Elezioni, Serena Anghelone (Coraggio Italia): Vogliamo e abbiamo il dovere di dimostrare che la Calabria ha in sé le capacità per rinascere

L’esponente di Coraggio ItaliaSerena Anghelone, ha sottolineato come «l’arrivo del sen. Gaetano Quagliarello in riva allo Stretto in veste di rappresentante nazionale di Coraggio Italia, ha sancito la presentazione di una lista di candidati della quale mi onoro di far parte».

Si è svolta, infatti, a Reggio Calabria una delle tappe di presentazione delle liste di “Coraggio Italia” in vista delle prossime elezioni regionali a sostegno del candidato di Centro destra, Roberto Occhiuto. Una due giorni che ha registrato la partecipazione di dirigenti e diversi simpatizzanti di un partito che rappresenta la vera novità della imminente tornata elettorale. Il vicepresidente nazionale di “Coraggio Italia”, il Sen. Gaetano Quagliariello, in una gremita piazza Camagna, ha presentato i sette candidati che scenderanno in campo per la Circoscrizione Sud.   Erano presenti anche l’On. Francesco Bevilacqua ed il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo che, recentemente, ha aderito al partito fondato da Luigi Brugnaro e Giovanni Toti.

 “Sono una donna, una professionista, un medico, che assieme ad altre donne e uomini di questo partito ha scelto di misurarsi in una competizione per un generale cambiamento della Calabria.  Non è solo importante candidarsi, ma aggiungo, è più importante avere le idee chiare sulla Calabria che immaginiamo. La Calabria che vogliamo. La Regione che vogliamo cambiare in meglio. Il programma che come coalizione ci siamo dati guarda al futuro.

«Si dice spesso – ha evidenziato la candidata di Coraggio Italia – che la politica è l’arte dell’impossibile. Molti filosofi, pensatori del nostro tempo e delle epoche passate si sono posti questa domanda: come modificare le prassi della democrazia, delle società pre e post moderne per risolvere i problemi sociali. Da questo dilemma si sono sviluppate le ideologie. Molte hanno superato l’esame del tempo, dimostrandosi semplici utopie, o visioni parziali della società e dei modi di concepirla».

«A noi, oggi – ha aggiunto – il compito di fare sintesi di tante esperienze, trovando una via nuova, che passa attraverso l’impegno di ciascuno, raccogliendo la ‘forza’ di una base, che nel nostro partito si sta formando, sta crescendo, sintesi di un pluralismo di idee, di competenze, e perché no, di visioni, in grado di farci immaginare un futuro diverso. La Calabria – aggiunge – si trascina molti problemi. Sono tanti, e riguardano numerosissimi ambiti sociali, economici, istituzionali. So bene, sappiamo bene tutti che non è facile. Ma la sfida è interessante. Per questo non ci fa paura il percorso, verso un traguardo che stiamo immaginando, e che vogliamo realizzare».

«Lo facciamo per noi, per i nostri figli – ha evidenziato – per tutti quelli che in questa Regione ci stanno consegnando la loro fiducia, si stanno affidando a noi, uomini, donne di questa terra. E la loro non è una delega in bianco, è un preciso mandato, è un incarico che dobbiamo assumere con responsabilità, giudizio e umiltà. Quando si parla di ‘eletti’ in democrazia, non si intende quello di possedere un incarico divino, ma una delega che abbiamo il dovere di fare nostra, valorizzandola, arricchendola di contenuti, di scelte, di decisioni».

«Vogliamo e abbiamo il dovere – ha proseguito – di dimostrare che la Calabria ha in sé le capacità per rinascere. Abbiamo il dovere di dimostrare che ce la possiamo fare. Che i problemi che la nostra Regione si porta dietro da sempre, non sono problemi irrisolvibili. Se la buona amministrazione funziona in tante altre parti d’Italia, e nel mondo, è possibile anche qui. Dobbiamo crederci, altrimenti partiamo battuti in partenza. E personalmente questo sentimento non è nelle mie corde. Ho voglia di fare, di proporre e di agire. Lo dimostrerò, non solo nel corso di questa campagna elettorale, divulgando e illustrando il ricco programma predisposto dal nostro candidato a Presidente Roberto Occhiuto, ma cercherò soprattutto di fare in modo che tra le pieghe di questa visione lungimirante per la Calabria, scaturiscano molte altre idee, prospettive utili alla nostra terra». 

