A Castrovillari una tavola rotonda su bullismo e cyberbullismo

Si è parlato del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e delle loro conseguenze, nel corso della tavola rotonda “Non cadere nella rete ma tessi una rete”, svoltosi nei giorni al Teatro Sybaris di Castrovillari e promossa dal Polo Professionale Ipseoa Ipsia Da Vinci.

All’iniziativa, patrocinata da Comune di Castrovillari, dal Movimento per la Difesa del Cittadino e dalla Commissione regionale per le Pari opportunità, sono intervenuti diversi esponenti delle istituzioni, nonché esperti della materia.

Ad aprire l’incontro, moderato dal giornalista Vincenzo Alvaro, è stata la dirigente scolastica, dott.ssa Immacolata Cosentino, la quale ha sottolineato come l’Ipseoa Ipsia da Vinci sia da sempre una scuola molto attenta nell’affrontare questi fenomeni. Ha aggiunto, inoltre, quanto sia fondamentale che genitori, insegnanti, studenti e istituzioni la vorino in sinergia per creare un ambiente scolastico e sociale sicuro, rispettoso di tutte le identità ed inclusivo.

In particolare, ha voluto evidenziare uno dei problemi maggiori riscontrati dalle scuole, legato alla difficoltà dei genitori di comunicare con i propri figli e di dedicarsi integralmente alla loro educazione, che troppo spesso viene delegata alla scuola: «Nella scuola – ha aggiunto – può verificarsi, a volte, di non riuscire ad essere inclusivi nei confronti dei bulli, poiché, in alcuni casi, è determinante il supporto delle famiglie e delle istituzioni, per avere successo».

La parola è, poi, passata al sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, il quale ha evidenziato come il problema del bullismo sia molto diffuso fra i giovani. «L’Amministrazione di Castrovillari – ha ricordato Lo Polito – ha inteso attivare uno sportello di ascolto: “Eco non ha più voce”».

«Il progetto “Eco non ha più voce” – ha spiegato la consigliera comunale, Pina Grillo – persegue l’obiettivo di creare una rete tra i ragazzi, le famiglie e le istituzioni. Crediamo che, in questa fase della vita dei giovani, sia indispensabile l’ascolto. Ritengo che la violenza sia un segnale della distorta capacità di gestire le proprie emozioni».

«All’interno delle scuole  – ha proseguito – sono state poste delle cassette, all’interno delle quali è possibile depositare, in forma anonima, delle richieste di aiuto».

«Il bullo – ha spiegato nel suo intervento la dott.ssa Rosa Cerchiara, Dirigente psicologa del Serd di Castrovillari – è una persona da prendere in carico, come la vittima. Il bullismo, infatti, è spesso espressione di un odio interiore».

Sui dettagli tecnici dell’argomento si è, invece, soffermato l’ispettore della Polizia postale della Questura di Cosenza, Fabio Ferraro.

«Siamo un corpo speciale della Polizia di Stato – ha detto Ferraro – e ci occupiamo di rendere più sicure le vostre vite virtuali. In quest’ottica ci interessa molto la tutela dei minori».

Secondo Ferraro, «non serve reprimere, ma fare prevenzione, ed quello di cui ci occupiamo nelle scuole. Dobbiamo essere noi adulti a dare, comunque l’esempio ai ragazzi. Il supporto che noi diamo alle famiglie è l’ascolto e cerchiamo di arginare la diffusione di contenuti multimediali all’interno della rete».

A collaborare a stretto contatto con la Polizia postale è il Movimento Difesa del Cittadino.

«Il tema del cyberbullismo – ha affermato il coordinatore regionale, dott. Giorgio Durante – viene affrontato dal Movimento insieme alla Polizia postale ormai da anni. Il bullismo che esisteva tanti anni fa aveva rilevanza all’interno del proprio quartiere. Oggi si è amplificato con l’avvento della tecnologia e questo rappresenta un problema».

«Per quanto riguarda il cyberbullismo, dal punto di vista legislativo, il nostro compito – ha continuato Durante – è quello di monitorare e sollecitare le istituzioni preposte a trovare soluzioni. Le istituzioni, però, non sono sempre presenti, a livello di supporto psicologico. Il mito della prepotenza è molto diffuso fra i ragazzi».

«Tutto questo si risolve – ha concluso – se si lavora insieme tutti quanti».

