Elemosina o una vera e propria svolta epocale? Non importa come la si guardi, sta di fatto che, adesso, la strada statale 106, conosciuta anche come strada della morte, potrà essere ammodernata e messa in sicurezza. Come? Con i tre miliardi che saranno distribuiti in 15 anni.
Soldi che – è bene ricordare – arrivano direttamente dal ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini. E non importa da quale bandiera politica arrivino questi fondi, perché significa che, finalmente, il Governo ha posato i suoi occhi sulla Calabria e sulle sue tante problematiche. La Strada Statale 1o6 era un’emergenza nell’emergenza. È tra le strade più pericolose d’Italia, che a settembre 2022 – come riportato dall’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 – ci sono state già 24 vittime. Ad oggi, purtroppo, ce ne sono state altre. Una scia di sangue inarrestabile che, forse, inizierà a fermarsi con quei preziosi fondi che arrivano direttamente dal Mit.
E, forse, il commissario della Lega, Giacomo Saccomanno, aveva proprio ragione nel dire «doveva venire Matteo Salvini ad impegnarsi per il nostro territorio!».
«Fare polemiche su questa corretta azione è, veramente, intollerabile!», scriveva Saccomanno ma, si sa, fa parte del gioco della politica. E, anche se «per la prima volta, dopo qualche mese dalla formazione del Governo, si parla concretamente delle infrastrutture calabresi e si indicano le strade da percorrere», ha evidenziato Saccomanno, ricordando che si tratta di «una cosa mai successa nei 30 anni precedenti anzi, per quanto riguarda la SS 106, vi sono zone ove ancora mancano i progetti! Ci chiediamo: cosa hanno fatto i Governi precedenti in oltre 30 anni! La risposta è sotto gli occhi di tutti: nulla di serio», è giusto sentire, ascoltare e dare spazio anche alle altre bandiere.
Tra tutti, spicca l’interrogazione presentata dal consigliere regionale del Pd, Ernesto Alecci, che ha definito «i 3 miliardi per la Statale 106 sono spalmati in 15 anni, da Salvini sono una piccola elemosina: è una vergogna».
«Sono arrabbiato e indignato – ha detto Alecci – per la notizia che mi è arrivata questa mattina, sul finanziamento della Statale 106. Abbiamo visto e letto dei proclami del centrodestra, del presidente Occhiuto, dei parlamentari calabresi, del ministro Salvini, che dicono che he sono stati messi 3 miliardi per la Statale 106 nella Finanziaria».
«E invece, leggendo attentamente il testo che arriverà in Parlamento – ha continuato il consigliere regionale – emerge che Salvini ci fa una piccola elemosina perché i 3 miliardi sono spalmati su 15 anni, quindi nella Finanziaria del 2023 per la Statale 106 sono finanziati solo 50 milioni, poi 100 milioni nel 2024 eccetera, come se avesse aperto una Findomestic e fatto un prestito… Il contratto di programma Anas 2021-25 chiarisce in maniera univoca ii lavori da fare e il costo annuo, indicando che per completare la Statale 106 ci vogliono 8 miliardi».
«Ricordo – ha aggiunto – il consigliere regionale del Pd – che tre anni fa Salvini fece un’interrogazione all’allora ministro De Micheli chiedendo investimenti per quella che definiva la strada della morte oggi è lui il ministro ed è come se facesse un’interrogazione a se stesso. I 3 miliardi un 15 anni – sempre che le cose non cambiano nel frattempo – significano che i lavori termineranno tra 20 anni. Insomma, sono previsti solo fondi per finanziarie e completare un terzo della Statale 106, per gli altri due terzi nulla. Di questo passo ci vorranno 40-50 anni per realizzare la Statale 106».
«È vergognoso, se fossi al posto di Salvini mi dimetterei – ha concluso – non abbiamo bisogno della sua elemosina. Quanto al presidente Occhiuto, avevo molta fiducia in lui ma vedo che si fanno ancora solo proclami. Io lunedì presenterò un’interrogazione affinché ai calabresi si dica la verità».
Immediata la risposta del presidente della Regione, Roberto Occhiuto: «Ad avercene di elemosine che cubano 3 miliardi di euro».