«In questa sfida non solo sola perché accanto ho una grande squadra – ha concluso Serena Anghelone – che da ogni parte di questa terra sta cercando, come me, di cambiare le cose, mettendo a disposizione esperienze, competenze, suggestioni. Si, perché anche le suggestioni che possono essere a prima vista fascinose, possono trasformarsi in progetti, idee da mettere a frutto. La volontà, la caparbietà, l’entusiasmo, non mancano. Sono certa che la lista di “Coraggio Italia”, in questa provincia, in Calabria, riuscirà a portare dei propri rappresentanti in Consiglio regionale. Oggi siamo in molti a volere il cambiamento, siamo più convinti, siamo più uniti.  Siamo, ne sono certa, sulla strada giusta». (rrc) 

 

Scintille nel centrosinistra: Oliverio contro la Bruni e Stefano Graziano

«Il sig. Graziano, volendomi fare una critica, sottolinea come io sia in politica da troppo tempo. Dimentica però di dire che lo sono sempre stato con il pieno sostegno dei calabresi, e l’ultimo successo del PD e del centrosinistra alla Regione è quello che mi ha visto candidato a Presidente, dopo averne acquisito il diritto attraverso i elezioni Primarie». È così che Mario Oliverio, candidato alla presidenza della Regione Calabria, ha risposto a Stefano Graziano che, nel corso della presentazione dei candidati a sostegno di Amalia Bruni, ha attaccato l’ex governatore, che è «abbarbicato al potere dopo 40 anni» dopo «aver avuto tanto dal Pd».

«Quando, invece – ha proseguito Oliverio – hanno imposto tutto da Roma, con il contributo attivo del signor Graziano, inventando la candidatura di Pippo Callipo, sprecando paroloni sul novello Olivetti di Calabria, concordando con lui un codice per la selezione delle candidature, imperniato su criteri arbitrari e strumentali, poggianti su basi false e senza fondamento, alla fine, la conclusione è stata quella di una sconfitta rovinosa; con il loro campione che dopo alcuni mesi scappa dalle proprie responsabilità dimettendosi da consigliere regionale.
Ora, a meno di due anni di distanza, causa la morte della compianta Presidente Jole Santelli, e il ricorso ad elezioni anticipate, rischia di ripetersi, in forma ancor più grave la stessa rovinosa sconfitta».
«Anche stavolta – ha sottolineato – una girandola di candidati prima di arrivare alla dott.ssa Bruni, con la pervicace volontà per la Calabria di voler imporre le candidature da Roma, senza ricorrere alle primarie, rispolverando, ancora una volta, quel famigerato vecchio codice per le candidature tanto arbitrario quanto strumentale con in più, questa volta, una sorta di “campagna acquisti” di candidature al fine di impedirmi di contrastare con una mia lista, e stando direttamente in campo, una siffatta deriva rovinosa del PD e del centrosinistra».
«Anche questa volta – ha proseguito – i paroloni si stanno sprecando; e la dott.ssa Bruni ritenendo di essere al di sopra di tutto e tutti, dispensa, di suo, patenti assolutorie per i suoi candidati e condanne infarcite di pregiudizi e di falsità per i candidati delle altre liste, a partire dalla mia. Vorrei, a questo proposito, ricordare alla dott.ssa Bruni che io non ho mai offerto la mia lista a lei e, quindi, quel “rifiuto” di cui parla in un’intervista lo rispedisco al mittente».
«Ho solo cercato, invece, fino alla fine – ha proseguito – di evitare alla sinistra un’ulteriore sconfitta rovinosa, con la conseguente distruzione di un patrimonio, costruito in più anni, da tanti di noi, con sacrifici ed impegno quotidiano.
Purtroppo, in questi anni, in Calabria non ci siamo fatti mancare nulla; Roma ha aggiunto di suo la volontà di controllare direttamente alcuni settori chiave delle attività in Calabria, commissariando le politiche ambientali e la sanità. Per questa via la cura si è rivelata peggiore della malattia».
«Ma non solo questo – ha detto ancora –. La Calabria è stata sempre più individuata come regione canaglia, ricettacolo di mafia, di corruzione e di mala politica, fino al punto di non far discernere più dove finisce il male e dove comincia il bene. C’è stata una sorta di ubriacatura diffusa, per cui a livello nazionale, ma anche in Calabria, alcuni si sono autoproclamati rinnovatori e risanatori della cosa pubblica. Tutto ciò attraverso vere e proprie liste di proscrizione, basate sul nulla, sull’arbitrio e sulla diffamazione».
«Quando poi qualcuno – ha detto ancora – come Brunello Censore è stato citato in qualche rigo di articolo di giornale, o come Francesco D’Agostino e io stesso abbiamo subito il danno di un errore giudiziario, da cui siamo usciti pienamente prosciolti in primo grado, perché il fatto non sussiste, senza che le Procure presentassero Appello, scoppia il caso. Le funzioni dello Stato non valgono più, il risultato dei processi viene cancellato, a loro posto si ergono, in Calabria, i nuovi paladini della legalità e dello spirito pubblico».
«Queste posizioni aberranti e scellerate – ha evidenziato ancora – stanno prevalendo tra chi dirige il centrosinistra e il PD calabresi. Ieri con Callipo, oggi con la Bruni: gli stessi opportunismi, gli stessi pregiudizi, le stesse falsità diffamatorie. Per questa via il centrosinistra diventa odioso, espressione di prevaricazioni, pregiudizi e furbizie opportunistiche. La sinistra, da forza di garanzia dei diritti e delle prerogative costituzionali per i cittadini, diventa forcaiola e illiberale, negando gli stessi principi per cui è nata ed è cresciuta nel tempo».
«Per noi, così, oltre il danno la beffa – ha detto ancora – noi, che da sempre ci siamo battuti contro la ‘ndrangheta e la corruzione, pagando spesso di persona, dobbiamo ora subire l’onta del tentativo di discredito e di emarginazione da parte di questi falsi novelli rinnovatori, sorti dal nulla. Tutto questo anche grazie al PD romano e al commissario liquidatore Graziano».
«Ora basta! Non basta, forse – ha concluso – tutto questo a dare un senso profondo alla nostra discesa in campo? Cosa deve accadere ancora, perché si esprima nei calabresi onesti un sano spirito di ribellione? Quanto tempo occorre ancora per scacciare questi falsi profeti dalle comode posizioni da cui agiscono? Noi pensiamo che il tempo è già arrivato; e a partire dal prossimo 3 e 4 ottobre inizierà la riscossa». (rrm)

