«Sogno di costruire una regione normale»: Una lettera di Amalia Bruni

di AMALIA BRUNI – Cara Giusy,

non ci conosciamo personalmente ma, entrambe, siamo due pezzi di tanti (o pochi?) calabresi rimasti abbarbicati in questa terra come le radici di una quercia antica, di un olivo o di un platano millenario che sopravvive a dispetto di tutto in un territorio ostile.
Anch’io figlia, di un padre coraggioso e illuminato, moglie, di un medico dall’umanità profonda e dallo spirito di servizio incollato come una pelle, madre, di figli già andati via che guardano a questa terra con un misto di amore e orrore, medico e ricercatore che avrebbe voluto, e continua a desiderare, e a sperare forse contro tutte le evidenze, che  in questa terra si possa innescare un processo di cambiamento.
Ho sempre pensato, e per questo sono  tornata, che, con il mio lavoro, avrei potuto contribuire alla crescita de mio Paese. Dopo tanti anni e dopo aver costruito conoscenze e competenze che altre regioni hanno preso immediatamente, con avidità, facendone tesoro, mi rendo conto che nulla (o molto poco) è servito per aiutare un processo di cambiamento di cui la Calabria ha bisogno come l’ossigeno perché sta morendo.
Sta morendo nonostante le cose buone che esistono ma sono piccole, o meno piccole, molecole disperse che non fanno sistema che non creano il cambiamento come non lo ha innescato il mio lavoro… È per questo che ho accettato questa sfida “titanica” della candidatura. Io che non ho fatto mai politica nei partiti, io che ho sempre combattuto come don Chisciotte contro i mulini a vento e contro la nebbia delle Istituzioni. Un dovere morale, il senso di una donazione totale, un Servizio a questa terra con la speranza di “innescare la speranza”. Di riaccendere il senso di orgoglio e di appartenenza, il desiderio di non sentire mai più i giovani e meno giovani che fuori “ si vergognano” di dire che sono calabresi. Il desiderio di far rialzare la testa e non subire più, di riprogettare un sistema tra e con persone sane di principi che vanno avanti a costruire rispetto ad un unico obiettivo, senza personalismi, che è quello di cambiare pagina anzi, capitolo, anzi iniziamo un nuovo libro.
Ce la metto tutta, anche di più, con l’apertura mentale che mi viene dal profondo amore della medicina che mi ha insegnato il rispetto per l’uomo; della scienza che mi ha insegnato guardare lontano. Alto e lungo, ho detto sempre ai miei collaboratori, deve essere lo sguardo. Solo la proiezione nel futuro ci consente di ri-costruire un presente, una collettività che impara a rispettare e a rispettarsi, che si responsabilizza e che abbandona il pensiero fisso che «è sempre colpa degli altri» di quello che accade.
Una collettività che diventa “politica” e innesca tutti i processi per trattenere i figli  (due generazioni intere – intere abbiamo perso, andate ad arricchire il resto del mondo) o per farli tornare perché riesce a ri-progettare il lavoro, il diritto  ora negato) alla salute, al vivere con una qualità di vita che da troppo tempo è sotto terra. Ho il sogno di costruire una regione normale che proprio perché Calabria sarà speciale, perché ce l’ha nel dna questa nostra terra (lo dico con consapevolezza scientifica). Tuttavia, c’è un ma, Giusy, che è quello della responsabilità a cui ognuno di noi è chiamato.
La responsabilità collettiva è la sommatoria della responsabilità dei singoli. La mia saggia mamma mi diceva che «ognuno di noi è artefice del proprio destino». Dobbiamo crederci tutti che questa terra possa invertire la rotta e comportarci di conseguenza.
Abbandonare il senso di fallimento, la sfiducia  (sono tutti uguali, qui non cambia mai niente), i comportamenti di disinteresse, sostituire l’io al noi. Andare a votare, non è solo un diritto ma un dovere di tutti. (am)

Elezioni, Giovanni Toti in Calabria per ‘Coraggio Italia’

Giovanni Toti, governatore della Liguria e vicepresidente vicario di Coraggio ItaliaGiovanni Toti, sarà nel Cosentino e nel Vibonese per confermare il sostegno al candidato di centrodestra, Roberto Occhiuto.

