L’Università Magna Graecia attiva la formazione per il personale comunale di Catanzaro

Sono partite in questi giorni, per la prima volta, le giornate di formazione destinate ai dipendenti di Palazzo De Nobili di Catanzaro da parte dell’Università magna Graecia.

Ciò rientra nell’ambito della convenzione sottoscritta sette anni fa tra l’Ateneo e il Comune, in cui quest’ultimo concedeva una parte del Complesso Monumentale del San Giovanni, in comodato d’uso gratuito per le attività accademiche di Alta Formazione. L’attivazione delle giornate di formazione, che sono a titolo gratuito, era stata comunicata formalmente all’Amministrazione Comunale dal direttore della Scuola di Alta Formazione dell’UMG, il professore Stefano Alcaro.

Soddisfazione è stata espressa da Marinella Giordano, assessore con delega al Personale e Donatella Monteverdi, assessore con delega ai rapporti con l’Università, sottolineando come «a distanza di così tanti anni dalla firma della convenzione con l’UMG, finalmente si dà corpo per la prima volta a una delle previsione più importanti contenute nell’intesa».

«Un’opportunità preziosa per il nostro Ente ma che però era rimasta sostanzialmente lettera morta, nonostante la formazione del personale sia diventata nel tempo un requisito imprescindibile per l’efficienza e l’efficacia della pubblica amministrazione. È proprio per questo – scrivono ancora Giordano e Monteverdi – che la giunta Fiorita si è attivata subito per rendere concretamente operativo quell’articolo della convenzione tra Comune e università, trovando in quest’ultima la giusta sensibilità e piena disponibilità».

«Motivo per cui – hanno concluso – è giusto dare atto al professore Alcaro dell’impegno profuso non solo sul piano organizzativo, per garantire tempi rapidi nell’avvio delle attività, ma anche per avere garantito un corpo docente di alto profilo al personale comunale che sceglierà di far tesoro di questa importante opportunità».

Diverse e tutte di rilievo, le aree tematiche coinvolte. Si va da quella Manageriale Dirigenziale a quella Giudico Amministrativa e da quella Informatica a quella Socio Organizzativa, per finire a quella Specialistica che abbraccia vari ambiti: il nuovo codice degli appalti, la contrattualistica pubblica, il Terzo Settore, l’urbanistica e il Controllo del Territorio. Due le giornate tenute finora, che hanno suscitato grande interesse e sono state molto partecipate dal personale dell’Ente, il quale ha avuto la possibilità di confrontarsi utilmente con relatori specializzati, di considerevole valore scientifico. (rcz)

L’OPINIONE / Franco Cimino: chi vince e chi perde a Catanzaro

di FRANCO CIMINO – La Politica non è un gioco, anche se ormai sono in tanti, tra coloro che la praticano, che pensano che lo sia. Non lo è in quella sede, l’Amministrazione locale, che vorrebbe essere la più Politica, ma che da noi sempre più distante da essa si trova, venuta fatta camminare nella direzione opposta. Vieppiù in questi ultimi anni, compreso quest’ultimo. È un gioco, pressoché ovunque, in Italia. Altrove, dove si è più sofisticati ed eleganti, il gioco è quello degli scacchi, in cui notoriamente è richiesto l’abbinamento pazienza-intelligenza.

Conoscenza profonda della tecnica e delle regole. Quando non sono gli scacchi, il gioco preferito è il biliardo. Anche qui, la regola, semplice ma ferrea, si accompagna strettamente alla tecnica. E, questa, alla fantasia, all’abilità quasi artistica nel rendere nuovo ogni tiro, inattesa la decisione, precisissimo il rotolare della palla e il suo toccare il pallino e i birilli, per poi andare in buca per sua scelta, talvolta necessaria. Qui da noi, galvanizzati dai successioni del Catanzaro e dalle ambizioni represse di molti (le abbiamo avute in verità tutti da ragazzi) aspiranti calciatori, il gioco scelto è il calcio. La posta in gioco, non richiesta da alcun campionato, è la Giunta Comunale. Il premio, non promesso da alcuno, è la maggioranza numerica per sostenerla (sic!). La partita è iniziata, in verità, poco dopo l’avvio di una grande avventura, politica e non calcistica.

