Il Comune di Reggio chiederà lo stato di calamità per i danni prodotti dagli incendi

La Giunta comunale di Reggio Calabria  chiederà al Governo lo stato di calamità naturale per i danni, ingentissimi, causati dagli ultimi incendi che hanno devastato gran parte del territorio collinare cittadino. Lo ha annunciato, in consiglio comunale, il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, recependo un ordine del giorno della maggioranza, illustrato dal consigliere Antonio Ruvolo, e sottoscritto dall’unanimità dell’aula.

«Sono stati giorni drammatici – ha detto Brunetti – con dieci fronti di fuoco attivi, contemporaneamente, nello stesso momento. Non può essere certo un caso, né un effetto dovuto ad autocombustione. Sorgono molti dubbi sulla natura dei roghi e sono certo che, in questo senso, la magistratura attiverà ogni strumento utile a fare chiarezza sulla situazione e ad individuare eventuali responsabilità».

«In questo momento – ha aggiunto – siamo vicini alla comunità ed al sindaco di Cardeto che, oltre alla devastazione del territorio, ha registrato una vittima. Identica solidarietà va a tutte le frazioni colpite da questa apocalisse. Ne cito alcune per dare contezza del dramma a chi non lo avesse compreso fino in fondo: Mosorrofa, Trunca, Santa Venere, Gallina, Armo, Vinco, Pavigliana, Cannavò, Sambatello, Ortì per arrivare a Gallico, al confine con Catona, Salice. In sostanza, tutta l’area collinare di Reggio Calabria è stata distrutta». Insomma, una vera e propria Via Crucis che «ha intaccato abitazioni civili, terreni agricoli e aziende zootecniche, uliveti. Un bilancio pesantissimo per la città e la provincia». Nel ringraziare quanti, vigili del fuoco, forze dell’ordine e volontari «si sono spesi per attenuare i danni e che hanno contribuito a salvare molte vite umane», il sindaco facente funzioni ha parlato di «panorama infernale», invitando il Governo «a non lasciare sola la Regione Calabria ed i Comuni».

Il consigliere Antonio Ruvolo, nell’illustrare l’ordine del giorno, ha affermato che, da una preliminare ricognizione fatta nei luoghi interessati dalle fiamme, «servono interventi urgenti e straordinari che interessino, prioritariamente, il ripristino del patrimonio arboreo forestale, delle reti stradali ed idriche, il sostegno alle aziende agricole e alle attività agro-pastorali e di conduzione dei fondi agricoli ed ulteriori attività urgenti necessarie a ripristinare la situazione compromessa dall’emergenza».

E’ toccato, quindi, al consigliere Carmelo Versace incalzare il Governo rispetto «al mancato riconoscimento dei ristori per i Comuni ed i privati colpiti dalla medesima emergenza nel 2021».

«Ancora – ha ricordato – abbiamo impressa nella mente la catastrofe di due anni fa, quando il fuoco distrusse l’Aspromonte e causò 13 morti. Il Ministro Matteo Salvini, oltre a parlare di Ponte sullo Stretto, farebbe bene ad attivarsi per il riconoscimento di quanto dovuto ai territori per i tristi fatti del 2021».

Ed alla Regione, il consigliere Versace, ha contestato la proposta di riordino dei Consorzi di bonifica che verranno accorpati in un unico soggetto regionale: «E un settore che va riformato, ma non possono essere cancellate realtà e forze fondamentali in situazioni drammatiche come queste. A breve sarò audito nella VI commissione regionale, insieme ai rappresentanti dei Consorzi e dei sindacati, proprio per riflettere su quest’ennesima mira accentratrice dell’esecutivo Occhiuto».

Nel mentre ha annunciato pieno sostegno da parte della Città Metropolitana alla richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale per l’area reggina, Carmelo Versace ha chiesto al Governatore «quale fosse il piano antincendio messo in campo per prevenire il drammatico scenario che il tessuto metropolitano ha dovuto subire in questi giorni».

«Se vanno bene otto droni quale deterrente per i piromani – ha spiegato – altrettanto bene andrebbe il rafforzamento delle guardie che conoscono i boschi e possono dare una mano concreta nel sopperire alla clamorosa impreparazione recentemente dimostrata». Il consigliere Franco Barreca, poi, ha invocato «maggiore sostegno ai Vigili del fuoco, alle forze dell’ordine ed ai volontari che hanno preso parte alle operazioni di spegnimento dei roghi».

«I Vigili del fuoco – ha sottolineato – lavorano spesso in condizioni difficili, dovendo fare i conti con un organico al di sotto delle reali necessità».

Approvato l’ordine del giorno presentato da Antonio Ruvolo e sottoscritto da tutte le forze politiche presenti in consiglio, l’aula si è concentrata sui punti in programma per la seduta odierna, caratterizzata da importanti misure in tema tributario. Così, modificato il regolamento che disciplina la Tari, ritenuto obsoleto rispetto alla normativa nazionale ed adeguato alla norma comunitaria, il civico consesso ha dato il via libera allo stralcio delle cartelle fino a mille euro risultanti da ingiunzioni emesse dal Comune dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Ancora prima, è stato approvato il regolamento che risolve la cosiddetta “rottamazione delle cartelle”, ovvero la definizione agevolata delle somme dovute dai contribuenti al 30 giugno 2022, con sgravio su interessi e sanzioni.

