Comunità Competente incontra Di Furia (Asp RC): Attivare ambulatori H12 e H24

È stato proficuo l’incontro tra una delegazione di Comunità Competente, con la commissaria Asp RC Lucia Di Furia, nel corso del quale sono state avanzate una serie di proposte-richieste alla luce di dati sullo status quo ampiamente condivisi.

La delegazione, composta da Rubens Curia, Francesco Costantino, Paola Infortuna, Francesco Mammì, Stefania Marino, Domenica Mollica, Paolo Morabito, Adele Murace e Natale Pirrottina, ha sollecitato l’attivazione dei 26 Ambulatori H12 (AFT) e dei 4 ambulatori H24 (UCCP) gestiti dai MMG, dagli Specialisti ambulatoriali interni e dagli Infermieri di Comunità.

Si è parlato del necessario potenziamento dei Consultori familiari con l’assunzione di psicologi, assistenti sociali e ostetriche di cui c’è già disponibilità, nonché di utilizzare gli specialisti ambulatoriali interni, laddove questa mancasse. È stato chiesto, inoltre, di attivare la Consulta dei Consultori familiari costituita dalle Associazioni che da anni sono impegnate in questo importante settore.

È stata rimarcata l’assenza, oltre che in provincia, anche su tutto il territorio regionale, di comunità terapeutiche per le dipendenze patologiche a doppia diagnosi, situazione questa che costringe i pazienti a ricoveri presso strutture di carattere esclusivamente psichiatrico, poco adatte ai percorsi di terapia e cura delle dipendenze con comorbilità. È stata, anche, sottolineata l’assenza di Centri diurni psichiatrici, malgrado ne siano previsti in provincia almeno cinque, la necessità di riorganizzare un lavoro di rete attorno a queste patologie e di potenziare il servizio di assistenza domiciliare presso i CSM.

«La dottoressa Di Furia, che ringraziamo per la sua notevole disponibilità – si legge in una nota – ha affermato che, non solo si è già attivata con i Sindacati per le AFT e gli UCCP, ma, essendo fortemente motivata alla risoluzione delle problematiche attinenti i giovani affetti da dipendenze patologiche che presentano situazioni di comorbilità psichiatriche, credendo fermamente nel valore aggiunto della partecipazione delle Associazioni organizzate dei cittadini, si adopererà nel merito, a partire dalla attivazione delle Consulte, non solo dei Consultori familiari, ma anche della Salute mentale, quali volano per affrontare insieme proficuamente le criticità evidenziate. L’attenzione è stata poi rivolta alla opportunità di potenziare o attivare gli screening oncologici e le Cure Domiciliari, tenuto conto anche dei molti pazienti fragili che risiedono in provincia e per i quali sarebbe opportuno valorizzare alcune figure professionali, quali infermieri, fisiatri e fisioterapisti di Comunità».

La Di Furia ha comunicato, nel merito, di avere già riattivato i percorsi per gli screening dei tumori femminili e del carcinoma del colon-retto, cosa che in questa Azienda non era mai stato fatto e ha chiesto agli uffici competenti di procedere affinché vengano attivati presso gli ospedali servizi specifici per i casi di violenze di genere e sui minori.

Particolare attenzione è stata data al Laboratorio di Patologia Clinica di via Willermin che sta operando, in modo ottimale, ma tra molte difficoltà, e necessita di mirate e immediate azioni di potenziamento. La discussione si è quindi spostata su una problematica trasversale a tutto, ossia quella concernente il personale che va assolutamente potenziato, di certo attivando i concorsi, dando però precedenza alla mobilità regionale e interregionale.

La Commissaria Di Furia ha precisato che sta attuando il completamento orario e la mobilità degli specialisti ambulatoriali interni ed è fortemente impegnata sia per l’avvio dei concorsi a tempo indeterminato, sia per l’espletamento delle procedure di mobilità.
Si è sottolineata la necessità di cambiare passo nel settore dell’Edilizia Sanitaria, in special modo per quanto attiene il presidio ospedaliero di Locri, il Poliambulatorio di Caulonia, le Case della salute di Siderno e Scilla, il Nuovo Ospedale della Piana e l’acquisto delle Attrezzature medicali, le quali o mancano del tutto o sono oramai obsolete. A tal proposito è stato dato risalto specifico alla necessaria attivazione sia dell’Emodinamica presso il Presidio Ospedaliero di Polistena, sia dei 65 posti letto presso l’Ospedale di Gioia Tauro come previsto dal dca del Commissario Scura 6 anni orsono.

La dottoressa Di Furia ha tenuto a precisare che si è già attivata per l’acquisto di attrezzature medicali per 2,5 milioni di euro sui 5 milioni a disposizione, nonché per utilizzare i finanziamenti di Edilizia Sanitaria previsti negli anni precedenti e quelli previsti dal Pnrr

«La delegazione di Comunità Competente, nell’apprezzare il clima costruttivo che ha caratterizzato tutta la durata della riunione – conclude la nota – ha dato la propria disponibilità per ulteriori incontri che la stessa dottoressa Di Furia ritiene sia opportuno istituire periodicamente, dal momento che ritiene indispensabile e proficuo lo scambio di informazioni tra Istituzione e territorio». (rrc)

Rubens Curia: sanità in Calabria e autonomia differenziata

di RUBENS CURIA – In merito al DCA 87/2022 firmato dal Commissario ad acta Occhiuto che consente alla Regione Calabria di usufruire delle prestazioni professionali di 497 medici cubani per due anni, potrei scrivere “ tanto tuonò che piovve”, infatti mi scrive un collega non più giovane, che non è in organico al Pronto Soccorso, il 17 agosto quando lo informo del DCA: “ Speriamo , perché sono in ospedale dalle 8.00 e ho già coperto il 14 e 15 agosto  due turni al Pronto Soccorso, resto perché credo in quello che faccio”.

