Filcams Cgil: Il rischio isolamento della Locride va affrontato

Giuseppe Valentino, segretario Generale Filcams Cgil Calabria e Valerio Romano, segretario Generale Filcams Cgil Metropolitana Reggio Calabria , hanno evidenziato come «nel ricordare Peppe Valarioti, dopo più di quarantanni, viene da fare il confronto con la condizione sociale ed economica della Calabria e della Piana di Gioia Tauro che paradossalmente si è aggravata in questi anni».
«Quarantatre anni fa, in una notte che doveva essere di festa – hanno ricordato – a Rosarno veniva ammazzato il professore Peppe Valarioti. Militante comunista e appassionato sostenitore della condizione delle lavoratrici e dei lavoratori della Piana e amante della cultura per la quale si batteva oltre che per il lavoro ed il riscatto della Calabria. La ‘ndrangheta si prese la Calabria quella notte e nei giorni a seguire con gli ultimi degli omicidi di natura “politica” attraverso i quali ebbe le porte aperte tra le Istituzioni e la società».

«Una storia dimenticata, quella di Peppe Valarioti – hanno detto – che invece una politica lungimirante dovrebbe chiedere si insegnasse nelle scuole per costruire coscienze e conoscere la storia di questa nostra Terra che non è fatta solo di sconfitte e fallimenti ma anche di donne e uomini coraggiosi che non hanno piegato e non piegano la testa all’ingiustizia».
«È di queste ore – hanno proseguito – la notizia che la Limina sarà chiusa per lavori necessari al suo mantenimento, isolando però l’intera area della Locride dal resto del mondo. Com’è possibile che le nostre terre, quelle che dovrebbero portare benessere e ricchezza a chi ci vive e lavora siano ancora così aride e crudeli con i suoi abitanti? Come faranno quei luoghi ad essere attrattori turistici in queste condizioni e quanti danni economici e sociali dovranno subire ancora?».
«La Filcams Cgil Calabria – hanno detto ancora – si sta interrogando su questo tema e sulle possibili implicazioni e ricadute che ci saranno anche in termini occupazionali nel territorio. Intanto, auspichiamo che nello spirito del pensiero di Valarioti da quegli stessi territori nasca una domanda si riscatto a partire dalla tenuta dei servizi socio-sanitari e dal lavoro.
«Noi ci saremo – hanno concluso – anche nei prossimi giorni, a confrontarci con le lavoratrici ed i lavoratori che rappresentiamo, perché come diceva il nostro compagno Peppe, se non lo facciamo noi, chi deve farlo?». (rrc)

Mare sporco a Caminia, il consigliere Montuoro: Polemiche di Filcams sono pretestuose

Il consigliere regionale Antonio Montuoro ha evidenziato come «le polemiche da parte della FilCams Cgil Calabria contro la Regione per le presunte chiazze scure riscontrate oggi nel mare di Caminia sono solo pretestuose e in palese contraddizione con quanto dichiara lo stesso sindaco di Stalettì, Mario Gentile».

Il primo cittadino, infatti, in una nota ha ringraziato «pubblicamente il presidente Roberto Occhiuto, e il dirigente generale del dipartimento Ambiente, Salvatore Siviglia – ha evidenziato Montuoro – per essere “prontamente intervenuto con l’Amministrazione comunale per ripristinare il blocco delle stazioni sollevamento dovuto alla mancata manutenzione degli ultimi anni”».

«Nonostante la gestione della depurazione spetta ai Comuni, mai come in quest’ultimo anno e mezzo la Regione ha affiancato gli enti locali per risolvere una serie di problematiche – ha detto ancora Montuoro –. Sicuramente, non ha pagato influencer, come sostiene erroneamente al Cgil, ma ha investito più di 16 milioni di euro (6 l’anno scorso e 10 quest’anno) per attività strutturali legate alla messa in efficienza del sistema di depurazione, del collettamento e anche per attività da svolgere in manutenzione ordinaria e straordinaria».

«Pertanto, le polemiche della FilCams Cgil Calabria contro la Regione sono solo strumentali e fuori luogo – ha concluso – fatti da chi preferisce lamentarsi piuttosto che avanzare proposte per contribuire a mettere mano ad un settore che per decenni in Calabria non si è riusciti a governare». (rcz)

Mare sporco, Valentino (Filcams) risponde a Montuoro

Giuseppe Valentino, segretario generale di Filcams Cgil Calabria, ha replicato al consigliere regionale Antonio Montuoro «che anziché andare a verificare – ha detto il sindacalista – se i miliardi dei calabresi sono stati investiti correttamente, per evitare che il mare si trasformi in una fogna, si preoccupa di chi, di fronte all’evidenza, indica il re nudo».