«Sono misure – ha specificato, ancora, Antonio Ruvolo, in qualità di presidente della Commissione Bilancio – che vanno ad aggiungersi alle agevolazioni già previste per le fasce deboli nell’ultimo consiglio comunale, quando abbiamo individuato un milione di euro per individui e famiglie che vivono una particolare condizione di fragilità. Il mio ringraziamento, in questo frangente, non può che andare all’importante azione portata avanti, in un comparto particolarmente delicato, dall’assessore ai Tributi, Francesco Gangemi, dalla dirigente Titti Siciliano e da tutto lo staff di settore». (rrc)

Assemblea popolare ad Ortì (RC), il sindaco Brunetti incontra i residenti della frazione collinare

Il sindaco f.f. del Comune di Reggio, Paolo Brunetti, ha incontrato i residenti della frazione collinare nella Sala Parrocchiale di Ortì, esponendo le problematiche e le maggiori criticità del centro collinare che attende risposte, in alcuni casi, da decenni.

Viabilità, precarietà idrica, pubblica illuminazione, ripopolamento e decentramento sono stati gli argomenti maggiormente trattati ed articolati, temi che accomunano, in verità, Ortì al resto dei borghi dell’area interna cittadina. Un confronto civile e democratico, quasi esemplare, ha consentito di affrontare punto per punto ognuna delle questioni sollevate con le risposte e gli approfondimenti opportunamente richiesti.

Brunetti ha comunicato che una volta approvato, entro fine mese, il bilancio previsionale, «l’Amministrazione sarà finalmente libera dai legacci del predissesto, con una possibilità di spesa e programmazione all’altezza dei bisogni e dei servizi essenziali per la cittadinanza».

Le periferie, a tal proposito, hanno ricevuto molta attenzione e l’annuncio del sindaco facente funzioni stavolta mette il sorriso all’intera comunità di Ortì: «Dopo oltre cinquanta anni di attesa abbiamo concretamente chiuso un percorso atteso da questo territorio da troppo tempo: la strada Archi-Ortì verrà finalmente sistemata consentendo un collegamento alla città più rapido e sicuro».

«Il progetto, realizzato dalla Città Metropolitana – ha spiegato – è stato finanziato successivamente dal Comune di Reggio Calabria con un totale di un milione e 500mila euro, con i prezzi aggiornati al 2023, e saremo nella condizione di renderlo esecutivo in tempi relativamente brevi. Saranno necessari ulteriori fondi per connetterla ancora meglio alle arterie cittadine in un prossimo futuro – fa sapere ancora Brunetti – ma intanto è stato compiuto un grande passo in avanti».

Nel ricordare l’impegno profuso dall’ex consigliere Filippo Bova e dall’attuale assessore Rocco Albanese, Brunetti annuncia anche l’investimento di 300mila euro per le strade interpoderali, a supporto sostanziale della viabilità interna delle campagne e quindi del loro recupero.

Novità anche sul tema della pubblica illuminazione rispetto al quale, viene fatto sapere, a breve partirà la sostituzione integrale di tutte le lampade con dispositivi a led che garantiranno un cospicuo efficientamento e risparmio energetico, nonchè la sostituzione e l’implementazione dei quadri elettrici di tutta la linea.

Con i fondi React è previsto anche un intervento sul settore idrico, sia per il potenziamento ed il miglioramento del servizio delle condotte pubbliche che per la pulizia delle sorgive, storicamente riferimento anche sociale per l’intero borgo orticiano. Attività intense poste in essere anche per la ripotabilizzazione delle acque di fontane pubbliche e rubinetti domestici con i già effettuati adeguamenti relativi a clorazione e pulizia del serbatoio.

Affrontata con attenzione anche la questione dell’utilizzo a favore del paese dell’acqua utilizzata precedentemente dall’ormai fallita società “Montechiarello” per l’ex campo da golf; acqua che scorre in condotta comunale ed alimenta tre laghetti che, salvo utilizzo per pubblica utilità, ad esempio per lo spegnimento degli incendi, non hanno più ragione d’essere e costituiscono anzi una rischio serio per l’assenza decennale di alcuna manutenzione. A tal proposito l’Amministrazione ha anche comunicato la previsione di una somma di 450 mila euro nel piano triennale delle opere pubbliche, per l’annualità 2024, per la realizzazione della strada tra contrada Figliari e l’area di Montechiarello.

La cittadinanza orticiana ha partecipato attivamente e propositivamente tracciando gli indirizzi per una collaborazione con l’amministrazione non acritica ma certamente non ostativa o di contrapposizione.

