DAVOLI (CZ) – Calabria vice campione al Torneo delle Regioni, il davolese Eugenio Muzzì nello staff medico

Eugenio Muzzì (affermato fisioterapista ed osteopata, uno studio a Davoli Marina oltre a diverse collaborazioni nel calcio dei professionisti e dilettantistico) apre la “valigia curriculare” e annota la seconda partecipazione consecutiva al Torneo delle Regioni che coinvolge le Rappresentative calcistiche regionali giovanili della Lega nazionale dilettanti.

In Liguria qualche settimana fa, al seguito dello staff medico della Rappresentativa Calabra, ha esultato anche lui per il secondo posto dell’Under 19 nostrana, arresasi 4 – 1 nella finalissima della manifestazione 2024, contro i pari età del Piemonte.

«Uno vero peccato – afferma Muzzì – Il sogno è sfumato ad un passo dal traguardo ma i ragazzi hanno condotto un Torneo davvero strabiliante, meritando gli osanna da parte di tutti coloro i quali (osservatori, tecnici e tifosi) hanno seguito questa meravigliosa esperienza».

Uno spaccato di vita per la quale Muzzì ha parole di sincero ringraziamento «all’indirizzo del presidente della Lnd Calabria, Saverio Mirarchi, per avermi coinvolto in questa straordinaria avventura». Esperienza ed avventura: un binomio che Muzzì riassume così.

«È stata una settimana intensa – annota – Sono onorato di essere stato parte di un gruppo composto da dirigenti, tecnici, staff medico – sanitario e calciatori che ricorderò per sempre come delle persone vere.
Sono tornato dalla Liguria con un bel bagaglio di vita e di condivisione».

Una “valigia curriculare” più robusta, insomma, già pronta per i prossimi impegni con il Viareggio Beach Soccer che lo scorso anno, guidato da mister Francesco Corosiniti, ha trionfato in Serie A.

Si partirà con l’Eurowinners in Portogallo (torneo riservato essenzialmente alle squadre vincitrici dei rispettivi campionati nazionali) prima della ripartenza del massimo campionato riservato alla disciplina.
«Dalla terra lusitana fino a San Benedetto del Tronto e Messina sarà un bel viaggiare – conclude Muzzì – La personale ricetta per non stancarmi? L’entusiasmo. Penso che valga perfino di più delle abilità professionali». (rcz)

A Davoli consegnato il Premio “Prima Italia”

Si è svolta, a Davoli, la cerimonia di consegna del Premio Prima Italia, un riconoscimento promosso dall’Associazione Culturale Informale Calabria Prima Italia con la collaborazione della Biblioteca Pubblica Vincenziana, il patrocino del Comune e della Regione Calabria).

È la prima volta in assoluto che avviene una riunione tra tutti coloro che (storici, letterati, artisti, docenti, giornalisti, imprenditori o semplici appassionati) si interessano all’epoca della “Prima Italia” un periodo che va dal 1500 di Re Italo al 202 a.C. quando i Romani hanno conquistato il territorio calabrese ponendo così fine pure alla civiltà della Magna Grecia che però, una volta acquisita, ha poi fatto grande la stessa Roma in tutto il mondo come hanno riconosciuto gli stessi Romani estendendo il nome Italia dalle Alpi alla Sicilia.

La manifestazione ha visto la partecipazione di oltre 120 persone, provenienti pure da fuori regione, tutte interessate a conoscere, approfondire e divulgare sempre meglio il fatto storico che vede il nome “Italia” essere nato nel territorio dell’attuale Calabria ben 3500 anni fa ad opera di Re Italo. Una esclusiva peculiarità da valorizzare al massimo possibile anche a livelli internazionali. Specialmente preso gli italiani all’estero. 

Per questa continua opera di diffusione e maggiore consapevolezza svolta con tutti i mezzi, sono stati assegnati i riconoscimenti attraverso una pergamena ed una bottiglia di vino, denominato proprio “Re Italo” (prodotto dalla Cantina dei Sirìti). Non poteva essere diversamente dal momento che il vino è il principale simbolo della antica Enotria che significa proprio “terra del vino” e che era costituita in gran parte dal territorio dell’attuale Calabria, poi divenuta Italia dal nome di questo Italo, re degli Enotri, sedici generazioni prima della guerra di Troia, come attestano le più antiche fonti storiche.

Ben 84 le pergamene distribuite. Tutti i premiati si ripromessi di continuare contatti e aggregazione per essere più efficaci nelle ricerche storiche così come nella diffusione pure nelle scuole di questa peculiarità del nome Italia nato in Calabria. Intanto, nella Biblioteca Vincenziana di Davoli (Via Kennedy 61-A telefono 393-9161418) è stato inaugurato contestualmente il cosiddetto “Scaffale della Prima Italia” che raccoglie libri, documenti e persino oggettistica sull’evolversi del nome Italia nei secoli pure geograficamente.