 In un articolo del marzo del 2021 il dottore Domenico Minniti, Presidente regionale AAROI/EMAC,  lancia un allarme, inascoltato: “ In Calabria abbiamo 260 Anestesisti , ne avremmo bisogno di almeno 310 se vogliamo garantire anche gli Ospedali di montagna” e la Calabria è una regione a carattere prevalentemente montuosa ( Treccani)! Purtroppo è dal 2004, con il famigerato vincolo di spesa del personale che opera nella sanità pubblica dell’1,4% voluto dal Ministero dell’Economia e subito dal Ministero della Salute, che la sanità pubblica è sotto attacco. Altro indizio di voler affossare il S.S.N. è il finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale pari in era prepandemica all’8,7% contro l’11,7% della Germania o il 12% della Svizzera, ciò ha comportato che tra il 2009 e il 2018 la spesa sanitaria pro-capite è diminuita dai 1.893 euro ai 1.746 euro; oggi, purtroppo, grazie alla pandemia, il F.S.N. è passato dai 112 miliardi del 2018 ai 122 miliardi di euro del 2021 valorizzando la sanità di prossimità e d’iniziativa e la telemedicina che è ben esplicitata nel PNRR.

Questa visione economicistica della sanità applicata dal MEF in Calabria dal 2010 è stata devastante, comportando  la chiusura di 18 ospedali generali senza la contestuale riconversione in “ Case della Salute”, la forte riduzione della spesa del personale che non ha compensato il turn over con una perdita di oltre 4.000 unità in 12 anni che solamente per 1/4 è al di sotto dei 50 anni, il mancato rinnovo delle attrezzature medicali, nonostante la Regione avesse a disposizione 86 milioni di euro per acquistarle, il mancato utilizzo del miliardo e duecento milioni per costruire Presidi Ospedalieri, Case della Salute e Poliambulatori all’avanguardia, tutto ciò ha collassato il Sistema Sanità che ha due vittime illustri: i calabresi e gli operatori sanitari, entrambi costretti ad emigrare chi per farsi curare, circa 55.000 all’anno, chi per lavorare, chi per continuare ad operare in trincea in Calabria( vedi turni massacranti , continue aggressioni, morti per infarto e dimissioni) ! Dal 1986 la Calabria ha più che raddoppiato l’indice di fuga dei suoi residenti per farsi curare fuori Regione arrivando anche a 308 milioni  di euro di mobilità passiva!

Quelle poche assunzioni autorizzate dal Tavolo Adduce coordinato dai Ministeri dell’Economia e della Salute a leggere il verbale del 1° agosto 2019 stupisce ed indigna :” Si rileva che dai dati emerge una grave situazione relativa alla mancata gestione del turn over del personale da parte delle Aziende sanitarie, in special modo nell’ASP di Reggio Calabria”! Queste affermazioni sono un tentativo di precostituirsi un alibi  da parte dei Ministeri o lassismo e incompetenza della burocrazia aziendale come nel caso dei finanziamenti non spesi per l’edilizia sanitaria? Queste sono risposte che i calabresi si attendono dal Commissario Occhiuto.

Se non comprendiamo, infatti, l’eziologia della malattia del nostro Servizio Sanitario Regionale andremo avanti  fronteggiando i sintomi e non curando il paziente! La presenza in Calabria dei medici cubani è una potente aspirina, aldilà degli insoliti benefit inseriti nel contratto, né può essere un cavallo di Troia per le altre Regioni per scardinare il S.S.N., però mi domando perché  non si protestava in Italia ed in Calabria quando si autorizzavano pseudo cooperative di sanitari a lavorare negli ospedali? 

Quando Il 22 maggio 2020 121 Sindaci, 100 Associazioni e oltre 5.000 calabresi inviarono un documento al  Ministro della Salute, al Commissario ad acta ed al Presidente della Giunta Regionale con cui chiedevano, tra l’altro: A) la piena attuazione del Decreto legge 14/2020 nella parte attinente la “ Rideterminazione dei Piani del fabbisogno del personale delle Aziende Sanitarie, B) l’aumento delle ore degli specialisti ambulatoriali interni fino al completamento a 38 ore che, ricordo, possono operare sia nel Territorio che negli Ospedali, C) il potenziamento delle “ prestazioni sanitarie e sociosanitarie a domicilio”: Niente si mosse! Nessuna risposta ci venne data come se non pagassimo, in quanto calabresi, 100 milioni in più all’anno perché commissariati. Inoltre nessuna risposta venne data alla lettera del dicembre 2020 inviata alla Regione in cui Emergency manifestava la sua disponibilità a lavorare in Calabria!