Scintille tra Amalia Bruni e la sardina Jasmine Cristallo

È polemica tra la candidata del centrosinistra Amalia Bruni e la sardina Jasmine Cristallo, accusata dall’aspirante presidente della Regione di fare «solo critiche» e di non guardare «ai bisogni di questa terra che è distrutta».

La sardina Cristallo, nei giorni scorsi su Facebook, aveva ritenuto «avventate le dichiarazioni della d.ssa Amalia Bruni che, a chi osa farle notare la drammatica frammentarietà del quadro politico del centrosinistra e le evidenti responsabilità della gestione commissariale del Pd locale, risponde rivendicando un improbabile “prima” e “dopo di lei”: come se lei non fosse continuità del “prima” (d’altro canto una ristretta cerchia del Pd l’ha voluta e imposta…) e responsabile del “dopo” (dal momento che lei di quel gruppo dirigente assume, attraverso la sua corsa, il valore e la continuità politica con tutte le gravissime contraddizioni che hanno determinato la frantumazione del centrosinistra)».

«Ancora una volta – ha scritto ancora – un atteggiamento elitario e distaccato, tipico di una presunta “borghesia illuminata”, classifica il mondo che lo circonda in due categorie : chi risponde alla sua chiamata e chi, invece, non lo fa. In ciò, si perpetua un errore fatale nel non voler – ostinatamente – indagare le ragioni degli altri e non voler vedere la complessità, per storie individuali e collettive, che attraversa la Sinistra e quella calabrese in particolare».

La Cristallo, infatti, ha riferito di essere intervenuta al programma Vota Antonio, a cui era presente anche la Bruni, che «ha risposto alle mie argomentazioni politiche – ha spiegato Jasmine Cristallo – con un ingiustificato livore ed un’acredine personale condita di illazioni ed infondate accuse che certo non ti aspetti da una donna che viene raccontata come l’allieva prediletta di Rita Levi Montalcini. Questa gestione del confronto, tutta basata su personalismi ed approcci da lesa maestà, non risulta, ahimè, inedita, ma un modus procedendi che la candidata Bruni testimonia in qualunque dibattito in cui si ritrovi in contraddittorio con qualcuno».

