Presenta l’intesa per far studiare i giovani stranieri accolti a Camini

A Camini, nei giorni scorsi, è stato presentato il protocollo d’intesa tra Pina Calabrò, responsabile Coordinamento Donne Spi Cgil Area Vasta e autrice del libro “Il buon Bondje” e la Cooperativa sociale Jungi Mundu, con il patrocinio dello Spi Cgil Area Metropolitana guidato dalla Segretaria Generale Mimma Pacifici.

“Buon Bondje” nasce proprio con lo scopo di creare un ponte tra lo Spi (gli anziani) e le nuove generazioni di stranieri, permettendo loro di costruire quel futuro in cerca del quale sono fuggiti dalle loro terre, ma anche un futuro per il nostro paese e le nostre aree interne.

Se ne è parlato nell’ambito dell’iniziativa “Ponti tra generazioni”, un evento di cultura e solidarietà per una società giusta” promosso dallo Spi Cgil Area Metropolitana Reggio Calabria, la Cooperativa sociale Jungi Mundu, il Comune di Camini, il Sistema di Accoglienza e Integrazione (Sai) del ministero dell’Interno, la Rosa nel Pozzo Edizione.

All’incontro hanno partecipato la Segretaria Nazionale Spi Cgil Carla Mastrantonio, il Segretario Generale Spi Cgil Calabria, Carmelo Gullì, il presidente della cooperativa Jungi Mundu, Rosario Antonio Zurzolo, il sindaco di Camini, Giuseppe Alfarano e l’assessore alla Cultura del Comune di Roccella Jonica, Rossella Scherl, con la moderazione della giornalista Maria Teresa D’Agostino.

Durante la manifestazione il Segretario Generale Spi Cgil Calabria Gullì ha annunciato che il sindacato pensionati contribuirà alla costituzione del fondo per gli studenti e la Segretaria Nazionale Spi Cgil Carla Mastrantonio che l’esperienza di Camini verrà studiata a livello nazionale inserendola in un più ampio studio sulle aree interne con l’obiettivo di esportarla.

Esperienze quali quella di Camini incidono infatti positivamente e concretamente sulle aree interne contrastando spopolamento e desertificazione e rimettendo in moto il senso di comunità e l’economia. Ma, hanno sottolineato più volte i relatori, le aree interne vanno sostenute con interventi su infrastrutture, viabilità e servizi per permettere agli immigrati di rimanere anche al di là dei termini dei progetti di accoglienza. (rrc)

L’Associazione nazionale per il Diritto allo Studio all’Unical per riflettere sulle diversità di genere

di FRANCO BARTUCCI – È la seconda volta che questa Associazione di carattere nazionale per il diritto allo Studio, con tutti i delegati che si occupano del diritto allo studio nelle Università italiane, ritorna a svolgere nell’Università della Calabria la sua giornata di lavoro, per merito questa volta del prof. Gianpaolo Iazzolino, delegato del Rettore Nicola Leone per il diritto allo studio nell’Ateneo calabrese e componente del Comitato esecutivo dell’Andisu, per fare il punto  sullo stato del diritto allo studio per gli studenti universitari nel nostro Paese e inoltre per discutere, attraverso un workshop, sul tema dell’inclusione di genere. 

Ad introdurre e moderare il workshop, organizzato in presenza e in remoto nell’University Club, è stato il prof. Gianpaolo Iazzolino, che ha dato il via presentando, per dei brevi saluti istituzionali, la pro Rettrice con delega al Centro Residenziale, prof.ssa Patrizia Piro; nonché la prof.ssa Ines Crispini, Presidente del Comitato Unico di Garanzia, un ufficio di fresca costituzione all’Università della Calabria. Un Ateneo che per le sue specificità si distingue per gli effetti della residenzialità che crea comunità.

Nel porgere il suo saluto, la pro Rettrice Patrizia Piro, ha sottolineato che il diritto allo studio è di “casa” all’Università della Calabria nel senso che con il Centro Residenziale si garantiscono tutti i servizi che fanno parte dei contenuti della stessa legge, ma dove si vive socialmente in comunità con buone pratiche comportamentali che danno valore all’inclusione e di conseguenza esportabili al territorio; dove si rispettano le pari opportunità puntando alla formazione delle persone come lavoro d’insieme.