Il 20 luglio scorso ci siamo confrontati, come Comunità Competente, a Lamezia con il subcommissario Esposito alla presenza di 22 Associazioni e consci dell’ immediata difficoltà ad assumere il personale medico abbiamo sollecitato da subito ad attivare o rafforzare nuovi modelli organizzativi sul territorio con i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali interni, gli infermieri di comunità con ambulatori h 12 e h 24; assumere infermieri professionali, psicologi, assistenti sociali, ostetriche, personale amministrativo e tecnico di cui c’è necessità ed abbondanza attivando, come previsto prima, le procedure di mobilità; fare un unico concorso regionale per figura professionale demandando la gestione all’ Azienda Zero o ad una Azienda Sanitaria individuata dalla Regione; avviare un grande processo di partecipazione, ognuno con il proprio ruolo, delle Istituzioni, dei Sindacati, degli Ordini e  delle Associazioni dei cittadini organizzati il cui modello abbiamo discusso con la struttura Commissariale perché solo la trasparenza e le competenze potranno abbattere i molti grovigli di interessi che si muovono nelle sanità calabrese. Utilizziamo subito questo tempo perché la sanità calabrese ha già perduto molti treni e finanziamenti.

 In questa mia riflessione c’è un convitato di pietra che è “ L’Autonomia differenziata” che, qualora fosse attuata nella sanità, produrrebbe una sanità calabrese di serie c e saremmo una colonia delle Regioni economicamente più forti. (rbc)

L’OPINIONE / Rubens Curia: Dalla resilienza alla valorizzazione delle aree interne

di RUBENS CURIA – È di questi giorni il blocco dei ricoveri nell’Unità Operativa di Medicina del Presidio Ospedaliero di San Giovanni in Fiore, ma potrei ricordare il documento inviato tempo fa dal Sindaco di Bova alle varie Autorità in cui scriveva che: «Il tempo medio che intercorre tra la telefonata alla Centrale Operativa del 118 e l’arrivo del primo mezzo di soccorso è di circa 43 minuti»; ricordo che i Lea prevedono 18 minuti!

La Corte Costituzionale nel novembre del 2019 bocciò il ricorso che la Giunta Regionale della Calabria aveva presentato contro la legge 60 / 19, il cosiddetto Decreto Calabria, citando, non solo l’articolo 32 della nostra Costituzione, ma anche il 117″ concernente i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”. Pertanto la “Corte” giustificava l’eccezionalità della 60/19 perché questi diritti non erano garantiti nella nostra regione poiché la salute è, a mio parere, un Bene Comune da tutelare.
Leggendo la Treccani scopriamo che «la Calabria è una regione a carattere prevalentemente montuoso con un importante patrimonio boschivo», infatti solo il 10% è pianeggiante il resto è montagna e collina. Nel bel libro Manifesto per riabitare l’Italia curato da Cersosimo e Donzelli gli autori ci richiamano ad «invertire lo sguardo nell’osservare la Calabria, dall’Appennino che si è spopolato al mare…è l’Italia dei vuoti: del declino demografico, dello spopolamento dell’abbandono edilizio, …del degrado dei Servizi pubblici( dalla scuola, alla farmacia, dall’ufficio postale, al Presidio Ospedaliero)».
Comunità Competente, che è una “rete informale” di 59 Associazioni, Fondazioni e Comitati di cittadini”, dal primo luglio 2019 si batte, con proposte concrete, contro questa deriva culturale che ha marginalizzato nell’organizzazione della sanità queste Aree che ” il Piano di rientro dal debito” sta, in modo strisciante” svuotando aggredendo gli Ospedali di montagna come i Presidi Ospedalieri di San Giovanni in Fiore o di Serra San Bruno, ridimensionando gli Ospedali generali e   gli ospedali Spoke (vedi la vicenda dell’Ospedale di Polistena).
Abbiamo avanzato delle proposte che andavano a sostenere la Sanità Territoriale da subito, non attendendo il Pnrr che darà i primi risultati nel 2026! Finalmente si stanno attivando le Aft h 12 che sono ambulatori gestiti dai Mmg, ma dobbiamo puntare anche sulle UCCP che funzioneranno h 24, dobbiamo valorizzare gli specialisti ambulatoriali interni, assumere, perché ci sono, gli psicologi, le ostetriche e le assistenti sociali nei Servizi Territoriali.
Dobbiamo valorizzare un policentrismo territoriale che garantisca i servizi di cittadinanza grazie alla Strategia nazionale delle Aree Interne” Snai” voluta all’epoca dal Ministro Barca che deve divenire “strutturale” e maggiormente finanziata dal Governo nazionale.
Tuteliamo il patrimonio storico, artistico e culturale di queste Aree e della gente con la sua umanità e ospitalità, il poeta Franco Arminio parla di “economia sentimentale”, il cui capitale sono i borghi, i paesi invisibili e ci invita a costruire il futuro scavando nel passato.
Tutto questo rappresenta il Presidio Ospedaliero di San Giovanni in Fiore o la chiusura di una guardia medica, dobbiamo stare dalla parte di queste Comunità con i fatti perché le parole sono, ormai, stanche. (rc)

Sanità, Curia (Comunità Competente): Dobbiamo valorizzare le risorse umane e economiche che abbiamo

Per Rubens Curia, portavoce di Comunità Competente, per dare risposte immediate alla Sanità, si devono valorizzare le risorse umane ed economiche di cui la Calabria dispone.