Esattamente quattordici mesi fa, anche se è da fine aprile- primi di maggio che, al coperto di qualche ristorante o abitazione, rigorosamente in campo neutro, sono iniziati i preparativi “atletici” e il riscaldamento negli spogliatoi. Questa partita è appena finita. È, però, solo quella di andata. Presto ci sarà il ritorno. Si gioca attualmente senza stadio. Senza pubblico. Senza regole, senza l’arbitro. E con un pallone a tempo, quello breve nelle mani di un presumibile vero padrone del pallone. Di colui il quale deciderà di lasciarlo o di riprenderlo a secondo di come sarà al momento il risultato. L’unica cosa certa che ha “certamente” operato durante questa lunga fase preparatoria, è stata la classica campagna acquisti dei diversi giocatori, valutabili non per la qualità tecnica ma per la quantità di un qualcosa.

Nessun nome, ma un numero. Moltiplicabile al massimo per uno. Nessuna squadra e nessun colore di maglietta, perché mancano sia le squadre che le divise. Nemmeno qualche procuratore che curi i passaggi dei “giocatori”da una società a un’altra, ché mancante queste, ciascun giocatore ha giocato per sé, mettendo sul mercato soltanto sé stesso e qualche tifoso dichiarato sulla carta. Ma le partite, per quanto bruttissime e senza regole e arbitro e spettatori, soprattutto senza campo e stadio, come queste, si chiudono sempre con vincitori e sconfitti. Se ci fosse stata, in mancanza di intelligenza, almeno un poco di furbizia, questa partita, qui da noi, si sarebbe dovuta giocare per come aveva iniziato. E cioè in sordina, con discrezione, intorno a qualche bella cena innaffiata da buon vino, visto che vi erano al tavolo competenti “enogastronomi”.

Invece, si è voluto trasformare una semplice brutta partita di pallone, con il mercatino aggiunto, in un fatto politico. L’arbitro, o chi avrebbe dovuto esserlo, ha lasciato fare. Su tutto è stata fatta campeggiare una domanda e la conseguente richiesta tra le parti. “ Questo governo ( nascente, ora nato), è di sinistra o di destra?” È la conseguenza: per essere definito dell’una o dell’altra ci vogliono numeri. In Consiglio si chiamano numero dei consiglieri. In giunta, degli assessori.

Siccome i numeri, per chi in politica li sostituisce alle idee, sono soltanto tali, volendo leggerli “ideologicamente” (la mia analisi sulla Città dalle elezioni in poi, è naturalmente assai diversa, ma ne parlerò in altro contesto) essi dicono chi ha vinto e chi ha perso.

Ha perso, e pesantemente ancora una volta, il PD. Ha perso sul terreno suo privilegiato. Quello della furbizia da furbetti del quartierino. A luglio scorso gli è andata bene per la soggezione che ha avuto l’arbitro verso di esso. Il quale ha concesso che a un partito con il minimo dei consensi elettorali, quasi ultimo tra le liste concorrenti, ricevesse, con solo due consiglieri comunali (ah, i numeri!), due assessori con deleghe pesanti, di cui il vicesindaco. Questa volta avrebbe voluto fare il bis (anzi il tris per la richiesta del terzo assessore, dicono le cronache pettegole), ma non gli è riuscito. Il tris l’ha fatto, invece, quel furbo vero di Antonello Talerico. Il quale ha accettato la sfida colorando il suo rafforzato esercito di “politica” su cui ha impresso l’egida del suo nuovo partito. Partito che a quanto parrebbe non sarebbe di sinistra. Pertanto, si può dire che ha vinto lui. E da solo. Un consigliere comunale (anche regionale) contro un intero partito della “ sinistra” a Catanzaro, il PD. Il PD comunale, provinciale, regionale e nazionale. Questo dicono i numeri, la loro logica. E questo risultato offre la partita. Quella brutta, a cui pochi abbiamo potuto assistere, per assenza totale di pubblico. Il pubblico dei cittadini, sempre più pericolosamente sofferenti e indifferenti rispetto a ciò che si vorrebbe chiamare politica e istituzioni.