«Bisogna spezzare – ha dichiarato il direttore della Casa Circondariale “R.Sisca” di Castrovillari, dott. Giuseppe Carrà – il silenzio su questi fenomeni, perché l’omertà rende complici. Non pensate che ciò che fate, a livello di bullismo e cyberbullismo, rimarrà impunito. Bulli non si nasce, ma si diventa per il condizionamento dell’ambiente e per la carenza di valori culturali. È importante che ognuno di noi si impegni per contrastare questo fenomeno».

Carrà ha, poi, ricordato come il bullismo non sia una forma diffusa in carcere.

«Tra detenuti si sviluppa, invece – ha detto – la solidarietà, che tende ad aiutare i più bisognosi».

Alla tavola rotonda non era presente, per impegni, la presidente regionale della Commissione Pari opportunità, prof.ssa Anna De Gaio, che ha comunque inviato un messaggio: «Ritengo – ha scritto la De Gaio – che il dialogo su questi temi debba essere fondamentale. Il nostro compito, come commissione pari opportunità, è lavorare insieme per costruire una società inclusiva».

Particolarmente significativo è stato poi un passaggio dell’intervento del Procuratore capo presso il Tribunale di Castrovillari, dott. Alessandro D’Alessio, il quale, parlando agli studenti, ha detto: «Ogni fenomeno di prevaricazione si regge sul silenzio, sulla connivenza e sulla complicità. È necessario riacquistare, dunque, il concetto di cittadino».

«I primi bulli – ha concluso – sono le istituzioni quando non fanno il loro lavoro; i primi bulli siamo noi quando non abbiamo la capacità di indignarci. Bisogna recuperare il rispetto delle regole». 

Si è trattato, dunque, di un’iniziativa di grande valenza sociale e culturale, a testimonianza della forte sinergia esistente tra il mondo della scuola e le istituzioni, che insieme contribuiscono a formare le future generazioni. (rcs)

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – Lunedì il convegno su bullismo e cyberbullismo

Lunedì mattina, nelle scuole elementari di San Rocco e Via Libertà di Isola Capo Rizzuto, si terrò il convegno “Bullismo e cyberbullismo – Conoscere, prevenire, agire”.

L’evento, organizzato dall’Amministrazione Comunale attraverso l’Ufficio Servizi Sociali, guidato dall’assessore Andrea Liò, in collaborazione con le scuole del territorio e con il coinvolgimento della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, vuole essere un momento  di ascolto, confronto e prevenzione, con il supporto delle forze dell’ordine e degli esperti del settore. Educare i giovani a un uso consapevole della rete e a relazioni basate sul rispetto reciproco è fondamentale per contrastare questa piaga sociale.

L’incontro, che sarà aperto dai Saluti Istituzionali del sindaco Maria Grazia Vittimberga e dalla dirigente d.ssa Anna Iannone, rappresenta un’occasione per affrontare insieme agli studenti temi fondamentali come il rispetto, l’uso consapevole dei social media e la prevenzione della violenza tra i giovani.

L’obiettivo è fornire strumenti per riconoscere e contrastare questi fenomeni, che stanno assumendo proporzioni sempre più preoccupanti. I dati recenti mostrano come bullismo e cyberbullismo siano sempre più diffusi tra i giovani. Uno studio EspadItalia 2024, realizzato dal CNR di Pisa, evidenzia che il 32% degli studenti (oltre 800mila ragazzi) ha ammesso di aver commesso atti di cyberbullismo, con una percentuale maggiore tra i ragazzi (35%) rispetto alle ragazze (29%).

Le modalità di aggressione variano: Il metodo più comune è l’invio di insulti in chat di gruppo. I ragazzi tendono a usare minacce dirette e insulti pubblici sui social, esponendo la vittima a un pubblico più ampio. Le ragazze preferiscono forme di bullismo più indirette, come l’esclusione dai gruppi online e la diffusione di contenuti personali senza consenso.

Particolarmente allarmante è il dato che indica come il 23% degli studenti (circa 600.000 ragazzi) abbia vissuto entrambe le esperienze: sia come vittima che come autore di atti di cyberbullismo. (rkr)

Al via il Premio Speciale “Lucia Abiuso” contro il cyberbullismo del Corecom Calabria

Sono aperte le votazioni per il Premio Speciale “Lucia Abiuso” contro il cyberbullismo e promosso dal Corecom Calabria in collaborazione con la Presidenza del Consiglio regionale e il patrocinio dell’Agcom.

