di DANIELA PALAIA – Diciannove Comuni calabresi hanno visto riconosciuti i propri sforzi nell’accoglienza dei turisti per la stagione balneare e sono stati insigniti della prestigiosa Bandiera Blu. Ma per il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, a ottenere il riconoscimento sono stati diciotto Comuni e la frazione di un quartiere del Capoluogo di Regione.
Sì, perché nel video promozionale orgogliosamente diffuso sui suoi profili social, il presidente ha scelto di menzionare Giovino anziché Catanzaro.
Se fossimo a scuola, nell’ora di italiano, faremmo i complimenti a Occhiuto per aver fatto uso della sineddoche, una figura retorica in cui si usa una parte per riferirsi al tutto. Ma purtroppo la scuola è finita da un pezzo e qui bisogna guardare al dato oggettivo: per il presidente della Regione Calabria, Catanzaro non esiste e non ha neanche il pudore di confidarlo soltanto ai suoi più stretti collaboratori, ma anzi lo sottolinea apertamente.
D’altronde non c’era neanche bisogno di dirlo così chiaramente, visto che dall’agenda politica della Regione Calabria il capoluogo è sistematicamente escluso con scelte che ne ridimensionano il ruolo, le funzioni e le prospettive: si pensi al duplicazione della facoltà di Medicina, alla riduzione dei fondi ATO per le politiche sociali, alla individuazione penalizzante della sede di un concorso regionale.
Sarebbe troppo facile scaricare la responsabilità del fatto su chi cura la comunicazione del presidente e sarebbe anche vigliacco farlo. La verità – ed è giusto che lo si ammetta pubblicamente – è che Catanzaro e i suoi abitanti, i suoi rappresentanti politici e il suo territorio per Occhiuto, se va bene, vengono per ultimi.
Allora mi si permetta di suggerire al presidente un nuovo claim turistico più aderente alla sua visione: non più Calabria Straordinaria, ma Calabria (tranne Catanzaro) Straordinaria”. (dp)
[Daniela Palaia è consigliera comunale di Catanzaro]