fosse anche loro sarebbero corresponsabili di un disegno che di fatto sacrifica sull’altare dell’opportunismo politico e del tatticismo elettorale i bisogni, le idee, i sacrifici e le speranze di un territorio che, nei Cis, vedeva una concreta occasione di rilancio economico, sociale e culturale e che adesso, se non dovesse verificarsi l’auspicato cambio di rotta da parte del Ministero, dovrà individuare altre fonti di finanziamento per dare seguito ai progetti presentati».

«Ovviamente – hanno concluso i consiglieri dei gruppi civici – sostenendo anche noi le battaglie dei sindaci facenti funzioni Brunetti e Versace, chiediamo che sia data al più presto risposta all’accesso agli atti predisposto dalla Città Metropolitana, anche ai fini di un eventuale ricorso, così da provare a comprendere come sia stato possibile che progetti del tutto discutibili presentati da altri territori possano aver avuto una valenza culturale ed una maggiore considerazione artistica rispetto, giusto per fare qualche esempio, alla riqualificazione del Palazzo della Cultura Pasquino Crupi, alla riqualificazione del quartiere Candeloro, al completamento del Lungomare di Gallico e del Campo scuola Coni, alla creazione dell’innovation hub sul bergamotto, alla riqualificazione del Monastero della Visitazione, della Villa del “Naniglio” a Gioiosa Jonica, del Palazzo Ducale di Bagnara o dell’Oasi del Pantano di Saline». (rrc)