«La Calabria – ha detto Toti – è una terra speciale che con un presidente come Occhiuto può solo crescere e potenziare le sue qualità. C’è bisogno di una svolta, di un passo in avanti, ce lo chiedono i calabresi e noi rispondiamo nel migliore dei modi. Per governare una Regione come la Calabria, in molte cose simile alla mia Liguria, è necessario avere una visione seria e un programma concreto per intervenire lì dove c’è stata per troppo tempo mala gestione e confusione».

«Penso, per esempio – ha aggiunto – alla sanità, al turismo, al settore marittimo, ai trasporti, alla logistica, alle imprese e al settore agricolo. Questa Regione ha la possibilità di rinascere ed essere ancora più attrattiva. Come dice il nostro slogan: ‘se cresce la Calabria, cresce anche l’Italia’. Io ci credo».

«La presenza tra noi dei massimi leader nazionali del partito – ha sottolineato Francesco Bevilacqua –  rafforza l’attenzione per la nostra terra e alimenta il convincimento che la ripartenza dell’intero sistema Paese dipende dalla ripartenza della nostra regione. Non a caso, lo slogan coniato per questa campagna elettorale, “Se cresce la Calabria, cresce l’Italia”, testimonia che un cambio di passo è ancora possibile».

Bevilacqua si dice  convinto «che con i programmi adeguati e, soprattutto, con gli uomini giusti in grado di metterli in atto, il sogno è realizzabile.Basta crederci e volerlo. Dipende tutto da noi e dai calabresi».

Prima tappa (venerdì 27) nel Cosentino.

Alle  14,15 aperitivo rinforzato Gran caffè Tabù Rende di Rende. Toti incontrerà dirigenti provinciali e candidati.  Un’ora dopo visita guidata all’impianto di depurazione di Coda di Volpe Rende, con il presidente del Consorzio Valle Crati, Maximiliano Granata.  All’iniziativa prenderanno parte anche i  dipendenti del consorzio e alcuni sindaci che partecipano all’ente consortile.

Ultimo step cosentino all’Hotel Royal di Via delle Medaglie d’Oro (ore 16.30)  per l’incontro con la stampa a cui saranno presenti i candidati della lista regionale di “Coraggio Italia” e della lista per le comunali di Cosenza “Coraggio Cosenza” ).

Alle 19. 30 Toti sarà, invece, nel Vibonese. Nelle Sala Zanzibar  di via Matteotti, a  Serra San Bruno, previsto un incontro pubblico con i giovani. (rrm)

 

Elezioni, Anghelone (Cambiamo!): Presenza di Brugnaro avvia campagna elettorale in Calabria

Per Saverio Anghelone, coordinatore provinciale di Cambiamo con Toti per Reggio Calabria, ha sottolineato come «la presenza nella provincia di Reggio Calabria del Presidente di Coraggio Italia, Luigi Brugnaro, rappresenta l’avvio della campagna elettorale del partito in Calabria».

«Inizia – ha spiegato – un importante percorso politico che, sicuramente, vedrà Coraggio Italia protagonista in Calabria, grazie al lavoro sul territorio fatto in questi mesi e che ci ha visto sempre in prima linea vicino alla gente e nella promozione di iniziative costruttive. Coraggio Italia si arricchisce ogni giorno di nuove e rilevanti adesioni politiche ma anche di cittadini che hanno voglia di riscattare il proprio territorio».

«Brugnaro – ha sottolineato Anghelone – che, assieme a Giovanni Toti, ha dato vita a questa nuova creatura politica, movimento che ha raccolto sin da subito consensi, si presenterà alle elezioni regionali del prossimo autunno al fianco di Roberto Occhiuto per conquistare un ruolo fondamentale all’interno del Consiglio Regionale, con l’obiettivo di offrire il proprio contributo alle politiche regionali calabresi».

