Elezioni / Amalia Bruni ha incontrato i sindaci e i cittadini dell’Alto Jonio

La candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria, Amalia Bruni, ha incontrato i sindaci e i cittadini dell’Alto Jonio «per parlare dei problemi di questa parte della Calabria. Per ascoltare, confrontarmi e capire quali sono le priorità».

«È stata l’occasione – ha spiegato la candidata – per fare il punto della situazione sui problemi di tutto il comprensorio, dai rifiuti, alla sanità, alla mancanza di servizi ed a come utilizzare i fondi del Pnrr. Tante le proposte di amministratori e cittadini con un triste comune denominatore: l’assoluta assenza della Regione di Spirlì per le esigenze di queste comunità».

«Per incapacità, indolenza, indifferenza e nessuna conoscenza dei problemi – ha proseguito –. Eppure, qui c’è, invece, un tesoro. Abbiamo infatti i borghi più belli d’Italia, uno straordinario patrimonio di bellezze culturali, storiche, una varietà di prodotti agroalimentari unici e un paesaggio mozzafiato che tutto il mondo ci invidia. Ecco perché penso che parte del nostro futuro è rappresentato da questi luoghi, che vanno valorizzati».
«Ma, per essere valorizzati – ha concluso – hanno prima bisogno di essere ascoltati e compresi. Lo faccio ora da candidata, lo farò domani da Presidente con abnegazione. Perché c’è tanto lavoro da fare. E io, con tutta la squadra, sono pronta a svolgerlo con il massimo della serietà e dell’impegno». (rrm)

Elezioni / Quagliarello (Coraggio Italia): Programma riforme tarato su Recovery

Gaetano Quagliarello, vicepresidente nazionale di Coraggio Italia, ha reso noto che «abbiamo progettato la crescita della Calabria in funzione delle ‘missioni’ del Recovery, la più grande sfida che il Mezzogiorno d’Italia si trova di fronte e che equivale a una sorta di ultima chiamata di fronte alla quale bisogna farsi trovare pronti».

«La nostra proposta programmatica – ha affermato Quagliariello – è indirizzata innanzitutto alla sanità legata alla riorganizzazione dei servizi sociali; alle infrastrutture viarie e ferroviarie anche al servizio della istituita Zona economica speciale, la ‘dorsale’ dello sviluppo che implementerà la ‘produzione’ della portualità commerciale e turistica; alle politiche attive del lavoro per l’occupazione in particolare giovanile e femminile nonché all’incremento dell’offerta formativa da realizzare con l’apertura di nuovi Istituti Tecnici Superiori (Its), alla scuola che prepara l’accesso al lavoro; alla creazione di distretti industriali, artigianali, agroalimentari e di un distretto del Turismo e della Cultura; al rafforzamento della sostenibilità in agricoltura così come vuole la recente riforma Pac, ovvero all’innovazione anche tecnologica e all’energia da fonti rinnovabili promuovendo una rete di ‘comunità energetiche’ tra i produttori agricoli».

«Tutta la progettualità degli investimenti – ha sottollineato il vicepresidente di ‘Coraggio Italia’ – sarà accompagnata, secondo la nostra proposta programmatica, da riforme che riguardano anche la governance regionale, nell’ambito della quale proporremo un’attenzione specifica al tema della transizione ecologia e alla digitalizzazione per ‘governare’ il territorio nella sua specificità idrogeologica, nel ciclo integrato dei rifiuti, nel sistema della depurazione, della rete idrica, della trasformazione digitale secondo un processo di innovazione che dovrà riguardare essenzialmente la pubblica amministrazione».

«Per la realizzazione di questo programma ambizioso, in accordo con il candidato presidente Roberto Occhiuto, ‘Coraggio Italia’ mette a disposizione tutte le proprie energie, “ben esemplificate – ha spiegato Quagliariello – da liste con poco più di quarant’anni come età media e con una parità di genere reale e non dettata da obblighi burocratici».

