Gennaro Di Nardo, segretario generale della Fimmg Catanzaro, in merito all’invito diretto ad abbandonare la ricetta cartacea e ad utilizzare quella dematerializzata che il Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio Francesco Procopio ed il Direttore Sanitario Nicola Pelle hanno rivolto, tramite i vertici Asp, ai medici di medicina generale, ha sottolineato che «i medici di medicina generale della Provincia di Catanzaro sono stati in prima linea, anche prima del 2018, nel sollecitare l’uso della ricetta dematerializzata e nel veicolarne la diffusione su tutto il territorio regionale».
«A tal riguardo – ha aggiunto – i medici della Provincia di Catanzaro sono stati protagonisti e capofila in Calabria di un percorso diretto a garantire trasparenza, efficienza ed abbattimento dei costi tramite la dematerializzazione. Con la ricetta dematerializzata, inoltre, è possibile controllare i flussi prescrittivi, molto importanti a monitorare gli adempimenti regionali per dimostrare il raggiungimento dei tanto auspicati Lea».
«Sarebbe bastato – ha proseguito De Nardo – invece di trasmettere comunicazioni prive di senso logico e dettate esclusivamente da logiche burocratiche o per nascondere proprie negligenze, raccogliere dati inconfutabili e numeri inoppugnabili che attestano palesemente l’impiego della ricetta dematerializzata da parte dei medici di medicina generale della Provincia di Catanzaro, smentendo clamorosamente quanto asserito nella missiva del Commissario Straordinario Procopio e del Direttore Sanitario Pelle».
«Rimaniamo anche perplessi – ha aggiunto il sindacato – di fronte all’atteggiamento dei vertici dell’azienda sanitaria provinciale che invece di limitarsi a girare la nota di Procopio e Pelle ai medici di medicina generale, condividendo implicitamente quanto segnalato dall’azienda ospedaliera, avrebbero potuto fornire tutti i dati atti a smentire quanto dichiarato nella missiva. Basti pensare che il fabbisogno di ricettari di cui mensilmente si dota l’azienda si è ridotto quasi del 70%».
«A questo punto – ha detto ancora il segretario generale della Fimmg Catanzaro – rivolgiamo noi un invito ai vertici dell’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e dell’Asp di Catanzaro ad assumere posizioni congrue e pertinenti alla realtà, tali da chiarire, in maniera definitiva, la reale dimensione del problema che, se esiste, sicuramente non è attribuibile ai medici di medicina generale. Non abbiamo nulla da imparare, anzi è opportuno evidenziare che l’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio solo da poco si è dotata e ha applicato il catalogo regionale delle prestazioni di specialistica ambulatoriale creando non pochi disagi ai cittadini utenti”.
«In ogni caso – ha concluso il segretario provinciale Fimmg – da parte nostra restiamo disponibili ad ogni proficua e leale collaborazione rivolta a realizzare, obiettivo più volte rincorso, una vera integrazione ospedale-territorio. Sicuramente quanto accaduto rappresenta un ostacolo all’attuazione di questo percorso da noi più volte sollecitato e auspicato». (rcz)