Dal parroco ad ogni altro soggetto civico, culturale o del mondo professionale sembra che la volontà sia inequivocabilmente quella del recupero, finalizzato al ripopolamento, con la richiesta irremovibile della garanzia dei servizi essenziali ma anche di un ruolo strategico per Ortì di “cerniera” al Parco d’Aspromonte, con importanti risvolti sul piano turistico, economico e socio-culturale. (rrc)

Comune e Metrocity RC: Su vicenda Reggina tifosi meritano chiarezza e trasparenza da società

«La Società debba assumere una posizione di profonda chiarezza nei confronti della Città e dell’intera comunità sportiva reggina, che ha diritto a conoscere le reali evoluzioni della vicenda». È quanto è stato ribadito in una nota congiunta del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, in merito alla vicenda della Reggina.

«Sarebbe opportuno – continua la nota – che la compagine societaria chiarisse in merito ai proclami avanzati negli ultimi dodici mesi, nel corso dei quali si è sempre fatto riferimento ad un progetto di durata triennale, con i vertici societari che dovrebbero dimostrare pieno rispetto delle prerogative dei tifosi, ai quali ad oggi non sono state fornite notizie chiare e trasparenti come auspicavamo».

«I dubbi e gli interrogativi che abbiamo sollevato nelle ultime settimane, anche pubblicamente, si sono purtroppo rivelati fondati – si legge ancora –. Il dispositivo Covisoc evidenzia temi che oggi la società ha tutte le possibilità di superare, fermo restando il merito della compagine sportiva che la serie B, e perfino i playoff per la Serie A, nonostante tutte le difficoltà riscontrate, li ha ottenuti sul campo».

«Entrando nel merito c’è da dire che la Covisoc afferma – si legge ancora nella nota congiunta – che l’omologa concessa dal Tribunale non sia definitiva in quanto ancora impugnabile. È evidente che potrà essere impugnata ad esempio da altre squadre interessate, dall’erario e da altri enti come Inps e Inail con appelli o ricorsi in Cassazione che potrebbero durare per lungo tempo, anche anni, ma bisogna tenere presente che le sentenze, anche quelle di primo grado, sono esecutive».

«Il mondo del calcio – viene evidenziato – può anche presumere di avere sue regole e sue scadenze ma non può modificare il principio di esecutività di un provvedimento in primo grado. Se un provvedimento non viene considerato esecutivo in quanto potenzialmente impugnabile si rischia di andare avanti per anni, consentendo ad altri soggetti interessati di proporre anche impugnazioni strumentali per non consentire l’applicazione di una sentenza. In sostanza se per il mondo del calcio un’omologa per essere utilizzabile deve essere definitiva, di fatto l’omologa non può mai essere utilizzata nel mondo del calcio».

«Relativamente al 5% non pagato nei tempi della giustizia sportiva ed oggi contestato – continua la nota – è utile ricordare che esiste una fideiussione di Buoni del Tesoro già depositata in Tribunale da 5 milioni di euro. Il compito della Covisoc dovrebbe essere quello di assicurarsi che le squadre siano sostenibili economicamente. In questo senso, considerando la fideiussione, è come se i debiti in sostanza fossero già stati pagati».

«Ulteriore elemento da considerare – si legge – è che probabilmente non tutte le squadre tra serie A e serie B hanno saldato i propri debiti al 31 dicembre 2022. Da quello che si legge sulla stampa nazionale tutte le società professionistiche italiane hanno aderito a strumenti di legge (il cosiddetto “salva calcio”) o transazioni, come nel Codice della crisi, per dilazionare il proprio dovuto nelle scadenze fissate da accordi con gli Enti impositori o con l’Agenzia delle Entrate. Non si capisce perché invece per la Reggina il pagamento debba obbligatoriamente avvenire immediatamente e non nella scadenza prevista dalla transazione, omologazione, il 12 luglio. Ancora una volta il rischio sarebbe quello di applicare due pesi e due misure diversi, per ragioni che oggettivamente ci sfuggono».

«La ratio del cosiddetto Salva aziende, – continua la nota – confermato recentemente dal Governo, è la tutela sociale, economica ed occupazionale di una società. Pensiamo quanti posti di lavoro si perderebbero se la Reggina dovesse fallire, oltre alle chiare difficoltà di carattere sociale che l’ipotesi di fallimento genererebbe per la città, con evidenti danni di immagine per l’intero territorio. Come può la Federazione consentire il fallimento di una Società mentre è pienamente pendente il termine ad adempiere dato dallo Stato? In questo modo il rischio è che venga mortificata la legge e un gran numero di principi costituzionalmente garantiti in ragione di una “autonoma” parità di trattamento che vale solo per le sentenze di omologazione ma non vale per i vari “salva calcio”».

«Il mondo del calcio – conclude la nota – non può rivendicare la propria autonomia a convenienza sulle leggi dello Stato. Oppure rivendicare autonomia solo quando spinta da ricche squadre del nord che bruciavano i faldoni con le fideiussioni false, ma forse sono più utili da tenere in vita per motivi che nulla hanno a che fare con il vero merito sportivo e che sono retrocesse sul campo». (rrc)

L’OPINIONE / Mario Cardia: Il Comune di Reggio è di nuovo strutturalmente deficitario

di MARIO CARDIA – Il Comune di Reggio Calabria è di nuovo strutturalmente deficitario. Lo dice il Bilancio appena approvato dalla Giunta Comunale.