Dicono che da quelle parti, considerata la debolezza e cedevolezza dell’arbitro, si stia già pensando alla partita di ritorno. Io consiglierei prudenza. La logica del mercato, di questo mercatino, dice che chi vince trova più gente dietro la porta col cappello in mano. La prossima sfida, pertanto, potrebbe chiudersi con un altro vantaggio a favore dell’attuale vincitore. Che vorrebbe – ah i numeri! – fare almeno quaterna! (fci)

L’assessore alle Politiche Sociali di CZ Lazzaro: Regione aiuti a varare piano di rientro di Fondazione Betania

L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Catanzaro, Venturino Lazzaro, ha evidenziato come nonostante «il Comune abbia onorato gli impegni verso la Fondazione Betania», ciò non basta. È per questo che, per l’assessore, adesso è il turno della Regione, aiutando la Fondazione a varare il piano di rientro.

Il Comune di Catanzaro, infatti, ha liquidato 3 milioni e 500.000 euro alle quattro strutture socio-assistenziali da essa gestite per gli esercizi 2020, 2021 e 2022. «Si tratta – ha spiegato – delle strutture “Delfino”, “Fiordaliso”, “Edera” e “Perseo”. Di questi ben 854.000 euro sono stati liquidati dall’attuale Amministrazione comunale. Il saldo dell’esercizio 2022, pari a 284.000 euro, è stato richiesto meno di due mesi fa con l’emissione delle fatture datate 29 maggio 2023».

«Si evince chiaramente – ha spiegato – che i residui impegni del Comune verso Betania, che saranno in tempi brevi onorati, rappresentano solo una minima parte della cifra occorrente per fronteggiare una situazione debitoria che, da quel che si può apprendere, è certamente molto pesante, se si tiene conto che solo un milione e 700.000 euro sono di debiti erariali riferiti a cartelle e avvisi. Senza contare che incombono ben 29 pignoramenti, che renderanno ancora più problematica la situazione. Si pensi che il Comune di Catanzaro è stato costretto a liquidare 124.788 euro per fronteggiare 12 ordinanze e ad accantonare altri 245.000 euro per ulteriori situazioni».

«Come si può notare, la soluzione della crisi finanziaria di Betania – ha continuato – dipende solo in minima parte dal Comune, che comunque farà la sua parte accelerando al massimo la liquidazione delle fatture di fine maggio. Desta semmai molta preoccupazione la posizione rassegnata dell’assessore regionale alle politiche sociali che, nell’incontro lodevolmente promosso dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, ha potuto solo ammettere che l’Ambito Sociale di Catanzaro, in cui ricadono le strutture gestite da Betania, ha dovuto subire una decurtazione di oltre 2 milioni di euro in base ai nuovi criteri di assegnazione delle risorse. L’Asp di Catanzaro ha, peraltro, certificato che una parte degli ospiti delle strutture socio-assistenziali di Betania, in realtà riceve un’assistenza che è di tipo sanitario, pur continuando a ricadere  impropriamente sui bilanci comunali».

«Senza una forte risposta istituzionale – ha detto ancora – come opportunamente sollecitata dal consigliere regionale Talerico, il destino di Betania sembrerebbe segnato. Ma noi, con in testa il sindaco Fiorita, non ci rassegniamo alla perdita di un inestimabile patrimonio sociale, assistenziale e professionale come Betania, ha ragione il sindaco quando dice che non è un’azienda qualsiasi. La Regione aiuti la Fondazione a varare un piano di rientro dei debiti, assegni alla stessa compiti di natura sanitaria che alleggeriscano il plafond dell’Ambito sociale, aumenti la dotazione finanziaria del settore».

