Cerisano “capitale” delle frittole e della quadrara, grazie alla due giorni organizzata dal Comune e Confraternita per il Festival delle Serre – Winter edition.
Una manifestazione in cui si è celebrato l’antico rito del maiale in Calabria e che è iniziata sabato con artisti di strada e musica popolare che hanno invaso e animato le vie del paese. Domenica, invece, al Sagrato della Chiesa del Carmine, si è svolto il raduno dei partecipanti appartenenti a diverse confraternite provenienti da Reggio Calabria, Busto Arsizio, Brescia, Novara, Palermo, Cariati.
«Una visita magistralmente guidata dallo storico Luigi Bilotto, ci ha fatto scoprire meraviglie artistiche e curiosità della Cerisano antica», ha voluto rimarcare il priore Emilio Iantorno. E poi tutti a Palazzo Sersale dove si è svolta, dopo un aperitivo rinforzato e musica popolare, «la tavola rotonda sulle tradizioni partendo proprio dalle frittole, oltre che sulle strategie di rilancio dei nostri paesi».
Alla tavola rotonda, moderata dal giornalista Francesco Mannarino, sono intervenuti l’assessore regionale Gianluca Gallo, il sindaco Lucio Di Gioia, il presidente Fice Marco Porzio, il giornalista Andrea Radic, il presidente dell’associazione la Quadara Emilio Iantorno e il Prof. Vito Teti con le sue riflessioni. È stata premiata, anche, un’azienda fatta di giovani di Orsomarso che coltivano ed esportano peperoncini: il progetto Kalab di Luciano Fortunato, esempio di sano investimento nella propria terra.
Infine è stato premiato, con la prima edizione della Quadara d’argento, opera del maestro Gerardo Sacco, il Professore Vito Teti che, «con i suoi studi e le sue riflessioni rappresenta una fonte di ispirazione per la nostra associazion».
La giornata si è conclusa a tavola in compagnia del giornalista Andrea Radic con frittolata nei saloni di palazzo Sersale sapientemente preparata dalla famiglia Colonna di “Chianu ‘e Piru” con la collaborazione di Francesco De Rose.
«Fare cultura significa concorrere alla formazione dell’individuo sul piano intellettuale e morale – ha detto il sindaco Di Gioia – e all’acquisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società. “La restanza” è il campo di battaglia, tanto per amministratori quanto per quel pezzo di società che con responsabilità e consapevolezza non si lascia imbrigliare da false ricostruzioni disancorate dalla realtà. Cultura significa sacrificio e impegno; Cultura significa studio e conoscenza».
«Occorre rigenerare i rapporti di comunità, la memoria e i valori di socialità – ha evidenziato –. Questa è la nostra missione». L’assessore regionale Gianluca Gallo si è soffermato sull’ambizione della qualità che permette all’intera Calabria, ed anche a Cerisano, di crescere ed ottenere riconoscimenti.
Infine il premio a Teti, il quale ha fatto riferimento alla centralità che il maiale assumeva nella vita, nell’alimentazione, nella cultura delle nostre comunità del passato. Le “frittole” ancora oggi, nei nostri paesi hanno un grande valore simbolico e rituale.
«Credo che una nuova economia basata sui prodotti-agroalimentari, la valorizzazione dell’ambiente, una cultura del cibo, che si basi sulla socialità e sulla convivialità, sul “buon mangiare” e su una sano “turismo” enogastronomico, possano costituire elementi da cui ripartire per “rigenerare” i paesi, che si stanno spopolando e non hanno bisogno di slogan e di menzogne, ma di cura, attenzione, lavoro, servizi sanitari, scuole, centri sociali, iniziative culturali e conviviali di qualità, non retoriche e non folkloristiche». (rcs)