«In Calabria – ha proseguito – serve una politica che operi sulla base di grandi principi, pensando al bene comune a lungo termine ed in grado di avviare processi i cui frutti saranno raccolti dalle future generazioni. Queste ultime, rappresentano il futuro della nostra regione e anche dell’Italia.  La lungimiranza per la crescita del territorio consiste nel riuscire a cogliere le esigenze ed a convertirle in innovazione. Le opportunità offerte dal Pnrr devono concretizzarsi a livello progettuale e di realizzazione».

«Se cresce la Calabria cresce l’Italia” è il motto –  ha concluso Anghelone – che il sindaco Brugnaro ha pronunciato in diverse occasioni durante questa visita in Calabria, e che rappresenta il ruolo che l’imprenditore immagina per la Calabria. Una regione la cui crescita potrà essere di impulso per tutta la nazione. Basti pensare al turismo della costa calabrese che costituisce un patrimonio unico, non valorizzato adeguatamente, il cui valore è incalcolabile».

La visita del Sindaco Brugnaro si concluderà con un grande evento previsto martedi 24 agosto alle ore 21:00 sul Lungomare di Reggio Calabria nelle adiacenze di Piazza Indipendenza, con ospite Dj Matrix che, con la sua energia, e le sue note arricchirà la serata. (rrc)

Elezioni regionali, De Magistris: No a ritiro da candidatura e da coalizione

Luigi De Magistris, candidato alla presidente della Regione Calabria, apprezzando «la presa di distanza di Mario Oliverio dai vertici del commissariato partito democratico calabrese», ha ribadito, a lui e a tutti, «che non esiste nessuna possibilità di un ritiro della mia candidatura e della nostra coalizione».

«Noi – ha spiegato – non siamo tra l’altro nel recinto di un centro sinistra asfittico. Siamo oltre. Parliamo a tutte le calabresi e a tutti i calabresi. Stiamo lavorando per rompere un sistema politico terribile che ha devastato diritti e speranze e vogliamo garantire un futuro florido alla Calabria con un governo di persone oneste, libere, competenti e coraggiose».

«Rappresentiamo l’alternativa che parla al popolo – ha concluso – e che renderà protagonista la gente che vuole passare senza più paura dal ricatto al riscatto. Chi vuole il cambiamento e ama la Calabria ci sostenga senza se e senza ma e noi non tradiremo la fiducia». (rcz)

Elezioni regionali, Oliverio: Pronto a passo indietro se lo fanno anche Bruni e De Magistris

Mario Oliverio, si è detto pronto a «ritirare la mia candidatura e sedermi attorno ad un tavolo con la Bruni e De Magistris, se loro faranno altrettanto, ricercando poi la candidatura capace di unire su basi pluralistiche e democratiche le diverse anime del centrosinistra e per mettere a disposizione ogni energia e progettualità per definire una strategia vincente rispetto al centrodestra».

«Il tutto – ha dichiarato Oliverio – nello spazio di pochissimi giorni, in maniera da non concedere margini a furbizie o a tornaconti strumentali. In merito alle candidature, anche queste non vanno affidate all’arbitrio di nessuno ma a un codice etico oggettivo, poggiante su regole e leggi applicabili in ogni stato di diritto, rifuggendo da fondamentalismi fuorvianti e liberticidi».

Oliverio parla agli altri due candidati di centrosinistra: «A chi, come Amalia Bruni  sostiene che l’unico obiettivo per i progressisti calabresi debba essere quello di rimettere in piedi la Calabria, rispondiamo, senza se e senza ma, che questo dovrebbe essere per ciascuno di noi, tutti, nessuno escluso, la priorità delle priorità».