«Noi combatteremo questa battaglia al fianco del nostro arcivescovo Maniago – ha concluso – consapevoli che da questo dipende il futuro delle persone assistite, dei dipendenti delle strutture e degli stessi creditori». (rcz)

Il Comune di Catanzaro come sede di due laboratori di digitalizzazione per archivi e libri

Il Comune di Catanzaro è stato individuato, dalla Regione Calabria, come sede di due laboratori di digitalizzazione per il patrimonio archivistico e librario nell’ambito del progetto Digital Library e Invitalia attinente al Pnrr.

In particolare, il lavoro consisterà nella digitalizzazione di parte del materiale custodito nella Biblioteca Comunale “Filippo De Nobili”, nell’Archivio Storico “Emilia Zinzi”, e potenzialmente di documentazione di pregio di altri comuni della provincia.
«Il risultato ci riempie di soddisfazione e mi piace annunciarlo nella Giornata Internazionale degli Archivi. Questo ci consentirà di fare un salto di qualità nella tutela, conservazione e valorizzazione del nostro importante patrimonio librario e archivistico che è un autentico tesoro della Città. I due cantieri di digitalizzazione, inoltre, ci renderanno un polo a servizio anche di altri enti locali del territorio. Per questo voglio ringraziare la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Calabria, la Regione Calabria e quanti hanno lavorato a questo progetto, tra cui il responsabile amministrativo dell’Ufficio di Gabinetto, Salvatore Bullotta, il direttore della Biblioteca Comunale De Nobili, Michele Marullo e i professionisti che curano il servizio archivistico del Comune», ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Donatella Monteverdi(rcz)
 

Rigenerazione Urbana, le perplessità degli Ingegneri sull’atto del Consiglio comunale di Catanzaro

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catanzaro ha espresso in una missiva le sue perplessità in merito alla proposta Norme per la rigenerazione urbana e territoriale, la riqualificazione ed il riuso, deliberato dal Consiglio comunale di Catanzaro, presieduto da Nicola Fiorita.

La missiva, sottoscritta dal presidente Gerlando Cuffaro e dal segretario Francesco Dattilo, evidenzia alcune criticità rilevate sulla base della normativa vigente e delle attuali condizioni del patrimonio immobiliare ricadente nel Comune di Catanzaro. 

Nello specifico, sull’atto di indirizzo rivolto agli uffici comunali in cui si indica l’astensione dal rilascio di qualsiasi atto autorizzativo inerente alla legge n. 25/22 e, nello specifico, nelle aree precedentemente oggetto di salvaguardia, si legge nella nota: «appare doveroso manifestare le proprie perplessità su tale atto, in quanto l’art. 9 comma 1 della L.R. n. 25 del 04.07.2022, parrebbe consentire l’esclusione di parti del territorio dall’applicazione delle norme della stessa legge solo attraverso motivata deliberazione del Consiglio Comunale e non anche attraverso atti di indirizzo agli uffici. Inoltre, la proposta di delibera sottoposta all’esame del Consiglio, delimita vaste aree del territorio comunale, in relazione alle caratteristiche del contesto paesaggistico nonché del tessuto urbanistico ed edilizio, nelle quali prevede la non applicabilità della citata legge, con particolare riferimento agli articoli 5, 6, e 7. Tale proposta, pertanto, non consentirebbe, tra l’altro, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente a fronte di modesti ampliamenti consentiti dagli artt. 5 e 6 della legge».

E ancora: «Pur comprendendo, in linea di principio, lo spirito di tutela del territorio che ha condotto alla predisposizione della proposta di deliberazione, tuttavia, si ritiene che l’eventuale individuazione delle parti di territorio da escludere dall’applicazione della predetta legge possa avvenire solo attraverso un percorso graduale e partecipato, che preveda, tra l’altro, il fattivo ed efficace coinvolgimento degli Ordini Professionali. Nelle more, l’ipotesi di astenersi dal rilascio di titoli autorizzativi connessi alla norma stessa pare inopportuna in quanto arrecherebbe non pochi disagi ai professionisti e gravi ripercussioni economiche sul territorio».