Non volevamo credere ai nostri occhi, ma è così. Il Comune di Reggio Calabria è di nuovo ente strutturalmente deficitario e questo dato è tratto proprio dallo schema di Bilancio di previsione, approvato di recente da questa Giunta Comunale con Delibera n. 137/2023.
Sembra uno scherzo, ma purtroppo non è così e spiego perché.
Due sono i documenti contabili fondamentali per il Comune: il Rendiconto di Gestione e il Bilancio. Con delibera di Consiglio Comunale n. 27 dello scorso 6 giugno, quindi circa 15 giorni fa, questa maggioranza ha approvato il Rendiconto di Gestione per l’anno 2022. La legge (art. 242 del Tuel) prevede che al Rendiconto vada allegata una Tabella, che è la tabella dei parametri di strutturale deficitarietà, dalla quale i cittadini possono verificare lo stato di salute finanziaria del Comune.
Ricorderete che qualche giorno fa si è dibattuto molto su questo tema e che l’assessore Irene Calabrò e il Sindaco f.f. Paolo Brunetti avevano dato ampie rassicurazioni, tant’è che la Tabella allegata al Rendiconto di Gestione del 2022 certificava pochi giorni fa che il Comune non fosse strutturalmente deficitario. Ma veniamo ad oggi.
Questa Giunta Comunale ha approvato lo schema di Bilancio di previsione con Delibera di Giunta n. 137 del 15/06/2023. Anche in tal caso, la legge (art. 172 del Tuel) prevede che al bilancio di previsione debba essere allegata la tabella relativa ai parametri di riscontro della situazione di deficitarietà strutturale. Come Consigliere di opposizione, non avendo ancora ricevuto i documenti e gli allegati del Bilancio di previsione, sono andato a cercarli sull’Albo Pretorio del Comune, per visionarli e studiarli.
Tra gli allegati al Bilancio di previsione, come previsto dalla legge, c’è la Tabella dei parametri di strutturale deficitarietà (Parametri_2022). Appena ho consultato questa tabella, è balzato subito agli occhi un dato incredibile: questa Tabella dei parametri 2022 di strutturale deficitarietà allegata al bilancio di previsione, riporta dati diversi da quella allegata al Rendiconto di Gestione 2022, approvato dalla maggioranza appena 15 giorni fa, lo scorso 6 giugno.
Infatti, da questa Tabella allegata al bilancio si evince che il Comune di Reggio Calabria è  di nuovo strutturalmente deficitario. La medesima Tabella, allegata invece al Rendiconto 2022 certificava pochi giorni fa che il Comune non fosse più strutturalmente deficitario. Come è possibile che il Rendiconto di Gestione e il Bilancio riportino due dati opposti in riferimento alle condizioni di strutturale deficitarietà dell’Ente, rispetto ai parametri 2022?
La prassi amministrativa ci insegna che queste tabelle (una allegata al rendiconto, l’altra al bilancio) solitamente coincidono e riportano le stesse conclusioni, salvo che non ci siano variazioni significative nei parametri stabiliti dal Ministero, che in tal caso invece sono rimasti gli stessi. Il dato politico è che questa Giunta, il Sindaco f.f. Brunetti e l’assessore al Bilancio Calabrò, dopo aver reso pubblicamente entusiastiche dichiarazioni solo qualche giorno fa in merito all’uscita dallo stato di strutturale deficitarietà ed all’uscita dal piano di riequilibrio, adesso invece approvano uno schema di Bilancio a cui è allegata una tabella che attesta lo stato di strutturale deficitarietà dell’Ente, con tutte le pessime conseguenze che ne derivano per l’amministrazione e per i servizi ai cittadini. Come mai la Giunta non ha detto ai cittadini che il Comune è tornato, dopo 10 giorni dall’approvazione del Rendinconto 2022, nuovamente in condizioni di deficitarietà?
Il Bilancio è il principale atto di programmazione della Città! Cosa stanno programmando i nostri amministratori? Dal nuovo bilancio ci saremmo aspettati maggiori servizi, un abbassamento delle tasse almeno per le fasce più deboli, maggiore attenzione al Welfare, sostegno alle imprese in difficoltà e invece siamo costretti ad assistere al Comune che torna strutturalmente deficitario!
Da Consigliere di opposizione continuerò a vigilare nell’interesse della Città, mi chiedo se gli stessi Consiglieri di maggioranza che hanno votato 15 giorni fa un Rendiconto in cui si certificava che l’ente fosse finanziariamente sano, adesso approveranno un bilancio che al contrario ne certifica nuovamente la strutturale deficitarietà, assecondando le giravolte di una Giunta che naviga sempre più a vista, disinteressandosi delle sorti della Città e dei cittadini. (mc)
[Mario Cardia è consigliere comunale di Reggio Calabria]

Consorzi di Bonifica, il sindaco di RC Brunetti: Regione ascolti allarme del territorio

Il sindaco f.f. del Comune di Reggio, Paolo Brunetti, ha lanciato un appello alla Regione, affinché ascolti l’allarme del territorio in merito alla riforma dei Consorzi di Bonifica.

