L’INCAPACITÀ DI SPENDERE LE RISORSE UE
UN MILIARDO INUTILIZZATO IN CALABRIA

Al 30 giugno 2022 la Calabria ha speso poco più della metà dei fondi stanziati dai Programmi Operativi Regionali (Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e del Fondo sociale europeo (Fse) ed è indietro, rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno dell’utilizzo delle risorse comunitarie.

Prevale l’incapacità di spendere che caratterizza da tempo immemorabile la gestione finanziaria della Regione, con l’assurda realtà di fondi restituiti per scadenza dei termini. Il Por Calabria 2014-2020 (2.378.956.481 euro) risulta utilizzato per il 54%, quindi rimane un miliardo di euro a disposizione da spendere entro il 31 dicembre 2023: le somme non utilizzate andranno inesorabilmente perse.

Tuttavia, a Bruxelles si guarda con ottimismo alla possibilità che gli obiettivi fissati vengano raggiunti – e quindi non vengano perse risorse – grazie a uno scatto finale da parte delle amministrazioni italiane coinvolte, come già accaduto più volte in passato.

Un problema, quello della nostra regione, che in realtà non è una novità anzi. Già lo scorso marzo, il presidente Roberto Occhiuto riferiva che «negli ultimi 20 anni, dal 2000 ad oggi, non ha speso – o non ha comunicato la spesa al governo – cospicue risorse dei Fondi assegnati dallo Stato. È una storia che si ripete e che, purtroppo, abbiamo imparato a conoscere negli scorsi decenni: le Regioni del Sud al palo, con una burocrazia non all’altezza e troppo spesso incapace di utilizzare i fondi europei e nazionali. Ma in questo caso è in ballo una cifra davvero impressionante: si sfiorano 1 miliardo e 100 milioni di euro».

Un annuncio su basi dei dati forniti dal ministero del Sud e della Coesione Sociale, guidato dall’ex ministra di Forza Italia e oggi passata ad AzioneMara Carfagna, dove il governatore parlava di una responsabilità che era da attribuire se non in minima parte, all’attuale struttura amministrativa, ma evidentemente ad un sistema perverso di inefficienze che è andato avanti negli anni, nell’immobilismo della politica, di destra e di sinistra. Per queste ragioni oggi ho riunito tutti i direttori generali della Regione. Un momento di incontro e confronto che si è reso necessario a seguito di questa notizia».

Occhiuto, nel termine del suo intervento, denunciando come la Calabria avrebbe rischiato di perdere per sempre questi fondi che non verranno utilizzati per intero entro la fine del 2022, ha riferito di aver riferito di aver intrapreso «una trattativa con l’esecutivo nazionale per cercare di salvare i soldi effettivamente non spesi e che la Calabria non riuscirà a mettere in cantiere nei prossimi 10 mesi».

È il 9 di ottobre, e la Calabria la speso poco più della metà dei fondi stanziati dai Programmi Operativi Regionali.

Eppure, nel 2020, la Regione aveva superato con 62 milioni di euro il target fissato dall’Unione europea, evitando ogni rischio di disimpegno delle risorse, con una spesa certificata pari a 888 milioni di euro a valere sul Por Calabria 2014/2020.

Una vittoria firmata dall’allora presidente f.f. Nino Spirlì, che subentrò dopo la scomparsa improvvisa del presidente Jole Santelli, in cui è stato evidenziato da Maurizio Nicolai,  l’Autorità di gestione del Por Calabria, «è tutta spesa relativa al Por, che è stata messa a terra ed è andata ai calabresi, quindi si tratta di spesa reale».

Quindi, al Presidente Occhiuto non tocca altro che rimboccarsi le maniche e impedire di «perdere neanche un euro messo a nostra disposizione». (rrm)

Commissione Bilancio: approvati Fesr e Fse 21/27 e il Piano di Sviluppo e Coesione

La seconda Commissione del Consiglio regionale della Calabria, guidata dal presidente Antonio Montuoro, ha approvato il Programma Regionale FESR/FSE Plus 2021/2027 e del Piano di Sviluppo e Coesione.

È stata una seduta abbastanza impegnativa, con importanti proposte all’ordine del giorno tra cui l’approvazione del Bilancio degli Enti Strumentali della Regione Calabria, Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR) ed Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP).