«Su ognuno dei temi citati, nel corso di appositi momenti di approfondimento, presenteremo proposte precise. Vogliamo contribuire – ha concluso – a  portare il vero cambiamento per questa terra nel prossimo governo regionale». (rrm)

Elezioni / Cirillo (Coraggio Italia): La Calabria deve puntare sullo sviluppo sostenibile

Il candidato alle prossime elezioni per Coraggio ItaliaSalvatore Cirillo, ha sottolineato come «la Calabria deve puntare sullo sviluppo sostenibile», «affinché si possano creare nuove realtà eco-friendly, che sfruttino le energie rinnovabili e che non alterino l’ecosistema, ma anzi lo difendano da ogni forma di aggressione ingiustificata».

«Dobbiamo sviluppare una nuova idea di turismo che sia rispettosa dell’ambiente, che tuteli le bellezze naturali del nostro territorio, che punti sul biologico e sulla mobilità sostenibile» ha detto Cirillo, ricordando che la Calabria «è una terra dalle mille risorse, caratterizzata da veri e propri ecosistemi marini situati a pochi chilometri di distanza dalla montagna».

«La nostra regione – ha aggiunto – vanta ben tre parchi nazionali, un parco regionale, tre riserve naturali, cinque parchi marini regionali e un’area marina protetta su una superficie di oltre 15.000 chilometri quadrati. Le nostre coste e i nostri mari sono vere e proprie oasi, nelle quali diverse specie animali, come le tartarughe caretta caretta, gli ippocampi, il fratino possono vivere, riprodursi e nidificare. Nelle nostre montagne troviamo alberi di grande bellezza e pregio, come le faggete dell’Aspromonte, purtroppo duramente colpite dagli ultimi incendi estivi, il Platano di Curinga o il Pino Loricato all’interno del Parco Nazionale del Pollino. È una realtà unica, eppure non ancora sufficientemente valorizzata e protetta».

«La nostra regione – ha proseguito l’esponente di Coraggio Italia – deve riscoprire la bellezza e l’importanza del proprio territorio, ma soprattutto dobbiamo essere in grado di sfruttare l’opportunità che ci viene data dall’Unione Europea con il Recovery Fund per invertire la rotta e investire sullo sviluppo sostenibile, per valorizzare e proteggere il nostro patrimonio ambientale, ma anche creare nuove prospettive economiche a impatto ambientale zero.  Credo sia fondamentale aprire le porte a nuove forme di turismo sostenibile, affinché si possano creare nuove realtà eco-friendly, che sfruttino le energie rinnovabili e che non alterino l’ecosistema, ma anzi lo difendano da ogni forma di aggressione ingiustificata».

«Sono certo – ha proseguito Cirillo – che questa mia proposta possa trovare ampio sostegno sia tra i tanti giovani che vogliono investire sulle potenzialità del territorio, sia tra i tanti imprenditori che già operano nel settore e che hanno interesse a preservare il patrimonio naturalistico della nostra regione».

«L’Europa – ha concluso – ci chiede da tempo di attuare nuove politiche green per una maggiore sostenibilità ambientale e adesso ci sta dando l’opportunità di farlo. Spetta a noi decidere in che modo e in che misura, in ogni caso è un’occasione che la nostra regione non può permettersi di perdere». (rmm)

 

Elezioni / Nino Gullì: Mi batterò per i veri cacciatori che rispettano ambiente e natura

Il candidato alle regionali di Forza ItaliaNino Gullì, ha dichiarato che considera «speciose  le polemiche circa l’apertura anticipata della stagione venatoria in Calabria, disposta dalla Giunta regionale di centrodestra».