«Condivido pienamente – ha aggiunto – le preoccupazioni sollevate dai rappresentanti dei Consorzi di Bonifica calabresi circa il progetto di riforma, a carattere fortemente accentrativo, proposto dalla Regione Calabria e dal Presidente Roberto Occhiuto. Non è certo una questione di campanile, che non appartiene al nostro modo di intendere la politica come attività di servizio nei confronti della comunità e come strumento per migliorare la vita quotidiana delle persone, ma l’accorpamento proposto dalla Cittadella rischia di produrre pericolosi vulnus amministrativi e pesanti disfunzionalità gestionali che finirebbero per determinare una grave battuta d’arresto per un settore strategico nelle dinamiche dello sviluppo calabrese».

«Il progetto di accorpamento degli attuali undici organismi in un unico centro regionale – ha spiegato Brunetti – produrrebbe infatti un allontanamento sostanziale dalle istanze territoriali che la Calabria, ma soprattutto i calabresi, non possono in alcun modo permettersi, specie in un ambito nevralgico come quello della difesa del suolo, del contrasto ai fenomeni di dissesto idrogeologico e della gestione del patrimonio idrico che in Calabria costituisce un asset strategico spesso salito agli onori della cronaca per la necessità di implementare strumenti e risorse a disposizione».

«Se qualcosa non funziona – ha aggiunto Brunetti – in una delle strutture ad oggi presenti, è chiaro che va sistemato, ma non possiamo gettare via il bambino con l’acqua sporca mortificando il brillante lavoro promosso in questi anni dalle autorità territoriali, come ad esempio quella del Basso Jonio reggino, efficacemente governata dal Presidente Giandomenico Caridi, che intendo ringraziare per aver promosso questa battaglia di merito e per aver coinvolto, ben al di là di ogni appartenenza politica, esponenti politici, sindacali ed istituzioni territoriali, che si sono espressi in maniera unanime ed in modo del tutto univoco contro la riforma regionale».

Brunetti ha ribadito che «non ci convince la proposta di una riforma totalmente calata dall’alto che nei fatti produce il rischio di creare l’ennesimo carrozzone a trazione regionale, improduttivo e disfunzionale rispetto alle reali esigenze di un territorio vasto e variegato come quello calabrese, che peraltro andrebbe a determinare un pesante difetto nella gestione contabile, azzerando debiti e crediti delle attuali strutture e quindi mettendo in ginocchio migliaia di agricoltori ed operatori del settore con pesanti interrogativi anche per ciò che riguarda i livelli occupazionali». (rrc)

REGGIO – Concorsi per giornalisti al Comune, Cardia: Prove preselettive senza soglie

Il consigliere comunale di Reggio Calabria, Mario Cardia, ha rilevato le criticità connesse al bando per l’assunzione di due specialisti nei rapporti con i media – giornalisti.

«Questo bando, infatti – ha spiegato – differisce dagli altri per la presenza di un nuovo ed ulteriore elemento di criticità, che riguarda le prove preselettive: ed infatti all’articolo 8, che parla delle prove preselettive, si legge che “tenuto conto del numero dei partecipanti, l’amministrazione si riserva la facoltà di espletare una preselezione” e che “in relazione al numero delle domande di partecipazione pervenute, è riservata alla Commissione Esaminatrice la facoltà di stabilire, prima dell’effettuazione dell’eventuale prova preselettiva, il numero dei candidati da ammettere alla prova scritta individuati secondo l’ordine decrescente di merito”».
«Dunque, questo bando per l’assunzione dei giornalisti – ha continuato – non offre indicazioni in merito alla soglia numerica da raggiungere per l’espletamento delle prove preselettive, né tantomeno indica il numero massimo dei candidati che – all’esito dell’eventuale preselezione – saranno ammessi allo svolgimento della successiva prova scritta. E lo stesso bando rimette queste valutazioni alla discrezionalità della Commissione Esaminatrice».
«Ciò significa – ha proseguito – che i cittadini che presentano domanda per partecipare a questo concorso non sanno, sin da subito, in quale caso si svolgeranno le prove preselettive, né tantomeno sono messi a conoscenza di quanti candidati potranno essere ammessi alla successiva prova scritta. Negli altri bandi di concorso indetti dalla stessa amministrazione (quelli per funzionario contabile, amministrativo, tecnico, etc) queste indicazioni vengono invece fornite, fermo restando che nessuno degli avvisi di concorso sinora pubblicati offre informazioni ai candidati sui punteggi che verranno assegnati ai quesiti a risposta multipla».
«Per quale motivo il bando per i giornalisti, in merito alle prove preselettive, – ha concluso – non offre le stesse indicazioni previste dagli altri bandi? Auspico che l’amministrazione comunale possa rispondere a quesiti del genere, che come Consigliere di opposizione ho il dovere di formulare per tutelare l’interesse della Città, dei cittadini e dei candidati che intendono partecipare al concorso». (rrc)

Ok da Commissione Istruzione del Comune di Reggio per Facoltà di Medicina

La Commissione Istruzione, Lavoro, Formazione, Cultura, Sport, Giovani e Tempo Libero, presieduta dal consigliere Nino Malara, la mozione per l’istituzione del Corso di laurea in Medicina presso l’Università “Mediterranea”, promossa dal consigliere comunale e metropolitano Giovanni Latella.

