Scuole in costruzioni ferme da due anni, Corbelli (Diritti Civili) scrive al ministro Valditara

di PINO NANOIl leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, rilancia oggi  un appello forte al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e al premier Giorgia Meloni, per «salvare 1000 nuove scuole in costruzione in Italia, i cui lavori sono fermi da due anni, causa pandemia».

«C’è naturalmente un Caso-Calabria. Senza la proroga del ministero dell’Istruzione il Mef non possono riattivare i finanziamenti della Banca europea degli investimenti, nel frattempo scaduti per il mancato completamento delle opere. Si tratta di una pesante eredità del governo Draghi e dell’ex ministro Bianchi, il quale, afferma Corbelli, avrebbe ignorato i reiterati richiami fatti, insieme a Diritti Civili, anche e più volte dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto e dalla sua vice, Giuseppina Princi». 

La richiesta di Corbelli a Valditara e Giorgia Meloni è oggi quella di «riparare agli errori e  ai danni dei loro predecessori, di sbloccare la situazione, di concedere la proroga necessaria e consentire la ripresa e l’ultimazione dei lavori di queste importanti nuove e moderne, visto anche che in moltissimi comuni italiani si è costretti a ricorrere a edifici privati per via della scarsa sicurezza dei vecchi edifici. Tutto questo – sottolinea il leader di Diritti Civili – comporta un ulteriore aggravio per l’erario, con notevoli disagi e rischi per gli studenti e il personale scolastico». 

«Ci sono mille nuove scuole oggi in tutta Italia in fase di realizzazione, da ultimare e da salvare. I mutui scaduti. Manca l’ok del ministro dell’Istruzione per la proroga per poter riattivare i finanziamenti(regolarmente concessi e in parte già utilizzati) e ora che si rischiano di perdere. Purtroppo – lamenta Franco Corbelli – non si riesce a sbloccare questa situazione nonostante le reiterate richieste del Governatore calabrese, Occhiuto, e della sua  vice, Princi, temi affrontati per altro in riunioni romane e su tavoli tecnici, al ministero dell’Istruzione con i dirigenti del settore Lavori Pubblici delle diverse Regioni».

Franco Corbelli ricorda che le opere, da ultimare e per le quali si chiede la proroga, sono inserite nel Piano Triennale 2018-2020, 1° e 2° piano 2019, di Edilizia Scolastica. Nel frattempo sono riprese le riunioni al Ministero dell’Istruzione. La Calabria ha avuto, a Roma, un incontro in presenza da sola ad ottobre scorso, tutte le Regioni, un’altra riunione, call per tutti questa volta, con i responsabili preposti del ministero dell’Istruzione, una decina di giorni fa. 

«Mi auguro – dice ancora Corbelli – che finalmente arrivi la risposta e la proroga del ministro dell’Istruzione per poter così riprendere e ultimare i lavori, salvare così queste mille nuove scuole e scongiurare il rischio di perdere definitivamente i finanziamenti concessi».

Una ennesima battaglia civile. (pn)

La Garante della Salute Stanganelli incontra Franco Corbelli (Diritti Civili)

Il Garante della Salute della Regione  Calabria, prof.ssa Anna Maria Stanganelli, ha incontrato il fondatore e storico leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, impegnato da oltre 30 anni, in battaglie  civili, di giustizia, iniziative umanitarie e di solidarietà.  

Sono state le morti assurde per casi di malasanità, come quella del piccolo Flavio  Scutellà, a spingere il Professore Corbelli nel lontano 2008 a ideare per la prima volta  in Italia, proporre e fare approvare, in prima istanza dal Consiglio Provinciale di  Cosenza, la legge, poi trasmessa per competenza e definitivamente licenziata dal  Consiglio Regionale della Calabria, per l’istituzione del Garante della Salute della  Regione Calabria. 

«Dopo un attesa lunga 14 anni – ha dichiarato il leader di Diritti Civili – grazie alla  sensibilità del Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, On. Filippo Mancuso,  del Consiglio Regionale e del Governo Regionale a guida Occhiuto , si è proceduto a  questa importante nomina, che rappresenta una conquista civile per la nostra regione  e un riferimento istituzionale, assieme al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Cav.  Antonio Marziale, una speranza per migliaia di cittadini e bambini, che si vedranno in  questo modo difesi e tutelati e non invece, come in tanti casi, violati, con conseguenze,  spesso purtroppo, anche drammatiche». 