«In realtà – ha spiegato – la caccia – e, ripeto, lo dico per esperienza diretta – porta a vivere un inscindibile legame di rispetto verso la natura, considerata una Madre comune cui guardare con deferenza. E l’attività delle associazioni venatorie è da valutare con altrettanta considerazione. Peraltro, il vero cacciatore – non il bracconiere, che con la famiglia dei cacciatori davvero non c’entra nulla – venera la fauna e l’ambiente, non li distrugge né li mette a rischio; e anzi, opera per un sempre più rigoroso equilibrio dell’ecosistema».

«Voglio chiedervi, per un attimo – ha proseguito – di riflettere su un fenomeno molto pericoloso e di grande attualità: i danni sempre più ingenti alle coltivazioni provocati dai cinghiali e la loro discesa sempre più frequente verso i centri urbani, con possibili incidenti gravissimi per l’uomo. Solo nell’agosto scorso, la Regione Calabria è stata costretta a erogare incentivi economici per l’abbattimento dei cinghiali, proprio per la loro incombente presenza ed enorme pericolosità. Se le Giunte precedenti avessero tributato la giusta attenzione a caccia e programmazione venatoria, non ce ne sarebbe stato bisogno».

«Personalmente, devo dire – ha detto ancora – non ho mai capito quale grande differenza possa esserci tra uccidere una lepre per poi cucinarla e mangiarla e, invece, comprare una costata dal macellaio che, per potercela vendere, ha ovviamente dovuto uccidere – o far uccidere da qualcun altro – un manzo. Un esemplare che, diversamente dalle prede più comuni del cacciatore, non ha la possibilità di dileguarsi e scappare. Ma approfitto dell’occasione per far presente che molto spesso si conciona a vanvera della presunta crudeltà di chi pratica la caccia, mentre ci sono alcuni dati di fatto di cui non si parla mai».

«Per esempio – ha detto – la probabilità di restare feriti durante una battuta di caccia è di gran lunga inferiore che nel praticare attività sportive considerate non pericolose come il calcio o il ciclismo. Non solo: anche i danni al paesaggio e le probabilità d’incidenti – per esempio, di scontri con automobilisti lungo strade rurali – sono fortemente ridotti proprio dalla meritoria attività delle doppiette».

«Il tutto, mentre le levatacce all’alba – ha proseguito ancora il candidato – i chilometri e chilometri percorsi, caratterizzano il mix di sport e passione che contraddistingue l’attività venatoria. E non si pensi a eserciti sterminati: secondo gli ultimi dati disponibili, i cacciatori muniti di regolare licenza in Calabria si aggirano sulle 26mila unità. In più, alcuni soggetti “ecologisti con le tasche altrui” ritengono che le specie in soprannumero possano contenersi con tiratori scelti e immunocontraccettivi: a loro diciamo forte e chiaro che non solo i risultati di chi esercita la caccia sono migliori, ma non costano un euro alla collettività. Non si può dire lo stesso per le opzioni diverse appena citate. Se però vogliamo proprio “guardare al portafoglio”, allora dobbiamo dire che il cacciatore semmai contribuisce a rinvigorire l’economia locale e nazionale: lo fa pagando per poter praticare la caccia, acquistando fucili da caccia e munizioni, alimentando l’indotto».

«Ecco perché, se sarò eletto consigliere regionale – ha concluso – mi batterò per il rispetto della natura, della caccia e dei cacciatori. Quelli veri, non quelli di frodo». (rrc)

Elezioni, Serena Anghelone (Coraggio Italia): Vogliamo e abbiamo il dovere di dimostrare che la Calabria ha in sé le capacità per rinascere

L’esponente di Coraggio ItaliaSerena Anghelone, ha sottolineato come «l’arrivo del sen. Gaetano Quagliarello in riva allo Stretto in veste di rappresentante nazionale di Coraggio Italia, ha sancito la presentazione di una lista di candidati della quale mi onoro di far parte».

