NUOVI OSPEDALI, PER OCCHIUTO UNA SFIDA
NON SOLO SANITARIA, MA ANCHE POLITICA

di MASSIMO CLAUSI – Tutto si può dire al presidente Roberto Occhiuto tranne che non abbia il coraggio di assumersi le sue responsabilità.

Come definire altrimenti la scelta di farsi nominare commissario delegato «per l’attuazione degli interventi concernenti il sistema ospedaliero della Regione Calabria, da realizzare nella vigenza dello stato di emergenza dichiarato con delibera del Consiglio dei ministri del 7 marzo 2025».

Una scelta che ha fatto molto discutere perché dà poteri amplissimi ad Occhiuto che era già commissario alla Sanità. Con questa nuova nomina, il presidente può decidere tutto quello che riguarda l’iter per la realizzazione dei vari ospedali (Sibaritide, Vibo Valentia, Gioia Tauro, Locri, Gom di Reggio Calabria, Asp di Reggio Calabria, Cosenza, Azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro e Asp di Crotone). I detrattori hanno parlato di un commissario che si è fatto commissariare per avere le mani più libere possibile. E non è certo un affare da poco sia dal punto di vista economico sia politico.

Sotto il primo aspetto si tratta di quasiun miliardo e mezzo di euro da gestire attraverso procedure spedite, sulla falsa riga del Ponte Morandi di Genova, eliminando lungaggini burocratiche, passando sopra anche la volontà degli enti locali (il riferimento è al contenzioso con il Comune di Cosenza sull’ubicazione del nuovo ospedale). Un piatto talmente ricco da far tremare le vene ai polsi.

Sul piano politico la posta in gioco è altrettanto alta perché, come noto, alcuni di questi ospedali sono stati finanziati nel lontano 2004 e quello più avanti nella realizzazione è quello della Sibaritide, arrivato al 35% dei lavori. Se Occhiuto dovesse riuscire ad avviare un po’ di questi ospedali e completare quello della Sibaritide porterebbe a casa un grandissimo risultato politico. In caso contrario non avrà più giustificazioni perché nessuno ha mai avuto maggiori poteri di lui nella gestione della sanità regionale. Prima con i decreti Calabria due volte reiterati, ampliando i poteri del commissario, adesso con questo nuovo incarico dopo il fallito tentativo di inserire alcuni emendamenti ad hoc per la sanità calabrese nel Milleproroghe.

Quanto tempo avrà a disposizione? Il timing non è certo perché il decreto non lo fissa. Se ne desume, quindi, che anche se Occhiuto scadrà da commissario per il Piano di rientro non così da quello investito dalla Protezione Civile per la realizzazione dei nosocomi calabresi. A meno, ovviamente, di un nuovo decreto da parte del Governo.

Ma la posta in gioco è altissima soprattutto per i calabresi che anni aspettano un’offerta sanitaria segna di questo nome. La speranza, per tutti i calabresi indipendentemente dalle magliette politiche, è che Occhiuto riesca nell’impresa.

Si perché anche

Ma la posta in gioco è altissima soprattutto per i calabresi che anni aspettano un’offerta sanitaria segna di questo nome. La speranza, per tutti i calabresi indipendentemente dalle magliette politiche, è che Occhiuto riesca nell’impresa.

Si perché anche questa nomina non è inedita nella disastrata storia della sanità calabrese. Occhiuto ha avuto un predecessore. L’ordinanza numero 3635 del 21 dicembre 2007, firmata dall’allora presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi, prevedeva infatti la nomina – su proposta del Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri – dell’assessore regionale alla Salute della Giunta Loiero, Vincenzo Spaziante come commissario “per il superamento della situazione di emergenza socio-economico-sanitaria determinatasi nella Regione Calabria”.

Era l’inizio del commissariamento in sanità della nostra regione. Spaziante veniva poi incaricato della realizzazione delle strutture ospedaliere previste dall’Accordo di programma integrativo, sottoscritto dal Ministero della Salute e dal presidente della regione Calabria in data 6 dicembre 2007, oltre che della riorganizzazione, dell’adeguamento e del potenziamento delle dotazioni tecnologiche ospedaliere esistenti.

Sapete come è andata a finire? Gli ospedali non vennero realizzati e, come racconta Carlo Guccione nel suo libro “Amara verità” nel settembre 2009, sarà l’intera Giunta regionale a denunciare Spaziante per interruzione di pubblico servizio e rifiuto di atti d’ufficio con possibili danni all’erario.

Per Occhiuto tifiamo tutti per un esito diverso. (mc)

[Courtesy LaCNews24]

Stato d’emergenza per il sistema ospedaliero, Occhiuto nominato Commissario

Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, è stato nominato commissario delegato per lo stato di emergenza del sistema ospedaliero in Calabria. Lo ha stabilito l’ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano.