Soddisfatti il presidente Malara ed il Consigliere Latella che, nel sottolineare «la condivisione del progetto all’interno dell’organismo consiliare che ha riscosso l’unanimità dei consensi da parte dei gruppi», adesso avvertono la necessità di «accelerare rispetto ad una proposta ampiamente discussa e sostenuta dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, dalla Camera di Commercio, dall’Università e dall’Ordine dei Medici».

«Serve ampliare il fronte e coinvolgere la deputazione nazionale e regionale rispetto ad un progetto che è alla portata della città». Con queste parole, il presidente Malara, ha annunciato di aver raccolto i favori del presidente del consiglio Enzo Marra affinché, al primo civico consesso disponibile, «possano prendere parte anche i parlamentari calabresi ed i rappresentanti politici della Regione Calabria».

«In questo percorso – ha aggiunto Malara – che ha già recepito la disponibilità dei vertici dell’Università e dell’Ordine dei medici, cui va il mio più sentito ringraziamento, diventa indispensabile coinvolgere anche l’Ente regionale ed il Ministero. L’obiettivo, condiviso da tutte le forze politiche, si può raggiungere soltanto attraverso un forte processo di condivisione. Per questo, ho chiesto massimo impegno a tutti i commissari per sensibilizzare i propri partiti di riferimento».

«La mozione approvata – ha aggiunto – oltre a sostenere l’idea lanciata dal consigliere Giovanni Latella, impegna il sindaco facente funzioni del Comune, Paolo Brunetti, ed estende l’invito al facente funzioni della Città Metropolitana, Carmelo Versace, ad intraprendere un percorso che porti all’istituzione di un tavolo tecnico, fra gli altri, con l’Università ed il Ministero».

«L’attivazione di un corso di laurea in Medicina – ha concluso il presidente Malara – porterebbe al rafforzamento ed allo sviluppo di aspetti strutturali ed essenziali per le nostre comunità: il diritto ad una Sanità pubblica di qualità, allo studio ed al lavoro nella e per la propria terra». (rrc)

Il Comune di Reggio è uscito dal Piano di riequilibrio

Il Comune di Reggio Calabria è uscito dal piano di riequilibrio. È quanto ha stabilito la Corte dei Conti, determinando quello che la maggioranza ha definito un «traguardo storico che premia il coraggio e la lungimiranza del sindaco Falcomatà che decise di evitare il dissesto e portare in salvo le finanze dell’Ente».

Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, da tutti i membri della Giunta e della maggioranza in Consiglio comunale.

«Siamo orgogliosi – hanno detto i Consiglieri di maggioranza in una nota – del percorso intrapreso e di come in questi anni l’Amministrazione abbia tenuto la barra dritta in termini finanziari giungendo a questo storico risultato. Sarebbe stato molto semplice per il sindaco Falcomatà, appena insediatosi nel 2014, dichiarare immediatamente il dissesto dell’Ente».

«Ma ciò avrebbe comportato – spiega la nota – un azzeramento di tutti i crediti pregressi, vantati da imprese, fornitori e professionisti, sostanziando un colpo mortale all’economia cittadina, oltre che compromettendo totalmente la capacità finanziaria dell’Ente».

«La sua scelta di allora, coraggiosa quanto lungimirante – hanno ricordato – avviò un percorso che negli anni, ha consentito il risanamento delle casse comunali, ma anche alcuni risultati epocali come la stabilizzazione di tutto il precariato storico del Comune, il salvataggio di Atam ed il riordino complessivo del comparto delle Società comunali. Solo una gestione oculata e virtuosa, come è stata quella del Comune di Reggio Calabria in questi anni, con le varie Giunte susseguitesi, e per ultimo con il silente ma brillante lavoro del Sindaco facente funzioni Paolo Brunetti e dell’Assessore alle Finanze Irene Calabrò, che hanno proseguito sulla strada tracciata dall’indirizzo iniziale del Sindaco Falcomatà, poteva generare questo straordinario risultato».

«Un traguardo hanno aggiunto i Consiglieri – ottenuto certamente attraverso una virtuosa gestione contabile, ma perseguito soprattutto grazie al sostegno delle massime istituzioni nazionali, a cominciare dai Governi che in questi anni si sono susseguiti, che in nome della rinnovata reputazione dell’Amministrazione e del suo sindaco, delle proficue relazioni istituzionali e politiche, e soprattutto in virtù del lavoro certosino e puntuale mostrato su tutti i tavoli, hanno consentito che l’obiettivo del risanamento delle casse comunali potesse essere raggiunto nei tempi e nelle modalità prefissate dal piano di riequilibrio».