Nello specifico, si devono attivare «le AFT, le UCCP, la Specialistica ambulatoriale interna, i Consultori familiari assumendo gli psicologi, le ostetriche e gli assistenti sociali che non mancano in Calabria al contrario dei medici e degli infermieri», ha spiegato Curia, nel corso dell’incontro promosso da Progetto Sud da cui si è partiti dal libro Per una sanità Partecipata.

All’incontro, hanno partecipato il sub-commissario unico Ernesto Esposito, il sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, l’ex sindaco Speranza, il professore Giarelli, la direttrice del Dipartimento Salute Mentale dell’ASP di Catanzaro Manfredi, Soccorso Capomolla e molti altri, quasi un’80ina di persone. A moderare, la giornalista Maria Pia Tucci.

Curia, nel suo intervento, ha insistito «sulla cronicità e sulla disabilità mentale che vede la Calabria prima per afflusso di persone presso i Dipartimenti di Salute Mentale chiedendo l’attivazione del ” budget di salute” e l’istituzione di un Tavolo Regionale per attuare una profonda riforma dell’organizzazione della salute mentale come chiesto nella Conferenza Regionale tenutasi il 4 aprile 2022».

Il portavoce di Comunità Competente ha parlato del Documento sulla Partecipazione che «il subcommissario Esposito sta discutendo con Ernesto Mancini, della Rems di Girifalco che doveva essere aperta il 1° luglio, delle Neuropsichiatrie infantili ospedaliere e Territoriali e della formazione del personale».

Sono intervenuti Isa Mantelli che ha parlato della «doppia diagnosi nei ragazzi tossicodipendenti e ha consegnato ad Esposito un corposo documento; Daniela Diano che si è soffermata sui Consultori familiari, sulla carenza del personale e del pericolo della monospecializzazione di questi, trascurando il rapporto con la scuola ed altro; ancora Filippo La Russa che ha criticato le politiche sanitarie del Governo nazionale a favore del privato accreditato (vedi riduzione dell’Iva per le prestazioni sanitarie.

Antonia Romano ha denunciato la carenza di ambulanze, di neuropsichiatri infantili e delle difficoltà del Consultorio nell’area Esaro/Pollino, del Pronto Soccorso di Castrovillari e delle problematicità della Pediatria Ospedaliera.
Poi. Pino Randazzo dell’Associazione ProSalus di Palmi ha parlato dei gravissimi ritardi nel costruire il Nuovo Ospedale della Piana chiedendo la rimozione del RUP; è intervenuta, ancora, una rappresentante del Coordinamento 19 marzo di Lamezia che ha chiesto il potenziamento della neuropsichiatria Infantile Ospedaliera e Territoriale, Piero Piersanti ha discusso di un nuovo modello organizzativo della Medicina territoriale e Ospedaliera e Soccorso Capomolla che ha denunciato le diseguaglianze nella distribuzione dei posti letto e dei finanziamenti in Calabria.

Il Sindaco Mascaro ha denunciato di non essere stato coinvolto nella programmazione del PNRR, pur essendo la massima autorità sanitaria.

Poi l’intervento del sub-commissario Esposito che ha condiviso la proposta di Curia che ha definito «autarchica», ovvero di partire dalla valorizzazione delle risorse umane già attive nella sanità calabrese quali i medici di Medicina Generale con i quali si sta per firmare un nuovo Accordo Regionale che prevede in tutta la Regione ambulatori aperti 12 ore (AFT) a sede unica e 24 ore ( UCCP) con i Medici di Continuità Assistenziale, i Pediatri di libera scelta e gli Specialisti ambulatoriali interni a cui è stato tolto, finalmente, il tetto di ore previsto da un DCA del 2015 che impediva ulteriori convenzioni con le Aziende Sanitarie.

Inoltre il dottore Esposito si è impegnato ad inserire nel Programma Operativo 2022/24 il budget di salute, richiesto da alcuni anni da Comunità Competente, per curare i soggetti fragili e i disabili mentali ed aprire la Rems di Girifalco che accoglierà i soggetti con problematiche psichiatriche provenienti dalle carceri, come è stato ribadito dal Direttore Sanitario dell’Asp di Catanzaro.

Infine nel confermare le enormi difficoltà ad assumere medici perché le disponibilità economiche ci sono ma non ci sono i medici e su questo la Struttura Commissariale è fortemente impegnata, ha ribadito il valore della «Partecipazione» delle Associazioni organizzate di cittadini e, a tal proposito, sta valutando, insieme a Ernesto Mancini con cui hanno già un proficuo avuto un incontro tramite skype, il Documento inviato da Comunità Competente il 10 gennaio sottoscritto da 56 Associazioni.