A questo proposito,  «mi preme ricordare come, da sempre – ha detto ancora – questo sia stato l’assillo, che ha rappresentato l’anima di tutte le mie dichiarazioni, assieme al carattere inclusivo, democratico e pluralistico su cui doveva, e comunque dovrà, poggiare l’unità del centrosinistra. La candidatura a Presidente doveva essere espressa ricorrendo alle elezioni Primarie, come fortemente e inascoltatamente richiesto da più voci».

«Sottolineo, infine, come la mia decisione – ha spiegato ancora – di scendere in campo e quindi affrontare, congiuntamente ad una vasta area del centrosinistra che condivide con me questa scelta, da protagonisti la competizione elettorale, è arrivata buon’ultima e distante nel tempo rispetto alle altre, dopo aver verificato che le mie parole rimanevano non solo senza risposta, ma addirittura senza interlocuzione».

Poi Oliverio fa riferimento al sindaco di Napoli: «De Magistris affida la sua risposta ad una replica in cui sostiene che non basta evitare la polverizzazione delle candidature ma occorre dare un carattere effettivamente alternativo al progetto progressista anche facendolo sostenere da persone credibili».

«Ora, malgrado tutto – ha concluso Oliverio – voglio prendere positivamente ed estremamente sul serio le affermazioni di Amalia Bruni e di Luigi de Magistris». (rcz)

L’OPINIONE/ Filippo Veltri: La tragedia del centrosinistra in Calabria e a Cosenza

di FILIPPO VELTRI – Quello che in queste ore sta avvenendo nel campo del centro sinistra per le regionali e le comunali di Cosenza è un’autentica tragedia. Che ha un colpevole in primo luogo che si chiama Pd e nella fattispecie il suo segretario nazionale Enrico Letta.

I fatti sono arcinoti: tre candidati alla presidenza della Regione e un numero imprecisato a sindaco di Cosenza. Come dire: sconfitta già certa nel primo caso e assai probabile nel secondo. Ora alla presentazione delle liste mancano tre settimane, poco ma in tempo per cercare di arginare questa slavina annunciata. Ma il pallino è nelle mani di Letta che ha sin qui mostrato di non tenere molto in conto la Calabria.

Un cumulo di errori come se si giocasse per perdere già in partenza, ma in politica questo è un errore capitale. Ovviamente in questa tragedia politica ci sono anche altre responsabilità ma sono tutte riconducibili agli errori marchiani di Letta e dei suoi emissari in Calabria.

Che cosa si può ora fare? Un ultimo appello è quello lanciato da Jasmine Cristallo, che in tempi e condizioni normali non avrebbe fatto perdere altro tempo nell’essere raccolto: Amalia Bruni, Luigi De magistris e Mario Oliverio facciano un atto di generosità politica. Loro tre non portano alcuna responsabilità ma il popolo del centro sinistra (che ancora esiste) sarebbe loro grato sempre, se però da Roma (o da Pisa, non lo sappiamo) Letta dia un segnale chiaro e inequivocabile.

Il centrodestra insegna che alla fine il valore dell’unità paga. In Calabria in assenza di quel segnale Roberto Occhiuto può risparmiarsi anche i soldi per fare i manifesti elettorali di propaganda. Se ci sei caro segretario Letta batti un colpo. (fv)

Pubblicato il decreto, si volta il 3 e il 4 ottobre

È stato firmato, dal presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, il decreto con cui sono indette le elezioni del presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale nei giorni di domenica 3 ottobre e lunedì 4 ottobre 2021.