Si è quindi discusso sul futuro di quella “Calabria Prima Italia” che attualmente risulta sconosciuta alla stragrande maggioranza degli italiani e persino degli stessi calabresi. Tra tanto altro, la principale ambizione è anche quella di far sì che lo stesso ente Regione possa ufficialmente denominarsi, prima o poi, proprio “Calabria Prima Italia”. (rcz)

Il 21 giugno a Davoli si consegna il Premio Prima Italia

Il 21 giugno, a Davoli si terrà la Prima Festa del Nome Italia, organizzata dall’Associazione Culturale Informale Calabria Prima Italia in collaborazione con la Biblioteca Pubblica dei Vincenziani, con il patrocinio del Comune e della Presidenza della Regione Calabria.

Nel corso della manifestazione saranno premiate 76 personalità, persone che studiano e/o diffondono la “Prima Italia” sia in Italia che all’estero. A loro verrà consegnato una pergamena e una bottiglia dell’ottimo vino Re Italo prodotto dalla Cantina dei Sirìti di Nuova Siri (Matera), terra degli Enotri. Apriranno la lieta manifestazione i “Figli di Calabria” (noto gruppo del nuovo folk di Soverato in attività da oltre cinquanta anni) con alcune canzoni dedicate alla Calabria.

Seguiranno i saluti delle autorità presenti e le motivazioni dell’evento sciorinate dal promotore Domenico Lanciano (conosciuto ai più come autore nel 1986 della clamorosa vicenda di Badolato paese in vendita). Quindi, saranno chiamati ad uno ad uno i designati al “Premio Prima Italia” abbinato alla “Festa del nome Italia” nella edizione di esordio. Tutti i premiati sono accomunati dal loro amore per l’Italia che si esprime principalmente negli studi e nella valorizzazione della storia e dei significati della “Prima Italia” cioè del periodo che va da re Italo (1500 circa a.C. quando ha fondato la “democrazia etica” e dato nome all’Italia) fino al 202 a.C. quando i Romani hanno conquistato la Calabria ponendo fine alla gloriosa civiltà della Magna Grecia.

Innanzi tutto, trattandosi di una manifestazione identitaria e nazionale, sono state dovutamente omaggiate le maggiori autorità istituzionali quali il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i due presidenti del Parlamento Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, il Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso, il Presidente della Provincia di Catanzaro Mario Amedeo Mormile, l’ex Presidente dell’Unione dei Comuni del Basso Jonio e attuale Presidente del Gal Serre Calabresi Marziale Battaglia e il sindaco di Davoli Giuseppe Papaleo.

La consegna dei premi nel Centro Polifunzionale della Cultura di Via Pitagora a Davoli Marina sarà trasmessa in diretta televisiva dall’emittente regionale “Telemia” di Roccella Jonica (RC) dalle 17.30 fino alle ore 20 circa di mercoledì 21 giugno 2023 sul canale 76 del digitale terrestre, nonché in streaming su www.telemia.it, Facebook TeleMia, Youtube TeleMia la tv.

Ad ogni partecipante alla cerimonia sarà donato un apposito “Attestato di presenza”. I primi ad essere chiamati a ricevere la pergamena e la bottiglia del vino Re Italo saranno intanto coloro che hanno reso possibile l’evento: da Aldo Marcellino a Palmiro Lo Giacco della Biblioteca Pubblica Vincenziana di Davoli, nonché l’Amministrazione Comunale nella persona del delegato del sindaco Salvatore Pittelli.

Poi, un attestato di riconoscenza per l’assistenza e la sicurezza pubblica andrà alla locale Stazione dei Carabinieri e anche alla Questura di Catanzaro. Quindi sarà la volta dei sindaci di Catanzaro Nicola Fiorita, di Lamezia Terme Paolo Mascaro, di Squillace Pasquale Muccari, nonché la dirigenza del Centro Studi e Ricerche sulla Prima Italia di Squillace e la direttrice Maria Cerzoso del Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza.

Una particolare considerazione verrà data alle Aziende che si sono impegnate a diffondere il fatto che il nome Italia sia nato in Calabria, come Rai Calabria (diretta da Massimo Fedele), Soverato Uno TV (editore Anselmo Greco), Tele Jonio (editore Mondialvideo di Chiaravalle Centrale), Telemia (Media società cooperativa di Roccella Jonica), Qual’Italy di Vincenzo Serra che a Cosenza produce lo squisito “Amaro Re Italo”, le Delizie di Re Italo di Francesco Morello e la Cantina dei Sirìti di Antonella Latronico. Seguiranno alcune associazioni come gli Amici della Calabria in Molise con sede in Isernia, il sodalizio sportivo Calabriando di Catanzaro, i sette Figli di Calabria di Soverato, la sezione di Italia Nostra di Soverato-Guardavalle, la Nuova Scuola Pitagorica di Crotone. 