Infine ha confermato che nel Programma Operativo è prevista l’istituzione di una Unità Operativa Complessa Ospedaliera di Neuropsichiatria Infantile presso il Mater Domini di Catanzaro come Hub e due Spoke presso le Aziende Ospedaliere di Cosenza e Reggio Calabria e la valorizzazione dei Consultori familiari con l’istituzione, per ogni Distretto, di un Consultorio h 12.

«Credo che l’incontro sia stato proficuo, adesso attendiamo in movimento i risultati», ha concluso Curia. (rcz)

Sanità / Il presidente Occhiuto incontra Comunità Competente

C

omunità Competente è una delle più attive associazioni a difesa della sanità regionale in Calabria e svolge da anni una forte opera di sensibilizzazione e di tutela della salute pubblica. Il suo portavoce è il dott. Rubens Curia, virologo e grande conoscitore dell’apparato amministrativo della sanità pubblica.

Venerdì scorso una delegazione di Comunità Competente è stata ricevuta in Cittadella a Germaneto dal Presidente Roberto Occhiuto.

Il governatore era affiancato dal Subcommissario Ernesto Esposito e dal Direttore Generale del Dipartimento Tutela della Salute Iole Fantozzi. La delegazione di Comunità Competente era composta da Rubens Curia, Rosaria Brancati, Francesco Costantino, Daniela Diano, Marina Galati, Francesco Mammì, Antonia Romano e Giovanni Schipani. 

Al governatore è stato presentato un propositivo documento su alcune problematiche inerenti i bisogni di salute dei calabresi,

La riunione, che si è protratta per oltre due ore, si è svolta in un clima costruttivo e di serrato confronto in cui si è condiviso il valore della partecipazione, dei vari attori sociali ed istituzionali, alla programmazione dell’organizzazione della sanità; a tal proposito il Presidente, dopo la predisposizione del Piano Operativo, si confronterà con le parti sociali per eventuali integrazioni, inoltre, prossimamente sarà istituito un “tavolo tecnico”, come richiesto, da Comunità Competente, per attivare il “budget di salute”, importante strumento per affrontare le problematiche delle fragilità nei suoi vari aspetti sia attinenti alla salute mentale che alle situazioni di svantaggio sociale. Si è condivisa la proposta di istituire nella nostra Regione una UOC Ospedaliera di Neuropsichiatria Infantile che dovrà integrarsi con le neuropsichiatrie infantili territoriali che dovranno essere potenziate con le necessarie assunzioni di personale. 

Per quanto attiene alla piena attuazione delle Aggregazioni funzionali Territoriali dei MMG h 12 e delle Unità Operative Complesse h 24, la problematica è in corso di definizione nel contratto decentrato dei MMG e dei Pediatri di libera scelta che disegnano un nuovo ruolo di questi professionisti. Si è affrontato, inoltre, l’annosa questione degli screening dei tumori femminili e del colon-retto che vedono la Calabria inadempiente ai LEA, su questo argomento è stato proposto di valorizzare il ruolo dei Consultori Familiari, di attuare il DCA 137/2020 che presenta opportuni finanziamenti e, da parte del Subcommissario, di utilizzare i camper, tenuto conto della orografia della Calabria.                                                                            

Particolare attenzione è stata posta all’organizzazione della salute mentale ed ai nuovi bisogni di salute in questo delicato campo su cui, nel mese di aprile, Comunità Competente e le molte Associazioni del settore organizzeranno una riflessione pubblica a cui hanno invitato il Presidente; infine, per quanto attiene alla riduzione delle “Liste d’attesa”, il Commissario ha firmato un DCA che affronta la drammatica situazione dei tempi di attesa. In merito ai gravi ritardi attinenti all’edilizia sanitaria, sottolineati da Comunità Competente, è stata avviata una  ricognizione da parte della struttura commissariale.                      Il Presidente, consapevole dei ritardi della nostra sanità accumulati negli anni precedenti, ha voluto dotare la sanità della “Azienda zero” che sarà avviata nel mese di marzo. 

L’incontro è terminato con la consapevolezza che sarà necessario attuare un notevole sforzo per consentire l’assunzione del personale di cui il nostro S.S.R. è fortemente carente, intanto eseguendo  i concorsi già autorizzati (circa 500 unità) su cui la struttura commissariale si è già attivata ed inoltre richiedendo ai Ministeri affiancanti ulteriori autorizzazioni con la consapevolezza che valorizzando la Medicina di prossimità i Presidi Ospedalieri potranno svolgere pienamente la loro funzione. 

Rubens Curia: Bene interrogazione centrosinistra sui nuovi ospedali, ora attendiamo risposta di Occhiuto

Il portavoce di Comunità Competente, Rubens Curia, in una nota ha dichiarato che «L’interrogazione della Bruni, Irto e Tavernise sui nuovi “grandi ospedali” sta avendo una ampia diffusione e mi auguro avvii un profondo e radicale cambiamento in questo settore che, allo stato attuale, vale per la Calabria oltre 1 miliardo e 250 milioni di euro».

«Auspichiamo che tutte le forze politiche, i sindaci e i sindacati scendano in campo perché una casa della salute non è ne di destra né di sinistra ma dei pazienti» ha detto Curia, spiegando che «come Comunità Competente, attendiamo la risposta del presidente commissario Occhiuto, che ci auguriamo, con azioni concrete, avvierà il cambiamento della sanità calabrese iniziando dal settore dell’edilizia sanitaria dove è mancata la capacità di spesa e la qualità nella spesa».

