A Reggio il Consiglio comunale aperto sul Ponte, Falcomatà: Territori siano protagonisti

«Chiediamo che i territori possano essere protagonisti, con un coinvolgimento nelle dinamiche di confronto del progetto ma non per favore, ma perché le proposte dei comuni e delle amministrazioni comunali a seguito di dibattito col territorio possono sedere a un tavolo, che oggi non c’è, e portare le idee del territorio. Fino ad oggi noi siamo stati sostanzialmente esclusi». È quanto ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, nel corso del Consiglio comunale aperto dal titolo Ponte sullo Stretto, prospettive e ricadute su Reggio Calabria e la sua Città Metropolitana, svoltosi a Palazzo San Giorgio.

«Fino ad oggi – ha aggiunto – noi siamo stati sostanzialmente esclusi. Così è venuto meno il piano di rispetto e di protagonismo dei territori che viene prima di ogni approccio ideologico e tecnico. Non possiamo subire ciò che sta accadendo. Inoltre – ha aggiunto il sindaco – le risorse non solo non ci sono e sono insufficienti, per parte sono sottratte ai territori che quindi non sono protagonisti e perdono risorse propedeutiche allo sviluppo, 2 miliardi e trecento milioni di euro dei fondi della coesione, sottratti con un colpo di spugna e senza concertazione».

Nell’aula “Battaglia” si sono registrate le ragioni del sì e quelle del no all’opera sullo Stretto. Sono intervenuti nell’ordine: Giuseppe Marra dell’USb, Vincenzo Musolino del circolo Pd Villa S. Giovanni, Francesco Manti per il Csoa “Cartella”, Giovanni Cordova della Rete No Ponte, Daniele Cartisano, presidente Circolo Legambiente Reggio Calabria, Pino Siclari del Partito Comunista dei Lavoratori, Sandro Vitale, Ampa venticinque aprile, Giuseppe De Felice, Cgil Area metropolitana Reggio Calabria, Maria Letizia Romeo, legale rappresentante dell’Università popolare Pace, Rossella Bulsei, portavoce Comitato TitengoStretto, Franco Ambrogio, referente associazione “Territorio e progresso”, Patrizia D’Aguì, legale rappresentante gruppo civico “Noi siamo Arghillà”, Antonino De Pace, presidente circolo del cinema “Cesare Zavattini”, Monica D’Aguì, legale rappresentante associazione “Donne in prima fila”, Gerardo Pontecorvo, portavoce “Europa Verde”, e l’avvocato Giuseppe Morabito.

Presenti, anche, i sindaci di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti e il sindaco di Campo Calabro, Sandro Repaci.

Il consiglio ha recepito le mozioni di partiti, associazioni e sindacati, documenti che saranno messi a verbale e saranno poi pubblicati sull’albo online dell’Amministrazione comunale.

Il sindaco, nel corso del suo intervento, ha stigmatizzato l’assenza dei partiti, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno scelto di non essere presenti in aula. In particolare la Lega che, pur non avendo i consiglieri in aula, ha incaricato il presidente del Consiglio, Enzo Marra della lettura di un documento. «Una performance in absentia – l’ha definita il sindaco – un’assenza ingiustificata di chi per compito istituzionale deve rappresentare i cittadini all’interno della massima assise e che invece manifesta incoerenza e contraddizione».

In relazione alla normativa del governo di futura applicazione, il sindaco ha manifestato ancora una volta l’esigenza di difendere l’esercizio di manifestare pacificamente il proprio dissenso anche rispetto alle grandi opere: «Libertà che si sta cercando di comprimere a colpi di decreto legge».

Sul tema del ponte per Falcomatà «L’unico approccio possibile è quello istituzionale che abbiamo portato avanti fin dall’inizio, fino all’ultima lettera citata non solo per chiedere la sospensione dei termini della conferenza istruttoria. Approccio istituzionale significa muoversi in sinergia sulle situazioni che riguardano lo sviluppo del territorio e lo abbiamo fatto insieme, sindaci e Comuni di Reggio Calabria, Campo Calabro, Villa San Giovanni e Messina».

«Di questi giorni ad esempio – ha spiegato – la pubblicazione dell’intesa per l’aumento dei trasporti nell’area dello Stretto: si è arrivati al biglietto unico, ad aumentare le corse e a migliorare i collegamenti da e per l’aeroporto di Reggio, da e per il porto di Reggio e quello di Villa, grazie all’impegno di Atm e Atam. Ed è il segno di quanto una sinergia istituzionale possa generare degli effetti positivi per il territorio, anche se evidentemente questo fa meno notizia».