A margine dell’incontro il Garante della Salute ha dichiarato: «Aver incontrato il Professor Corbelli, definito dalla stampa nazionale Apostolo di carità, ha suscitato in  me una profonda emozione. Il suo impegno ultratrentennale a difesa dei diritti umani  sarà per me da stimolo per espletare il complicato ma entusiasmante compito che mi attende». (rcz)

Franco Corbelli: Dad in tutte le scuole per fermare contagio tra bambini e maestri

«Dad in tutte le scuole per fermare massacro bambini e maestri». È questo l’appello lanciato da Franco Corbelli, leader del movimento Diritti Civili, a seguito dell’esplosione dei contagi tra i bambini in una scuola primaria di Cosenza.

Corbelli, infatti, ha denunciato «la drammatica condizione in cui sono costretti a stare, tra molti disagi, i bambini, a scuola, con un sensibile, preoccupante aumento dei casi tra di loro proprio in questi ultimi giorni e con il rischio che, anche per colpa della cosiddetta variante inglese, da poco individuata anche in Calabria, possano verificarsi proprio nelle aule dei veri e propri focolai, trasformando la scuola in una pericolosa polveriera pronta ad esplodere».

Per questo Corbelli nel suo video appello-denuncia ritorna a chiedere «la Dad in tutte le scuole sino al superamento di questa fase emergenziale per mettere, così, al riparo bambini, studenti, docenti e le loro stesse famiglie. La Dad subito in tutte le scuole per fermare il massacro di bambini, maestri e personale del mondo della scuola e le loro rispettive famiglie e comunità».

Diritti Civili aveva chiesto, nelle settimane scorse, l’immediata chiusura delle scuole, anche in Italia, almeno sino a Pasqua, come si sta facendo in mezza Europa, Israele e come ha fatto finanche la Cina per scongiurare una strage. Il leader di Diritti Civili anche nel video protesta, ha annunciato che «i responsabili del mancato intervento, dovranno essere perseguiti per crimini contro l’umanità e, per questo, dovranno essere giudicati davanti ad un Tribunale speciale militare, come si è fatto a Norimberga, dopo la seconda guerra mondiale, per i crimini di guerra».

Corbelli, che si dice «assolutamente contrario alla folle idea di far continuare le lezioni sino a luglio, per recuperare giorni di lezione che si pensa (sbagliando) siano stati persi»,  ha ricordato i «pareri contrari alla riapertura delle scuole di autorevoli scienziati (i prof. Galli, Crisanti, Pregliasco, Lopalco…) e dello stesso consulente del ministro della Salute, il prof. Ricciardi, che afferma, quest’ultimo, come le scuole siano il centro di trasmissione della pericolosa, più contagiosa e letale variante inglese.

«Cosa si aspetta allora ad intervenire? – si chiede Corbelli –. Ci si rende conto del pericolo? Non bastano le decine di migliaia di contagi e le centinaia di morti, che si registrano ogni giorno anche in Italia, con l’impressionante numero complessivo di vittime che, nel nostro paese, sfiora le 90mila? Non bastano i pareri di questi scienziati per disporre la Dad in tutte le scuole”?». (rcs)

Franco Corbelli: Si applichi la dad in tutte le Scuole per evitare contagio della variante del covid

Franco Corbelli, leader del movimento Diritti Civili, ha espresso preoccupazioni in merito al pericolo legato alla riapertura delle scuole, per le nuove, temute varianti del Covid(a partire da quella inglese), chiedendo, dunque, che venga riattivata la dad in tutte le Scuole d’Italia.

«La Dad per tutte le scuole – ha dichiarato Corbelli – o l’Italia rischia di diventare una grande Corzano, il paese del bresciano, dove la variante inglese del virus, dilagata nelle scuole, elementare e materna, ha contagiato il 60% della popolazione».

«Le preoccupate denunce di Diritti Civili – ha detto ancora Corbelli supportate dalle prese di posizione di autorevoli scienziati (i prof. Galli, Crisanti, Pregliasco, Lopalco…) e dallo stesso consulente scientifico del ministro della Salute, Ricciardi, sul pericolo legato alla riapertura delle scuole, per le nuove, temute varianti del Covid(a partire da quella inglese), iniziano purtroppo ad avere le prime, allarmanti conferme, come dimostra il caso di Corzano, e altri centri del bresciano, dove il 60% della popolazione è risultata positiva, a seguito di un focolaio scoppiato proprio nelle scuole, elementare e materna. Se non si chiudono subito le scuole, e si riprende per tutti la Dad, in questo periodo invernale(che favorisce la diffusione del virus), l’Italia rischia di fare la fine e di diventare una grande Corzano, con quasi tutta la popolazione contagiata».

