Tanta partecipazione per un importante momento di scambio di competenze. Tornano gli appuntamenti con la formazione per operatori ed educatori del progetto Ceveat (Comunità educanti Valle dell’Esaro Alto Tirreno), selezionato dall’impresa sociale Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Nell’ambito dell’azione “Talenti di comunità” che mira, attraverso le competenze, al potenziamento ed ampliamento della comunità educante, si è svolto un nuovo incontro tenuto dai docenti della Cooperativa Hop-là, ente capofila del progetto ed ente di formazione accreditato dalla Regione Calabria.
Il corso, della durata di cento ore, è incentrato sulla pedagogia esplorativa, sull’outdoor education, design thinking e normativa oltre che sulle caratteristiche dei Patti Educativi di Comunità e prevede momenti di formazione in presenza, alternati da un’attività in Dad innovativa, il Padlet, con cui si è riusciti a dare continuità al dialogo avviato nei primi incontri e ad accorciare le distanze di un territorio vasto e problematico quale quello della Valle Esaro-Alto Tirreno su cui insiste il progetto.
Nell’ultimo incontro, in particolare, si è registrato «un ottimo livello di partecipazione. L’appuntamento si è tenuto nella sede di Hoplà Cooperativa Sociale. – come spiegano gli organizzatori dell’ente capofila di Ceveat – Durante l’incontro, infatti, oltre ad essersi consolidata la partecipazione e l’apporto di alcuni partner e stakeholder veterani, c’è stato il debutto, in presenza, di componenti nuovi, tra cui gli operatori volontari di Servizio civile della Fondazione “Il filo d’Arianna” di Castrovillari, che hanno apportato un punto di vista molto importante sotto il profilo generazionale».
Molto interessante e produttivo, inoltre, lo scambio tra partners e stakeholders, di grande supporto verso quella che è la lettura dei territori e dei suoi bisogni.
Le impressioni registrate sono state davvero positive e cariche di entusiasmo: “Senz’altro un’iniziativa interessante creata e svolta con passione. Un tentativo diffuso, che coinvolge singoli, società civile attiva e politica. Molto interessante il supporto informatico usato», come dichiarato da Simonetta, stakeholder, imprenditrice agricola.
E ancora: «Ho iniziato questo percorso pensando ad una formazione prettamente nozionistica ma così non è stato. Ci è stato chiesto cosa fosse per noi una comunità… quel “noi” è stato un modo per rendermi subito parte attiva del gruppo. Ho avuto la possibilità di raccontare le mie esperienze e le mie emozioni. Inizialmente ci è stato chiesto di utilizzare il Padlet , che non conoscevo, e che è stato semplice ed intuitivo da apprendere. Negli incontri successivi, prevalentemente in presenza, mi arricchisco della conoscenza e dell’esperienza altrui, nonché della mia stessa introspezione. Tutto ciò che ci viene spiegato con le slide, ci viene fatto sperimentare attraverso percorsi esperienziali, giochi, approfondimenti. Quando entro ritrovo “Umani” ad accogliermi, non avrei mai immaginato che mi sarei recata al corso di formazione come un appuntamento tanto atteso», le ha fatto eco Melania, rappresentante dell’ente partner “Cooperativa Il Sentiero”.
La formazione offerta dal progetto Ceveat continuerà nelle prossime settimane e si sta espletando in un momento itinerante del progetto, in cui partners e stakeholders stanno co-progettando nuove attività, come il family engagement e l’intrigante “ti vengo a cercare” sfruttando le sinergie che si stanno sviluppando all’interno della formazione. Molto attiva, quindi, in questa fase la “comunità virtuale” impegnata ad individuare tempi e modi per una partecipazione sempre più estesa e radicata.
Infine, sempre nel mese di febbraio si svolgerà un incontro presso l’Iis di San Marco Argentano, che vedrà un ulteriore allargamento del parterre, ed un incontro in Dad sul tema “Comunicare i progetti”. (rcs)