 Mentre per la presidente del Comitato unico di garanzia prof.ssa Ines Crispini, il lavoro da compiere è notevole guardando all’apparato della Pubblica Amministrazione dove le pari opportunità tardano ad essere rispettate ed applicate nel garantire forme di benessere.

«Il lavoro che ci apprestiamo a compiere nell’Università della Calabria – ha detto la presidente Crispini – è quello di costituire un presidio sulle discriminazioni e l’identità di genere, avendo una visione prospettica per il futuro mediante la creazione di un modello culturale condiviso».

Il workshop è entrato nel vivo con la relazione del prof. Vincenzo Bochicchio dell’Università della Calabria, seguito da una relazione dell’ing. Raffaele Sundas, Direttore Generale di Ersu Cagliari. Una terza relazione è stata svolta dalla dott.ssa Patrizia Mondin, direttrice Generale di Er-Go dell’Emilia Romagna. Una tavola rotonda ha chiuso i lavori dell’incontro, in cui sono stati messi a confronto le varie esperienze da parte del personale dei vari enti tra cui la stessa Università della Calabria. La giornata Andisu è poi proseguita con la riunione del Comitato Esecutivo nella sala consiglio del rettorato.

Globalmente la giornata ha dato l’opportunità di mettere in vetrina il Campus Universitario di Arcavacata, che fa dei servizi agli studenti una bandiera, testimoniata dal costante primato nelle classifiche Censis, dall’esplicito riconoscimento dei servizi e del diritto allo studio come 4° missione dell’Ateneo e dalla quotidiana dedizione di tutto il personale del Centro Residenziale, che incarna i valori costitutivi e unici dell’Università della Calabria, quale università residenziale, sanciti fin dalla sua legge istitutiva del 12 marzo 1968, n. 442.

Un po’ di storia a ritroso dell’UniCal nel rapporto con l’Andisu

La prima volta che questa Associazione nazionale si ritrovò nel Campus Universitario di Arcavacata fu nel mese di novembre del 2007, per iniziativa del prof. Pietro Brandmayr, delegato del Rettore Giovanni Latorre alla Presidenza del Centro Residenziale dell’UniCal, che in funzione di tale incarico venne eletto e nominato presidente nazionale dell’Andisu, ricoprendo pure le funzioni di vice presidente  EcstA, l’Associazione europea delegata ad occuparsi del diritto allo studio nelle Università Europee.

Il tema di quell’importante incontro, che si svolse in due giorni a livello europeo, 5 e 6 novembre 2007, nel Campus dell’UniCal, riguardò: “Le residenze universitarie in Italia ed in Europa: idee nuove e confronti”. Ad organizzare l’evento fu il Centro Residenziale dell’Università della Calabria. Da precisare che il Convegno, fu preceduto nella giornata del 5 novembre dall’Assemblea generale dell’EcstA, “European Council for Student Affairs”, che si svolse nella sala Antonio Guarasci del Consiglio di Amministrazione dell’Università.

Il convegno si concluse con il Consiglio Nazionale dell’Andisu (6 novembre pomeriggio), a coronamento di un anno molto intenso per l’associazione, impegnata nella stesura e nell’approvazione di una nuova legge in materia di diritto allo studio universitario, essendo la vecchia legge 390/91 ormai superata dai nuovi ordinamenti universitari. L’Andisu riteneva che la figura dello studente universitario era poco valorizzata e riconosciuta nel nostro paese, ed i servizi connessi del tutto insufficienti, per non parlare dello sforzo finanziario ed in materia di edilizia, irrisorio rispetto alle reali esigenze di uno stato competitivo e moderno. 

Non è stato un caso che il convegno si tenne all’Unical, il cui Centro residenziale veniva considerato, almeno in Italia, un modello da imitare per qualità e quantità dei servizi offerti, anche rispetto a regioni come Lombardia e Piemonte, ma molto cammino restava ancora da percorrere affinchè gli studenti si rendessero finalmente protagonisti delle proprie scelte in materia di studio, studenti “cittadini” nel senso auspicato da tempo dall’Andisu.