I premiati sono: Armogida Enrico (glottologo), Balletta Giovanni (storiografo), Barone Rita (giornalista), Belvedere Stefania (giornalista), Borraro Pietro (ex direttore Biblioteca Provinciale di Salerno, alla memoria), Campisi Giuseppe (organizzatore del Premio Re Italo a Lamezia Terme), Campora Felice (scrittore), Cardamone Raffaele (giornalista e scrittore),  Castagnaro Adamo (parroco di Conflenti), Cervadoro Rosaria (traduttrice), Colla Lamberto (giornalista), Cristofaro Caterina (ragioniera), De Pietro Giuseppe (giornalista), De Virgilio Vincenzo (giornalista decano), Errigo Emilio (commissario Arpacal), Gatti Libero (ecologista, alla memoria), Gioffré Alberto (Club Unesco di Reggio Calabria), Kessel Pace Oreste (scrittore), Laganà Franco (giornalista), Lanciano Tito Agazio (giornalista), Matacera Giacomo (ex assessore provinciale CZ), Mongiardo Salvatore (scrittore), Musmeci Simone (giornalista), Mario Nanni (giornalista), Pasquino Genny (Biblioteca dei bambini, Guardavalle), Petrilli Rosalba (antropologia biologica), Piperata Antonio (giornalista decano), Polito Franco (giornalista), Procopio Pantaleone (ex sindaco di Montauro), Salerno Alberico (Terre di re Italo), Satriani Andrea (giornalista), Scerri Nick e Lanciano Vanessa (Australia), Serianni Giovanni (scrittore), Simpatico Sonia (guida turistica), Spada Raffaele (giornalista e scrittore), Strati Santo (giornalista e scrittore), Tassone Antonio (giornalista), Tucci Domenico (medico umanista), Urso Rosy (giornalista), Villella Vincenzo (giornalista e scrittore), Viscido Lorenzo (filologo) e Wolf Armin (storico).

Dopo la diretta dell’intero evento del 21 giugno, Telemia dedicherà in settimana un’ora di ulteriore approfondimento dagli studi di Roccella Jonica a cura del direttore Giuseppe Mazzaferro(rcz)

Alla Biblioteca pubblica di Davoli il primo “Scaffale della Prima Italia”

Nella Biblioteca Pubblica di Davoli, che conta quasi 80 mila volumi ed è fondata e gestita dai Vincenziani di Aldo Marcellino, su proposta dell’Associazione Culturale Calabria Prima Italia, ha avviato Lo scaffale della Prima Italia.

Si tratta della raccolta, custodia e valorizzazione di tutto ciò che riguarda il periodo storico che va dal neolitico (3500 a. C. quando, con Re Italo, è nata, appunto, la Prima Italia) fino al 202 a. C. data che segna la fine della Magna Grecia conquistata e sottomessa dai Romani, i quali però ne hanno tratto così tanto giovamento di più autentica civiltà che si suole dire che Roma è figlia della Calabria.

I primissimi a donare allo “Scaffale della Prima Italia” sono stati la stessa associazione “Calabria Prima Italia” con parte della documentazione cartacea che risale all’aprile 1982, anno della sua fondazione ad opera di Domenico Lanciano (allora bibliotecario comunale di Badolato), la “Cantina dei Sirìti” di Nuova Siri (Matera) con una bottiglia dello squisito vino “Re Italo” e l’azienda “Qual’Italy” di Vincenzo Serra che a Cosenza produce l’ottimo “Amaro Re Italo”. Da Palmi lo scrittore Oreste Kessel Pace ha inviato il suo libro “Italo” e da Reggio Calabria è arrivato il grosso volume “Calabria Italia Prima” di Paolo Borruto.

Presto giungerà pure il libro “Calabria la Prima Italia” della statunitense Gertrude Slaughter, tradotto in italiano da Sara Cervadoro ed edito da Giuseppe Meligrana di Tropea (VV) un’operazione culturale di primaria importanza che darà maggiore onore a tutto il popolo calabrese dentro e fuori i confini regionali.

