È stata firmata l’istanza per il riconoscimento, da parte della Regione Calabria, del Distretto del “Cibo Serre Cosentine”, a cui hanno aderito 20 Comuni e diversi partner.
«Rappresentiamo una popolazione di quasi duecentomila abitanti, produzioni locali e un patrimonio identitario che deve essere valorizzato al meglio. Ne risentirà l’economa dei nostri territori, il turismo, ma anche settori quali l’innovazione, la cultura, così come la tutela delle filiere locali ne trarranno giovamento» ha spiegato il sindaco di Rende, Marcello Manna, nel corso della conferenza stampa svoltasi al Museo del Presente di Rende.
Per il primo cittadino, infatti, «costruire un sistema locale sostenibile del cibo in un’area così vasta attraverso interventi integrati e di supporto allo sviluppo significa valorizzare le nostre risorse» e che «opportunità quali i fondi POR, il PSR, il PNRR debbono essere sfruttati al meglio con progetti concreti che ci portino a costruire un futuro comune non più rimandabile».
L’auspicio, per Manna, «è trovare una interlocuzione proficua con la Regione Calabria: abbiamo già perso due dei finanziamenti previsti per i distretti del cibo e non vogliamo rinunciare a realizzare questo progetto».
All’incontro sono intervenuti il responsabile del SASUS, Antonio Azzato, e il direttore del Distretto Giuseppe Perri.
Il dirigente del comune di Rende ha ricordato come dall’intuizione del PIT 8 e, in seguito con la costituzione del SASUS si sia reso possibile realizzare il distretto che «rappresenta una opportunità di crescita concreta per questa area nel rispetto delle differenze e dei contesti di riferimento».
«Ora bisogna fare rete non solo tra comuni e associazioni di categoria, ma coinvolgendo i produttori, sostenendoli nell‘inserimento in un circuito economico che ha bisogno di ripartire», ha dichiarato Giuseppe Perri.
«Il nostro obiettivo – ha spiegato Manna – è allargare questo distretto a più comuni. Non è più tempo di sterili campanilismi: bisogna innescare processi positivi, portando a compimento progetti ed iniziative importanti su diverse linee del programma di investimento ampliando il raggio di azione e di opportunità di comune rilancio».
«Esistono una moltitudine di produzioni di eccellenza e trasformazioni di alimenti tipici che neanche conosciamo – ha concluso –. È arrivato il tempo di alzare la testa , ed elaborare strategie per evidenziare e potenziare le produzioni agricole partendo dal potenziamento della cultura che sta alla base di questi processi».
Oltre ai Comuni di Castrolibero, Montalto Uffugo, Castrolibero, Castiglione Cosentino, San Pietro in Guarano, San Vincenzo La Costa, Mendicino, San Fili, Carolei, Cerisano, Domanico, Marano Principato, Dipignano, Zumpano, Lattarico, Rota Greca e San Benedetto Ullano, hanno aderito diversi partner, tra cui l’Università della Calabria, l’ARSAAC, i Consorzi di Tutela Salumi di Calabria, Fichi di Cosenza, Liquirizia di Calabria, Vini Terre di Cosenza e Tutela Olio IGP Calabria. Tra i soggetti aderenti, poi, anche FIC (Federazione Italiana Cuochi), FIS (Federazione Italiana Sommelier), Biologi Senza Frontiere, AMIRA (Ass. Maitreis Italiani Ristoranti e Alberghi) Calabria, Accademia Internazionale della Dieta Mediterranea, Accademia Italiana del Peperoncino e Mercato delle Eccellenze di Calabria, oltre a Confindustria Cosenza, Confartigianato, Coldiretti Cosenza, Associazione Provinciale Cuochi Cosentini (APCC), Unione Provinciale Agricoltori. (rcs)