Poi ci fu la nomina del prof. Luigino Filice, della Facoltà di Ingegneria, che in qualità di Presidente del Centro Residenziale ebbe l’incarico di Presidente nazionale dell’Andisu nel triennio 2018/2021.

Un Convegno Nazionale del Codau

Va inoltre ricordato che nel 1998, il dott. Gaetano Princi, direttore amministrativo dell’UniCal, in funzione anche del suo mandato di Presidente del Codau (Conferenza dei direttori amministrativi delle Università italiane), organizzò nell’aula magna “Beniamino Andreatta” un convegno nazionale di due giorni facendo confluire nel Campus Universitario i direttori amministrativi degli Atenei italiani.

L’esempio dell’Opera Universitaria dell’UniCal 

Ancora prima nella storia dell’Università della Calabria il diritto allo studio per gli studenti è sempre stato al centro della sua programmazione per effetto della sua caratteristica legata alla residenzialità, che nei primi otto anni se ne occupò l’Opera Universitaria, istituita, a norma di legge nel mese di dicembre 1972 dal Rettore prof. Beniamino Andreatta.

Per effetto di ciò nel 1976 il prof. Salvo Andò, non ancora parlamentare, in qualità di Presidente delle Opere Universitarie delle Università italiane, stimolato dal fratello, prof. Sebastiano Andò, docente dell’Università della Calabria nell’ambito della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, volle portare nel 1976  nel piccolo centro residenziale, all’epoca esistente nell’area di Arcavacata con le prime maisonnettes e l’edificio polifunzionale, i vari delegati delle Opere Universitarie degli Atenei italiani per far conoscere la novità del Campus universitario della prima università statale calabrese, ed affrontare in un convegno nazionale le nuove strategie per un diritto allo studio di qualità a sostegno degli studenti universitari italiani. Salvo Andò successivamente divenne un lider del Partito Socialista Italiano e ministro della difesa con il governo del presidente Giulio Amato. Dal 2004 al 2010 è stato anche Rettore dell’Università Kore di Enna. 

A chiusura della giornata nazionale Andisu all’UniCal il prof. Gianpaolo Iazzolino, coordinatore dell’evento e promotore in quanto componente del Comitato direttivo e delegato del Rettore Leone al diritto allo studio, ha tenuto a dire che: «È stato un grande piacere ospitare un evento nazionale Andisu presso il nostro Ateneo, votato per costituzione genetica al diritto allo studio e ai servizi agli studenti. Abbiamo voluto con questa giornata inserirci nel solco della nostra tradizione iniziata con l’Opera universitaria di Beniamino Andreatta e continuata con l’istituzione del Centri Residenziale nel 1978, centro che ancora oggi è particolarmente fiorente e attivo per il bene della nostra comunità». (fb)  

Dal Consiglio regionale 1,3 mln per il fondo regionale per diritto allo studio

Il Consiglio regionale della Calabria ha riconosciuto ulteriori risorse per il diritto allo studio, come già deliberato in precedenza dalla Giunta regionale. Per la precisione, si tratta di 1,3 mln. Incremento che la Giunta regionale aveva già deliberato, rimpinguando, così,  così lo stanziamento di 4.500.000 euro già disposto in agosto con l’approvazione del “Piano per il diritto allo studio 2023-2024”.

«Con il Presidente Roberto Occhiuto avevamo già anticipato che ai 4 milioni e mezzo già stanziati sarebbero presto stati aggiunti ulteriori fondi. E così è stato. Tali risorse – specifica la vicepresidente della Giunta regionale con delega al ramo Giusi Princi – contribuiranno a garantire i servizi essenziali, ad assicurare il diritto allo studio a tutti i calabresi, a favorire l’inclusione dei cittadini più svantaggiati che vivono in condizioni di particolare fragilità, a contrastare la dispersione scolastica».

«Le risorse, infatti – ha spiegato – saranno destinate a soddisfare diverse attività: assistenza specialistica, ausili didattici ed attrezzature per l’inserimento degli alunni disabili, contributi sui buoni pasto relativi al servizio mensa, contributi per le spese per i servizi residenziali (convitti e semiconvitti), trasporto scolastico attività scolastiche in ospedale, istruzione domiciliare».