«I calabresi – ha concluso – meritano presidi ospedalieri moderni, poliambulatori a norma, consultori familiari inclusivi, centri diurni che ti facciano sentire in famiglia e case della salute funzionanti. Ci permettiamo di ricordare al presidente – conclude Curia – che i 49 milioni di euro finalizzati per il restyling delle case della salute erano stati prorogati dal Commissario Longo, con apposito Dca, fino al 31 dicembre 2021 con precisi vincoli». (rrc)

Morire in solitudine al Gom di Reggio: la denuncia del Centro Agape

Riceviamo e pubblichiamo:

Morire in solitudine, accade al GOM di Reggio Calabria, denuncia di Agape, Comunità Competente, ORDINE PROFESSIONALE degli Assistenti  sociali della Calabria

La notizia di un paziente deceduto nel nosocomio di Reggio Calabria, con i familiari avvisati solo due giorni dopo dall’evento luttuoso, rappresenta l’ennesimo episodio di mala sanità del nostro sistema sanitario regionale che non riesce nemmeno a garantire attenzione e dignità nemmeno alla morte. Non è un fatto isolato ma rappresenta solo l’ennesima vicenda di una organizzazione ospedaliera che non garantisce attenzione e tutela ai soggetti più fragili, soprattutto a chi non ha una sua famiglia stabile. Un compito che non può essere delegato ai sanitari che sono già sottoposti ad un lavoro massacrante con l’esplosione della pandemia ma che dovrebbe essere svolto dal servizio sociale che ogni azienda ospedaliera dovrebbe garantire, come da mesi è stato denunciato da associazioni, sindacati e ordine degli assistenti sociali. Il Gom da quasi un anno non dispone nemmeno di una unità di questa figura professionale che soprattutto in questo momento storico, che vede il covid colpire duramente soprattutto le categorie più fragili, garantiscono un servizio essenziale e delicato a favore delle fasce deboli che per varie motivi passano per le strutture ospedaliere dei Riuniti e del Morelli è che da quasi un anno è stato completamente azzerato. Per comprendere l’importanza di questo servizio basti leggere i numeri relativi alle prestazioni sociali effettuate negli anni scorsi a favore di soggetti vulnerabili come donne vittime di violenza, anziani soli, extracomunitari, persone con disabilità, tossicodipendenti, persone con malattie invalidanti, tutte bisognose di prese in carico da parte della rete dei servizi territoriali. L’intervento del servizio sociale ha assicurato continuità assistenziale collegandosi con i servizi post ospedalieri, favorendo il trasferimento dei pazienti ad altre istituzioni ed accompagnandoli nel passaggio ad altri livelli di cura, riducendo i tempi dell’ospedalizzazione mettendo a fuoco i problemi relazionali quali la solitudine, il disinteresse dei parenti, le paure non espresse per cui il servizio sociale è intervento come connettore di rete, favorendo momenti di contatto tra i malato e i suoi familiari attraverso l’ascolto, oltre che a fornire informazioni sulle risorse d’appoggio presenti sul territorio. Con la legge n. 328/00 (legge quadro), all’art. 22 stabilisce che, tra i servizi essenziali che lo Stato è obbligato a garantire ai cittadini, vi è il Servizio Sociale Professionale, il quale riconosce la centralità delle competenze e delle funzioni dell’Assistente Sociale, professionista che si prende cura del disagio dell’individuo, della famiglia e/o della comunità.

L’azienda Ospedaliera da mesi era stata sollecitata a bandire i concorsi, previsti dalle linee guida emanate dal commissario ad acta  Longo ma non si è proceduto. Le ultime notizie dal Gom riferiscono che nel mese di gennaio dovrebbero essere finalmenti avviati. Analoga richiesta è stata fatta al Commissario dell’Asp Gianluigi  Scaffidi, ma i tempi non saranno celeri perché ancora manca il monitoraggio del fabbisogno delle varie figure professionali da assumere, assistenti sociali comprese.

Il centro Comunitario Agape con il Presidente Mario Nasone, Comunità Competente con Rubens Curia portavoce, l’ Ordine regionale degli assistenti sociali con il Presidente Danilo Ferrara, chiedono ai responsabili della sanità regionali e locali di intervenire con urgenza prevedendo in tempi certi. (cmr)

Presentato il Comitato Art.24, che si rivolge a Occhiuto: Avviare tavolo tecnico per piano d’intervento per bambini con disabilità

Un Comitato che si fa portavoce del grido d’aiuto dei genitori dei bambini con disabilità nella Provincia di Reggio Calabria: È il Comitato Art.24 che, nel corso della conferenza stampa di presentazione, ha chiesto, tramite il portavoce, Nuccio Vadalà, al presidente della Regione, Roberto Occhiuto e al commissario dell’Asp, Gianluigi Scaffidi, l’avvio urgente di un tavolo tecnico per elaborare un piano di intervento.

Tra le proposte, l’«attivazione di uno o più  centri per la diagnosi precoce delle disabilità, attraverso convenzioni con strutture qualificate del Centro-Nord e l’attivazione dei servizi di neuropsichiatria infantile».

