I PICCOLI COMUNI HANNO FAME DI CULTURA
LA REGIONE DEDICHI UN BANDO APPOSITO

di ARISTIDE BAVA Perché non si fa un “bando cultura” per aiutare i piccoli Comuni?  È l’interrogativo che pone il sindaco di S. Agata del Bianco, Domenico Stranieri, con una lettera aperta inviata al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.

La lettera parte dalla premessa che “A maggio 2022 il Dipartimento Turismo, Marketing Territoriale e Mobilità della Regione Calabria ha comunicato l’approvazione dell’avviso Pubblico “Spettacoli ed eventi 2022” con le indicazioni che  “l’Amministrazione regionale ha inteso sostenere la realizzazione di eventi finalizzati alla valorizzazione e promozione delle risorse del territorio che pongano, altresì, in risalto il legame tra cultura, storia, arte, costume, tradizione, natura e sostenibilità ambientale”. 

Però, in un punto successivo (punto 2) si legge che destinatari dell’avviso sono “a) Comuni, in forma singola o associata, con popolazione ricompresa tra 5000 e 6.999 abitanti dotati di una capacità ricettiva di almeno 500 posti letto come risultante dai dati ISTAT 2020; b) Comuni, in forma singola o associata con popolazione pari o superiore a 7.000 abitanti, dotati di una capacità ricettiva di almeno 200 posti letto come risultante dai dati ISTAT 2020. c) Comuni Capoluogo di Provincia, indipendentemente da popolazione e capacità ricettiva”. 

La riflessione sul contenuto dell’avviso porta il sindaco Stranieri a scrivere che “Al di là della difficoltà a comprendere perché un comune di 5000 abitanti debba avere una capacità ricettiva di almeno 500 posti mentre uno più grande, pari o superiore a 7.000 abitanti, debba avere una capacità ricettiva di 200 posti letto, è chiaro che i piccoli comuni (i decantati borghi di cui tanto si parla) che magari hanno lavorato negli anni per ideare e realizzare Festival ed importanti eventi culturali resteranno ai margini della proposta progettuale della Regione Calabria”. 

Stranieri scrive «non so se si incentiverà il turismo (che tipo di turismo?) favorendo solo chi possiede tanti posti letto, ma, in questo momento, servirebbe anche un bando capace di guardare alla nostra cultura, con originalità e rigore, sostenendo i centri dove sono nati i nostri scrittori e i nostri artisti».

«Insomma – ha aggiunto – un bando aderente al contesto territoriale della nostra regione, alle tante realtà che “resistono” e difendono la loro arte e bellezza e sono meta di escursionisti e visitatori per tanti mesi all’anno».

Quindi, si ricorda anche che “A Sant’Agata del Bianco, ad esempio, dal 2017 esiste un Festival di Letteratura e Musica che si chiama Stratificazioni (dedicato allo scrittore Saverio Strati) che da anni si sta affermando anche a livello nazionale. 

Sant’Agata del Bianco, come tanti paesi, non ha 500 posti letto, ma ha un percorso artistico-culturale che, anche grazie al Festival, riesce ad attrarre tante persone. Probabilmente, senza fondi, quest’anno il Festival non si farà o si realizzerà in forma ridotta. 

Ci sono tantissimi posti come Sant’Agata del Bianco che grazie ad un bando intelligente, un progetto capace di favorire il miglioramento globale dei paesi, possono fare “miracoli”. 

Altrimenti, è inutile parlare di Magna Grecia, di Strati, La Cava, Seminara e Alvaro, delle nostre risorse ambientali, paesaggistiche e culturali se poi si guarda solo a un turismo di tipo consumistico che, in questo momento, è prerogativa (lo dimostreranno i dati Istat) soltanto di pochissimi Comuni che si trovano sulla costa. 

Certo, pure le realtà sviluppate che riescono ad attrarre grandi flussi di turisti vanno aiutate, anche perché ogni territorio, sicuramente, ha bisogno di una sanità efficiente, di strade o di un sistema di depurazione moderno (a tal proposito volevo ricordare che per ogni decreto di finanziamento che la Regione ritarda a trasmettere, arriva un avviso di garanzia a qualche sindaco)”.

Nella parte finale della lettera l’interrogativo «cosa si pensa di fare questa estate per i borghi (che magari hanno anche 30/50 posti letto)?» e la considerazione che è necessario un bando «che dia valore, “riabiliti”, i piccoli centri (il recentissimo libro del prof. Vito Teti, La Restanza, ed. Einaudi, ci racconta come i paesi possono diventare luoghi di un possibile futuro solo se sono ripensati in maniera nuova)». 

Ma per cambiare le cose– dice a conclusione il sindaco – «serve una fortissima volontà politica capace di superare la fredda imitazione di aree che poco ci assomigliano, altrimenti il nostro mondo diventerà illeggibile anche per noi stessi». (ab)