Il ruolo e le funzioni delle donne nella società moderna

di FRANCO BARTUCCIGli studenti e studentesse dell’Università della Calabria, di qualsiasi corso di Laurea o Dipartimento, da quest’anno hanno l’opportunità di seguire il corso  di “Genere e Scienza”, tenuto dalla prof.ssa Laura Corradi, sociologa e docente di “Studi di Genere e Metodo Intersezionale”.

All’interno di questo corso si è svolto un seminario che ha avuto come relatrice la prof.ssa Sandra Costanzo, in cui si è parlato della presenza delle donne nelle Stem, ovvero Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, nonostante queste siano state escluse per secoli nei vari settori nevralgici della società moderna.

La relatrice del seminario, Sandra Costanzo, è Ingegnere Informatico, con dottorato di ricerca in Ingegneria Elettronica, ed attualmente professore Ordinario di Campi Elettromagnetici all’ Unical. Selezionata nel 2024 come una delle 20 donne leader di eccellenza nel settore ‘IEEE Antennas and Propagation’ – è stata anche inclusa dal 2022 nella lista ‘Top 2% Scientists’ della Stanford University e insignita del ‘Sigillo d’Oro’ dal Comune di Cosenza.

Gli stereotipi di genere sembra si stiano sgretolando, molto iniziando dalla famiglia: «Nel mio percorso di studi e ricerca Stem – ha detto la prof.ssa Sandra Costanzo – non ho avuto alcun ostacolo in famiglia, che invece ha assecondato la mia passione per la matematica e la fisica sin da piccola». 

Ma anche la scuola ha una grossa responsabilità, secondo Sandra Costanzo: «La mia idea di formazione, che proporrei fin dalle scuole secondarie, è orientata verso l’interdisciplinarietà, con l’obiettivo di superare la separazione netta tra le discipline, sostituendo queste ultime con topics (grandi temi) su cui innestare le varie competenze. Solo in questo modo, le nuove generazioni potranno controllare le tecnologie a vantaggio della società».

Un seminario in cui si è parlato delle nuove tecnologie che sono sempre più veloci, mentre il cambiamento sociale è ancora lento, soprattutto per quanto riguarda i retaggi patriarcali del passato e i pregiudizi sull’inferiorità delle donne che continuano ad esistere.  

Sandra Costanzo ha affermato che: «Siamo ancora lontani dal superamento delle disuguaglianze di genere, perché il soggetto femminile è stato per troppo tempo sottratto alla dimensione della storia. Ad oggi esiste ancora un enorme divario di dati disponibili in relazione al genere, basti pensare al contesto medico, dove per molto tempo anche la sperimentazione dei farmaci è stata effettuata esclusivamente su soggetti maschi».

A concludere il seminario è stata la prof.ssa Laura Corradi, promotrice del seminario, la quale ha dichiarato che l’iniziativa costituisce una piccola parte rispetto all’enorme problematica esistente e che non basta avere più donne nelle scienze: «Le scienze sono state costruite da uomini (occidentali, bianchi, di classe alta solitamente) e quindi rispecchiano spesso l’esclusione di altri soggetti. Abbiamo bisogno di più democrazia nelle scienze e della valorizzazione delle diversità». (fb)

L’Università Magna Graecia tra le prime 10 in Italia per la quota di donne Stem

Catanzaro è tra le prime 10 università in Italia per la quota di donne STEM – discipline Science (Scienze), Technology (Tecnologia), Engineering (Ingegneria), Mathematics (Matematica) presenti nell’Ateneo sul totale degli iscritti. È quanto è emerso dallo studio Stem in Action – Osservatorio Talents Venture, Unindustria e Camera di Commercio di Roma.

Tale studio è stato realizzato al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno del gender gap all’interno dei percorsi formativi STEM sia all’Università che negli istituti tecnici superiori, che negli stessi ambiti lavorativi ed è «un dato significativo e incoraggiante», come spiegato dal Rettore, Giovambattista De Sarro, che l’Università calabrese sia tra le prime dieci in Italia.

Un dato, dunque, «a dimostrazione dell’impegno dell’Ateneo a promuovere una formazione, di qualità, sempre più inclusiva, che trova, oggi, nelle donne grande dedizione e passione per la ricerca e la scienza. Il sostegno dell’Ateneo sarà, per questo, massimo per garantire, sempre, pari opportunità e uguaglianza di genere nei nostri percorsi formativi» ha proseguito De Sarro.

I dati dello studio che approfondiscono la situazione nell’Università di Catanzaro riportano, infatti, che sono il 59% le donne sul totale delle iscrizioni (sia uomini che donne) nei percorsi formativi STEM. La presenza di ragazze nelle Scienze è pari al 73%, con un dato che fa posizionare l’Ateneo di Catanzaro al 4° posto su 58 Università, oggetto dello studio, in Italia. La presenza di ragazze nei corsi di Ingegneria è pari al 50%, con un posizionamento ragguardevole al 2° in Italia. (rcz)