Autonomia, Occhiuto: Fi non voti intese se non finanziati i Lep

«Ribadisco le mie perplessità sui modi e sui tempi dell’approvazione della legge sull’autonomia differenziata». È quanto ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, al Consiglio nazionale di Fi e riportato dall’Agi, aggiungendo come «il ddl Calderoli, purtroppo, è arrivato all’ok finale delle Camere senza che contemporaneamente sia giunto al traguardo anche il superamento della spesa storica».

«Spero che Forza Italia, così come ha sempre detto il nostro leader Antonio Tajani metta al centro della sua azione
proprio il superamento delle differenze territoriali, archiviando definitivamente la spesa storica a favore de fabbisogni standard», ha argomentato Occhiuto.

«Il mio auspicio  – ha proseguito sempre secondo quanto si apprende – è che Forza Italia non voti in Consiglio dei ministri e in Parlamento alcuna intesa con singole Regioni se prima non saranno interamente finanziati i Lep, e se non ci sarà la matematica certezza che determinate intese possano produrre danni al Sud». (rrm)

Incendio a Campo Calabro, FI: Un atto inqualificabile

I consiglieri comunali di FI a Reggio, Federico Milia, Antonino Maiolino e Roberto Vizzari hanno espresso profondo sdegno per l’atto incendiario compiuto da ignoti al manto erboso del campo sportivo di Catona, in fase di riqualificazione.

«L’ennesimo atto intimidatorio che ci costringe a fare una riflessione urgente – hanno detto – su quanto ancora ci sia da fare per diffondere la cultura del ‘costruire’: distruggere significa rallentare, a volte anche annientare gli sforzi che noi amministratori, anche dai banchi dell’opposizione, e i tanti reggini onesti compiono ogni giorno per tornare a vivere in una città che sia degna di questo nome».

«Come cittadini, ancor prima che come istituzioni, abbiamo il dovere di contrastare con fermezza questi episodi: perché la città rinasca, serve l’aiuto di tutti i reggini – ha concluso il gruppo consiliare – ora è il momento di restare uniti per difendere la città». (rrc)

 

 

Da Reggio Tajani lancia la candidatura di Giusi Princi: Così la Calabria ha punto di riferimento a Bruxelles

«Pensiamo sia giusto promuoverla, e fare in modo che la Calabria possa avere un solido punto di riferimento a Bruxelles». È così che il vicepremier, ministro degli Esteri e presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, da Reggio ha lanciato la candidatura di Giusi Princi, vicepresidente della Regione Calabria, alle europee.

Al fianco di Tajani, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, il deputato reggino Francesco Cannizzaro e l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo.

Una candidatura, quella della vicepresidente Princi, nata proprio perché «Giusi Princi sta facendo bene, perché ha dimostrato di saper lavorare molto bene», ha spiegato Tajani, ricordando che è da Bruxelles che «partono finanziamenti importanti, dove si decidono tante cose che riguardano il nostro Paese e quindi che riguardano anche la Regione Calabria».

«Forza Italia vuole crescere e superare il 10% dei voti – ha spiegato – e i segnali che giungono sono favorevoli. Proprio ieri in Calabria ben duecento amministratori locali di questa regione hanno aderito a Forza Italia, un grande movimento di donne e uomini che sentono il bisogno di avere una forza politica seria, affidabile, credibile e responsabile».

Per il presidente di FI, «il risultato delle elezioni europee non cambierà nulla negli equilibri di governo», in quanto «il Governo, così come tutte le forze del Centrodestra si rafforzerà».

«Abbiamo fatto liste competitive e individuato le persone migliori da far lavorare in Europa – ha detto il ministro –. In questa campagna elettorale punteremo al dibattito sui contenuti e non su chi si candida, senza sterili polemiche per parlare male dell’uno o dell’altro, perché i cittadini sono disgustati dalle risse».

«Abbiamo sempre detto che noi non siamo in guerra con la Russia e quindi non manderemo soldati italiani a combattere in Ucraina», ha poi detto il ministro degli Esteri, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron.

«Noi difendiamo – ha ricordato Tajani – il diritto dell’Ucraina ad essere uno Stato indipendente. Ma non siamo, lo ribadisco, in guerra con la Russia. La nostra posizione è sempre questa. Non abbiamo mai cambiato idea. Noi difendiamo la libertà, l’indipendenza, ma stiamo lavorando per costruire la pace».