Il Premio, dedicato alla memoria della prof.ssa Abiuso che, con la sua attività, ha lasciato un ricordo indelebile nel contesto dell’educazione calabrese, vuole «promuovere la cultura dell’uso consapevole ed etico del web, il rispetto delle regole della comunicazione digitale, ma anche la valorizzazione degli individui, attraverso l’attenzione e il rispetto delle diversità, nonché l’accrescimento della propensione alla solidarietà».

La votazione avverrà su tre piattaforme social: Facebook, Instagram e YouTube, e sarà aperta fino al 15 aprile. Gli utenti avranno l’opportunità di esprimere le proprie preferenze votando i video che incarnano i valori del premio dedicato alla compianta docente. I tre video con il maggior numero di preferenze complessive saranno proclamati vincitori nelle rispettive sezioni di Facebook, Instagram e YouTube. Il video più votato riceverà il titolo di vincitore assoluto della manifestazione e sarà promosso attraverso i canali ufficiali del Co.Re.Com. Calabria.

Quest’evento riveste una straordinaria importanza poiché segna un nuovo e innovativo approccio nella selezione dei vincitori attraverso l’uso dei social media. La manifestazione si propone di promuovere e sostenere progetti educativi diffusi su tutto il territorio nazionale, concentrandosi sulla media education e sulla lotta al cyberbullismo, con particolare attenzione alla tutela dei minori e alla protezione degli utenti online.

«Saranno dichiarate vincitrici le opere che, a decorrere dalla data di pubblicazione sulle pagine/canali social del Co.Re.Com. Calabria e fino alle ore 12 del 15 aprile 2024, otterranno il maggior numero di preferenze complessivo (like o mi piace), in senso assoluto e per categoria», ha dichiarato al riguardo l’avvocato Michele Ripepi che,  con il supporto dei dipendenti Alessandra Chianese, Rita Cotroneo, Massimo Idone, Teresa Sando in stretta collaborazione con il Comitato, ha coordinato l’iter tecnico-burocratico del premio di seguito delineato.

Il vicepresidente Mario Mazza si dichiara «soddisfatto per l’innovativo approccio del Co.Re.Com. Calabria nell’utilizzo dei social media per la selezione dei vincitori, stabilendo così un nuovo standard di eccellenza e coinvolgimento nella comunità».

«Il premio Lucia Abiuso – ha chiosato Mario Mazza – intende accendere i riflettori nelle scuole calabresi, al fine di porre un ulteriore argine al cyberbullismo e a tutti gli atti di tipo offensivo e prevaricatorio perpetrati attraverso l’utilizzo dei social e di internet».

«L’intento cardine che intendiamo perseguire è quello di promuovere, attraverso la media education, un approccio etico e consapevole dell’uso del web da parte delle nuove generazioni – ha affermato al riguardo il segretario regionale del Corecom, Pasquale Petrolo . La rete presenta tante opportunità ma anche tante insidie, quali appunto il cyberbullismo».

«Da qui la necessità e – quindi l’impegno del Corecom della Calabria di sviluppare – di concerto soprattutto con le scuole e le università calabresi – la comprensione critica di tali fenomeni e accrescere le competenze riguardo i nuovi linguaggi del mondo digitale, dei social e dei nuovi media», ha aggiunto Petrolo.

Il Presidente del Co.Re.Com., Fulvio Scarpino ha sottolineato «l’importanza del Premio Speciale “Lucia Abiuso” come tributo all’impegno degli insegnanti e al talento dei giovani, che rappresentano il futuro della società».

«Il Premio si propone di celebrare il potere trasformativo dell’istruzione – ha aggiunto – e di fornire a ogni giovane l’opportunità di realizzare il proprio potenziale per il bene della collettività. Questa iniziativa non solo contribuisce alla sensibilizzazione sulle tematiche cruciali della sicurezza digitale e della formazione mediatica, ma offre anche una piattaforma per il talento e l’impegno degli studenti, ispirando speranza e cambiamento in un mondo sempre più interconnesso digitalmente». (rrc)

L’IC Carolei Dipignano “Rendano-Valentini” contro bullismo, cyberbullismo e violenza di genere

L’Istituto Comprensivo Carolei – Dipignano “Rendano- Valentini” ha ribadito il suo no al bullismo, al cyberbullismo e alla violenza di genere. E lo ha fatto attraverso l’evento Il bullismo non è uno scherzo… è un reato.