«Non tutti siamo Carlo Tansi – ha spiegato – che, per darsi e dare una giustificazione del perché delle sue ormai leggendarie piroette, la celebra rasentando l’idoliatria… Può capitare, infatti, che non ci si genufletta al cospetto della candidata Amalia Bruni e del suo curriculum professionale, perché, semplicemente, si parla di politica e di responsabilità politiche e non della sua soggettività e della sua scienza».

«Non ritrovo nelle sue parole alcunché di verità – ha detto la Bruni a LacNews24 – ritrovo solamente critiche che non fanno bene a questa collettività, verso un partito e dei partiti – che sono partiti di governo – che stanno tentando di aiutare, invece, una crescita di questa collettività. Se lei si fossilizza sulla metodologia con cui è stato identificato il candidato, che sarei io, e non si guarda intorno, ai bisogni di una terra che è distrutta, in macerie totali e che ha necessità dell’aiuto di tutti – e mi pare che lei non stia dando questo grande contributo– io allora resto molto perplessa. Non posso valutare i suoi commenti come positivi che mi aiutino nella crescita per la Calabria».

Immediata, di nuovo, la risposta della Cristallo che ha voluto rammentare «alla dottoressa Amalia Bruni che il 14 luglio scorso, subito dopo l’indicazione della sua persona a candidata alla presidenza, fu lei a contattarmi al telefono chiedendomi espressamente di starle “accanto” in questa sua competizione segnalando “l’importanza” di un mio ruolo attivo nella sua campagna elettorale e argomentando tali accorate sollecitazioni con riferimenti espliciti al mio “importante impegno politico e sociale” lo stesso che oggi disconosce strumentalmente. Sarà che non ho accettato…».

«Mi spiace – ha aggiunto – che la dottoressa Bruni non comprenda (o non voglia comprendere…) che le critiche mosse sono puramente di matrice politica e non personale e che a queste bisognerebbe aver la capacità di rispondere politicamente e non cercando di sminuire dal punto di vista personale l’altro… Ancora una volta mi tocca ribadire che nulla di ciò che ho dichiarato è mirato ad intaccare il profilo umano della dottoressa Bruni».
«Il punto di contrasto – ha concluso – che lei sta esacerbando oltre ogni previsione, nasce dalla necessità della candidata di testimoniare -ogni due per tre- attestati di fedeltà al gruppo che l’ha imposta e all’impianto politico che la sorregge: quello rappresentato da Stefano Graziano, Francesco Boccia ed ed alcuni spezzoni democrat di Cosenza e Reggio Calabria. L’unico consiglio che mi sento di rivolgere alla dottoressa Bruni è di concentrare le sue attenzioni e la sua campagna elettorale non su di me, ma su Occhiuto perché mi pare che fino ad ora non l’abbia attaccato a sufficienza. Eppure, dovrebbe essere lui il suo avversario…». (rrm)

Elezioni, Algieri (Confcommercio): Che sia una campagna elettorale corretta e leale

Klaus Algieri, presidente di Confcommercio Calabria, in merito alle elezioni regionali del 3 e 4 ottobre, ha auspicato che «il confronto si svolga in un clima sereno e che il dibattito si concentri su programmi e contenuti seri».

«La nostra Regione – ha spiegato – non ha bisogno dei classici chiacchericci da campagna elettorale ma di proposte concrete sul futuro del territorio e in particolare sulle iniziative che verranno intraprese con i fondi del Pnrr. L’auspicio è rivolto non solo ai candidati a presidente, ma anche ai futuri consiglieri, in particolare a quelli che continuano ad utilizzare tecniche arcaiche di campagna elettorale».

«È inammissibile, infatti – ha proseguito – che nel 2021 ci sia ancora chi continua ad imbrattare i muri e ad affiggere cartelloni ovunque. Siamo una Regione che del turismo dovrebbe fare il suo vanto, come possiamo farlo se i nostri potenziali consiglieri sono i primi a non rispettare il territorio? Anche da questi gesti si capisce quanto uno tenga alla propria terra. I capilista invitino pertanto i componenti delle loro liste ad adottare comportamenti seri e rispettosi. Qualora ci trovassimo di fronte ad altri gesti che deturpano il territorio o l’ambiente, in qualità di rappresentanti delle imprese turistiche ci riserveremo di agire con le opportune azioni».