L’indizione delle elezioni fa seguito al decreto del ministro dell’Interno del 3 agosto 2021, acquisita l’intesa col presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, espressa con nota del 5 agosto 2021, e sentito il presidente del Consiglio regionale. Nel decreto si legge che «al fine di assicurare il necessario distanziamento sociale, le operazioni di votazione di cui all’articolo 1 si svolgono, in deroga a quanto previsto dall’articolo 1, comma 399, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, nella giornata di domenica, dalle ore 7 alle ore 23, e nella giornata di lunedì, dalle ore 7 alle ore 15»

«Finalmente – ha dichiarato il presidente Spirlì –, la Calabria torna al voto al termine di un anno difficile e marchiato a fuoco dalla limitazioni dettate dalla pandemia globale. La democrazia regionale torna in possesso delle sue imprescindibili liturgie elettorali, da cui dipende il principio di rappresentanza dei cittadini. Buon voto a tutti i calabresi». (rcz)

ELEZIONI, SE IL CODICE ETICO PER LE LISTE
SCONVOLGE I PIANI DI SINISTRA E DESTRA

di SANTO STRATI – Con la firma di convocazione dei comizi elettorali del presidente facente funzioni Nino Spirlì si stoppano i periodi ipotetici di quarto tipo, e si comincia a ragionare in chiave proposito. Si voterà dunque il 3 e 4 ottobre, giorno fissato come election day dalla ministra Luciana Lamorgese per l’importante scadenza amministrativa che vede, tra gli altri, il rinnovo di consigli comunali abbastanza “caldi”: Roma, Milano, Napoli, per intenderci. Con una situazione politica che è tutt’altro vicina alla chiarezza, anzi più giorni passano più gli accordi pd-cinquestelle e destra coalizzata mostrano tutte le debolezze congenite. I primi perché manca – diciamo la verità – la rispettiva fiducia tra le parti, gli altri per assenza di leader in grado di guidare le elezioni a un risultato vincente.

E in Calabria? A parte la sceneggiata di Giorgia Meloni, con la spalla (da nomination per attrice non protagonista) Wanda Ferro che aveva (ha) l’unico obiettivo di delegittimare Spirlì dalla nomina calata dall’alto (Matteo Salvini) da vicepresidente “intoccabile”, per far posto all’attuale assessore Fausto Orsomarso, a sinistra le cose si stanno incancrenendo peggio che mai.

La nuova spina al fianco si chiama codice etico, da applicare nella formazione delle liste e, soprattutto, nella scelta dei candidati. Spremi, spremi, diventano davvero pochi i presentabili se si dovesse rispettare rigorosamente – come insiste a gran voce Carlo Tansi – il codice etico suggerito, ma i maldipancia diventano cronici e rischiano di venire pesino alla candidata Amalia Bruni che, da un alto, ha inaugurata con grande fierezza e convinzione la campagna elettorale a Lamezia, ma dall’altro ha già lanciato un preciso avvertimento: «se non si rispetta il codice etico non ci metto la faccia e mollo tutto».

Ma non è una minaccia a vuoto, la ricercatrice di Girifalco che guida il Centro di neurogenetica sta rendendosi conto che le chiacchiere trasmesse dalla coppia Francesco BocciaStefano Graziano a Enrico Letta con una narrazione surreale della situazione del calabrese hanno ammaliato anche lei che, invece, tocca con mano una divinità ancor più accentuata che non lascia in alcun modo intravvedere alcuna schiarita. Un conto, alla fine, è perdere con l’onore delle armi, tutt’altro perdere ignominiosamente senza alcuna giustificazione plausibile.

La verità è che anche i democratici progressisti che sembravano pronti a schierarsi con lei, ci stanno ripensando suggestionati da quell’incantatore di serpenti (non è un offesa, è una nobile e difficile arte) che è Luigi De Magistris. Il quale continua seminare ma si rende conto che il raccolto non ripagherà la fatica del lavoro profuso. Neanche la voce fatta circolare di una quasi intesa con Mario Oliverio aiuterà a migliorare la situazione.

Mario Oliverio ha, da vecchia volpe della politica, colto la palla al balzo per levarsi un po’ di sassolini che in Nazareno gli ha infilato nelle scarpe già ai tempi di Zingaretti, quando fu costretto a ritirarsi in favore di Pippo Callipo. La sua posizione è, forse, la più chiara di tutte nello scenario elettorale calabrese: spaiare le parti e mostrare capacità che altri nemmeno si sognano: in altri termini la sua “provocazione” della candidatura crea forti disagi a sinistra, ma il quadro che si va profilando non è ugualmente di facile digestione neanche per lui.