«Il Pd – quasi ininterrottamente al governo nazionale negli ultimi 10 anni e per più di un lustro alla guida della nostra Regione (9 dicembre 2014 – 15 febbraio 2020) – non ha mai posto in cima ai suoi programmi il rifacimento della Statale 106 – ha ricordato Occhiuto –. Con il centrodestra al governo della Calabria e adesso del Paese, invece, la Statale Jonica è diventata una priorità nazionale».
«Abbiamo coinvolto in questa battaglia – ha ricordato Occhiuto – la Cgil, la Cisl e la Uil, il Consiglio regionale ha unanimemente sostenuto l’iniziativa del mio esecutivo regionale, i ministri delle Infrastrutture, Giovannini prima e Salvini poi, hanno accolto le nostre richieste. Ed oggi raccogliamo i frutti di quanto seminato nell’ultimo anno. Lo spiego bene, anche per chi, come il consigliere Alecci, evidentemente non conosce la materia e non ha esperienza nella messa a terra delle grandi opere».
«La legge di bilancio per il 2023 – ha continuato – ha dato concreta attuazione alle previsioni dell’allegato infrastrutture al Def per il 2022, che aveva individuato la Strada statale106 come “la priorità” degli interventi stradali di Anas, al fine di garantire ai cittadini dell’area Jonica il diritto ad una mobilità efficace e sicura. Oltre alle risorse già disponibili per il Megalotto 3, in corso di realizzazione, la manovra ha dunque stanziato 3 miliardi di euro che si aggiungono ai 200 milioni previsti dal Fsc 21-27. Il completamento delle attività di progettazione consentirà di definire il fabbisogno complessivo degli interventi che, dopo la tratta Catanzaro-Crotone, si amplieranno alla Crotone-Sibari e poi al tratto meridionale verso Melito Porto Salvo».
«Le ulteriori risorse necessarie – ha spiegato – potranno essere reperite attraverso i fondi strutturali europei 21-27 e il Fsc 21-27 destinati alla Regione Calabria. I flussi temporali dei finanziamenti previsti dalla legge di bilancio potranno essere modulati sulla base dell’effettivo cronopramma dei cantieri, sulla base di progetti condivisi con i territori e con modalità realizzative coerenti con gli effettivi fabbisogni di mobilità. Le risorse della manovra, dunque, sono scadenzate nel tempo per evitare la possibilità di disimpegnare questi fondi a causa dei tempi tecnici necessari per costruire l’opera. Nei primi anni occorre completare le progettazioni, condividere i tracciati, avere le autorizzazioni e bandire le gare. E per queste attività – spiega il governatore – le risorse del Fsc e quelle previste dalla legge di bilancio sono più che sufficienti. Successivamente i finanziamenti potranno essere efficacemente rimodulati sulla base degli effettivi stati di avanzamento dei lavori, come è già stato fatto per altre grandi opere e per altri settori».
«Faccio un esempio. Se Anas sarà in grado di mettere a terra risorse per 2 miliardi di euro entro il 2025 – ha spiegato ancora –, quelle risorse saranno disponibili. In caso contrario, proprio grazie alla programmazione temporale data in manovra, i fondi non andranno disimpegnati e rimarranno nelle nostre disponibilità. Per realizzare le infrastrutture complesse non è importante il flusso di spesa, ma la disponibilità complessiva delle risorse. Altro esempio. Nel bilancio dello Stato l’Alta velocità ferroviaria tra Salerno e Reggio Calabria è finanziata spalmando le risorse su molte annualità, proprio per evitare disimpegni. In questo caso la mia preoccupazione è che siccome le prime attività previste per questa tratta ferroviaria non sono state ancora messe in atto, potremmo – per questa opera – perdere alcuni fondi. Ma di questo ne riparleremo nei prossimi mesi».
«Tornando alla strettissima attualità – ha aggiunto –. Se il consigliere Alecci avesse letto la legge di bilancio, nel suo paragrafo dedicato alle infrastrutture, forse avrebbe potuto apprezzare come la Strada Statale Jonica sia l’unica grande opera del Paese finanziata con una cifra così importante. Si tratta di uno sforzo epocale, avviato dal governo Draghi su iniziativa del ministro Giovannini, condiviso con la Regione Calabria, e al quale adesso, grazie anche all’impegno del ministro Salvini, il governo Meloni ha dato attuazione».