«Se la politica regionale – ha ribadito – anziché assumere atteggiamenti da tifoseria nei confronti del Presidente della Giunta, lo supportasse nell’azione di stimolo e di governo forse le cose in questa nostra terra girerebbero per il verso giusto. Puntualmente assistiamo a difese d’ufficio che spostano l’attenzione dal merito e banalizzano le questioni; il consigliere Montuoro per coerenza avrebbe dovuto correre a Caminia e farsi un bagno in quella chiazza marrone per dimostrare alle genti di Calabria che da quando il Presidente Occhiuto governa la Regione perfino la melma ha tutto un altro gusto».

«Verificheremo la capacità di ascolto e la coerenza delle dichiarazioni del consigliere Montuoro nelle prossime settimane – ha concluso – quando la Filcams Cgil Calabria presenterà le proposte di modifica del piano regionale strategico del turismo sostenibile che il consiglio regionale sarà chiamato ad approvare». (rcz)

Peste suina, Filcams Cgil chiede tavolo di confronto

Giuseppe Valentino, segretario generale di Filcams Cgil Calabria, e Valerio Romano, segretario generale Filcams Area Metropolitana di Reggio Calabria, hanno chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di convocare un tavolo per definire un protocollo straordinario di salute e sicurezza per il contenimento della peste suina.

Un protocollo che «permetta alle persone di lavorare – hanno detto – o, in alternativa, di avere dei sostegni e che soprattutto metta a disposizione dispositivi di protezione individuale che come denunciato sono completamente carenti».

I segretari, infatti, si son detti preoccupati dalle notizie relative alla diffusione della Peste Suina nel territorio Reggino: «siamo solidali con le comunità coinvolte per l’apprensione per la situazione di pericolo che pende sulla loro salute e sui danni potenziali all’economia del territorio».

«Sicuramente non aiuta in questo l’azione della Regione Calabria – hanno detto – che ha istituito una zona rossa senza tener conto di alcune situazioni che bene hanno fatto le guide alpine ed il Cai a sollevare, perché come è efficacemente raccontato nelle dichiarazioni pubbliche i lavoratori, il Turismo non è solo svago, per molti spesso invisibili ed ignorati, rappresenta il proprio lavoro e la propria stessa vita». (rcz)

PALMI (RC) – L’iniziativa “Generazione Legalità” della Filmcams Cgil

Mercoledì 10 maggio, a Palmi, alle 9.30, alla Casa della Culture “Leonida Repaci”, è in programma l’iniziativa Generazione Legalità, promossa da Filcams Cgil Calabria in collaborazione con il Comune di Palmi nell’ambito della campagna #caffecorretto.

Si tratta di un’occasione di confronto con il mondo studentesco alla presenza di numerosi ospiti e relatori voluta per sostenere e rafforzare le azioni e la cultura della Legalità.

Tra gli ospiti il procuratore Giovanni Bombardieri e Giacomo Panizza, sacerdote antimafia presidente della Comunità Progetto Sud.

Presenteranno i loro lavori e si confronteranno con oltre 200 studenti Stefano Baudino, professore, scrittore e giornalista, autore del libro “La mafia non è una cosa da adulti” e  Domenico Lagano regista di “Oh rovina! Breve saggio sul non finito”.

Parteciperanno Giuseppe Valentino, Segretario Generale Filcams Calabria, Gregorio Pititto, Segretario Generale Cgil Area Metropolitana. Concluderà Angelo Sposato, segretario Generale Cgil Calabria

La moderazione dei lavori sarà curata dal giornalista Agostino Pantano. (rrc)

Valentino (Filcams Cgil): Rapporto Inl racconta una Calabria irregolare nel turismo

Giuseppe Valentino, segretario generale di Filcams Cgil Calabria, ha denunciato come dal rapporto dell’Ispettorato  Nazionale del Lavoro sulle aziende del settore turistico in Italia, è emerso come in Calabria ci sono «province che segnano il 100% di irregolarità».

Da qui l’appello alla Regione, affinché «inizi a dare risposte concrete ai bisogno di chi lavora» ha detto Valentino, chiedendosi se «si sveglierà questa politica sempre alla ricerca del miglior sponsor per promuovere le nostre meraviglie quando basterebbe partire dalle fondamenta (?) dal lavoro e dalla sua qualità, dal rispetto della dignità di chi nel turismo vuole lavorarci e costruire la sua professionalità ed il suo futuro».

«Perché dovrebbe essere un’utopia – ha detto – formarsi e crescere in Calabria vivendo e lavorando tra le nostre meravigliose località a vocazione turistica? Lo é perché lavorare nel settore del turismo calabrese oggi significa fare la fame e massacrarsi, non avere orari e tempo libero nei mesi di alta stagione e rimanere a bocca asciutta già a settembre».