«Infine, a fronte di un ciclo di vita della L.R. 19/2002 e ss. mm. ii. di oltre 20 anni – si legge – si ritiene ormai indispensabile imprimere una decisa accelerazione da parte del Comune all’iter procedimentale di approvazione del nuovo strumento urbanistico, come più volte sollecitato anche dalla Regione Calabria – Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente, al fine di dotare la città di un nuovo e moderno strumento urbanistico, anche per favorire il collegamento funzionale dei quartieri e superare l’attuale marginalità di alcuni di essi, come peraltro più volte da Loro auspicato e manifestato in svariati incontri». (rcz)

Parco eolico marino nel golfo di Squillace, le perplessità del Comune di Catanzaro

L’Amministrazione comunale di Catanzaro, guidata dal sindaco Nicola Fiorita, ha espresso dubbi in merito al Parco eolico marino nel Golfo di Squillace.

Dubbi espressi nel corso della call conference, a cui hanno partecipato il sindaco Fiorita e la consigliera comunale Daniela Palaia, con i rappresentanti di Renantis” e “BlueFloat Energy”, società attive nel settore energetico che hanno dato vita a “Minervia Energia”, società costituita ad hoc per lo sviluppo di una proposta progettuale finalizzata a realizzare un parco eolico marino galleggiante al largo della costa jonica.

«L’impianto off shore – ha spiegato la consigliera – sarebbe costituito da una quarantina di turbine, collocate a ventuno chilometri dalla costa, sullo specchio d’acqua del golfo di Squillace. Il capoluogo, in particolare, vedrebbe interessati i tratti in corrispondenza del quartiere Lido e di località Giovino».

«In vista di un successivo incontro in presenza – ha aggunto – con il sindaco abbiamo nel frattempo posto una serie di quesiti e questioni, sollevando anche le nostre perplessità di natura ambientale, paesaggistica e non solo. C’è da dire infatti che Catanzaro conserva intatta l’ambizione a dotarsi di un porto turistico, in grado di intercettare anche le rotte internazionali che però, inevitabilmente, finirebbero per incrociare la presenza ingombrante del parco eolico».

«Si aggiunga a questo – ha proseguito – che dal punto di vista paesaggistico, nonostante i ventuno chilometri di distanza dalla costa e contrariamente all’opinione dei tecnici di Minervia, le turbine sarebbero visibili dal litorale e, a maggior ragione, dal centro cittadino che è posizionato in altura. Un dato, questo, assai negativo per un territorio che sull’ambiente e sul mare intende puntare come elemento cruciale dello sviluppo turistico. Un territorio che peraltro ha già sacrificato buona parte di sé stesso per fare spazio ai parchi eolici on shore, che hanno fortemente ipotecato il futuro del patrimonio collinare».

«Infine, c’è da chiedersi una volta di più se a una tale produzione di energia faccia riscontro una reale domanda che giustifichi la nascita dell’ennesimo impianto o se non si tratti piuttosto di un’operazione finalizzata all’esportazione delle risorse energetiche verso altri paesi, senza alcun vantaggio per il nostro territorio. Insomma – ha concluso Palaia – i dubbi sono tanti, quindi c’è molto ancora da chiarire e soprattutto farlo anche tenendo nel giusto conto le posizioni di dissenso di diversi sindaci, i quali hanno chiesto alla Città Capoluogo di farsi capofila di un fronte contrario all’ipotesi di un nuovo parco eolico marino». (rcz)

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Il Comune di Catanzaro sul Cinema Orso: Ci sono condizioni per acquisire il bene

L’Amministrazione comunale di Catanzaro, guidata dal sindaco Nicola Fiorita, ha reso noto che «ci sono tutte le condizioni affinché il Comune possa esercitare il diritto di prelazione ed acquisire il Cinema Orso».