«Per un totale aggiornato, dunque, di 5.800.000 euro, le risorse  – ha proseguito la vicepresidente – saranno erogate a tutti i territori delle 5 province, utilizzando l’elenco stilato in precedenza, sulla base non solo della popolazione scolastica residente nella fascia di età 3-18 anni, ma anche del numero di studenti disabili residenti in ciascun comune».

«Abbiamo dato seguito all’impegno assunto in precedenza, ma siamo consapevoli che sono necessari ulteriori sforzi per garantire il fondamentale diritto all’istruzione – ha concluso Giusi Princi – saranno, pertanto, programmate nuove risorse attinte da più fonti di finanziamento per dare sempre maggiore priorità al soddisfacimento di questi servizi essenziali». (rcz)

Russo (Azione Universitaria): Su diritto allo studio inizia una nuova era

Mario Russo, già senatore accademico all’Unical e oggi capogruppo di Azione Universitaria in Consiglio Nazionale degli studenti universitari, ha evidenziato come «le nostre recriminazioni relative a ritardi o mancanze di vario tipo nell’erogazione delle borse di  studio hanno spesso riempito le righe dei nostri comunicati stampa ma oggi inizia un tempo nuovo, una nuova storia».

«Da anni combattiamo per garantire l’accesso dei giovani calabresi a un diritto sancito dalla  Costituzione in condizione di parità rispetto a tutti gli altri Studenti italiani – ha continuato Russo – ma  spesso la mancanza di risorse o la loro tardiva erogazione non hanno permesso la piena  realizzazione di questo auspicio». 

«Il 23 settembre scorso, durante l’evento di “Italia Vincente”, siamo riusciti a strappare al  Presidente Occhiuto – ha ricordato – la promessa di intavolare una riforma della Legge regionale per il Diritto allo  Studio universitario e, anche grazie alla spinta propulsiva determinante dell’on. Giuseppe Neri,  capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale, i lavori preliminari ad opera dei tecnici  regionali sono già in corso».

In una nota dell’On. Neri si legge che questi lavori di riforma gettano le fondamenta proprio in una  proposta di Azione Universitaria, quella di far assumere alla Regione, con Legge, l’impegno di  provvedere alla copertura totale delle borse e di trasferire le risorse necessarie agli Atenei entro  agosto, con l’obiettivo di erogare i contributi agli Studenti entro trenta giorni dall’inizio dell’anno  accademico. 

«È un impegno nobile e una sfida coraggiosa, che non ha simili in Italia – ha continuato – e che si realizza anche  grazie alla sensibilità della Vicepresidente Princi, a cui va, insieme a Occhiuto e Neri, il nostro più  sincero ringraziamento per aver realizzato la ragion d’essere di anni di  impegno al fianco degli universitari calabresi e di una battaglia incessante per creare, anche in  Calabria, le condizioni essenziali per costruire un futuro migliore per intere generazioni». 

«Il nostro impegno, oltre che in CNSU, dove insieme alla Ministra Bernini stiamo dando il nostro  contributo per combattere il caro-affitti e l’emergenza abitativa, con strumenti analoghi a quelli su  cui investe oggi la Regione Calabria – ha concluso il capogruppo di AU – continuerà in termini di  raccordo anche con gli Atenei, al fine di adeguare i bandi e superare i limiti del passato, in una  rinnovata visione di rilancio di tutto il sistema». (rcz)

 

 

Regione approva il Piano per il diritto allo studio

La Giunta regionale ha approvato il Piano per il diritto allo studio, «che contribuirà  a garantire i servizi essenziali e ad assicurare il diritto allo studio a tutti gli studenti calabresi, soprattutto a quelli più svantaggiati e che vivono in condizioni di particolare fragilità». È quanto ha reso noto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, spiegando come «la Regione, al fine di rispondere tempestivamente alle esigenze dei Comuni di programmare ed organizzare i servizi per l’accesso e la frequenza all’istruzione, nel rispetto dei tempi previsti per l’avvio dell’anno scolastico, ha provveduto a velocizzare i tempi di approvazione del Piano, affinché, entro il prossimo mese di settembre, possano essere assegnate le risorse a ciascuna amministrazione comunale».