“Adesso – hanno concluso i consiglieri – in attesa di conoscere le motivazioni del dispositivo della Corte dei Conti, auspichiamo che già a partire dal prossimo bilancio previsionale gli effetti di questo storico traguardo possano ricadere in maniera positiva sulla gestione amministrativa dell’Ente, a partire dalla nuova possibilità di accendere mutui, disporre investimenti per opere pubbliche e servizi, proseguire sulla strada della storica stagione concorsuale e verso una riduzione progressiva della pressione tributaria».

Il Partito Democratico di Reggio Calabria, con la Segretaria cittadina Valeria Bonforte ed il Segretario metropolitano Antonio Morabito, ha evidenziato come «la chiusura definitiva del piano di rientro, sancita dal dispositivo della Corte dei Conti sezione di Catanzaro, è un risultato epocale per il Comune di Reggio Calabria».

«Un traguardo – continua la nota – che premia la scelta al tempo operata dal sindaco Giuseppe Falcomatà di non gettare alle ortiche le finanze dell’Ente, evitando quindi la dichiarazione di dissesto, che avrebbe messo in ginocchio l’intero tessuto produttivo della Città, ed avviare un percorso virtuoso che puntava al risanamento delle casse comunali, dopo gli anni dei bagordi della destra reggina, per riconquistare quella normalità perduta che al Comune di Reggio Calabria manca ormai da troppi anni».

«Qualche anno fa – hanno scritto i dem reggini – in pochi avrebbero scommesso sul raggiungimento di questo obiettivo storico per la città. Un traguardo per il quale il Partito Democratico ha fatto un lavoro straordinario, costituendo una perfetta cerniera tra le istituzioni territoriali e quelle romane, favorendo la collaborazione con i Governi, i Presidenti del Consiglio ed i Ministeri, a cominciare dal quelli del Pd, che hanno dimostrato grande vicinanza nei confronti della nostra Città, rappresentata in maniera egregia, in tutte le sedi, dal sindaco Falcomatà che, speriamo al più presto, possa tornare alle legittime funzioni assegnate dal mandato elettorale».

«Il ringraziamento più grande – continua il PD – non può che andare ad un’intera città, ai reggini che sono stati chiamati a dieci anni di rinunce e sacrifici e che hanno accompagnato e sostenuto, con maturità e forte senso di responsabilità, il percorso di risanamento intrapreso dall’amministrazione comunale. Adesso che il peggio è alle spalle, grazie al lavoro certosino portato avanti dalle Giunte comunali, dagli Assessori e dai Consiglieri, da sottolineare in particolare quello promosso dai rappresentanti del Partito Democratico, si possono finalmente aprire prospettive importanti proseguendo sul solco tracciato da un mandato che sta risollevando Reggio dal baratro in cui era stata fatta precipitare. Guardiamo al futuro con maggiore ottimismo e con la consapevolezza di poter contare su una classe dirigente forte, autorevole, credibile e che, in silenzio e con ostinazione, è riuscita a tirare la città fuori dalle secche».

«Oggi più che mai – hanno concluso – ci sentiamo orgogliosi di guidare una comunità che ha visto ripagata la propria fiducia. È davvero un bel giorno per Reggio Calabria, ma nuove ed avvincenti sfide ci attendono. Noi siamo pronti ad affrontarle tutte e, insieme ai cittadini, le supereremo». (rrc)

Ripepi: Il bando del Comune di Reggio per cercare un filosofo che sa di conti

Il Presidente della Commissione di Controllo e Garanzia del Comune di Reggio Calabria, Massimo Ripepi ha chiesto di annullare il bando di gara per la ricerca di funzionari esperti di finanza.

«Vogliono un Dirigente Amministrativo-contabile, ma tralasciano il “contabile”, insomma un filosofo della contabilità. – ha detto Ripepi –. Si infittiscono le nubi sulla questione del concorso esteso ai possessori di lauree specialistiche in lettere, filosofia, psicologia, scienze della formazione e dell’educazione che nulla hanno a che fare con la contabilità di un Ente pubblico. Ho chiesto all’Assessore Gangemi e alla Dirigente Mauro di annullare immediatamente il bando e di adeguarlo a lauree in economia ed equipollenti.