Adesso ci si aspetta che possano donare tutti coloro che hanno qualcosa di attinente al periodo storico della “Prima Italia” (3500 – 202 a.C.) affinché tale “Scaffale” diventi un vero e proprio fondo di studi per studenti ed esperti e per coloro che amano e vogliono approfondire la storia della Calabria e di quell’Italia nata nell’Istmo di Catanzaro tra i Golfi di Squillace e di Lamezia.

E non mancherà la collaborazione con il “Museo dei Brettii e degli Enotri” di Cosenza e con tutte le altre presenze socio-culturali attinenti come, ad esempio, il “Centro Studi e Ricerche sulla Prima Italia” istituito recentemente dal Comune di Squillace.

I promotori sperano che questo “Scaffale della Prima Italia” sia un punto di riferimento non soltanto per le donazioni ma anche per studiosi e ricercatori sulla “Prima Italia” e, in particolare, sulla figura di Re Italo il quale, come affermano antichi storici e filosofi (tra cui il grande Aristotele), con i sissizi e le leggi ha inventato la “democrazia etica” che si è estesa in tutto il Mediterraneo e che poi ad Atene è stata trasformata in “democrazia mercantile” quale ancora adesso è diffusa in quasi tutti i Paesi del mondo, specialmente con la globalizzazione.

Intanto, si è in attesa della edizione di esordio della “Festa della Prima Italia” che avrà luogo nel Centro Polifunzionale della Cultura alla Marina di Davoli mercoledì 21 giugno 2023 (solstizio d’estate) dalle 17.30 alle 20 circa con il patrocinio del Comune e della Presidenza della Regione Calabria. Durante tale cerimonia verranno consegnati i “Premi Prima Italia” a circa sessanta tra persone, enti, aziende ed associazioni che finora si sono interessati a Re Italo e alla Prima Italia. (rcz)

DAVOLI (CZ) – Il 1° aprile immersione nell’arte al Lago Vardari

Il 1° aprile, a Davoli, nel Lago Vardari, sarà installata l’opera Duo/Christus di Luigi Rocca, creativo, scenografo, graphic designer, attivo da molti anni a livello  nazionale ed internazionale.

La maggior parte delle sue installazioni artistiche sono realizzate sempre all’esterno, perché gli piacciono gli spazi aperti, ma soprattutto perché cambia la luce e si hanno  a disposizione più punti di vista per fruire l’opera.

L’appuntamento è per le 11 davanti a Battaglia Supermarket, per poi arrivare in località Bosco e, da lì, con un breve tratto a piedi,  i partecipanti arriveranno al lago, dove potranno sedersi ai tavoli da picnic e iniziare con un  aperitivo a base di scaglie di formaggio e vino, rigorosamente locali.  

«Troveremo qui l’artista, già impegnato nelle opere di assemblaggio, che  termineranno alle ore 13.30/14.00 circa con il posizionamento dell’opera all’interno  del lago», ha spiegato Isa Tao, guida turistica.

«Da questo momento (circa ore 14) – ha spiegato ancora – mentre i compagni di viaggio del Maestro  inizieranno ad allestire il barbecue, avremo il piacere di parlare con l’Artista, che, tra i molteplici meriti della sua poliedrica attività, annovera quello di aver presentato a  Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, la cerimonia della Naca di Davoli. Potremo restare in zona fino alle 19 o visitare il sito paleolitico della Pietra di Sant’ Antonino, poco distante (40 minuti di percorso andata, 40 min al ritorno). Intorno alle 19, quando inizierà a tramontare il sole, vedremo l’installazione  illuminata. Alle 19.30 rientro a Davoli per incontrare artigiani e alcune realtà artistiche del  paese. Per chi volesse restare dalle 21 è prevista anche la possibilità di cenare al Borghetto  di Davoli, rinomato per l’accurata selezione di materie prime locali». 

Costo dell’iniziativa a persona: 

10 euro per il barbecue (panino con salsiccia, pancetta, formaggio, vino, birra) e 5  euro per aperitivo e tour degli artigiani e artisti di Davoli. Totale 15 euro. L’evento è per un massimo di dieci persone. (rcz)

DAVOLI (CZ) – Fondazione Città Solidale presenta il bilancio del triennio

La Fondazione Città Solidale Onlus, guidato da Padre Piero Puglisi, ha presentato, a Davoli, il bilancio sociale del triennio 2019-2021.

Un bilancio sociale nuovo, in versione digitale, redatto in linguaggio 4.0, interattivo, per essere fruibile a tutti, anche da un smartphone ma soprattutto per attrarre le giovani generazioni. Una narrazione che inizia nel 2019, anno del Ventesimo Anniversario della Fondazione, e che racconta di un 2020 caratterizzato dal Covid ma che non ha arrestato alcuna attività, anzi ha offerto spunti per nuovi risposte a bisogni emergenti, soprattutto nel campo dell’estrema povertà.