«Il Piano per il diritto allo studio – ha spiegato – ha un valore complessivo di euro 4.500.000,00 che presto – assicura Princi – sarà rimpinguato con altre risorse. In un contesto territoriale caratterizzato da un diffuso disagio economico e da povertà educativa, il Piano contribuirà a migliorare la qualità e l’efficacia del sistema dell’istruzione regionale. Insieme al presidente Occhiuto intendiamo, inoltre, sostenere le spese a carico dei Comuni e delle scuole per garantire i servizi collettivi per l’accesso all’istruzione e alle strutture scolastiche, per favorire la qualità della didattica in favore degli alunni con disabilità, per garantire l’assolvimento dell’obbligo scolastico e ogni forma di facilitazione per il completamento degli studi, per sostenere gli alunni appartenenti a famiglie in condizioni disagiate».

Nello specifico, tra le voci di spesa riferite ai servizi essenziali a supporto del diritto allo studio, di competenza dei Comuni, rientrano i contributi per l’assistenza specialistica, gli ausili didattici e le attrezzature per l’inserimento degli alunni disabili, i contributi sui buoni pasto relativi al servizio mensa, quelli per i servizi residenziali (convitti e semiconvitti), e i contributi per sostenere le spese di trasporto, per la scuola in ospedale e per l’istruzione a domicilio.

La ripartizione del fondo è calcolata per il 60% sulla base del numero degli studenti residenti e per il 40% sul numero degli studenti con disabilità ripartiti su base provinciale.

Di dette risorse: 3.080.514,74 di euro sono assegnate direttamente ai Comuni delle province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo, mentre 1.419.485,26 di euro sono attribuite alla Città metropolitana di Reggio Calabria alla quale è demandata la ripartizione ai Comuni di propria competenza.

«Dirigenti e funzionari del Dipartimento Istruzione – ha evidenziato infine la vice presidente Princi – stanno già predisponendo i decreti affinché, entro la prima decade di settembre, vengano trasferite tutte le risorse ai Comuni. Nell’ultima seduta di Consiglio, avevo assicurato al consigliere regionale Alecci, che avremmo, intanto, erogato ai Comuni almeno il 30 per cento delle risorse ma riusciremo, invece, ad erogarle tutte perché, attraverso il prezioso strumento dell’Osservatorio regionale attivato dal Dipartimento, siamo riusciti a ricavare velocemente il dato di come gli studenti disabili siano distribuiti nelle realtà scolastiche comunali. Questo ci ha, quindi, permesso di potere quantificare le risorse e velocizzare l’iter». (rcz)

Istruzione, incrementato di oltre 1 mln il Fondo regionale per il diritto allo studio

È stato incrementato di oltre 1 milione di euro, il Fondo regionale destinato al diritto allo studio. Con l’approvazione dell’assestamento del bilancio di previsione 2022/24, il Consiglio regionale della Calabria ha riconosciuto nuove risorse per il diritto allo studio, come già deliberato la settimana scorsa dalla Giunta regionale.

Su proposta della vicepresidente Giusi Princi, la Giunta aveva infatti incrementato di 1 milione e 100mila euro il fondo dedicato al diritto allo studio della Regione, andando a rimpinguare lo stanziamento di 4 milioni e mezzo di euro già deliberato nei mesi scorsi col Piano per il diritto allo studio 2022-2023.

«Con il Presidente Roberto Occhiuto avevamo anticipato che avremmo presto aggiunto altri fondi… e così è stato.Tali risorse – ha spiegato la vicepresidente con delega all’Istruzione – contribuiranno a garantire i servizi essenziali e ad assicurare il diritto allo studio a tutti i calabresi, soprattutto quelli più svantaggiati e che vivono in condizioni di particolare fragilità»

Per un totale aggiornato dunque di 5 milioni e 600mila euro, le risorse saranno erogate a tutti i territori delle 5 province, utilizzando l’elenco stilato in precedenza, sulla base non solo della popolazione scolastica residente nella fascia di età 3-18 anni, ma anche del numero di studenti disabili residenti in ciascun comune (secondo i dati trasmessi dall’Inps).