«Le vaghe e indecifrabili dichiarazioni iniziali, rese stamane, pubblicamente in commissione dalla Dirigente Iolanda Mauro, che riportiamo di seguito testualmente la dicono lunga sullo stato confusionale in cui si trova l’amministrazione più inadeguata della storia: “Buongiorno! Anche io non posso che dire diciamo che forse tutta questa discussione sui titoli di studio nasce dall’equivoco di fondo che si stia cercando un dirigente amministrativo contabile, si sta cercando, che si stia cercando un dirigente contabile cioè uno specifico profilo destinato a guidare il settore finanze, non è questo che sta cercando l’amministrazione, sta cercando in modo più generico e più ampio un dirigente amministrativo contabile cioè un dirigente non tecnico” queste le iniziali dichiarazioni della Mauro in Commissione Controllo e Garanzia. I dubbi che si erano elevati sulla gestione di questo concorso rimangono ed aumentano dopo l’audizione: non si capisce perché abbiano voluto bandire un concorso specifico estendendo indiscriminatamente a tutte le lauree la partecipazione, quando il 95% dei Comuni lo bandiscono con titolo di studio in economia e commercio ed equipollenti. La giustificazione, banale, emersa in commissione sembrerebbe essere quella di voler permettere a un maggior numero di persone di partecipare, ma, allo stesso tempo, ciò è rinnegato dal fatto che abbiano previsto uno sbarramento con prova a quiz preselettiva da remoto, dove si ridurrà immediatamente il numero dei concorrenti a 50: questa divergenza porta a pensare che in realtà, l’estensione della partecipazione, non sia il vero motivo!

«Rimangono infatti le discrasie e i dubbi rispetto alle imbarazzanti giustificazioni che sono pervenute in Commissione di Controllo e Garanzia dall’Assessore Gangemi e la Dirigente Mauro, – ha continuato Ripepi – i quali, in tema di concorsi pubblici, hanno abusato della discrezionalità di cui gode l’Amministrazione nell’individuare i requisiti di ammissione alla procedura selettiva: avrebbero infatti dovuto tenere conto delle professionalità e della preparazione culturale richieste per il posto da ricoprire. Le scelte dell’amministrazione sono suscettibili di sindacato giurisdizionale sotto i profili della illogicità, arbitrarietà e contraddittorietà (riforma TAR Lazio, sez. II, sent.n.6223/2018), per questo il bando va annullato, modificato e ripubblicato subito.

«A quanto pare, infatti, di un bando che cerca un Dirigente Amministrativo-contabile ne porta solo il titolo: di fatto è emerso che il Comune stia cercando una figura che possa essere interscambiabile e che nel tempo possa ricoprire altri incarichi all’interno dell’amministrazione. L’ennesimo tassello di un mosaico pieno di storture dove, in una Città ridotta ai minimi termini come Reggio Calabria, figure tecniche nell’ambito economico-finanziario, diventano essenziali e, anzi, vitali.” – ha proseguito il Consigliere – “Una vera e propria forzatura! Qui c’è un’enorme discrasia sul tipo di figura richiesta e i titoli di studio connessi: il discorso di estendere alle altre classi di laurea, con l’obiettivo di includere quante più persone possibili, come stanno decantando l’Assessore e la Dirigente, decade nel momento in cui si sceglie di mettere una prova preselettiva a quiz, a monte dell’intero processo, che funge da terribile imbuto che mal seleziona gli aspiranti concorrenti con la certezza che i migliori mai giungeranno alle successive e più qualificanti prove selettive.

«Il discorso, inoltre, della polifunzionalità della figura ricercata, – spiega il Presidente Ripepi – decade nel momento stesso in cui nel bando si inserisce la parola “contabile”: il riferimento all’area contabile, infatti, sottintende che l’Ente stesso abbia la necessità di integrare il personale comunale con una figura che abbia conoscenze e funzioni specifiche nell’ambito della parte economico-finanziaria-contabile. Si tratta dunque di un refuso che andrebbe tolto perché, è tale l’incongruenza tra i titoli di studio e il tipo di figura richiesta che si rischia di selezionare anziché un contabile un filosofo della contabilità». (rrc)

Reggio si unisce all’appello nazionale su trascrizioni dei certificati anagrafici promosso da Arcigay

Reggio Calabria si unisce all’appello nazionale sulle trascrizioni dei certificati anagrafici promosso da Arcigay. Il Comune, infatti, sarà oggi a Piazza Italia al fianco dei cittadini al sit-in promosso da Arcigay Reggio Calabria “I Due Mari” per «la piena uguaglianza di tutte le famiglie, per i diritti dei nostri figli e delle nostre figlie».

«Praticamente in tutta l’Europa – si legge in una nota – salvo alcuni Paesi come l’Italia, la Polonia e l’Ungheria, i figli di coppie omogenitoriali sono riconosciuti fin dalla nascita, senza dovere affrontare lunghe battaglie per ottenere la trascrizione di certificati esteri o la stepchild adoption».

«La maggioranza di Governo – continua la nota – ha optato per una odiosa disparità di trattamento nel quadro dell’Unione europea, ignorando i diritti delle unioni arcobaleno e bloccando l’esperienza delle amministrazioni locali che hanno cercato, attraverso le trascrizioni dei certificati anagrafici, di dare risposta ad una legittima domanda di tutela da parte delle famiglie omogenitoriali e dei loro figli. Dai principali Comuni del Paese è partita una battaglia di civiltà, a tutela della dignità della persona affinché si giunga al riconoscimento anagrafico dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali ed al matrimonio egualitario, con il conseguente accesso alle adozioni così come previsto per le coppie eterosessuali». (rrc)