Corbelli, infatti, auspica «l’utilizzo della dad sino al superamento della rischiosa stagione invernale e della fase emergenziale, come in parte si sta facendo in Calabria, con la didattica integrata, che, almeno questa, andrebbe estesa a tutte le scuole, non solo agli istituti superiori, altro che revocare l’ordinanza del presidente Nino Spirlì, come qualcuno irresponsabilmente chiede».

Il leader di Diritti Civili ha parlato, infatti, di «grave irresponsabilità da parte di chi, ignorando l’allarme degli scienziati, ha voluto a tutti costi riaprire le scuole assumendosi una responsabilità immane con il rischio, se la situazione dovesse precipitare, di essere chiamati a rispondere, di quello che si configura come, oltre che un attentato alla salute, un crimine contro l’umanità, davanti a un tribunale speciale militare, così come si è fatto, a Norimberga, dopo la  seconda guerra mondiale, per condannare i crimini di guerra! Se qualcuno aveva qualche dubbio sul rischio della diffusione della variante inglese, soprattutto nelle scuole il caso di Corzano spazza via ogni perplessità, come confermano le parole del sindaco, Giovanni Berzoni, di questo piccolo centro, riportate oggi dal Corriere della Sera.  Il sindaco di Corzano ha, infatti, spiegato che il focolaio è nato a scuola, tra asilo ed elementari. I primi due contagiati sono state due maestre. Dopodiché il Covid si è trasmesso a una decina di bambini e altre insegnanti, trasmettendosi sempre più».

«Verrebbe da chiedere – ha detto ancora Corbelli – E adesso? Chi pagherà? Cosa si aspetta a intervenire e chiudere le scuole in tutto il Paese? Che la variante inglese dilaghi in tutte le scuole e faccia una strage di positivi tra gli alunni, i docenti e le famiglie, contagiando l’intero Paese? Si può essere così irresponsabili e folli per non intervenire finché si è ancora in tempo? Perché si mandano al massacro milioni di bambini, studenti e insegnanti?»

«È questo o no – ha concluso –un attentato alla salute  e un crimine contro l’umanità? Potranno nel caso, questi gravi reati, restare impuniti? Mi auguro ancora una volta che prevalga il buon senso e la responsabilità e si fermi subito questo massacro». (rrm)

Franco Corbelli chiede di far proiettare e conoscere nelle scuole la storia di ‘Diritti Civili’

La storia esemplare di ‘Diritti Civili’, che viene raccontata in 10 minuti di video – che si può trovare sulla pagina Fb di Franco Corbelli e sul nostro quotidiano online – è stato molto apprezzato da Roberto Fico, presidente della Camera, dall’ex presidente della Regione, Mario Oliverio, dal deputato 5 Stelle, Alessandro Melicchio e dall’ex dirigente della Protezione Civile regionale, Carlo Tansi.

Lo ha reso noto il fondatore di Diritti CiviliFranco Corbelli, che ha ringraziato i quattro esponenti politici e istituzionali e Calabria.Live e lancia oggi, dalla sua pagina Fb, un appello ai dirigenti scolastici e al mondo della scuola chiedendo «di far conoscere e trasmettere nelle scuole questo filmato con la storia esemplare di Diritti Civili, come Educazione Civica, esempio di giustizia e solidarietà, coraggio e onestà».

«Una cosa è certa – ha affermato in una nota –. Quella di Diritti Civili non è una storia qualsiasi, ordinaria, ma, per le mille storie affrontate e gli eccezionali risultati ottenuti in oltre 25 anni, è qualcosa di straordinario, una “leggenda” che, soprattutto oggi, va fatta conoscere a tutti e ai giovani in particolare. Per questo, ho pensato al mondo della scuola, realizzando, in occasione delle Festività di fine anno, questo video che ho postato su Fb, raccontando e documentando, in una decina di minuti, alcune delle più belle, emozionanti e indimenticabili pagine delle mille battaglie civili, di Giustizia e innumerevoli iniziative umanitarie, nazionali e internazionali».