«Per questo come Filcams Cgil Calabria – ha ricordato – non abbiamo esitato a criticare i provvedimenti che la Giunta Regionale e in particolare l’assessorato al Turismo hanno in questi anni definito per il settore; a partite dagli incentivi ed i ristori a pioggia, dati senza alcun criterio etico che, dati alla mano, evidentemente e come avevamo previsto, sono andati ad aziende irregolari.  Abbiamo perso il ciuccio ed il sapone insomma…».

«Ora è tempo di risposte – ha sottolineato – di mettere mano ad un settore che non può vivere di offerte di lavoro un tanto al chilo sui social dove stanno crescendo episodi di vero e proprio caporalato digitale, occorrono risposte adeguete e norme certe per tutelare l’occupazione; così come abbiamo chiesto unitariamente in un recente incontro all’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese».

«Abbiamo chiesto – ha illustrato – di limitare l’utilizzo dei fondi a pioggia e gli incentivi alle imprese nel nuovo bando che l’Assessorato al Lavoro sta preparando per le assunzioni stagionali nel Turismo e di indirizzarli alle imprese che rispettano i contratti ed i dipendenti; siamo stati rassicurati che le nostre istanze verranno prese in considerazione: dopo il report diffuso dall’Inl ci aspettiamo una conferma immediata».

«Inoltre – ha concluso – è assolutamente urgente e non rinviabile definire un patto, un accordo tra le parti, che metta regole e dia prospettiva in termini di qualificazione al settore turistico calabrese. Il turismo può e deve diventare un settore ad alta produzione ed occupabilità in Calabria, soprattutto se non si continuano a buttare a mare risorse ed opportunità». (rcz)

Vigilanza privata, Filmcams Cgil Calabria: Urgente rinnovo del Ccnl

Il segretario generale di Filcams Cgil Calabria, Giuseppe Valentino, ha ribadito la necessità di rinnovare il ccnl, scaduto da sette anni, ai lavoratori della vigilanza privata.

«La cronaca giudiziaria di questi ultimi giorni – ha spiegato –  consegna gli esiti di processi legati a rapine ai danni di società di vigilanza privata con servizio portavalori. Cronache che raccontano la violenza criminale quasi romanzata con effetti speciali da cinema e i retroscena di furti da capogiro.  627500 €, l’incasso della rapina di Reggio Calabria, consegnati in mano ai banditi da una guardia giurata che quella cifra l’avrebbe guadagnata dopo 40 anni di lavoro tra le strade calabresi, di giorno e di notte, in un gabbiotto e con una pistola come un’unica compagna, sperando che la sorte sia clemente».

«Vigilanti e addetti alla sicurezza privati, uomini e donne – ha continuati – dimenticati dalle cronache così come dalle stesse aziende e dalle istituzioni. si pensi che il Ccnl nazionale di settore è scaduto da sette anni, anni nei quali il costo della vita correva mentre le misere buste paghe sono rimaste al palo. Tante le iniziative che il sindacato unitario ha organizzato in questi sette anni per chiedere un rinnovo contrattuale che ridia dignità ad un settore precario e povero: scioperi, manifestazioni, sollecitazioni ai vari ministeri perché intervengano in soccorso a queste lavoratrici e lavoratori».

«Un settore – ha continuato ancora il sindacalista – che è diventato poco appetibile per chi deve lavorare per poter vivere dignitosamente mentre paradossalmente cresce il bisogno di sicurezza, tanto che è normale incrociare quotidianamente la sagoma di un addetto alla vigilanza nel nostro quotidiano, in una banca, un supermercato, un ospedale o un’università. Ma l’assoluta irresponsabilità della parte datoriale sta ostacolando ancora la definizione di un accordo di rinnovo del Ccnl, perciò la mobilitazione sindacale non si ferma; soprattutto in Calabria, dove per non smentirsi rispetto alla tradizione “u cani muzzica sempri u sciancatu” proprio l’azienda di vigilanza coinvolta nelle rapine ha annunciato la volontà di disdettare i contratti integrativi in essere (circa 150€ in meno in busta paga per dipendente)».

«La Filcams CGIL Calabria – ha concluso – sosterrà ogni iniziativa che possa portare ad un avanzamento della trattativa nazionale per il rinnovo del contratto e per migliorare le condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Chiediamo conto alla politica ed alle Istituzioni, a chi ricopre incarichi prestigiosi di Governo e si riempie la bocca di parole come Sicurezza e Legalità, di intervenire per sanare questa vergognosa situazione sociale. Non si può patire la fame nel mentre si lavora anche 12 ore al giorno tra turni massacranti e cangianti che non ti permettono di avere una vita regolare, non si può sopportare ulteriormente questo scandalo, soprattutto se si pensa che la gran parte delle attività lavorative del settore dipendono da appalti pubblici, non si può lavorare in questo… Stato». (rcz)

Filcams Cgil contro l’Inps: Vergognosa situazione per circa 30 famiglie calabresi lasciate alla fame.