La presentazione, introdotta da padre Piero Puglisi e curata poi dalla dott.ssa Roberta Critelli, referente dell’Area Comunicazione di Città Solidale, si è fermata al 2021, anno in cui un sogno ha iniziato a diventare realtà con l’inaugurazione di tre nuovi servizi per persone con disabilità ed anziani. Una Fondazione che è emersa come pronta al cambiamento, rispettosa dei tempi e al passo con nuove tecnologie. A raccontare ai presenti di una realtà in crescita anche dal punto di vista lavorativo ed economico è stat9 il dott. Umberto Merola, Responsabile dell’Area Amministrazione, che ha parlato di “una Fondazione che ha mantenuto un elevato standard sia a livello qualitativo che quantitativo.

Numeri che parlano di una realtà solida che vede ad oggi oltre 130 operatori come forza lavoro e per maggioranza donne”. A presenziare all’evento, oltre che i componenti della famiglia di Fondazione Città Solidale, amici e autorità, in particolare i rappresentanti dei Comuni che ospitano servizi e comunità destiti da Città Solidale e collaborano in maniera costante con la Fondazione. Padre Piero ha ringraziato tutti per la partecipazione e l’affetto che la “sua” Città Solidale riceve ma soprattutto per quanti hanno abbracciato insieme a lui la Mission e costruiscono, mattone su mattone,  risposte concrete, segni tangibile di una carità cristiana che mette al centro la persona. Sue le parole conclusive che chiudono il bilancio, consultabile al sito www.fondazionecittasolidale.it/bilancio-sociale/ : «Numeri, grafici, parole…sono la dimostrazione che ci siamo, che cresciamo nonostante le difficoltà e che non lasciamo inascoltato nessun bisogno. Questa non è la fine, è un nuovo inizio, anzi non ci siamo mai fermati se non per riflettere e migliorare la nostra presenza nel mondo, per noi stessi e per gli altri. La solidarietà cambia il mondo…e scrive la storia, la storia della nostra Città Solidale!».

La serata è poi proseguita con un momento di festa e di convivialità che ha visto tutti i dipendenti e i collaboratori della Fondazione, oltre che gli ospiti, condividere, tra canti e balli, emozioni, allegria e fraternità secondo lo stile della Fondazione.  (rcz)

 

DAVOLI (CZ) – Inaugurata Sai “Roella” della Fondazione Città Solidale

È stata inaugurata, a Davoli, una nuova struttura di Fondazione Città Solidale, che ha aperto le sue porte a 16 minori non accompagnati. La struttura, inoltre, è stata benedetta da mons. Claudio Maniago, Arcivescovo di Catanzaro – Squillace.

«Vi ho dato un esempio, infatti – ha detto mons. Maniago – dovete fare anche voi quello che ho fatto io. Non è teoria. Gesù ha dato l’esempio, bisogna operare come ha operato lui, il suo stile è uno stile che per noi credenti è essenziale ed essendo profondamente umano, deve esserlo per tutti, anche per chi non crede in Lui e nella sua essenza profondamente divina. Non è un caso che l’inaugurazione avvenga nella giornata del Giovedì Santo, perché restasse impresso in noi, in questa casa, uno dei gesti più belli, le parole più importanti che Gesù ci ha lasciato. Lui si è chinato davanti all’ultimo e chiede a noi di fare altrettanto».

«Un progetto che, in un periodo come questo – si legge in una nota – segna una speranza, per un luogo che diventa simbolo di una ripartenza da quelli che sono i valori più importanti, quelli che ci riconducono al senso più profondo dell’umanità. Un momento di condivisone e di consolidamento di collaborazioni tra diverse realtà».

Il Comune di Davoli, rappresentato dal sindaco e dall’Assessore alle Politiche Sociali, che ha raccontato di un comune fiero di aver aperto il proprio territorio ad una nuova esperienza sociale, con l’augurio che sia solo uno starter per nuove idee ed opportunità, peraltro già in cantiere. Anche l’ambito dei Comuni del soveratese, rappresentato dal Sindaco di Soverato, ha definito questa esperienza «frutto di un confronto e di una condivisione che dovrebbe guidare ogni amministrazione, per abbattere tutte le barriere ed offrire servizi sempre più rispondenti alle esigenze dei territori».

Il Prefetto, rappresentato da una delegata, ha fatto sapere di essere assolutamente disponibile a supportare questa nuova avventura che si rende fondamentale per due ragioni: perché si accolgono stranieri che vivono il trauma del viaggio ma soprattutto perché si tratta di minori che hanno l’ulteriore deficit di non avere figure genitoriali e di riferimento e necessitano, dunque, di percorsi particolari e specialistici per colmare in qualche modo l’assenza di ruoli fondamentali nella fase di sviluppo della persona.