Si è svolta, infatti, a Reggio Calabria una delle tappe di presentazione delle liste di “Coraggio Italia” in vista delle prossime elezioni regionali a sostegno del candidato di Centro destra, Roberto Occhiuto. Una due giorni che ha registrato la partecipazione di dirigenti e diversi simpatizzanti di un partito che rappresenta la vera novità della imminente tornata elettorale. Il vicepresidente nazionale di “Coraggio Italia”, il Sen. Gaetano Quagliariello, in una gremita piazza Camagna, ha presentato i sette candidati che scenderanno in campo per la Circoscrizione Sud.   Erano presenti anche l’On. Francesco Bevilacqua ed il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo che, recentemente, ha aderito al partito fondato da Luigi Brugnaro e Giovanni Toti.

 “Sono una donna, una professionista, un medico, che assieme ad altre donne e uomini di questo partito ha scelto di misurarsi in una competizione per un generale cambiamento della Calabria.  Non è solo importante candidarsi, ma aggiungo, è più importante avere le idee chiare sulla Calabria che immaginiamo. La Calabria che vogliamo. La Regione che vogliamo cambiare in meglio. Il programma che come coalizione ci siamo dati guarda al futuro.

«Si dice spesso – ha evidenziato la candidata di Coraggio Italia – che la politica è l’arte dell’impossibile. Molti filosofi, pensatori del nostro tempo e delle epoche passate si sono posti questa domanda: come modificare le prassi della democrazia, delle società pre e post moderne per risolvere i problemi sociali. Da questo dilemma si sono sviluppate le ideologie. Molte hanno superato l’esame del tempo, dimostrandosi semplici utopie, o visioni parziali della società e dei modi di concepirla».

«A noi, oggi – ha aggiunto – il compito di fare sintesi di tante esperienze, trovando una via nuova, che passa attraverso l’impegno di ciascuno, raccogliendo la ‘forza’ di una base, che nel nostro partito si sta formando, sta crescendo, sintesi di un pluralismo di idee, di competenze, e perché no, di visioni, in grado di farci immaginare un futuro diverso. La Calabria – aggiunge – si trascina molti problemi. Sono tanti, e riguardano numerosissimi ambiti sociali, economici, istituzionali. So bene, sappiamo bene tutti che non è facile. Ma la sfida è interessante. Per questo non ci fa paura il percorso, verso un traguardo che stiamo immaginando, e che vogliamo realizzare».

«Lo facciamo per noi, per i nostri figli – ha evidenziato – per tutti quelli che in questa Regione ci stanno consegnando la loro fiducia, si stanno affidando a noi, uomini, donne di questa terra. E la loro non è una delega in bianco, è un preciso mandato, è un incarico che dobbiamo assumere con responsabilità, giudizio e umiltà. Quando si parla di ‘eletti’ in democrazia, non si intende quello di possedere un incarico divino, ma una delega che abbiamo il dovere di fare nostra, valorizzandola, arricchendola di contenuti, di scelte, di decisioni».

«Vogliamo e abbiamo il dovere – ha proseguito – di dimostrare che la Calabria ha in sé le capacità per rinascere. Abbiamo il dovere di dimostrare che ce la possiamo fare. Che i problemi che la nostra Regione si porta dietro da sempre, non sono problemi irrisolvibili. Se la buona amministrazione funziona in tante altre parti d’Italia, e nel mondo, è possibile anche qui. Dobbiamo crederci, altrimenti partiamo battuti in partenza. E personalmente questo sentimento non è nelle mie corde. Ho voglia di fare, di proporre e di agire. Lo dimostrerò, non solo nel corso di questa campagna elettorale, divulgando e illustrando il ricco programma predisposto dal nostro candidato a Presidente Roberto Occhiuto, ma cercherò soprattutto di fare in modo che tra le pieghe di questa visione lungimirante per la Calabria, scaturiscano molte altre idee, prospettive utili alla nostra terra». 