Nel prosieguo dei lavori, in stretta correlazione con la precedente seduta, l’organismo consiliare permanente ha proceduto alla disamina e all’approvazione della Strategia di Specializzazione Intelligente 2021-2027 e Governance S3, del Programma Regionale FESR/FSE Plus 2021/2027 e del Piano di Sviluppo e Coesione.

«Il confronto su tali tematiche, avvenuto nella seduta precedente di commissione, prima ancora dell’approvazione in Giunta, grazie alle specifiche fornite dal Dirigente del Dipartimento Programmazione Unitaria dottor Nicolai, è servito a rendere edotti i consiglieri di tutte le procedure propedeutiche ed attive, e in modo più dettagliato dei 5 obiettivi di Policy del programma – spiega il presidente Montuoro -. Grazie a questo importante lavoro di squadra, la Commissione si è trovata oggi ad approvare un documento già discusso e visionato nei suoi elementi principali. Passaggio essenziale, per il positivo risultato odierno di approvazione, visto il prossimo passaggio obbligatorio ed urgente, dal Consiglio della Regione Calabria».

Nello specifico, all’attenzione dei componenti della commissione nella seduta odierna, il testo del nuovo POR Calabria 2021-2027, che ha visto un lavoro propedeutico, da parte del Dipartimento di Programmazione Unitaria, con il consolidamento di ben due cicli di negoziazione con le D.G. della Commissione Europea, condiviso con il partenariato istituzionale e socioeconomico, che hanno redatto parere favorevole per la presentazione.

«Un lavoro – ha aggiunto Montuoro – con cui si è potuti arrivare al documento odierno, con il quale la Regione Calabria aprirà un nuovo ciclo di negoziazione, prima del documento finale. Quest’ultimo ciclo vedrà la valutazione del programma anche da tutte le altre direzioni generali tramite le varie osservazioni e si concluderà tra 90 giorni, con l’approvazione del documento finale. Finalmente la Calabria inizia ad essere Protagonista ed attiva, posizionandosi come una delle prime regioni ad aver concluso la prima fase di ciclo negoziale, posizionandosi tra le prime regioni ad approvare il piano di programmazione».

Montuoro, in qualità di presidente della Commissione Bilancio ha richiesto un ulteriore sforzo al Dirigente dottor Maurizio Nicolai, «con l’invito di stilare una relazione periodica sull’andamento delle osservazioni della negoziazione, in modo da informare in tempo reale la Commissione Consiliare. Con l’approvazione di questo programma, che rappresenta uno strumento finanziario molto importante per la Calabria, parliamo di una dotazione finanziaria con oltre 3,17 miliardi di euro, che ricomprendono una dotazione per il Fondo Sociale di circa 700 milioni di euro, il maggiore importo di sempre. È una sfida questa in cui la Calabria si gioca tutto, da protagonista – ha concluso il presidente Montuoro -. Un importante vantaggio competitivo da poratre avanti con impegno e seria programmazione, in modo da arrivare a quei risultati fondamentali che la Calabria e i suoi cittadini si aspettano». (rp)

FONDI UE DI SVILUPPO REGIONALE 2014/20
IN CALABRIA 2270 PROGETTI PER 1,68 MLD

di GIORGIA MARINUZZI e WALTER TORTORELLA – I recenti dati OpenCoesione sullo stato di avanzamento dei Fondi UE al 31 dicembre 2020 fotografano un FESR composto da circa 106mila progetti del valore, in termini di costi rendicontabili, di circa 30 miliardi di euro. Il presente articolo offre una panoramica sulla distribuzione di tali risorse per tema d’intervento e beneficiario, con un approfondimento sul POR Calabria 2014-2020.

I temi di intervento Con l’avvicinarsi della chiusura del ciclo di programmazione 2014-2020, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale è riuscito ad alimentare circa 106mila progetti, di cui 105.405 con un singolo beneficiario. Si tratta di un grande balzo in avanti rispetto al semestre precedente dal momento che i finanziamenti hanno interessato il 48% in più delle operazioni registrate a giugno 2020.