Il presidente del Forum del Terzo Settore Catanzaro – Soverato, anche a nome del CSV Calabria Centro, ha, inoltre, sottolineato come l’operato di Città Solidale sia da elogiare non solo in questa occasione, ma per ciò che ciascun operatore fa e semina nella propria vita, facendo, con passione, del proprio operato un vero e proprio stile.

A presenziare inoltre l’evento anche le autorità locali militari (di Davoli e di Soverato), don Gregorio Montillo parroco della comunità parrocchiale locale, e altri rappresentanti del clero, il Portavoce dell’Ordine degli assistenti sociali, la rappresentante della Procura minorile e del Tribunale dei Minori di Catanzaro, tanti amici, volontari ma soprattutto tanti operatori e minori ospiti di altre strutture gestite da Città Solidale. Un Padre Piero visibilmente emozionato, ha raccontato di come questa realtà rappresenti la sedicesima ‘figlia’ (struttura residenziale) della sua Città Solidale ma poi ci sono 3 centri diurni, centri di ascolto, le sedi della formazione, della progettazione e del Centro antiviolenza…

Padre Puglisi ha poi evidenziato come questo tipo di interventi portino a raccogliere frutti meravigliosi anche a lungo termine: «È bello ricevere ancora oggi telefonate di piccoli uomini che sono cresciuti all’interno della nostra realtà e che ti comunicano che stanno per intraprendere una carriera, che hanno costruito una famiglia. Significa che ci siamo cinti i fianchi e abbiamo servito gli ultimi, ricevendo in cambio il dono più bello, la vita dell’altro e la sua piena autodeterminazione all’interno della società. Un giovedì santo diverso, in cui le parole del Vangelo hanno trovato concretezza e testimonianza». (rcz)

DAVOLI (CZ) – Il Consorzio di Bonifica Cz ha ripulito un fosso

Il Consorzio di Bonifica Catanzaro ha ripulito, a Davoli, un fosso per la lunghezza di oltre 500 metri permettendo, così, un deflusso corretto delle acque meteoriche.

L’intervento è avvenuto nell’ambito della manutenzione dei fossi e canali consortili che il Consorzio sta svolgendo, dimostrando come l’attività del Consorzio di Bonifica e il tributo che i Consorziati corrispondono vada a beneficio della sicurezza del territorio e dei cittadini.

«Gli interventi – ha precisato il presidente del Consorzio di Catanzaro, Fabio Borrello – non si fermano in nessun momento dell’anno e costantemente con le squadre degli operai, anche forestali, si procede al mantenimento della capillare rete di fossi e canali di competenza consortile che vengono sfalciati per garantire il mantenimento nel tempo al fine di  smaltire le acque in caso di eventi piovosi intensi».

«Certamente – ha concluso Borrello – abbiamo bisogno di maggiori ed ulteriori finanziamenti, nonché di un piano di meccanizzazione con la dotazione di mezzi che correttamente e proficuamente utilizzati, possano prevenire disastri idrogeologici che poi, come dimostrano i dati, costano alla collettività fino a sei volte di più». (rcz)

DAVOLI (CZ) – Con le ‘Vecchie Glorie’ del Catanzaro si è ricordato Tonino Corasaniti

A Davoli, con le ‘vecchie glorie’ del Catanzaro, si è ricordato Tonino Corasaniti, un uomo di sport e un amministratore che si è speso per la sua comunità.

Il sorriso del figlio Gioele. La verve degli organizzatori (Fisiolife, Elisir, Davoli Academy e Comune di Davoli) supportati da alcune attività commerciali. La tenacia delle “Vecchie Glorie” del Catanzaro. Gli occhi lucidi  degli “Amici” di un tempo.

E, poi, il ricordo di un uomo che ha amato lo sport e il calcio, vestendo anche la divisa della squadra locale, innalzandoli a vettore sui cui ha viaggiato la sua attività di assessore comunale allo Sport.  E ancora la gente, tanta (ma rispettosissima delle regole anti – Coviv), ad assiepare gli spalti dello stadio comunale che a Davoli porta il suo nome.

Erano molte le angolature da cui “fotografare” il Memorial “Tonino Corasaniti”. L’istantanea più bella, però, è nello scambio degli attestati.

Non c’è solo “un dare e avere” nella stretta di mano tra il sindaco di Davoli, Giuseppe Papaleo Adriano Banelli.  Il gesto racchiude il senso di un’iniziativa che è stata amicizia, vita, lealtà, sport e ricordo.