Una disposizione – in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale – dopo la delibera del Consiglio dei ministri del 7 marzo 2025, con la quale è stato dichiarato, per dodici mesi, lo stato di emergenza in conseguenza della grave condizione di criticità relativa allo stato del sistema ospedaliero della Regione Calabria.

Il presidente della Regione – si legge nell’ordinanza – il 23 settembre 2024 e il 5 febbraio 2025 aveva presentato delle note in cui si rappresentava la necessità di accelerare le procedure attinenti alla realizzazione degli interventi in ambito sanitario dei nuovi Ospedali della “Sibaritide’, di “Vibo Valentia”, della “Piana di Gioia Tauro”, di “Locri”, e di quelli finanziati dall’Inail per le Aziende “Gom Reggio Calabria”, “ASP Reggio Calabria”, “AO Cosenza”, “AOU Catanzaro”, “ASP Crotone”.

Occhiuto, dunque, in veste di Commissario, potrà semplificare le procedure per realizzare gli interventi previsti grazie ai poteri e deroghe concesse.

L’Inail – si legge – «per gli interventi di propria competenza, provvede procedendo alle occorrenti anticipazioni di cassa nei confronti della Regione, in deroga alle vigenti disposizioni che disciplinano l’utilizzo delle previste risorse finanziarie».

Inoltre, con «provvedimento del Direttore generale determina il contingente di personale tecnico ed amministrativo, comunque non superiore alle 25 unità, di cui 1 unità di personale di livello dirigenziale generale e 24 unità di personale di livello non dirigenziale, da destinare all’attuazione degli interventi citati. L’Inail è autorizzato al relativo reclutamento mediante la stipula di contratti a tempo determinato, in deroga al piano dei fabbisogni e agli altri strumenti di programmazione interna».

«Al fine di garantire l’efficace integrazione del Centro protesico e riabilitativo Inail di Lametia Terme con le strutture del Servizio sanitario regionale e nazionale, l’Inail determina il contingente di personale socio-sanitario ed amministrativo da destinare alla piena funzionalità del Centro nella misura comunque non superiore alle 27 unità, di cui 1 unità di personale di livello dirigenziale generale e 26 unità di personale di livello non dirigenziale ed è altresì autorizzato al relativo reclutamento, mediante la stipula di contratti a tempo determinato, in deroga al piano dei fabbisogni e agli altri strumenti di programmazione interna. Ai relativi costi si provvede con le risorse del bilancio dell’Istituto».

Il Commissario delegato «provvede all’approvazione dei progetti ricorrendo, ove necessario, alla conferenza di servizi da indire entro sette giorni dalla disponibilità dei progetti e da concludersi entro quindici giorni dalla convocazione», mentre per quanto riguarda la copertura finanziaria, si provvede a valere dell’ex art. 20 di edilizia sanitaria.

Occhiuto, poi, dovrà trasmettere, con cadenza semestrale, al Dipartimento della Protezione Civile una relazione inerente alle attività espletate ai sensi della presente ordinanza contenente lo stato di attuazione e la previsione di ultimazione – con motivazione degli eventuali ritardi e criticità. Se si vuole chiedere una proroga, «devono essere riportate le previsioni di ultimazione degli interventi nonché le motivazioni che ne hanno impedito la conclusione entro lo stato di vigenza dell’emergenza e l’eventuale ulteriore necessità di avvalersi delle deroghe con esplicitazione di quelle ancora ritenute necessarie».

Il Commissario «può istituire una Struttura tecnico-amministrativa avente un numero massimo di 25 unità di personale di livello dirigenziale e non dirigenziale, appartenente ai ruoli della Regione Calabria o anche appartenente ad altre Amministrazioni Pubbliche, centrali o territoriali, ovvero alle Forze di Polizia e alle Forze Armate, impiegato in posizione di comando su richiesta del Commissario delegato o anche non appartenente ai ruoli della Pubblica Amministrazione, reclutato mediante la stipula di contratti a tempo determinato, in deroga al piano dei fabbisogni e agli altri strumenti di programmazione interna».

«L’incarico di Commissario per l’emergenza ospedaliera in Calabria è  la dimostrazione della grande fiducia di cui gode il presidente Roberto Occhiuto», ha detto il commissario della Lega, Filippo Mancuso.

«Fiducia dovuta, nonostante le sterili polemiche di un’opposizione – ha detto – che finge di dimenticare quali erano le condizioni comatose del Servizio sanitario regionale, all’ottimo lavoro fin qui svolto per razionalizzare e modernizzare la sanità calabrese».

«Anche nell’impegno di  accelerare le procedure per la  realizzazione degli interventi in ambito sanitario dei nuovi ospedali della Sibaritide, di Vibo Valentia, della Piana di Gioia Tauro, di Locri, e di quelli finanziati dall’Inail per le Aziende Gom Reggio Calabria, Asp Reggio Calabria, Ao Cosenza, Aou Catanzaro, Asp Crotone, la Lega è pronta a fare responsabilmente la propria parte per rendere concreto il diritto alla salute dei calabresi», ha concluso.