«In questa sfida non solo sola perché accanto ho una grande squadra – ha concluso Serena Anghelone – che da ogni parte di questa terra sta cercando, come me, di cambiare le cose, mettendo a disposizione esperienze, competenze, suggestioni. Si, perché anche le suggestioni che possono essere a prima vista fascinose, possono trasformarsi in progetti, idee da mettere a frutto. La volontà, la caparbietà, l’entusiasmo, non mancano. Sono certa che la lista di “Coraggio Italia”, in questa provincia, in Calabria, riuscirà a portare dei propri rappresentanti in Consiglio regionale. Oggi siamo in molti a volere il cambiamento, siamo più convinti, siamo più uniti.  Siamo, ne sono certa, sulla strada giusta». (rrc) 

 

Scintille nel centrosinistra: Oliverio contro la Bruni e Stefano Graziano

«Il sig. Graziano, volendomi fare una critica, sottolinea come io sia in politica da troppo tempo. Dimentica però di dire che lo sono sempre stato con il pieno sostegno dei calabresi, e l’ultimo successo del PD e del centrosinistra alla Regione è quello che mi ha visto candidato a Presidente, dopo averne acquisito il diritto attraverso i elezioni Primarie». È così che Mario Oliverio, candidato alla presidenza della Regione Calabria, ha risposto a Stefano Graziano che, nel corso della presentazione dei candidati a sostegno di Amalia Bruni, ha attaccato l’ex governatore, che è «abbarbicato al potere dopo 40 anni» dopo «aver avuto tanto dal Pd».