In conclusione per Falcomatà: «Da istituzioni tuteliamo i bisogni dei cittadini, non diremo mai di essere contrari a un’opera pubblica, ma in questo caso diciamo “no” rispetto a come ci si è arrivati, rispetto a fragilità, incongruenze e inconsistenze che ci impediscono ogni ulteriore tipo di dibattito».

Nel corso del dibattito si sono registrati gli interventi dei sindaci delle città toccate dall’opera. Per Campo Calabro il sindaco Sandro Repaci: «Ciascuno di fronte a una tematica così complessa ha modi diversi di affrontare il problema – ha evidenziato – la decisione definitiva tocca ai consigli comunali. Si può essere a favore o contro, ma nessuno di noi è stato consultato. Quello del ponte è stato un argomento ostaggio delle schermaglie politiche per anni, al momento delle decisioni le amministrazioni devono esprimersi sui documenti che vengono trasmessi».

Pur non dichiarandosi pro o contro l’opera il sindaco Repaci ha chiarito: «Dopo gli approfondimenti delle ultime settimane, le procedure messe in piedi dimostrano che il ponte è di una fragilità estrema. In questa condizione di incertezza non possiamo garantire i territori».

Per Villa San Giovanni, il sindaco Giusy Caminiti ha spiegato: «Siamo la città dell’impatto dell’opera e siamo consapevoli che purtroppo la legge obiettivo del 2004 prevedeva una decisione che poteva non coinvolgere i territori, noi pensavamo che ci potesse essere una decisione assunta in modo diverso. Ci aspettavamo che la politica che aveva rimesso in campo l’opera dimostrasse che l’aggiornamento del progetto del 2013, non passato dal Cipes, potesse superare le prescrizioni di allora, ma non è così. Ci sono 68 prescrizioni del Comitato tecnico scientifico, ma rispetto alle tante riunioni c’è stato molto altro».

«Abbiamo due conferenze istruttorie aperte per impatto ambientale, paesaggistico e geomorfologico – ha aggiunto – I lavori fatti, per cui ringrazio anche Falcomatà come sindaco metropolitano, ci hanno permesso di produrre un documento con cui abbiamo chiesto la sospensione della conferenza istruttoria del Mit. È chiaro che questo è un momento difficile per la città di Villa che immaginava ipotesi di sviluppo differenti».

Successivamente il consigliere Saverio Pazzano ha chiesto un impegno ufficiale per la sospensione nelle more del progetto esecutivo.

Per il consigliere Giuseppe Marino: «È paradossale che in un momento storico in cui il governo di destra prova a dividere l’Italia in due, sostenendo maggiore autonomia dei territorio, poi con un decreto legge prova a imporre a due regioni un’opera così impattante e incidente sul destino delle future generazioni. Sia le amministrazioni che i sindaci non sono stati coinvolti preventivamente nella discussione e nel confronto per la realizzazione di un’opera di questo genere. È inaccettabile già il provvedimento viziato in radice perché privo dell’elemento partecipativo previsto dal codice degli appalti».

«Un’opera imposta con un decreto legge – ha aggiunto – senza verificare i piani urbanistici cioè gli strumenti di regolamentazione paesaggistici dei territori, i piani di Reggio e Messina. Non è la mia posizione, ma quella del Partito democratico, che si è espresso inviando un documento in cui si evidenziano criticità insuperabili. Una battaglia politica che porteremo avanti in tutte le sedi necessarie. Solo con l’alta velocità questa opera potrebbe avere un’utilità trasportistica, ma l’alta velocità è scomparsa dai programmi».

Per il consigliere Antonino Castorina: «Prima di ragionare sul ponte sullo Stretto e di dire sì o no, c’è la necessità di fare uno spazio politico dell’area dello Stretto da rilanciare come spazio sociale. Non si può sintetizzare ponte sì e ponte no. Penso sia un’opera giusta ma vanno poste questioni importanti e alcune riflessioni vanno poste: ci sono dubbi intanto sulle risorse; poi c’è la questione ambientale, tema di non poca importanza che invece è fondamentale, se non si può costruire in sicurezza è un problema. Le osservazioni del Ministero dell’Ambiente devono avere rispose. Dal mio punto di vista ci sarò qualunque cosa si decida, siamo certi di avere una guida seria e rispettosa delle legalità come il sindaco Giuseppe Falcomatà».