«Il Cinema Orso non è un “rudere” – viene ribadito in una nota – come qualcuno ha incautamente scritto, ma un bene culturale di particolare interesse, riconosciuto e tutelato da un Decreto del Segretariato Regionale del Ministero della Cultura, adottato in base al decreto Legislativo n. 42 del 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), che ne vincola nei fatti la destinazione. Non è un “rudere”, bensì “una importante testimonianza sociale e una componente forte della memoria urbana della prima metà del Novecento, oltre ad essere espressione di stratificazioni di lavoro e di sapienza architettonica, oltre una identità autentica radicata con il luogo e lo spazio fisico, con la comunità e con la storia”, come si legge nel Decreto del Ministero della Cultura-Segretariato Regionale della Calabria».

E, ancora, si legge nello stesso decreto, “si tratta in definitiva di una importante testimonianza sociale e nello stesso tempo di una struttura che va assolutamente salvaguardata e tutelata in quanto espressione fisica delle vicende che hanno caratterizzato per oltre mezzo secolo la storia umana e sociale del borgo e che, pertanto, riveste interesse particolarmente importante ai sensi del D. Lgs. del 22 gennaio 2004, n. 42 per i motivi più dettagliatamente illustrati nell’allegata relazione storico-morfologica”.

«È da sottolineare – si legge nella nota – che il procedimento di apposizione del vincolo sull’immobile è stato avviato dalla Soprintendenza Archeologica per le province di Catanzaro e Crotone fin dall’agosto del 2022, ben prima del verificarsi dell’acquisto da parte del privato. Per tali motivi, rappresentando la larga volontà popolare del quartiere e della Città, il Comune di Catanzaro andrà avanti, senza tentennamenti, nella sua azione volta ad esercitare su questo bene un diritto di prelazione che appare lampante».

«Nessuna intenzione di intromettersi illegittimamente nella procedura di vendita – si legge ancora – né di minare gli interessi del privato che si è aggiudicato l’asta, ma appare evidente dagli atti che questa alienazione, compiuta contro i divieti o senza l’osservanza delle condizioni e modalità stabiliti dal Decreto legislativo n. 42 del 2004, è da ritenersi nulla. Quanto alla risibile accusa di ritardi del Comune nella procedura, occorre solo ricordare che la legge vieta espressamente al Concessionario (in questo caso la Soget) di chiedere l’assegnazione dei beni pignorati, né rendersi acquirente dei medesimi negli incanti neppure per interposta persona».

«Ci sono tutte le condizioni, dunque, affinché il Comune possa esercitare il diritto di prelazione ad acquisire il bene non appena la Soprintendenza avvierà formalmente tale fase e – dopo avere individuato le opportune fonti di finanziamento – realizzare una struttura pubblica con una destinazione compatibile con il Decreto emanato dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura», viene evidenziato nella nota.

«Porteremo avanti questa linea con rigore e fermezza – conclude la nota del Comune – certi delle buone ragioni della collettività, non senza ricordare che gli oppositori di oggi, stranamente al fianco di chi considera l’ex Orso un “rudere”, hanno avuto venti anni a disposizione per acquisire il bene e farne una struttura al servizio della promozione culturale». (rcz)

CATANZARO – Ecco la composizione delle Commissioni consiliari permanenti

Il Presidente del Consiglio comunale di Catanzaro, Gianmichele Bosco, ha diramato l’assetto ufficiale dei cinque organismi consiliari di Palazzo de Nobili.

«Definito questo primo passaggio formale – ha dichiarato Bosco – i componenti delle singole commissioni lunedì prossimo si riuniranno per l’elezione dei presidenti e dei vicepresidenti dando avvio, dunque, alle ordinarie attività amministrative”.  Di seguito i componenti delle commissioni».

Prima commissione “Urbanistica, Patrimonio, Polizia Urbana, Mobilità, Traffico”: Giorgio Arcuri, Gregorio Buccolieri, Emanuele Ciciarello, Antonio Corsi, Manuela Costanzo, Valerio Donato, Manuel Laudadio, Luigi Levato, Alessandra Lobello, Rosario Lostumbo, Rosario Mancuso, Giulia Procopi, Eugenio Riccio, Raffaele Serò, Tommaso Serraino e Antonello Talerico.