«Quando, invece – ha proseguito Oliverio – hanno imposto tutto da Roma, con il contributo attivo del signor Graziano, inventando la candidatura di Pippo Callipo, sprecando paroloni sul novello Olivetti di Calabria, concordando con lui un codice per la selezione delle candidature, imperniato su criteri arbitrari e strumentali, poggianti su basi false e senza fondamento, alla fine, la conclusione è stata quella di una sconfitta rovinosa; con il loro campione che dopo alcuni mesi scappa dalle proprie responsabilità dimettendosi da consigliere regionale.
Ora, a meno di due anni di distanza, causa la morte della compianta Presidente Jole Santelli, e il ricorso ad elezioni anticipate, rischia di ripetersi, in forma ancor più grave la stessa rovinosa sconfitta».
«Anche stavolta – ha sottolineato – una girandola di candidati prima di arrivare alla dott.ssa Bruni, con la pervicace volontà per la Calabria di voler imporre le candidature da Roma, senza ricorrere alle primarie, rispolverando, ancora una volta, quel famigerato vecchio codice per le candidature tanto arbitrario quanto strumentale con in più, questa volta, una sorta di “campagna acquisti” di candidature al fine di impedirmi di contrastare con una mia lista, e stando direttamente in campo, una siffatta deriva rovinosa del PD e del centrosinistra».
«Anche questa volta – ha proseguito – i paroloni si stanno sprecando; e la dott.ssa Bruni ritenendo di essere al di sopra di tutto e tutti, dispensa, di suo, patenti assolutorie per i suoi candidati e condanne infarcite di pregiudizi e di falsità per i candidati delle altre liste, a partire dalla mia. Vorrei, a questo proposito, ricordare alla dott.ssa Bruni che io non ho mai offerto la mia lista a lei e, quindi, quel “rifiuto” di cui parla in un’intervista lo rispedisco al mittente».
«Ho solo cercato, invece, fino alla fine – ha proseguito – di evitare alla sinistra un’ulteriore sconfitta rovinosa, con la conseguente distruzione di un patrimonio, costruito in più anni, da tanti di noi, con sacrifici ed impegno quotidiano.
Purtroppo, in questi anni, in Calabria non ci siamo fatti mancare nulla; Roma ha aggiunto di suo la volontà di controllare direttamente alcuni settori chiave delle attività in Calabria, commissariando le politiche ambientali e la sanità. Per questa via la cura si è rivelata peggiore della malattia».
«Ma non solo questo – ha detto ancora –. La Calabria è stata sempre più individuata come regione canaglia, ricettacolo di mafia, di corruzione e di mala politica, fino al punto di non far discernere più dove finisce il male e dove comincia il bene. C’è stata una sorta di ubriacatura diffusa, per cui a livello nazionale, ma anche in Calabria, alcuni si sono autoproclamati rinnovatori e risanatori della cosa pubblica. Tutto ciò attraverso vere e proprie liste di proscrizione, basate sul nulla, sull’arbitrio e sulla diffamazione».
«Quando poi qualcuno – ha detto ancora – come Brunello Censore è stato citato in qualche rigo di articolo di giornale, o come Francesco D’Agostino e io stesso abbiamo subito il danno di un errore giudiziario, da cui siamo usciti pienamente prosciolti in primo grado, perché il fatto non sussiste, senza che le Procure presentassero Appello, scoppia il caso. Le funzioni dello Stato non valgono più, il risultato dei processi viene cancellato, a loro posto si ergono, in Calabria, i nuovi paladini della legalità e dello spirito pubblico».
«Queste posizioni aberranti e scellerate – ha evidenziato ancora – stanno prevalendo tra chi dirige il centrosinistra e il PD calabresi. Ieri con Callipo, oggi con la Bruni: gli stessi opportunismi, gli stessi pregiudizi, le stesse falsità diffamatorie. Per questa via il centrosinistra diventa odioso, espressione di prevaricazioni, pregiudizi e furbizie opportunistiche. La sinistra, da forza di garanzia dei diritti e delle prerogative costituzionali per i cittadini, diventa forcaiola e illiberale, negando gli stessi principi per cui è nata ed è cresciuta nel tempo».
«Per noi, così, oltre il danno la beffa – ha detto ancora – noi, che da sempre ci siamo battuti contro la ‘ndrangheta e la corruzione, pagando spesso di persona, dobbiamo ora subire l’onta del tentativo di discredito e di emarginazione da parte di questi falsi novelli rinnovatori, sorti dal nulla. Tutto questo anche grazie al PD romano e al commissario liquidatore Graziano».
«Ora basta! Non basta, forse – ha concluso – tutto questo a dare un senso profondo alla nostra discesa in campo? Cosa deve accadere ancora, perché si esprima nei calabresi onesti un sano spirito di ribellione? Quanto tempo occorre ancora per scacciare questi falsi profeti dalle comode posizioni da cui agiscono? Noi pensiamo che il tempo è già arrivato; e a partire dal prossimo 3 e 4 ottobre inizierà la riscossa». (rrm)

Scintille tra Amalia Bruni e la sardina Jasmine Cristallo

È polemica tra la candidata del centrosinistra Amalia Bruni e la sardina Jasmine Cristallo, accusata dall’aspirante presidente della Regione di fare «solo critiche» e di non guardare «ai bisogni di questa terra che è distrutta».

La sardina Cristallo, nei giorni scorsi su Facebook, aveva ritenuto «avventate le dichiarazioni della d.ssa Amalia Bruni che, a chi osa farle notare la drammatica frammentarietà del quadro politico del centrosinistra e le evidenti responsabilità della gestione commissariale del Pd locale, risponde rivendicando un improbabile “prima” e “dopo di lei”: come se lei non fosse continuità del “prima” (d’altro canto una ristretta cerchia del Pd l’ha voluta e imposta…) e responsabile del “dopo” (dal momento che lei di quel gruppo dirigente assume, attraverso la sua corsa, il valore e la continuità politica con tutte le gravissime contraddizioni che hanno determinato la frantumazione del centrosinistra)».

«Ancora una volta – ha scritto ancora – un atteggiamento elitario e distaccato, tipico di una presunta “borghesia illuminata”, classifica il mondo che lo circonda in due categorie : chi risponde alla sua chiamata e chi, invece, non lo fa. In ciò, si perpetua un errore fatale nel non voler – ostinatamente – indagare le ragioni degli altri e non voler vedere la complessità, per storie individuali e collettive, che attraversa la Sinistra e quella calabrese in particolare».