Ha la forza Oliverio di portare a casa due, anche tre consiglieri regionali (uno per circoscrizione), ma i suoi sodali che aspirano al seggio sono almeno cinque, quindi, nella scelta dovrà sacrificare qualche “amico” pronto già ad approdare ad altri lidi. Lo scenario della sinistra calabrese è il simbolo della pervicace volontà di perdere, senza vergogna e senza onore: il sogno di unità tratteggiato in modo evanescente da Letta nella sua veloce visita in Calabria non ha alcuna possibilità di successo, neanche avendo forte immaginazione e un certo gusto per l’impossibile.

Il “miracolo” potrebbe farlo l’emulo di San Gennaro (suo patrono prediletto) De Magistris con una nobile ritirata in favore di una vera e propria crociata contro la destra. Il Governo ha 600 nomine da fare, ne trovino (complice Letta) una per lui di grande suggestione (e ricco emolumento) per la quale il “senso della patria” non possa che prevalere.

Ma DeMa – in questa illusoria ma non impossibile ipotesi – calerebbe un asso non da poco (l’avvocata Anna Falcone, portavoce di Primavera di Calabria) alla quale andrebbe riservata almeno una vicepresidenza, in caso di vittoria. Bene, ma suggestioni a parte, se i mormorii, sempre più accesi che indicano il (comprensibilissimo) pentimento di aver accettato la candidatura da parte della Bruni, dovessero trovare riscontro, i dem (e la sinistra) dove vanno a cercare un/una candidato/a che possa guidare la “raccogliticcia” coalizione? Bella domanda. Di sicuro, se cresceranno le astensioni, statene certi verranno tutti dal popolo della sinistra. Smarrito, avvilito e sfiduciato, senza una guida né almeno un riferimento. Altro che rifondazione, qui c’è proprio da reinventarsi tutto e l’unico che l’ha capito è, ancora una volta, lui, Mario Oliverio. (s)

Elezioni Regionali, Da Lamezia Terme parte la campagna elettorale di Amalia Bruni

È dal Lungomare di Lamezia Terme, tra la vicinanza e l’affetto, che è partita la campagna elettorale di Amalia Bruni, candidata del centro sinistra alle elezioni regionali, e che promette «un agosto in mezzo alla gente».

Insieme a lei, presenti il capogruppo al Senato Simona Malpezzi e il commissario regionale Stefano Graziano, per arrivare, tra gli altri, al M5s, presente con il deputato Massimo Misiti, a Tesoro Calabria di Carlo Tansi, ad Articolo 1 e al Psi.

Una partenza davvero sprint per la candidata che, nel corso del suo intervento, ha voluto ribadire il proprio impegno per cambiare «il destino dei calabresi ridando a tutti una opportunità».

Importante, poi, il Codice Etico, che  «prevede una grande forza nel respingere completamente persone e personaggi che non sono degni di stare in una coalizione politica», oltre che «un grande rinnovamento» e che «tra qualche giorno sarà messo in rete e i partiti dovranno tenerne conto, perché se non ne terranno conto il rinnovamento rischia di non esserci ma soprattutto Amalia Bruni vi saluta, non ci sta» ha detto la candidata, che vede in suo sostegno otto liste di M5S, PD e altre forze di centrosinistra.

«in questa coalizione – ha spiegato – da sempre ho detto che guido io, sono io che do l’ultima parola sulle liste anche fatte dai partiti e da tutti i movimenti, e mi assumo la responsabilità perché sono io che ci sto mettendo la faccia, la mia storia, la mia professionalità e mi sto rendendo conto che i calabresi mi seguono in questo perché hanno colto la novità di questo passaggio, di una persona che si è sempre spesa in maniera assolutamente gratuita per questa terra, qui ha lavorato, qui ha buttato il sangue, qui ha costruito, non ha promesso di costruire».