«Infine – ha concluso Algieri – ci auguriamo che ciascun consigliere abbia anche un suo programma, fatto di progetti che abbiano delle mete, che le candidature non siano solo la conquista di una poltrona ma un atto di impegno nei confronti della Calabria e dei calabresi. Il Consiglio regionale non deve essere luogo di vagabondaggio politico, ma un generatore di idee e soluzioni per il rilancio della nostra Regione». (rcz)

Bruni-De Magistris, un acceso scontro sui social tra i candidati alla presidenza

“Volano stracci”, tra i candidati alla presidenza della Regione Calabria, Amalia Bruni e Luigi De Magistris, il cui «populismo non aiuterà la Calabria e invece aiuta il centrodestra. Penso che se lui avesse dichiarato dall’inizio che voleva un posto di lavoro, glielo trovavamo» ha dichiarato la Bruni, in una intervista a Lacnews 24.

Immediata la risposta di De Magistris, «Amalia ‘Bruno Bossio’ campa grazie ai finanziamenti della politica con la quale poi, guarda caso, si candida, per poi magari volersi finanziare da sola in Regione con un conflitto d’interessi davvero imbarazzante. Il vostro tempo è finito, ora tocca alla Calabria dalle mani pulite», a cui la Bruni ha controbattuto nuovamente: «Chi mente sapendo di mentire non merita considerazione e i cittadini sapranno sicuramente scegliere tra chi è rimasto sempre vicino alla sua gente e chi invece, ha scelto questa terra per comodità, per vantaggio personale e per un posto di lavoro».

«Dopo aver portato il debito di Napoli da 300 milioni a circa 3 miliardi – ha concluso – senza risolvere un solo problema della capitale del Sud, ora vorrebbe esportare il modello disastro qui in Calabria. Sarò ben felice di partecipare alla festa che stanno organizzando a Napoli per essersi liberati di lui». (rrm)

Elezioni regionali e amministrative, Matteo Salvini è in Calabria

Oggi e domani, il leader della LegaMatteo Salvini, sarà in Calabria per le prossime elezioni regionali e amministrative.

Nella giornata di oggi, il leader della Lega sarà prima a Catanzaro, alle 16, al Teatro Casalinuovo, per la presentazione dei candidati regionali, per poi spostarsi, alle 19, a Cosenza, al Teatro Rendano, per la presentazione dei candidati alle amministrative di Cosenza.

Domani, giovedì 9 settembre, alle 9.15 sarà a Villapiana, sul Lungomare, e alle 11 a Castrovillari, a Corso Garibaldi. (rcz)

Elezioni regionali, sorteggiata la posizione dei quattro candidati sulla scheda

È stata sorteggiata la posizione, sulla scheda elettorale, dei quattro candidati alle elezioni regionali in Calabria, in programma il 3 e il 4 ottobre.

Mario Oliverio, con la lista Oliverio presidente Identità CalabreseMario Occhiuto, con sette liste, il cui ordine è Coraggio Italia, Noi con l’Italia, Lega, Forza Azzurri, Fratelli d’Italia, Forza Italia, UdcLuigi De Magistris, con sei liste, Per la Calabria, Un’altra Calabria è possibile, De Magistris presidente, DemA, Uniti con de Magistris, Calabria resistente e solidaleAmalia Bruni, con sette liste, Partito animalista, Tesoro Calabria, Europa Verde Calabria, Movimento 5 Stelle, Pd, Psi, Amalia Bruni presidente Calabria Sicura(rrm)

Cgil, Cisl, Uil: Campagna elettorale non ci ha convinto, serve confronto con i candidati

Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, rispettivamente segretari generali di Cgil CalabriaCisl CalabriaUil Calabria, hanno sottolineato come «la campagna elettorale, fino a oggi, non ci ha convinto, contrassegnata come è stata dalla presenza ingombrante della pandemia da Coronavirus» e che «sarebbe utile e costruttivo incontrare i candidati governatori, per entrare nel vivo delle problematiche ancora aperte in Calabria».