Una manifestazione per sensibilizzare gli studenti sull’importanza di combattere il bullismo e la violenza. Il nome è quello del progetto presentato da Gianluca Lumare, presidente dell’Associazione “Educando Peter Pan – Uisp Solidarietà”, che ha coinvolto gli studenti delle classi della Scuola secondaria in un momento di riflessione ed approfondimento su tematiche toccano da vicino la vita scolastica e sociale dei ragazzi.

Quale luogo migliore della Scuola per svolgere azioni di sensibilizzazione e prevenzione? È infatti dagli stessi studenti coinvolti che può e deve nascere una nuova mentalità, un nuovo modo di vedere e rapportarsi all’altro mettendo al bando ogni genere di violenza. Nel corso dell’iniziativa si è discusso di bullismo e cyberbullismo, violenza di genere e altre devianze dell’età evolutiva. Tematiche che hanno delle implicazioni sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista giuridico, configurandosi come veri e proprio reati che portano conseguenze sia per chi li subisce che per chi li mette in atto.

Le riflessioni hanno suscitato la viva e spontanea partecipazione degli studenti, che hanno presentato le proprie domande agli esperti intervenuti dimostrando come iniziative di questo genere riescano a parlare direttamente ai principali soggetti coinvolti. Il presidente Lumare ha sottolineato la riuscita dell’iniziativa ed ha apprezzato la cura con cui è stata organizzata. I ragazzi avevano infatti già avviato la discussione sui temi trattati già nelle singole classi, preparando storie, poesie, cartelloni ed altri elaborati presentati durante la mattinata.

Soddisfazione è stata espressa anche dalla referente dell’iniziativa, Angela Salvia, e dal Dirigente scolastico dell’Istituto, Domenico De Luca, che ha ringraziato Gianluca Lumare per aver trattato con incisività, chiarezza e competenza argomenti essenziali per la crescita di ciascuno e per dare risposte, non sempre facili, alle richieste di aiuto ed attenzione. La Scuola conferma dunque il suo impegno in prima linea nel processo di educazione e formazione, non limitandosi all’ambito strettamente didattico ma assolvendo quella che è la sua missione principale: formare la persona umana nel senso più ampio del termine. (rcs)

Protocollo tra Corecom Calabria e Garante per la protezione dei dati personali contro cyberbullismo e revenge porn

Prevenire e contrastare i fenomeni del cyberbullismo e del revenge porn. È questa la base dell’importante protocollo d’intesa firmato tra Fulvio Scarpino, presidente del Corecom Calabria e il Garante per la Protezione dei dati personaliPasquale Stanzione.

Il Co.Re.Com Calabria è il secondo Comitato in Italia – dopo quello del Piemonte – ad aver sottoscritto questo importante protocollo con cui i due soggetti istituzionali concordano, in particolare: l’elaborazione di forme di cooperazione comune attraverso l’organizzazione di iniziative pubbliche che coinvolgano esperti, cittadini ed istituzioni attraverso corsi, convegni, incontri e momenti di confronto sui temi della protezione dei dati personali e sui fenomeni del cyberbullismo e del revenge porn e sulle più efficienti metodologie di prevenzione e di contrasto.

«C’è da ricordare – si legge in una nota – che in occasione della seduta del 22 dicembre 2022 del Consiglio regionale della Calabria, è stata varata una modifica legislativa, che ha, tra l’altro, comportato un ampliamento di funzioni del Co.ReCom: con riferimento al fenomeno del cyberbullismo e del corretto uso del web, è stata attribuita al Co.Re.Com. la funzione di rivestire il ruolo di Osservatorio, chiamato “Media e minori”, per incentivare l’uso corretto e responsabile delle tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione digitale, con particolare attenzione ai minori. Ed, inoltre la funzione di promuovere e realizzare iniziative di studio, prevenzione e contrasto al fenomeno del cyberbullismo e di tutela della reputazione e della identità digitale in rete».

Tra gli altri impegni assunti nel protocollo firmato con il Garante: la predisposizione e diffusione di materiale divulgativo, attinente alle tematiche del Protocollo, che diano un contributo sull’uso corretto e responsabile delle tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione digitale con riguardo al trattamento dei dati personali; la redazione e divulgazione di linee guida, vademecum, articoli, pubblicazioni scientifiche e la promozione di best practices con l’intento di diffondere la cultura della legalità, dell’uso consapevole delle nuove tecnologie, della navigazione sicura, della protezione dei dati personali e del contrasto ai fenomeni del cyberbullismo e del revenge porn.