Giuseppe Valentino, segretario generale Filmcams Cgil Calabria e Andrea Ferrone, segretario generale Filcams Cgil Pollino, hanno denunciato come da circa un anno circa 30 lavoratori calabresi non ricevono un soldo dallo Stato «nonostante l’approvazione del decreto di cassa integrazione».

«Totalmente abbandonati dallo Stato – hanno spiegato Valentino e Ferrone – che li ha esclusi ingiustamente da una procedura di stabilizzazione dopo anni di lavoro precario al servizio della Pubblica Istruzione.  Assistiamo attoniti da un mese circa ad un balletto fastidioso e cinico da parte delle sede INPS di Reggio Calabria, che si ostina a non pagare la Cig, in sprezzo alla condizione sociale ed umana di queste persone».

«Ricordiamo – hanno proseguito – che si tratta di lavoratori in età avanzata, ex LSU pulizie nelle istituti scolastici che non sono stati ricompresi dall’ondata di stabilizzazioni presso il Ministero dell’Istruzione (circa 1000 persone in Italia) e che da Gennaio 2023, se le cose non cambieranno, per colpa della cecità e indifferenza di Governi e politica, saranno sbattuti in mezzo alla strada senza reddito e senza futuro».

«Costoro dopo un accordo nazionale tra il Miur e le OO.SS. Cgil Cisl e Uil, siglato presso il Ministero del Lavoro, in Roma – hanno ricordato – e decretato in luglio u.s. dallo stesso ministero, sono beneficiari per tutto l’anno 2022 di copertura con ammortizzatore sociale che devono pagare le relative Inps regionali. Ebbene, solo 22 lavoratori in Calabria, la maggior parte dei quali sulla provincia di Cosenza e Catanzaro, dipendenti ancora dell’azienda Team service di Roma, ad oggi non hanno ricevuto le spettanze, mentre, paradosso dei paradossi, i loro colleghi del Lazio (Inps Frosinone) e Basilicata (Inps Potenza) stanno regolarmente ricevendo la Cassa Integrazione».

«Quindi, per come dice il detto, i lavoratori calabresi sono “cornuti e mazziati”! – conclude la nota –. Questa situazione è insostenibile quanto vergognosa, alcuni di essi non riescono più ad acquistare beni alimentari e medicinali per la sussistenza loro e delle loro famiglie. Pertanto, stufi di questa situazione incredibile, stiamo procedendo ad interessare la Prefettura calabrese ed il relativo Questore in quanto, se a breve non riceveremo risposte in merito, ci vedremo costretti ad organizzare forme di mobilitazione, anche aspre, nel tentativo di dare risposte ed evitare ulteriore drammi sociali ed umani». (rcz)

Filcams Cgil Calabria: Su turismo Occhiuto convochi urgentemente le parti sociali

La segreteria Regionale di Filcams Cgil Calabria ha chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto – che detiene la delega al turismo – di convocare urgentemente le parti sociali per discutere del turismo.

«Non abbiamo più parole – ha detto la Segreteria – che non siano a questo punto offensive, dopo le tante prese di posizione, i comunicati, le richieste di interlocuzione puntualmente disattese dal neo-senatore ed ex assessore con delega al Turismo, Fausto Orsomarso. Oggi fa scandalo che la Regione Calabria abbia speso più di 2 miliardi e mezzo di euro per abbellire la Stazione di Milano per qualche settimana, ma lo scandalo vero si chiamava gestione politica sbagliata e volutamente fallimentare nei risultati dell’assessore che i più parevano non vedere».

«L’auspicio – continua il sindacato – è che il Presidente della Regione Calabria, che ha trattenuto per se la delega cambi completamente passo ed impostazione convocando urgente un tavolo con le parti sociali sulle politiche del Turismo per la Calabria ed i calabresi. Ci troviamo di fronte a delle scelte strategiche e fondamentali per il futuro del settore, delle lavoratrici e dei lavoratori, che hanno bisogno di politiche strutturali e di rafforzare le proprie abilità e conoscenze; invece, il Governo Meloni, fortemente sostenuto anche dalla giunta regionale della Calabria, alla sua prima manovra finanziaria, ha reintrodotto i voucher che sono una sciagura per un sistema già precario dove l’illegalità ed il mancato rispetto dei contratti nazionali, l’evasione fiscale e contributiva, la fanno da padrone». 

«La Filcams anche per queste ragioni – conclude il sindacato – sostiene con convinzione e parteciperà con il massimo impegno allo sciopero generale che in Calabria Cgil e Uil hanno proclamato per il 12 dicembre prossimo, perché la Calabria ed il mondo del Lavoro hanno bisogno di essere sostenuti e non affossati da politiche assurde e completamente sbagliate». (rcz)