«Non ho mai conosciuto Tonino Corasaniti – ha sottolineato Eugenio Muzzì, uno degli organizzatori e titolare dello studio medico “Fisiolife” – ma ne ho sempre sentito parlare con entusiasmo per quello che ha fatto in favore dello sport di questa comunità. Ecco perché è giusto preservarne la memoria. Grazie a tutti coloro i quali hanno reso possibile l’iniziativa».

La partita è una carezza al cuore. La tecnica è rimasta quella di un tempo. Il fisico un po’ meno.  Vincono i giallorossi che hanno portato per la prima volta Il Catanzaro, Catanzaro città e la Calabria in Serie A. In campo, tra gli altri ci sono Brescia, Savio, Cascione, Esposito, Mancini, Scorrano, Borrello, Nicolini, Maellare, Verrengia, Procopio, Mirarchi, Aversa e Belfatto.

Gli “Amici” di Tonino non sfigurano.  Il sindaco Papaleo lo definisce come «un amico di tutti, che si è speso per questo impianto sportivo».

Le “Vecchie Glorie” del Catanzaro di impianti sportivi ne sanno qualcosa. «Da 25 anni li frequentiamo in lungo e in largo per la Calabria» rammenta il team manager Egidio Belfatto. È la magia di un calcio che fu «anche se il pallone e le porte resteranno sempre uguali – ha evidenziato Enrico Nicolini –. Adesso ci sono uomini come Saverio Mirarchi, presidente del Comitato Lnd Calabria, che parla «di una serata che è tante cose insieme accomunata dall’emozione».

Quella di Gioele, figlio di Tonino. Osserva tutti. Ascolta tutti. Riceve l’abbraccio di tutti.

«Il ricordo più bello di mio padre? Non ce n’è uno in particolare ma il suo amore per questa comunità è il messaggio più nobile che mi ha lasciato» rimarca prima del fischio d’inizio.

Vincono le “Vecchie Glorie”. Gli “Amici” di Tonino non sfigurano.

In fondo hanno vinto tutti grazie a un pallone che rotola. Da sempre il sogno dei bimbi in tutto il mondo.

Anche Tonino Corasaniti, da piccolo, aveva sognato. (rcz)

 

A Davoli nasce una cooperativa che punta a contrastare lo spopolamento

Contrastare lo spopolamento tornando alle radici e alle tradizioni. È questo l’obiettivo della Cooperativa di Comunità di Davoli, un progetto che si muove sul solco profondo del senso di appartenenza al territorio, che punta a sviluppare modelli di business innovativi costruiti sulla sostenibilità, sulla valorizzazione, lo sviluppo, la rigenerazione e la promozione del territorio.

La Cooperativa è stata illustrata nel corso di una partecipata iniziativa, che si è svolta in piazza Procopio nel cuore del centro storico di Davoli. Tanti i cittadini e gli amministratori locali presenti al dibattito “costruito” con il prezioso contributo dei referenti del supporto istituzionale al progetto Banca delle terre su iniziativa di Legacoop Calabria, che si occupa da tempo della promozione delle cooperative di comunità.

Si è discusso di come borghi come quello di Davoli possano guardare al futuro con fiducia proprio partendo dal territorio, dalle radici, dalle tradizioni, ad esempio tornando al passato nella valorizzazione di un prodotto tipico locale come la castagna, e di come – ad esempio – questa area abbia tutte le condizioni ottimali per puntare alla creazione di una comunità energetica.

Il confronto è stato animato, tra gli altri, da: Simona Elmo, coordinatrice del progetto SIBater; Giovanni Lupo, esperto Gis task force SIBater; Luigi Famiglietti, esperto gestione associata task force SIBater; Rosetta Alberto, referente regione Calabria progetto SIBaTer; Giuseppe Papaleo, sindaco Comune di Davoli; Giuseppina Zangari, assessore al Lavoro, Politiche sociali, giovanili e per la famiglia del Comune di Davoli; Maurizio De Luca, vice presidente Legacoop Calabria con delega alle Cooperative di Comunità; Nadia Scordino, esperto in comunità energetiche, oltre che di Francesco Procopio, Antonietta Stratoti e Barbara Froiio, delegati del gruppo di giovani della Cooperativa di Comunità di Davoli. Tra i partecipanti anche il presidente del Gal Serre Calabresi, Marziale Battaglia; il prof. Pino Gaudio dell’Unical con un gruppo nutrito di ricercatori e dottorandi sempre dell’Unical e il prof. Massimo Fotino docente di Progettazione sociale e mercato del lavoro dell’Umg.