Inoltre: l’organizzazione di attività di ricerca, finalizzata ad individuare le problematiche attinenti alla protezione dei minori riguardo al trattamento dei propri dati personali ed ai fenomeni del cyberbullismo e del revenge porn e a predisporre adeguati strumenti di intervento tempestivo ed, infine, la pianificazione di incontri periodici volti ad uno scambio di informazioni e di esperienze.

Il Co.Re.Com Calabria in particolare, si impegna a: veicolare verso il sito del Garante le eventuali segnalazioni o reclami ad esso pervenute e di inserire, nei propri corsi di educazione digitale nelle scuole calabresi, un apposito modulo riguardante i temi del trattamento dei dati personali dei minori, con specifico riferimento al consenso al trattamento dei propri dati personali in relazione all’offerta diretta di servizi della società dell’informazione e alla tutela dei minori nella rete; ma anche divulgare, anche mediante la propria rete territoriale, materiale ed iniziative del Garante inerenti alle attività indicate nel Protocollo.

Il protocollo sottoscritto da Co.Re.Com e Garante ha durata triennale a decorrere dalla sottoscrizione e potrà essere prorogato per ulteriori tre anni. (rrc)

A Longobucco un convegno su bullismo e cyberbullismo

di ANTONIO LOIACONO – «Non è grande chi ha bisogno di farti sentire piccolo!».

É il monito che dal 13/02/2023, ufficialmente, riecheggia nel Comune di Longobucco, nella vallata dell’Altopiano Silano.

Un ammonimento riportato su una targhetta, “adagiata” su una panchina gialla installata nel Comune silano, ad opera dell’ associazione Vesca di Longobucco, e più precisamente da Giuseppe De Marco, socio del sodalizio, contro tutte le violenze di genere e che promuove la cultura della parità e la tutela dei diritti dei più indifesi, degli emarginati e dei minori, spesso vittime dei loro stessi coetanei.
In altre parole, un simbolo concreto per rompere il velo dell’indifferenza ma anche un luogo di ritrovo, di aggregazione, che porti i giovani e gli adulti a riflettere: unica nella zona!

La panchina gialla, è stata propedeutica al convegno-dibattito Le parole fanno male più delle botte, organizzato dall’alacre Vesca (Volontari dell’Economia Sociale, Culturale e Ambientale), in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo celebratasi il 07/02/2023 ma che, per motivi climatici, è stata spostata al 13 febbraio scorso presso il Museo comunale, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su di un tema importante e, purtroppo, attuale!

Il convegno, affronta subito l’argomento con la proiezione di un video (Cyberbullismo…le parole fanno più male delle botte) e viene moderato dall’avvocato Luigina Diletto (segretaria – tesoriere dell’associazione), la quale introduce i lavori, spiegando che il titolo dell’importante momento è tratto dalle parole di Carolina Picchio indirizzate al padre ed appuntate su un foglio, prima di lanciarsi nel vuoto, a 15 anni, la notte del 5 gennaio 2013.

La tragedia di Carolina accese i riflettori su un fenomeno in preoccupante crescita tanto che la Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato ed il Presidente della Repubblica ha promulgato, una legge, la n° 71 del 29 maggio 2017 che tutela le vittime da ogni tipo di vessazione che, se realizzata con costanza, può essere una forma di bullismo e se perpetrata con gli strumenti telematici, diventa cyberbullismo. Il documento porta la firma di Elena Ferrara, senatrice Pd ed ex insegnante di Carolina alle scuole medie di Oleggio.

I saluti istituzionali del sindaco di Longobucco ospite del convegno, dott. Giovanni Pirillo, sono la giusta “prefazione” ai lavori dell’incontro, al quale hanno partecipato le classi secondarie di I e di II grado delle scuole di Longobucco, accompagnate dalla Professoressa Maria Brunetti. vicaria dell’Istituto Comprensivo di Longobucco e dal Professore Mario La Pietra dell’Ipsia del centro silano il quale ha detto: «Il bullismo è tenuto costantemente sotto controllo da parte nostra nella scuola. Per ovvie ragioni, il cyberbullismo è meno monitorato non avendo la possibilità di stare sulla rete per vedere cosa succede a riguardo ma, riusciamo comunque a “restare sul pezzo”. La nostra è una società che non si ferma mai, accompagnata da continue innovazioni tecnologiche, ma priva di una analisi critica da parte dei ragazzi, soprattutto! Se non ci fermiamo rischiamo di sottovalutare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo».