Le risorse, infatti, saranno destinate a soddisfare diverse attività: assistenza specialistica, ausili didattici ed attrezzature per l’inserimento degli alunni disabili, contributi sui buoni pasto relativi al servizio mensa, contributi per le spese per i servizi residenziali (convitti e semiconvitti), trasporto scolastico attività scolastiche in ospedale, istruzione domiciliare.

«Ritenendolo un diritto fondamentale – ha concluso Giusi Princi – parallelamente saranno programmate nuove risorse attinte da più fonti di finanziamento per dare sempre maggiore priorità al soddisfacimento di questi servizi essenziali». (rcz)

Cgil Area Vasta alla Regione: Garantire borse di studio anche agli studenti idonei non beneficiari

Il segretario della Cgil Area Vasta Catanzaro, Crotone e Vibo, Enzo Scalese, ha chiesto alla Regione Calabria di garantire le borse di studio anche agli studenti idonei non beneficiari e di incrementare i fondi per il diritto allo studio.

Scalese, infatti, ha rilevato che «la Fondazione Università Magna Grecia di Catanzaro, con determina del direttore generale dello scorso 28 gennaio, ha approvato lo scorrimento delle graduatorie relative alle borse di studio per gli iscritti al primo anno e agli anni successivi per l’anno accademico 2021/2022. Nelle graduatorie non sono però compresi gli studenti idonei non beneficiari, ovvero quelli studenti ai quali, pur possedendo i requisiti previsti, non è corrisposta la borsa di studio ma sono esonerati dal pagamento delle tasse e contributi universitari e dalla tassa per il diritto allo studio. Si ripropone, quindi, la criticità relativa ad una programmazione inefficace che penalizza gli studenti e le loro famiglie su cui è necessario intervenire con urgenza».

«Una modalità di selezione, come segnalato anche dalle associazioni degli studenti – ha proseguito – che discrimina gli studenti, e dovrebbe essere superata nella figura dello studente idoneo non beneficiario. Al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto – afferma ancora Scalese – chiediamo di incrementare con urgenza le risorse economiche disponibili per l’erogazione delle borse di studio a tutti gli studenti risultati idonei».

«Assessore regionale nuovo, problematiche vecchie – ha concluso – già lo scorso anno avevamo rilevato la lentezza della macchina burocratica regionale nella perequazioni dei fondi. Bisogna mettere mano al diritto allo studio con una programmazione adeguata anche a sostegno degli studenti economicamente più svantaggiati: questi significa essere vicini, concretamente, alle famiglie e soprattutto agevolare studentesse e studenti che vogliono investire nella propria formazione». (rcz)

Mobilità e scuola, Marcello Anastasi (Iric): troppo svantaggiati gli studenti calabresi

Il capogruppo di Io resto in Calabria al Consiglio regionale Marcello Anastasi con una nota stigmatizza la disparità di diritti per i ragazzi calabresi e i loro coetanei nelle scuole del resto d’Italia, soprattutto per quel che riguarda la mobilità e i trasporti pubblici da per gli istituti scolastici.

«Le ragazze e i ragazzi che nascono e crescono in alcune zone della Calabria – afferma Anastasi – non hanno gli stessi diritti dei loro coetanei di altri territori. In particolare, la grave mancanza di collegamenti tramite trasporto pubblico tra alcuni Comuni della Piana di Gioia Tauro non assicura che gli studenti abbiano l’opportunità di scegliere il percorso scolastico che vorrebbero, costringendoli di fatto a decisioni forzate che negano la loro libertà di crescita culturale e sociale». Anastasi, ha sottoposto la questione all’assessore alle Infrastrutture e Trasporti  Domenica Catalfamo e all’assessore all’Istruzione Sandra Savaglio.