Per il consigliere Carmelo Versace: «Su tutte le grandi opere mi sono espresso in maniera positiva, non mi discosto stavolta. Mi sarebbe piaciuto ascoltare le idee degli assessori sull’alta velocità, la metro di superficie, i collegamenti con Messina. Fa bene il sindaco Caminiti a porre la questione nel merito: non possiamo essere messi di fronte a un progetto anacronistico di 10 anni fa».

«Non dovremmo chiederci – ha aggiunto – se siamo fa o meno il ponte ma se serve o meno per lo sviluppo del territorio che se deve passare dal ponte allora io sono favorevolissimo. Dobbiamo mettere sulla bilancia i pro e i contro».

Per Giuseppe Giordano «oggi è stata una manifestazione di democrazia partecipata e straordinaria per chi, con senso di responsabilità, ha contribuito con osservazioni, idee e timori a portare contributi che questo consiglio non può che prendere, pesando il ruolo di un’assise. Il punto è che serve un seguito in Conferenza metropolitana. Non ho una posizione sul ponte ma ritengo di andare nell’etica della responsabilità per gli amministratori locali. Non si può sottacere però che hanno fatto bene i sindaci a chiedere la sospensione del procedimento e la concessione della semplice proroga la dice lunga sulla volontà di imporre l’opera».

Per il consigliere Marcantonio Malara «una storia lunga più di mezzo secolo e triste, narrata con cadenza irregolare, come un’opera portatrice di sviluppo, invece è stata mancata occasione per i territori. Si arriva a questo dibattito cittadino con grandi criticità 68 raccomandazioni, 239 integrazioni del Ministero dell’Ambiente e poi c’è la negazione al confronto a una comunità su di un’opera così impattante».

«È evidente – ha concluso – che questa assise non può che chiudere questa assise raccogliendo gli stimoli e chiedere al governo di fermarsi e dare certezze ai territori». (rrc)

A Reggio il 14 giugno il Consiglio comunale aperto sul Ponte sullo Stretto

Il 14 giugno, alle 16.30, a Piazza Italia di Reggio Calabria, si terrà il Consiglio comunale su Ponte sullo Stretto – Prospettive e ricadute su Reggio Calabria e la sua Città Metropolitana.

Convocato dal presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Marra, al Consiglio comunale saranno invitati Parlamentari, rappresentanti della Regione, di altri comuni, degli organismi di partecipazione popolare e delle associazioni sociali, economiche, sportive, culturali, politiche e sindacali interessate ai temi in agenda.

Si tratta di un’Assise cittadina che si propone l’obiettivo di discutere e approfondire una tematica di particolare interesse per l’intera popolazione dell’area metropolitana reggina nonché di quella messinese.

«Si rammenta come, sempre ai sensi del citato articolo 52 del Regolamento – viene spiegato in una nota – il Presidente, garantendo la piena libertà di espressione dei membri del Consiglio comunale, consente anche interventi dei rappresentanti come sopra invitati, che portano il loro contributo di opinioni, conoscenze, di sostegno e illustrano al Consiglio comunale gli orientamenti degli enti e delle parti rappresentate. A tal proposito, le eventuali richieste di interventi, da parte di enti e associazioni interessate, dovranno essere preventivamente prenotate attraverso l’invio di una pec al seguente indirizzo: presidente.consiglio@pec.reggiocal.it, entro e non oltre le 13:00 del 13/06/2024, con l’indicazione delle generalità dei richiedenti (persone fisiche o giuridiche). Si ricorda che, nel corso del Consiglio comunale aperto, a norma del regolamento, non è consentito l’intervento di privati cittadini non ricompresi nelle categorie summenzionate». (rrc)

COSENZA – Domani il Consiglio comunale aperto sul futuro dell’Europa

Domani mattina, alle 9, nella Sala delle Adunanze di Palazzo dei Bruzi a Cosenza, si terrà il Consiglio comunale aperto sul futuro dell’Europa.

Tema della seduta, convocata dal presidente Giuseppe Mazzuca, è su Scriviamo insieme il futuro dell’Europa, e vedrà la partecipazione dell’Arcivescovo della Diocesi di Cosenza-Bisignano, Mons.Giovanni Checchinato. Sull’argomento all’ordine del giorno, previsti, dopo gli interventi del sindaco di Cosenza, Franz Caruso, e del Presidente del Consiglio comunale Giuseppe Mazzuca, quelli di Franco Mollo, responsabile del Centro di informazione europea del Comune di Cosenza, di Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Consiglio Italiano Movimento Europeo e del provveditore agli studi della Provincia di Cosenza, Loredana Giannicola.