Il leader di Diritti Civili ha ricordato i numeri «significativi e impressionanti» del suo Movimento: «oltre 1300 lettere ricevute in 25 anni, a parte le e-mail, un migliaio i casi umani affrontati e in gran parte risolti. Quasi tutte le regioni italiane coinvolte in qualche battaglia di Diritti Civili. Una cinquantina i Paesi stranieri di ben 4 Continenti (Europa, Africa, Asia e Americhe) che hanno avuto un loro cittadino aiutato con una battaglia di Diritti Civili. Molte di queste battaglie e iniziative umanitarie vengono documentate in questo breve video. Un impegno straordinario, quello di Diritti Civili, che non ha mai usufruito di alcun contributo, né pubblico, né privato!».

«Impegno, battaglie civili e iniziative umanitarie – ha proseguito Corbelli – che sono sempre stati solo autofinanziati grazie al mio modesto stipendio di docente. Quel video vuole essere un messaggio di speranza in un momento particolarmente delicato e drammatico per la Calabria, l’Italia e il mondo, per dire che anche le battaglie più difficili si possono e devono vincere e la lunga storia di Diritti Civili lo dimostra. Non bisogna mai arrendersi e lottare sempre per cause giuste, nel nome della solidarietà e della Giustizia».

«Per questo ho voluto, in questo fine anno difficile e drammatico – ha spiegato Corbelli – realizzare questo video per ricordare la storia di un Movimento che da una piccola, lontana regione è arrivato a far parlare il mondo, facendo venire in un piccolo comune calabrese, Tarsia, per raccontare la realizzazione, in corso, della grande opera umanitaria, il Cimitero internazionale dei Migranti, inviati da lontani Paesi del Pianeta: dal Brasile all’Inghilterra, dalla Francia alla Germania, dalla Svizzera al Qatar».

«Per questo dico, oggi più che mai – ha concluso – che Diritti Civili deve essere un motivo di orgoglio per un’intera regione e un esempio per tutti, soprattutto oggi per i giovani e le future generazioni. Per questo chiedo che questo video, con la storia-leggenda di Diritti Civili, venga proiettato nelle scuole, ad iniziare da quelle calabresi». (rcs)

Grazie a Diritti Civili, i senzatetto di Cosenza hanno trascorso il Natale nei container della Protezione Civile

Per il quinto anno consecutivo, grazie al movimento Diritti Civili, guidato da Franco Corbelli, i senzatetto di Cosenza hanno passato il Natale non in mezzo alla strada, ma dentro i due dignitosi e confortevoli container della Protezione Civile.

Tali container, infatti, sono stati fatti arrivare e installare quattro anni fa «grazie alla collaborazione della Regione, del presidente Mario Oliverio, e dell’allora dirigente della Protezione Civile, Carlo Tansi, ho fatto arrivare, con un tir, da Catanzaro e installare nella città bruzia, in via degli Stadi, che ho affidato alla gestione di Padre Fedele, di Teresa Boero e Giovanni Valentino, e che sono rimasti sempre aperti e operativi, 365 giorni all’anno, scongiurando sicuramente qualche tragedia» ha spiegato Corbelli, che ricorda questa bella pagina di solidarietà su Fb, dove ha postato insieme ad una foto dei due “angeli” del Paradiso dei Poveri di Padre Fedele, Teresa e Giovanni, un video con le storie più belle, emozionanti e indimenticabili, di 25 anni di battaglie civili e iniziative umanitarie, per aiutare l’umanità più povera e sofferente.

«A parlare – ha aggiunto Corbelli – sono i numeri “impressionanti”: oltre 1300 lettere ricevute in 25 anni, un migliaio i casi umani affrontati e in gran parte risolti, afferma Corbelli. Quasi tutte le regioni italiane coinvolte in qualche battaglia di Diritti Civili. Una cinquantina i Paesi stranieri di ben 4 Continenti(Europa, Africa, Asia e Americhe) che hanno avuto un loro cittadino aiutato con una battaglia di Diritti Civili».

«Un impegno straordinario – ha proseguito il leader di Diritti Civili – che non ha mai usufruito di alcun contributo, né pubblico, né privato! Impegno, battaglie civili e iniziative umanitarie che sono sempre stati solo autofinanziati grazie al mio modesto stipendio di docente, continua il fondatore di Diritti Civili. Su tutte spicca naturalmente la più grande opera umanitaria legata alla tragedia dell’immigrazione(che è continuata purtroppo anche in questi giorni di Natale con altri naufragi e vittime), il Cimitero internazionale dei Migranti, in fase di realizzazione a Tarsia, conosciuto e  apprezzato in tutto il mondo, che per raccontarlo ha fatto arrivare in questi anni nel piccolo centro del cosentino gli inviati di mezzo mondo: dal Brasile all’Inghilterra, dalla Francia alla Germania, dalla Svizzera al Qatar. Una storia, quella di Diritti Civili, che è motivo di orgoglio, ma anche di speranza, per l’intera Calabria». (rcs)

 

“Diritti Civili, storia di una leggenda”, il video che racconta gli oltre 25 anni di successi del Movimento guidato da Franco Corbelli

Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, ha postato, su Facebook, un video dal titolo Diritti Civili, storia di una leggenda.