Si entra nel vivo del dibattito con l’avv. Patrizia Straface, presidente dell’Associazione Mani in Alto (con sede in Corigliano-Rossano), che ha parlato dell’impegno della sua associazione riguardo a questo fenomeno nonché della presenza dell’associazione medesima attraverso iniziative all’interno delle scuole, allo scopo di sensibilizzare i ragazzi sulla specifica tematica.

«La rete è una opportunità per i ragazzi ma può rappresentare anche un inciampo per loro e non solo» è stato l’incipit della presidente Straface, che ha ricordato la data del 7 febbraio 2023 «nella quale ricorre il Safer Internet Day, la giornata mondiale per la sicurezza in Rete. L’iniziativa, istituita e promossa dalla Commissione Europea, è un’importante occasione per stimolare le riflessioni non solo sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di internet come luogo positivo e sicuro».

L’onorevole Valentina D’Orso, membro della Camera dei Deputati, in videoconferenza, ha sottolineato l’importanza della giornata: «I fenomeni di bullismo e cyberbullismo, sono diventati una piaga nella nostra società – sottolinea la D’Orso –. Abbiamo dati da brividi: quasi il 70 per cento degli studenti intervistati, avverte di essere potenziali bersagli del bullo. Gli atti di bullismo sono molto precoci oggigiorno e quello che manca è la comunicazione tra i soggetti che si devono occupare di questi fenomeni. Dobbiamo fare rete ed informare il più possibile».

L’avvocato Francesco Russo, ha poi trattato il tema dal punto di vista giuridico-penale.

«L’attività di oggi – afferma Russo – entra perfettamente nello spirito della legge 71 del 2017 che prevede opere di informazione e sensibilizzazione».

La psicologa, dottoressa Nadia Russo, ha quindi esortato gli studenti presenti a non sentirsi soli, invitandoli a parlare se si è vittime di bullismo o di cyberbullismo, rivolgendosi ai centri di ascolto presenti nei nostri comuni. «Quello che riscontro è il senso di sfiducia a smarrimento nelle giovani generazioni -è l’inizio della dottoressa- Dobbiamo imparare a dire più spesso “grazie”, a chiederci “chi voglio essere e cosa voglio fare” domani».

Presente la Stazione Carabinieri di Longobucco con il loro comandante, Mariateresa Lettieri e con il carabiniere Sabatino i quali hanno regalato alle classi quinte delle scuole secondarie, il romanzo-fumetto “Le stelle di Dora – Le sfide del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa” sulla vita dell’alto Ufficiale assassinato dalla mafia!

Infine, il presidente dell’associazione Vesca, avv. Pino Flotta, il quale si è dichiarato «soddisfatto del lavoro eseguito dal sodalizio. Sono convinto che il messaggio di oggi sia arrivato; soprattutto ai ragazzi presenti! Ci auguriamo che i fenomeni legati al bullismo ed al cyberbullismo non si verifichino più e che il pensiero dantesco si realizzi nei termini pensati dal sommo poeta: Considerate la vostra semenza, fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza». (al)

L’OPINIONE / Ugo Bianco: Il cyberbullismo una nuova emergenza sociale

di UGO BIANCODa moltissimi anni internet rappresenta un mondo di opportunità per la crescita e lo sviluppo dell’umanità. Le informazioni viaggiano a grande velocità. Un messaggio lanciato in rete è capace di raggiungere una grande platea di utenti in breve tempo. E’ fantastico pensare come l’uomo può comunicare con il mondo intero attraverso i social network.

La socializzazione, lo scambio di idee e la condivisione assumono un diverso significato. Siamo davanti ad un nuovo agire sociale, generato dal mondo virtuale e che sostiene la comunicazione moderna. La rete senza confini e limitazioni temporali è capace di influenzare lo stile di vita ed i metodi di lavoro. Al giorno d’oggi, la maggior parte delle persone impara a fare cose da internet in pochi minuti. La rete permette alle imprese di comunicare con i sui clienti in modo semplice e tempestivo.