Nel corso della giornata, previsto, in collaborazione con il Conservatorio “Stanislao Giacomantonio”, anche l’accompagnamento musicale del Quartetto Vega, formato da Mariateresa Greco (primo violino), Giulia Falbo (secondo violino), Francesco Sbarra (viola) e Andrea Spezzano (violoncello). (rcs)

L’OPINIONE / Denis Nesci: Al Consiglio comunale aperto di Villa percepita vicinanza dello Stato

di DENIS NESCI – Grazie al Sottosegretario Wanda Ferro, alla Presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo, al Prefetto Massimo Mariani, al Vescovo Metropolita Fortunato Morrone e al Presidente di Libera, don Luigi Ciotti, protagonisti, con la loro presenza al Consiglio comunale aperto, di un gesto dall’alto valore simbolico che testimonia un’attenzione particolare non solo per Villa San Giovanni, ma per tutti quegli amministratori ‘sotto tiro’ di quel cancro che vuole condizionare scelte e futuro delle pubbliche amministrazioni calabresi.

Il sindaco Giusy Caminiti che, insieme all’intera comunità di Villa S. Giovanni, è stata vittima di un atto vile e grave che, pur non inibendo – sono certo – il suo operato amministrativo, non può e non deve lasciarci indifferenti.

Soprattutto non può lasciare indifferente chi è ben consapevole di quanto duro lavoro ci sia dietro la responsabilità di governo degli enti locali. L’indignazione non basta più; occorre maturare quella consapevolezza e quella coscienza civica che ci ricordino in ogni istante della nostra vita, quanto le istituzioni rappresentino quel baluardo di democrazia che serve alla crescita sociale delle nostre comunità.

La vicinanza dello Stato, della Chiesa, del volto sano dell’antimafia, in questa fase delicata per la Calabria, costretta a fare i conti con un fenomeno mai affievolito di atti minatori verso gli amministratori locali, offre coraggio e speranza a quanti rappresentano la parte migliore della Calabria. L’impegno politico sia accompagnato dal principio che non esiste sviluppo senza libertà e che non esiste buona amministrazione senza il coraggio di scelte nette e di rottura con logiche di connivenza col malaffare.

E per questo, sono convinto, che il sindaco e tutti i componenti del civico consesso villese, continueranno il loro cammino sulla strada tracciata dalla seduta del Consiglio comunale di ieri. (dn)

[Denis Nesci è eurodeputato di Fdi]

Brogli elettorali, via libera per il Consiglio comunale aperto a Reggio Calabria

Via libera per la convocazione di un consiglio comunale aperto, per discutere della recente indagine relativa ad alcune irregolarità nell’espressione del voto in occasione delle ultime elezioni comunali di Reggio Calabria.