«Dopo aver chiuso i bilanci delle aziende sanitarie e ospedaliere, dopo aver messo in sicurezza i conti, e dopo aver ricostruito un’organizzazione per la sanità regionale – tutte evidenze che tra qualche settimana consentiranno alla Calabria di uscire dopo 15 anni dal commissariamento – adesso l’unico commissariamento che serve alla nostra Regione è quello chiesto e ottenuto dal presidente Roberto Occhiuto per le infrastrutture sanitarie», ha evidenziato il deputato di FI, Francesco Cannizzaro.

«I calabresi – e questa è una ventennale emergenza – hanno diritto ad avere a disposizione ospedali di qualità – ha aggiunto – che, per decenni, (con ogni colore politico al governo) sono rimasti solo sulla carta».

«In questi primi tre anni di governo di centrodestra – ha proseguito – i lavori per i nuovi ospedali, utilizzando i semplici poteri ordinari, sono andati avanti comunque molto più velocemente rispetto al passato, basti pensare agli ospedali della Sibaritide e a quello di Vibo Valentia; ma adesso occorre accelerare ulteriormente, utilizzando tutti gli strumenti possibili a disposizione».

«Per questo la Regione ha chiesto lo stato d’emergenza – ha ricordato – e per questo Occhiuto è stato nominato commissario dal capo della Protezione Civile Ciciliano. Grazie a questi poteri speciali (che comunque non riguarderanno i lavori finanziati con il Pnrr) avremo misure acceleratorie che consentiranno di contrarre i tempi per procedere alla realizzazione delle opere, maggiore rapidità nei processi di autorizzazione per l’ammodernamento di alcune progettazioni, procedure più veloci per la scelta degli esecutori, laddove le opere non fossero state ancora affidate. Un’ottima notizia per la Calabria».

Il deputato di FDI, Alfredo Antoniozzi, ha evidenziato come «la nomina di Roberto Occhiuto a commissario della rete ospedaliera smentisce tutte le ilazioni di quanti avevano parlato di ridimensionamento del presidente».

«E conferma – ha aggiunto – che è stato ovviamente lo stesso Occhiuto a chiedere il provvedimento per poter accelerare sulla costruzione dei nuovi ospedali».

«Purtroppo – ha concluso – il malvezzo della politica è quello di inventare problemi laddove non esistono. Complimenti e buon lavoro al presidente Occhiuto».

«La nomina di Roberto Occhiuto a commissario straordinario per la rete ospedaliera zittisce quanti avevano ipotizzato addirittura che l’esecutivo non avesse più fiducia nel lavoro del presidente della Regione», ha detto la deputata della Lega, Simona Loizzo.

«E, invece – ha concluso – conferma che il provvedimento è stato chiesto proprio da Occhiuto a cui va la nostra fiducia affinché si velocizzino gli iter per la realizzazione dei nuovi ospedali».

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha definito la nomina di Occhiuto una «notizia positiva».

«Dopo aver restituito certezza e trasparenza ai conti di una sanità che in passato si basava su bilanci orali, dopo aver messo in campo una ristrutturazione radicale di un sistema sanitario ereditato in macerie, dopo aver investito sulle risorse umane e sulla classe medica, con oltre 4000 tra assunzioni, concorsi, turn over e medici cubani e con le facoltà di medicina a Cosenza ed a Crotone e col raddoppio delle risorse a sostegno delle borse di studio per la formazione specialistica e per gli specializzandi, dopo aver riaperto gli ospedali chiusi e con poteri ordinari aver accelerato senza precedenti i cantieri dei nuovi ospedali, serviva adesso un’ulteriore marcia per arrivare ai risultati che i calabresi si aspettano», ha detto, sottolineando come «con la stessa determinazione e visione di governo già dimostrate, il neo commissario per l’emergenza saprà interpretare questa ulteriore tappa di rinnovamento e di rilancio della sanità pubblica di una terra che non si vergogna più della propria condizione, perché non è più l’ultima di tutte le classifiche e che sa e vuole confrontarsi a testa alta non solo per continuare a portare normalità ma anche per fare scuola e diventare esempio virtuoso nazionale».

«Esattamente al contrario di quanti– ha concluso – dal Pd calabrese al Sindaco di Coriglino-Rossano, in questi ultimi giorni, non hanno perso purtroppo occasione per tentare di imbastire polveroni fondati sulla sconoscenza di atti e fatti, provando come al solito a disinformare ed a fare demagogia e populismo, i poteri speciali e le deroghe oggi formalmente concessi al Presidente Commissario, che ad esempio potrà provvedere all’approvazione dei progetti attraverso iter semplificati, gli consentiranno di intervenire su tutte le procedure, semplificandole per accelerare gli interventi previsti sui nuovi ospedali, che nell’ordinanza vengono per questo dichiarati urgenti, indifferibili e di pubblica utilità». (rmm)