Sul fronte degli importi la variazione è stata più contenuta, con un +14% rispetto al primo semestre dell’anno: i costi rendicontabili di dicembre 2020 ammontano infatti a oltre 29,8 miliardi di euro, di cui la fetta più ampia, ossia il 33,8%, è destinata alla ricerca e all’innovazione. Segue il settore dei trasporti, con il 17,8% delle risorse e quello relativo alla tutela ambientale, con il 10,6% delle somme (Tabella 1).

Un’ampia differenza tra temi d’intervento si rileva in base alla taglia finanziaria media delle operazioni: si va infatti dai circa 70mila euro di costi ammessi per progetti volti a migliorare la competitività delle imprese, agli oltre 12 milioni di euro nel campo della mobilità (Figura 1).

Meno variabile l’avanzamento rendicontabile, dato dal rapporto tra pagamenti e costi ammessi, che per l’intero Fondo si attesta al 47%, con il picco del 55% registrato proprio per il settore d’intervento in cui i finanziamenti sono più cospicui, ossia la ricerca.

I progetti Fesr 2014-2020

 

Taglia finanziaria media dei progetti FESR

I beneficiari Gli operatori privati e le imprese sono il primo soggetto beneficiario del FESR in Italia, con il 65% degli interventi e il 47% delle risorse assegnate (Figura 2). I secondi beneficiari, lato importi, sono i comuni (14,9%), seguiti dalle regioni (13,3%).

I beneficiari privati intervengono per oltre la metà degli importi assegnati nel campo della ricerca e dell’innovazione (55%) e per circa un quarto (23%) nel settore dei trasporti. Cambiano le priorità per i comuni, che invece utilizzano il FESR soprattutto per azioni legate alla tutela ambientale (29% degli importi di cui sono beneficiari) e all’efficientamento energetico (17%). Infine, le regioni, il terzo soggetto beneficiario lato finanziamenti, conferma il tema ambientale come prioritario (23% dei costi), insieme ai trasporti e al rafforzamento della capacità della PA (17% e 16% rispettivamente).

Tabella progetti e costi FESR 2014-2020

Il FESR in Calabria Nella programmazione 2014-2020 della politica di coesione, in Calabria si è optato per un Programma Operativo Regionale plurifondo, ossia riferito al FESR e al Fondo Sociale Europeo. Riguardo al FESR i progetti finanziati al 31.12.2020 sono 2.270 del valore di oltre 1,68 miliardi di euro, il 12% dei costi POR nelle c.d. regioni meno sviluppate (RMS). Lo stato di avanzamento dei progetti calabresi è pari al 53%, un dato superiore di esattamente 10 punti percentuali rispetto alla media delle RMS.

In Calabria, la maggior parte delle risorse FESR (Tabella 2) è impiegata sui temi mobilità e ambiente (rispettivamente il 34 e il 30% dei costi rendicontabili). In particolare, nell’ambito dei trasporti si parla di grandi progetti, di importo medio pari a 17 milioni di euro. Diversamente da quanto accade nel contesto nazionale, gli operatori privati e le imprese sono beneficiari nel POR Calabria, lato FESR, solo del 16% delle risorse (al pari dei comuni), nonostante attuino il maggior numero di interventi (39%, Figura 3). La maggior parte dei finanziamenti è infatti gestita direttamente dalla Regione, con circa 800 milioni di euro (il 47% degli importi) per 313 progetti (il 14% del totale).

Tabella die progetti POR Calabria 2014-2020

Tabella tipologia dei progetti

 

L’anima del Programma ormai sembra essere definita sia per tipologie di interventi, sia per categorie di beneficiari, ora bisogna solo apprestarsi a chiudere. Per il periodo 2014-2020 vale infatti la cosiddetta regola “n+3” (art. 136 del Regolamento CE 1303/2013), secondo la quale le certificazioni alla Commissione europea devono essere presentate entro e non oltre il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello dell’impegno nell’ambito del Programma Operativo. [courtesy OpenCalabria]

Gli autori:

Giorgia Marinuzzi

Economista, è ricercatrice presso il Dipartimento Studi Economia Territoriale dell’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (IFEL). Esperta di economia dello sviluppo e del territorio, coordina gruppi di ricerca e cura rapporti di analisi dell’Istituto. Per il periodo di programmazione comunitaria 2014-2020 rappresenta IFEL nei Comitati di Sorveglianza del PON “Città metropolitane”, del PON “Governance e capacità istituzionale”, del PON “Infrastrutture e reti”, nonché nel “Comitato con funzioni di sorveglianza e accompagnamento per l’attuazione dei PO 2014-2020”. É autrice di numerosi articoli in materia di fondi strutturali, gestioni associate comunali e partenariato pubblico privato. Nell’anno accademico 2015/2016 ha collaborato all’attività didattica integrativa del corso “Laboratorio di analisi dei dati statistici per l’economia”, presso l’Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Scienze Politiche. Nel 2018 è stata docente nel Master “European funds manager: value chain per lo sviluppo territoriale”, presso la Link Campus University di Roma.

Walter Tortorella

Economista, è Capo Dipartimento Studi Economia Territoriale della Fondazione IFEL. Esperto di politiche pubbliche e sviluppo economico è stato Direttore del Centro Documentazione e Studi dei Comuni Italiani ANCI-IFEL, Direttore Ufficio Studi della Fondazione Cittalia ANCI Ricerche. È autore di numerosi articoli in materia di public management e politiche di sviluppo. Tra le sue pubblicazioni più recenti: “Partenariato Pubblico Privato e Project Finance”, Maggioli, 2017; “Finanziare la crescita” con Marco Nicolai, Rubbettino, 2016; “Politica di coesione e questione urbana”, Carocci editore, 2015; “Città metropolitane. La lunga attesa”, Marsilio, 2014.

LA CALABRIA NON SA SPENDERE I FONDI UE
EURISPES: HA RINUNCIATO A 1,125 MILIARDI

1 miliardo e 499.000 euro sono stati stanziati per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, e 430 milioni per il Fondo Sociale Europeo, ma Calabria «è riuscita a non spendere 951 milioni di euro del Fesr e 173 milioni di euro dell’Fse, per un totale di 1 miliardo 125.000 euro». Lo rivela, impietosamente, un’approfondimento di Maurizio Lovecchio, direttore della sede Eurispes Calabria, sui fondi destinati alla Regione.

«In pieno agosto – ha scritto Maurizio Lovecchio – abbiamo assistito a commenti e reazioni esaltanti per le performance della Regione Calabria circa gli obiettivi raggiunti e l’impegno della spesa (non l’attuazione della spesa) relativamente alle risorse del Por Fesr 2014-2020. Tuttavia, come emerge anche dal Rapporto Italia 2020, elaborato dal nostro Istituto, la percezione della spesa dei fondi europei sul territorio è molto bassa e soprattutto l’efficacia della spesa delle risorse europee sul territorio è molto scarsa».

Infatti, nonostante si debbano aspettare i dati di questo programma, il direttore Lovecchio ha rilevato come, analizzando i dati del programma 2007-2013, «i primi dati indicano un andamento simile, se non peggiore», sottolineando che «aver ottenuto risorse per coprire le spese certificate/impegnate, non significa quindi poter sostenere l’avvenuto impiego per la realizzazione di interventi e investimenti reali sul territorio».

Bocciatura, dunque, per la Regione Calabria, che ha dimostrato inefficienza della programmazione, l’inefficacia della spesa, gap nella distribuzione delle risorse tra i beneficiari pubblici e i beneficiari privati e i ritardi procedurali nell’attuazione dei bandi.

Per spiegare il primo punto, ossia l’inefficienza della programmazione, il direttore Lovecchio ha spiegato che la Regione, per il settennio 2014-2020, aveva individuato 14 assi prioritari sul Programma Operativo Regionale e, che 9 di questi (Promozione della Ricerca e dell’Innovazione, Sviluppo dell’Agenda digitale, Efficienza energetica, Mobilità Sostenibile, Istruzione e formazione, Tutela e Valorizzazione del Patrimonio ambientale e culturale, Inclusione sociale, Sviluppo delle reti di Mobilità Sostenibile e Promozione dell’occupazione sostenibile) erano stati indicati quali prioritari già nella precedente programmazione.

«Ciò significa – ha spiegato – che in 7 anni (quindi dal 2007 al 2013) non solo non sono stati raggiunti gli obiettivi né impegnate tutte le risorse a disposizione; ma evidentemente non sono stati realizzati interventi tali da consentire di non considerare più come priorità ben 9 settori intesi come strategici per lo sviluppo socio-economico del territorio regionale».