«Con questa forza – ha aggiunto – e con questa mia capacità di integrare le persone capaci e forti ai posti giusti immagino di poter ridare alla Calabria la speranza di una ripartenza ma questo lo dobbiamo fare con tutti i calabresi che ci credono e vogliono affrontare le enormi problematiche che abbiamo. Da questo punto di vista mi aspetto una risposta. Le risposte possono esserci se uno chiede, ma se chi chiede ha una storia e quindi è credibile, e questa credibilità e questa moralità devono essere lo sprono perché altri possano mettersi in gioco, anche dalla collettività e dalla società civile».

Obiettivo della coalizione, ha rimarcato la Bruni, «cambiare la Calabria», dove «è chiaro  che dobbiamo avere una visione di globalità e di insieme. Si tenga conto che il 70% del nostro bilancio è sulla sanità e che la sanità è al macero, completamente, a maggior ragione dopo il Covid, e questo richiederà uno sforzo immenso perché dovremo chiedere con estrema forza un tavolo al Governo, che riguardi il ministero della Salute e il ministero dello Sviluppo economico perché – ha sottolineato altresì la Bruni – l’obiettivo è quello della misurazione del debito, della cancellazione del debito fatto dai commissari con un ripiano del nostro vecchio debito di una certa maniera».

«Dopodiché – ha spiegato – no al commissariamento, basta, deve cessare al 31 dicembre, poi il potere di programmazione ritorni alla Regione, al presidente e alla Giunta e io spingerò per avere dei poteri speciali in questa direzione perché la ricostruzione della sanità dalle macerie richiede uno sforzo collettivo che non è solo di questa terra ma dev’essere anche dei ministeri».

«Il bagno di folla che ha accolto Amalia Bruni nella sua città – ha detto il commissario del Pd della Calabria – conferma la bontà del nostro progetto politico e la sua forte capacità di coinvolgere i calabresi, è il segno che il cambiamento è qui» ha detto Stefano Graziano, commissario Pd della Calabria, che ha ribadito la volontà di «cambiare la Calabria, e permettere ai calabresi di potersi curare nella loro terra, accanto ai loro affetti, di poter lavorare senza emigrare, di poter godere di un ambiente sano. Insieme è la parola chiave per poterlo fare, insieme per poter vincere e governare, con al fianco i nostri giovani».

Una «candidatura bellissima» per la senatrice Malpezzi, che «dimostra che noi ci mettiamo le donne in prima linea in questa fase di grande ricostruzione, parlando anche una lingua particolare che è quella della scienza, della salute, della sanità che per la Calabria vuol dire tanto, per uno stimolo, per una spinta per una formazione diversa per tutte le nostre giovani donne. Quindi, c’è una bella storia da raccontare ed è una storia calabrese».

«Sono rimasta davvero impressionata positivamente – ha detto la Bruni – dal calore e dall’entusiasmo che ho trovato ieri sera (lunedì 2 agosto ndr) all’apertura della campagna elettorale a Lamezia Terme. Lo confesso, mi sono anche commossa per la vicinanza e l’affetto che ho riscontrato. Un vero e proprio bagno di folla. Grazie a tutti».

«E grazie – ha aggiunto – anche agli amici della coalizione che mi sostengono, abbiamo dimostrato che stiamo costruendo una squadra di persone perbene, che hanno a cuore solo il futuro dei cittadini calabresi. Da qualche parte si tenta di far passare la presenza di problemi o incomprensioni tra di noi, ma sono solo bugie, e la bella serata di ieri (lunedì 2 agosto ndr) dimostra che la gente ci apprezza e la nostra squadra è coesa»-

«Siamo partiti col piede giusto – ha concluso – ora dobbiamo solo continuare così per raggiungere l’obiettivo». (rrm)