La consigliera Straface: Su mobilità sanitaria i dati fotografano un’inversione di tendenza

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha evidenziato come «la lettura dei dati relativi alla mobilità sanitaria passiva nel periodo 2018-2022 certifica senza ombra di dubbio un’inversione di tendenza rispetto al passato facendo registrare una diminuzione in termini di numero di ricoveri e dei relativi importi economici».

«Quello che il Partito Democratico ha cercato di strumentalizzare a mezzo stampa – ha spiegato – è il confronto fra i ricoveri del 2022 e quelli del 2021, omettendo di precisare però che nel periodo 2020-2021 in piena pandemia a causa delle restrizioni la mobilità sanitaria ha subito una flessione ovvia, per cui il confronto non ha senso. Quello che il PD calabrese avrebbe invece dovuto sottolineare è che il numero dei ricoveri nel 2022 è calato rispetto ai dati del periodo prepandemico, e questo grazie all’inversione di tendenza dato dalla governance del Presidente Roberto Occhiuto che sulla sanità sta operando in maniera energica garantendo un vero e proprio salto di qualità».

«Inoltre, e lo sottolineano i dati Agenas – ha proseguito – la Calabria è la quarta regione d’Italia nel recupero delle prestazioni sanitarie ed è in positivo anche per quanto riguarda la diagnostica radiologica, e anche questo dato è frutto del lavoro importante portato avanti sul recupero delle liste di attesa sulle quali è stata approvata una proposta di legge in Terza Commissione Sanità».

«Questi sono i dati reali – ha concluso – tutto il resto è sterile propaganda che non può in alcun modo cambiare la realtà dei fatti di una sanità calabrese che sotto la guida di Occhiuto ha cambiato passo e sta diventando giorno dopo giorno più efficiente e vicina ai bisogni dei cittadini». (rrc)

L’OPINIONE / Mimmo Bevacqua : I calabresi migrano per curarsi e la Regione spende 254 milioni di euro

di MIMMO BEVACQUALe luci della ribalta. E del palcoscenico. Spente le luci però, non rimane molto, o forse niente. I medici cubani che scattano foto, il numero unico di pronto soccorso, oltre 100 ambulanze nuove, nastri tagliati e annunciati e al saldo della sanità di Calabria di fine anno che resta? Una migrazione sanitaria passiva, cioè di calabresi che fanno le valigie per curarsi, di 254 milioni di euro. Questo il saldo effettivo, questa la cruda realtà.

Il commissario Occhiuto sul piano mediatico e solo formale continua la sua narrazione, ma la realtà è molto diversa. Il conto Agenas è impietoso, non c’è niente dentro e c’è davvero poco di peggio per una Regione che dover spendere 254 milioni di euro per far curare i propri cittadini fuori per evidenti limiti delle proprio strutture. Per di più il tutto avviene dopo avere fatto chiedere da Lotito alle Camere, ottenendola, una proroga del Decreto Calabria che significa pieni poteri ad Occhiuto e almeno un altro anno ancora di commissariamento. Una richiesta inevitabile perché niente è stato fatto per tornare alla gestione ordinaria, a partire dalla ricognizione del debito e dall’innalzamento dei Lea, i livelli minimi di assistenza.

Ma siccome al peggio non c’è mai fine, il Governo si appresta a varare la legge Calderoli. La proposta leghista di autonomia differenziata che di fatto toglierà altre risorse ancora alla Calabria soprattutto in sanità. Il perché è chiaro e limpido e semplice fin dall’inizio dal momento che l’autonomia differenziata si basa essenzialmente sul Pil delle singole regioni per finanziare i servizi fondamentali, senza possibilità di perequazione efficace. Uno schema che sarà sfuggito al commissario Occhiuto il quale, in Conferenza delle Regioni, ha votato favorevolmente alla legge Calderoli, salvo scoprire post-mortem che è una fregatura per la Calabria, così come ammesso nel Defr approvato in Consiglio. 

La nostra drammatica sensazione è che questo governo nazionale, in accordo con i presidenti di Regione come Occhiuto, stia perseguendo la fine della sanità pubblica a vantaggio di quella privata. Il che significherebbe una catastrofe per la maggior parte dei cittadini che non potranno permettersi le cure. Il Pd, ad ogni, livello si batterà per bloccare questo sconsiderato progetto. (mb)

[Mimmo Bevacqua è consigliere regionale e capogruppo del Pd]

Mastroroberto (Mater Domini Cz): Dati Agenas indicano lavoro lungo per ridurre mobilità sanitaria passiva

I dati Agenas – Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, «indicano come il lavoro da fare per ridurre la mobilità sanitaria passiva è ancora lungo» nel campo della cardiochirurgia, ha commentato il dr Pasquale Mastroroberto, direttore di Cardiochirurgia all’Ospedale “Mater Domini” di Catanzaro.

Per Mastroroberto, infatti, «è necessaria una profonda riflessione, è legata ai “flussi regionali”: su 442 residenti in Calabria che hanno necessitato nel 2021 di intervento di bypass aortocoronarico, 324 (73.3%) hanno scelto di farsi operare in regione e di questi 206 (46.6%) nella Cardiochirurgia Universitaria mentre, per la chirurgia valvolare, su 981 residenti, 453 (46.2%) si sono rivolti a strutture regionali e di questi 255 (26%) alla A.O.U. “Mater Domini”».

I risultati dell’edizione 2022 del Programma Nazionale Esiti (PNE), che sono stati presentati alla presenza del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, prendono in esame nell’ambito della Cardiochirurgia, i volumi dei ricoveri e gli indici di mortalità per due procedure quali il bypass aorto-coronarico isolato e il trattamento chirurgico delle patologie valvolari cardiache isolate e la Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, diretta dal professor Pasquale Mastroroberto, si conferma per risultati di ottimo livello e nella media nazionale.

«Sono dati con ulteriori miglioramenti rispetto alle ultime edizioni Pne da noi presentati il 25 novembre nel report sui 10 anni di attività assistenziale integrata con didattica e ricerca – ha spiegato Mastroroberto – con un eccellente risultato in termini di volumi e con processi/esiti assolutamente nella media nazionale. Altro elemento di grande importanza introdotto quest’anno da Agenas è stata la valutazione combinata, nell’ambito del bypass aortocoronarico, tra volumi (almeno 200 interventi/anno secondo il Dm 70/2015) e mortalità a 30 giorni (inferiore al 3%), valutazione che ha permesso alla Cardiochirurgia dell’A.O.U. “Mater Domini”di essere inserita tra le 15 strutture sopra soglia su 101 cardiochirurgie italiane pubbliche e private accreditate».

«Nel 2021 il numero di interventi di bypass aortocoronarico isolato – ha continuato – è stato pari a 208 rispetto ai 140 del 2020 mentre per la chirurgia valvolare isolata il numero dei ricoveri è stato di 258 nel 2021 rispetto ai 155 del 2020 con mortalità a 30 giorni in entrambi i casi al di sotto (vedi bypass aortocoronarico) o nella media nazionale (vedi chirurgia valvolare)».

«Questi risultati – ha concluso Mastroroberto – certificati da Agenas e ottenuti con notevoli sacrifici da parte di tutto il personale medico, infermieristico e tecnico, hanno contribuito ad un costante incremento dei volumi per cui per la fine di quest’anno sarà raggiunta e superata la soglia dei 450 interventi». (rcz)