L’OPINIONE / Orlandino Greco: Governo dimostri di fare sul serio mettendo i soldi per zona franca e fiscalità

di ORLANDINO GRECO – L’esigenza di un nuovo attivismo politico che guardasse oltre le desuete idee novecentesche è nata dalla reale consapevolezza delle ingiustizie che si perpetravano e che continuano a perpetrarsi nel nostro Paese, da un’estremità all’altra dello Stivale. È questa, da sempre, la bussola dell’Italia del Meridione in quanto il divario Nord-Sud si riduce solo attraverso un modello di sviluppo che produca ricchezza omogenea su tutto il territorio nazionale.

Sono queste le ragioni che hanno motivato il nostro impegno civico a dialogare con tutte le forze politiche, a prescindere dalle pettorine, per trovare sbocco a battaglie miranti alla creazione di zone franche al Sud nel settore turistico, delle nuove tecnologie e della logistica, in modo da incoraggiare iniziative imprenditoriali in un territorio dalle grandi potenzialità inespresse. Non è stato e quindi non sarà il recinto ideologico a stabilire le nostre alleanze elettorali ma la volontà delle forze politiche a condividere quelle azioni finalizzate al rilancio del sistema Paese, eliminando i divari territoriali e dando il là ad una nuova stagione d’investimenti accompagnata dall’eliminazione della Spesa Storica, dal rafforzamento di fondi perequativi per infrastrutture e comuni, da una fiscalità di vantaggio per i territori svantaggiati e quindi dall’affermazione di esperienze che favoriscano la nascita di piccole/medie imprese e l’insediamento della grande industria, attraverso un credito agevolato legato ai contratti di sviluppo promossi da Invitalia, perché spesso quest’ultime hanno elevate capacità tecniche ma insufficienti capacità finanziarie di realizzazione.

Accogliamo con interesse, dunque, i lavori della Camera dei Deputati che impegnano il Governo nella semplificazione del sistema di agevolazioni fiscali per le imprese e finalizzato al sostegno degli investimenti, con particolare riferimento alle zone economiche speciali, così come l’apertura dell’Unione Europea alla proposta del Ministro Fitto di costituire una Zona Economica Speciale unica per tutto il Mezzogiorno e i fondi del Pnrr ad esso destinati. Dimostri il governo di fare sul serio sapendo che le Zes regionali sono attive in tutte le regioni del Sud con ancora scarsi risultati. Sostituire con un un’unica Zes le singole Zes regionali, se non legata ad una strategia di attrazione investimenti e alla dotazione finanziaria con risorse cospicue e immediate, rischia di essere una operazione poco più che semantica.

Consapevoli che questi impegni assunti restano incompatibili non solo con le già insufficienti risorse del Pnrr destinate al Sud e la carenza di una cabina di regia tecnica finalizzata all’effettiva spesa di tali risorse ma di un disegno di Autonomia Differenziata che lederebbe ulteriormente i diritti di cittadinanza del Sud. Il Sud deve e può diventare, se realmente si ha interesse a creare una reale dimensione di mercato nazionale, terra di produzione e non solo di consumo.

D’altronde, attraverso le innovazioni digitali e le risorse naturali che connotano i nostri territori, le ambizioni possono essere alte. La nostra opera di vigilanza civile continuerà, con spirito costruttivo e consapevoli della necessità di lasciare in eredità ai nostri figli un Paese migliore. (og)

 

SUD UNICA ZONA DI IMPRESA E SVILUPPO
CON LA LEGGE DELEGA FISCALE È POSSIBILE

di VINCENZO CASTELLANO Lo scorso 12 luglio, con 182 voti favorevoli e 97 contrari, la Camera ha approvato il disegno di legge Delega al Governo per la riforma fiscale (A.C. 1038-75-A). Si attende ora che il testo passi all’esame del Senato e, come da impegno dichiarato dal viceministro Leo, venga approvato definitivamente entro la pausa estiva.