«Per molti studenti – rileva Anastasi – risulta materialmente impossibile raggiungere alcuni istituti scolastici e questo genere di limitazioni non rappresenta una mera questione logistica ma incide profondamente sul diritto allo studio. Mi preme, in particolare, tra le tante segnalazioni pervenute, fare presente gli scarsi collegamenti esistenti tra Cinquefrondi, Polistena, Melicucco e Rosarno, centro strategico nella Piana in cui ci sono scuole di grande pregio che vantano numerosi iscritti quale l’Istituto “Piria”. Anche Rizziconi risulta essere scollegata con Rosarno e Oppido Mamertina, altrettanto si verifica tra San Ferdinando, Rosarno, Laureana di Borrello e i Comuni limitrofi delle Pre-Serre verso Cinquefrondi e Polistena. In questi ultimi centri – prosegue il consigliere regionale – vi sono indirizzi scolastici peculiari presso il Tecnico Industriale ‘Conte Milano’ per lo studio di Informatica e Telecomunicazioni, Elettronica ed Elettrotecnica, Grafica e Comunicazione, Meccanica, Meccatronica ed Energia; presso l’Istituto ‘Renda’ per lo studio di Servizi Commerciali, Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera; presso il Liceo ‘Rechichi’ per lo studio di Scienze Umane-Linguistico, Economico-Sociale e Musicale. Particolarmente strategico è da considerarsi anche il Comune di Cittanova dove è possibile frequentare gli indirizzi di studio Artistico e Classico dell’Istituto ‘Gerace’, nonché Sportivo, Scienze Applicate e Scientifico presso il Liceo ‘Guerrisi’. Le famiglie delle comunità pre-aspromontane di Delianuova, Scido, Santa Cristina d’Aspromonte, Cosoleto-Sitizano hanno notevoli difficoltà nel raggiungere altri Comuni in cui ci sono scuole come l’Istituto ‘Gemelli Careri’ di Taurianova-Oppido Mamertina che comprende gli indirizzi di Liceo Scientifico, Amministrazione Finanza e Marketing, Informatica e Telecomunicazioni, Agricoltura e Ambiente, Costruzioni, Ambiente e Territorio.

«La mancanza di sufficienti mezzi di trasporto pubblico impedisce – è la denuncia di Anastasi – di poter serenamente decidere dove iscriversi per l’anno scolastico 2021/2022, la cui scadenza è prevista per il 25 gennaio prossimo. Attualmente, è in atto l’Orientamento scolastico a favore delle ragazze e dei ragazzi di terza media e le famiglie lamentano la necessità di un piano riorganizzativo del trasporto pubblico più funzionale in tutta la Piana di Gioia Tauro. L’assessore Catalfamo, che ringrazio per la solerte risposta, mi ha fatto sapere che la Regione sta affiancando le Prefetture che hanno il compito del coordinamento per la predisposizione dei piani operativi per la ripresa scolastica del 7 gennaio e mi ha assicurato che quanto le ho segnalato verrà certamente approfondito.

«Alla luce della mia storia personale e delle mie esperienze sul territorio, continuerò a sollecitare la Regione e a farmi portavoce delle istanze delle comunità – conclude Anastasi – specie per ciò che riguarda la scuola, perché non è accettabile che migliaia di ragazze e ragazzi nel pieno del loro sviluppo formativo e sociale non abbiano garantita parità di accesso agli indirizzi di studio più confacenti alle loro vocazioni e prospettive future». (mp)

 

Diritto allo studio, l’assessore Savaglio incontra il sottosegretario De Cristofaro

L’assessore regionale all’Istruzione, Sandra Savaglio, ha incontrato il sottosegretario del Ministero dell’Università e della Ricerca Giuseppe De Cristofaro, durante la tavola rotonda Diritto allo studio e prospettive svoltosi al Museo del Presente di Rende.

Al tavolo anche i professori dell’Unical, Nicola Fiorita e Gianpaolo Iazzolino, delegato del Rettore per il diritto allo studio.

«La mia linea – ha dichiarato l’assessore Savaglio – è di sostenere la cultura dello scambio tra le università italiane che non si traduca solo in termini di emorragia di studenti dal Sud verso il Nord, ma di sinergie e integrazione di sviluppo culturale. Abbiamo il campus più grande d’Italia in Calabria e anche le altre università calabresi forniscono un’alta qualità di formazione. Resto fortemente favorevole alle esperienze di giovani studiosi all’estero, o comunque altrove rispetto alla propria regione, ma l’offerta universitaria della nostra Calabria non teme il confronto con altri atenei italiani, soprattutto per i corsi di eccellenza. Nel diritto allo studio, ritengo fondamentale, non solo aumentare le risorse per Borse di studio, alloggi, mense eccetera, ma continuo a pensare che sia necessario puntare ad un’offerta di alto livello, di qualità».