«Vorremmo farlo senza indugio alcuno per recuperare il tempo perso e sanare il deficit di discussione che, sino ad oggi, ha contrassegnato la storia di questa terra» hanno aggiunto i segretari, che hanno sottolineato come «l’appuntamento di ottobre riveste una importanza determinante per il futuro di questa regione ed è nostra convinzione, ormai maturata da tempo, che sia necessario riannodare i fili di un confronto serio, aperto, informato, di merito e costruttivo fra le istituzioni e le forze sociali e produttive calabresi».

Occasione migliore, per discutere con i candidati, è la giornata di sabato, giorno in cui saranno presentate, ufficialmente, le liste elettorali.

«Cgil Cisl Uil Calabria – hanno evidenziato – già da tempo hanno gettato le basi del confronto. Lo scorso Primo maggio, unitariamente, abbiamo presentato un documento approfondito, aperto ed inclusivo su quello che serve alla Calabria per agganciare il treno della ripartenza. Su quello che necessita a questa regione per avere un mondo del lavoro giusto, rispettoso delle leggi, dove il precariato e la prevaricazione non trovino casa. Su questo atto concreto, ad oggi, non abbiamo registrato riscontri dal parte del mondo politico e oggi, ad un mese di distanza dal ritorno alle urne, vorremmo capire quale sia il pensiero dei candidati alla guida della cosa pubblica calabrese sulle proposte avanzate dal sindacato in uno sforzo di analisi unitario».

«La Calabria, questo è bene ricordarlo – hanno proseguito – si appresta alle urne per il rinnovo inatteso del Consiglio regionale in un contesto difficile, contrassegnato dalla contingente crescita dei contagi da Covid-19 e, nell’imminente futuro, con la programmazione degli interventi sostenuti finanziariamente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza  e, soprattutto, con la necessaria riprogrammazione dei fondi europei, operazione indispensabile quest’ultima per evitare di vanificare gli sforzi del passato e perdere definitivamente l’ingente dote messa a disposizione dall’Europa per la ricostruzione e il rilancio di questa terra».

«In questo contesto così drammatico, quindi – hanno concluso – appare necessario imprimere una forte accelerazione al confronto istituzionale. La Calabria, infatti, ha bisogno di partecipazione e discussione perché la situazione è tale che nessuno può pensare di andare avanti da solo, discriminando la logica partenariale per affrontare e risolvere i problemi di questa terra». (rcz)

Elezioni, Provenzano e De Luca in Calabria per sostenere Amalia Bruni

Nella giornata di domani, giovedì 2 settembre, Piero De Luca, vicecapogruppo alla Camera dei Deputati, e Giuseppe Provenzano, vicesegretario nazionale del Partito Democratico, saranno a Lamezia Terme a sostegno di Amalia Bruni.

Insieme ad Amalia Bruni, Piero De Luca terrà una conferenza stampa sui temi del Mezzogiorno e della Calabria, giovedì alle ore 11.00 presso la sede del comitato elettorale, in via delle Nazioni 13/sub a Lamezia Terme.

Nello stesso luogo, alle 18.00 Giuseppe Provenzano ed Amalia Bruni si confronteranno con i giovani del territorio sulla visione della Calabria che verrà.

L’iniziativa sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook del Partito Democratico della Calabria. (rcz)

Cara Giusy… De Magistris risponde all’appello della scrittrice Staropoli Calafati

di LUIGI DE MAGISTRIS – Cara Giusy, facciamo insieme appello ai giovani andati via: “Tornate a votare per liberare finalmente la Calabria”.

“A partecipare al peccato, si va all’inferno. La Calabria non può più essere terra di spolpo, né di spopolo”. Leggo con grande coinvolgimento e partecipazione le righe che la scrittrice calabrese, Giusy Staropoli Calafati, ha voluto rivolgere ai candidati alla presidenza della Regione Calabria, in una lunga e appassionata lettera.

Un bel documento-riflessione, in cui ricorre al pensiero di nomi illustri, tra intellettuali, scrittori e poeti della terra di Calabria e non solo. Una donna che si presenta, giustamente, come figlia, moglie e madre, a sua volta, di 4 figli che, scrive, «non riesco più a trattenere, perché questa terra chiede il doppio di quello che dà, non fa niente per farti restare. È incapace di trattenerti. Quaggiù chi si strafoga di potere e chi muore di fame».