«Il comitato sta anche valutando – si legge in una nota – se non ci saranno riscontri alla sue richieste, la presentazione di un esposto alla magistratura per la messa in mora delle istituzioni competenti a garantire questi diritti e se necessario anche la richiesta in massa dei rimborsi alle famiglie in lista d’attesa che sono costrette a rivolgersi a privati per ricevere le prestazioni».

Il comitato ha avuto il pieno sostegno per il raggiungimento degli obiettivi che si è dato da Comunità Competente e dal Forum regionale del terzo settore, rappresentati nella conferenza stampa da Rubens Curia e da Luciano Squillaci.

La presentazione del Comitato, svoltasi nella sede del Centro Comunitario Agape e coordinato da Giuliano Quattrone, è stata fatta proprio alla vigilia della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e nemmeno il nome è stato scelto a caso: richiama, infatti, l’art. 24 della della convenzione che sancisce il diritto alle cure ed alla riabilitazione di tutti i bambini del mondo.

Un Comitato, dunque, composto da genitori stanchi dei viaggi della speranza per avere una diagnosi, con le liste d’attesa interminabili per avere le prime cure e la riabilitazione, di aspettare l’intervento delle autorità sanitarie preposte e che ha  messo insieme le più importanti associazioni che si occupano di persone con disabilità nel territorio reggino.

All’evento, Anna Maria Chiaia e Maria Franco hanno raccontato la via Crucis e la mancanza di riferimenti che attende chi nel nostro territorio si trova a vivere questa condizione  in liste di attesa. Tra questi la storia di Giuseppe (nome di fantasia) reggino, di  50 giorni nato con sofferenza fetale e con danno celebrale diffuso. Seguito dalla neonatologia del Gom e inviato per ricevere un trattamento riabilitativo precoce in un centro  per limitare e prevenire ulteriori danni neurologici. Per carenza di posti previsti  tempi di attesa di oltre un anno, un periodo inaccettabile di vuoto che comporterà  in tema di prognosi danni irreparabili per lo sviluppo intellettivo del bambino.

I dati di questo vuoto di interventi sono stati presentati dal neuropsichiatra infantile Giovanni Schipani, che ha denunciato come nell’area metropolitana di Reggio Calabria, che rientra per intero nella competenza territoriale dell’Asp di Reggio Calabria, vivono circa 95.000 minori di età compresa tra 0 e17 anni,  di questi, il 20% (circa 19.000) presenta un disturbo neuropsichico, solo il 30% (circa 5.700) riesce ad accedere ad un Servizio di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza (NPI,  di questi, solo il 50% (circa 2850 minori) riesce ad avere risposte terapeutico-riabilitative appropriate.Inoltre 100 minori con disturbo neuropsichico mediamente ricoverati in ospedale non ricevono un trattamento appropriato perché nella provincia di Reggio Calabria non esistono reparti ospedalieri di NPIA.

In Calabria non esistono le Unità Operative Complesse Ospedaliere di NPIA con la conseguenza che sia per ottenere una diagnosi (per esempio di Autismo, di malattie neuromuscolari, ecc.) che per ricevere le terapie del caso (per esempio interventi chirurgici ortopedici negli esiti di Paralisi Cerebrali Infantili o neurochirurgici) è altissima la “migrazione sanitaria” presso i Centri di altre regioni, in genere del centro-nord. Anche i servizi riabilitativi, ed in particolare i centri di riabilitazione ambulatoriale, sono molto carenti, con l’aggravante di essere distribuiti in modo disomogeneo nel territorio metropolitano, con alcune zone, come la Locride, particolarmente scoperte.Ne discende un dato drammatico: mediamente sono circa 1000 i bambini che rimangono in lista d’attesa per 24/36 mesi solo nell’ASP di Reggio, , e ciò rende vano ogni discorso sull’appropriatezza degli interventi, essendo la precocità della presa in carico il fattore più importante per garantire l’efficacia e la qualità degli interventi riabilitativi

Comunità Competente scrive a Occhiuto: si intervenga subito per garantire diritto alla cura

Il portavoce di Comunità Competente, Rubens Curia, ha scritto una lettera al presidente in prectore Roberto Occhiuto, chiedendo di intervenire immediatamente per garantire il diritto alla salute dei calabresi.

Nello specifico, gli interventi dovrebbero essere rivolti alle guardie mediche dell’Asp di Cosenza e alle altre emergenze, chiedendo, inoltre, un incontro «al fine di interloquire sulle nostre proposte perché la sanità calabrese si cura anche con la partecipazione competente». 

Per Comunità Competente, infatti, «ciò che preoccupa e che dovrebbe proccupare l’on Roberto Occhiuto, nell’immediato della sua proclamazione a Presidente, augurando che la Calabria non debba ancora rimanere sospesa a quasi un mese dal voto, sono i segnali inquietanti che si stanno verificando: la chiusura del Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Gioia Tauro per carenza di medici e, in seguito riaperto; la chiusura momentanea di 15 guardie mediche per “carenza assoluta” di medici come recita la nota del 22 ottobre dell’Asp di Cosenza; la paventata chiusura della guardia medica di San Giovanni in Fiore scongiurata, temporaneamente, grazie alla disponibilità di alcuni sanitari; la forte riduzione delle attività dei Consultori familiari per carenza di personale; lo svuotamento dei Dipartimenti di salute mentale e delle Neuropsichiatrie Infantili».