È una questione di secondi inviare una email marketing con le offerte sconto riservate ai propri clienti. Potrei continuare ancora ad elencare altri vantaggi di internet, ma in questo contesto mi voglio soffermare su una criticità che si annida nel web e che minaccia gli adolescenti. Mi riferisco al Cyberbullismo, fenomeno sconosciuto fino al 2004 e cresciuto in modo costante negli anni successivi. Un problema serio e diffuso al giorno d’oggi.

Per comprendere bene la sua evoluzione occorre partire dalla definizione del bullismo. Quest’ultimo è un comportamento intenzionale e aggressivo che si verifica ripetutamente contro una o più vittime, incapaci di difendersi autonomamente. Si manifesta senza provocazione e rappresenta un atto di violenza tra pari. I bullo spesso agisce per frustrazione, rabbia e per dimostrare al gruppo di essere elemento dominante. La sua forte necessità è l’autoaffermazione e il dominio.

È impulsivo e irascibile. Manca completamente di empatia e di altruismo. L’aggressione può essere fisica oppure verbale. Alcuni esempi sono gli insulti le minacce e la diffusione di notizie lesive della reputazione altrui. Il cyberbullismo è un’evoluzione del bullismo tradizionale, con la differenza che si attua attraverso gli strumenti elettronici (sms, mms, foto, video clip, email, chat rooms e siti web) e prende forma con il consueto atto di pressione, di aggressione o di molestia. Può assumere svariate forme e seguire varie dinamiche all’interno delle relazioni sociali. Dal più comune come “l’harassment” e “denigration” fino a forme più particolari come il “revenge porn” o “l’impersonation” (furto di identità).

Gli atti che maggiormente vengono compiuti consistono nel far circolare in rete episodi personali e privati sotto forma di foto o filmati. Con il bullismo la vittima quando rientra a casa trova un posto sicuro, un luogo dove scompare la minaccia di essere vessato e aggredito. I cyberbulli, che usano la tecnologia, non sono vincolati da limiti temporali o territoriali. Si infiltrano nelle case delle vittime in ogni momento con messaggi, immagini e video offensivi, rendendo perpetue le persecuzioni e le prepotenze. Credo sia opportuno attenzionare questo fenomeno sociale con una nuova chiave di lettura. Non è più possibile tollerare questa forma di violenza strisciante e subdola perché è un indice di malessere della società e delle giovani generazioni.

A mio avviso è necessario intraprendere percorsi di prevenzione che agiscono contemporaneamente su più fronti. Il contesto scolastico ed il coinvolgimento attivo di tutti gli adulti a contatto con i giovani e soprattutto la vicinanza della famiglia stessa sono parte integrante delle giovani vittime. Ecco perché occorre fortemente tener presente i principi stabiliti dalla legge Ferrara del 29 maggio 2017 n° 71 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 3 giugno 2017.

La senatrice Elena Ferrara era l’insegnate di Carolina Picchio, studentessa di 14 anni che si suicidò a causa della divulgazione di molestie sessuali sferrate da un gruppo di suoi coetanei. Pertanto, concludo semplicemente auspicando a tutti, ma in particolar modo ai giovani, di usare internet per navigare e non per insultare. (ub)

[Ugo Bianco è dirigente nazionale Associazione Nazionale Sociologi]

 

Cyberbullismo, il sindaco di Caloveto Mazza: Sensibilizzare a uso consapevole del web

«Sensibilizzare ad un uso consapevole del web e mettere in guardia, soprattutto i giovanissimi utenti ed internauti, da ogni forma di bullismo o cyberbullismo». È quanto ha dichiarato il sindaco di Caloveto, Umberto Mazza, intervenendo in video-collegamento al convegno interregionale Toscana – Calabria dal titolo Dove nessuno posa lo sguardo, promosso dalla Misericordia di Subbiano ed ospitato nei giorno scorsi dall’aula magna dell’Istituto Buonarroti-Fossombroni di Arezzo.

Un fenomeno, quello del bullismo e del cyberbullismo che per il primo cittadino «assumono contorni sempre più preoccupanti, è un percorso che come istituzioni, continuiamo a portare avanti, dal basso, insieme alle scuole, alle comunità educanti e alle famiglie, convinti che la formazione e la cultura rappresentino la migliore risposta ad ogni comportamento di prepotenza».