Mi viene in mente una canzone del cantautore cosentino Brunori Sas, bel volto recente che dalla Calabria parla a tutta l’Italia: «Devo prendere il treno per scappare perché qui in Calabria non c’è niente, proprio niente da fare, c’è chi canta e chi conta e chi continua a pregare».

Cara Giusy, quando sono stato eletto europarlamentare a Bruxelles incontravo, ogni giorno, giovani, donne e uomini emigrati dal sud Italia, in tanti dalla Calabria, e mi raccontavano il dramma della fuga. La costrizione e mai (solo) la scelta di partire. Con loro mi confrontavo, ascoltavo le storie, i percorsi. È stato questo che mi ha spinto a tornare al sud, per candidarmi a sindaco di Napoli, dove in giunta ho nominato diversi assessori giovani. Molti di loro alla prima esperienza.

Giusy, il suo sentimento è anche il mio, di amore e dolore per la Calabria. Questa terra, in un certo senso, ha espulso anche me, quando da magistrato della procura di Catanzaro, indagavo per difendere le meravigliose ricchezze naturali, i mari Jonio e Tirreno, l’acqua pubblica bene di tutti. Eppure, sono tornato perché alla Calabria sono fortemente legato e ho avuto la fortuna di incontrare tante persone libere, che hanno deciso di costruire e mettere la faccia insieme a me, per occuparci e prenderci cura, come dice giustamente lei, di questa terra.

Per “proteggerne i contenuti, la storia, l’identità, le tradizioni”. Lo scrittore calabrese Michele De Marco, detto Ciardullo, scriveva: «Calavrisi, jettati la sarma, finarmenti, ca l’ura è venuta e ‘llu fuocu sbambati de l’arma, ca vidimu s’angunu lu stuta». Gettare via la rassegnazione, far sì che il fuoco sacro delle genti calabresi, rimasto sotto cenere per decenni, sia il motore del cambiamento.

Questo il mio impegno. Attraverso la voce di Pitagora e Campanella, il mito di Ulisse, le imprese di Annibale, le pagine più nascoste di Lorenzo Calogero, Sharo Gambino, dei padri del sapere di queste terre e di tutti quelli che vorranno unirsi a noi. Facendo tesoro delle parole di chi, come lei, rivendica la possibilità per i propri figli di vivere pienamente, di poter scegliere di restare. Perché, come scrive Vito Teti, profeta della Restanza e del Rinascimento calabrese: «Restare non è uno slogan, non è una scelta di pigrizia. Richiede lucidità, pazienza, vocazione all’accoglienza e la capacità di sentirsi dentro e fuori, in viaggio, in esilio, sradicati anche nel posto in cui si vive e che si ama e che vorremmo rendere vivibile e abitabile». La gente che quotidianamente si batte per rigenerare e riabitare la Calabria ne è la prova.

Sono tornato e voglio provare a liberare la Calabria da chi la sta soffocando da troppo tempo, non solo perché anche questa terra – come dice lei, Giusy – ha il diritto di sognare. Ma deve avere, per prima cosa, “il diritto di avere diritti”. Come diceva e ha scritto più e più volte il professore Stefano Rodotà, giurista dei diritti fondamentali, a cui la Calabria ha dato i natali. Diritti essenziali negati da chi questa terra la sta spolpando e divorando. Per questo ho scelto di tornare in una regione che sento casa mia, per istigare alla ribellione culturale, per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale al pieno sviluppo della persona umana”. Perché rimuovere non è un verbo giuridico, è un verbo di militanza.

Cara Giusy, lo dico da tempo, il 3 e il 4 ottobre per la Calabria sarà un referendum storico. Uno spartiacque. Come quando, il 2 e 3 giugno del ’46, tutta l’Italia fu chiamata a scegliere tra Monarchia e Repubblica. A ottobre 2021 tutte le calabresi e i calabresi potranno scegliere se diventare finalmente liberi, o se restare sudditi del vecchio sistema impastato di malapolitica, mafie e corruzione. Io credo che sia una scelta facile facile. Ovvia e scontata. Scelta che spero compiano tanti giovani, prendendo quel “treno di Brunori” al contrario.

Per tornare a votare e liberare insieme la Calabria. Per il presente e futuro loro e delle loro famiglie”. (ldm)