La Cristallo, infatti, ha riferito di essere intervenuta al programma Vota Antonio, a cui era presente anche la Bruni, che «ha risposto alle mie argomentazioni politiche – ha spiegato Jasmine Cristallo – con un ingiustificato livore ed un’acredine personale condita di illazioni ed infondate accuse che certo non ti aspetti da una donna che viene raccontata come l’allieva prediletta di Rita Levi Montalcini. Questa gestione del confronto, tutta basata su personalismi ed approcci da lesa maestà, non risulta, ahimè, inedita, ma un modus procedendi che la candidata Bruni testimonia in qualunque dibattito in cui si ritrovi in contraddittorio con qualcuno».

«Non tutti siamo Carlo Tansi – ha spiegato – che, per darsi e dare una giustificazione del perché delle sue ormai leggendarie piroette, la celebra rasentando l’idoliatria… Può capitare, infatti, che non ci si genufletta al cospetto della candidata Amalia Bruni e del suo curriculum professionale, perché, semplicemente, si parla di politica e di responsabilità politiche e non della sua soggettività e della sua scienza».

«Non ritrovo nelle sue parole alcunché di verità – ha detto la Bruni a LacNews24 – ritrovo solamente critiche che non fanno bene a questa collettività, verso un partito e dei partiti – che sono partiti di governo – che stanno tentando di aiutare, invece, una crescita di questa collettività. Se lei si fossilizza sulla metodologia con cui è stato identificato il candidato, che sarei io, e non si guarda intorno, ai bisogni di una terra che è distrutta, in macerie totali e che ha necessità dell’aiuto di tutti – e mi pare che lei non stia dando questo grande contributo– io allora resto molto perplessa. Non posso valutare i suoi commenti come positivi che mi aiutino nella crescita per la Calabria».

Immediata, di nuovo, la risposta della Cristallo che ha voluto rammentare «alla dottoressa Amalia Bruni che il 14 luglio scorso, subito dopo l’indicazione della sua persona a candidata alla presidenza, fu lei a contattarmi al telefono chiedendomi espressamente di starle “accanto” in questa sua competizione segnalando “l’importanza” di un mio ruolo attivo nella sua campagna elettorale e argomentando tali accorate sollecitazioni con riferimenti espliciti al mio “importante impegno politico e sociale” lo stesso che oggi disconosce strumentalmente. Sarà che non ho accettato…».

«Mi spiace – ha aggiunto – che la dottoressa Bruni non comprenda (o non voglia comprendere…) che le critiche mosse sono puramente di matrice politica e non personale e che a queste bisognerebbe aver la capacità di rispondere politicamente e non cercando di sminuire dal punto di vista personale l’altro… Ancora una volta mi tocca ribadire che nulla di ciò che ho dichiarato è mirato ad intaccare il profilo umano della dottoressa Bruni».
«Il punto di contrasto – ha concluso – che lei sta esacerbando oltre ogni previsione, nasce dalla necessità della candidata di testimoniare -ogni due per tre- attestati di fedeltà al gruppo che l’ha imposta e all’impianto politico che la sorregge: quello rappresentato da Stefano Graziano, Francesco Boccia ed ed alcuni spezzoni democrat di Cosenza e Reggio Calabria. L’unico consiglio che mi sento di rivolgere alla dottoressa Bruni è di concentrare le sue attenzioni e la sua campagna elettorale non su di me, ma su Occhiuto perché mi pare che fino ad ora non l’abbia attaccato a sufficienza. Eppure, dovrebbe essere lui il suo avversario…». (rrm)

Elezioni, Algieri (Confcommercio): Che sia una campagna elettorale corretta e leale

Klaus Algieri, presidente di Confcommercio Calabria, in merito alle elezioni regionali del 3 e 4 ottobre, ha auspicato che «il confronto si svolga in un clima sereno e che il dibattito si concentri su programmi e contenuti seri».