«Oggi non dovrebbe essere il giorno delle polemiche – ha concluso – ma della presa d’atto di una straordinaria opportunità cui dare concreta attuazione nei tempi più brevi possibili».
Lo stesso presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha definito «un’ottima notizia lo stanziamento pluriennale di 3 miliardi previsto dalla manovra economica approvata dal Governo per ammodernare la SS 106».
«È un importante segnale d’attenzione per un’infrastruttura fondamentale finora fortemente trascurata. Adesso, in vista del suo rilancio e messa in sicurezza, è necessario che ciascun soggetto interessato, a partire dall’Anas, agisca rapidamente», ha concluso Mancuso.
La deputata del Movimento 5 Stelle, Vittoria Baldino, nell’interpellanza discussa nella Camera dei Deputati, ha chiesto al Governo «quanti soldi ci sono nella manovra di bilancio, per quanti anni, per fare cosa e in quanto tempo? Il Governo sulla statale 106 parli un linguaggio di chiarezza e di verità, perché la Calabria merita attenzione, serietà e soprattutto rispetto».
«È il giorno della verità per i calabresi che attendono di conoscere il destino di un’opera che è entrata nei loro destini – ha rimarcato Baldino in apertura di intervento. La statale 106 è più una mulattiera che una statale. Dei 415 km, ricadenti in Calabria, solo il 16% risulta ammodernato, mentre il 47% risulta da ammodernare, con progettazione in corso, il 27% da ammodernare, con progettazione da avviare, e solo il 10% di lavori in corso».
«È un’arteria strategica per il sud che mette in comunicazione due capoluoghi, numerosi comuni costieri, l’unica possibile che consente ai comuni dell’hinterland delle grandi cittadine calabresi di raggiungere, accedendo a servizi pubblici essenziali, ospedali, scuole, stazioni, aeroporti. È una strada – ha continuato la Baldino – che miete 30 morti l’anno, uno ogni 15 giorni».
Nel ripercorrere la storia decennale sull’ammodernamento, ricordando il lavoro del M5S negli ultimi 4 anni per una strada a 4 corsie, la stoccata al Governo targato centrodestra per i 7 miliardi sottratti in passato «la politica ha un debito enorme verso la Calabria e i calabresi – ha ricordato, infatti la Baldino – un debito che ora è chiamato a sanare con i fatti e non con le promesse o le note stampa».
A rispondere per il Governo, il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi, che conferma senza, però, fornire ulteriori dettagli, nella manovra di bilancio i 3 miliardi indicati nel DEF 2022.
«Al vaglio nuovi strumenti normativi finanziari per prevedere interventi risolutivi e stanziamenti chiari e spalmabili su più anni”, annuncia il sottosegretario alla cultura. Ulteriori risorse, avvisa il Governo, potranno essere assicurate in concomitanza con la definizione dei progetti attualmente in fase di sviluppo. Confermata, poi, la visita di Salvini a Bruxelles.
«Sarà occasione – ha avvisato il sottosegretario Mazzi – per aprire un confronto sulla strategicità dell’opera e per la sua inclusione nella rete TEN – T per accedere alle opportunità di finanziamento europeo».
Secca la replica. «Speriamo che a Bruxelles non si parli solo di ponte sullo Stretto – ha rilanciato la Baldino –. Sarò soddisfatta quando avrò modo di leggere nero su bianco nella legge di bilancio i 3 miliardi indicati nel DEF 2022, e i dettagli degli stanziamenti che ad oggi mancano».
«Completare le opere infrastrutturali, a partire dal completamento della statale 106, farebbe segnare in Calabria una vera e propria rivoluzione economica, sociale e culturale. Rilevanti sarebbero le ricadute sul Pil», ha concluso Baldino.
In questa enorme polemica, in cui la politica spreca fiato sulle risorse, nessuno ha posato gli occhi o si è soffermato a parlare delle vittime. Di quelle persone, tra cui giovanissimi, che hanno perso la vita su una strada che non attende altro che essere messa in sicurezza. E allora ben vengano i finanziamenti, ma si dovrà parlare di «svolta epocale» solo nel momento in cui non si saranno quasi ogni giorno vittime sulla Strada Statale 106. (rrm)