Si tratta di un video in cui, in dieci minuti, vengono ricordate «alcune delle più belle, emozionanti e indimenticabili pagine delle mille battaglie civili, di Giustizia e innumerevoli iniziative umanitarie, nazionali e internazionali».

Corbelli lascia parlare i numeri impressionanti del suo Movimento: oltre 1300 lettere ricevute in 25 anni, a parte le e-mail, un migliaio i casi umani affrontati e in gran parte risolti. Quasi tutte le regioni italiane coinvolte in qualche battaglia di Diritti Civili. Una cinquantina i Paesi stranieri di ben 4 Continenti(Europa, Africa, Asia e Americhe) che hanno avuto un loro cittadino aiutato con una battaglia di Diritti Civili.

«Un impegno straordinario – si legge in una nota – che non ha mai usufruito di alcun contributo, né pubblico, né privato! Impegno, battaglie civili e iniziative umanitarie che sono sempre stati solo autofinanziati grazie al modesto stipendio di docente di Corbelli.»

«Quel video – ha spiegato Corbelli – vuole essere un messaggio di speranza in un momento particolarmente difficile e drammatico per la Calabria, l’Italia e il mondo, per dire che anche le battaglie più difficili si possono e devono vincere e la lunga storia di Diritti Civili lo dimostra. Non bisogna mai arrendersi, e lottare sempre per cause giuste, nel nome della solidarietà e della Giustizia».

«Per Natale – ha aggiunto – ho voluto realizzare questo video per ricordare la storia di un Movimento che, da una piccola, lontana regione, è arrivato a far parlare il mondo, facendo venire nella nostra regione, per raccontare la realizzazione, a Tarsia, del Cimitero internazionale dei Migranti, inviati da lontani Paesi: dal Brasile all’Inghilterra, dalla Francia alla Germania…».

«Per questo – ha concluso – dico che Diritti Civili deve essere un motivo di orgoglio per un’intera regione e un esempio per tutti, per soprattutto i giovani e le future generazioni». (rrm)

Corbelli ai calabresi: Decidete se ‘Diritti Civili’ deve correre alle Regionali 2021

In una lettera aperta ai calabresi, Franco Corbelli, leader del movimento Diritti Civili, ha chiesto di decidere se il Movimento deve «correre, oppure no, alle prossime elezioni regionali, in programma il 14 febbraio 2021 in maniera autonoma, «con una nostra candidatura alla presidenza».

Corbelli, infatti, si è detto pronto a ritornare e scendere di nuovo in campo alle prossime elezioni regionali del 14 febbraio 2021, perché, in questo momento così problematico e tragico, c’è bisogno di persone coraggiose, capaci, pulite, al di sopra di ogni sospetto, ma per farlo, per candidarsi, questa volta, ha scritto una lettera aperta ai calabresi che ha pubblicato sulla popolare pagina fb di Diritti Civili insieme ad un breve, significativo video “provocazione”.

La novità assoluta  è che, in questo caso, Corbelli ha delegato ai calabresi,  almeno quelli che seguono e apprezzano le battaglie civili e iniziative umanitarie di Diritti Civili, la scelta se far correre oppure no il suo Movimento dei diritti civili.

«È giusto, corretto e rispettoso, infatti – ha detto Corbelli – che siano  loro, i calabresi, almeno quelli simpatizzanti di Diritti Civili, a determinare (sempre che vogliano farlo) la decisione finale sulla nostra partecipazione o meno. È un momento arduo e buio per il Paese e, in particolare, per la nostra disastrata Calabria».