La riforma fiscale è tra le priorità individuate nel Pnrr per dare risposta alle esigenze strutturali del Paese e costituisce parte integrante della ripresa economica e sociale che si intende avviare anche grazie alle risorse europee.

Il provvedimento, composto da venti articoli raggruppati in cinque titoli, conferisce al Governo la delega a emanare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore dello stesso, uno o più decreti legislativi volti alla revisione del quadro delle regole tributarie e risponde alla necessità di intervenire sul sistema fiscale per superare le criticità dello stesso.

Il ddl, quindi, indica i principi e criteri direttivi generali e specifici cui deve attenersi il legislatore delegato e contiene, tra l’altro, la revisione dello Statuto dei diritti del Contribuente, del sistema di imposizione dei redditi delle persone fisiche, delle società e degli enti, la revisione dell’Iva, di altri tributi indiretti (imposta di registro, sulle successioni, bollo, ecc.), della disciplina doganale, delle accise e altre imposte sui consumi, la revisione dei procedimenti amministrativi di accertamento e riscossione e il riordino organico delle disposizioni fiscali mediante la redazione di testi unici.

Tra le novità introdotte nei lavori alla Camera, ci sono la previsione di misure volte a favorire l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani under 30, la flat tax sugli straordinari, le tredicesime e i premi di produttività, il superamento graduale dell’Irap, lo stop alla vendita on line delle sigarette elettroniche e il riordino delle tasse automobilistiche.

Il graduale superamento dell’Irap sarà prioritario per le società di persone e per le associazioni senza personalità giuridica costituite da persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti o professioni, nella prospettiva di istituire una sovraimposta, determinata con le medesime regole dell’Ires, che assicuri un gettito in misura equivalente, da ripartire tra le regioni per il finanziamento della sanità.

Per le persone fisiche titolari di partita Iva viene prevista la progressiva introduzione della periodicità mensile dei versamenti degli acconti e dei saldi e l’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto. Mentre resta in stand by la flat tax incrementale in attesa di una complessiva valutazione del regime sperimentale di tassazione degli incrementi di reddito già introdotto, per l’anno 2023, per le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni.

Nell’ambito della revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche è stata prevista anche la possibilità di introdurre, per un periodo limitato di tempo, misure idonee a favorire i trasferimenti di residenza nei comuni periferici e ultraperiferici.

Per le imprese e gli enti, tra le novità del ddl uscito dalla Camera, si registra la possibilità di riduzione dell’aliquota Ires nel caso in cui il reddito prodotto sia impiegato, in tutto o in parte, in schemi stabili di partecipazione dei dipendenti agli utili ovvero, in alternativa, la possibilità di fruire di eventuali incentivi fiscali riguardanti investimenti qualificati, anche attraverso il potenziamento dell’ammortamento, nonché di misure finalizzate alle nuove assunzioni, anche attraverso la possibile maggiorazione della deducibilità dei relativi osti. 

Merita invece un cenno particolare la novità – che riguarda il Sud – introdotta nei lavori alla Camera con la lettera e-bis), che troviamo all’interno del comma 1 dell’art. 9 del ddl rubricato “Altre disposizioni”. Nell’esercizio della delega, il Governo dovrà “favorire lo sviluppo economico del Mezzogiorno e la riduzione del divario territoriale, valutando la semplificazione del sistema di agevolazioni fiscali nei riguardi delle imprese finalizzato al sostegno degli investimenti, con particolare riferimento alle zone economiche speciali”. Vista anche la recente apertura da parte dell’Ue sulla proposta del ministro Fitto di costituire una Zes unica per tutto il Mezzogiorno e i fondi del Pnrr ad esso destinati, la novità della legge delega darebbe al Governo la grande opportunità di imprimere un cambio di passo all’economia del Sud e renderlo un’unica grande zona d’impresa e di sviluppo. (vc)

[Vincenzo Castellano è dott. Commercialista e segretario Federale di Italia del Meridione]