All’evento che ha visto lo scambio di testimonianze ed esperienze tra gli studenti calabresi e toscani e gli interventi di esperti come psicoterapeuti, dietisti e Garante della disabilità, insieme al primo cittadino di Caloveto, sono intervenuti i colleghi sindaci di Paludi Stefano Graziano, di Cropalati Luigi Lettieri, il Dirigente dell’Istituto Comprensivo Cinzia d’Amico ed il Senatore Ernesto Rapani(rcs)

Operativo anche nella provincia di Catanzaro il progetto contro il cyberbullismo dell’Unicef

Ha preso il via, nel mese di giugno, nella Provincia di Catanzaro, il progetto Le comunità educante al centro! Le istituzioni, la scuola, le famiglie per il contrasto al cyberbullismo promosso da Unicef Italia.

Obiettivo del progetto è il potenziamento delle difese e degli strumenti di contrasto dei giovani e della comunità educante rispetto al fenomeno del cyberbullismo.

Nella Provincia di Catanzaro, il progetto ha preso il via con l’impiego di due operatrici del servizio civile: Gabriella Fulciniti e Chiara Montesano, che svolgono l’attività da lunedì a venerdì dalle 8,30 alle 13,30 nella sede dell’Unicef, a Catanzaro.

«Partners dell’UNICEF nella realizzazione del progetto sono l’Università Magna Graecia, l’IIS “G. De Nobili” di Catanzaro, il Comitato catanzarese della Società Dante Alighieri e il Comune di Taverna. Tuttavia Enti, Istituzioni e Associazioni che siano interessati alla prevenzione del cyber-bullismo, fenomeno in forte espansione e che già gravi danni ha provocato nelle giovanissime generazioni e altri può ancora crearne», ha spiegato il presidente di Unicef Catanzaro, Costantino Mustari.

Possono, comunque, aggregarsi in qualsiasi momento, manifestandone la volontà telefonando o messaggiando ai seguenti numeri: 3392652405 e 3497889938.  Può anche essere richiesta e concordata la presenza delle operatrici del Servizio Civile per incontri con i giovanissimi. (rcz)

REGGIO – Il Lions Club “Area Grecanica” incontra gli studenti per parlare del cyberbullismo

Successo, a Reggio, per il meeting volto ad approfondire la tematica del cyberbullismo tra il Lions Club Reggio Sud “Area Grecanica” e gli studenti delle terze e quarte classi dell’Ite “Piria – Ferraris/ A. Da Empoli” di Reggio.

Presenti, il cerimoniere e relatore Eliana Carbone per delega del presidente, Giovanni Cuzzocrea, la dirigente scolastica, Anna Rita GallettaAndrea Commisso, presidente di Zona 28 del Club Lions.

Oltre alle challenge su piattaforma in cui vengono coinvolti purtroppo tanti adolescenti, ed un accenno allo Squid-game per le conseguenze negative di un eventuale emulazione da parte dei giovanissimi del messaggio di annientamento del diritto alla vita  lamentato da diversi genitori,  ai discenti è stata spiegata la differenza  tra Sexting e Revenge-porn, e gli altri atteggiamenti   che prendono forma nel panorama digitale e che vengono ricompresi nel Cyberbullismo : Flamming, Harassment, Cyber-stalking o Cyber-persecuzione,  Denigration,  Impersonation, Outing o Trickering ed Exclusion.  Inoltre, l’Avv. Eliana Carbone ha ritenuto opportuno, avendo elencato e spiegato agli alunni tra i tanti reati che possono essere commessi sul web dai cyberbulli anche il reato di molestia ex art 660 cod. pen. menzionare attesa l’attualità della vicenda l’occupazione studentesca avvenuta nei giorni scorsi e riguardante il Liceo Valentini Majorana di Castrolibero (CS) dove ci sarebbero state delle denunce per presunte molestie a sfondo sessuale nei confronti di un professore di matematica da parte di alcune studentesse.

Per quanto riguarda invece i dati emersi dopo il completamento da parte dei discenti di due questionari anonimi sul Cyberbullismo distribuiti dall’Avv. Carbone quelli maggiormente da attenzionare sono innanzitutto che quasi la metà degli alunni delle due classi campione affermano di avere assistito ad un atto di bullismo all’interno del plesso scolastico e che più di un terzo ha affermato di conoscere qualcuno che ha subito un Sexting e più di un terzo ha subito un exclusion. (rrc)