«Per questo – ha aggiunto – mentre ogni giorno, ininterrottamente da oltre 25 anni, continuiamo, a mani nude e con le sole nostre modeste forze (senza mai chiedere un contributo pubblico o privato, autofinanziando sempre tutte le nostre battaglie e grandi iniziative umanitarie e devolvendo, quando, per pochi anni, abbiamo ricoperto incarichi elettivi e istituzionali, l’indennità in opere benefiche), a combattere, (in questo ultimo periodo, per fronteggiare la terribile pandemia, per difendere i diritti dei malati ricoverati e dei loro familiari di potersi incontrare, per non far riaprire le scuole prima di Natale e per far invece subito riaprire i 18 ospedali chiusi in Calabria) ci rivolgiamo oggi ai calabresi per chiedere loro se ritengono giusta e opportuna la partecipazione di Diritti Civili alla prossima competizione elettorale regionale. In questo caso  scendiamo in campo, altrimenti, se non la ritengono utile, no, non ci candidiamo».

«Se pensano – ha proseguito – che sia più conveniente che, per difendere la Calabria e i diritti di tutti, il Movimento Diritti Civili continui dentro le Istituzioni le importanti battaglie e le grandi iniziative umanitarie, siamo pronti, nonostante la terribile pandemia, ad affrontare la nuova sfida elettorale».

«Se invece credono – ha concluso –  che Diritti Civili, simbolo vero del civismo e orgoglio della Calabria nel mondo, debba continuare a rimanere fuori dalle Istituzioni e proseguire dalla strada, a mani nude, le sue battaglie, come ha fatto sino ad oggi con notevoli difficoltà e grandi sacrifici, non ci sono problemi. Ne prendiamo atto e lasciamo ai soliti partiti gli scranni (e le poltrone)in Consiglio regionale e in Parlamento». (rrm)

Corbelli (Diritti Civili): Riaprire i 18 ospedali chiusi per affrontare emergenza in Calabria

Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, ha sottolineato e sotiene che «la battaglia dei sindaci e dei Comitati locali che si battono per la riapertura dei 18 ospedali calabresi chiusi è giusta e sacrosanta, e va sostenuta dall’intera Regione, perché rappresenta la prima, vera priorità per affrontare non solo questa terribile pandemia ma per garantire il diritto alla salute di tutti i calabresi».

«Chiudere gli ospedali è stato un suicidio – ha aggiunto Corbelli – una sorta di crimine contro il popolo calabrese! Diritti Civili, per anni, si è battuto contro questa barbarie della chiusura degli ospedali, andando anche a manifestare in piazza, come avvenne il 7 giugno 2011, a Rogliano per una manifestazione popolare per difendere l’ospedale Santa Barbara, che in questi anni abbiamo anche chiesto, ripetutamente, venisse adattato e utilizzato anche quale Centro Grandi Ustionati, una struttura del genere che in Calabria manca, continua Corbelli».

«In questi anni – ha proseguito il leader di Diritti Civili –abbiamo difeso Rogliano e condannato la chiusura dei tanti ospedali interni. Oggi, per questo, sosteniamo con coerenza e forza la battaglia dei sindaci e dei Comitati locali che chiedono la riapertura di questi nosocomi chiusi. Il Governo può garantire il diritto alla salute dei calabresi non a parole o con false promesse, come ha sempre fatto in questi anni, mandando in Calabria generali e poliziotti a fare il commissario, ma riaprendo subito questi ospedali».

«Questi sono i fatti che si aspetta la Calabria – ha detto ancora Corbelli – soprattutto dopo questa devastante pandemia che ha messo a nudo tutte le carenze del sistema sanitario calabrese, con una grave e ingiustificata carenza di strutture ospedaliere in grado di fronteggiare questa emergenza del Covid e senza assolutamente penalizzare i tanti altri malati, delle diverse patologie, che devono avere una adeguata e immediata assistenza sanitaria. Domando, per questo: come si possono allora giustificare le chiusure, l’inutilizzo o parziale utilizzo di ospedali importanti, per la copertura dell’intero territorio regionale, come quelli di Acri, Cariati, Rogliano, Trebisacce, San Giovanni in Fiore, Praia a Mare, Mormanno, San Marco Argentano, Lungro, Soveria Mannelli, Serra San Bruno, Scilla, Oppido Mamertina, Palmi, Taurianova, Siderno, Chiaravalle, Soriano? Che senso ha allestire ospedali di campo militari, scambiando la Calabria per un teatro di guerra, e tenere chiusi e non utilizzati strutture ospedaliere esistenti e molto più utili ed efficienti, pronti per l’utilizzo immediato e, in altri casi, a disposizione in tempi assai brevi?».

«Ecco perché la riapertura dei 18 ospedali calabresi – ha concluso – è, oggi, la vera grande battaglia di una intera regione. Bisogna battersi, tutti insieme, per ottenere questo importante e fondamentale risultato». (rrm)