Domani, a Serrasetretta, si chiude la settima edizione del Festival delle Erranze e della Filoxenia, il festival dell’area dei monti Reventino e Mancuso, in Calabria, che promuove la cultura, le tradizioni, l’arte, l’innovazione, la creatività dei paesi e delle comunità.
Il Festival ha avuto per tema “Vivere la montagna al Sud”, per esplorare nuovi modi di abitare le “terre alte” del Mezzogiorno d’Italia, con coraggio ma anche con soddisfazione e passione, capire che il Sud non è solo mare, turismo mordi e fuggi, pregiudizi, caos. Il Sud ha un’anima ancora viva ed identitaria e quest’anima è proprio nelle sue montagne, che per secoli hanno ospitato gran parte delle popolazioni e che, nonostante la carenza di servizi essenziali, sono ancora abitate da persone laboriose ed irriducibili, dotate di grande coraggio e passione civile, che devono faticare il doppio di chi vive in città ed in pianura per affermare i loro diritti.
Nel bran finale della kermesse, si parte alle 9 nella Faggeta di Condrò di Serrastretta (si raccomanda la puntualità). Il luogo è raggiungibile in auto, in breve, dal Passo di Condrò. L’escursione è organizzata da l’Associazione Edrevia e dalla Proloco di Serrastretta. Da lì, guidati da Francesco Bevilacqua, si compirà una breve passeggiata narrata nella parte più bella della foresta, con arrivo, dopo un’ora e mezza, alla Cona del Corvo.
Si prosegue, alle 10,30, con l’ormai classico “Concerto per la foresta” alla Cona del Corvo, con gli strumenti musicali della tradizione mediterranea di Francesco Denaro: lira calabrese, lira cretese, chitarra battente, sempre con l’organizzazione di Edrevia e della Proloco di Serrastretta. Chi vuol partecipare al solo concerto, può giungere nelle immediate vicinanze della Cona del Corvo (una conca che funge da anfiteatro naturale nella Faggeta di Condrò) sempre dal Passo di Condrò, seguendo i segnali predisposti. Per chi proviene da Lamezia Terme, al passo-quadrivio, prendere la strada asfaltata a sinistra e proseguire sino a dove finisce l’asfalto. Da lì proseguire a piedi lungo la sterrata per cinque minuti ed entrare nella foresta a sinistra.
Nel pomeriggio, all’Antico Mulino delle Fate di Lamezia Terme, alle 17,30, organizzata dalla omonima associazione, grande festa del pane “U granu, macinatu, ‘mpastatu, cuattu e mangiatu”, con tanti intrattenimenti culturali e musicali, le caprette e gli asinelli del Mulino e, soprattutto, la Fata Gelsomina. (rcz)