«La nostra Regione – ha spiegato – non ha bisogno dei classici chiacchericci da campagna elettorale ma di proposte concrete sul futuro del territorio e in particolare sulle iniziative che verranno intraprese con i fondi del Pnrr. L’auspicio è rivolto non solo ai candidati a presidente, ma anche ai futuri consiglieri, in particolare a quelli che continuano ad utilizzare tecniche arcaiche di campagna elettorale».

«È inammissibile, infatti – ha proseguito – che nel 2021 ci sia ancora chi continua ad imbrattare i muri e ad affiggere cartelloni ovunque. Siamo una Regione che del turismo dovrebbe fare il suo vanto, come possiamo farlo se i nostri potenziali consiglieri sono i primi a non rispettare il territorio? Anche da questi gesti si capisce quanto uno tenga alla propria terra. I capilista invitino pertanto i componenti delle loro liste ad adottare comportamenti seri e rispettosi. Qualora ci trovassimo di fronte ad altri gesti che deturpano il territorio o l’ambiente, in qualità di rappresentanti delle imprese turistiche ci riserveremo di agire con le opportune azioni».

«Infine – ha concluso Algieri – ci auguriamo che ciascun consigliere abbia anche un suo programma, fatto di progetti che abbiano delle mete, che le candidature non siano solo la conquista di una poltrona ma un atto di impegno nei confronti della Calabria e dei calabresi. Il Consiglio regionale non deve essere luogo di vagabondaggio politico, ma un generatore di idee e soluzioni per il rilancio della nostra Regione». (rcz)

Bruni-De Magistris, un acceso scontro sui social tra i candidati alla presidenza

“Volano stracci”, tra i candidati alla presidenza della Regione Calabria, Amalia Bruni e Luigi De Magistris, il cui «populismo non aiuterà la Calabria e invece aiuta il centrodestra. Penso che se lui avesse dichiarato dall’inizio che voleva un posto di lavoro, glielo trovavamo» ha dichiarato la Bruni, in una intervista a Lacnews 24.

Immediata la risposta di De Magistris, «Amalia ‘Bruno Bossio’ campa grazie ai finanziamenti della politica con la quale poi, guarda caso, si candida, per poi magari volersi finanziare da sola in Regione con un conflitto d’interessi davvero imbarazzante. Il vostro tempo è finito, ora tocca alla Calabria dalle mani pulite», a cui la Bruni ha controbattuto nuovamente: «Chi mente sapendo di mentire non merita considerazione e i cittadini sapranno sicuramente scegliere tra chi è rimasto sempre vicino alla sua gente e chi invece, ha scelto questa terra per comodità, per vantaggio personale e per un posto di lavoro».

«Dopo aver portato il debito di Napoli da 300 milioni a circa 3 miliardi – ha concluso – senza risolvere un solo problema della capitale del Sud, ora vorrebbe esportare il modello disastro qui in Calabria. Sarò ben felice di partecipare alla festa che stanno organizzando a Napoli per essersi liberati di lui». (rrm)

Elezioni regionali e amministrative, Matteo Salvini è in Calabria

Oggi e domani, il leader della LegaMatteo Salvini, sarà in Calabria per le prossime elezioni regionali e amministrative.

Nella giornata di oggi, il leader della Lega sarà prima a Catanzaro, alle 16, al Teatro Casalinuovo, per la presentazione dei candidati regionali, per poi spostarsi, alle 19, a Cosenza, al Teatro Rendano, per la presentazione dei candidati alle amministrative di Cosenza.

Domani, giovedì 9 settembre, alle 9.15 sarà a Villapiana, sul Lungomare, e alle 11 a Castrovillari, a Corso Garibaldi. (rcz)