Seconda commissione “Igiene Ambientale e Lavori Pubblici”: Antonio Barberio, Nunzio Belcaro, Vincenzo Capellupo, Emanuele Ciciarello, Lea Concolino, Antonio Corsi, Manuela Costanzo, Sergio Costanzo, Luigi Levato, Rosario Lostumbo, Rosario Mancuso, Daniela Palaia, Eugenio Riccio, Francesco Scarpino e Danilo Sergi, Stefano Veraldi.

Terza commissione “Risorse Finanziarie, Affari Generali, Personale e Servizi demografici”: Antonio Barberio, Vincenzo Capellupo, Lea Concolino, Giovanni Costa, Sergio Costanzo, Manuel Laudadio, Luigi Levato, Rosario Mancuso, Daniela Palaia, Gianni Parisi, Marco Polimeni, Giulia Procopi, Francesco Scarpino, Danilo Sergi e Stefano Veraldi.

Quarta commissione “Politiche sociali, Cultura, Pubblica Istruzione e Sport”: Antonio Barberio, Nunzio Belcaro, Gregorio Buccolieri, Fabio Celia, Emanuele Ciciarello, Lea Concolino, Valerio Donato, Wanda Ferro, Alessandra Lobello, Rosario Lostumbo, Marco Polimeni, Giulia Procopi, Francesco Scarpino, Danilo Sergi, Tommaso Serraino e Stefano Veraldi.

Quinta commissione “Turismo, Politiche del Mare, Attività Produttività”: Giorgio Arcuri, Vincenzo Capellupo, Igea Caviano, Fabio Celia, Antonio Corsi, Giovanni Costa, Manuela Costanzo, Sergio Costanzo, Manuel Laudadio, Alessandra Lobello, Daniela Palaia, Gianni Parisi, Marco Polimeni, Eugenio Riccio, Raffaele Serò, Antonello Talerico. (rcz)

CATANZARO, ASPETTANDO LA ‘PRIMAVERA’:
VETI INCROCIATI, RANCORI E RITORSIONI

di RAOUL ROMANI – “È peggio del Viet-Nam”. L’espressione è di uno dei partecipanti alle interpartitiche del centrodestra di Catanzaro chiamato a scegliere il successore (potenziale, ovviamente) di Sergio Abramo che con i suoi quattro mandati ha battuto tutti i record di longevità e non può più riproporre la sua candidatura. L’autore della colorita, ma efficace battuta, ha voluto rimanere anonimo. Riferisce di scontri al calor bianco, quasi al limite dello scontro fisico tra le varie componenti al tavolo. Più che riunioni politiche, ha aggiunto, sembrava di assistere a scontri tra fazioni di congiurati, uno contro l’altro armati.

Occorre capire perché le tensioni del centrodestra, che a Roma hanno avuto l’apice durante le votazioni per il Presidente della Repubblica, si sono scaricate con tale violenza proprio a Catanzaro che sarà uno dei quattro Capoluoghi di Regione dove si voterà in primavera.

Non bisogna essere cartomanti per individuare la natura delle tensioni. Le ultime elezioni regionali hanno avuto l’effetto di uno tsunami sulla Città, lasciando “morti e feriti” soprattutto nella coalizione di Roberto Occhiuto. Tutti i disegni politici dei vari Abramo, Tallini, Esposito e compagnia bella si sono infranti nelle urne. Un solo candidato, il leghista Filippo Mancuso, si è salvato dall’azzeramento della classe politica del Capoluogo.

Ognuno rimprovera all’altro i motivi del fallimento e dalla cancellazione sostanziale di Catanzaro dal panorama politico calabrese. È perfino difficile compilare la geografia dei conflitti tra partiti e all’interno del partiti.

Il più clamoroso è tutto interno a Forza Italia, il partito del presidente Occhiuto. Il coordinatore regionale, il senatore vibonese Giuseppe Mangialavori, ha approfittato della situazione di debolezza del coordinatore provinciale Mimmo Tallini, alle prese con un delicato processo, per piazzare due fedelissimi in Consiglio regionale. Non ha però fatto i conti con la grinta di Tallini che, assolto trionfalmente dalle accuse che gli aveva lanciato la Procura, ha ripreso il centro della scena.