Con le esigenze sorte dall’emergenza Covid-19, la Regione Calabria ha erogato fondi aggiuntivi utili allo scorrimento delle graduatorie degli idonei, coprendo tutte le richieste. Più di 100 milioni di euro spesi dal 2014 al 2019 per il diritto allo studio, tra Fis, risorse relative alla legge regionale n.39 del 2001, che non sono però bastate a creare le condizioni utili per raggiungere una stabilità relativa ai fabbisogni degli studenti calabresi.

«Una legge – secondo la Savaglio – che va rivista perché ormai superata dalle condizioni e dallo esigenze attuali. Dai rapporti Svimez ultimamente pubblicati, è emerso che, nel prossimo anno, il Pil decrescerà del 6,4%, il reddito delle famiglie calerà di oltre il 2%. Alla luce di tali prospettive, è credibile presumere che le università del Sud avranno più iscritti e, molto probabilmente, più idonei alle borse di studio. Pertanto Servono sicuramente più risorse».

Il sottosegretario De Cristofaro chiarisce subito lo spirito della sua visita in Calabria: «ascoltare le singole realtà regionali, iniziando dalla Calabria, perché ritengo decisivo partire dal Mezzogiorno nella ricostruzione del quadro generale dello stato delle università in Italia. Ho l’impressione che quanto fatto negli ultimi decenni abbia piuttosto acuito elementi di disuguaglianza, sperequazione tra Nord e Sud. Con il Covid-19 si è alzata la soglia di attenzione dell’opinione pubblica rispetto a questi temi, favorendo il dibattito pubblico, che è quello che è veramente mancato».

Rivolgendosi, poi, all’assessore Savaglio il sottosegretario ha dichiarato: «noi lavoreremo molto insieme, e non solo sul diritto allo studio, cercheremo di rendere stabili quei provvedimenti che sono stati pensati come emergenziali».

«Dobbiamo pensare ad interventi strutturati – ha concluso il sottosegretario – che abbiano un indirizzo di visione e che puntino a chiarire quale sia la funzione dell’università pubblica oggi. La sfida è costruire percorsi di formazione per studenti che si intreccino con modelli di sviluppo sostenibile». (rrm)

La Regione stanzia 6 milioni e mezzo per il Diritto allo Studio per i Comuni calabresi

«È la prima volta, dopo molti anni che il fondo viene sensibilmente aumentato» ha dichiarato, con soddisfazione, l’assessore regionale all’Istruzione, Sandra Savaglio, per lo stanziamento, da parte della Regione Calabria, guidata da Jole Santelli, di 6 milioni e mezzo per il Diritto allo Studio in favore dei Comuni calabresi.

«Siamo fieri – ha aggiunto – di essere riusciti a conferire oltre 2 milioni in più quest’anno per erogare servizi alle famiglie e assicurare, bene e meglio, il diritto allo studio. Lo abbiamo detto e ribadito più volte, l’istruzione è ai primi posti insieme alla sanità e al lavoro, nelle strategie politiche della Presidenza Santelli, di una regione che, se vuole davvero elevarsi e crescere, deve partire dalla scuola e dalla conoscenza».

L’erogazione del Fondo, calcolato in percentuale su due parametri (popolazione studentesca – dati Istat, e numero disabili residenti – dati Inps), avverrà secondo la prassi consolidata: i Comuni dovranno, previa conferenza di servizio con le scuole, procedere all’approvazione di un piano di riparto indicando le priorità di spesa e fermo restando la necessità di garantire l’assistenza specialistica dei disabili prima di ogni cosa.

La Regione erogherà immediatamente il fondo non appena i comuni trasmetteranno il piano di riparto. Nel pieno spirito della legge, le amministrazioni comunali saranno chiamate ad affrontare con senso di responsabilità e nel rispetto della loro autonomia, l’avvio e il buon funzionamento dell’anno scolastico. Resta condizione imprescindibile la concertazione con le scuole e gli altri soggetti del territorio. (rrm)