Curia, poi, ha espresso preoccupazione in merito ai 301 milioni destinati alla Calabria «per costruire le Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità e per l’acquisto di tecnologie sanitarie e altro possano fare la stessa fine del miliardo di euro disponibile, in alcuni casi da oltre 20 anni, per l’edilizia sanitaria e non spesi perché la sanità calabrese ha dimostrato di non avere Capacità di spesa e, quando spesi, di non garantire la Qualità di spesa». (rrm)

Rubens Curia: Da 14 anni nella Sanità calabrese manca riforma organizzativa

«La sanità calabrese muore per l ‘assenza di una Riforma organizzativa ed etica della sanità, che manca da 14 anni, un’eternità!» è quanto ha denunciato Rubens Curia, portavoce di Comunità Competente nel corso di un incontro in Consiglio regionale, con la Terza Commissione Sanità, presieduta dal Consigliere Baldo Esposito.

Questo, per Curia, «perché, in 14 anni, si sono modificati i bisogni di salute dei calabresi, le tecnologie e i farmaci, pertanto è fondamentale una riorganizzazione che preveda le Aziende Sanitarie Ospedaliere (Aso) e le Aziende Sanitarie Territoriali (Ast); inoltre, bisogna liberarsi da una visione economicistica che ha prodotto il Dca 6 marzo 2020, n° 62 che ha previsto la chiusura del Laboratorio di Patologia Clinica dell’ASP di via Willermin di Reggio Cal. e il trasferimento del Laboratorio di Genetica del Centro di Neurogenetica al Mater Domini di Catanzaro decretando la morte del Crn».

Insieme a Curia, una delegazione di Comunità Competente, composta da Amalia Bruni, direttrice del Centro Regionale di Neurogenetica del Presidio Ospedaliero di Lamezia, Antonio Laganà, presidente dell’Associazione “Per la ricerca neurogenetica “, Stefania Marino, Presidente dell’Associazione ProSalus di Palmi, e Antonietta Occhiuto, presidente dell’Udi di Reggio Calabria.

Curia, inoltre, ha messo in risalto il fallimento del ” Piano di rientro” sia in merito al risanamento del disavanzo annuale che nel 2009 era pari a 104 milioni di euro contro i 98,013 milioni del 31 dicembre 2019: in dieci anni sono stati risparmiati 6 milioni e 291 mila euro. Sia per i Lea che hanno raggiunto 125 punti contro i 160 e ha chiesto, infine, la modifica dei Dca 31 e 33/2021 ” Linee Guida degli Atti Aziendali” affinché si possa tener conto del Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza che prevede, tra l’altro, l’attivazione degli ospedali di Comunità, proponendo, per esempio il Presidio di Gerace, e delle Case di Comunità.

E proprio sull’attivazione degli ospedali di Comunità, il portavoce di Comunità Competente ha proposto l’ex ospedale di Nicotera quale Casa della Salute.

La Bruni ha chiesto la modifica del Dca 62/20, alfine di reintegrare il Laboratorio di Genetica nel Crn e l’avvio delle procedure affinché lo stesso possa essere trasformato in Ircss nell’ambito dell’Inrca di Ancona, alfine di dare risposte ai 30.000 casi di Alzheimer presenti in Calabria, ed utilizzare al meglio le nuove terapie approvate alcune giorni fa dalla Fda  degli Stati Uniti.

La Marino ha denunciato, con forza, gli enormi ritardi con cui la Regione sta seguendo la vicenda del Nuovo Ospedale della Piana di Gioia Tauro, che si trascina da 14 anni chiedendo un intervento della Commissione sul presidente f.f. Nino Spirlì, affinché si proceda speditamente con un cambio di passo, «perché non è possibile, tra l’altro, che 145 milioni di euro rimangano inutilizzati per l’inefficienza della burocrazia».

Infine, l’avvocato Occhiuto ha richiamato l’attenzione sui Consultori familiari che, per una grave carenza di personale, si stanno trasformando in gusci vuoti o, al massimo, in ambulatori di ginecologia lontani dal loro ruolo sociale, di tutela della salute della donna, dell’età evolutiva e dell’adolescenza, di prevenzione, di accompagnamento al parto, di attuazione della legge 194/78, e molto altro; pertanto, è necessario che nei Piani del fabbisogno del personale siano previste le assunzioni di assistenti sociali, psicologi, ostetriche, ginecologi per ripristinare le equipe professionali previste dalla normativa
La Commissione Sanità, in un clima costruttivo con ben sette interventi, ha condiviso l’analisi e molte delle proposte delle Associazioni, sia in merito al ruolo importante del Cnr che deve essere valorizzato, che alle lungaggini del Grande Ospedale della Piana che devono essere superate, che al ruolo fondamentale dei Consultori Familiari, pertanto si è deciso, su proposta del Presidente Esposito, di continuare ad approfondire le tematiche sollevate per arrivare alle opportune soluzioni a partire dal “Grande Ospedale”. (rrc)