Il nulla osta è arrivato a seguito della riunione della Commissione comunale Controllo e Garanzia, presieduta dal consigliere Massimo Ripepi, che ha discusso della proposta, avanzata da un comitato di cittadini rappresentati dal vice segretario regionale dell’Udc Paolo Arillotta e da Giuseppe Modafferi di Vox Italia di chiedere, appunto, un consiglio comunale aperto.
Il sindaco Giuseppe Falcomatà, presente da remoto, ha ribadito «la piena ed assoluta disponibilità dell’amministrazione comunale ad organizzare un’assemblea aperta per discutere di questioni sollevate da comitati e associazioni di cittadini».
«Non sarebbe la prima volta – ha aggiunto – considerato che, dal nostro primo insediamento, ormai sette anni fa, sono stati diversi i consigli comunali aperti, molto partecipati, intorno a temi importanti come le interdittive antimafia, la sanità oppure alcuni atti intimidatori che si erano registrati in città. La partecipazione, il dialogo e la condivisione sono prerogative del nostro agire politico, così come il mettersi sempre in discussione rappresenta un nostro modus operandi».
La convocazione di un consiglio comunale, tuttavia, non rientra fra le prerogative e le competenze del sindaco, cosicché Falcomatà si è detto felice della presenza, nel corso della seduta della commissione, del presidente del Consiglio Enzo Marra e della Segreteria generale Maria Riva che «rappresentano le figure istituzionali deputate a valutare tutte le procedure tecniche in merito alla convocazione del civico consesso e con le quali, i referenti del comitato, potranno confrontarsi nello specifico».
«Ho preferito essere presente – ha concluso il sindaco – per ringraziarvi per questa possibilità».
Nella stessa seduta della commissione “Controllo e Garanzia” è intervenuto il presidente del Consiglio Vincenzo Marra, che ha affermato la sua piena disponibilità a convocare il consiglio comunale aperto sull’oggetto della richiesta.
Il Segretario Generale dell’Ente Maria Riva ha, infine, eccepito sulla legittimità della convocazione della seduta della Commissione, in quanto da regolamento l’organismo può discutere esclusivamente atti che provengono dalla pubblica amministrazione.
Della stessa natura le osservazioni dei Consiglieri di maggioranza Francesco Gangemi, Armando Neri e Carmelo Versace che, pur ribadendo la piena disponibilità allo svolgimento di un consiglio comunale aperto, hanno richiamato alla corretta applicazione del regolamento che prevede la convocazione della commissione “Controllo e Garanzia” su atti amministrativi prodotti dall’Ente.
Soddisfazione è stata espressa dal Comitato Reggio non si broglia, sottolineando come «la richiesta inoltrata il 18 marzo dal Comitato portavoce della richiesta di un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza finalmente, dopo ripetuti solleciti, ha trovato una occasione di riscontro con la riunione della Commissione di controllo e garanzia che ha posto l’attenzione sulla richiesta inevasa da parte dell’amministrazione comunale».
«Il presidente della Commissione, Massimo Ripepi – si legge nella nota – ha accolto la richiesta di audizione inoltrata dal Comitato dimostrando così sensibilità e correttezza istituzionale, ponendo giusta attenzione su questa richiesta che, ad oggi, non era stata oggetto di considerazione nonostante le centinaia di firme dei cittadini, l’obbligo di convocazione previsto dal regolamento sulla partecipazione popolare e accompagnate dalle rimostranze formulare dal Comitato al Prefetto. Al netto del tentativo provocatorio di rendere nullo il lavoro della commissione, cercando di far prevalere una logica cavillosa rispetto al fatto politico e morale di confronto e trasparenza questione della competenza sollevata da un consigliere del centro sinistra, quella odierna è stata un’occasione importante nella quale si è  registrata la regolarità ineccepibile della richiesta di convocazione del Consiglio aperto sui brogli; per cui ogni ulteriore titubanza, dopo mesi di silenzio da parte del sindaco e del presidente del consiglio Enzo Marra, sarebbe stata letta come una strumentale volontà di delegittimare la volontà popolare».«Apprezzabile – continua la nota del Comitato – la proposta del segretario generale che ha invitato il comitato, nell’ambito del piano nazionale anti corruzione, a collaborare al tavolo tematico sugli aspetti elettorali per migliorare la macchina amministrativa; una bella occasione questa per dimostrare seriamente che questa amministrazione, al di là delle parole d’occasione, ha il senso partecipativo nella gestione della cosa pubblica. Il comitato, rappresentato in questa occasione da Paolo Arillotta e Peppe Modafferi, ha sollevato il problema della tempistica e della eccezionalità dell’argomento sui brogli ma, soprattutto, quello conseguenziale del mancato funzionamento della macchina amministrativa elettorale e dei correttivi che non si conoscono ma dovrebbero essere adottati a garanzia del funzionamento di un settore delicato e responsabile del funzionamento della macchina elettiva e della stessa Democrazia».

«È stata rimarcata, dunque – prosegue la nota – la necessità di rispettare la volontà popolare in modo sostanziale, convocando un consiglio comunale aperto ad hoc ed evitando l’elencazione di altri ordini del giorno che vanificherebbero il senso del dibattito ed apparirebbero ai più come strumentali proprio per evitare troppa attenzione su una vicenda assolutamente delicata e che inficia la stessa legittimità di chi oggi amministra la Città. Parimenti, non avrebbe senso una convocazione che non dia a tutti la possibilità, pur considerate le misure di prevenzione covid, di partecipare dal vivo tentando così di sminuire l’espressione viva di una Città che ancora si chiede come ed in che misura la vicenda dei brogli elettorali abbia potuto alterare la volontà popolare ed il risultato elettorale».

«Al di là delle parole – conclude la nota – il Comitato è e sarà attento ai fatti ed ai comportamenti di chi ha ruolo politico ed istituzionale e dovrà, con tempi e modalità adeguate, garantire la partecipazione ed il dibattito, magari in un luogo spazioso ed attrezzato per accogliere i reggini; ora si attendono, dopo i buoni propositi di palazzo San Giorgio, le azioni conseguenziali e la convocazione a stretto giro». (rrc)