Lo scenario da complicato è diventato quasi irrisolvibile. Non si contano i nomi di potenziali candidati bruciati come i falò sulla spiaggia d’agosto, vittime di velenosi veti e di altrettanto velenosi dossieraggi. Uno dopo l’altro sono caduti il giovane Marco Polimeni, gradito ad Abramo e Mangialavori, ma non a Tallini, UdC e altri soggetti. Il medico-politico Baldo Esposito, non rieletto alla Regione, era stato proposto dalla Lega, ma dopo avere constatato la freddezza degli altri partner, ha ritirato la sua disponibilità. Stessa sorte per l’avvocato Saverio Loiero, volto storico della destra, molto amico di Wanda Ferro e Michele Traversa, gradito dallo stesso Tallini, ma osteggiato da Lega, Forza Italia targata Mangialavori e partitini di centro. Non è nemmeno arrivato alla discussione il nome pesante del professore universitario Arturo Puija, rampollo dell’ex padrone della Dc calabrese. Di Antonello Talerico, primo dei non eletti alla Regione in Forza Italia e nemico dichiarato di Mangialavori, nessuno ha voluto sentire parlare, a parte la difesa di Mimmo Tallini.

Dal tavolo di centrodestra è anche partita una polpetta avvelenata, destinatario il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, indicato all’unanimità quale migliore candidato possibile. Furbescamente, l’inquilino di Palazzo Campanella si è ritirato, ben cosciente che sarebbe andato incontro a notevoli rischi e ad un sicuro fuoco amico nelle urne. Ha preferito giustamente  mantenere il prestigioso (e ben remunerato) incarico regionale.

Anche Wanda Ferro, parlamentare molto vicina a Giorgia Meloni, ha gentilmente declinato l’invito: «Non se ne parla proprio».

La carta che viene giocata negli ultimi giorni, quasi per disperazione, è quella dell’avvocato Valerio Zimatore che ha la fiducia di Tallini e Abramo (nel collegio di difesa del primo, consulente legale delle aziende del secondo), ma che viene ritenuto dai più una candidatura debole e perdente, al punto che molti consiglieri uscenti volerebbero alla corte della grande incognita-sorpresa di queste elezioni, il docente universitario Valerio Donato. Che aspetta con pazienza l’arrivo di truppe cammellate dall’esercito in disfacimento del centrodestra.

Tutti contro tutti, come nemmeno nella Firenze dei Medici. O come nelle giungle del Viet-Nam. (rar)

 

CATANZARO: IL COMUNE PATROCINA IL TUFFO COLLETTIVO

7 agosto – Il Comune di Catanzaro ha concesso il proprio patrocinio ad alcune prossime manifestazioni culturali cittadine. Su relazione dell’assessore al turismo Alessandra Lobello, l’esecutivo ha dato l’ok alla proposta di patrocinio per l’evento “Frac Festival 2018”, previsto il 10 e 11 agosto in Villa Margherita, e per il “Tuffo collettivo della costa catanzarese” promosso dal gruppo “Sei di Marina di Catanzaro se…” che si svolgerà il 12 agosto. Quest’ultima iniziativa si caratterizza quale momento di aggregazione e di partecipazione sinergica, anche fra i vari stabilimenti balneari, lungo i sette chilometri delle spiagge di Catanzaro comprese tra i fiumi Corace e Alli.

L’assessore Alessandro Lobello

Su proposta del settore cultura, illustrata dal vicesindaco e assessore Ivan Cardamone, è stato inoltre concesso il patrocinio e il partenariato progettuale agli eventi e alle attività in programma per l’ultimo mese di apertura della mostra “Teneri Bulloni” presso il museo Marca di Catanzaro. Saranno due le serate speciali: il 26 agosto “Un robot per amico”, workshop con l’artista ed esperienza di lavoro per bambini di tutte le età in collaborazione con l’associazione DI.CO.; “Una notte al Museo” con l’apertura straordinaria del museo in fascia serale e visite guidate con l’artista dalle 20 fino a mezzanotte. (rcz)