di ANTONIO ERRIGO – Qualche tempo fa, proprio dalle pagine di Calabria.Live, invitavo gli aventi diritto al voto – con particolare attenzione ai giovani di Calabria – a non astenersi dall’andare a votare, sostenendo che l’astensionismo è la peggiore sconfitta per i calabresi.
Allora si doveva esprimere il proprio consenso per le elezioni amministrative per la guida della Regione Calabria a seguito della improvvisa e prematura scomparsa di Jole Santelli. Argomentavo diffusamente il mio suggerimento ad esercitare con coscienza e volontà un diritto costituzionale. Tra qualche giorno siamo tutti chiamati nuovamente alle urne e questa tornata elettorale sarà ancora più importante per molti aspetti.
Le elezioni politiche infatti non solo, per la prima volta, determineranno l’elezione di un numero di parlamentari inferiore rispetto al passato – 400 eletti alla Camera dei Deputati e 200 eletti al Senato della Repubblica – ma avranno luogo durante una delle più complesse fasi storiche che sta attraversando l’Italia ed il mondo intero. Rispetto a questo scenario, di cosa abbia necessità il Mezzogiorno d’Italia ne sono colmi gli archivi di Stato, delle Regioni, dei Comuni e delle realtà amministrative territoriali decentrate.
Ci si chiede però cosa si aspettano i cittadini calabresi dal prossimo Esecutivo. Credo nulla di più e nulla di meno di quanto aspettassero prima d’oggi, eccezione fatta per la rapida allocazione su progetti immediatamente cantierabili delle preannunciate risorse a valere sui fondi del Pnrr. Contestualmente però sarebbero auspicabili una serie di misure come ad esempio: il potenziamento dei componenti degli organici che in Regione (e mi riferisco alla sede territoriale ma anche ad una sede europea a Bruxelles) sono chiamati alla difficilissima sfida di implementare e rendicontare l’utilizzo di dette risorse (contrastando in ogni modo e maniera “assalti” malavitosi); una risoluzione alle annose questioni legate alla sanità; la messa in sicurezza e l’ampliamento degli impianti sportivi pubblici e privati esistenti o da realizzare nelle cinque province della Regione Calabria, favorendo gli impianti asserviti alle scuole di ogni ordine e grado, Its e università.
E ancora, in ragione delle ben note ricchezze storiche, archeologiche, artistiche, paesaggistiche sarebbe importante valorizzare le attività culturali, il turismo marittimo e montano. Inoltre ritengo che in Calabria la portualità e logistica – comparti nevralgici per qualunque economia – meritino più attenzione politica e amministrativa volta a creare sviluppo sostenibile. Mi auguro che il Presidente della Regione Calabria possa considerare prioritarie queste questioni sottoponendole ai ministri del prossimo Governo affinché si adoperino per cooperare con il Governo regionale in maniera fattiva e concreta.
Andare a votare, in fondo, non è solo una questione di “tifo”. Andare a votare significa esercitare un diritto per poter beneficiare di una azione politica volta all’interesse collettivo. E Dio solo sa quanto la Calabria abbia bisogno di qualcuno che prenda a cuore gli interessi di tutti noi… (ae)