Simona Elmo ha spiegato, prima di tutto, cos’è la Banca delle Terre – istituita dal Governo con la legge n. 123\2017 – finalizzata al riaffidamento ai giovani di terreni abbandonati o incolti, aree edificate (ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo) e relative unità immobiliari in stato di abbandono da lungo tempo (almeno 10 anni) e che siano a titolarità comunale. I Comuni realizzano il censimento dei beni e pubblicano degli avvisi rivolti ai giovani in età 18-40 anni, per l’assegnazione in concessione dei beni censiti, sulla base di un progetto di valorizzazione presentato dai destinatari dell’avviso. Il Progetto SIBaTer prevede che l’Anci fornisca un “Supporto istituzionale” all’attuazione della Banca delle Terre.

Maurizio De Luca – che con Legacoop ha voluto fortemente questa iniziativa – ha spiegato nel dettaglio cosa sono le cooperative di comunità e in che modo la cooperativa di comunità può diventare uno strumento dentro il quale i cittadini sono allo stesso tempo fruitori e gestori di spazi e di servizi, consumatori.

«L’elemento cardine di una cooperativa di comunità è sicuramente il territorio – ha detto ancora – per essere considerata tale, la cooperativa deve avere come obiettivo quello di produrre vantaggi a favore di una comunità alla quale i soci appartengono o che eleggono come propria. E questo territorio è la dimostrazione tangibile di come si può raggiungere l’obiettivo».

«A Davoli abbiamo dato concretezza ad una collaborazione con Legacoop avviata due anni fa – ha detto ancora –. Partiamo da due le parole chiave che sono multifunzionalità e sostenibilità, per dare concretezza anche agli obiettivi di Sibater che con l’Anci, sta supportando i comuni del Mezzogiorno a fare una mappatura dei terreni pubblici e privati dei terreni inutilizzati per affidarli ai giovani che possono utilizzare attività di varia natura, dall’agricoltura ai servizi sociali, alla valorizzazione turistica del proprio territorio, su comuni in aree a rischio di spopolamento. Da qui l’interesse di Sibater: l’80 per cento dei comuni aderenti sono piccolissimi. Quindi, uno strumento flessibile come la cooperativa di comunità che proprio per le sue caratteristiche può dare grandi possibilità ad attività imprenditoriali nelle are interne a rischio di spopolamento. Diversamente non riuscirebbero a sostenere mettendo a rischi anche la sopravvivenza della stessa comunità».

«Questa sera si respira aria di comunità: quando le comunità si organizzano si intrecciano i fili di una trama che spesso risulta lacerata – ha aggiunto Rosetta Alberto –. E quando la tela si ricostituisce abbiamo davanti la mappa di nuova comunità. Il che significa sicuramente coesione sociale, puntando alla valorizzazione del territorio. Questo è parte una nuova idea di sviluppo sostenibile, a dimensione d’uomo. Uno sviluppo che non può tralasciare il bisogno e il senso forte di solidarietà, soprattutto dopo la pandemia che ha messo a dura prova gli esseri umani».

«Questo territorio è vocato ad ospitare almeno una comunità energetica – ha detto invece Nadia Scordino –. Ma credo che ci sono le condizioni per l’istituzione di diverse realtà e soggetti perché ci sono le risorse energetiche per farlo: i giovani qui hanno il sole, l’acqua, il fiume. Pensano a ripristinare i vecchi comuni quindi anche all’utilizzo della energia idroelettrica tramite ripristino del vecchio  mulino: sarà un bell’esempio per il territorio. Penso allo stupore dei bambini in visita ai Mulini, sarà una realtà importante».

«Ho sempre creduto che sul nostro territorio esistessero le condizioni per  arrivare ad un progetto di cooperativa di comunità – ha dichiarato l’assessore Giuseppina Zangari –. Oggi i tempi sono maturi, ci sono tutte le condizioni: penso che la comunità risponderà nel miglior modo possibile e questa serata lo ha dimostrato, gli scettici si sono ricreduti. Ci sono già tante persone che credono in questa iniziativa e nel ritorno della tradizione della castagna, rappresentato per anni la vera economia del territorio».

Francesco Procopio, Antonietta Stratoti e Barbara Froiio hanno parlato di come il progetto guarda tanto all’area ambientale – attraverso ad esempio la pulizia di terreni, vendita di legname e produzione pellet e l’Impianto di nuovi castagneti ma anche la  manutenzione delle aree verdi comunali con i mezzi della cooperativa  Comunità energetica – e dell’area commerciale  con l’impianto della filiera produzione della castagna, la produzione e l’imbustamento di piante aromatiche, oltre che dell’area turistica e socio-culturale. E, soprattutto, di come l’obiettivo principale della cooperativa di comunità sia «soddisfare il bisogno collettivo e non del singolo». (rcz)