Inoltre, Lovecchio ha rilevato come «se osserviamo le anticipazioni del prossimo Programma Regionale Por Fesr/Fse 2021-2027, le priorità sembrano essere ancora quelle degli anni precedenti».

Per quanto riguarda il gap tra beneficiari pubblici e privati, il direttore di Eurispes Calabria ha indicato come per la Pubblica Amministrazione siano stati stanziati 671 milioni 518.235 di fondi a fronte di 246 milioni 959.057 (dati riportati dal Siurp della Regione Calabria): «una discrepanza – ha commentato Lovecchio – che deve far riflettere soprattutto sul principio di solidarietà che è uno dei cardini su cui si fonda l’Unione europea e incide sulla percezione  dei cittadini e degli imprenditori».

«Seppure sia corretto – ha aggiunto – che gran parte delle risorse europee siano destinate alla spesa ed agli interventi diretti a favore delle Pp.Aa. in una Regione in perenne crisi di occupazione, inserita nell’elenco delle Regioni più depresse d’Europa, e che indica la Promozione dell’Occupazione tra i suoi Assi prioritari, tuttavia il mancato impiego da un lato e la mancata realizzazione degli interventi pubblici programmati, impongono una riflessione attenta in ordine alla programmazione futura ed alla destinazione dei fondi del nuovo Por».

Per quanto riguarda i ritardi procedurali nell’attuazione dei bandi, Lovecchio ha rilevato che «dal momento della pubblicazione del bando e fino alla erogazione del contributo passa molto tempo; troppo per chi (il privato) confida di avviare ovvero realizzare i propri investimenti mediante il supporto di finanziamenti pubblici», e ne riporta un esempio lampante: un bando su startup e spin off che, a distanza di quasi 3 anni, non ha ancora «pubblicato gli esiti, oggetto anche di una interrogazione prioritaria con richiesta di risposta scritta alla Commissione».

Un altro esempio, e anche più recente, è la protesta da parte dell’Associazione Operatori Turistici “Riviera e Borghi degli Angeli, spazientiti per la mancanza di notizie e/o nuove direttive ufficiali sul bando regionale Valorizzazione dei Borghi della Calabria e il Potenziamento dell’offerta turistica e culturale. Dopo quasi 4 anni dal varo dell’iniziativa, non se ne sa nulla.

Concludendo, Lovecchio ritiene che, «per la ripartenza e per la efficace programmazione serve, utilizzando una sola parola, “Efficienza”. Quell’efficienza matrice di buone pratiche amministrative e politiche; quell’efficienza che aiuta a comprendere quali siano le reali esigenze di un territorio e che, di conseguenza, indirizza verso scelte strategiche. Quell’efficienza che è soprattutto sapersi rivolgere a figure professionali adeguate, in grado di stilare un bando, valutare le proposte e anche presentare progetti che abbiano ricadute positive sulla collettività».

Un ingrediente fondamentale, che «è mancato e continua a mancare in Calabria, «fanalino di coda delle Regioni d’Europa che proprio nell’Europa (intesa come istituzione) avrebbe potuto trovare la chiave di volta per la propria rinascita, ma che invece non è riuscita a sfruttare quel tanto di buono che l’Unione “dona” ai suoi 27 “figli”».

Maurizio Lovecchio, dopo questi dati poco rassicurati, confida «nella nuova programmazione dei Fondi Strutturali e del Fondo di Coesione grazie ai quali viene finanziata la possibilità di investire per realizzare infrastrutture in diversi settori strategici, con la concreta prospettiva di crescita e miglioramento per il territorio».

«E confidiamo che si dia corso, finalmente – ha concluso – ad una programmazione efficace, frutto di lungimiranza amministrativa, che impieghi competenze tecniche specializzate e valorizzi le risorse interne alla P.A., favorendo il passaggio dalla burocrazia asfittica ed inconcludente ad una azione di dinamicità e performance elevate, che agevoli la percezione della spesa pubblica e dell’impiego delle risorse europee per le reali esigenze del territorio, delle imprese e dei cittadini calabresi». (rrm)

La ricerca Eurispes Calabria