«Sbaglia la Federazione russa ad attaccare l’Ucraina – ha proseguito Tajani –.Ha sbagliato e c’è una violazione del diritto internazionale – ha sottolineato il titolare della Farnesina – ma dobbiamo costruire la pace e per questo noi siamo tutti impegnati in questa direzione, come lo siamo in Medio Oriente. E come lo siamo nel Mar Rosso per difendere il traffico marittimo commerciale, visto che siamo un Paese esportatore. L’Italia, quindi, è protagonista della politica internazionale».

Tajani, poi, ha detto di essere «favorevoli» al Ponte sullo Stretto, opera per cui «il ministro Matteo Salvini lavorerà per fare in fretta».

«Ha il sostegno dalla Regione Calabria, dalla Sicilia e del Consiglio dei ministri. Il ponte si farà, dipende tutto da quello che deciderà il ministero che ha il nostro sostegno», ha detto.

In mattinata, poi, il ministro ha accolto il presidente dell’Albania, Bajram Begaj, attualmente in visita in Calabria, a Pallagorio.

«Da sempre siamo assolutamente convinti che il popolo albanese, fratello del popolo italiano, presto dovrà e potrà essere parte dei popoli dell’Unione Europea», ha detto Tajani, ricordando come «le relazioni tra Italia e Albania, mai come in questo momento sono così proficue. Siamo tra i principali interlocutori anche a livello economico, commerciale. Abbiamo approvato recentemente in Parlamento anche le norme che tutelano da un punto di vista pensionistico i lavoratori albanesi in Italia».

«Questo era un tema molto sentito da queste persone – ha aggiunto – molto sentito dall’Albania e questo è un altro segno di volontà dell’Italia di continuare a lavorare con voi nei prossimi anni. E la sua visita in questo territorio è un segnale di grande disponibilità, un segnale di amicizia, la voglia di continuare a tenere rapporti certamente con il popolo Arbëreshë».

«Il governo Italiano – ha detto ancora Tajani – sta studiando i modi per far studiare l’Arbëreshë nelle scuole elementari con delle lezioni speciali». In Calabria «il legame con l’Albania è forte nessuno vuole rinunciare alle proprie origini ed è giusto difendere la lingua, che rafforza l’identità calabrese, per questo ieri sera stavamo discutendo con il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, e stiamo studiando i modi per far studiare l’Arbëreshë nelle scuole elementari con delle lezioni speciali». (rrc)

Tirocinanti, il ministro Gelmini impugna la legge regionale di stabilizzazione

Il ministro degli Affari Regionali, Maria Stella Gelmini, ha impugnato la legge regionale per la stabilizzazione del precariato storico della Regione Calabria. Lo hanno reso noto i sindaci f.f. della Città Metropolitana di Reggio, Carmelo Versace e il sindaco f.f. del Comune di Reggio, Paolo Brunetti, che lo hanno definito un «atto gravissimo da parte della Ministra di Forza Italia che affossa una legge approvata in una Regione governata da esponenti del suo stesso partito».

«Uno scontro politico tutto interno a Forza Italia e alla destra regionale e nazionale giocato sulla pelle dei lavoratori incolpevoli che da anni si trovano in una condizione di precarietà ed insicurezza lavorativa. Solo pochi mesi fa – prosegue la nota dei due facente funzione –la vicepresidente Princi annunciava l’approvazione della stabilizzazione dei precari storici, presentandola come “un piccolo grande regalo di Natale” nei confronti dei lavoratori. Un regalo trasformatosi in realtà in uno scherzo di Carnevale, visto che la Giunta regionale doveva ancora fare i conti con la tagliola della Ministra Gelmini, autorevole esponente dello stesso partito che guida la Regione Calabria, che nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri di pochi giorni fa, ha deciso l’impugnazione della legge regionale».

«Un fatto di inaudita gravità – hanno proseguito – che rischia di minare severamente il percorso di stabilizzazione dei precari della Regione Calabria, uno scontro politico da sanare al più presto, che mette in evidenza tutti i limiti di un governo regionale nato solo da pochi mesi ed evidentemente già affetto da annunciate, bravissimo nei proclami a mezzo stampa ma inesorabilmente soccombente sui tavoli romani anche di fronte ai Ministri della sua stessa parte politica». 

«Chiediamo al Governatore Occhiuto – hanno concluso – autorevole esponente di Forza Italia, di esprimersi con urgenza su questa incresciosa vicenda, assumendo una posizione chiara e netta a difesa del precariato storico della nostra regione e chiedendo spiegazioni sull’impugnazione proposta dalla Ministra Gelmini contro la stabilizzazione di decine di lavoratori che da anni operano con dignità al servizio della comunità calabrese nonostante la graticola del precariato» (rrc)